I cinque migliori consigli per giocare fuori posizione (OOP) nell’Hold’em

Essere “in posizione” (IP) nel poker significa poter giocare per ultimi su ogni strada: si ha così la possibilità di vedere la mossa dell’avversario prima che arrivi il proprio turno. Lo scenario opposto consiste nell’essere “fuori posizione” (OOP, dall’inglese “out of position”), in cui si è costretti ad agire per primi su ogni strada.

Essere fuori posizione è un grande svantaggio nel No-Limit Hold’em, dal momento che l’avversario è chiamato a giocare alla fine di ogni strada. Agli occhi degli inesperti potrebbe non sembrare un grande problema, ma la posizione al tavolo comporta questi due principali vantaggi:

1. Il giocatore in posizione può esercitare un maggior controllo sulle dimensioni del pot. Ad ogni round di scommesse può scegliere se chiudere l’azione o investire altre fiches nel piatto.

2. Questo tipo di giocatore è anche agevolato dal punto di vista delle informazioni, potendo vedere la scelta dell’avversario prima che arrivi il proprio turno. Può così sfruttare la situazione per effettuare una giocata più ponderata.

Sarebbe bello poter sempre evitare le giocate fuori posizione, ma non è così semplice. Se doveste foldare subito ogni volta che foste OOP, difficilmente otterreste uno score vincente: in tal caso adottereste una strategia eccessivamente “tight”. In altre parole, se volete vincere, dovete giocare un certo numero di mani anche se siete fuori posizione. 

Qual è quindi la giusta strategia per uscire indenni dalle mani giocate fuori posizione? Nelle prossime righe vi presentiamo i nostri cinque migliori consigli per questo genere di situazioni.

CONSIGLIO 1 - EVITATE DI ESSERE TROPPO AGGRESSIVI E GIOCATE PIÙ “TIGHT” NEL POST-FLOP

Uno dei leak più comuni fuori posizione consiste nell’effettuare delle c-bet troppo aggressive. In effetti, molti giocatori adottano la stessa strategia di c-betting a prescindere che siano in o fuori posizione.

Se è vero che fare c-bet nel 65% circa dei casi può essere una buona idea quando si è IP, il discorso cambia un po’ se si è fuori posizione. Essere troppo aggressivi con le c-bet OOP può mettervi in balia degli avversari e rendervi potenzialmente vulnerabili agli occhi dei più forti. Al giorno d’oggi, i bravi giocatori fanno c-bet nel 30-35% dei flop, o a volte anche meno. 

Storicamente, molte guide strategiche consigliano di limitarsi “a giocare tight in posizione di buio” quando si affrontano le aperture pre-flop. Si tratta però di un ragionamento in gran parte fallace, soprattutto per quanto riguarda il BB.

La posizione di big blind è quella da cui in realtà gli esperti di NLHE fanno call con un range più ampio rispetto a quanto facciano dalle altre posizioni. In questo caso si dovrebbe adottare un atteggiamento più tight nel post-flop. Dinanzi a una c-bet bisognerà dunque foldare più spesso OOP anziché in posizione.

CONSIGLIO 2 - IMPARATE LA STRATEGIA DI BASE COME COLD-CALLER

Si tratta di una strategia non facile da imparare, ma vale ampiamente la pena di fare lo sforzo. Occorre sapere esattamente con quali mani fare check-raise, check-call e check-fold sul flop. In linea di massima, anche se siete fuori posizione non vi converrà quasi mai foldare una coppia, un draw o un discreto backdoor draw sul flop. Dovreste fare check-raise sul flop con almeno una doppia coppia per valore, oltre a una buona selezione di semi-bluff (sia che si tratti di un draw diretto o di un backdoor draw di tutto rispetto). 

Le mani di forza media, come le coppie, dovrebbero portarvi in genere a fare call sul flop con l’intento di fare nuovamente check sul turn. Se affrontate una bet sul turn, vi conviene difendere le migliori seconde coppie, ma non tutte.

Nella maggior parte degli incontri di poker, è bene vedere una puntata sul river solo con una doppia coppia o una mano migliore, ma, al contrario di quanto suggeriscono gli esperti, avrete anche bisogno di includere qualche bluff catcher costituito da una coppia.

CONSIGLIO 3 - LAVORATE SULLA DIFESA DEI CHECKING RANGE COME PRE-FLOP RAISER (PFR)

Si dice spesso che la difesa di un checking range quando si è fuori posizione in qualità di PFR sia “la seconda cosa più difficile nel No-Limit Hold’em” (mentre la prima in assoluto riguarda la scelta del quantitativo da scommettere). Abbiamo già accennato all’eccessiva aggressività di molti giocatori quando effettuano delle c-bet fuori posizione, ma ciò non implica necessariamente che dobbiate fare spesso check-folding. 

È fondamentale avere un range sia per il check-calling sia per il check-raising quando evitate una c-bet fuori posizione in qualità di PFR. Molti giocatori non fanno mai check-raise in questi casi, ma tendono molto spesso a fare check-folding dopo il check. Uno degli adattamenti più rapidi da apportare per migliorare il proprio gioco OOP in qualità di PFR sta nel capire con quali mani sia possibile fare check-defend anziché una c-bet.

In linea di massima, qualsiasi made hand non vulnerabile che non valga tre street di value può essere considerata come un check-call piuttosto che un check-raise.

