8 FATTI SUI PRECEDENTI VINCITORI DEL MAIN EVENT DELLE WSOP

Quest'anno le World Series of Poker (WSOP) incoroneranno il vincitore numero 54 del Main Event con buy-in da 10mila dollari.

Ricordiamo che fino a ora ci sono stati 47 vincitori, considerando che sia Johnny Moss che Stu Ungar hanno vinto il titolo per tre volte e che Doyle Brunson e Johnny Chan se lo sono aggiudicato in due occasioni.

E se alcune delle storie che riguardano questi grandi campioni sono parecchio conosciute, come quella dell'impresa di Phil Hellmuth che ha impedito a Johnny Chan di vincere per tre volte di fila, o la rimonta delle rimonte di Jack Strauss che è partita, come punteggio poker da "una fiche e una sedia" o ancora quella di Chris Moneymaker, che ha cambiato per sempre il corso della storia del poker, ce ne sono anche altre, davvero succose ed interessanti, di cui magari non avete mai sentito parlare.

Abbiamo deciso, quindi, di condividere con voi otto storie divertenti rispetto a fatti poco conosciuti che riguardano i vincitori del Main Event  di questi che sono i veri Mondiali di poker!

Sommario

  • Sailor Roberts e Bob Hooks si sono divisi le WSOP del 1975
  • Johnny Chan è stato il primo giocatore non nato negli Stati Uniti a vincere
  • Nessuno ha mai vinto il "primo premio" con una coppia d'assi servita
  • Tom McEvoy è stato il primo campione proveniente da un torneo satellite
  • Robert Varkonyi ha rasato a zero Phil Hellmuth dopo la sua vittoria nel 2002
  • Sono i 16 giocatori non professionisti che hanno vinto il Main Event delle WSOP
  • Sono 14 i giocatori che sono arrivati al tavolo finale del Main Event per tre o più volte
  • Joe McKeehen è stato il primo a vincere il Main Event indossando la patch di 888poker 

Sailor Roberts e Bob Hooks si sono divisi le WSOP del 1975

Un'immagine delle WSOP

Il Main Event delle WSOP del 1975 se lo sono giocati due compagni di stanza, Bob Hooks e Brian “Sailor” Roberts, due giocatori d'azzardo texani che possiamo tranquillamente definire di strada. E di certo sarete sorpresi nello scoprire che nessuno dei due voleva vincere il torneo di poker in cui chi vince porta a casa tutto.

“Vogliamo parlare di situazioni difficili? Complicato essere in una situazione più difficile di quella in cui eravamo noi", ha raccontato Hooks a PokerNews nel 2013, poco prima della sua morte. “Nessuno di noi due voleva davvero vincere il torneo. Lui aveva le sue ragioni, le mie erano che il fisco mi stava alle calcagna di continuo.”

Dividere la posta in palio non era permesso, ma questo non ha impedito a Hooks e Roberts di dividersi sotto banco 210mila dollari ciascuno e di giocare solo per fare contento Benny Binion.

“Abbiamo messo su un bello spettacolo", ha spiegato Hooks. “La mano in cui ho perso era una vera mano, le carte che mi hanno battuto erano ottime, non avremmo fatto meglio neanche se avessimo preparato il mazzo precedentemente”.

Nella mano che ha chiuso il Main Event del 1975, Hooks ha fatto all-in poker con i suoi 59500 rimanenti su un flop 762. Roberts ha chiamato e con i suoi 150500 aveva abbastanza per coprire la puntata di Hooks. Roberts ha mostrato la sua coppia di jack servita, che era una mano migliore del J9 di Hooks. Hooks al turn si è avvicinato con il  9, ma alla fine il suo torneo è terminato quando al river è uscito il 10.

Roberts si è portato a casa il braccialetto d'oro delle WSOP assieme ai 210mila dollari garantiti dopo l'accordo illegale che aveva fatto con il suo avversario.

Johnny Chan è stato il primo giocatore non nato negli Stati Uniti a vincere

Il Main Event delle WSOP ha visto vincitori provenienti da tutto il mondo. Il campione del 2016 Qui Nguyen è immigrato dal Vietnam, così come il vincitore del 1998 Scotty Nguyen.

Martin Jacobson, che arriva dalla Svezia, ha vinto il Main Event nel 2014 e il tedesco Pius Heinz è stato il vincitore nel 2011. Jonathan Duhamel (2010) veniva dal Canada e Peter Eastgate (2008) invece dalla Danimarca.

Ci sono stati anche l'australiano Joe Hachem (2005), Hmong Jerry Yang dal Laos (2007), lo spagnolo Carlos Mortensen (2001), l'irlandese Noel Furlong (1999), l'iraniano-americano Hamid Dastmalchi (1992), l'iraniano-britannico Mansour Matloubi (1990), l'argentino Damian Salas (2020), il tedesco di origini turche Koray Aldemir (2021) e il norvegese Espen Jørstad (2022).

Ma lo sapevate che il primo vincitore non nato negli Stati Uniti in realtà è stato Johnny Chan, che ha vinto il Main Event nel 1987 e si è ripetuto nel 1988? In questa maniera è diventato il quarto giocatore in grado di vincere il Main Event per due volte di seguito (gli altri tre sono stati Johnny Moss, Doyle Brunson e Stu Ungar).

Nessuno ha mai vinto il "primo premio" con una coppia d'assi servita

Coppia di assi

Nella storia che va avanti da oltre cinquant’anni delle WSOP, nessuno ha mai vinto il Main Event con in mano due assi serviti.

