Chi sono i 14 migliori giocatori di poker online al mondo?

Di solito, i migliori giocatori di poker online al mondo hanno dei tratti comuni:
  • Nessuna paura di giocare con gli stakes più alti
  • Un’incredibile resistenza davanti allo schermo
  • Capacità di multitasking e di giocare a molti tavoli contemporaneamente

Dimenticato qualcosa? 

Certo, un’incredibile abilità al tavolo da poker.

Bisogna poi notare che molti di loro giocano ore e ore senza neanche farsi conoscere al grande pubblico del poker. Ma i giocatori di questo elenco sono particolarmente noti perché sono anche usciti allo scoperto in partite dal vivo e con apparizioni sui media.

Come sempre in questi casi, una classifica è soggettiva e aperta a interpretazioni.

I 14 migliori giocatori di poker online sono:

1 – Viktor Blom

“Isildur1” ha vinto milioni di dollari online prima ancora che si conoscesse la sua identità. Dalla fine degli anni 2000, la superstar svedese ha giocato con gli stakes più alti al mondo, spesso contro nomi presenti in questo elenco.

Ha partecipato quindi ad alcune tra le mani più alte della storia del poker, con piatti a sei cifre in cui ha sfidato spesso avversari come Tom Dwan, Phil Ivey, Patrik Antonius, Brian Hastings e molti altri.

Nel 2009, quando ormai giocava a stakes altissimi contro i migliori giocatori in circolazione, Blom aveva già preso parte ai dieci maggiori piatti online.

L’attuale 31enne ha iniziato a giocare a poker da ragazzo e a 15 anni aveva costituito un bankroll di oltre 275.000 dollari che in seguito svanì completamente. Si impegnò per ricostituirlo, vincendo a un certo punto della carriera 1,7 milioni di dollari in due settimane. Il suo curriculum comprende alcuni tra i maggiori tornei online.

Passato al poker dal vivo, Blom ha ottenuto dei buoni successi, tra cui il PCA High Roller del 2012 con annesso premio da 1,3 milioni di dollari, ma rispetto ad altri professionisti partecipa a pochi eventi. Le sue vincite dal vivo ammontano a quasi 3 milioni di dollari.

Blom è una leggenda del poker online.

2 – Tom Dwan

Dopo aver duellato per anni ad alcune dei più alti stakes immaginabili, il giocatore noto come “durrrr” è passato ai successi nelle partite e nei tornei dal vivo. Dwan, 35 anni, è di Edison, New Jersey, e ha frequentato la Boston University prima di giocare a poker da professionista e diventare uno dei più temuti giocatori online.

Grazie alle sue imprese al tavolo è tra i protagonisti dell’ottimo libro Ship It Holla Ballas! di Jonathan Grotenstein e Storms Reback.

Durante il boom del poker, Dwan passava ore facendo multi-tabling in partite high-stakes. Tra i suoi avversari abituali, Phil Ivey, Guy Laliberte, Patrik Antonius, Viktor Blom e molti altri.

Dwan vanta quasi 6 milioni di dollari in vincite in tornei dal vivo, ma ha guadagnato molto di più nei cash game, sia dal vivo sia online. È ancora attivo nel poker e gioca regolarmente nel Sud-Est Asiatico, soprattutto a Macau.

L’abilità e le immense vincite di Dwan lo hanno reso una leggenda del poker online.

3 – Dan “Jungleman12” Cates

Una volta diplomatosi in micro stakes online, questo 32enne del Maryland ha avuto una fantastica carriera online e negli eventi dal vivo. Al 2014 Cates ha vinto 11 milioni di dollari online, che si crede comprendano la straordinaria cifra di 5 milioni vinti nel solo 2010. Tra i suoi avversari high-stakes online ci sono Viktor Blom e Tom Dwan.

Ha iniziato a giocare da adolescente per poi studiare economia all’Università del Maryland, anche se, come molti dei giocatori di questo elenco, ha lasciato gli studi per una carriera a tempo pieno nel poker.

Decisione che ha dato i suoi frutti grazie alle capacità che è riuscito a trasferire dai tavoli online al poker dal vivo, dove tra gli altri titoli ha vinto due high roller WPT nel 2013 e nel 2014, seguiti da altre vittorie in tornei ad alti stakes. Nel 2016 ha vinto un Triton Super High Roller con un premio da 359.229 dollari, mentre l’anno seguente si è aggiudicato un terzo posto a un evento Triton che gli è valso un milione di dollari. Si è quindi aggiudicato un altro titolo Triton e la somma di 500.682 dollari, raccogliendo vincite di 10,4 milioni di dollari in tornei dal vivo.

Cates è uno dei giocatori di maggiore successo.

4– Phil Ivey

Su questo professionista di lungo corso è stato detto praticamente tutto. Originario del New Jersey, Ivey è uno dei più grandi giocatori di poker, online compreso. Durante il boom del gioco sedeva regolarmente ai tavoli virtuali nelle partite ad alti stakes.

Alcune fonti stimano le sue vincite online attorno ai 20 milioni di dollari, ma anche la metà sarebbe una cifra impressionante. Compariva regolarmente nelle partite trasmesse in televisione e in Asia ha partecipato ad alcuni dei principali cash game al mondo.

Oltre alle vincite online, quelle derivanti da tornei dal vivo ammontano a più di 37 milioni di dollari, dieci braccialetti WSOP e un titolo WPT. Partecipa ancora a eventi in giro per il mondo e recentemente ha iniziato a disputare più tornei high roller. Nel 2020 ha ottenuto un primo e un secondo posto in due eventi da 50.000 dollari a Sochi, in Russia, aggiudicandosi un totale di 1,4 milioni di dollari.

Ivey ha dimostrato di poter vincere su qualsiasi palcoscenico del poker.

5 – Patrik Antonius

Il professionista finlandese è uno dei giocatori più conosciuti grazie alle sue frequenti partecipazioni a numerosi programmi televisivi, come Poker After Dark. Antonius ha una lunga storia di successi online e dal vivo. Habitué dei cash game online con cifre da capogiro, si ritiene che abbia vinto oltre 11 milioni di dollari e abbia partecipato ad alcuni dei più grandi piatti della storia.

Ha beneficiato di diversi sponsor nella sua carriera online, ottenendo risultati fantastici in alcuni dei più grandi eventi pokeristici, tra cui grandi tornei online. Nel 2008 si classificò secondo in un torneo Heads-Up PLO con un buy-in da 25.000 dollari, vincendone 320.000.

La sua carriera pokeristica comprende tre partecipazioni ai tavoli finali WPT, un titolo WPT e quasi 13 milioni di dollari di vincite in tornei dal vivo.

Antonius è stata una figura fondamentale nel boom del poker ed è un personaggio molto stimato.

6 – Ben Tollerene

Dopo un deposito online di 500 dollari, pare che questo professionista di Fort Worth, Texas, non si sia più voltato indietro. Tollerene ha migliorato costantemente il proprio modo di giocare, passando con il tempo dal No-Limit Hold’em $25/$50 e dall’Omaha Pot Limit ad alcuni dei più grandi stakes online. Si è scontrato regolarmente con Viktor Blom, contendendogli somme milionarie in grandi cash game di PLO. Si stima che le vincite di Tollerene agli inizi degli anni ’10 superassero i 10 milioni di dollari.

Oltre ai risultati nelle partite a soldi, Tollerene ha ottenuto vincite considerevoli nei maggiori tornei online, con stime superiori ai 3,5 milioni di dollari. Da dopo lo scandalo del Black Friday, trascorre gran parte del suo tempo in giro per il mondo per poter giocare di più online, soprattutto in Canada.

Inoltre partecipa regolarmente a tornei e cash game, vincendo 9,5 milioni di dollari dal vivo. Da amante degli high roller, ha messo a segno molte vincite a sei e sette cifre, l’ultima delle quali nel settembre 2019, quando a un evento da 103.000 sterline al British Poker Open ha vinto oltre 1 milione di dollari.

7 – Fedor Holz

Questo 28enne tedesco ha conquistato molti successi ai tavoli online col nome di “CrownUpGuy” a metà anni ’10, compresa una vincita immensa da 1,3 milioni di dollari in un singolo torneo. Holz ha dimostrato le proprie capacità anche nelle partite dal vivo. Nel 2015 concluse il Main Event delle WSOP in 25a posizione, aggiudicandosi una vincita da 262.574 dollari.

Ha ottenuto buoni risultati anche nei tornei high roller: nel 2016 ha vinto il Triton Super High Roller con annesso premio da 3,5 milioni di dollari e con lo stesso bottino è arrivato secondo al Super High Roller Bowl.

Conta ormai numerose vincite da sei o sette cifre, vantando oltre 33 milioni di dollari nei tornei dal vivo.

Nel 2017 Holz è diventato un uomo d’affari, annunciando un quasi totale ritiro dal poker e lanciando Primed Mind, app di mindset coaching e meditazione.

Vista la sua abilità ai tavoli da gioco, Holz conosce certamente l’importanza dell’aspetto mentale nel poker.

8 – Phil Galfond

Il biennio 2019-20 ha visto il successo delle Galfond Challenge: le sfide heads up a Pot Limit Omaha ad alti stakes lanciate da questo giocatore online ai suoi avversari.

Tra gli sfidanti ci sono stati Bill Perkins, Brandon Adams, Chance Kornuth, Dan “Jungleman” Cates e alcuni specialisti online. Galfond non solo gioca forte, ma è anche un bravo imprenditore nel settore del poker. Dopo aver creato un famoso sito internet utile per chi vuole esercitarsi, l’ha trasformato anche in una sala da gioco virtuale con soldi veri, cui prende parte regolarmente.

Noto anche come “OMGClayAiken” e “MrSweets28”,  Galfond gioca ad alcuni degli stakes più alti online e si ritiene che abbia vinto oltre 10 milioni di dollari ai tavoli virtuali.

Trascorre la maggior parte del tempo in Canada per poter giocare legalmente online, ma Galfond vince anche ai tavoli reali, con vincite di quasi 3 milioni di dollari e tre braccialetti d’oro WSOP.

Non è facile giocare a limiti così alti, e nell’aprile del 2020 Galfond ha parlato agli appassionati di poker della pressione cui si è sottoposti giocando a tali stakes contro concorrenti agguerriti. Aveva appena vinto un Galfond Challenge dopo una rimonta da quasi 1 milione di euro di passivo contro uno sfidante, oltre ad aggiudicarsi una vincita in una side bet da 100.000 euro.

Su Twitter ha scritto: “Sfidare dei bravi avversari un giorno sì e uno no è molto divertente, ma può essere anche estenuante. Mi piace mettermi alla prova, ma è importante conoscere i propri limiti”.

9 – Di Dang

Pur non essendo conosciuto come altri nomi dell’elenco, Dang alla fine degli anni ’10 aveva ottenuto oltre 8 milioni di dollari in vincite online. Originario di Springfield, Virginia, il suo username “Urindanger” sintetizzava la situazione di chi lo affrontava online. Ha iniziato a giocare mentre frequentava ingegneria alla University of Virginia. Dopo aver perso un primo deposito online di 200 dollari, depositò la stessa somma con cui face crescere ininterrottamente il suo bankroll.

Era fondamentalmente un giocatore di cash game e ha vinto solo tre tornei per un totale di 618.320 dollari. Le sue immense vincite online lo convinsero a ritirarsi nel 2012 e usare i soldi per aprire una piccola catena di ristoranti in Virginia.

Sembrava una mossa tempestiva nata dal Black Friday e all’epoca Dang disse di ritenerla una scelta corretta dato che si stava assottigliando il confine tra giocatori buoni, scarsi e mediocri.

10 – Ben Sulsky

Sebbene non particolarmente noto, Sulsky è considerato uno dei migliori giocatori di cash game online in circolazione. La carriera del 34enne di Durham, New Hampshire, iniziò in modo curioso sfruttando i tornei freeroll online per costituire un bankroll di 3.000 dollari, poi incassato dopo averne persi oltre 1.000.

Ritornò un paio d’anni più tardi, crescendo regolarmente nelle classifiche dei cash game da $0,10/$0,25 fino agli alti stakes, giocando sotto il nome “Sauce123” e raggiungendo neanche un anno dopo il milione di dollari in montepremi.

Oltre a giocare ai tavoli, Sulsky ha prodotto anche video di allenamento di poker per Run It Once. Ancora attivo, si ritiene abbia vinto oltre 6 milioni di dollari.

Diversamente da altri nomi dell’elenco, Sulsky non ha fatto molti tornei dal vivo, con 1,7 milioni di dollari in eventi limitati, soprattutto nelle WSOP.

