STUDIO DEL POKER PER I PRINCIPIANTI: CONSIGLI E TRUCCHETTI VARI

Studiare il poker può spaventare i novellini. Per molti giocatori amatoriali di poker, capire le regole del valore delle mani può essere davvero una sfida.

Per un giocatore agli inizi è facile impantanarsi in concetti che riguardano la strategia nel poker, come le combinazioni e, ad esempio, quelle che chiamiamo le c-bet.

Conoscere i consigli e i trucchi giusti per studiare può darvi un vantaggio al tavolo da gioco.

Quindi, cosa potete fare per partire prima degli altri? Ecco alcuni consigli da parte degli esperti di 888poker per cominciare.

Scegliere il modo giusto per studiare il poker

Se state faticando a capire il poker e le sue dinamiche, non preoccupatevi perché non siete i soli. Molte persone hanno difficoltà a imparare a giocare a causa del loro approccio.

Alcuni preferiscono imparare guardando gli altri giocare e facendo domande. Questa strategia sembra poter funzionare, ma alla fine di solito porta alla frustrazione.
Quindi, qual è lo sbaglio?

Il modo giusto per studiare a poker è fondamentale

Il problema principale deriva da una scarsa scelta di risorse da cui imparare. Guardare gli altri giocare vi espone a strategie complesse, il che è come cercare di capire una lingua senza aver imparato prima il relativo... alfabeto!

Imparare queste giocate complicate ed eseguirle dopo poco tempo è quasi impossibile, anche se usate dei fogli di strategia da seguire.

Quindi assicuratevi di usare risorse che siano giuste per il vostro livello.

Magari vi aspettate strategie all’avanguardia che accelerino i vostri progressi, ma molto spesso cose simili non fanno altro che causarvi dei mal di testa.

Poi ovviamente siete liberi di cercare di arrivare ai vostri limiti, ma se faticate a seguire qualcosa o se dovete cercare su Google una parola su due, probabilmente state guardando qualcosa di troppo avanzato. Tenetelo da parte, ci tornerete più tardi.

Il primo obiettivo è trovarvi in una situazione di mezzo tra capire tutto e mangiarvi le mani dalla voglia di strafare. In qualsiasi altro caso, state sprecando del tempo.
 

Il livello di studio del poker deve essere parametrato e non può essere solo teorico

Assumere un allenatore professionista di poker è anche una buona opzione, perché un allenatore è in grado di stabilire obiettivamente il vostro livello e fornirvi del materiale adeguato.

Ma c’è così tanta informazione di alta qualità disponibile gratis al giorno d’oggi che se siete ancora dei novellini non vale la pena di affrontare da subito questa spesa.
Ecco alcuni luoghi dove potete trovare contenuti buoni e gratuiti:

  • Articoli: ne trovate tantissimi in questo blog.
  • Podcast: vi raccomando Crush Live Poker di Bart Hanson.
  • Partite di poker in streaming: ampia disponibilità su Twitch.
  • Canali Youtube: date un’occhiata al canale youtube di 888poker.
  • Social Media: la qualità dei contenuti che si trovano sui social è variabile, ma per i vlogger poker si tratta di un modo eccellente per entrare nella testa di altri giocatori.

Studiate in maniera semplice

Una degli aspetti più importanti da ricordare quando si impara a giocare a poker è di studiare in maniera semplice.

Tra gli errori da evitare nel poker, infatti c'è quello di affrontare troppa strategia che può essere complicata: lo avete già intuito, le cose più difficili avranno più senso una volta che avrete appreso le basi.

Ignorate quello che vedete in TV, anche se è proprio quel gergo pokeristico. quel linguaggio così cool che vi ha portato al tavolo da gioco. Il poker non è solo fare bluff da favola o vedere il sudore scendere sul naso di qualcuno.

Anzi, questa è solo una piccola parte del poker. Invece giocare a poker con successo significa avere una buona disciplina e ottimi fondamentali.