Ma, credetemi sulla parola, ci sono ben due giocatori che per vincere hanno battuto una coppia d'assi servita. Il primo a riuscirci è stato Hal Fowler nel 1979, quando il suo 76 ha superato l'AA di Bobby Hoff.

E poi nel 2001 Carlos Mortensen con KQ ha vinto contro Dewey Tomko e il suo AA per ottenere il titolo e il premio per il primo posto da 1,5 milioni di dollari,

Ma anche se una coppia d'assi servita non è mai servita per vincere, sono tredici i giocatori che hanno vinto il loro titolo nel Main Event con in mano una coppia a poker servita e sono:

1974 – Johnny Moss (3♥3♠)

1975 – Brian “Sailor” Roberts (J♠J♥)

1978 – Bobby Baldwin (Q♦Q♣)

1983 – Tom McEvoy (Q♦Q♠)

1984 – Jack Keller (10♥10♠)

1985 – Bill Smith (3♠3♥)

1989 – Phil Hellmuth (9♣9♠)

1990 – Mansour Matloubi (6♠6♥)

1999 – Noel Furlong (5♦5♣)

2004 – Greg Raymer (8♠8♦)

2007 – Jerry Yang (8♦8♣)

2009 – Joe Cada (9♣9♦)

2014 – Martin Jacobson (10♦10♥)

Tom McEvoy è stato il primo campione proveniente da un torneo satellite

Il membro della Hall of Fame Eric Drache, per lungo tempo direttore delle WSOP, viene considerato l'inventore dei tornei satellite.

Nel 1983 ha introdotto il concetto per entrare nelle Main Event delle WSOP e, quindi, per il giocatore che ha vinto, la possibilità di partecipare: il primo è stato Tom McEvoy.

McEvoy, che in realtà aveva vinto già un braccialetto alle WSOP in un torneo di texas holdem prima di vincere il Main Event, ha parlato dei satelliti come si evince da questo articolo di PokerNews.

Nel Main Event, in cui si sfidavano 108 giocatori, sono rimasti al tavolo finale McEvoy, Rod Peate e Doyle Brunson. “Texas Dolly” alla fine si è dovuto accontentare del terzo posto e gli altri due si sono affrontati nella sfida uno contro uno poker più lunga della storia del Main Event delle WSOP, un record che è stato infranto solamente nel 2018.

McEvoy si è portato a casa la vittoria per un totale di 540mila dollari.

Con questa vittoria, McEvoy è diventato il primo giocatore della storia a qualificarsi al Main Event delle WSOP attraverso un torneo satellite per poi vincere.

Robert Varkonyi ha rasato a zero Phil Hellmuth dopo la sua vittoria nel 2002

Nel tavolo finale del Main Event delle WSOP 2002, Phil Hellmuth era nella cabina di commento assieme a Gabe Kaplan quando ha fatto un errore che non dimenticherà.

“Se Robert Varkonyi vince le World Series of Poker, mi raso a zero", ha detto dopo che Varkonyi aveva appena perso parecchio nella prima mano. Beh, alla fine Varkonyi ha rimontato, ha vinto il titolo e il premio da un milione di dollari, ma soprattutto Hellmuth ha dovuto tenere fede alla promessa.

“Ovviamente Becky Behnen si era assicurata che qualcuno avesse gli attrezzi da barbiere a portata di mano e io sono un uomo di parola", ha scritto più tardi Hellmuth. “Mi sarei evitato volentieri questo nuovo look, ma certamente me l'ero meritato e lo sapevo benissimo!".

Varkonyi, Behnen e i grandi Andy Glazer e David “Devilfish” Ulliott si sono alternati nel rasare a zero la testa del "ragazzaccio del poker", in un momento che è stato ripreso dalle telecamere di ESPN ed ha raggiunto un picco negli ascolti!

Sono 16 i giocatori non professionisti che hanno vinto il Main Event delle WSOP

I giocatori professionisti di poker tendono, chiaramente, a fare bene nel Main Event delle WSOP, avendone vinti, in totale, ben 33 (il 67% del totale), ma in 16 occasioni a vincere sono stati dei giocatori non professionisti.

E anche se molti di questi dilettanti poi sono effettivamente diventati dei professionisti del poker, al momento in cui hanno vinto il Main Event non lo erano di certo.

Anno                Giocatore                Lavoro al momento della vittoria

1979                Hal Fowler                  dirigente pubblicitario

1983                Tom McEvoy              contabile

1989                Phil Hellmuth              studente

1990                Mansour Matloubi       proprietario di hotel/manager nel turismo

1992                Hamid Dastmalchi      investitore nel mercato immobiliare

1993                Jim Bechtel                 contadino

1995                Dan Harrington           avvocato

1999                Noel Furlong               proprietario di una ditta di tappeti

2002                Robert Varkonyi         investitore

2003                Chris Moneymaker      contabile

2004                Greg Raymer               avvocato d'azienda

2005                Joe Hachem                 chiropratico

2006                Jamie Gold                  agente nel mondo dello spettacolo

2007                Jerry Yang                   psicologo/assistente sociale 

2008                Peter Eastgate            studente

2016                Qui Nguyen                imprenditore

Sono 14 i giocatori che sono arrivati al tavolo finale del Main Event per tre o più volte

Il tavolo finale del torneo

Sia Jesse Alto che Doyle Brunson sono arrivati al tavolo finale nel Main Event delle WSOP in cinque occasioni diverse, mentre ci sono sei altri giocatori che ci sono riusciti quattro volte.