Ad esempio:

Mano: KhTc
Board: Ks7d2h

Dinanzi a un board “dry” è improbabile che il vostro avversario superi la vostra mano, per cui non dovete temere di concedere potenzialmente una free card. Si tratta quindi di un’ottima situazione per fare check-call anziché una c-bet sul flop in qualità di PFR. Se il vostro avversario replica con un check, potete semplicemente procedere con due street di value sul turn e sul river.

CONSIGLIO 4 - IMPARATE A CONSIDERARE LE STRATEGIE “ETERODOSSE”

anthropomorphic donkey at poker table leading out with chips in hoof. <<<

Esistono alcune strategie cui molti giocatori sono refrattari, al punto da non prenderle quasi mai in considerazione, nemmeno se si tratta di gran lunga della miglior giocata possibile in una data situazione.

Un esempio è dato dalla donk-bet. Ovviamente non stiamo dicendo che dobbiate andare in giro a fare donk-bet super-aggressivi sui flop e sui turn, ma se non fate mai questa giocata, potreste perdervi qualche buona opportunità exploitativa. 

Immaginate la seguente mano -

Board: Th8h5cQc
Mano: QsTs

Fate un cold call nel pre-flop dalla posizione di BB e poi effettuate un check-call contro una c-bet dell’avversario. L’opzione standard sarebbe quella di replicare il check sul turn, ma questo specifico avversario effettua delle c-bet su questa strada solo nel 20% dei casi. Il problema di fare check sul turn sta nell’alta probabilità che l’avversario opti a sua volta per un check, portandovi a perdere l’opportunità di value.

Inoltre la texture del board risulta palesemente drawy: non certo la situazione ideale per consentire al vostro avversario di ottenere una free card sul river. Notate che qualsiasi jack o nove sul river costituirà un particolare pericolo per voi. Inoltre non sarete entusiasti di vedere uscire una qualsiasi carta di cuori, fiori oppure un re, asso, sei, sette, otto o cinque.

Vista la situazione particolarmente sfavorevole col mazzo e la probabilità che il vostro avversario faccia check, sicuri che non convenga fare una donk-bet sul turn? In questo articolo ovviamente non abbiamo trattato i dettagli, le dimensioni delle puntate, la profondità degli stack ecc., ma il principio fondamentale è quello di non rifiutare a priori le strategie meno convenzionali.

Fare un’overbet sul turn dopo il check dell’avversario sul flop è un altro esempio di strategia molto interessante che però viene adottata solo in rari casi.

CONSIGLIO 5 - COGLIETE L’IMPLICAZIONE DEGLI STACK TO POT RATIO (SPR) E DELLA PROFONDITÀ DEGLI STACK

Capire alcune nozioni di base sulla strategia relativa alle posizioni nel poker può esservi di grande aiuto nell’elaborare le migliori tattiche per il pre-flop.

Tenete a mente che:

Gli stack profondi e gli stack to pot ratio favoriscono il giocatore in posizione:

Non è sempre possibile controllare gli stack effettivi all’inizio della mano, ma avrete invece un certo controllo sugli stack to pot ratio (SPR). Nelle situazioni in cui fronteggiate una 3-bet pre-flop, dovreste essere un po’ più proni a fare una 4-bet (anziché un call) quando siete OOP, mentre è consigliabile propendere per un call se siete IP.

Questo non significa che dobbiate giocare più mani fuori posizione, bensì che una maggior percentuale di mani che difendete OOP saranno 4-bet.

Il motivo è semplice: quando effettuate un flat-call su una 3-bet, giocate con un SPR più alto che favorisce il giocatore IP. In altre parole, è bene fare spesso call sulle 3-bet quando siete IP perché vi permette di sfruttare pienamente il vantaggio dato dalla vostra posizione.

Allo stesso modo conviene fare 4-bet più frequenti quando siete fuori posizione allo scopo di intaccare il vantaggio posizionale dell’avversario con una riduzione dell’SPR.

GIOCARE FUORI POSIZIONE - RIEPILOGO

Giocare fuori posizione è indubbiamente una componente tortuosa del No-Limit Hold’em. Dovrete dedicare un po’ di tempo allo studio per poter padroneggiare il gioco OOP.

I cinque consigli precedenti costituiscono tuttavia un ottimo punto di partenza: sono stati scelti accuratamente per mettere in evidenza i leak più comuni che i giocatori hanno fuori posizione.

December 20, 2021
Timothy Allin
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Timothy "Ch0r0r0" Allin è un giocatore professionista, coach e autore. Ha iniziato a giocare nel 2006, partendo da zero e aumentando il suo bankroll online in maniera costante senza mai depositare alcun dollaro. Dopo aver partecipato (e vinto) ad alcune tra le manifestazioni più prestigiose, ora condivide le sue esperienze e opinioni sul magazine di 888poker.

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Le 7 mani di poker più famose della storia!

Il poker ha una lunga storia, e quello moderno è diventato un grande spettacolo mediatico. Ripercorrendo tale storia, sono molte le mani che sono diventate davvero famose.

Molte tra le mani memorabili presentano almeno uno dei quattro seguenti aspetti:

  • Luci scintillanti
  • Telecamere
  • Momenti critici
  • Un sacco di soldi in ballo

Molte spiccano nel prestigioso passato, che siano state vinte alle World Series of Poker (WSOP) o facciano parte di un regolamento di conti in stile Far West.