Studiare in maniera semplice è un approccio decisivo

I giocatori di poker che perdono a tutti i livelli spesso si dimenticano della necessità di disciplina e buoni fondamentali. Molti ignorano il significato di decisioni che sembrano piccole e poco costose.

Concentrarsi sui piatti più ricchi quando si riguardano le sessioni spesso è una perdita di tempo, perché quelle mani di solito si giocano da sole. Non cadete in questa trappola.

Dovete capire che ci sono decisioni fondamentali in quasi tutte le mani che giocate. Gli errori si sommano e durante una sessione possono diventare molto costosi.

  • Concentratevi sull’avere uno stile di gioco solido piuttosto che appariscente.
  • Date priorità all’imparare cose come i range di apertura delle mani, strategie di puntata semplice e un po’ di matematica di base e probabilità poker.

Se avete abbastanza disciplina, imparare alla perfezione queste semplici strategie sarà abbastanza per competere ai livelli di puntata più bassi, il punto da cui probabilmente comincerete il vostro viaggio nel poker.

Vi aiuterà anche a sviluppare buone abitudini e ad avere buone basi su cui costruire strategie sempre più avanzate man mano che salite di livello.

Consiglio per i principianti per concentrarsi nello studio

Se non avete mai giocato a poker, mettete giù il telefono, spegnete la TV e andate da qualche parte dove potete stare soli.

Avrete bisogno di concentrarvi, anche per semplicemente uno studio rapido del poker!

La concentrazione è alla base dello studio del poker

Cercate di non ricreare le giocate che vedete in streaming

Gli streaming di poker sono un’ottima fonte di contenuti di insegnamento gratuiti, ma è fondamentale capire i motivi delle giocate viste prima di ricrearle nel vostro gioco.

Imparare a giocare a poker è come imparare una lingua, si comincia dall’alfabeto e da qualche parola fondamentale, poi si passa alle frasi e poi si va oltre. Saltare un punto è impossibile, quindi serve molta pazienza.

I giocatori che si vedono negli streaming hanno già molta esperienza e potrebbero aver giocato in tornei di livello mondiale. Quindi molto di quello che dicono e molte delle loro strategie potrebbero non avere alcuna utilità nel vostro gioco e non funzioneranno per voi.

Siccome molte persone guardano gli streaming, chi li fa deve mischiare il suo stile di gioco per rimanere poco prevedibile. Alcuni streamer possono prendere decisioni diverse in situazioni identiche.

Dovrete farlo anche voi man mano salendo di livello, ma quando siete all’inizio del percorso per imparare a giocare a poker tutto questo può confondere parecchio.

Il vostro obiettivo dovrebbe essere tenere le cose il più semplice possibile.
Ma detto questo, si può imparare molto vedendo gli streaming sul poker, quindi date loro un’occhiata.

Createvi un network di studio

Trovare qualcuno con cui studiare è un altro modo molto buono per crescere più rapidamente.

Proprio come allenarsi con gli amici o con un personal trainer vi rende più semplice affrontare la routine in palestra, un amico con cui studiare il poker può aumentare la vostra produttività.

  • Oltre ad avere un po’ di competizione amichevole, potete fare discussioni utili e condividere materiale di studio adatto al vostro livello attuale.
  • Potrete mettere a confronto i vostri risultati e condividere strategie che funzionano, visto che è probabile che siate più o meno allo stesso livello.

Se è possibile, cercate di lavorare con qualcuno che è leggermente più bravo di voi.
In questo modo avrete dei benefici da un livello di abilità superiore, ma senza correre il rischio di trovarvi di fronte a terminologie troppo avanzate.

Cominciate a giocare velocemente

Anche se tra una mano è l’altra c’è parecchio tempo, quando è il vostro turno dovrete prendere decisioni rapidamente. E questo scenario non lo potete simulare da nessuna parte, quindi è una buona idea cominciare a giocare partite vere o addirittura tornei di poker appena ne avete la possibilità.

Cominciare a giocare

Anche se studiare la teoria di base prima di cominciare ha senso, quando studiate potete essere lenti e scrupolosi, ma in una vera partita questi lussi non vi saranno concessi.