11 – Bertrand Grospellier

Giocatore tra i più famosi, il francese ha compiuto con successo la transizione da fenomeno del poker online a superstar degli eventi dal vivo. Oltre ai milioni vinti online, “ElkY” conta molti grandi tornei online con vincite a sei cifre. Nel 2009 ha vinto due grandi titoli online per oltre 500.000 dollari e ha stabilito un record a Monte Carlo, giocando 62 tornei sit and go in un’ora con un profitto di 23,90 dollari.

Anche la sua carriera nei tornei dal vivo ha avuto un buon successo, con quasi 15 milioni di dollari di vincite e molti titoli. Nel 2008 ha vinto il PCA con tanto di 2 milioni di dollari e anche il $15.000 WPT Festa al Lago con annessi 1,4 milioni di dollari.

A questi si aggiungono un titolo WSOP nel 2011 e un WSOP Europe nel 2019, che gli è valso il secondo braccialetto. Annoverato tra i giocatori di maggiore successo, ElkY gioca ancora tornei dal vivo e online.

“Giocare online è sempre stato il mio pane quotidiano”, ha detto. “E sono davvero orgoglioso di essermi adattato al costante cambiamento degli stili uscendone vincitore”.

 

12 – Mike McDonald

Altro giovane fenomeno del poker, McDonald ha iniziato online (ve lo sconsigliamo) prima ancora di compiere 18 anni, ottenendo subito vincite a sei cifre. Come molti giocatori, eccelleva nella matematica ed era uno scacchista molto competitivo. Nativo dell’Ontario, in Canada, McDonald ha studiato economia alla Wilfrid Laurier University.

Nel 2008 ottenne la sua prima grande vittoria dal vivo nell’EPT German Open Main Event, aggiudicandosi 1,38 milioni di dollari. Seguirono molti altri successi, tra cui WSOP, Epic Poker League, EPT e altri.

McDonald ha vinto oltre 13 milioni di dollari in tornei dal vivo, successo frutto anche delle interminabili ore giocate online. Nel 2017 ha trasformato il suo interesse per il poker in un’impresa fondando PokerShares, sito che permette al pubblico di scommettere sui giocatori di poker di qualsiasi evento in giro per il mondo.

Rimane uno dei migliori giocatori online della storia nonché un frequentatore abituale delle sale da poker.

13 – Martin Jacobson

Anche se lo svedese potrebbe essere noto soprattutto per avere vinto il Main Event delle WSOP del 2014 e la somma di 10 milioni di dollari, Jacobson eccelle anche ai tavoli online. Ancora oggi è attivo negli incontri online e ama studiare la teoria del gioco. Il suo amore per il poker è nato mentre studiava da chef, il che lo ha spinto a giocare online.

Nel 2008 Jacobson ha conquistato il successo superando le qualificazioni online per grandi tornei in giro per il mondo, cui seguirono molte vincite a sei cifre. Quando è diventato membro dei November Nine, Jacobson aveva già studiato 500 ore prima del tavolo finale.

La grande vittoria a Las Vegas è stata seguita da altri successi e nel frattempo Jacobson ha vinto oltre 17 milioni di dollari in tornei dal vivo.

“Ogni volta che ci penso, il solo fatto di avere giocato a poker da professionista per oltre dieci anni mi sembra surreale”, dice. “Mi rendo conto di quanto sia fortunato non solo per il successo ottenuto, ma anche perché ogni giorno faccio come lavoro ciò che amo”.

14 – David Benefield

Originario di Fort Worth, in Texas, Benefield ha vissuto in prima persona il boom del poker giocando online davanti a uno schermo. La sua vita trascorsa giocando online in tutto il mondo è stata documentata nell’eccellente libro Ship It Holla Ballas!.

Negli anni 2000, insieme a un gruppo di amici che avevano abbandonato l’università, Benefield giocava, faceva baldoria e vinceva milioni sotto il nome di “Raptor”. Del gruppo faceva parte anche un altro fenomeno del poker online: Tom Dwan.

L’ex studente della Columbia University, ora 35enne, ha vinto 4,5 milioni di dollari in tornei dal vivo. Nel 2013 ha compiuto un fantastico deep run nel Main Event delle WSOP, classificandosi ottavo davanti alle telecamere della ESPN e aggiudicandosi 944.650 dollari. 

Recentemente ha diradato i suoi impegni pokeristici, ma è ancora attivo con partecipazioni ad eventi high roller.

“Il poker è incredibilmente stressante a livello emotivo, cosa che influisce negativamente sul fisico”, ha detto Benefield alla rivista della Columbia University. “Quando ho iniziato a giocare da professionista, non ero capace di reagire a grandi perdite monetarie. Mi ferivano psicologicamente, facendomi chiudere in me stesso. Non uscivo con gli amici né andavo in palestra, ma restavo davanti al computer pensando a come evitare future perdite. Con gli anni sono migliorato molto sotto questo aspetto”.

June 30, 2022
Sean Chaffin
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Sean Chaffin è un scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.

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Vincere di più con le probabilità!

La matematica e la statistica sono essenziali, e anche se la vittoria non è sempre garantita, l’impiego di una strategia che vi porti a un uso corretto delle probabilità e delle odds migliorerà senza dubbio le vostre occasioni di successo ai tavoli.

Analizzeremo le probabilità nel poker per aiutarvi a capire le reali possibilità di una particolare combinazione e anche per insegnarvi a giocare tenendo a mente le probabilità.

Indice

Probabilità delle mani di poker

Nel poker possono essere realizzate/distribuite 2.598.960 diverse mani di cinque carte. Osserviamo meglio come si suddividono tali combinazioni nelle varie gerarchie di mani ricavabili dal seguente grafico sulle probabilità nel poker:

Mano Frequenza (mani distinte) Probabilità (%) Possibilità (~)
Scala reale massima 4 0,000154% 1 su 649.740
Scala a Colore 36 0,00139% 1 su 72.193
Poker 624 0,0240% 1 su 4.165
Full 3.744 0,1441% 1 su 694
Colore 5.108 0,1965% 1 su 509
Scala 10.200 0,3925% 1 su 255
Tris 54.912 2,1128% 1 su 47
Doppia coppia 123.552 4,7539% 1 su 21
Coppia 1.098.240 42,2569% 1 su 2,4
Carta alta 1.302.540 50,1177% 1 su 2

Da questo grafico delle probabilità si nota che:

  • La classifica delle mani parte dalla più facile alla più difficile (più improbabile) da realizzare. Pertanto ora sapete esattamente perché nel Texas Hold’em i colori valgono di più delle scale.
  • La probabilità di una coppia è ~42%.
  • Le probabilità di fare un full sono inferiori all’1% (~0,1441%).
  • La possibilità di fare una scala reale massima nel Texas Hold’em è di appena 1 su 649.740 mani!
  • La possibilità di una scala reale nel poker è di 1 su 72.193 o lo 0,00139%.

È opportuno considerare questo grafico nel determinare la probabilità di avere una certa combinazione in mano.

Come scoprire la probabilità delle mani di poker

Qual è la probabilità di fare doppia coppia nel poker?
E la possibilità di avere una scala servita?
Quanto è probabile che facciate full?

Il nostro esauriente magazine di 888poker propone una gran quantità di articoli che offrono già tutte le risposte alle vostre domande scottanti su probabilità e possibilità di particolari mani di poker.

 

Probabilità di ricevere determinate carte in mano

Moltiplicate 52 carte di un mazzo standard per 51 (per la seconda carta) e dividete quindi il prodotto per 2 (dato che ricevere AcKs è lo stesso che ricevere KsAc: cambia solo l’ordine). Vedrete che ci sono 1.326 combinazioni uniche di due carte che si possono ricevere nel Texas Hold’em.

pile of black poker chips with a white chip in the middle

Andando più nello specifico, nel caso di una mano come AK si possono moltiplicare i quattro assi con i quattro re per ottenere il risultato di 16 combinazioni totali di AK, tra suited e unsuited.

Dato che ci sono quattro semi, 4 di queste 16 combo AK saranno suited, lasciando 12 combinazioni unsuited di mani non abbinate (gli stessi numeri valgono per tutte le mani di poker non abbinate). Nelle pocket pair ci saranno 6 combinazioni di ogni valore.

Con queste informazioni possiamo applicare un po’ di matematica di base per determinare la probabilità di ricevere certe combinazioni di carte in mano.

Ad esempio, per i pocket aces, divideremo le 1.326 combinazioni totali per 6 per vedere che in media li riceveremo ogni 221 mani.

Per qualsiasi mano suited specifica, essendoci solo 4 combinazioni per ogni mano (invece delle 6 per le pocket pair), riceverete mani non abbinate suited (di determinati valori) meno frequentemente rispetto alle pocket pairs. Riceverete quindi una mano come AKs ogni 332 mani in media, avrete cioè AA più spesso di AKs.

Per quanto riguarda l’ultimo punto di questo paragrafo, se volete capire le possibilità di ricevere una mano X, vi basta sommare il numero di combinazioni per ogni mano.

Ad esempio, se voleste scoprire la possibilità di ricevere QQ+ e/o AK, vedreste che ci sono 18 combinazioni di pocket pair e 16 di AK, per un totale di 34.

Dividendo le 1.326 combinazioni totali per le 34 di quelle particolari si vede che riceverete AK o QQ+ una volta ogni 39 mani circa.

Ecco un grafico che sintetizza questi concetti, oltre alle probabilità di ricevere altre combinazioni di mani specifiche:

Mano Combinazioni totali della mano Probabilità (%) Possibilità
2 carte qualsiasi 1326 100% 1 su 1
AK (qualsiasi) 16 1,2% 1 su 82,8
AKs (qualsiasi suited hand) 4 0,3% 1 su 331,5
AKo (qualsiasi off-suit hand) 12 0,9% 1 su 110,5
AA (qualsiasi pocket pair) 6 0,5% 1 su 221
KK+ 12 0,9% 1 su 110,5
QQ+ 18 1,4% 1 su 73,7
JJ+ 24 1,8% 1 su 55,3
TT+ 30 2,3% 1 su 44,2
QQ+, AK 34 2,5% 1 su 39
JJ+, AK 40 3% 1 su 33,2
TT+, AK 46 3,4% 1 su 28,8
Qualsiasi carta suited non abbinata 312 23,5% 1 su 4,3
Qualsiasi carta unsuited non abbinata 936 70,6% 1 su 1,4
Qualsiasi pocket pair 78 5,8% 1 su 17
Qualsiasi suited connector 52 3,9% 1 su 25,5

 

Possibilità di avere una mano fatta al flop

Nel paragrafo precedente abbiamo affrontato le probabilità di ottenere determinate combinazioni di carte. E per quanto riguarda le probabilità che le carte in mano migliorino (e di quanto) con particolari flop?

Ecco un grafico sulle probabilità di formare determinate mani, così da abituarvi alle possibilità di ottenere una made hand (di forza variabile) al flop:

Carte in mano Flop (la vostra mano) Probabilità (%) Possibilità
Carte non abbinate Coppia 29% 1 su 3,5
Pocket pair Tris 11,8% 1 su 8,5

Carte consecutive (JT fino a 54)

Scala 1,3% 1 su 77
Suited connector Colore 0,8% 1 su 119

Probabilità nel poker: migliorare i vostri progetti di mano

Nel poker un “out” è una carta che aiuta a migliorare la forza della propria mano. Gli out più frequenti sono quelli che servono per fare una scala o un colore.

Ecco un grafico che illustra le possibilità di migliorare la vostra mano a seconda del numero di out che avete:

888POKER TABLE

Regole base sulle probabilità nel poker

Sarebbe ovviamente complicato fare costantemente riferimento a questo grafico per vedere le possibilità di migliorare ogni mano e applicare il risultato alle pot odds che ottenete. Vi offriamo quindi una scorciatoia per calcolare la probabilità di miglioramento della vostra mano:

Moltiplicando per 4 il numero di out usciti al flop avrete una buona approssimazione delle possibilità di realizzare la vostra mano al turn o al river (ad es. quando devono uscire ancora due carte).

Se moltiplicate per 2 il numero di out che avete al flop o al turn, avrete un’approssimazione affidabile delle possibilità di realizzare la vostra mano con la carta successiva.

A volte sarà meglio variare il numero di out che vi aiuteranno a migliorare la mano, così da tener conto delle possibilità che anche il vostro avversario realizzi una mano perfino migliore.

Ad esempio, se pensate che il vostro avversario possa avere un progetto di scala più alto o se il board fa fare colore a voi e magari full a lui, potreste “ridurre” leggermente i vostri out (ad es. 8,5 out invece di 9). Tale correzione terrà conto di questa possibilità nell’applicare il calcolo alle pot odds e al modo in cui proseguire la mano.

