Il termine “3-bet” tende a generare confusione, in particolare tra i giocatori meno esperti. Spesso i principianti pensano che una “3-bet” sia un rilancio che ammonti grosso modo al triplo della puntata precedente. È piuttosto facile capire il perché di questa supposizione. Partiamo dalla definizione corretta di “3-bet”.

3-bet = la terza puntata in una qualsiasi sequenza di scommesse.

Guardate il video dell’intervista condotta da Kara Scott a Martin Jacobson sulla 3-bet:

Questa confusione è dovuta al fatto che quando si effettua una 3-bet prima del flop, si ha la sensazione che si tratti appena della seconda puntata nella sequenza. Un giocatore apre col rilancio e a quel punto decidiamo di controrilanciare. Il motivo per cui quest’ultima giocata viene definita 3-bet è che i pagamenti obbligatori del piccolo e grande buio vengono indicati come prima puntata nella sequenza, ragion per cui il primo rilancio è in realtà una “2-bet”, mentre il controrilancio è considerato una 3-bet.

Pertanto a questo punto nasce una certa confusione riguardo alle 3-bets dopo il flop. Immaginiamo che il nostro avversario effettui una c-bet sul flop e che noi facciamo check-raise. In questo caso si tratta chiaramente della seconda puntata nella sequenza, la quale però viene solitamente (ed erroneamente) indicata come una 3-bet da parte di molti giocatori. Affinché si verifichi una vera 3-bet è necessario che il nostro avversario controrilanci nuovamente sul nostro check-raise nell’esempio fatto in precedenza.

Perché è importante la 3-bet

Non ci vogliono tante analisi statistiche per rendersi conto che in media effettuare puntate 3-bet sia più proficuo che fare un cold call. L’unico motivo per cui non facciamo 3-bets su tutto il range con cui continueremmo prima del flop è che i nostri avversari potrebbero adeguarsi e iniziare a sfruttarci nel momento in cui si rendessero conto che stiamo effettuando 3-bets in maniera troppo aggressiva. L’idea di base è quella di farla franca con le 3-bets per quanto possibile senza che gli avversari siano in grado di adattare le loro giocate per batterci.

Per farla semplice, è necessario integrare le 3-bets nella nostra strategia da poker per poter incrementare considerevolmente la nostra percentuale di vincita.

Diamo un’occhiata ad alcuni potenziali range di 3-bets da effettuare contro le prime puntate da varie posizioni.

3-bet in posizione di button

Quella del button è un’ottima posizione per effettuare 3-bets in maniera aggressiva dal momento che, se qualcuno vede la nostra puntata, avremo sempre la certezza di essere in posizione dopo il flop.

Il nostro range di 3-bets verrà tipicamente suddiviso in una selezione di mani di valore e in un’altra di bluff. Nella maggior parte dei casi sarà giusto effettuare qualche 3-bet in più sui bluff che non sulle mani di valore. Dovrebbe risultare evidente l’importanza della posizione in questo tipo di giocata: infatti sarà più facile passarla liscia con una maggior percentuale di bluff nel caso in cui siamo in posizione.

Lo scopo di una 3-bet su una mano di valore è semplicemente quello di vincere dei soldi inducendo un giocatore con una discreta selezione di mani peggiori a vedere la puntata. L’obiettivo di una 3-bet su un bluff è invece quello di vincere il piatto prima del flop. Sappiamo di non avere spesso la miglior mano, ma possiamo approfittare di un eventuale fold da parte del nostro avversario.

Normalmente non si bluffa con qualsiasi carta che ci ritroviamo. Prendiamo delle mani che possano diventare potenzialmente forti prima del river. Queste mani saranno normalmente caratterizzate da una buona combinazione di giocabilità ed equity, come ad esempio nel caso di un Axs.

Spesso vedremo che le nostre mani in occasione delle 3-bets sui bluff sono comunemente più deboli di quelle sui cold call, anche se questo non risulta sempre vero.

3-bet BTN vs CO

Nel seguente grafico, le 3-bets su mani di valore sono rappresentate in verde, mentre quelle sui bluff sono raffigurate in azzurro.

Range di 3-bets su mani di valore: 4,52%
Range di 3-bets su bluff: 9,05%
Range totale di 3-bets: 13,57%

3-bet BTN vs CO

Si noti il gap tra le 3-bets sui bluff e quelle sulle mani di valore. Si prendano come esempio mani come un ATs: questo tipo di mani solitamente va a finire nel nostro flatting range e risulta per noi un po’ troppo forte per essere considerato come bluff sulla 3-bet.