  • Se volete avere successo, soprattutto se giocate online, dovete imparare a prendere decisioni rapidamente.
  • E questa abilità si sviluppa soltanto facendo pratica, quindi cominciate a giocare il prima possibile, perché è il modo migliore per iniziare a carburare.

Il vero poker porta parecchia pressione. Oltre ai limiti di tempo, le vostre decisioni avranno ripercussioni finanziarie immediate e in più c’è sempre il rischio di fare la figura dello stupido.

Tutte queste informazioni sulle prime possono far girare la testa e probabilmente vi accorgerete di avere bisogno di fermarvi spesso o che durante la mano la vostra mente si blocchi.
Ma non preoccupatevi, è parte del processo.
E grazie al cielo l’abilità di giocare sotto pressione la apprenderete giocando.

Si tratta di una delle tante abilità del poker che svilupperete e che vi daranno vantaggi anche nella vita reale.
 

Mantenere la calma anche quando si è sotto pressione

Non perdete tempo giocando con soldi finti

All’inizio può sembrare intrigante allenarsi a giocare con soldi finti, ma una volta capito come funzionano le blind e come si svolge una mano, dopo qualche ora dovreste smettere.

Anche se giocando con soldi finti non perdete denaro, non ci sono pressioni e non ci sono rischi. Quindi le persone non prendono seriamente il gioco, come invece farebbero se fossero interessate a sapere dove giocare a poker a Las Vegas.

Il vero poker funziona solo se c’è qualcosa da perdere, il che significa che queste partite non riflettono cos’è il vero poker.

Fare bene nelle partite con in palio soldi finti può creare un senso di sicurezza errato e non imparerete nulla che poi potrete applicare alle partite con soldi veri in palio.

Bisogna capire che all’inizio si perderà

Il poker è un gioco divertente, ma anche abbastanza complicato. Potreste anche essere abbastanza fortunati da godere della fortuna del principiante, ma il poker a lungo termine è un gioco di abilità, quindi è probabile che all’inizio perderete del denaro.

Potete mitigare questa situazione apprendendo le basi prima di cominciare, ma ci sono più potenziali situazioni in una mano di poker che atomi nell’universo, quindi gestirle tutte è impossibile.
Ma non lasciate che la paura di perdere vi impedisca di giocare. Giocare è, infatti, una parte integrale del processo di apprendimento

Apprendere giocando significa anche poter perdere all'inizio nel poker

Quindi, quando cominciate a giocare, è meglio accettare il fatto che sarete uno dei giocatori più deboli di quelli con cui giocate. Dunque, mantenete le puntate al minimo possibile.

Le micro-stakes, come vengono chiamate, non sono il massimo del fascino, ma il livello di gioco è sorprendentemente alto.
In quegli ambienti otterrete parecchia esperienza utile e parecchia azione.

Ma a qualsiasi livello di puntata doveste iniziare, ricordatevi che è normale se all’inizio le cose non vanno come volete. È meglio accettare in anticipo le perdite che potreste subire, come l’iscrizione a un club o le spese per l’equipaggiamento che affrontereste in un altro sport.

Sfortunatamente, perdere è un rito di passaggio, ma con puntate basse il danno non dovrebbe essere troppo grande.

Giocare mani forti è la base dello studio del poker

Abbiamo sottolineato la necessità di tenere le cose il più semplici possibile quando si comincia a giocare a poker. Questo consiglio nasce principalmente dalla necessità di rendere il bombardamento di informazioni più rapido da processare. 

Grazie al cielo, potete rendere le cose molto meno complicate aspettando di avere mani forti per giocare. Le mani forti sono coppie, carte alte e assi.

L'importanza in un percorso di apprendimento di giocare quelle che chiamiamo mani forti

Aspettare di averne qualcuna è un buon piano, perché danno risultati migliori dopo il flop, il che rende le vostre decisioni più semplici.

Decisioni semplici significano meno errori e meno errori significano meno perdite.