E se volessi esercitarmi con le probabilità nel poker?

Esiste senz’altro un metodo per mettersi alla prova con le probabilità nel poker senza usare scorciatoie. Basta sommare le probabilità di specifici risultati. Ad esempio:

  • Ottenere il vostro out al turn
  • Ottenere il vostro out al river, ma non al turn

ESEMPIO #1: normale progetto di colore

Per risolvere un tipico problema di poker, immaginate di avere un progetto di scala dopo il flop e che vogliate conoscere le possibilità di arrivare a colore entro il river.

Con 4 delle 13 carte del colore già rivelate, ne rimangono 9 (“out”) che possono aiutarvi.

E tenendo conto delle due carte in mano e delle tre del flop, nel mazzo restano 47 carte a voi sconosciute.

Potete quindi fare i calcoli corretti e sommare i risultati per determinare le vostre possibilità di colore:

  • Possibilità di fare colore al turn: (9/47) = 19,15%
  • Possibilità di fare colore al river: (39/47)*(9/46)= 16,23%
  • Possibilità di fare colore al turn O al river: 19,15% + 16,23% = 35,38%

Vediamo che le possibilità di fare colore entro il river con un progetto di colore al flop sono del 35,38%. Se prendete la “scorciatoia” di cui sopra, potete vedere che 9 out moltiplicati per 4 fa 36%: molto vicino alla nostra risposta.

ESEMPIO #2: progetto di colore backdoor

Per fare pratica con le probabilità di ottenere un colore backdoor (ovvero realizzato con dei runner runner), dovete moltiplicare (10 out di colore /47 carte sconosciute) al turn per (9 out di colore/46 carte sconosciute) al river. Il risultato mostrerà che c’è una possibilità del ~4,2% che un progetto di colore con tre carte sul flop diventi colore al river.

Calcolare le probabilità delle mani di poker negli heads-up

È fondamentale notare la differenza in termini di equity quando in una mano di poker avete di fronte un solo avversario.

Se ci sono diversi avversari, l’equity delle rispettive mani sarà minore rispetto all’heads-up, poiché essa sarà divisa e distribuita tra i giocatori rimanenti.

Prendete ad esempio i pocket aces. Contro il seguente villain range per il vostro/i avversario/i:

  • Qualsiasi pocket pair
  • Qualsiasi asso suited
  • Due qualsiasi carte broadway
  • Suited connectors: 54s fino a T9s
  • One-gap suited connectors: 86s fino a J9s
  • Q9s, K9s

Ecco le percentuali di equity dei pocket aces contro:

  • Un avversario: 83,4%
  • Due avversari: 70,6%
  • Tre avversari: 60,2%
  • Quattro avversari: 51,4%

 poker table with the Hero holding AA and four opponents with an arrow pointing downwards next to the Hero showing 83.4%, then 70.6% under that, then 60.2% and finally 51.4% at the bottom of the arrow

Noterete che a un maggior numero di avversari in una mano corrispondono minori possibilità di successo per AA, motivo per cui è vantaggioso avere queste coppie alte in un piatto heads-up con un basso SPR (stack to pot ratio).

Per quanto riguarda i vostri progetti di mano in uno scenario con molti giocatori, la presenza di molti avversari potrebbe lasciare invariato il numero di out che avete per migliorare. Tuttavia, le possibilità che qualcun altro abbia un progetto o una mano migliore della vostra aumentano sicuramente con il numero di avversari.

Oltretutto, in presenza di vari giocatori è essenziale notare che c’è una minor tendenza a bluffare e una maggior propensione per le value bet.

Quindi, rifacendoci agli ultimi due punti, si deve sempre ricordare quanti sono gli avversari in una mano e decidere il modo migliore per giocare di conseguenza.

Conclusione

Per aumentare la probabilità di vincere dovete abituarvi a calcolare possibilità e probabilità che vi si presentano nel gioco. Acquisire dimestichezza con gli out e i calcoli delle percentuali di miglioramento da mettere subito in rapporto con le pot odds che potreste ottenere vi permette di determinare se il vostro call sarà proficuo.

Per ulteriori informazioni su pot odds e ammontare delle puntate, consultate la nostra guida completa all’importo delle puntate nel poker.

Ricordate anche che non dovete sempre limitarvi a un call quando avete un progetto. A volte può essere vantaggioso puntare o rilanciare per vincere con la mano migliore o tramite un fold dell’avversario.

Cliccate qui per ulteriori informazioni su equity e fold equity

In conclusione, parafrasando gli Hunger Games: “Possano le probabilità essere sempre a vostro favore!”. Buona fortuna ai tavoli!

June 29, 2022
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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La storia di Farina, il precursore del poker italiano

Il pioniere del poker italiano nasce a Genova nel 1954. Si tratta di un’epoca molto distante rispetto al gioco che conosciamo oggi, soprattutto se si considera che solo 16 anni dopo verrà disputata la prima, storica edizione delle World Series of Poker a Las Vegas. La distanza temporale sembra aumentare ulteriormente nel fare un parallelismo con la diffusione del gioco in Italia: in quegli anni non c’è praticamente alcuna conoscenza di varianti oggi particolarmente note come il Texas Hold’em e il Seven Card Stud (nati rispettivamente all’inizio del Novecento e nella prima metà dell’Ottocento). Gli italiani amano invece cimentarsi nel poker all’italiana (detto Five Card Draw in ambienti anglosassoni) o nella Telesina, un gioco simile al Five Card Stud.

È facile immaginare che i tornei di poker organizzati negli Stati Uniti in questo periodo siano poco più di un miraggio per i nostri connazionali. Come già accennato in altri articoli del nostro blog, la diffusione del Texas Hold’em in Italia verrà poi favorita dalla distribuzione di film americani e dalla nascita delle sale da gioco online. Tuttavia, già all’inizio degli anni ’90 Farina lascia la propria città natale per tentare la fortuna a Las Vegas, dove si cimenta dapprima nei cash game e successivamente anche nei tornei. Pur trovandosi catapultato in un mondo completamente nuovo, Valter ha alle proprie spalle un’esperienza decennale nel poker, soprattutto per quanto riguarda i cash game. Nel giro di poco tempo si appassiona al Seven Card Stud, che di fatto rappresenterà il vero e proprio trampolino di lancio della sua carriera. 

Giocatore Las Vegas

Nell’aprile del 1994 arriva il grande esordio alle World Series of Poker: prende parte agli eventi di Seven Card Stud con buy-in di 2.500$ e 1.500$, raccogliendo due settimi posti e un premio complessivo di oltre 20.000$. In particolare, al tavolo finale del torneo da 1.500$ Farina ottiene un piazzamento migliore di J.C. Pearson (fratello di Puggy Pearson e vincitore di un braccialetto WSOP proprio pochi giorni prima, in occasione del $2.500 Omaha 8 or Better), ma deve arrendersi di fronte a Johnny Chan e Mansour Matloubi, classificatisi rispettivamente al primo e al secondo posto. La strada verso il successo è ormai tracciata: nel 1995 Farina si iscrive nuovamente all’evento $1.500 Seven Card Stud, misurandosi in un field che conta oltre 240 giocatori. Sono in 16 a conquistare la zona premi, tra cui Men Nguyen (che nel corso della propria carriera si aggiudicherà un totale di sette braccialetti e quattro anelli WSOP) e i tedeschi Matthias Holle e Gerhard Mauerer (unici europei rimasti in gioco assieme allo stesso Farina). Nguyen si ferma al 15º posto, mentre Valter prosegue la propria cavalcata verso il tavolo finale. Si arriva così al 26 aprile, data storica per il poker tricolore: coadiuvato dalla dea bendata, come lui stesso ammetterà più tardi, Farina si esibisce in una prestazione impeccabile, che lo porta al trionfo nel testa a testa finale contro l’americano Steve Karabinas: è la prima volta nella storia che un giocatore italiano viene insignito di un braccialetto delle World Series of Poker. L’apoteosi di Valter viene impreziosita da un assegno di 144.600$, il risultato più remunerativo della sua carriera (che ad oggi conta un totale di 256.421$ in tornei dal vivo). Gli appassionati di poker dovranno attendere ben 11 anni per tornare ad assistere al successo di un italiano alle WSOP (nel 2006 sarà la volta di Max Pescatori, cresciuto e formatosi anche grazie ai consigli dello stesso Farina).

Nonostante l’eccezionalità dell’evento, il successo di Valter non trova il giusto riscontro sui mezzi d’informazione nazionali, che in buona parte ignorano quanto accaduto dall’altra parte dell’oceano. Una volta raggiunto l’apice della propria carriera, Farina torna a misurarsi nei cash game, finendo per diradare sempre di più la propria presenza ai tornei: occorrerà infatti un balzo temporale di otto anni per tornare a vederlo andare a segno in questa tipologia di eventi, con la partecipazione al St. Maarten Open del 2003, ospitato nell’omonima isola caraibica appartenente a Francia e Paesi Bassi. È proprio in quest’angolo paradisiaco che Valter decide di trasferire la propria residenza dopo gli anni di “apprendistato” trascorsi a Las Vegas. Oltre a raccogliere i frutti del proprio talento nella terra che lo accoglie, Valter sfrutta la vicinanza geografica per dirigersi regolarmente anche nei casinò di Aruba, Panama e Guadalupa. 

Fiches

Diversi sono i tornei a cui Farina prende parte tra 2003 e 2004. L’anno successivo, nel decennale del suo primo (e fin qui unico) braccialetto, torna a sedersi a un tavolo delle World Series of Poker, dove prende parte al $1.500 Pot Limit Omaha posizionandosi al 13º posto finale. Successivamente a una nuova parentesi di tornei disputati tra St. Maarten e l’isola di St. Kitts (tra cui si segnala una vittoria nel St. Maarten Open del 2006), Farina si reca nuovamente a Las Vegas per le WSOP del 2007, partecipando agli eventi $1.500 No Limit Hold’em e $10.000 World Championship Pot Limit Omaha, aggiudicandosi una somma complessiva di quasi 30.000$.

Dopo aver preso parte alla 40ª edizione delle WSOP nel 2009 (ottenendo il settimo piazzamento in the money della manifestazione), il pioniere italiano si prende una lunga pausa dai tornei, tornando a piazzare una bandierina soltanto dieci anni dopo, in occasione di due appuntamenti del circuito WSOP a St. Maarten. La vera passione rimangono però i cash game, cui Farina dedica diverse ore al giorno nell’arco di tutta la settimana. La sua attività risulta particolarmente proficua nei periodi di maggior afflusso turistico nelle isole caraibiche, considerando anche la scarsa partecipazione di veri e propri professionisti del poker. 

Per sua stessa ammissione, Farina preferisce di gran lunga gli eventi cash game in quanto la componente aleatoria sarebbe meno influente rispetto ai tornei, che possono creare grandi difficoltà anche ai giocatori esperti e ben rodati.   

A dispetto di una lunga assenza dai casinò di Las Vegas, Farina non esclude un possibile ritorno alle World Series of Poker, che gli conferirebbe un’aura per certi versi assimilabile a quella del mitico Doyle Brunson, pilastro della storia recente (e non) del poker. I tifosi italiani non possono che augurarselo, ma qualunque sia la sua scelta, nulla e nessuno potrà cancellare il nome di Valter dai libri di storia del poker italiano.

June 28, 2022
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Poker live: una panoramica sui tornei italiani nel 2022

Come ampiamente noto tra gli appassionati del gioco e i lettori del nostro blog, la penisola italiana non prevede un grande numero di strutture autorizzate a ospitare incontri di poker dal vivo. Fatta qualche dovuta eccezione, tale genere di eventi è normalmente appannaggio delle quattro storiche case da gioco presenti nel nostro paese: i casinò di Venezia, Sanremo, Saint-Vincent e Campione d’Italia (quest’ultimo è stato riaperto lo scorso gennaio dopo la chiusura per fallimento dichiarata nell’estate del 2018). La penuria di eventi che può scaturire dal numero limitato di strutture adibite al gioco viene tuttavia compensata dalle favorevoli contingenze geografiche, che consentono agli appassionati italiani di recarsi piuttosto comodamente in paesi limitrofi come la Slovenia e l’enclave San Marino. 

Giunti ormai al giro di boa del 2022, non ci resta che riepilogare i principali tornei nostrani disputatisi nei mesi scorsi, pur tenendo un occhio rivolto agli eventi previsti nel futuro imminente. 