Ecco la lista dei 14 giocatori che sono riusciti ad arrivare al tavolo finale del Main Event delle WSOP per tre o più volte,

Giocatore                 Tavoli finali

Doyle Brunson           5

Jesse Alto                  5

Johnny Chan             4

T.J. Cloutier                4

Dan Harrington          4

Berry Johnston           4

Johnny Moss               4

Stu Ungar                   4

John Bonetti               3

Hamid Dastmalchi      3

Jack Keller                  3

Al Krux                        3 

Steve Lott                   3

Bill Smith                    3

Ragazzi, Joe McKeehen è stato il primo a vincere il Main Event indossando la patch di 888poker!

Anche se 888poker ha sponsorizzato parecchi professionisti nel corso degli anni, è stato solo nel Main Event delle WSOP del 2015 che un giocatore che indossava la patch ha vinto il torneo.

Si parla dell'impresa di Joe McKeehen che ha superato ben 6.420 giocatori per portare a casa il primo premio da 7.683.346 dollari.

Gli altri giocatori sponsorizzati da 888poker che sono riusciti ad arrivare la tavolo finale del Main Event dell WSOP sono John Hesp, Tony Miles, Griffin Benger e Fernando Pons.

Per dovere di cronaca, anche Scott Blumstein, John Cynn e Koray Aldemir hanno affrontato il Main Event indossando la patch di 888poker, rispettivamente nel 2017, nel 2018 e nel 2021.

June 18, 2023
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Chi è un prop player nel poker

Prop player poker o “proposition player” nel poker è un giocatore di poker che riceve uno stipendio pagato a ore da parte di un casinò per giocare a poker ai suoi tavoli da gioco.

Attenzione, non è poker gratis e ci si aspetta, infatti, che prop player utilizzino per la loro attività i loro soldi personali. Quindi, quando non vincono, le perdite le devono coprire loro.

Prop player poker

I prop player sono stipendiati dai casinò per aiutare ad aumentare il traffico ai tavoli da poker.

Vengono considerati degli impiegati del casinò, ma la loro attività si limita solamente al giocare a poker. Di solito devono giocare a qualsiasi tipologia di poker che il casinò richiede loro, anche l'Omaha!

Perchè i casinò assumono i proposition player? 

Giocare a un tavolo da poker mezzo vuoto non è esattamente un’esperienza interessante per il giocatore di poker amatoriale che gioca, appunto, per divertirsi.

Quindi, i casinò assumono i proposition (o ‘prop’) player per sedersi ai tavoli da poker e aiutare ad alimentare l’azione poker

Ma anche se i prop player sono tecnicamente impiegati del casinò, devono giocare, ribadiamo, con soldi che ci mettono loro stessi e non ricevono nessun tipo di vantaggio speciale nei confronti dei giocatori “normali”.

Come faccio a sapere se uno (o più) dei miei avversari è un proposition player?

Di solito i casinò stabiliscono che i proposition (prop) player siano riconoscibili da parte dei giocatori normali.

Questo di solito fa sì che i prop player indossino qualche tipologia di badge o prodotto di merchandising, identificativo del casinò. Se non siamo sicuri, il mazziere, generalmente, può identificare qualsiasi prop player seduto al tavolo su richiesta di uno dei giocatori.

prop player poker

Per le regole del poker non scritte, i casinò di solito preferiscono essere molto trasparenti riguardo quali sono i prop player, altrimenti i giocatori di poker che potremmo definire normali potrebbero cominciare a insospettirsi nel momento in cui vengono a sapere che uno dei loro avversari più frequenti in realtà lavora per il casinò.

I proposition player possono giocare a qualsiasi tipologia di gioco?

Di solito non è così, anche se la questione comunque dipende dalle esatte regole che sono state stabilite dal datore di lavoro (e quindi dal casinò).

Comunque nella maggior parte dei casi il casinò spedisce il prop player a giocare a qualsiasi gioco che in quel momento richieda un aumento di traffico, anche il Texas Holdem.

Questo significa che un prop player può giocare a diverse varianti di giochi di poker o a partite con livelli di puntata diversi da quelli che sono quelli preferiti dal giocatore in questione.

Ma fare il prop player di poker è un buon lavoro?

Nonostante a una prima occhiata un ruolo del genere sembri davvero splendido, ci sono comunque alcune sfide significative nel ricoprirlo. A partire dal fatto che i prop players devono giocare, ribadiamo, con i propri soldi.

Questo significa che è ampiamente possibile che un prop player finisca la giornata perdendo più soldi rispetto a quelli che riceve dal casinò per la giornata stessa.

Ai prop player viene anche richiesto di giocare a qualsiasi tipo di gioco venga scelto dal casinò, il che spesso significa giocare a tipologie di poker che quel giorno, magari, non sono tra quelli che possono portare più profitti.

Ma detto questo, c’è anche da considerare che per un abile giocatore professionista che comunque giocherebbe lo stesso tutto il giorno a poker, i soldi in più che si ricevono dal casinò possono rappresentare una bella marcia in più per il proprio bankroll.

Come posso fare per diventare un prop player di poker?

Si può trovare un lavoro del genere più o meno nello stesso modo in cui si troverebbe qualsiasi altro tipo di lavoro. 

Magari da qualche parte c’è un annuncio di lavoro per quella posizione.

E se non c’è nessun annuncio di lavoro, potrebbe essere una buona idea quella di chiedere direttamente al manager del casinò se c’è disponibile una di queste posizioni, da non confondersi, naturalmente, con le posizioni nel poker, e quali possono essere i termini, le condizioni e il pagamento previsti.

Proposition (prop) player: punti chiave

Diventare un proposition (prop) player di poker può essere un ottimo modo per guadagnare qualche soldo in più accanto a quelli che sono i vostri soliti guadagni derivanti dal poker.

In ogni caso, però, ci sono delle sfide significative che sono associate a questo ruolo. 