Per condividere un esempio una mano forte come KQ otterrà al flop una coppia o una mano migliore con la stessa frequenza di quanto farebbero mani come 67o, A4o e 45s. Ma il valore alto delle carte significa che è più probabile avere al flop una “coppia alta”, che è più facile da giocare rispetto a coppie di secondo o terzo livello.

Andiamo avanti con i numeri: con a tavola Q83, KQ può puntare o chiamare tranquillamente ed è avvero improbabile che subisca un bluff.
Non si può dire lo stesso di una mano come 78o, che sarà molto più complicata da giocare.

Sfortunatamente, le mani iniziali forti non arrivano così spesso, quindi l’impazienza e la noia vincono sulla maggior parte dei nuovi giocatori, che perdono soldi giocando pessime mani in situazioni in cui non dovrebbero farlo.
Ma è comprensibile.

Il poker è un gioco divertente e pieno d’azione e solo i tipi strambi si divertono a foldare, no?  
In pratica, il poker è una calma ripetutamente interrotta da brevi momenti di caos.
Se siete dei novellini, giocare solo le mani forti dovrebbe essere la vostra strategia di partenza. Vi renderà le cose più facili e vi darà più tempo per osservare l’avversario e riflettere sul modo in cui giocate.

Dovete essere pazienti e l’attesa potrebbe essere molto noiosa, ma la disciplina è un’abilità fondamentale per chi gioca a poker, quindi è tutto allenamento.

Poi, una volta che siete migliorati, potrete cominciare a giocare più mani.

Ma fino a quel momento, ricordatevi che giocare tight sempre è la cosa giusta.

Buona fortuna per il vostro meraviglioso viaggio nel mondo del poker!

June 14, 2024
Dan O'Callaghan
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Dan O'Callaghan ha conosciuto il poker ai tempi dell'università a Newcastle ed è pro da diversi anni. Noto online con il nomignolo danshreddies, ha vinto sia in tornei live sia virtuali, raggiungendo il bubble al WSOP Main Event. Finora ha raccolto oltre $120K in tornei dal vivo e oltre $750K online giocando a MTTS e cash games. 

Dan si descrive come 'un tipo un po' strano' e un grande ottimista ed è un apprezzato autore di articoli per la poker community. Oltre a ciò è anche altissimo!

Segui i suoi consigli su YouTube.com/danshreddies e su Instagram e Twitter a @Danshreddies. 

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IL POKER È UN GIOCO DI FORTUNA O DI ABILITÀ? DECIDIAMOLO INSIEME

Il poker è cambiato molto dai tempi del vecchio West. Il gioco non è più relegato a stanza nascoste piene di fumo.

Al giorno d’oggi è molto più probabile incontrare un turista che cerca un posto per giocare a poker a Las Vegas che un cowboy dai capelli ingrigiti.

Ora il poker ha più in comune con i fenomeni degli scacchi e i maghi della matematica.

Ma il poker è un gioco di abilità?

Assolutamente sì! Ma per rispondere alla domanda “il poker è un gioco di fortuna o di abilità?” nella maniera giusta, dobbiamo fornirvi, amici lettori, un po’ di... contesto!

Da Doyle a Doug – Il poker è un gioco di fortuna o di abilità?

Per decenni il nome più importante del mondo del poker è stato quello di Doyle Brunson, soprannominato “il Padrino del Poker”.

Lo si vedeva in qualsiasi partita trasmessa in TV, mentre puntava centinaia di migliaia di dollari con in testa il suo tipico cappello da cowboy.

La leggenda di Doyle Brunson

Ha scritto il leggendario libro “Come ho vinto più di un milione di dollari giocando a poker” (un titolo poi cambiato in” Super System”) nel 1978, quando, fate voi il relativo rapporto numerico, una confezione da dodici uova fresche costava 82 centesimi.

Riuscite solo a immaginare quello che si poteva comprare con un milione di dollari negli anni Settanta?

E anche se Doyle non avrebbe avuto dubbi sulla domanda “Il poker è un gioco di fortuna o di abilità?”, ha dimostrato che il poker era un gioco di abilità anche molto prima che cominciassero a circolare termini come GTO.