BTN vs MP

Da rilevare che il nostro range di 3-bets è significativamente più ristretto quando la prima puntata viene effettuata dall’MP. È importante anche notare i tipi di mani che stiamo usando per bluffare.

Non abbiamo molte mani speculative come connettori dello stesso seme; stiamo innanzitutto bluffando con un range dalla buona equity. Il motivo è che ci sono più probabilità di arrivare allo showdown quando siamo in posizione e la nostra equity approssimativa è un po’ più significativa.

Paragonando questi range a quelli OOP, noteremo che le mani speculative costituiscono la parte più corposa del range di bluff. In quel tipo di mani la giocabilità è più importante quando si è fuori posizione, mentre l’equity ha una rilevanza minore.

Range di 3-bets su mani di valore: 1,66%
Range di 3-bets su bluff: 3,32%
Range totale di 3-bets: 4,98%

BTN vs MP

BTN vs UTG

Ovviamente in questo caso il range sarà più ristretto dei due precedenti dal momento che ci ritroviamo a fronteggiare un rilancio dall’UTG, che normalmente risulterà forte.

Range di 3-bets su mani di valore: 0,9%
Range di 3-bets su bluff: 2,11%
Range totale di 3-bets: 3,01%

BTN vs UTG

CO vs MP

In questo scenario salta all’occhio che i numeri sono gli stessi che abbiamo in BTN vs MP, ma i range sono leggermente diversi.

Questo ha a che fare col tipo di mani con cui potremo fare un cold call proficuo. In effetti possiamo farne uno su un range leggermente più ampio dalla posizione BTN, dal momento che ci saranno solo due giocatori che potranno agire dopo di noi e che eventualmente potrebbero fare squeeze. Fare cold call in posizione di CO risulta un po’ meno proficuo, perciò saremo maggiormente propensi a usare un certo tipo di mani per essere noi stessi a fare una 3-bet.

È questo il motivo per cui, nonostante i numeri di questo scenario siano gli stessi di quello BTN vs MP, il range di 3-bets nel caso di CO vs MP risulterà leggermente più forte.

Range di 3-bets su mani di valore: 1,66%
Range di 3-bets su bluff: 3,32%
Range totale di 3-bets: 4,98%

CO vs MP

CO vs UTG

Anche quando è il giocatore in UTG a effettuare la prima scommessa, dovremmo comunque avere un range di bluff per effettuare una 3-bet. Alcuni giocatori non si avvalgono mai di questa possibilità e questo li porta a farsi sfuggire diverse situazioni vantaggiose.

Tuttavia, il nostro range di bluff per fare una 3-bet contro un giocatore in EP (early position) che effettua la prima giocata risulterà normalmente molto più forte del nostro range di bluff per fare una 3-bet contro un giocatore in LP (late position).

Range di 3-bets su mani di valore: 0,9%
Range di 3-bets su bluff: 1,81%
Range totale di 3-bets: 2,71%

CO vs UTG

MP vs UTG

In questo scenario ci ritroviamo a giocare contro UTG e abbiamo altri quattro giocatori che agiranno dopo di noi. Qui dovrebbe risultare sensato giocare un range molto ristretto.

Range di 3-bets su mani di valore: 0,9%
Range di 3-bets su bluff: 1,51%
Range totale di 3-bets: 24,1%

MP vs UTG

3betting OOP

Adesso diamo un’occhiata ad alcuni range di 3-bets che possiamo usare quando siamo OOP, in posizione di buio.

Qui ci sono due sostanziali differenze riguardo alla distribuzione delle mani di valore e di bluff.

  1. Il range di bluff è più “polarizzato”. Vedremo che le mani per i bluff risulteranno mani speculative anziché mani ad alta equity.
  2. Nel nostro range ci sono meno bluff per ogni mano di valore. La ragione principale è che ci troviamo fuori posizione, il che implica che sarà più difficile farla franca bluffando spesso. Un altro motivo è che i nostri bluff hanno una minor equity (dal momento che sono speculativi): di conseguenza sarà generalmente opportuno fare meno bluff nel complesso.

BB vs BTN

Bisogna notare che questo range è stato pensato per fronteggiare un 2,5bb che apre il giro di puntate, mentre i range precedenti erano stati concepiti per affrontare un 3bb che fa la prima scommessa. Al giorno d’oggi, i giocatori di solito riducono leggermente la propria puntata quando fanno la prima scommessa sul button; per questo motivo l’esempio del 2,5bb risulta generalmente più realistico.

Range di 3-bets su mani di valore: 4,52%
Range di 3-bets su bluff: 5,43%
Range totale di 3-bets: 9,95%

BB vs BTN

BB vs CO

Da rilevare che ora si verifica un maggior grado di polarizzazione nella nostra strategia per le 3-bets. Possiamo vedere una chiara separazione tra il nostro range di valore e quello di bluff, che adesso è composto da mani speculative a bassa equity.

