Il cold call nel poker: tre cose da fare e da non fare

Sapete cos’è il “cold call” nel poker?

È il termine utilizzato quando un giocatore che non ha ancora investito fiches nel piatto si limita a vedere una puntata/rilancio. A titolo di esempio si può pensare a un giocatore A che rilancia under the gun, con un giocatore B che controrilancia da una posizione centrale e un giocatore C che effettua un cold call dal button.

Per definizione, i giocatori in posizione di buio, che in quanto tali sono costretti a pagare una puntata, non possono effettuare un cold call, avendo ormai investito nel pot. In questo caso si parla di semplice “call” o “difesa”.

I cold call sono spesso adoperati nei tornei a bassi stake e nei cash game. Se partecipate ai cash game $1-$2 di No Limit Hold’em, sarete certamente abituati ad assistere a tali giocate. Pensate a quei casi in cui qualcuno rilancia a 6$, con altri tre giocatori che decidono di vedere: si tratta a tutti gli effetti di un cold call.

Purtroppo gli amanti dei cold call vengono spesso considerati come giocatori deboli, che seguono un atteggiamento troppo “loose” nel pre-flop e sono facili da exploitare nel post-flop. I detrattori sostengono che, a meno che non ci siano buoni motivi per fare un cold call, bisognerebbe optare per un rilancio o un fold.

Parole sante, che tuttavia non escludono l’esistenza di situazioni propizie per fare un cold call. Anzi, se effettuata in maniera accorta e ragionevole, si tratta di una potenziale arma in più nel proprio arsenale.

Indice

QUANDO FARE COLD CALL

Un motivo valido per fare cold call, soprattutto se si è in posizione, sta nel mascherare la forza della propria mano. Dopo tutto, nessuno si aspetta che abbiate carte forti come assi e re dopo un raise/re-raise ed eventuali call effettuati nel mentre.

Il rischio insito nel cold call effettuato con una grande mano sta nel potenziale scenario di un multiway pot, il che aumenta le probabilità che qualcuno batta la vostra mano. Occorre sempre evitare queste situazioni.

Di conseguenza, i cold call con mani forti sono più efficaci laddove ci sia una possibilità che qualcuno dopo di voi riapra l’azione. Immaginate ad esempio di giocare un torneo a nove giocatori con i bui a 500/1.000/100. Un giocatore under the gun (33.000 di stack) apre con 2.500 e un altro avversario (28.000) fa call.

A quel punto tocca a voi (60.000) in posizione di cutoff; date uno sguardo alle vostre carte: A♣A♠. Normalmente optereste per una 3-bet, ma in determinate circostanze potrebbe essere più prudente un cold call. Ammettiamo che tutti e tre i giocatori che devono ancora effettuare una mossa (ovvero quelli sul button e sui blind) abbiano degli stack modesti, rispettivamente di 12.000, 10.000 e 9.000. Esiste una buona possibilità che qualcuno di loro faccia all-in laddove scopra di avere un’ottima mano.

In tal caso avreste una grande opportunità, dal momento che, mentre voi rimanete in attesa, saranno gli altri a dover prendere una decisione. Un call o un controrilancio da parte loro sarebbe musica per le vostre orecchie, poiché disponete di una monster hand.

Un altro caso in cui il cold call può rivelarsi una mossa opportuna si ha quando vi ritrovate ad affrontare due o più giocatori aggressivi. Qualora i giocatori A e B abbiano mostrato una certa propensione a controllare l’azione, gonfiare il piatto e puntare pesante, può essere una buona idea limitarsi a vedere con mani speculative.

Immaginiamo ad esempio un cash game $1/$2 di No Limit Hold’em in cui il giocatore A rilancia a 6$ nel pre-flop da una posizione iniziale, mentre il giocatore B effettua una 3-bet a 15$ da una middle position. A questo punto date un’occhiata alle vostre carte, costituite da A♣A♠ o da un’altra piccola pocket pair. Il cold call può rivelarsi una giocata accettabile se si considera che probabilmente verreste ripagati nel caso in cui faceste set al flop.

Hands You May Want to Consider Cold Calling in Poker

 

QUANDO NON FARE COLD CALL

Ora ribaltiamo la prospettiva di quanto scritto fin qui. Se avete una grande mano in presenza di stack profondi, non c’è praticamente alcun vantaggio nel limitarsi a un cold call. A quel punto vi conviene costruire un pot, per cui sarà meglio optare per un rilancio/controrilancio.

Sia che abbiate una grande mano o che entriate nel piatto in posizione, in genere vi converrà difendere la situazione di vantaggio. Il cold call non vi offre questa possibilità, tantopiù se affrontate degli avversari dallo stile piuttosto “straightforward”, ovvero se non ci sono “maniac” al vostro tavolo. Non andrete molto lontano se ricorrerete ai cold call contro i bravi giocatori tight. 