A partire dal fatto che i prop player devono usare il proprio denaro, il che significa che ogni giorno quello che perdono, magari anche con una scala, può essere di più di quello che guadagnano.

In seconda battuta, i prop player devono giocare a qualsiasi tavolo viene indicato loro dal casinò, che magari può offrire una partita che non porta molti profitti o, ancora più probabilmente, in cui si gioca una variante che non è quella preferita dal prop player.

*Prima pubblicazione 19 maggio 2023.

August 16, 2025
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Ci si può guadagnare da vivere giocando a poker?

Ci si può guadagnare da vivere giocando a poker? Questa è una domanda che molti giocatori di poker si sono fatti.

Se la fanno quei giocatori appassionati di poker, che hanno fatto bene nelle loro partite casalinghe, al casinò locale o ai tavoli virtuali di poker online.

Certo, è sicuramente possibile, ma giocare a poker per guadagnarsi da vivere comprende molte più cose rispetto a quelle che il giocatore medio può soltanto immaginare.

Il sogno potrebbe comprendere mollare tutto e trasferirsi a Las Vegas per giocare cash game ogni giorno.

O magari il vostro sogno è quello di andare in giro per il mondo e fermarvi a questo o a quel particolare casinò, seguendo il circuito dei tornei. O forse volete guadagnarvi da vivere davanti al computer giocando giorno dopo giorno, distruggendo avversari nei tornei online di poker.

È fattibile nella realtà?

Certamente lo è, ma non è assolutamente semplice come molti potrebbero pensare. Il poker è un gioco molto competitivo, con giocatori che provengono da tutto il mondo e che continuano costantemente a migliorare, trascorrendo, letteralmente, ore e ore giocando ai tavoli o ragionando sulle mani passate.

E la competizione, attenzione, è solamente uno dei fattori da considerare; ce ne sono davvero molti altri.

Se state pensando di compiere il grande salto e di cominciare a giocare a poker a tempo pieno, questa guida offre alcuni aspetti della vita da giocatore di poker su cui è il caso di ragionare con calma.

Aspetti da considerare prima di fare il grande salto

Avete studiato, dominate le vostre partite casalinghe, magari siete anche riusciti a pagare qualche vacanza con i soldi che avete vinto a poker. Il vostro conto in banca continua a crescere e quindi vi sentite pronti.

Ma una cosa che dovete ricordare è che nel poker non è tutto oro quel che luccica, come invece potreste pensare quando guardate le sfide delle World Series of Poker o il World Poker Tour in televisione.

Ovviamente possono esserci enormi guadagni personali e finanziari, ma possono anche intervenire alcune difficoltà.

Ecco alcune delle cose che bisogna considerare prima di fare il passo per diventare un giocatore a tempo pieno.

Grandi vincite, grandi alti e bassi

Anche i giocatori che seguono la miglior strategia di poker andranno incontro a importanti alti e bassi al tavolo da gioco.

Grandi onori, ma anche grandi oneri!

Nel mondo del poker ci sono sempre tantissime storie di giocatori di alto livello che perdono milioni di dollari. Alcuni sono andati totalmente sul lastrico oppure devono migliaia e migliaia di dollari ai loro finanziatori o ad altri giocatori.
 
Guardando al lato positivo, dei giocatori intelligenti possono portare a casa buone somme di denaro con buoni piazzamenti o presenze al tavolo finale di un torneo, oppure con delle strisce positive nei cash game poker.

Quando riuscite ad incamerare alcune cifre importanti è fondamentale non cominciare a spendere il denaro vinto in maniera folle, dovete creare un budget che comprenda i vostri soldi per giocare, ma anche quelle per le spese della vita quotidiana e infine dei risparmi personali.

Il poker è il vostro lavoro e dal punto di vista finanziario dovete trattarlo come un lavoro come gli altri. Non cercate di vivere una vita in Lamborghini quando il vostro budget al massimo vi permette di avere una rispettabilissima vettura utilitaria.

La gestione finanziaria

Gestire i propri soldi è un qualcosa di fondamentale per guadagnarsi da vivere giocando a poker. Ribadiamo: la gestione economica del poker è uno degli aspetti più importanti!

Quei giocatori di poker che sono bravissimi in questo aspetto del gioco durano molto più degli altri nel mondo del poker.

L’esperta giocatrice professionista di tornei e di cash game e nostra ambasciatrice Jessica Dawley, vincitrice del Ladies Championship 2018 alle World Series of Poker, conferma che è importantissimo costruirsi il proprio budget per giocare e analizzare continuamente i propri progressi economici.

“Dovete sempre avere una certa cifra messa da parte come budget solo per giocare”, spiega. “Specialmente se state cercando di giocare a tempo pieno, dovete fare in modo che la cosa non vada a colpire le vostre finanze di tutti i giorni. Ecco perchè è sempre importante avere la consapevolezza di come stanno andando le cose”.

Un giocatore che al tavolo da poker usa i soldi con cui dovrebbe pagare le bollette rischia di trovarsi presto a fare un lavoro umile, piuttosto che a vincere piatti e a fare raise nel poker al tavolo da gioco.

La scelta delle partite e delle puntate

Assieme alla gestione delle proprie finanze, come prima cosa i giocatori dovrebbero essere sia onesti che furbi nella scelta delle partite a cui vogliono dedicarsi.

Una partita piena di professionisti a Las Vegas potrebbe non offrire un grande occasione, come dimostrato nel contenuto consigli per giocare contro un professionisti di poker!

Ma un tavolo pieno di turisti o di giocatori amatoriali di poker, di quelli che giocano per divertimento, può rappresentare il biglietto perfetto per una partita vincente. E questo vale anche per i tornei e per il gioco online.