Ecco un ripasso di alcune tra le più famose mani di poker con giocatori e personaggi intriganti.

1 – La mano del morto

Questa mano risale al vecchio West e coinvolge il famoso vice-sceriffo, pistolero e giocatore di poker Wild Bill Hickok. Il 2 agosto 1876, Hickok stava giocando a five card stud al Nuttal and Mann’s Saloon nel Territorio del Dakota.

Durante la partita, un giocatore d’azzardo di nome Jack McCall entrò nel saloon dirigendosi verso il bancone. Si pensa che nutrisse del rancore nei confronti di Hickok, gli sparò con la pistola colpendolo alla testa.

A soli 39 anni, la leggenda del West morì sul colpo con fiches e carte sparse sul tavolo insanguinato. Wild Bill aveva in mano due Assi neri e due Otto neri, una buona mano nel Five Card Stud.

Da allora, Assi e Otto sono noti come la mano del morto.

Mano: Assi e Otto
Momento saliente: Uccisione del giocatore d’azzardo e pistolero del West Wild Bill Hickok
Da ricordare: La famigerata mano è ancora parte del folklore pokeristico a 140 anni di distanza.

2 – La Doyle Brunson

Il Padrino del poker resta un dei nomi più famosi in circolazione. Negli anni ’80 ha giocato alcune delle partite con gli stakes più alti.

La leggenda texana del poker non si è fatto mancare niente.

  • Giocatore d’azzardo della vecchia scuola
  • 10 titoli WSOP
  • Milioni di dollari in vincite
  • È stato addirittura il volto di una compagnia di poker online.

Nel 2004, a 71 anni, è diventato anche il giocatore più anziano a vincere un titolo del World Poker Tour, record che resiste ancora nel 2021. Brunson è stato uno dei giocatori originali del primo evento delle WSOP.

Nel 1976 e nel 1977, Brunson vinse il più grande torneo di tutti: il $10.000 WSOP Main Event. Sorprendentemente, le sue due esibizioni consecutive si conclusero con le stesse mani vincenti: 10♠ 2♠, seguita l’anno successivo da 10♠ 2♥.

Da allora, 10-2 è nota come la Doyle Brunson.

  • Mano: 10-2
  • Momenti salienti: Main Event delle World Series of Poker del 1976 e del 1977
  • Da ricordare: Una leggenda del Texas e uno dei nomi più grandi del poker.

3 – La trappola Johnny Chan

Se 9-9 è la Phil Hellmuth (vedi oltre), allora la J♣9♣ deve indubbiamente essere la Johnny Chan. Campione del Main Event delle WSOP per due edizioni consecutive è ricordato nella storia del poker per questa mano.

Ogni giocatore di poker che ha visto il film Il giocatore – Rounders lo ha visto sullo schermo mentre la giocava. Il gioco brillante di Chan ispira Mike McDermott a diventare un giocatore migliore e ad andare a giocare le WSOP.

Chan era heads-up con Erik Seidel per il titolo del Main Event del 1988.

I due giocatori osservano un flop Q♣8♦10♥, che dà all’Orient Express la scala nut e a Seidel, che ha Q♣7♥, una top pair.

  • Seidel fa check e Chan punta, solo per essere rilanciato da Seidel.
  • Chan esita un po’ con in mano i nuts.
  • Alla fine vede e basta ed entrambi i giocatori fanno check per il 2♠ al turn.

“Erik Seidel non può vincere questa mano, ma non lo sa ancora”, dice il commentatore della ESPN. “Chan sta cercando di tendergli una trappola prendendo tempo”.

Con un 6♦ al river, Seidel va all-in per la facile call di Chan che vince il secondo titolo consecutivo al Main Event.

Mano: J♣9♣
Momento saliente: WSOP Main Event del 1988
Da ricordare: Secondo titolo consecutivo al WSOP Main Event

4 – Il ko di Moneymaker

PokerGO definisce questo incontro la “mano che ha cambiato la storia del poker”. Chris Moneymaker e Phil Ivey si sfidano al tavolo finale del WSOP Main Event del 2003.

  • Moneymaker riceve A♥Q♦.
  • Rilancia per la call di Ivey, che ha 9♠9♥.
  • Il flop porta Q♥6♠Q♠: un board fantastico per Moneymaker, che fa una puntata considerevole.

Ivey vede, con il 9♣ al turn che innesca i fuochi d’artificio.

Ivey ha ora un full, ma Moneymaker si sente forte con un tris.

Moneymaker apre ancora con una bella puntata e Ivey riflette un po’ prima di annunciare all-in.

Moneymaker vede subito e sembra destinato a perdere un piatto immenso.

Ma al river esce A♠, dando il full più alto a Moneymaker che alza il pugno in segno di vittoria.

Scioccato, Ivey lascia come decimo classificato; il resto è storia del poker.

Questa vittoria di Moneymaker ha contribuito a innescare il boom del poker e l’ascesa internazionale del poker online. L’uomo con il cognome perfetto per il poker è entrato nella Poker Hall of Fame nel 2019 ed è ancora uno dei nomi principali del gioco.