Ma il vantaggio nel suo modo di giocare era più nebuloso, quasi mistico. Il dilemma “Il poker è un gioco di fortuna o di abilità?” non aveva una risposta sempre uguale, perché il poker era un gioco di “sensazioni” e non c’era a supporto dei giocatori una serie di dati.

“Mostrami i tuoi occhi e mi hai mostrato le tue carte”, diceva Doyle, facendo capire il potere delle espressioni del volto all’interno del gioco.

E se paragoniamo questa frase a quella di una delle figure più influenti del poker di oggi, vedremo quanto il poker è cambiato.
“Non mi baso mai sull’istinto”, ha detto sul suo canale Youtube Doug Polk, il multimilionario, il chiacchierone in canottiera, una celebrità protagonista di vittorie da record cash poker e proprietario di sale da gioco.

Polk preferisce usare i generatori di numeri casuali e tabelle generate al computer.
Provate a immaginarlo, non fidarsi MAI del proprio istinto!

Quando Doug ha trasmesso in live streaming la sua bankroll challenge del 2018, quella in cui ha trasformato 100 dollari in 10mila, ha preso molte delle sue decisioni utilizzando un semplice calcolatore.

Doyle interpretava le situazioni in maniera innata e precisa, ma Doug non si fida del suo intuito, ritenendolo troppo umano.

Ma trasformando il poker in un gioco che si fa con il computer, Doug può comunque rispondere direttamente alla domanda se il poker è un gioco di fortuna o di abilità e lo può fare in maniera matematica.
È decisamente un gioco di abilità!

Rispondono i computer: il poker è un gioco di abilità?

I programmi per il computer chiamati “solver” sono la base della teoria del poker moderno. Queste varie applicazioni identificano la miglior soluzione per qualsiasi mano di poker.
I solver poker, quindi, ci insegnano e ci aiutano a giocare in maniera ottimale.
Questa situazione è simile a quella che c’è negli scacchi, in cui ora si può giocare contro il computer.

E come negli scacchi, basta l’esistenza di questi programmi a indicare che la strategia nel poker esiste.
Quindi chiedersi se il poker è un gioco di fortuna o di abilità diventa quasi inutile.

Un'immagine del bellissimo evento di 888poker a Bucarest

Nessun programma può insegnare a vincere alle slot machine, a craps o alla roulette.
I casinò vi permettono addirittura di portare con voi i foglietti di strategia per giocare a video poker, visto che alla fine si parla di un gioco che non può essere battuto.

Ma si può diventare dei maestri, degli allenatori di poker, e lo confermano proprio i numeri!

A lungo termine il poker è un gioco di fortuna o di abilità?

Senza dubbio il poker è un gioco di abilità…a lungo termine. Un giocatore amatoriale di poker può tranquillamente battere un professionista in una mano di poker casuale.

Ci sono tantissimi video di giocatori alle prime armi che vincono contro professionisti che giocano da decenni e hanno guadagnato milioni.

Quindi la risposta se il poker è un gioco di fortuna o di abilità si può dare solo dopo un periodo più o meno lungo di tempo?

Continuiamo nel nostro ragionamento: a breve termine, il Texas Holdem viene deciso dalla fortuna che si ha nel ricevere le carte. E c’è anche un detto nel mondo del poker che dice “meglio essere fortunati che bravi”.
Ma, lo sapete già attenti lettori, la fortuna prima o poi finisce.
E solo chi ha un gioco solido può vincere a poker con costanza.

Ecco le statistiche menzionate nel mio libro A Girl’s Guide to Poker:

  • A che punto nel poker la fortuna viene battuta dall’abilità? A poco meno di 1500 mani, per essere precisi a 1471 mani.
  • 1471 mani sono di solito tra 19 e 25 ore di poker giocato dal vivo.
  •  1471 mani sono circa 16 ore di poker online, se si gioca a un tavolo di poker alla volta.

Superare questa cifra non garantisce il successo. Ma dopo questo punto, un giocatore che perde o che non ha esperienza non può continuare.