Passiamo ad un altro concetto. Avete aumentato le puntate e siete stati battuti? Non vi fate intimidire dall’idea di tornare indietro e di trovare un livello di puntate che funzioni per voi.

Magari avete guadagnato parecchio in un torneo e volete provare a prendere parte a un evento più importante? Potrebbe essere un’ottima idea, ma ricordatevi di tenere una percentuale di quanto vinto per le vostre spese e per i vostri risparmi.

Nei cash game il budget di Jessica Dawley è di sole 2,5 volte il buy-in. Se perde quei soldi, sa che è il momento di andarsene in palestra oppure di andare a vedere al cinema, magari per uno dei tanti film sul poker in uscita!

“Se perdo quei soldi, vuol dire che non sto giocando al mio massimo livello possibile”, spiega. “Anche in quel momento sono solo sfortunata, perchè può succedere di trovarsi sotto di due buy-in e mezzo anche giocando bene, comincerò a prendere decisioni sbagliate”.

“Quello che raccomando a tutti quanti è di non fare l’errore di buttare via dieci buy-in in una singola partita, quando al massimo dovreste metterne a rischio due. Ho visto giocatori perdere tutto in una sola sessione, gettare all’aria tutti i loro soldi per continuare a giocare. E per evitare situazioni del genere, dovete porre un limite a voi stessi, così da non bruciare tutti i vostri soldi in una sola occasione”.

Carte importanti al tavolo

La vita on the road

Guadagnarsi da vivere andando in giro a giocare a poker potrebbe sembrare una vita eccezionale, fatta di viaggi da a un casinò all'altro vincendo tantissimi soldi. Molti credono a questa immagine, fatta di cene di alto livello e un ampio numero di cocktail.

E può andare così, ma questo può anche trasformarsi in uno stile di vita molto costoso.

I buy-in dei tornei possono essere molto alti, specialmente se non finite nelle posizioni che vi fanno incassare dei soldi. Le tariffe aeree, i pasti e le altre spese mentre siete in giro possono sommarsi.

Vivere on the road può anche essere pesante, visto che si fanno le valigie di continuo, che si aspetta negli aeroporti e che si prenotano ogni volta gli hotel. Può essere qualcosa di molto faticoso per quelli che hanno una famiglia, con le utenze e il mutuo da pagare oltre a tutto il tempo trascorso lontano dalle persone amate.

Per quelli che viaggiano alla ricerca di cash game succosi o che lavorano sui tornei possono esserci anche parecchie tentazioni. Ma per quelli che riescono a mantenersi lucidi e a evitare i tanti pericoli (il troppo alcol, un'alimentazione non bilanciata, etc), giocare a poker per guadagnarsi da vivere può diventare una vita comoda, con un bel po’ di soldi da guadagnare.

Mantenete la vostra disciplina, fate attenziona a rispettare quello che potremmo definire il galateo del poker; schivate i pericoli, non solo a quelli che si trovano al tavolo da gioco, ma anche a quelli che ci sono lontano dai casinò.

Ai tavoli da gioco

Giocare a poker per guadagnarsi da vivere può essere un’impresa gratificante e lucrativa per quelli che sanno essere pragmatici e onesti riguardo al loro gioco.

Ecco alcuni concetti su cui ragionare quando vi sentirete pronti per considerare il poker come un lavoro, se non addirittura... come una vocazione!

Guadagnarsi da vivere giocando i Cash Game

Alcuni giocatori non sono interessati all’andare a cercare la gloria nei tornei importanti.

Molti dei migliori giocatori del mondo giocano dei cash game a livelli di puntata tra i più alti del mondo. Per quelli che vogliono guadagnarsi da vivere giocando i cash game, è fondamentale, evidentemente, evitare location originali per il poker ed, invece, trovare, da subito, un posto dove i casinò sono legali.

È anche importante assicurarsi che ci sia abbastanza azione da potersi guadagnare da vivere al livello di puntata scelto da voi. È inutile essere un giocatore di cash game se non ci sono partite disponibili.

I migliori giocatori di cash game, i veri professionisti del poker, lavorano anche regolarmente sulle loro abilità, prendendo nota dei segnali rivelatori degli avversari e dei loro pattern di puntata, oltre che discutendo le mani giocate con i giocatori che conoscono.

La schermata di un cash game

Un altro concetto da ricordare è che nessuno è perfetto e che non potrete vincere ogni volta che giocate. Non gettate il vostro denaro dietro una brutta giornata, ma tenetevelo per combattere di nuovo la prossima volta.

Avere un limite di perdita per sessione di gioco e onorarlo può salvarvi dal prendere decisioni basate sulle emozioni che possono intaccare le vostre finanze, aiutandovi a evitare di perdere altri soldi.

Persino i migliori giocatori hanno avuto in carriera delle strisce negative incredibili.

Limitare le perdite in momenti del genere può aiutare a garantirsi un successo finanziario a lungo termine al tavolo da gioco.

Un modo semplice per analizzare i vostri progressi è quello di registrare ogni sessione di gioco. Come si suol dire, c’è una app che lo fa. E infatti esistono tantissime app in grado di aiutarvi a prendere nota degli alti e bassi.

Perdete più di quanto vincete? Magari è il momento giusto di lavorare sulle vostre abilità e sulle vostre strategie. C’è un aspetto del poker che è valido a tutti i livelli, i migliori giocatori di poker lavorano di continuo per migliorare analizzando le mani giocate.

Una volta l’ex Capo dello stato maggiore congiunto e Segretario di Stato statunitense Colin Powell ha detto: “Non c’è un vero segreto per il successo. Il successo è il risultato di preparazione, duro lavoro e del saper imparare dai propri fallimenti”.