  • Mano: Asso-Donna
  • Momenti salienti: Trionfo storico al WSOP Main Event del 2003
  • Da ricordare: Moneymaker contribuisce ad avviare il boom del poker con l’improbabile eliminazione di uno dei migliori giocatori in attività. Mostra come i giocatori non professionisti possano competere con alcuni dei migliori dell’epoca.

5 – Phil Hellmuth – La coppia di Nove

Anche se adesso detiene 15 titoli WSOP, nel 1989 Phil Hellmuth era la giovane promessa del poker, e affrontava in heads-up per il titolo del WSOP Main Event un’altra leggenda del poker. Sembrava che Johnny Chan stesse per diventare il primo a vincere il Main Event per la terza volta consecutiva.

  • All’epoca Hellmuth ha un solo WSOP cash, ma riesce a battere Chan. A 24 anni, Phill diventa il più giovane giocatore fino a quel momento a vincere un Main Event.

Il Poker Brat porta a casa il titolo con Pocket Nines come mano finale. La mano Hellmuth gli guadagna molti riconoscimenti e avvia una fantastica carriera nel poker.

Oggi detiene il record di braccialetti delle WSOP, del cash, oltre ad altri record nelle Series. Hellmuth è ancora uno dei nomi più rinomati nel poker.

  • Mano: Coppia di Nove
  • Momento saliente: Vittoria del WSOP Main Event del1989
  • Da ricordare: Quel primo braccialetto sarebbe stato seguito da altri 14 e da una gloriosa carriera nel poker.

6 – Assi battono Assi

Impossibile dimenticare questo incredibile cooler del Big One for One Drop delle WSOP del 2014, evento con un buy-in da un milione di dollari e un montepremi da oltre 37 milioni.

  • L’uomo d’affari Cary Katz avvia l’azione rilanciando con A♠A♥
  • Viene controrilanciato da Connor Drinan, anche lui con gli Assi: A♦A♣.
  • Drinan 3-betta seguito dalla 4-bet di Katz.

“Risparmia i tuoi soldi, ragazzo. Non puoi vincere ogni piatto”, dice Katz. Ma Durian va all-in e, ovviamente, Katz vede all’istante.

È allora che la dea bendata si prende gioco di Drinan.

  • Il dealer dispiega un flop con 2♦K♥5♥, seguito da 4♥ al turn.

La storia finisce con 2♥ al river, eliminando Drinan nel modo più improbabilmente inimmaginabile.

Katz si prende il piatto con colore all’Asso. È il cooler definitivo in uno dei maggiori tornei di poker.

  • Mano: Coppia d’Assi
  • Momento saliente: Big One for One Drop delle WSOP del 2014
  • Da ricordare: I poket Aces di Cary Katz battono i pocket Aces di Drinan.

7 – Il poker da Cooler City

Nel primo giorno del Main Event delle WSOP del 2017 Vanessa Selbst giocava al tavolo televisivo della ESPN.

  • Rilancia con pocket Aces.
  • I suoi A♠A♦ diventano tris con un board con A♣7♣5♣.

Anche Gail Baumann fa tris con 7♥7♦ e appare in posizione precaria. Selbst rilancia e Bauman vede con il suo tris più basso.

  • Ma 7♠ al turn cambia nettamente la situazione.

Selbst ha ora full e Baumann poker. Dopo un’altra puntata di Selbst, Baumann vede soltanto.

Al river esce un inutile 4♦. Selbst fa una buona puntata a cui la sua avversaria risponde con un rilancio tale che la farebbe andare all-in.

  • “Potrebbe essere un veloce Main Event per me”, dice Selbst. “Non sono se sono così brava da passare adesso”.

Infatti Selbst fiuta la disfatta, ma alla fine non riesce a abbandonare la sua mano.

Una sconfitta è davvero brutale.

  • Mano: Full battuto da poker
  • Momento saliente: WSOP Main Event del 2017
  • Da ricordare: Baumann si classificò 102a vincendo $49.101

 

Conclusione

Nel corso degli anni, il poker ha regalato momenti incredibili. Tra questi, alcune mani famose che hanno superato la prova del tempo.

E con la grande diffusione del gioco ci aspettiamo di assistere ancora a molte grandi mani nei prossimi anni.

*Prima pubblicazione 19 dicembre 2021. 

December 19, 2021
Sean Chaffin
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Sean Chaffin è un scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.

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Come giocare a Cincinnati poker

 

Cincinnati non è solo una città dell’Ohio. Per i giocatori di poker è anche il nome di una diffusa variante di poker giocata durante le partite casalinghe. Se non è ancora presente nella tua rotazione a casa, pensa a introdurre nel mix il Cincinnati poker.

Tradizionalmente, il gioco si svolge distribuendo quattro carte coperte a ogni giocatore, proprio come nell’Omaha. Vengono quindi date quattro carte comuni per un totale di cinque giri di puntate.

I giocatori usano qualsiasi combinazione delle otto carte per realizzare la migliore mano di cinque carte. Si applica il valore delle mani standard.

Con così tante carte tra cui scegliere, capitano spesso buone mani.

Quindi non sorprenderti se vedi un sacco di:

  • Scale
  • Colori
  • Full
  • Poker

Chi vuole ancora più azione, può salire di livello distribuendo cinque carte coperte e cinque scoperte. 

In un formato a limite fisso, di solito i giocatori puntano un ante di circa il 10 percento del limite.

Se sei un tipo più da no-limit o pot-limit, puoi adottare una struttura di blind analoga al no-limit texas hold’em.