Il cold call potrebbe essere tuttalpiù effettuato sotto forma di “imboscata”, e dunque in modo offensivo. Purtroppo ci sono tanti giocatori che utilizzano i cold call in chiave difensiva, il che è totalmente sconsigliabile. Probabilmente avete il vizio di fare cold call con piccole pocket pair o suited connectors nella semplice speranza di migliorare la mano al flop, senza escogitare un piano di riserva qualora le cose andassero diversamente (com’è probabile). Non è una buona idea investire le fiches e affidarsi alla pura speranza.

Infine, occorre sempre considerare la posizione al momento di un cold call. Nel caso in cui, giusto prima del vostro turno, un avversario rilanci under the gun e voi abbiate una mano del tipo
K♥Q♣, probabilmente sarà meglio evitare un cold call. Infatti la vostra mossa precederebbe quella di tutti gli altri avversari, e qualora uno di essi effettuasse una 3-bet, eserciterebbe una pressione eccessiva su una mano come la vostra.

cold calling poker 2

 

I PRO E I CONTRO DEI COLD CALL CON UN BIG SLICK

Che ne dite di una mano del tipo asso-re, altrimenti nota come “big slick”? Alcuni considererebbero un sacrilegio l’idea di fare cold call con tali carte, e vi esorterebbero a rilanciare tutte le volte in cui vi ritrovate una mano così forte. Occorre però ricordare che non esistono regole ferree su come giocare una mano.

In alcuni casi, se avete un big slick potete anche considerare l’ipotesi di fare cold call come alternativa al rilancio. Ammettiamo ad esempio che rilanciate OGNI VOLTA che avete un asso-re. Gli avversari noteranno questo vostro atteggiamento, per cui se il flop presenta un ace-high e decidete di puntare forte, non ci vorrà molto a capire che avete in mano un asso.

D’altro canto, se sporadicamente fate cold call con AK, equilibrate il vostro range. Gli avversari noteranno che giocate i vari tipi di mano e che la combinazione asso-re costituisce semplicemente una piccola parte del vostro repertorio. Di conseguenza, se dal flop esce un ace-high o qualcosa del tipo Q♣J♣10♦ non sarà facile per gli altri capire se avete un big slick o meno.

Ovviamente stiamo partendo dal presupposto che i vostri avversari siano in grado di notare queste dinamiche. Se invece sfidate dei giocatori inesperti, poco abituati ad analizzare gli atteggiamenti avversari, non vi dovete preoccupare di equilibrare il vostro range. Se in questo tipo di situazioni vi ritrovate con un asso-re, rilanciate e basta.

Ammettiamo invece che siate in posizione con A♥K♠ contro un giocatore tight che rilancia nel pre-flop. Sapete che questi gioca solo se dispone di una grande pocket pair o di mani come asso-re o asso-regina. A questo punto probabilmente conviene fare un cold call, vista l’alta probabilità di affrontare una 4-bet da parte di una mano più forte.

Immaginate ora che lo stesso giocatore abbia A♠K♣ e che dal flop esca qualcosa del tipo A♦7♠5♦. A questo punto l’avversario effettua una c-bet, voi fate call e sul turn esce un 4♦. L’avversario punta un’altra volta, ma questa volta optate per un rilancio. Certo, l’avversario ha una mano forte, ma il vostro rilancio indica che non siete da meno.

L’altro potrebbe decidere di foldare, pensando che abbiate una scala, un colore o un set. Se non passa la mano, avrete la possibilità di puntare forte dopo il suo inevitabile check al river. Riuscendo a indurlo in errore, guadagnerete fiches extra!

In linea generale, se avete in mano un asso-re vi conviene rilanciare. È tuttavia una buona idea tenersi da parte un eventuale cold call per aumentare la varietà delle proprie giocate.

April 22, 2022
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Cosa s’intende per OMC nel poker?

Spiegazione dell’acronimo OMC

L’acronimo inglese OMC sta per “Old Man Coffee”. Si tratta di un’espressione gergale per indicare un particolare tipo di giocatore che potreste affrontare in una partita dal vivo. Ci sono diverse opinioni su quali siano le precise caratteristiche di un giocatore definibile come OMC. I tratti comuni su cui molti sembrano concordare sono:

1. Un signore anziano (over 60).
2. Un giocatore tight passive.
3. È spesso un pensionato che gioca soprattutto per passare il tempo e socializzare.

Trattandosi di uno stereotipo variegato, possono ovviamente esserci delle caratteristiche divergenti. Il termine viene adoperato perlopiù nelle partite dal vivo. Di solito chi gioca in rete non utilizza, o addirittura non conosce quest’espressione. Il termine viene normalmente usato in un secondo momento per descrivere una situazione di gioco che abbia visto la partecipazione di tali avversari. È altamente sconsigliato rivolgersi direttamente loro definendoli come "old man coffee". 