L’anno in corso avrebbe dovuto essere inaugurato dalla tappa sammarinese dell’Italian Poker Open (evento nato nel 2011 e dedicato al Texas Hold’em), cancellato infine a pochi giorni dal via, lasciando così l’amaro in bocca ai fan del torneo e probabilmente anche al pesarese Andrea Ricci, che già la scorsa estate si era imposto sulle pendici del Monte Titano, portando a casa un premio da 125.535€ e tornando a un grande successo dopo la vittoria a Nova Gorica nel 2018. Queste affermazioni hanno inoltre permesso a Ricci di rimpinguare il proprio bottino complessivo di vincite conquistate in tornei dal vivo, superando negli ultimi mesi la soglia del milione di dollari totale.

Carte poker

Archiviata la fugace parentesi dell’IPO di San Marino, i poker pro italiani hanno però avuto altre occasioni per tornare a gareggiare in un evento “casalingo” (in senso lato, sulla scorta di quanto premesso in apertura d’articolo): tra gennaio e febbraio, infatti, sono stati vari gli eventi organizzati al Casinò Perla, nella città slovena di Nova Gorica, situata proprio al confine con l’Italia (Nova Gorica rappresenta di fatto la controparte slovena di Gorizia: non a caso si registra una conoscenza molto diffusa della lingua italiana). Tra questi eventi ricordiamo il Perla Poker Festival, il ReMida Deep e il Grid Poker Tour, mentre all’inizio di marzo si è disputato il tradizionale appuntamento di Tana delle Tigri, evento nato nel 2009 con lo scopo di offrire la possibilità di partecipare a quanti più giocatori possibili, senza imporre oneri economici particolarmente pesanti da sostenere. Il torneo prevedeva una quota d’iscrizione da circa 400€, accessibile anche ai giocatori alle prime armi desiderosi di confrontarsi con avversari più esperti da cui poter imparare qualcosa. I partecipanti si sono sfidati nella celebre variante del Texas Hold’em. Parallelamente al torneo “Welcome to Tana”, che non prevedeva possibilità di re-entry, si è disputato un Side Event con uno stack di partenza da 30.000 fiches (così come nel “Welcome to Tana”) che invece ammetteva l’ipotesi di rientro. Il Main Event si è chiuso con un accordo a quattro giocatori che ha visto la vittoria di Pasquale Della Santi che, al pari di Giorgio Silvestrin, si è aggiudicato una somma di 11.000€; del deal hanno beneficiato anche Simone Meloni e Andrea Sirigu, che si sono portati a casa una vincita da 8.000€ ciascuno.

Esattamente negli stessi giorni del Tana delle Tigri, dal 3 al 6 marzo, si è disputata a San Marino la prima tappa annuale del Wolf of Poker: l’evento, andato per le lunghe e terminato nel cuore della notte, si è concluso con un deal tra i cinque partecipanti rimasti in gioco: ad aggiudicarsi la somma più alta (da 12.222€) è stato Danilo Donnini, seguito sul podio da Ermanno Ottone e Luigino Brandimarte.

Le luci dei riflettori sono tornate a illuminare il Monte Titano dal 16 al 25 aprile, in concomitanza con il Festival Sharkbay da 200.000€ garantiti. Ad aggiudicarsi la vittoria finale è stato Antonio Capoluongo, presente grazie al ticket vinto la settimana prima al The Club di Bologna. Capoluongo è riuscito a capitalizzare una cavalcata emozionante, culminata nel primo premio da 38.643€ e nel titolo onorifico di “Squalo della baia”. 

A maggio è stata invece la volta della tappa matuziana dell’Italian Poker Tour (il principale circuito di poker in Italia, nato nel 2009), ospitata dal celebre casinò di Sanremo. Il Main Event, che prevedeva un buy-in di 550€, ha visto la sorprendente partecipazione di ben 3.767 giocatori (a cui vanno aggiunti i 2.735 iscritti agli altri eventi della manifestazione), grazie ai quali è stato possibile assegnare un montepremi complessivo di oltre due milioni di euro (rendendola l’edizione più ricca di sempre). Il torneo ha registrato un’alta partecipazione di pubblico durante i dieci giorni di gara previsti, attirando un nugolo di appassionati da paesi quali Francia, Belgio, Austria, Svizzera e Germania. L’evento principale si è concluso in pompa magna con un podio tutto italiano: il bersaglio grosso è finito nelle mani di Carlo Andreini (alla vincita più importante della sua carriera), che ha intascato la notevole somma di 320.000€; alle sue spalle Federico Fecchio e Michele Tocci, che si sono potuti accontentare rispettivamente di 190.000€ e 130.000€. Da segnalare anche la vittoria di Fabrizio Ascari nel €1.100 IPO Master di No Limit Hold’em, che ha sancito il suo ritorno trionfale ai tavoli da gioco dopo un’assenza protrattasi per oltre dieci anni. Questo successo gli ha garantito un premio da oltre 81.000€, oltre a riservargli nuovamente le luci della ribalta dopo la vittoria conquistata a Sanremo nel 2006, che gli valse per la prima volta l’attenzione degli appassionati di poker italiani.

Carte poker

Neanche il tempo di assimilare le emozioni vissute allo straordinario IPO di Sanremo, che subito si è tornati a Nova Gorica, dove dal 19 al 30 maggio si sono tenuti i Campionati Italiani di Poker 2022. Tale manifestazione, che si colloca nella cornice dell’Italian Poker Tour, ha offerto agli appassionati la possibilità di cimentarsi in ben 21 eventi differenti, tra cui l’Omaha, l’Hi-Lo, il Mixed e il Knock-Out. Si sono inoltre disputati dei tornei speciali, come quello riservato ai giornalisti o ai campioni del passato (quest’ultimo evento ha registrato la vittoria di Monaco Sandro, che ha avuto la meglio su Paolo Santagati e Augusto Baruffi). Non poteva che esserci grande attesa attorno al Main Event della rassegna, che prevedeva un buy-in da 990€. La vittoria è andata a Italo Modena, il quale si è aggiudicato un premio da 35.000€ e un sospirato braccialetto, soltanto sfiorato in occasioni precedenti. Il podio è stato completato dai piazzamenti di Izet Osmanovic e Alessandro Nannini; si è dovuto invece accontentare del quarto posto Niki Prela, che era stato in testa per buona parte dell’evento. 

In quegli stessi giorni si è disputato un altro evento di grande rilevanza: dal 26 al 28 maggio il casinò Ca’ Vendramin di Venezia ha ospitato la prima tappa del PokerGo Tour nell’Europa continentale (gli appuntamenti precedenti si erano tenuti a Las Vegas e Cipro). Si tratta di un circuito di tornei ad alti stakes nato nel 2021: per la primavera di quest’anno è stata dunque scelta la casa di gioco più antica al mondo, situata in una delle mete turistiche più affascinanti in assoluto. L’appuntamento di Venezia ha visto lo svolgimento di cinque tornei dal buy-in compreso tra 10.200€ e 25.500€, suddivisi in due eventi di Omaha Pot Limit, altrettanti di No Limit Hold’em e uno di Short Deck. Sabato 28 maggio si è tenuto un solo evento, di modo che in serata i giocatori avessero la possibilità di partecipare a un apposito party e seguire la finale di Champions League tra Liverpool e Real Madrid. Come ci si poteva attendere da un evento ad alti stakes, il casinò non ha registrato l’afflusso di un grande numero di partecipanti, ma ai tavoli da gioco si sono riuniti poker pro di livello assoluto: su tutti è spiccato il nome di Phil Ivey, alla sua prima apparizione in un casinò italiano (e proprio in questi giorni impegnato nelle World Series of Poker a Las Vegas). La manifestazione è stata inaugurata da un Omaha Pot Limit con 25.500€ di buy-in: la vittoria è andata al finlandese Lauri Varonen, che si è aggiudicato una somma di 188.650€. A seguire si è disputato un No Limit Hold’em dal buy-in di 10.200€, che ha visto l’affermazione finale del belga Teun Mulder, capace di incassare un premio da 95.200€. Il terzo evento della rassegna, uno Short Deck da 10.200€, ha decretato il successo di Santi Jiang in un testa a testa contro Paul Phua (i due si sono aggiudicati rispettivamente una somma di 89.150€ e 38.250€); solo un terzo posto invece per Ivey, che però non è riuscito a finire in zona premi (dato l’esiguo numero di 13 iscritti al torneo). La manifestazione è poi proseguita con lo svolgimento di un No Limit Hold’em con un buy-in da 15.300€, che ha visto la partecipazione di 24 giocatori (il numero più alto registrato in quei giorni per un singolo evento): a imporsi è stato l’hongkonghese Wayne Heung (161.000€), mentre Jiang si è dovuto accontentare di un secondo posto nell’occasione (garantendosi comunque un altro premio da 100.000€ tondi). La rassegna veneziana si è conclusa con un Omaha Pot Limit da 15.300€ di buy-in: a piazzare la bandierina sono stati i finlandesi Aku Joentausta e Samuli Sipila, che hanno intascato rispettivamente 103.000€ e 44.000€; assieme a Jiang, Sipula è stato l’unico a conquistare due piazzamenti a premio nel corso dell’appuntamento veneziano. La tappa del PokerGo Tour ha certamente offerto un’ottima occasione di rilancio per la casa da gioco lagunare: l’auspicio è che non si sia trattato di un fausto evento isolato.

Phil Ivey

Pochi giorni dopo c’è stata un’occasione di riscatto per gli amanti del poker desiderosi di passare per San Marino: dal 31 maggio al 5 giugno, infatti, la Giochi del Titano ha ospitato la seconda tappa annuale del Wolf of Poker, che ha registrato la presenza di 482 iscritti. Il primo posto è finito nelle mani di Nicola Angelini, che al termine di un testa a testa notturno con Stefano Foschini ha potuto festeggiare una vincita da 17.079€.

Il mese di giugno ha sancito anche un ritorno sulla Riviera dei Fiori, dove proprio pochi giorni fa si è concluso l’evento Warriors of Sanremo, composto da una serie di tornei di No Limit Hold’em e Omaha Pot Limit. La vittoria del Main Event è andata a Federico Cirillo, giovane talento di 26 anni nato a Buenos Aires, ma cresciuto a Torino. Cirillo è riuscito a imporsi in un ricco field di 566 giocatori, sconfiggendo Adriano Di Giorgio nel testa a testa finale e portandosi a casa una somma di 42.500€, oltre al relativo trofeo. Al tavolo finale da sei giocatori si è registrata anche la presenza di Fabrizio Ascari, che però non è riuscito a confermare il successo ottenuto il mese precedente in occasione dell’Italian Poker Tour.

Diversi sono gli eventi cui hanno potuto partecipare i giocatori di poker italiani nel corso dell’anno, ma i prossimi mesi non ci lasceranno di certo a bocca asciutta. In questi stessi giorni (dal 22 al 27 giugno, poche settimane dopo il torneo Centurion) si sta svolgendo a Nova Gorica il ReMida Deep con 200.000€ di montepremi previsto, mentre dal 6 al 10 luglio la Poker Room della Giochi del Titano ospiterà un torneo dal buy-in di 400€ e uno stack da 50.000 fiches, con annesso un premio garantito da 100.000€. Oltre al main event, i giocatori avranno la possibilità di prendere parte a un torneo di Big Omaha e a un evento High Roller. 

Al termine dell’estate (dal 21 al 25 settembre) si tornerà a Nova Gorica per la 23esima edizione del Tana delle Tigri, questa volta in veste di “special edition”. La direzione dell’evento ha stabilito un montepremi garantito di 123.000€ suddiviso tra i vari tornei in programma: il Main Event vanterà un montepremi GTD di 99.000€, mentre il Side Event, il Welcome to Tana e il Goodbye Tana ne offriranno rispettivamente uno di 11.000€, 5.000€ e 8.000€. Si segnala che il Side Event, programmato nelle giornate di sabato e domenica, prevedrà un ritorno all’Omaha Pot Limit e un massimo di due re-entry. La rassegna verrà conclusa dal già citato Goodbye Tana, capace di offrire un discreto montepremi a fronte di un buy-in da 120€ e un solo re-entry.

Consultando i siti ufficiali delle varie case da gioco è possibile trovare anche informazioni relative a tornei minori e non sempre pubblicizzati. Come accennato in apertura, il casinò di Campione d’Italia ha riaperto i battenti solo in tempi recenti e sembra ancora presto per il ritorno degli eventi storici, ma l’obiettivo della direzione è quello di tornare a ospitare manifestazioni di grande tradizione. Suggestiva sarebbe una riapparizione dell’Italian Poker Open, che ha visto la luce proprio sulle sponde del Lago di Lugano: ai fan del casinò non resta che attendere con pazienza e trepidazione. 