Giri di puntate nel Cincinnati poker

Come già detto, nel Cincinnati poker i giri di puntate sono cinque. Il primo è pre-flop una volta che i giocatori hanno ricevuto le loro carte. Se si applicano gli ante, inizia il giocatore a sinistra del dealer.

Se si giocano i blind, allora inizia il giocatore a sinistra del big blind. Come nella maggior parte delle varianti del poker, i giocatori di Cincinnati poker possono fare check, puntare o passare.

Dopo ogni carta comune si dà il via a un giro di puntate e dopo il quarto giro si procede con lo showdown.

A questo punto, chi è ancora in gioco svela le proprie carte. Chi ha il punteggio maggiore unendo le proprie quattro carte a quelle comuni vince il piatto.

Una variante emozionante del poker

Come in tutti i giochi di poker, puoi variare i giri di scommesse a tuo piacimento. Invece di cinque giri, alcune partite casalinghe ne avranno quattro, escludendo quello pre-flop per passare direttamente alla prima carta comune.

Oppure con una struttura analoga all’Hold’em; in questo caso si scoprono insieme le due prime carte comuni invece che una sola.

Varianti del Cincinnati poker

Non c’è bisogno di un Jolly nel Cincinnati poker dato che c’è già abbastanza azione. Se però giochi con una wild card, assicurati di chiarire il valore delle mani. A volte si può aggiungere “cinque carte uguali” come migliore mano possibile, anche più alta della scala reale.

Il West Cincinnati poker è una leggera variante in cui i giocatori ricevono cinque carte coperte, ma solo quattro carte comuni, per un totale di nove carte tra cui scegliere. Il bello è che la quarta carta comune è una wild card!

Chi ama le varianti split pot, può giocare Cincinnati poker Hi-Lo, con le stese regole dell’Omaha Hi-Lo.

Non bisogna confondere la versione split-pot con “Low Hole Cincinnati poker”. In questa versione la carta più bassa nella mano di ogni giocatore vale come wild card solo per lui, insieme a ogni altra dello stesso valore.

Mettiamo che tu abbia Due di picche. Esso diventa per te una wild come gli altri tre Due, che siano in mano tua o nel board.

Consigli per il Cincinnati poker

Pochi giochi hanno tanta azione quanto il Cincinnati poker. Ricorda quindi i consigli seguenti per aumentare le tue probabilità di vittoria.

  • Il Cincinnati poker è un gioco di mani forti. Non aspettarti di vincere spesso con mani quali coppia, doppia coppia, o tris. Con così tante carte, la probabilità di scale e colori aumenta notevolmente. Pertanto, queste dovrebbero essere considerate mani base.
  • Se cerchi di fare scala o colore, assicurati che la tua mano iniziale ti lasci una buona probabilità di fare una delle due. Mani che si presentano come 8♥9♠10♦J♦ ti danno una buona chance di fare scale (ti servono solo Sette o Donna).
  • Per un colore, più carte suited hai in mano, meglio è. È difficile fare colore quando hai mani quali A♦K♠Q♣J♥. Con un seme per ogni carta tutte le quattro carte comuni dovrebbero esser dello stesso seme.
    • Se hai in mano due carte suited, allora te ne servono solo altre tre di quelle comuni. Se hai in mano 3♥7♥9♥K♥, allora ti serve solo un altro cuori per fare colore. Molto meglio se tutte e quattro le tue carte in mano sono suited, soprattutto se si presentano in modo tale da tentare anche una scala.
  • Ma se scale e colori sono buoni, full e poker sono meglio. Per realizzarli, ti servono coppie. Le carte coperte con coppia o anche doppia coppia sono buone.
    • Ma le mani davvero forti arrivano quando ricevi tre o addirittura quattro carte uguali coperte. Entrambe le combinazioni sono molto rare, per cui, quando ti capitano, si mimetizzeranno bene.

In conclusione: se ami l’azione, le mani forti e i piatti ricchi, allora Cincinnati poker è il gioco che fa per te!

December 19, 2021
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Tutto quello che devi sapere sulle mani premium

Quando si parla di mani premium, ci si riferisce alle mani pre-flop più forti, il meglio del meglio, per capirci. Nel no-limit hold’em, ci sono 169 diverse mani iniziali: 13 diverse pocket pair, dai Due agli Assi, più 78 mani suited e 78 unsuited.

Scomponendo ogni “mano suited” in mani distinte a seconda dei quattro semi, le combinazioni diverse sarebbero 1.326. Quindi, per semplicità, e per evitare ridondanze, mani suited quali 9♦8♦ e 9♠8♠ hanno lo stesso valore pre-flop, come anche mani non-suited quali Q♣J♦ e Q♥J♠. Per ogni diversa pocket pair, esistono sei combinazioni distinte, tutte dello stesso valore.

Sommario

Le 10 migliori mani iniziali

Nella gamma delle mani iniziali, la coppia d'Assi è al vertice mentre in fondo si trovano 2x7x off-suit. Ovviamente, più alta è la coppia, meglio è, ma anche i big aces (A-K fino ad A-T) sono delle buone top hand.

La top 10 delle mani

Anche se il concetto di 169 mani iniziali è molto più facile da capire rispetto a 1.326, restano comunque molte da ricordare. Per semplificare, i giocatori di poker risparmiano tempo indicando mani deboli, medie e premium (o con aggettivi simili).