Un principiante difficilmente sopravvive a un giorno intero di gioco, a lungo termine per i giocatori di poker diventa assolutamente fondamentale avere serie capacità.

Il fattore tempo incide eccome sui risultati di poker

Un altro modo di considerare la domanda "Il poker è un gioco di fortuna o di abilità?” è quello di basarsi sull’esempio fatto prima, di un nuovo arrivato che gioca contro un giocatore professionista di poker con tantissima esperienza.

Il nuovo arrivato potrà essere abbastanza fortunato da vincere una mano. O due. O persino tre. Ma 100 mani? 1000 mani? 10mila mani?

Le probabilità diminuiscono con il volume di gioco fino a diventare praticamente impossibili.

Secondo i dati numerici, il poker è un gioco di fortuna o di abilità?

Come dimostra lo studio del 2015 intitolato “Beyond Chance? The Persistence of Performance in Online Poker”, i giocatori di poker d’élite rendono meglio di qualcuno che mescola abilità e fortuna.

E quindi possiamo ribadire di nuovo: il poker è un gioco di abilità? Sì!

  • I giocatori di poker che si piazzano nel 10% dei migliori nei primi sei mesi dell’anno hanno il doppio delle possibilità di fare altrettanto bene nei sei mesi successivi.
  • I giocatori di poker che rientrano nell’1% di chi gioca meglio nella prima metà dell’anno hanno 12 volte più possibilità degli altri di fare lo stesso nella seconda metà.
  • I giocatori che hanno fatto male dall’inizio hanno continuato a perdere.

Alla fine dunque questa ricerca mostra che i giocatori più abili fanno meglio di quelli che non sono abili. E non potrebbero ripetere il loro successo se il poker fosse un gioco di pura fortuna.

Uno studio della Citgal, Inc. su 103 milioni di mani giocate online ha portato a due altre conclusioni molto importanti;

  • I tre quarti delle mani non arrivano al momento di mostrare le carte.
  • Per gli amanti dei bluff, solo il 12% delle mani è vinto da chi ha le carte migliori

Nella maggior parte dei casi, chi vince non ha neanche la mano migliore!

Spesso e volentieri sono le mani peggiori, come un 2 e 7 a vincere

I giocatori più bravi vincono giocando meglio degli avversari piuttosto che avendo carte migliori. Il poker può sembrare un modo assurdo per giocare d’azzardo, ma c’è del metodo in questa follia.

P.S. I risultati dello stesso studio hanno stabilito che, tra i giochi di poker, il Texas Hold’em è abilità all’88%!

Quando si rischia – Il poker è un gioco di fortuna o di abilità?

Un’ultima nota sulla domanda “Il poker è un gioco di fortuna o di abilità?”.
La strategia nel poker può prevedere l’uso delle probabilità poker a livello matematico e a volte l'algebra vi suggerisce anche di rischiare.

Ci sono situazioni in cui vale la pena correre un rischio calcolato.

Per esempio potreste avere un progetto di colore che ha il 36% di possibilità di essere completato. Ma nonostante questa incertezza, le dimensioni del piatto potrebbero giustificare la decisione di giocare la mano.

Ragionate come se fosse una lotteria. Pensate di rischiare un euro per vincerne un milione.
Nella maggior parte dei casi non vincerete, ma la vincita è così grande da farvi puntare una moneta per provare a vincerne un milione.

*Il testo dell'articolo è stato redatto da Amanda Botfeld.

June 14, 2024
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TRE DELLE VINCITE PIÙ ALTE DI SEMPRE IN UN CASH GAME DI POKER

Il poker è quel tipo di gioco in cui i buoni giocatori passano così tanto tempo a scartare le loro mani che probabilmente sarebbero perdenti da rischiare un infortunio da stress alla mano perchè lanciano di continuo le carte in direzione del mazziere.

Probabilmente è un’esagerazione e una battuta non troppo riuscita, ma in qualche maniera è vero.

L’idea di base, ovviamente, è quella di evitare di buttare via i propri soldi su pessime mani, il che richiede di foldare molto spesso.

