Un paio di anni fa, ho scritto un articolo che paragonava il poker agli scacchi. E dopo essermi imbattuto nell’ottimo canale Youtube di Alexandra Botez, è decisamente arrivato il momento di tirarlo fuori dall’archivio. Limerò alcuni ragionamenti generali e aggiungerò alcuni concetti che meritano di essere menzionati. 

Non sarà, quindi, una mera copia carbone di quello che era nell’articolo originale.

Quindi, se volete stimolare la vostra memoria, potete cercarlo qui.

L'elemento fortuna nel poker e negli scacchi

Un confronto tra i giocatori top

Differenti strategie tra i due

L'elemento fortuna nel poker e negli scacchi

Ho detto che negli scacchi c’è pochissima fortuna o che non esiste per nulla. Ma l’idea che la varianza negli scacchi non esista è abbastanza errata.

È vero che è certamente più evidente nel poker, ma il fatto che il miglior giocatore al mondo, Magnus Carlsen, non vince tutti i tornei a cui prende parte dimostra che a un certo punto la fortuna dovrà pur esistere.

Detto questo, il numero di esempi per registrare…l’expected value degli scacchi (visto che manca un termine più preciso) è molto più basso di quanto avviene nel poker.

La ragione principale dipende dal modo in cui la fortuna esiste in entrambi i giochi.

  • Negli scacchi, per esempio, la fortuna emerge in fattori come il sorteggio di un torneo, se è buono oppure no.
  • Avere la fortuna di avere la prima mossa.
  • Se l’avversario gioca al massimo delle sue possibilità e se fa qualche errore.

 
Nel poker, la fortuna è insita nel modo in cui funziona il gioco, il che significa che ci sono molti più modi per incontrarla…

L’esempio più ovvio è il numero incredibile di combinazioni con cui le carte possono essere date durante una mano. La fortuna che riguarda la distribuzione delle carte viene poi influenza anche da altri fattori, come:

  • il format della partita o del torneo;
  • il numero e la qualità dei giocatori nella mano;
  • altre eventuali informazioni imperfette.

Per esempio è molto più “fortunato” avere un colore contro una doppia coppia quando si gioca con un avversario più debole, piuttosto che con uno più forte. Un giocatore più debole sarà più portato a giocare la sua mano con maggior fiducia e quindi punterà più soldi.

Allo stesso modo, perdere con i Re contro gli Assi sarà molto meno tragico se avete la fortuna di farlo quando il vostro avversario è comodamente dietro di voi in un torneo.

In realtà, la varianza nel poker è molto più severa. Perchè? Perchè la fortuna nel poker è in ogni mano e quindi ha molte più probabilità di avere un impatto decisivo sulla partita di quante ne abbia negli scacchi.

Ma dire che la fortuna negli scacchi non esiste è chiaramente un errore.

La dimostrazione del rapporto imperfetto dell’importanza della fortuna nei due giochi si fa molto facilmente:

  • se due giocatori di scacchi giocano perfettamente, la partita finirà in pareggio
  • questo scenario nel poker è impossibile, a meno che a entrambi i giocatori non venga data la stessa mano

Un confronto tra i giocatori top

L’impatto nella fortuna in entrambi i giochi rende molto più complicato valutare correttamente l’abilità di un giocatore di poker.

Negli scacchi, l’abilità si può valutare in maniera molto precisa nei seguenti modi:

  • utilizzando un sistema di punteggio;
  • valutando come i giocatori più forti performano contro giocatori di un determinato rango.

Un sistema di ranking del genere non è possibile per il poker, perchè gli avversari cambiano di mano in mano e giorno dopo giorno. Si ha a che fare con delle vere e proprie porte girevoli di giocatori e questo rende difficile paragonare la proprie abilità con quelle di un giocatore in particolare.

Ci sono troppe variabili che entrano in gioco, quindi i giocatori tendono a valutare le proprie capacità a seconda di quanto bene giocano a uno specifico livello di puntate.

Mettiamo il caso che vogliate filtrare il vostro. database per valutare i vostri risultati contro un avversario. L’enorme numero di diverse sfaccettature della fortuna si tradurrebbe in un enorme numero di mani per avere un’indicazione precisa.

Il torneo in Costa Brava

E in più, per costruire questo database ci vorrebbe parecchio tempo. Lo stile o l’abilità di qualsiasi avversario potrebbe cambiare parecchie volte mentre si accumulano il numero di mani (mettiamo che si tratti di un avversario che si adatta costantemente al modo di giocare altrui). Quindi, i risultati potrebbero essere abbastanza inutili.

Ovviamente i risultati sarebbero più affidabili se si guardassero a sfide uno contro uno, ma come abbiamo visto nella sfida Polk vs Negreanu, anche con un campione di 25mila mani, il poker è imprevedibile. E ci vuole molto tempo a giocare 25mila mani, anche quando si gioca uno contro uno online.