June 24, 2022
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I tre migliori consigli per il PLO a 5 carte

Se amate il dinamismo ai tavoli da poker, non potrete che innamorarvi del PLO a cinque carte. Le regole sono identiche a quelle del classico Omaha Pot Limit ad eccezione di una grande differenza: si gioca con cinque carte anziché quattro!

Potrebbe sembrare una cosa da poco, che però in realtà richiede degli importanti aggiustamenti strategici. Molti avversari proveranno a implementare le classiche strategie della variante a quattro carte, offrendo così a voi la chance di vincere un po’ di soldi con i giusti adattamenti.

Ecco i miei tre consigli per passare alla variante a cinque carte: cliccate sui seguenti link per andare direttamente al consiglio che vi interessa.

1. Adattatevi ai range pre-flop a cinque carte

Nel PLO a quattro carte, le migliori mani sono quelle in cui tutte e quattro le carte sono ben amalgamate tra di loro; analogamente, nella variante a cinque carte bisognerà formare idealmente una buona combinazione con tutte e cinque le carte, come ad esempio AhAsKsQhJc.

Ovviamente è difficile ottenere cinque carte tra loro ben coordinate, per cui in molti casi può essere sufficiente averne quattro, come ad esempio AhKsQhJs7c.

Tuttavia, ogniqualvolta avrete una mano con quattro carte coordinate e un “dangler” (cioè una carta debole e sconnessa, come il 7c nell’esempio precedente), ci sarà il rischio che l’avversario abbia una mano più forte con cinque carte coordinate.

Questo aspetto implica anche una maggior importanza dei kicker in presenza di grandi coppie. Consideriamo una mano composta da AAxx e facciamo un paragone tra l’Omaha a quattro e a cinque carte.

Cominciamo a confrontare un AA27 sconnesso e un AAJT con due semi.

AA27 vs a double suited AAJT

Consideriamo ora il PLO a cinque carte e analizziamo un AA27T sconnesso e un AAJJT molto forte con due semi.

AA27T vs a very strong AAJJT

Potete vedere che, in una partita di PLO a cinque carte, la mano AAxxx sconnessa nel pre-flop ha maggiori possibilità di insidiare una mano AAxxx più forte.

Come regola generale da applicare nel PLO a cinque carte, qualsiasi mano con cui giochiate nel pre-flop dovrebbe essere un po’ più forte delle mani con cui scegliereste di giocare nella variante a quattro carte. Le mani a cinque carte richiedono una coordinazione maggiore o che comunque coinvolga uno spettro di mani più ampio.

Trattandosi inoltre di uno degli errori più comuni per i giocatori che arrivano dal Texas Hold’em, bisognerebbe sempre procedere con cautela nel caso di una mano AAxxx: non sarà rappresenterà il nut come nell’Hold’em.

2. Imparate a leggere i progetti più ampi

Il PLO a cinque carte è caratterizzato da progetti più ampi e, di conseguenza, più difficili da leggere. Ammettiamolo: può essere già difficile capire esattamente che tipo di “wrap” (progetto di scala con almeno otto out) avete in una partita a quattro carte, figuriamoci nel PLO a cinque carte. Ci sono inoltre delle piccole probabilità extra che abbiate un progetto (eventualmente backdoor) di colore grazie alla carta in più di cui disporrete.

Nel PLO a cinque carte non ci possono essere mani iniziali rainbow (con tutti semi diversi), dal momento che in un mazzo di poker ci sono solo quattro semi differenti. Nella peggiore delle ipotesi ci saranno due carte con lo stesso seme, per cui è ovvio che questa variante prevede una maggior facilità di comporre un colore.

In realtà, la lettura delle mani wrap nel PLO a cinque carte è solo leggermente più complicata rispetto alla versione a quattro carte: tali mani, in genere, si formano comunque con sole quattro carte.

Consideriamo ad esempio una tipica mano wrap che sfrutti tutte e quattro le hole cards nel classico PLO.

Board: 89s
Mano: 67TJ

In questo esempio vi ritrovate con un grande wrap da 20 out. Qualsiasi cinque, sei, sette, dieci, jack o regina vi garantisce una scala.

Quindi cosa succede se aggiungete un’ulteriore carta connessa alla vostra mano?

Board: 89s
Mano: 67TJQ

Quanti out avete ora?

Il numero degli out non è aumentato: anzi, ora bisogna escludere la regina. Vi ritrovate adesso con un wrap da 19 out. Fatta questa premessa, non è detto che il vostro progetto sia peggiorato, dal momento che ora disponete di ulteriori progetti di scala nut.

Ad esempio, se nel caso precedente di PLO a quattro carte il turn è costituito da un dieci, potete utilizzare J7 per formare una scala al jack diversa dal nut. Nell’esempio a cinque carte, invece, usate QJ per completare una scala alla regina che rappresenta anche il nut.

Sebbene la presenza di una quinta carta possa dunque avere un certo impatto sulla struttura delle vostre mani wrap, la differenza sarà più piccola di quanto potreste inizialmente immaginare: occorrerà però un po’ di tempo per apportare i giusti adattamenti.

Ecco un esempio sul turn che va al di là delle possibilità previste nel classico PLO a quattro carte.

Board: 45QJ
Mano: 6789T

In questo caso avete un cosiddetto “doppio wrap”. In altre parole, usando tutte e cinque le carte disponete di due diversi wrap:

  1. sfruttando il 678 in mano assieme al 45 sul board per formare una scala all’otto.
  2. sfruttando l’89T in mano assieme al QJ sul board per formare una scala alla regina.

I giocatori abituali di PLO riconosceranno queste mani come due diversi wrap da 13 out: la più bassa rappresenta il nut, al contrario di quella più alta. Ovviamente ciò non significa che avrete 26 out, dal momento che entrambi i wrap avranno l’otto come out comune.

Facendo un elenco di ogni singolo out, ne ricaviamo un totale di 23.

Out Numero
Tre 4
Sei 3
Sette 3
Otto 3
Nove 3
Dieci 3
Re 4

Totale: wrap da 23 out con l’utilizzo di tutte e cinque le carte.

Per quanto si tratti di un evento piuttosto raro (legato a board molto specifici), nel PLO a cinque carte ci possono essere dei wrap più grandi che sfruttano tutte e cinque le carte.

3. Range di commitment più forti

È più facile formare una mano forte nel PLO a cinque carte: in genere ci sarà quindi qualche chance in più che un avversario abbia davvero una mano buona e che non stia bluffando. Rispetto alla variante a quattro carte, vi converrà pertanto restringere il vostro stack medio da investire nei pot.

Questo scenario vale anche per i nut con kicker scarni nelle prime fasi di una mano nel PLO a cinque carte. Alle volte può essere un errore andare all-in col nut sul flop quando si gioca a quattro carte: tale discorso vale ancora di più nella variante a cinque carte.

Ecco un rapido esempio:

Board: 8d9d7h
Mano: TcJc2s3c4c

A prima vista potrebbe sembrare che abbiate il miglior nut possibile, ma le cose stanno diversamente nel PLO a quattro e cinque carte: avete un semplice nut con dei kicker di poco conto. Se anche l’avversario ha una scala al jack assieme ai redraw, potreste finire per ritrovarvi con delle equity piuttosto sfavorevoli.

Ipotizziamo ora un possibile scenario pessimistico nel PLO a cinque carte.

L’avversario avrà la seguente mano: TdJdQh2c2h

20% equity with the nuts

Wow! Il 20% di equity col nut! Ma cos’è successo? Il vostro avversario ha la certezza di non perdere grazie anche a tre diversi redraw.

1. La regina offre all’avversario un redraw per la scala più alta.
2. La coppia di due sotto forma di hold cards offre all’avversario un redraw per il full.
3. I due cuori garantiscono all’avversario un redraw per il colore di cuori backdoor.

Non siamo nell’ambito del Texas Hold’em, bensì del PLO a cinque carte: bisognerebbe sempre considerare i kicker. Ricordatevi che il nut potrebbe lasciare il tempo che trova, soprattutto nel PLO a cinque carte.

Considerazioni finali

Probabilmente non è una buona idea cimentarsi direttamente nel PLO a cinque carte: provate prima a imparare le basi della versione a quattro carte, così da procedere gradualmente.

È un po’ più difficile trovare tavoli di PLO a cinque carte, dal momento che è ritenuta una variante più “esotica” rispetto a quella a quattro carte.

Infine, il giocatore medio a cinque carte ha delle capacità molto più limitate rispetto a quello a quattro carte, considerando che per il PLO a cinque carte è piuttosto difficile trovare materiale di studio approfondito. Tuttavia, un discreto giocatore a cinque carte che riesca a trovare un tavolo da gioco ha buone chance di mettere a segno una vincita importante.

June 20, 2022
Vivian Saliba
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Dopo essere salita alla ribalta nell’estate del 2017, la brasiliana Vivian “Vivi” Saliba è entrata a far parte del team di 888poker. All’età di 24 anni è divenuta la ragazza più giovane a partecipare al Main Event delle World Series of Poker.

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I 12 migliori consigli per i cash game

Sia che vi affacciate per la prima volta ai cash game o che siate dei professionisti navigati, tenete sempre a mente i nostri 12 consigli per massimizzare le vostre vincite al tavolo da gioco!

I NOSTRI 12 CONSIGLI STRATEGICI PER I CASH GAME:

CONSIGLIO N. 1: SCEGLIETE BENE IL TAVOLO A CUI SEDERVI

I tavoli migliori a cui sedersi saranno quelli con il maggior numero possibile di giocatori perdenti. Pensateci! Da dove provengono le vincite conquistate nel lungo periodo? Dai giocatori più bravi oppure da quelli più scarsi di voi?

Ovviamente da quelli peggiori, in particolare da quelli che tendono a perdere grandi somme (l’ideale è un giocatore che regali 50bb/100 mani, ma potrete trarre guadagno da qualsiasi giocatore perdente a prescindere dal livello). 

Nei cash game è possibile lasciare il tavolo in ogni momento. Se quindi vi ritrovate dinanzi a uno stuolo di reg o vi accorgete che ci sono pochi fish da spremere, alzatevi e trovate un tavolo più redditizio.

Sia negli incontri live che online, a man mano che aumenta la rake i migliori giocatori riusciranno a mantenere un bilancio positivo, mentre i meno esperti finiranno per andare in pareggio o in negativo.

Non rimanete passivi!

Cercate sempre il tavolo più redditizio e andate a caccia dei fish in modo da mantenere un margine di profitto positivo.

Cash tables with fishes and sharks

 

CONSIGLIO N. 2: GESTITE A DOVERE IL VOSTRO BANKROLL

Le partite di poker possono essere influenzate da una forte varianza. Per poter far fronte a queste oscillazioni è fondamentale gestire a dovere il proprio bankroll per assicurarsi di non andare mai in rosso (quanto detto vale soprattutto per il No Limit Hold’em, in cui l’intera somma delle proprie fiches può finire al centro del piatto da un momento all’altro).

Se siete dei giocatori occasionali, tenetevi un minimo di 20 buy-in a prescindere dagli stakes dell’incontro. Se partecipate ad esempio a una partita online con bui a $0,10/$0,25 e un buy-in di 25$, dovreste avere un bankroll di almeno 500$ per poter giocare con tali stakes.

Se siete invece dei professionisti, è consigliabile avere un bankroll pari a circa 100 buy-in rispetto agli stakes dei vostri incontri, oltre a una somma di denaro sufficiente ad affrontare le spese quotidiane per sei mesi (ad esempio per giocare con bui di $2/$5 (500$ di buy-in x 100) + (2000$ di spese mensili x 6 mesi) = 62.000$ di bankroll).

Avere un bankroll all’altezza vi consentirà anche di giocare al meglio delle vostre possibilità e di prendere dei rischi che altrimenti evitereste. Potreste ad esempio optare per un call se sospettate che l’avversario stia bluffando; se invece siete alle strette col bankroll, potreste finire per avere qualche dubbio e passare la mano per paura di perdere i soldi qualora l’avversario abbia una mano di valore.

Allo stesso modo, se giocate con stakes al di fuori della vostra portata, potreste finire per rinunciare a giocare in modo aggressivo con puntate e rilanci (laddove un tale atteggiamento sarebbe invece consigliabile) per la sola paura di perdere troppe fiches. In sostanza, avere un bankroll adeguato farà la differenza tra il giocare in modo solido o timoroso.