Ad esempio, mani quali 5♠2♦, 7♣3♥ e J♦4♠ sono tutte deboli, mentre 10♣9♣, J♦8♥ e Q♣9♦ sarebbero le mani medie (sapevi che Qx7x è considerata la “computer hand” perché si trova esattamente a metà della classifica delle mani iniziali del poker).

Quali sono le mani iniziali premium?

Alcuni giocatori preferiscono mani particolari rispetto ad altre in base al loro stile. Ma per lo più, tutti concordano sul fatto che il 10 percento maggiore delle mani iniziali siano mani premium. Matematicamente, le 22 combinazioni possibili che ricadono in questa categoria sono 77+, QT+ e KQo+ (pocket pairs di Sette o più alta, big Aces e paints). Il peggior Asso suited da giocare è Ax9x suited, mentre il peggior Asso off-suit è AxJx.

Anche se altre pocket pair sono considerate quality hand, non sono esattamente premium in quanto hanno meno equity.

La tabella

Il calcolo di una mano premium dipende anche da altri fattori quali posizione, grandezza dello stack, numero di giocatori in gioco, ecc. Ad esempio, potresti non volere aprire con QxTx da early position ma probabilmente dovresti farlo dal button.

Una mano premium genuina potrebbe essere una mano con cui apri da qualsiasi posizione: coppia di Dieci o più alta e big Aces suited come A♠K♠ o A♥Q♥. Mani simili hanno aspettativa di profitto sul lungo periodo e possono respingere aggressioni di 3-bet.

Ovviamente, non è semplice ricevere una mano iniziale premium. Le probabilità per una coppia d’Assi sono 220-1, mentre per AxKx suited o unsuited sono di 81,9:1. Per una coppia di Dieci o più alta sono 43,2-1, mentre per carte suited che comprendono un Jack o più alta sono 54,3-1.

Le probabilitàL’importanza di conoscere le mani premium

Per migliorare il proprio gioco ci si concentra solo sulle mani premium, scartando il resto. Un consiglio saggio per un neofita potrebbe essere quello di giocare solo pocket pairs, big Aces e paints (figure). Se restringi il tuo range, cioè la combinazione di mani iniziali che vuoi giocare, svilupperai un’immagine tight e solida che di solito ti guadagnerà il rispetto degli avversari.

La scelta delle mani è uno dei principali elementi delle basi di un giocatore di poker. Ciò detto, devi anche sapere adeguarti se dopo il flop la tua mano premium non è poi così premium.

Immagina, ad esempio, di rilanciare pre-flop con A♦K♦ e di essere visto due volte. Al momento è una mano premium ma peggiora considerevolmente quando al flop esce qualcosa del tipo 8♠9♠10♣. A questo punto, un giocatore dovrebbe frenare sapendo che quella che era una mano premium è improvvisamente diventata pessima.

In tal senso, vale la pena conoscere le flop odds per valutare quanto spesso miglioreranno le tue mani. Ad esempio, sai quanto spesso una pocket pair diventa un tris al flop?

Succede appena il 10,775% delle volte.

Le flop odds implicano un sacco di calcoli, ma ti risparmieremo del tempo offrendoti alcuni numeri:

Nessuna coppia in mano

  • Coppia al flop = 26.939%
  • Doppia coppia al flop utilizzando entrambe le carte in mano = 2.02%
  • Tris al flop = 1.347%
  • Full al flop = 0.092%
  • Poker al flop = 0.01%

Coppa in mano

  • Doppia coppia al flop = 16.163%
  • Tris al flop = 10.775%
  • Full al flop (carta in mano e coppia al board) = 0.735%
  • Full al flop (trips al board) = 0.245%
  • Poker al flop = 0.245%

Se hai in mano carte suited puoi aspettarti un progetto di colore al flop il 10,944 percento delle volte, mentre avrai un colore al flop solo lo 0,842 percento delle volte. Con due carte unsuited avrai un progetto di colore il 2,245 percento delle volte, mentre connector come Jx10x, QxJx, ecc. daranno scala al flop l’1,306 percento delle volte.

Giocare mani premium: effetti

Se restringi la tua scelta di mani iniziali alle premium, andrai inevitabilmente incontro a una brutta sconfitta. Anche se ricevi Assi in pre-flop, se il tuo avversario riceve Re ha un 20 percento di probabilità di vincere la mano. Curiosamente, una mano quale 8♠7♠ ha una probabilità migliore di battere gli Assi (24 percento circa) rispetto a ogni altra mano.

Quando anche altri giocatori adottano una strategia per le mani premium, spesso è solo questione di tempo prima che due mani premium si scontrino, soprattutto nei tornei in fase avanzata. Ecco perché vedrai sia un sacco di capovolgimenti (ad es. big slick contro coppia di Regine in mano), sia cooler (Re contro Assi), sia brutte sconfitte (Regine crackate da un all-in con Jack in pre-flop).

Ovviamente, può passare un po’ di tempo prima che uno o più giocatori ricevano mani premium, e può essere un po’ noioso. Ecco perché alcuni giocatori ampliano il proprio range e giocano mani meno che premium, strategia che spesso si rivela corretta.