E senza dubbio questo ragionamento vale anche per il poker.

Guadagnarsi da vivere giocando tornei dal vivo

Le luci di Las Vegas vi chiamano. Oppure siete diretti verso qualche evento live di poker, come il WPTDeepStacks in Portogallo o la Battle a Malta.

I tornei possono essere un’esperienza divertente e gratificante. Sono un vero e proprio banco di prova per le vostre abilità e per la vostra forza di volontà e, diversamente dalla maggior parte dei cash game, vincere un torneo porta anche un bel po’ di prestigio in più.

Giocatori come Daniel Negreanu, Phil Hellmuth, Doyle Brunson, Johnny Chan e Phil Ivey, il Tiger Woods del poker sono diventati celebrità del poker grazie alla loro abilità in alcuni dei tornei più importanti in giro per il mondo. E questo tipo di notorietà è quello che attrae molti giocatori verso il circuito dei tornei.

Ma sfortunatamente, perdere è una parte molto considerevole del giocare tornei di poker. Ogni estate alle World Series of Poker i migliori giocatori giocano diversi tornei.

Molti cash game potrebbero non portare a un giocatore profitti sufficienti per un’estate. Ma qualche buona prestazione o un'apparizione al tavolo finale di un torneo può pesare e aiutare a fare parecchi soldi.

Giocatori come Negreanu l'eterno Kid del poker conoscono bene la sfida rappresentata dal guadagnarsi da vivere nei tornei.

In un post sul suo sito FullContactPoker, Kid Poker ha spiegato che anche vincendo 2,8 milioni nel 2018, in totale quell’anno ha perso 40mila dollari. Ha postato anche nel 2016, spiegando di aver perso qualcosa. Giocare a eventi da high roller e non vincere può avere un impatto importante per giocatori al livello di Negreanu.

“Ai vecchi tempi, prima che arrivassero i super high roller, era praticamente garantito che vincere due milioni di dollari significasse per un giocatore avere un anno vincente”, ha scritto Negreanu nel suo post.

“Ma la verità è che ora se un giocatore gioca nel circuito degli high roller e vince 2 milioni di dollari, è praticamente certo che andrà in perdita e parliamo di prima di togliere dal conteggio le altre spese”.

Ovviamente non tutti i giocatori vogliono mescolarsi con gli high roller. La chiave è trovare un livello di buy-in poker che vada bene per voi e per il vostro budget. Siate disciplinati e concentrati sui vostri obiettivi.

Rimanete all’erta e la vita da giocatore di tornei potrebbe essere un successo.

Guadagnarsi da vivere giocando online

Magari la vita da giocatore di poker on the road o quella di chi lancia fiches da poker in un piatto giorno dopo giorno non fa per voi.

Giocare più tavoli contemporaneamente online è la vostra velocità preferita. Molti giocatori in giro per il mondo lo fanno con successo e questa può sicuramente essere un’opzione, sempre partendo dal presupposto che il giocatore sia concentrato e che abbia le capacità per vincere.

Come accade a ogni altro tipo di giocatori, il giocatore online deve lavorare sulle sue abilità e sullo studio.

Altri principi già espressi precedentemente valgono, naturalmente, anche per i giocatori online:

  • siate disciplinati;
  • gestite bene le vostre finanze;
  • giocate partite con puntate che vadano d’accordo con il vostro modo di giocare;
  • metabolizzate l'idea che la varianza gioca sempre un ruolo.

Al di là di questi appunti, è anche essenziale sapere quando mettere da parte una vincita. Avete avuto una settimana o una mese di successo al tavolo da gioco?

Inserite nella vostra strategia di trasferire parte di quei soldi nel vostro conto in banca. State cercando di guadagnarvi da vivere giocando a poker, giusto? E allora non lasciate che una percentuale di quei soldi se ne vada via. Mettete da parte alcune di quelle vincite mentre il vostro budget per giocare continua a crescere.
 
Molti giocatori online di successo riescono a trionfare seguendo una routine. Un salto in palestra o una corsetta tranquilla, il tutto combinato con una dieta salutare, tengono il giocatore in una buona forma fisica e aiutano la mente: ricordatevelo, il poker è uno sport!

E aiutano anche i giocatori a evitare di passare così tanto tempo di fronte allo schermo. Alcuni giocatori inseriscono nel loro programma giornaliero anche un paio di ore per studiare.

Giocare online per guadagnarsi da vivere richiede ore e ore ogni settimana ai tavoli virtuali. Dovete sapere cosa aspettarvi e vi dovete porre obiettivi realistici. Ci vuole disciplina, ma con alcune giocate intelligenti e con aspettative ragionevoli, si può fare.

Come sempre, giocate al massimo e buona fortuna.

I pro e i contro di guadagnarsi da vivere giocando a poker

Stile di poker Pro Contro Cose da ricordare
Giocatore online

potete giocare praticamente in qualsiasi momento e stabilire il vostro programma personale;

è facile trovare partite da giocare;

non serve viaggiare;

le spese sono basse;

è semplice fare avanti e indietro tra cash game e tornei  

ci vogliono tante ore passate davanti a un computer;

gli alti e i bassi possono essere molto forti a causa della velocità del gioco online;

 c’è meno prestigio nel vincere rispetto ai tornei importanti giocati dal vivo

 incassare regolarmente alcune delle vostre vincite;

cercate di mantenervi in forma e di essere mentalmente forti;

tenete un diario delle vostre sessioni di gioco per capire i vostri progressi
Giocatore di tornei;

 