Follow Proper Bankroll Management

Occorre inoltre ricordare l’importanza di non andare in cerca di guai giocando con stakes superiori alle proprie possibilità. Non ci sono scorciatoie nel poker: il successo si costruisce con un bilancio positivo nel lungo periodo.

I guadagni arriveranno dai risultati positivi ottenuti con i giusti stakes: non potete invece far affidamento su un paio di sessioni vincenti ad alti stakes per recuperare le costanti perdite subite negli incontri a stakes bassi o medi.

Scegliete quindi gli stakes adatti al vostro bankroll e aumentate gradualmente il livello.

CONSIGLIO N. 3: IMPARATE I RANGE PRE-FLOP IN BASE ALLA POSIZIONE

Spesso si dice che la posizione sia tutto nel poker: si tratta certamente di una giusta considerazione visto che, quando si è in posizione rispetto ai propri avversari, in ogni giro di scommesse post-flop sarà sempre possibile vedere le loro mosse prima del proprio turno.

Una tale situazione vi permette di avere preziose informazioni extra prima di dover fare una mossa. Vi consente inoltre di mettere sotto grande pressione gli avversari, portandoli a commettere più errori fuori posizione.

Di conseguenza, giocare una mano in posizione vi garantirà un maggior guadagno. Migliore sarà la vostra posizione in una mano, più ampio sarà il range con cui potrete rimanere in gioco (effettuando voi stessi la puntata d’apertura o un call/3-bet contro l’avversario in questione).

Più lontani siete dal button, più dovrete restringere il vostro range di mani per compensare la posizione sfavorevole (dal momento che dovrete formare mani più forti per poter generare un profitto fuori posizione).

  • Esempio 1: se siete UTG (fuori posizione) a un tavolo con sei giocatori, in genere vi conviene aprire col 15% delle mani circa.
  • Esempio 2: dal button (in posizione) potreste riuscire ad aprire con successo col 35-50% delle mani, a seconda delle inclinazioni degli avversari rimasti in gioco in posizione di buio.
Cash Game Poker Tips image 2

 

Molti siti internet offrono gratuitamente delle tabelle sui range pre-flop, che vi permetteranno di capire quali mani giocare a seconda della posizione occupata al tavolo.

Usate queste tabelle per comprendere i principi fondamentali sulle mani pre-flop e, una volta presa maggior confidenza, modificate leggermente i vostri range in base alle inclinazioni degli avversari.

CONSIGLIO N. 4: BLUFFATE, MA SENZA ESAGERARE

Se non bluffate mai, gli avversari folderanno ogniqualvolta seguirete un approccio aggressivo, poiché saranno sicuri che avete una buona mano nel caso puntiate o rilanciate. Al contrario, se bluffate troppo spesso, gli avversari potranno vedere le vostre puntate con value hand più deboli per exploitare questa vostra inclinazione. Il bluff assume così un valore cruciale, ma solo se eseguito nella giusta misura a seconda della situazione.

Quando si parla di range “equilibrato” ci si riferisce al fatto di avere un numero di bluff proporzionato alle mani di valore. Se ad esempio sul river effettuate una puntata pari a metà del pot, l’avversario avrà una quota di 3:1 sul call.

Per non essere exploitati dovreste teoricamente bluffare il 25% delle volte in una tale situazione.

Se disponete di 30 combinazioni di value hand, sarà opportuno bluffare con 10 combo di mani selezionate attentamente. 

Tra le migliori mani con cui bluffare in genere ci sono anche le carte più deboli del vostro range e/o quelle che fungono da blocker nei confronti del range avversario. Ammettiamo ad esempio che il flop sia costituito da J-9-3 con due cuori.

Sul turn viene pescato un 6, mentre sul river esce un 2, che impedisce il completamento del colore. Alcune mani come T-8 e Q-T rappresentano in questo caso degli ottimi bluff per un triple barrel, in particolare se non comprendono alcuna carta di cuori.

L’ideale sarebbe se l’avversario avesse nel proprio range più combinazioni di progetti per formare un colore con i cuori, cosicché possiate spingerlo a foldare più spesso. Anche la mano K-Q potrebbe rappresentare una buona chance di bluff nel caso seguiate la strada del triple barrel, dal momento che blocca alcune combinazioni di K-J e Q-J con cui l’avversario potrebbe decidere di fare call.

CONSIGLIO N. 5: SIATE AGGRESSIVI

BE AGGRESSIVE

L’aggressività (tramite scommesse e rilanci) si rivela in genere un atteggiamento redditizio nel poker poiché vi offre due possibilità di vincere:

  • Potete indurre l’avversario a foldare dinanzi alla vostra aggressività, conquistando così il pot senza arrivare allo showdown.
  • Potete semplicemente avere la miglior mano allo showdown.

Adottando invece un atteggiamento passivo con check e call, potete vincere solo nella seconda maniera: avendo la miglior mano.

I giocatori di maggior successo hanno quindi una spiccata propensione per aggredire al momento giusto. Tale strategia comprende un maggior utilizzo delle 3-bet (invece che un semplice call su un’apertura avversaria), delle continuation bet (o c-bet) e dei double barrel in presenza di buone carte.

Questi giocatori non disdegnano neppure qualche check-raise o donk bet (al posto di un utilizzo prevalente dei check-call) quando sono fuori posizione. 

CONSIGLIO N. 6: SCEGLIETE IL GIUSTO IMPORTO PER LA SCOMMESSA

L’importo delle scommesse ha certamente un grande impatto sul tasso di vincita.

In base all’importo che scegliete, avete la possibilità di:

  • massimizzare il vostro EV
  • minimizzare le vostre perdite
  • manipolare il range di continuazione dell’avversario
  • controllare il vostro valore ideale per il tasso di bluff

Ammettiamo che sfidiate un avversario che fa call a prescindere dall’importo della vostra puntata. Se fate una value bet, vi conviene sempre aumentare l’importo per massimizzare la vincita.

Maggiori saranno le probabilità di perdere la mano, minore dovrà essere la somma che puntate.

In teoria, il vostro range di scommessa dovrebbe avere un numero di value hand superiore ai bluff (vale invece il contrario in caso di scommesse dall’importo maggiore).

I giocatori scaltri fanno quindi call con un range di mani più ampio dinanzi alle puntate più modeste; al contrario restringono il proprio range contro le puntate più sostanziose. In base a queste informazioni, potrete talvolta manipolare il range di continuazione di un avversario più bravo.

Allargate il range dell’avversario con piccole scommesse sul flop/turn: a quel punto potrebbe decidere di foldare in risposta alla vostra puntata con bluff sul river. 

CONSIGLIO N. 7: RAGIONATE SUL RANGE DELL’AVVERSARIO

Put Your Opponent(S) On Ranges

Questo consiglio può avere due implicazioni:

  1. Non potete far semplicemente affidamento sulla forza della vostra mano senza considerare quella dell’avversario.
  2. NON attribuite una specifica mano ai vostri avversari: così facendo finirete spesso per trarre conclusioni sbagliate sulla mossa da effettuare, rischiando seriamente di commettere errori madornali.

Quando ragionate in termini di range, ampliate la vostra visione per avere un quadro più completo. Di conseguenza potrete stabilire la miglior giocata da effettuare contro tutte le potenziali mani dell’avversario, riuscendo così a massimizzare il vostro EV.

SCEGLIETE LE PARTITE CHE VI DANNO UN VANTAGGIO

Consideriamo un ipotetico tavolo composto da soli giocatori di pari bravura: nel lungo periodo ne beneficerebbe solo la rake, mentre nel breve periodo assisteremmo alle vincite di alcuni giocatori e alle perdite di altri.

È però fondamentale pensare alla provenienza dei propri guadagni a lungo termine (soprattutto se si considera anche la rake).

I vostri guadagni arriveranno dai giocatori PIÙ DEBOLI!

Ammettiamo che il casinò riscuota una rake media di 40bb/100 mani. Per cui, se volete generare un profitto, avrete bisogno che ci sia almeno un giocatore che subisca maggiori perdite.

Qualsiasi perdita che ecceda la rake non finirà direttamente nelle vostre mani: tale somma verrà infatti distribuita fra tutti gli altri giocatori vincenti al tavolo.

Ipotizziamo quindi che ci siano cinque giocatori vincenti e uno che perde in media 50bb/100 mani. Al netto della rake, rimarranno solo 10bb/100 per i giocatori vincenti, ognuno dei quali genererà un profitto di soli 2bb/100.

Potete così notare l’importanza di partecipare a un incontro che non includa solo un paio di piccoli fish, ma che idealmente registri la partecipazione di diversi giocatori dal bilancio nettamente negativo. Quest’ultimo scenario vi permetterebbe di coprire la rake e di generare al contempo un importante guadagno (condiviso con gli altri giocatori vincenti). 

CONSIGLIO N. 9: CONOSCETE I VOSTRI PUNTI DEBOLI

Nel poker è fondamentale fare un’analisi di sé stessi di tanto in tanto. Considerate quali aspetti del vostro gioco potete o dovreste migliorare.

Alcuni giocatori tendono a fare sempre gli stessi errori e si chiedono come mai non vincono.

Einstein una volta disse: “Follia è fare sempre le stesse cose aspettandosi risultati diversi”.

È difficile migliorare il proprio livello di gioco senza conoscere le proprie debolezze: la parola chiave è “autoconsapevolezza”.

Focalizzatevi sulle vostre lacune facendo leva su un’autoanalisi o sull’aiuto di un coach. A quel punto potrete cominciare a correggere il vostro atteggiamento per vincere con maggiore costanza.

Ammettiamo che vi rendiate conto di essere propensi a tiltare: potrete proporvi di prendervi una pausa o abbandonare una partita in cui sentite di star andando in tilt. In alternativa potrete prefiggervi un limite di perdite da non superare, in modo da contenere i danni.

Tali accorgimenti vi aiuteranno a minimizzare le perdite e ad alzare il vostro livello di gioco, oltre che a rendervi più chiaro l’impatto negativo che le vostre lacune hanno sul tasso di vincita.

Infine, la conoscenza delle proprie debolezze permette di apportare i giusti miglioramenti e innalzare significativamente il proprio livello di abilità. 

CONSIGLIO N. 10: NON FATEVI GUIDARE DALLE EMOZIONI

Cash Game Poker Tip 10: Don’t Play Emotionally

I migliori giocatori fanno le proprie scelte in modo logico e razionale, mentre i perdenti (in particolare quelli propensi al tilt) prendono spesso decisioni affrettate, facendosi prendere dalla disperazione o dall’emozione.

Alcuni giocano in modo scriteriato e tendono a fare ripetutamente call nel tentativo di completare un determinato progetto. Talvolta adottano questo atteggiamento pur senza avere le giuste pot odds, ma affidandosi alla flebile speranza di formare una buona mano! Nutrono così l’illusione di potersi aggiudicare un ricco pot.

Implementando la giusta dose di razionalità, i giocatori solidi sono invece in grado di capire se hanno il giusto prezzo per fare un call, prendendo poi le decisioni più redditizie

Ammettiamo che incassiate delle perdite pur giocando in modo logico: potrete comunque migliorare le vostre mosse facendo leva sulla giusta motivazione e sulle decisioni corrette per un EV positivo.

Fate un confronto con i giocatori che si fanno prendere dall’emotività: essi in genere prendono decisioni poco ponderate, che li portano a subire evidenti perdite economiche. 

CONSIGLIO N. 11: EVITATE LE DISTRAZIONI

Cash Game Poker Tip 11: Avoid Distractions

Per giocare al meglio delle vostre possibilità, dovreste prestare la massima attenzione alla partita in corso: si tratta di un consiglio ancora più importante se giocate dal vivo.

In genere vi vengono distribuite solo 25-30 mani all’ora, il che significa che potreste arrivare a giocare appena 4-5 post-flop nello stesso lasso temporale.

Molte delle informazioni sugli avversari le potete ricavare dalle mani in cui non siete direttamente coinvolti.

È perciò fondamentale che riserviate alla partita tutta l’attenzione che merita.

  • Spegnete il telefono
  • Spegnete la televisione
  • Non fatevi distrarre da altre attività

Questi tre consigli vi permetteranno di raccogliere più informazioni possibili sull’avversario, il che vi permetterà di trarne maggior profitto!

CONSIGLIO N. 12: ADATTATEVI ALL’AVVERSARIO

A quasi tutti i livelli di stakes (tranne forse gli stakes più alti) i giocatori presentano certe inclinazioni che possono essere exploitate. Molti non seguono la teoria del gioco ottimale (GTO) con strategie equilibrate. Provate a decifrare le debolezze dell’avversario, così da poterne trarre il massimo vantaggio.