Se noti che i tuoi avversari stanno giocando tight in attesa di mani premium, devi rilanciare più liberamente per ‘rubare’ piatti. Dopotutto, da quanto letto sopra, sai che non si riceve spesso una mano premium (o almeno, non spesso quanto vorresti).

*Prima pubblicazione 19 dicembre 2021. 

November 28, 2023
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Come dominare un torneo nel ruolo di chip leader?

Sommario

Cosa significa essere i chip leader?

Essere il chip leader durante un torneo di poker è una sensazione fantastica. Si tratta inoltre di una situazione potenzialmente importante dal punto di vista economico: più vi avvicinate alla vetta della leaderboard, maggiori saranno le chance di vincere altre mani e di arrivare in fondo (quando siete nelle prime fasi dell’evento). Potete anche aggiudicarvi il torneo battendo tutti gli avversari al tavolo finale (se siete i chip leader nelle fasi finali dell’incontro)!

Tuttavia, essere chip leader non è tutto rose e fiori. Anzitutto ci vuole tanto impegno, senza contare che basta un passo falso per avere un crollo e ritrovarsi improvvisamente a metà classifica (o peggio).

È perciò importante seguire determinate strategie quando ci si ritrova in testa, così da aumentare le probabilità di arrivare in fondo e, allo stesso tempo, non mettere a repentaglio lo stack guadagnato con tanta fatica.

Quest’articolo ha lo scopo di dare una delucidazione su tali strategie da seguire ogni volta che vi ritrovate nel ruolo di chip leader di un torneo.

Come giocare in qualità di chip leader?

Il solo fatto di aver accumulato una grande quantità di fiches non implica che possiate iniziare a giocare in maniera troppo spericolata (ad esempio partecipando a ogni mano e assumendo un atteggiamento costantemente aggressivo per provare a far foldare i vostri avversari). Così facendo finireste inesorabilmente per andare in rovina e perdere il vantaggio acquisito, a meno che non adottiate le strategie di “aggressione selettiva” spiegate più avanti nell’apposita scaletta.

Questo punto trova maggior riscontro nelle prime fasi del torneo, quando ci sono blind inferiori e stack più profondi.

  • In primis, i partecipanti con stack profondi nelle prime mani tendono spesso a giocare un range molto più ampio nel pre-flop, aumentando la propria pressione fino a diventare aggressivi. I big stack non saranno efficaci come quando si prospettano i payout e/o i giocatori si ritrovano con bassi stack e non vogliono correre troppi rischi di essere eliminati dal torneo.
  • In secundis, nelle prime fasi non è possibile aggiudicarsi dei pot sostanziosi semplicemente rubando i blind nel pre-flop (dal momento che gli stack to pot ratio sono molto alti e in genere non ci sono ancora gli ante). Se siete i chip leader, dovete quindi puntare a giocare “tight” nelle fasi preliminari. Vi conviene aumentare l’aggressività soltanto quando entrano in gioco gli ante (per cui è possibile rubare più blind) e/o quando gli avversari si ritrovano costretti a delle giocate un po’ più lineari, avendo ormai uno stack ridotto (di massimo 30bb). L’immagine “tight” che avete offerto di voi stessi nelle mani precedenti vi tornerà utile anche quando si aprirà la possibilità redditizia di rubare i bui prima del flop (ovvero con l’aggiunta degli ante e l’aumento progressivo del valore delle fiches in gioco).

chip leader 2

 

Quando essere aggressivi in qualità di chip leader?

Se siete i chip leader, ci sono molte situazioni in cui conviene giocare in modo più aggressivo, come ad esempio:

  • Situazioni di bolla: si tratta di una fase molto favorevole per esercitare pressione su tutti gli avversari, sfruttando un range più ampio di furti e controfurti nel pre-flop, in particolare dalle late position. Chi ha uno stack modesto cercherà di incassare dei mincash e, di conseguenza, assumerà probabilmente un atteggiamento molto chiuso. Potete quindi allargare i vostri range di apertura se questo genere di avversari agisce dopo di voi. Analogamente, la maggior parte dei giocatori con stack medi punterà innanzitutto a preservare le proprie fiches, cercando al contempo di arraffare gli short stack. Contro questi avversari potete aumentare l’aggressività e fare delle 3-bet con bluff: in molti casi li indurrete a foldare, vista la situazione di gioco molto particolare che caratterizza la bolla.
  • Contro gli avversari “fit or fold”: se avete di fronte degli avversari che nel post-flop giocano in modo molto lineare (ossia tight passive), potete rilanciare con generosità da una late position nel pre-flop sfruttando un range di mani più ampio del solito, col semplice scopo di aggiudicarvi il pot e incrementare gradualmente il vostro stack con una c-bet. Fate attenzione però: tenete sempre sott’occhio le inclinazioni dei vostri avversari. Se alcuni di loro cominciano ad adattare il proprio gioco per battervi, potreste essere costretti ad modificare  i contrattacchi e stringere leggermente il vostro range.
  • Esercitare pressione sugli stack medi: i chip leader possono spesso sfruttare la propria posizione di vantaggio sui giocatori con stack medi, in particolare quando ci sono delle sostanziali differenze di montepremi tra le varie posizioni di classifica (cui si fa riferimento col termine di “pay jumps”). Questo tipo di avversari non vorrà rischiare inutilmente le proprie fiches o l’eliminazione dal torneo, fintantoché che ci saranno in gioco degli short stack.
  • ICM / pay jumps / gioco al tavolo finale: questo punto è analogo a quello precedente. Se siete i chip leader di un torneo e vi ritrovate in una situazione in cui gli avversari hanno intenzione di giocare “tight” per via delle varie considerazioni sui payout, aprite il vostro range e aumentate la frequenza di furti e controfurti. Ogni blind che aggiungete al vostro stack potrebbe tradursi in grandi quantità di denaro in termini di ICM. Non trascurate mai queste possibilità di steal.
  • Concludere un chop: qualora in un torneo vi ritrovaste a discutere su un possibile accordo (cosa che si può verificare in presenza di un numero ristretto di giocatori al tavolo finale), al momento di decidere sui payout prendete sempre in considerazione qualsiasi differenza di stack in vostro favore. Se ad esempio dovete suddividervi un 3-way e avete 30bb, mentre i vostri due avversari ne hanno 20, dovreste reclamare una quota di fiches che rifletta questa differenza di stack. Questo fattore trova maggior applicazione nei tornei dal vivo, in cui i calcolatori ICM non vengono automaticamente integrati.