Giocatore di tornei 

avete diverse opportunità di viaggiare;

c’è la possibilità di ottenere piazzamenti nei tornei importanti e anche parecchio prestigio;

si crea un clima di fratellanza con gli altri giocatori che viaggiano;

ci sono maggiori interazioni sociali 

ci vogliono parecchie ore passate in viaggio, con spese molte alte;

le tentazioni possono creare problemi al proprio gioco e anche alle proprie finanze;

i buy-in importanti possono diventare molto costosi senza finire costantemente nelle posizioni che garantiscono vincite

gestite bene i vostri soldi;

giocate con puntate che sono adatte al budget che vi siete prefissati;

mantenete una routine salutare

Giocatore di cash game dal vivo

come per i giocatori online, potete stabilire il vostro programma personale;

ci sono maggiori interazioni sociali;

subite di meno la fatica accumulata a causa dei viaggi;

per i giocatori più abili c’è più probabilità di maggiori vincite regolari

la varianza resta comunque un problema;

si passano parecchie ore seduti al casinò;

meno prestigio rispetto ai vincitori dei tornei più importanti 

evitate di usare per giocare i soldi che dovreste utilizzare per le spese di tutti i giorni;

imponetevi dei limiti, in modo da sapere quando è arrivato il momento di lasciare il tavolo da gioco;

continuate a studiare, in modo da migliorare il vostro gioco;

imparate a capire le partite e le dimensioni di puntata dove avete un vantaggio.

March 12, 2023
Sean Chaffin
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Sean Chaffin è un scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.

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Sei modelli mentali per semplificare e rendere più forte la vostra strategia nel poker

Sappiamo tutti che il poker è molto difficile. Con l’avvento di software come i solver, sta diventando ancora più evidente il fatto che per imparare a giocare a poker ci vogliono cinque minuti, ma, per citare un grande che fu come Mike Sexton, 47 volte a premi nelle WSOP, che per diventare dei maestri ci vuole una vita. 

I modelli mentali sono un modo fantastico per semplificare la massa di informazioni che un giocatore di poker ha a sua disposizione. Andiamo con ordine e partiamo con la definizione di un modello mentale?

  • un modello mentale è semplicemente una spiegazione complessiva di come funziona qualcosa;
  • un modello mentale può essere un concetto, una struttura o persino un modo di vedere il mondo che aiuta a dare un senso alle cose, in questo caso, al poker.

I modelli mentali sono efficaci perchè sono concetti semplificati che vi aiutano a capire meglio cosa sta succedendo intorno a voi.

L’obiettivo finale di un modello mentale è essere utile. E utilizzarlo, quindi, può decisamente  aiutare a massimizzare. le probabilità di avere un risultato positivo.

Esempi di modelli mentali

Ci sono modelli mentali in tutte le discipline più importanti.

Per esempio, nel mondo degli affari un modello mentale standard è quello che dice che il profitto equivale agli incassi meno i costi.

Lasciamo un secondo da parte il poker online. Poniamo che abbiate una piccola azienda e che non sia così semplice ad aumentare i vostri profitti. Usando questo modello, l’unica cosa a cui dovete pensare sono gli incassi e i costi.

Se mettete tutti i vostri sforzi in queste due aree (cercando di capire come migliorare gli incassi e/o come diminuire le spese o come fare entrambe le cose), avrete sicuramente dei progressi.

E guardate come questo modello mentale è in grado di ridurre i vostri dubbi e di aiutarvi a concentrarvi sulle possibili soluzioni.

Nella psicologia, un famoso modello mentale è la scala gerarchica, meglio nota come piramide delle necessità umane di Maslow.

Pensate a tutte le cose che governano il comportamento umano. Usando il modello di Maslow, possiamo semplificare e sintetizzare fino ad arrivare alle cinque necessità universali di base:

  1. Necessità fisiologiche.
  2. Necessità di sicurezza e protezione.
  3. Necessità di appartenenza e di amore.
  4. Necessità di stima.
  5. Quella che potremmo definire autorealizzazione.

Dal punto di vista di Maslow, per diventare un essere umano di successo c’è bisogno di affrontare queste necessità partendo dal basso verso l’alto.

Se qualcuno non ha accesso al cibo, oppure all’acqua o a un tetto sulla testa, è questo quello di cui bisogna curarsi prima di considerare necessità di livello superiore.

E lavorare verso l’alto seguendo questa piramide può portarvi all’autorealizzazione. 

Dunque, un modello mentale può aiutarvi a prendere decisioni e a risolvere problemi, aumentando la vostra comprensione di quello che vi accade attorno.

Funziona come una mappa che è in grado di guidarvi attraverso situazioni complesse e che potenzialmente sono anche problematiche.

Sei modelli mentali per migliorare la vostra strategia nel poker!

Quindi, torniamo al tavolo da gioco. Ci sono diversi modelli mentali che potete usare sia mentre giocate che durante i periodi di studio del poker, che, come abbiamo già condiviso in queste sempre ragionate pagine web, sono sempre fondamentali!

1. La regola dell’80/20. Questa regola dice che l’80% dei vostri risultati deriva dal 20% dei vostri sforzi. Per esempio, se guardate allo storico delle vostre mani giocate, probabilmente scoprirete che l’80% dei vostri profitti deriva dal 20% delle mani.

La regola dell’80/20 può anche essere applicata allo studio. Otterrete risultati molto più velocemente se date priorità e concentrate il vostro sforzo sulle cose giuste.

Quando pianificate il vostro studio del poker, pensate a migliorare nelle aree che produrranno il massimo ritorno rispetto al tempo che ci investite. Parlando in maniera generale, ad esempio, avrete ritorni più importanti se cercate di migliorare sui vostri range nel preflop poker.