Se un giocatore vede sempre le vostre puntate con un ampio range di mani, non avventatevi in un bluff. Qualora invece affrontiate un avversario passivo che fa call solo se ha un progetto, ma poi rilancia, potrebbe essere arrivato il momento di forzare un fold con la vostra overpair.

RIEPILOGO SUI CONSIGLI PER I CASH GAME

Riassumendo tutto in un unico consiglio, ricordatevi sempre di andare alla ricerca dei giocatori più deboli (idealmente quelli che subiscono grandi perdite, ma nella peggiore delle ipotesi devono comunque essere meno bravi di voi). È questo lo scenario che vi garantirà i maggiori margini di guadagno.

Dopo aver trovato il giusto tavolo, attivatevi subito per individuare rapidamente le debolezze dell’avversario e poterle exploitare.

Continuate inoltre a studiare e applicare le strategie vincenti fondamentali (come l’utilizzo di un approccio aggressivo) e provate sempre ad avere almeno qualche mano nel vostro range con cui bluffare.

Seguendo questi consigli sui cash game sarete sulla buona strada verso il successo.

May 29, 2022
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Gli split pot sono una perdita di tempo?

Dividere un piatto significa semplicemente dividere le fiches tra i vincitori, di solito al river. Le fiches nel piatto vengono assegnate ai giocatori vincenti che stanno partecipando ancora alla mano.

Nel poker, per ogni vincitore deve esserci un perdente. Ma con le varianti split poker può esserci più di un vincitore. Scopriamo come.

Indice

Vincitori e perdenti negli split pot

Il poker è un gioco a somma zero: per ogni vincitore deve esserci un perdente. Ma può esserci più di un vincitore, in particolare nelle varianti e nelle situazioni split pot.

Pensate ad esempio a una partita di No-Limit Texas Hold’em in cui avete una scala all’asso. Nel board non ci sono coppie e non ci sono possibilità di colore, per cui avete il nut.

Allo showdown scoprite che l’avversario ha la vostra stessa mano e dovete quindi dividere il piatto: andrete cioè in pareggio, o magari guadagnerete anche qualcosina nel caso alla fine siano rimasti più giocatori.

Quando i re sono i kicker!

Spesso gli split pot si decidono con i kicker, cioè le carte di una mano di poker che non ne determinano il valore ma che si calcolano per evitare pareggi tra mani dello stesso valore.

Ecco un valido esempio in cui entrambi i giocatori hanno la stessa doppia coppia, in cui però la quinta carta (il kicker) fa la differenza.

Giocatore A: 10x8x
Giocatore B: 10x9x
Board: 10x6x6x2xAx4x

Mano giocatore A:10x10x6x6x8x
Mano giocatore B: 10x10x6x6x9x

Ecco un esempio in cui il kicker si trova nel board e porta a uno split pot:

Giocatore A: 10x8x
Giocatore B: 10x9x
Board: 10x6x6x2xAx

Mano giocatore A:10x10x6x6xAx
Mano giocatore B: 10x10x6x6xAx

pair of Aces on one side with a boot (kicker) to the right of the Aces kicking a second pair of Aces on the other sideUna coppia d’assi va bene a meno che il vostro avversario non abbia un kicker migliore

Assegnare le fiches in eccesso

Spesso un piatto non può essere diviso in parti uguali. Potrebbe avanzare una fiche (o due in caso di tre giocatori): viene scelta sempre quella dal valore più basso e ci sono regole su come assegnarla.

In una partita high-low come Omaha Hi-Lo Eight or Better, la fiche va sempre alla mano alta.

Negli altri casi, molte sale assegnano la fiche avanzante al giocatore più vicino alla sinistra del dealer, mentre altre la daranno a chi ha la mano con la singola carta più alta e useranno addirittura i semi in quest’ordine:

  • picche♠, valore massimo
  • quindi cuori♥
  • poi quadri♦
  • e infine fiori♣

L’arte del chop

Chop è sinonimo di split.

Chop it up” è un modo di dire comune nei circoli di poker e lo sentirete ogni volta che un piatto viene diviso perché due giocatori hanno concluso una mano in parità.

Ma si può usare anche in altri due contesti.

  1. Chop con i blind
    Nei cash game i giocatori possono fare chop con i blind. Succede quando tutti foldano e il giocatore in small blind può chiedere al big blind se vuole fare chop.

    Se il big blind risponde di , riprendono entrambi i propri blind e si passa alla mano successiva. È una pratica comune per evitare di alimentare la rake, ma non è permessa nei tornei.
     
  2. Chop durante un torneo
    Al tavolo finale di un torneo potrebbe capitarvi di sentire qualcuno chiedere, “Vuoi fare chop?”, riferendosi in questo caso al restante montepremi da dividersi tra i giocatori ancora in partita.

    La divisione può essere equa, ma di solito si esegue in base agli stack di fiches dei giocatori rimanenti. È una pratica consentita nella gran parte delle sale.

Tutti i giocatori ancora in gioco nel torneo devono essere d’accordo.

3 players at a table with the words “1/3” above each of their heads.I chop possono essere di pari importo o dipendere dagli stack di fiches

Varianti di split poker

L’elenco delle varianti di poker split pot è lungo. La più illustre è Omaha Hi-Lo Eight or Better.

Spesso i piatti sono divisi tra la migliore mano alta e la migliore mano bassa, anche se può capitare che lo stesso giocatore le abbia entrambe come nel caso di scala A-2-3-4-5 e si aggiudichi l’intero piatto.

Altre versioni split spot sono il:

In queste varianti i giocatori concorrono generalmente per metà del piatto.

Occorre quindi cambiare i calcoli, dato che il costo delle puntate e il prezzo per vedere sono in costante mutamento.

Nei giochi split pot, il buon senso impone di non giocare mani che hanno soltanto la probabilità di vincere metà del piatto e di giocare invece le mani che aumentano la probabilità di vincere l’intero piatto.

Conclusione

Quando vi trovate in una situazione di split pot dovreste riflettere sulle seguenti cose:

Gli split pot potrebbero essere una situazione favorevole a tutti in un gioco dove di solito al river c’è un perdente.

Ricordate che i kicker deboli possono farvi perdere un piatto al river. Assicuratevi di avere un kicker forte e sarete voi a battere l’avversario al river!

Non confondetevi con gli split pot nei casinò. In un chop al river capita che qualcuno guadagni qualcosa in meno per quella fiche avanzante dal valore più basso.

Il termine chop si usa anche per indicare situazioni di buio contro buio prima del flop nelle partite dal vivo. Entrambi i blind possono accordarsi per recuperare le proprie puntate senza giocare la mano.

Si parla di chop anche nei tornei, quando i giocatori possono mettersi d’accordo per fare chop up con il montepremi rimanente.

Alcune varianti di poker si basano sullo split pot. In Omaha 8 or Better sono due i piatti da vincere al river: high e low, e magari li vincerete entrambi!

May 27, 2022
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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L'etichetta nel poker: 30 regole da rispettare

L'etichetta tratta ogni aspetto del poker con una gran varietà di cose da fare e non fare. Questo articolo ha lo scopo di fornire una guida completa sul modo opportuno e corretto di comportarsi al tavolo per essere sicuri di rispettare la giusta etichetta.

NORME DI BASE COMUNI

 

  • Agire in fretta: anche se è comprensibile prendersi del tempo per ragionare durante le street avanzate o quando il piatto è relativamente grande, non rallentate inutilmente il gioco:

    • Non fate “hollywooding” negli heads-up quando è chiaro che dovete passare.
    • Non guardate la televisione durante una mano: state attenti al gioco.
    • Non parlate con la cameriera, con un altro giocatore o con il dealer rallentando inutilmente l’azione quando è il vostro turno.
    • Non usate il telefono durante una mano (in alcuni casinò è comunque proibito).
    • Non fate troppe cose alla volta (ad es. farvi massaggiare, pranzare e giocare a poker).
  • Stare attenti: simile al punto precedente (l’attenzione contribuirà alla fluidità e alla velocità del gioco), con alcune ulteriori precisazioni:
    • Stare attenti: anche se è diventato comune ascoltare musica mentre si gioca, non usate entrambi gli auricolari né un volume tale da impedirvi di sentire gli altri giocatori o il dealer. Potreste rallentare inutilmente il gioco facendovi ripetere le cose, oltre a perdervi informazioni fondamentali dai vostri avversari che vi aiuterebbero a decidere meglio.
    • Assicurarsi sempre di “giocare a turno”: questo fattore è importante durante una mano perché potrebbe influenzare l’azione di altri giocatori che avrebbe potuto essere diversa. Può anche capitare accidentalmente ed è comprensibile, ma agire ripetutamente e intenzionalmente fuori turno è angle shooting, e può comportare l’espulsione.
  • Dimostrare rispetto: per mantenere un’atmosfera positiva al tavolo, fate in modo di essere sempre educati e di mostrare rispetto verso gli altri.
    • Non rimproverate agli altri il loro gioco né dite cosa avreste fatto al loro posto.
      • Oltre a infastidire il vostro avversario, potreste involontariamente svelare il vero livello della vostra abilità (che dovreste mantenere nascosto).
    • Non date in escandescenza dopo una bad beat.
      • Farà solo capire ai vostri avversari che probabilmente tenderete a tiltare nelle mani successive, cosa di cui potrebbero avvantaggiarsi.
    • Non siate scortesi o cattivi.
    • Non sfogatevi sul dealer per una brutta mano offendendolo o lanciandogli contro le carte.
    • Non imbrattate il tavolo né rovinate/stropicciate le carte.
    • Non imprecate.
  • Non iniziare discussioni che non risolvono niente: in sintonia con il rispetto di cui sopra, se proprio siete in disaccordo con un altro giocatore chiamate il floorman (dal vivo) o inviate un’e-mail al team di supporto (online) affinché vi aiutino a risolvere il problema.
  • In ogni caso, se state per accusare un altro giocatore di barare, andare contro le regole o non seguire la corretta etichetta, siate al 100% sicuri che abbia fatto qualcosa di sbagliato prima di esporre il problema ai responsabili.
  • Non disturbare inutilmente gli altri (soprattutto chi sta ancora giocando la mano): i principianti non vorranno comunque rappresentare un fastidio al tavolo da gioco.
  • Quindi non:
    • Parlate a voce troppo alta.
    • Parlate troppo.
    • Ascoltate musica a volume troppo alto.
    • Rispondete al telefono se siete seduti al tavolo (se proprio dovete, giratevi dall’altra parte o allontanatevi).

Rispondete al telefono se siete seduti al tavolo (se proprio dovete, giratevi dall’altra parte o allontanatevi)

N.B.: se invece siete voi a essere seduti accanto a qualcuno troppo vivace per i vostri gusti, portatevi un paio di auricolari per non sentirvi obbligati a chiacchierare e per ignorarlo educatamente.

  • Non fare o dire niente che possa influenzare l’azione di una mano a cui non si partecipa più:
    • Non dite quali erano le vostre carte.
    • Non scoprite le carte quando foldate né fatele vedere a un altro giocatore prima di passare.
    • Non reagite a parole o a gesti a una mano ancora in corso.
    • Non discutete la mano ancora in corso con un altro giocatore.
    • Non fate annunci sulla mano in corso (ad es. “C’è una scala nel board!” o “Ecco il colore!”).
  • Non fare angle shooting: si definisce angle shooting l’impiego di tattiche scorrette e intenzionalmente ingannatrici per approfittarsi degli avversari. Tra i più diffusi angle shooting da evitare ci sono:
    • Partecipare attivamente a un piatto con molti giocatori e parlare con uno di essi sulla forza della sua mano o di come dovrebbe giocare.
    • Essere intenzionalmente poco chiari sull’azione che intraprenderete quando è il vostro turno.
    • Travisare intenzionalmente la vostra mano o la vostra azione (ad es. dicendo che avete colore quando non è così o usare “per sbaglio” una fiche di valore maggiore per quella che “doveva” essere una puntata bassa.
  • Non fare “hit and run”: Appena o poco dopo aver vinto un grande piatto ai danni di un altro giocatore non scappate via con le fiches per andare a un altro tavolo o smettere di giocare.
Poker Etiquette 2
  • Vincere con gentilezza:
    • Non esagerate nel festeggiare una vittoria.
    • Non aggiungete al danno la beffa criticando il gioco dell’avversario quando vincete. Già sarà abbattuto per la sconfitta.
    • È invece perfettamente accettabile dare una mancia al dealer e impilare con calma le fiches.
  • Perdere con gentilezza:
    • Non lamentatevi se siete voi a subire una brutta sconfitta o un cooler.
    • Non criticate il gioco degli altri quando perdete.
    • Non imprecate, sbattete le mani sul tavolo o buttate le carte contro il dealer o un altro giocatore.
    • Potete invece dire “bella mano” dopo avere perso il piatto a favore di un altro giocatore.