Al contrario, negli scacchi si può capire l’abilità relativa di un giocatore basandosi su molte meno partite.

Facciamo partire una simulazione Elo di cosa accadrebbe se Magnus Carlsen (livello di abilità: 2.847) dovesse affrontare Jana Jackova (livello di abilità: 2.402) in una sfida al meglio di sette partite.
La percentuale di vittorie di Carlsen è di un incredibile 99,995%.

E mi piace pensare che le possibilità che Phill Ivey mi massacri in sette mani uno contro uno sia un po’ più bassa di 20:000:1.
Proprio come nel poker, le possibilità che un giocatore vinca diminuiscono se il livello di abilità dell’avversario è più vicino al suo.
Ecco cosa succede se simuliamo che Magnus Carlson affronti il secondo miglior giocatore al mondo, Alireza Firouzja (livello di abilità: 2.759):

Carlsen
75,84%
Firouzja 
10,24%
Pareggio
13,90%

Come potete vedere, Carlsen è comunque ampiamente favorito anche qui. Ed è improbabile vedere il miglior giocatore di poker al mondo battere il secondo miglior giocatore nel 76% dei casi.

Firouzja, anche con un evidente svantaggio di abilità, mantiene comunque un 10,24% di possibilità di vincere. E già questo dato mostra chiaramente che anche la fortuna, e non solo l’abilità, è un fattore negli scacchi.

Differenti strategie tra i due

Partendo dall'assunto che gli scacchi sono un gioco di informazione perfetta, i giocatori non devono preoccuparsi di bilanciare la loro strategia.

Ne risulta che la GTO è molto più potente negli scacchi che nel poker, in cui la GTO di solito non è la strategia che dà più profitti a breve termine (giocare un poker exploitativo porta più profitti, ma lascia vulnerabili a essere exploitati. La GTO no).

E anche se una mossa negli scacchi può portare a diverse opzioni possibile per le azioni successive, non c’è bisogno né di differenziare né di bilanciare l’approccio. Certo, l’avversario può vedere cosa fate, deve solo guardare la scacchiera, ma questo non conta nulla.

Anche se ci sono diverse mosse GTO possibili, un giocatore può scegliere di fare la stessa mossa ogni volta e rimanere impossibile da exploitare.

L’unica opzione che resta all’avversario è quella di adottare la stessa strategia. È così che funziona la GTO.

Sempre un'immagine del Main Event!

Nel poker una mossa perfetta diventa imperfetta se non mischiate le vostre strategie. Il poker GTO ha bisogno di una serie di mosse diverse fatte collettivamente e con una frequenza specifica:

  • poniamo che l’avversario non sia sensibile alla dimensione delle vostre puntate;
  • un aggiustamento molto semplice sarebbe puntare alto con buone mani e più basso per bluffare.

Così facendo, vincete di più quando avete in mano una buona mano e rischiate il minimo quando non ce l’avete. Questo metodo è ottimo in termini di poker exploitativo, ma è un grande errore in termini di GTO, perché, lo abbiamo già visto, è assolutamente sbilanciato.

Mettiamo conto che voi utilizziate questa strategia GTO con una frequenza specifica, ogni volta contro qualcuno che gioca GTO. Sarebbe disastroso!

A lungo andare, la mancanza di equilibrio nelle vostre puntate vi farebbe perdere contro quelle perfettamente bilanciate del vostro avversario.

Ora, mettiamo caso che voi continuiate con lo stesso livello di puntate e che il giocatore che fino all’inizio è stato exploitato se ne accorga. L’avversario può sistemare il suo gioco e battervi molto più velocemente di uno che gioca un GTO perfetto.

Come? Chiamando le vostre puntate più basse e foldando su quelle più alte, ovviamente finché voi non aggiustate le vostre puntate.

Quindi, una mossa GTO non è sempre la migliore disponibile nel poker. Invece, non è così negli scacchi.

Negli scacchi, una mossa GTO rappresenterà sempre una mossa perfetta in ogni contesto.

Il poker e gli scacchi sono giochi affascinanti. E se molti sostengono che la fortuna esista in tutte le sfaccettature della vita, è molto più importante nel poker che negli scacchi.

E anche se questo non deve sorprendere, è comunque un giusto reminder quello di allenare la vostra abilità negli scacchi.

Buona fortuna, sia ai tavoli che... davanti alle preziose scacchiere!

Dan O'Callaghan ha conosciuto il poker ai tempi dell'università a Newcastle ed è pro da diversi anni. Noto online con il nomignolo danshreddies, ha vinto sia in tornei live sia virtuali, raggiungendo il bubble al WSOP Main Event. Finora ha raccolto oltre $120K in tornei dal vivo e oltre $750K online giocando a MTTS e cash games. 

Dan si descrive come 'un tipo un po' strano' e un grande ottimista ed è un apprezzato autore di articoli per la poker community. Oltre a ciò è anche altissimo!