Ma quando arrivano mani e situazioni positive, i giocatori professionisti di poker, quelli che competono ai massimi livelli e per cifre in denaro altissime ripuliscono il piatto in maniera certosina, quasi da non crederci.

E quanto può arrivare a valere un piatto? Date un’attenta occhiata alle situazioni raccontate in questo contenuto originale e preparatevi a sentirvi cadere la mascella di fronte ad alcune delle vincite più impressionanti di sempre nel poker.

Considerando che per terminare una mano di poker possono volerci dieci minuti, la percentuale di vincita per ogni ora è almeno a sei cifre.

Leggete queste storie e sorridete con noi!

Una mano a tre con due giocatori nel piatto

Questa mano è avvenuta durante un cash game di altissimo livello all’Hustler Casino. Prima che qualcuno se ne accorgesse, il giocatore professionista ed allenatore di poker Doug Polk ha visto per caso le carte di Wesley Fei, che era seduto alla sua sinistra.

Da gentiluomo quale è, Polk lo ha detto subito prima di guardare le sue carte e alla fine ha foldato di fronte a quelle di Fei, Asso e Re non dello stesso seme.

Polk, per non condizionare nessuno, è riuscito a mantenere una faccia imperscrutabile per tutta la mano.

Doug Polk

Ignorando questa strana situazione, Fei ha puntato 30mila dollari.. Tom “Durrrr” Dwan, uno dei giocatori di poker con... più assi nella manica, ha fatto raise a 100mila con due Regine in mano. Fei ha fatto raise a 175mila dollari e Dwan ha chiamato.

Prima del flop nel piatto c’erano già 560mila dollari, una cifra davvero enorme.

Le due mani sono state praticamente una gara, con Fei che doveva superare la coppia di Dwan. Continuiamo nella descrizione delle dinamiche di quel momento che entrerà nella storia del poker:

  • Quando al flop sono comparsi 8-8-3, Dwan ha fatto check e Fei ha puntato 125mila dollari.
  • Dwan ci ha pensato un po’ e ha chiamato.
  • Al turn è uscito un cinque inutile per entrambi, con un piatto da 812mila dollari.
  • Fei ha messo dentro 350mila dollari e Dwan ha chiamato per un piatto che ormai era salito a oltre un milione di dollari.
  • Quando al river è uscito un sei, Dwan ha fatto check di nuovo.

Non avendo ottenuto chissà quale mano dalle carte a tavola, Fei probabilmente sapeva che l’unico modo per vincere era fare all-in, sperando nel fold di Dwan.

La puntata per Dwan era a quel punto gigantesca, 768mila dollari.

Dwan ha chiesto conferma che Fei avesse detto all-in e una volta messa in chiaro questa cosa, Fei ha messo la testa tra le due mani, nascondendo la sua faccia.

Polk, da navigato protagonista del tavolo da poker, è rimasto immobile e non ha tradito alcuna emozione.

Dwan ha cercato una bottiglia d’acqua prima di ricapitolare a voce alta tutte le street e di aggiungere che era una “mano interessante”, più che un eufemismo...

Alla fine ha chiamato, ha messo avanti le sue fiches, ha mostrato la coppia vincente e ha portato a casa 3,1 milioni di dollari in fiches.

Essendo come sempre uno a posto, Dwan non è andato oltre ad una risatina, si è meravigliato per la somma vinta e ha chiesto ai suoi avversari se era tutto ok.

Fei ha spiegato che stava bene e le carte hanno continuato a girare.

Le più grandi vincite nei cash game - Frantumato

In un’altra partita con una posta in palio altissima al PokerGo studio, erano 94mila i dollari nel piatto prima del flop.

Tre giocatori, ma dopo la puntata al flop sono rimasti in due in gioco: Eric Persson e Patrik Antonius.

  • Antonius, un esperto del Big Game Poker, aveva Asso e Re di cuori.
  • Persson aveva Regina e 9 di cuori.

Ma con un flop 3-3-8 con due carte a cuori, nessuno dei due avrebbe mai foldato un progetto di colore.