Range di 3-bets su mani di valore: 3,77%
Range di 3-bets su bluff: 4,22%
Range totale di 3-bets: 7,99%

BB vs CO

BB vs MP

Il range di valore OOP vs EP/MP sarà estremamente ristretto. Nella maggior parte dei casi è consigliato fare solo 3-bets per valore AA/KK (0,9%), supponendo una situazione di 100bb come effettivo stack.

Range di 3-bets su mani di valore: 0,9%
Range di 3-bets su bluff: 1,81%
Range totale di 3-bets: 2,71%

BB vs MP

BB vs UTG

Range di 3-bets su mani di valore: 0,9%
Range di 3-bets su bluff: 1,51%
Range totale di 3-bets: 2,41%

BB vs UTG

SB vs BTN

Range di 3-bets su mani di valore: 4,52%
Range di 3-bets su bluff: 6,79%
Range totale di 3-bets: 11,31%

SB vs BTN

SB vs CO

Range di 3-bets su mani di valore: 3,77%
Range di 3-bets su bluff: 5,58%
Range totale di 3-bets: 9,35%

SB vs CO

SB vs MP

Range di 3-bets su mani di valore: 0,9%
Range di 3-bets su bluff: 1,51%
Range totale di 3-bets: 2,41%

SB vs MP

SB vs UTG

Range di 3-bets su mani di valore: 0,9%
Range di 3-bets su bluff: 1,21%
Range totale di 3-bets: 2,11%

SB vs UTG

BB vs SB

C’è un ulteriore range particolarmente importante: BB vs SB. Si tratta di una situazione molto forte nel No-Limit Hold’em. Oggigiorno il piccolo buio effettua spesso la prima puntata con un range piuttosto ampio, mentre noi avremo la certezza di essere in posizione dopo il flop supponendo che la nostra 3-bet venga vista. Non dobbiamo neanche preoccuparci di un eventuale giocatore che faccia squeeze dopo di noi, costringendoci a foldare i nostri bluff, dal momento che siamo gli ultimi a effettuare la giocata.

Da notare quanto sia ampio il range di bluff per una 3-bet: questo è dovuto in parte alla nostra possibilità di fare un cold call con un ampio range in una situazione di BB vs SB (spesso per i nostri bluff scegliamo mani leggermente più deboli rispetto a quelle per fare cold call). In media dovremmo ritrovarci a difendere circa il 50% delle mani dalla posizione di BB contro un 2,5bb SB che apre le scommesse: il 35% con un cold call e il 15% con una 3-bet.

Range di 3-bets su mani di valore: 6,18%
Range di 3-bets su bluff: 9,65%
Range totale di 3-bets: 15,83%

BB vs SB

Conclusioni

Ecco qualche osservazione importante sui range.

Come prima cosa dovrebbe essere possibile fare 3-bets con un range ancora più ampio di quanto abbiamo illustrato contro molti tipi di avversari. Uno dei motivi è che nelle partite con limiti più bassi, la maggior parte dei giocatori non è aggressiva come dovrebbe nell’effettuare una 4-bet. Di conseguenza quando facciamo una 3-bet possiamo cavarcela con un range più ampio di quello che teoricamente dovremmo considerare.

Un altro aspetto da tenere a mente è che i nostri range di 3-bets cambieranno a seconda dell’entità del rilancio come prima puntata. Abbiamo analizzato i range di 3-bets contro 2,5x e 3,5x che aprono le scommesse, ma è necessario avere anche una strategia per giocare in situazioni analoghe contro 2x e 4x. Ci serve una tattica sostanzialmente anche per le altre entità delle puntate che ci ritroviamo ad affrontare regolarmente.

I range fin qui considerati sono semplicemente dei modelli standard contro avversari indefiniti. Ottenendo più informazioni, potremo prendere in considerazione l’idea di adattare la nostra strategia per avere la meglio sugli altri giocatori.

Ammettiamo di avere un avversario che non foldi mai sulle 3-bets. Tipicamente ridurremo le nostre 3-bets sulle mani con bluff, ma di contro prenderemo in considerazione l’idea di andare un po’ più in là con le nostre 3-bets su mani di valore. E se invece il nostro avversario folda troppo spesso dinanzi a una 3-bet? Possiamo considerare un rovesciamento della nostra strategia: effettuare tante 3-bets con bluff e  potenzialmente decidere di effettuare addirittura puntate basse su alcune delle nostre mani più forti prima del flop, anziché valorizzare le nostre 3-bets.

Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.