Frase d’esempio con l’espressione “OMC” -> Mi sono ritrovato una mano AKo in posizione di grande buio e l’OMC sul button ha deciso di limpare

Considerazioni strategiche sull’OMC

Il primo possibile errore è quello di dare per scontato che tutti i giocatori attempati siano degli OMC. Idealmente bisognerebbe osservare i vari avversari per diversi giri di puntate, anziché giudicare in base all’apparenza. 

Il tratto saliente di un vero OMC consiste in uno stile di gioco “tight passive”. Tali avversari rinunciano spesso a giocare nel pre-flop. Di solito preferiscono fare limp e call, piuttosto che puntare e rilanciare. Di conseguenza, conviene in genere provare a rubare i bui. Tuttavia vi consigliamo di farvi da parte qualora dobbiate affrontare grandi puntate o rilanci da parte di un OMC. Indovinate un po’? Probabilmente avranno una mano forte. 

Esiste un dibattito in merito all’efficacia dello stile di gioco degli OMC. Molti li considerano come giocatori che provano semplicemente a minimizzare le perdite adoperando un atteggiamento di stampo “tight”. Altri invece ritengono che proprio quest’approccio paziente generi nel lungo periodo un tasso di vincita leggermente positivo. Ovviamente dipende tutto dal giocatore in questione. Probabilmente alcuni ci rimettono e altri ci guadagnano.

Per cosa sta l’acronimo “OMC” nel poker?

Il termine OMC sta per “old man coffee” (‘l’anziano col caffè’). È un’espressione con cui i giocatori di poker live descrivono gli avversari attempati con uno stile “tight passive”. Si tratta di un termine potenzialmente offensivo, per cui sarà meglio evitare di usarlo direttamente ai tavoli da gioco. 

Qual è lo stile di gioco normalmente adoperato dagli OMC?

In genere gli OMC adottano uno stile di gioco “tight passive”: ciò significa che non giocano molte mani nel pre-flop né rilanciano spesso nel post-flop, a meno che non abbiano una mano particolarmente alta. Detto questo, il termine OMC ha un’accezione piuttosto ampia, che potenzialmente include una gamma di stili di gioco tra loro molto differenti. 

Qual è la miglior strategia contro un giocatore OMC?

Dal momento che gli OMC adottano un atteggiamento piuttosto passivo, è in genere opportuno procedere con molta cautela laddove essi comincino a puntare e rilanciare con aggressività, visto che probabilmente avranno delle ottime carte. Considerando che gli OMC giocano in maniera relativamente “tight” nel pre-flop, potreste ritrovarvi con delle buone chance di rubare i bui. Questa categoria di giocatori è poco propensa al rischio, per cui vi si possono aprire grandi opportunità di bluff nel post-flop. Bisogna tuttavia tenere a mente che non tutti gli OMC sono uguali, avendo ognuno di essi dei tratti peculiari. 

È accettabile rivolgersi direttamente a un avversario dandogli dell’”old man coffee”?

Il termine “old man coffee” potrebbe essere percepito come offensivo, ragion per cui viene normalmente usato in un secondo momento, eventualmente con gli amici o con i compagni di studio, per far riferimento alle partite di poker cui si è preso parte. Non c’è un vero motivo per cui l’espressione “old man coffee” debba essere usato direttamente ai tavoli da gioco.

April 19, 2022
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Cosa s’intende per “full di assi e re” nel poker?

Spiegazione della mano

Il full di assi e re è il miglior full possibile a poker: a seguire, in ordine decrescente, ci sono il full di assi e regine, il full di assi e jack e via dicendo. Ogni full può essere indicato con l’espressione “full di x e y”, in cui la “x” indica un determinato tris di carte, mentre la “y” rappresenta la coppia che completa il full. Dal momento che i full sono composti da cinque carte, non c’è spazio per i kicker. Di conseguenza il piatto andrà sempre suddiviso tra due o più giocatori che dovessero avere un full di assi e re. 

Frase d’esempio con l’espressione “full di assi e re” -> L’avversario aveva un full di assi e re, ma ho vinto il ricco pot grazie a un poker di re. 

Considerazioni strategiche sul full di assi e re

Il full di assi e re è una mano talmente forte in senso assoluto, da vincere nella quasi totalità dei casi. La sua forza relativa in una variante come il Texas Hold’em è legata al numero di carte personali e a quelle presenti sul board. Se ad esempio le carte comuni sono AAKK5, si può facilmente intuire che a qualsiasi avversario basterà avere un semplice asso per formare un full di assi e re. Se invece il board è composto da AKK55, bisognerà avere una coppia d’assi in mano per completare il full di assi e re: uno scenario decisamente più improbabile. Inoltre, i giocatori che dovessero avere in mano un re, formerebbero un full di re e cinque, divenendo più propensi a sborsare altre fiches

April 16, 2022
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