Diversi raise e re-raise hanno portato il piatto fino a 594mila dollari. Quando al turn è uscito un asso di picche, Antonius aveva in mano con una coppia di assi oltre al nut rappresentato dal progetto di colore.

Ha giocato un po’ con le sue fiches e ha valutato la situazione in silenzio prima di puntare 150mila dollari.

Davanti a questa mossa Persson avrebbe potuto foldare e dire stop senza perdere l’onore.

E invece ha spinto in mezzo al piatto tutte le sue fiches, 700mila dollari. Il piatto è diventato così di 1,4 milioni.

A quel punto Antonius, naturalmente, si è chiesto cosa fare, considerando ogni opzione. Poi saggiamente ha chiamato.

E ha portato il piatto a 1.978.000 dollari.

Prima che le carte venissero girate, Persson ha annunciato le sue carte, Regina e 9. Ma poi ha subito scoperto di essere in guai seri quando Antonius ha mostrato le sue carte.

Persson ha bisbigliato “sono morto”.

Che nel gergo del poker significa che non avrebbe avuto modo di vincere la mano!

Il presentatore ha riassunto la situazione dicendo: “Abbiamo appena assistito a qualcosa di straordinario: a Eric Persson sono rimaste le briciole”.

E infatti aveva 67mila dollari di briciole impilate di fronte a lui. Fortunatamente per Eric, non era una partita di... strip poker!

Ma quando si gioca con certe persone, le decine di migliaia di dollari contano decisamente poco.

Tom Dwan dà di nuovo battaglia!

Tom Dwan è certamente tra i giocatori di poker più audaci e non ha paura quando si tratta di mettere soldi a rischio.

Questa peculiarità è diventata ancora più chiara quando ha giocato una partita lunga mesi contro un professionista che ha il nickname online di Isildur1.

Al termine del match, Dwan aveva perso quasi 5 milioni di dollari, all’epoca quasi tutto il suo bankroll. Ma subito dopo la sconfitta, ha detto di non avere rimpianti.

Anche con tutti i soldi persi, Dwan ha spiegato che “basandomi su quello che sapevo del mio avversario, giocare contro di lui per quelle cifre era la cosa giusta da fare”.

E quindi nessuno si è sorpreso quando non si è tirato indietro contro la balena asiatica Paul Phua. Dwan aveva asso e regina, ma Phua aveva una mano migliore con una coppia di assi, cosa che Dawn, naturalmente, non poteva sapere.

Prima del flop, Phua ha fatto tranquillamente arrivare il piatto a 421mila dollari. Dwan ha ragionato su un raise enorme. Phua ha cercato di stuzzicarlo chiedendo “che c’è di così complicato?”.

  • A quel punto Dwan ha fatto all-in, dopo aver considerato a lungo le possibili combinazioni di Paul.
  • E naturalmente Phua, ridendo come un pazzo, tra le azioni del poker, ha chiamato subito.
  • Il piatto valeva 2.353.500 dollari.

Per le probabilità poker, Dwan aveva una possibilità del 2% di vincere al river e le carte non lo hanno aiutato. Dwan si è alzato e si è allontanato dal tavolo.

Un altro giocatore ha commentato: “Pensavo che questa mano sarebbe stata molto peggiore, pensavo ci sarebbero voluti più di sette minuti prima che decidesse di fare all-in”.

Contando le fiches, Phua ha spiegato: “In 200 mani, ha foldato solo cinque volte”.

Ma nessuno a un tavolo pieno di giocatori incalliti ha voluto scommettere sul fatto che Dwan sarebbe tornato o no in gioco con una nuova iniezione di denaro fresco.

June 9, 2024
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Michael Kaplan è un giornalista di New York City, USA. Ha scritto molto sul gioco d'azzardo per pubblicazioni come Wired, Playboy, Cigar Aficionado, New York Post e New York Times. È autore di quattro libri tra cui Aces and Kings: Inside Stories e Million-Dollar Strategies from Poker's Greatest Players.

È noto per giocare un po 'quando il tempismo sembra giusto.

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