ETICHETTA AL TAVOLO DEL CASINÒ

  • Puntare/agire con chiarezza: a volte, quando puntate una certa quantità di fiches le vostre intenzioni potrebbero apparire ambigue sia nell’azione sia nell’ammontare delle puntate. Nel dubbio, dichiarate sempre in anticipo le vostre azioni a parole (linee guida più specifiche per una corretta etichetta su puntate, rilanci, fold, mucking, ecc. seguiranno in questo articolo).
  • Rendere facilmente identificabile il valore del proprio stack di fiches:
    • Non nascondete completamente il vostro stack con le mani.
    • Sentitevi liberi di chiedere l’ammontare dello stack di ogni giocatore se non riuscite a vedere tutte le fiches.
    • Se lo chiedono a voi, spostate le mani per mostrare le fiches e/o dichiarate la quantità approssimativa che avevate all’inizio della mano.
    • Ordinate le fiches in pile di facile lettura affinché tanto voi quanto i vostri avversari possiate stimare rapidamente quanto avete (ad es. 20 fiches in ogni pila).
    • Tenete il vostro stack e le carte nel vostro spazio.
      • Evitate così di confondere le vostre fiches con quelle di altri giocatori rispettando il loro spazio di gioco.
    • Non aggiungete fiches al vostro stack durante una mano (e assicuratevi che i vostri rebuy e top-up rispettino i minimi e i massimi della sala).
    • Non prendete mai delle fiches dal tavolo per ridurre l’ammontare complessivo del vostro stack (indipendentemente dal fatto che stiate giocando o meno una mano).
  • Dare mance al dealer e al personale: dopo aver vinto un buon piatto o quando i camerieri vi servono un drink o un pasto è prassi dare la mancia. Ecco qualche considerazione riguardo alla frequenza e all’ammontare delle mance per i dealer:
    • Tenete conto della rake e del vostro tasso di vincita.
    • Alcuni giocatori danno la stessa mancia (ad es. $1) ogni mano che vincono. Altri danno mance meno spesso ma le aumentano a seconda del piatto che vincono.
      • Mance da $1-$2 sono generalmente benvenute.
    • Un ammontare classico di mancia per un bad beat jackpot potrebbe essere di circa l’1-2%.
    • Se siete in dubbio, imitate quello che fanno i giocatori abituali e/o più bravi seduti al vostro tavolo.
  • Proteggere le proprie carte:
    • Usate una protezione delle carte per evitare che il dealer le metta per sbaglio nel mucchio.
    • Lasciate sempre le carte sul tavolo.
    • Proteggete bene le carte quando le guardate per evitare che altri le vedano.
    • Assicuratevi che le carte siano bene in vista davanti a voi se state ancora giocando la mano.
      • Non fate pensare agli altri che non stiate giocando la mano nascondendo le vostre carte.
      • Non invadete lo spazio di un altro giocatore con le carte.
    • Non mostrate mai le carte a un altro giocatore durante una mano anche se non sta più giocando, in quanto potrebbe informare i vostri avversari sulla forza della vostra mano con tell fisici oppure anche a parole.
  • Curare la propria igiene:
    • Per rispetto degli altri, usate deodorante e siate puliti.
      • A volte il cattivo odore derivante da scarsa igiene può provocare l’allontanamento da una sala o una penalità (se si gioca un torneo).

ETICHETTA A CASA / SERATA DI POKER

L‘etichetta del poker per il casinò vale anche per le partite casalinghe, ma essendo di solito il livello più dilettantistico e mancando il floorman, in caso di eventuali discussioni è sempre meglio ricordare il galateo pokeristico prima di giocare, in particolare la chiarezza sulle intenzioni di gioco.

Un possibile strappo all’etichetta nelle partite casalinghe riguarda le “string bet” in cui un giocatore esegue una puntata e un rilancio mettendo fiches nel piatto in più movimenti. Una string bet potrebbe essere eseguita anche verbalmente, come si vede in molti film di Hollywood quando un giocatore dice, “Vedo i tuoi $50 e rilancio di altri $50”. Da regolamento, solo la prima azione (call) è valida nel giro di puntate.

ETICHETTA NEL POKER ONLINE

Anche se si è dietro lo schermo di un computer non significa che l’etichetta non valga. Ciò detto, pur non essendo applicabili online molti esempi riguardanti il poker dal vivo, bisogna seguire alcune integrazioni e piccole variazioni:

  • La chatbox:
    • Non scrivete in maiuscolo: potreste sembrare costantemente arrabbiati, oltre a essere fastidiosi e distrarre gli altri giocatori.
    • Non esagerate nell’uso della chatbox se siete spettatori: limitate al minimo gli interventi nella chatbox per non disturbare i giocatori.
    • Non esprimete le vostre emozioni: come nel poker dal vivo, non esprimete la vostra rabbia e/o il vostro stato di tilt e non criticate altri giocatori per le loro azioni.
    • Non svelate quali erano le vostre carte durante una mano.
    • Non fate commenti sulla mano mentre siete in gioco o dopo un fold.
    • Potete congratularvi con gli avversari dopo una mano in cui vi hanno battuto: spesso i giocatori scrivono “nh” (che significa “nice hand”) dopo aver perso un piatto.
    • Potete mettere il muto agli avversari fastidiosi: se i vostri avversari sono maleducati, vi distraggono o vi infastidiscono, molte poker room vi permettono di mettere in ‘mute’ gli avversari o di disattivare del tutto la chat.
  • Altro:
    • Non rallentate troppo e intenzionalmente il gioco: solo perché esiste una time bank e un limite di tempo massimo per ogni azione non vuol dire che dovete approfittarne impiegando sempre più tempo del necessario. Se state facendo troppo multi-tabling può essere comprensibile, ma se state giocando a stakes più alti, dovete equilibrare i vostri bluff e le value hand cercando di impiegare lo stesso tempo per ogni mossa. Inoltre, nei casi in cui sapete che state per passare e/o in cui potete agire velocemente, fatelo! Contribuirete al buon ritmo del gioco e alla felicità degli altri giocatori.

ETICHETTA NEI TORNEI

  • Non concordare verbalmente di fare check down quando un terzo giocatore o molti giocatori sono all-in: è una situazione che può verificarsi anche nelle partite a soldi, ma capita più spesso nei tornei. Se in questa situazione i giocatori rimanenti fanno check-down senza annunciarlo precedentemente, la cosa è perfettamente accettabile e anche diffusa. Tuttavia, mettersi appositamente d’accordo è considerato una forma di collusione, cioè barare, ed è quindi proibito.
  • Se vincete, ricordatevi di lasciare una mancia: alcuni casinò prevedono in anticipo delle mance per i dealer nella quota d’iscrizione. In altri luoghi è normalmente previsto che i vincitori lascino una mancia. Informatevi sulle consuetudini del posto in cui giocate.

ETICHETTA NELLE PARTITE A SOLDI

Le partite a soldi seguono le linee guida precedentemente esposte. Ribadiamo comunque di lasciare una mancia al dealer (soprattutto dopo aver vinto un piatto medio-alto).

ETICHETTA A LAS VEGAS

Quando si parla di poker, Las Vegas è proprio come qualsiasi altra città in fatto di etichetta. Probabilmente incontrerete una comunità di giocatori molto più internazionale rispetto ad altre sale gioco, dato che molti sono lì in vacanza o si sono traferiti temporaneamente da un altro paese.

Se frequentate regolarmente le sale da gioco quando siete a Las Vegas, siate particolarmente cordiali con i turisti dato che sono questi giocatori amatoriali che vi porteranno il maggiore profitto.

ETICHETTA DURANTE IL GIOCO

In questa sezione, approfondiremo elementi di etichetta specifici durante la partita. In molti casi, saranno applicabili solo al poker dal vivo, in quanto online tali situazioni sono automatizzate o semplificate.

  • Puntare
    • Quando mettete avanti le fiches, fate attenzione a non splashare il piatto (quando alcune delle vostre fiches finiscono prima delle altre nel piatto principale). Splashare il piatto può confondere il dealer circa l’importo della vostra puntata e far perdere tempo se le vostre fiches devono essere separate dal piatto.
    • Quando puntate, assicuratevi che sia il vostro turno in modo da non influenzare l’azione dei vostri avversari.
    • Mettete al centro tutto l’importo della puntata in un unico movimento (o dichiaratelo prima a parole) per non essere accusati di fare string betting.
  • Rilanciare
    • Quando volete rilanciare, accertatevi di mettere nel piatto almeno il doppio della puntata precedente.
    • In molte sale da gioco, una fiche equivale a un “call”. Ad esempio, se state giocando una partita a soldi $5/$10 e mettete una fiche da $25 in pre-flop, significa che state vedendo il big blind da $10 (a meno che non abbiate specificato a parole: “rilancio” prima di mettere la fiche).
    • Non potete dire “rilancio” e poi tornare sui vostri passi sostenendo che volevate solo vedere. Si tratta di angle shooting, pratica estremamente scorretta.
    • Informatevi sulle regole del casinò su come mettere le fiches nel piatto e su cosa costituisce un call rispetto a un raise.
    • Assicuratevi di non fare “string raise”, ovvero mettere le fiches per un call o per un rilancio incompleto e poi completare il rilancio con un secondo movimento. Come già spiegato, il vostro primo movimento detta l’azione e sarà quindi considerato un call.
  • Mostrare le carte
    • Dovete conoscere le regole dello showdown e sapere chi mostra per primo le carte.
    • Se siete voi che dovete mostrarle per primi, non chiedete agli altri cos’hanno.
    • Quando è il vostro turno, mostrate immediatamente ENTRAMBE le carte.
    • Non fate vedere le carte a nessun altro mentre siete ancora nella mano (ad es. prima di passare, mentre fate mucking o durante lo showdown, quando non dovete mostrarle e/o avete la mano perdente).
  • Slow roll
    • Lo slow roll è una pratica molto scorretta. Si verifica quando un giocatore perde tempo prima di mostrare la mano vincente, di solito dopo che un altro giocatore ha già mostrato la propria allo showdown. Un altro esempio di slowroll è quando un altro giocatore va all-in e voi impiegate un tempo estremamente lungo prima di vedere con i nuts (la miglior mano possibile).
    • Come detto, quando è il momento di far vedere le carte allo showdown, fatelo velocemente.
  • Mucking
    • Mettete le carte avanti in modo che il dealer riesca a prenderle facilmente.
    • Le carte nel mucchio restano nel mucchio. Non girate le carte di un altro giocatore dal mucchio per vedere cosa aveva.
    • Non chiedete di vedere le carte di un altro giocatore nel mucchio.
    • Molti casinò seguono la regola “show one show all”: se mostrate le carte a un giocatore facendo mucking (di solito allo showdown quando la mano è finita), allora dovete mostrarle a TUTTI i giocatori al tavolo.
  • Foldare
    • La normale etichetta per passare la mano segue le stesse linee guida esposte per il mucking.
    • Quando passate, tenete basse le carte e state attenti a non mostrarle ad altri giocatori influendo così sulle mosse successive.
  • Fiches
    • Tenete le vostre fiches separate da quelle degli altri e in ordine davanti a voi.
    • Tenetele in pile di quantità facilmente riconoscibili cosicché voi e gli altri giocatori possiate capire velocemente quante ne avete.
    • Tenete davanti le fiches di maggior valore.
  • Split pot
    • In caso di split pot, se siete il secondo giocatore a mostrare una mano identica, fatelo velocemente senza fare slowroll.
    • Come riferimento, sappiate che in caso di numero dispari di fiches nel piatto, il giocatore che è maggiormente fuori posizione prenderà la fiche in più.
  • All-in
    • Come già accennato, se un terzo giocatore va all-in, i giocatori non possono accordarsi a parole per fare check down.
    • Inoltre, in una mano con un terzo giocatore che va all-in, i giocatori rimasti non possono assolutamente parlare, in quanto potrebbero influenzare anche le mosse riguardanti il piatto principale (così come occorre evitare di parlare in caso di multiway pot).

CONCLUSIONE

Ci auguriamo che quest’articolo vi abbia fornito informazioni esaustive sull’etichetta corretta da seguire al tavolo in varie situazioni di gioco.

Se vi ricordate di giocare seguendo queste linee guida, contribuirete a stabilire un’atmosfera positiva per tutti i partecipanti.

May 24, 2022
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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