Se giocate parecchio nei tornei, dovreste anche considerare di migliorare la vostra difesa delle big blind. È divertente leggere situazioni quasi assurde, che succedono di raro (come un bluff con una five bet al river), ma fare attenzione a quelle che si verificano continuamente è un modo migliore di utilizzare il vostro tempo.

2. L’inversione. Gli antichi filosofi stoici come lo stoico greco Epitteto e l'Imperatore Marco Aurelio promuovevano questo modo di pensare. L’idea è che prima di agire o di prendere una decisione bisogna considerare il peggior scenario possibile.

  • qual è l’esatto contrario di quello che volete che accada?
  • se gioco la mia mano a poker in questa maniera, qual è il peggior risultato possibile?

Usare una strategia per il poker con pensieri negativi può sembrare controintuitivo, ma ci sono alcuni benefici nel ragionare in questa maniera:

  1. Per prima cosa, sarete in grado di individuare i buchi, le lacune del poker nella vostra strategia, il che vi permetterà di pensare a soluzioni migliori. In questa maniera “vedrete” problemi potenziali che altrimenti non vi sarebbero venuti in mente.
  2. E secondo, potete, passatemi il termine, amici, desensibilizzarvi dalle paure, se ve le immaginate abbastanza spesso. Se avete paura che vi becchino mentre bluffate, immaginate proprio di essere beccati durante un bluff!

L’inversione è uno strumento potente che potete utilizzare per anticipare potenziali problemi.

Se volete avvicinare le gesta dei migliori giocatori di poker, dovreste fare pratica nel... pensare in avanti e all’indietro! Non pensate sempre dall’inizio alla fine, ma pensate invece dalla fine (il river) fino all’inizio (il preflop).

Questo modo di pensare vi aprirà gli occhi, facendovi scoprire molte possibilità alle quali non avete mai pensato prima!

3. Il rasoio di Occam. Questo modello mentale stabilisce che quando ci sono diverse spiegazioni a qualcosa, la spiegazione più semplice è molto probabilmente quella giusta.

Quando si gioca a carte ci si ritrova a dare spiegazioni molto complicate al fatto che un avversario abbia intrapreso una particolare azione. La realtà è che la spiegazione più semplice è di solito quella giusta!

Il rasoio di Occam può essere applicato anche allo studio. Albert Einstein diceva che ci sono cinque livelli di abilità cognitiva: sveglia, intelligente, brillante, geniale e semplice. E il livello più alto è quello semplice!

Einstein diceva che chi non è in grado di spiegare un concetto in maniera semplice, allora non lo ha veramente capito.

Quando studiate, cercate di vedere se siete in grado di spiegare quell’argomento a voi stessi o a qualcun altro in maniera molto semplice. Scoprirete che spesso spiegare qualcosa con i termini più semplici possibili è più difficile di quanto sembri.

4. Il principio di Hock. Questo modello ce lo ha donato Dee Hock, fondatore ed ex CEO di Visa.

Hock sosteneva questi due concetti:

  • scopi e principi semplici e chiari fanno insorgere comportamenti complessi;
  • in contrasto, regole complesse fanno insorgere comportamenti semplici e stupidi.

In parole diverse, fate le cose semplici. Assicuratevi che il vostro studio abbia un obiettivo chiaro e diretto e andrete più avanti in meno tempo. Ma potete anche applicare questo principio al gioco, per ricordarvi di evitare la sindrome delle mani raffinate.

Quando avete dubbi, pensate a linee guida di gioco chiare, semplici e concise e seguitele.

5. Via Negativa: se volete avere successo, cosa potete togliere per avere risultati migliori

Quando vogliamo ottenere qualcosa pensiamo sempre a quello che dobbiamo mettere in più. Ma invece di sposare questa linea di pensiero, concentratevi su quello che invece dovete togliere.

Per ottenere un vantaggio mentale nel poker, guardate il vostro database di mani e decidete quali dovete smettere di giocare quando siete in una particolare posizione. Questa azione è un esempio concreto dell’utilizzo della Via Negativa.

O magari volete migliorare la vostra salute, perchè pensate (e fate bene!) che vi aiuterà nella concentrazione al tavolo da gioco. Il modo migliore per migliorare è guardare a quello che si può togliere per avere migliori risultati per la vostra salute (come determinati cibi).

Invece di pensare a tutto quello di cui avete bisogno per ottenere un risultato particolare, pensate alle cose che potete smettere di fare.

6. Relatività: è difficile capire un sistema di cui facciamo parte dall’interno. È complicato vedere la situazione nella sua interezza quando ci siamo nel mezzo.

E questo vi porta ad avere dei punti ciechi. Probabilmente avete avuto qualche esperienza in cui non eravate impegnati nella mano ma potevate vedere chiaramente quello che stava per succedere. Ma la gente che stava giocando quella mano poteva non averne la più pallida idea.

È più facile vedere le cose quando guardiamo una mano dall’esterno. Ricordatevelo e non scartate troppo velocemente diverse prospettive: come in una stupenda citazione del miglior film sul poker, Rounders, "non conta quanto vinci, ma a quanto riesci a rinunciare". Allenatevi a cercare i vostri punti ciechi, notarli potrebbe aiutarvi a smettere di prendere decisioni sbagliate.

I modelli mentali sono strutture che massimizzano le vostre probabilità di avere successo al tavolo da gioco. 

Capire i modelli giusti da usare può essere un’arma molto potente.

Se analizzate la vostra strategia di poker attraverso il modello mentale appropriato, sarete molto avanti rispetto ai vostri avversari.

*Il contenuto è stato redatto da Tricia Cardner.

March 11, 2023
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