Strategia e consigli di gioco per i chip leader:

  • Evitate inutilmente di mettere a rischio porzioni sostanziose del vostro stack: salvaguardare le vostre fiches dagli avversari con grandi stack (effettuando dei call più prudenti anziché dei value raise aggressivi) vi disporrà ad avere successo nel lungo periodo.

ESEMPIO: Immaginiamo una situazione in cui dobbiate affrontare una bet sul river e crediate di avere una mano vantaggiosa. Se fate raise, l’avversario presumibilmente vedrà con una mano peggiore il 60% delle volte, il che implica che vincerete nel 60% dei casi, perdendo il restante 40% delle mani: farete quindi bene a rilanciare.

  • Se fate un semplice call e perdete, vi ritroverete con 20bb; vincendo, ne avrete 60.
  • Se shovate per 15bb effettivi in più e perdete, vi rimarranno 5bb; vincendo, ne avrete 75.

In tal caso, sia un call sia un raise vi lasceranno felicemente con un bello stack: in uno dei due casi avrete qualche fiche in più, ma non ci sarà una grande differenza per quanto riguarda le posizioni in classifica e il prosieguo del gioco. Tuttavia, i benefici di un semplice call (che, nella peggiore delle ipotesi, vi lascerà con un malleabile stack di 20bb) prevarranno abbondantemente sui rischi di un rilancio (che vi potrebbe costringere a ripartire da uno stack di 5bb, lasciandovi scarso spazio di manovra).

Di conseguenza, dovreste optare per la scelta più sicura limitandovi a un semplice call contro lo stack profondo del vostro avversario. Diversamente da quanto avviene coi cash game, non c’è bisogno di puntare sulle giocate con un EV leggermente positivo, poiché la vostra priorità dev’essere quella di rimanere in gioco nel torneo.

  • Non abbiate aspettative troppo alte: chi diventa chip leader all’inizio del torneo potrebbe cullarsi all’idea di arrivare al tavolo finale, ma bisogna far attenzione a non correre troppo con la mente e a non caricarsi di troppe aspettative. Lo stesso vale anche quando siete in the money con quattro tavoli rimasti e siete i chip leader: ci sono comunque buone probabilità che non siate voi ad aggiudicarvi il torneo. Procedete sempre un passo alla volta, prendendo di volta in volta la miglior decisione possibile, senza farvi prendere da preoccupazioni o aspettative eccessive. Questo ragionamento vi aiuterà ad avere successo ai tornei, soprattutto in caso di oscillazioni del vostro stack.
  • Implementate le strategie per eliminare il tilt: sebbene si tratti di un consiglio valido per qualsiasi situazione di gioco, a maggior ragione bisogna metterlo in pratica se siete in testa alla leaderboard, o anche dopo un ridimensionamento del vostro stack che vi faccia perdere il ruolo di chip leader. Se ad esempio perdete l’80% delle fiches contro un avversario con uno stack profondo e rimanete con 20bb, non agitatevi, soprattutto se il vostro stack si attesta su un livello medio rispetto agli altri! Il semplice fatto che prima disponevate di tante fiches non vuol dire che le cose andranno lisce in ogni fase del torneo. Considerate inoltre che con 20bb avrete ancora un certo margine di manovra per rimanere nel fulcro dell’azione. Fate sempre le vostre mosse in base allo stack attuale, senza rimuginare sulle fiches perse in precedenza. Ricordate che il tilt scaturisce quando non si soddisfano le proprie aspettative (ad esempio la vittoria di una mano). Nel poker non c’è quasi mai la certezza matematica di vittoria: di conseguenza, dovete imparare a gestire con efficacia e rapidità eventuali bad beat in vostro sfavore, così da non risentirne negativamente nelle mani successive.
  • Possibilità di incrementare la fold equity post-flop con un atteggiamento aggressivo: la posizione di chip leader non significa che dobbiate limitarvi a essere maggiormente “loose” con i furti pre-flop. Per una maggior efficacia, dovete spingere i vostri avversari in situazioni difficili nel post-flop, adottando un atteggiamento aggressivo (senza essere però troppo avventati). Se ad esempio il board è particolarmente favorevole per il vostro range, ma non per quello degli avversari, potrebbe crearsi una grande occasione di bluff, se pensate che così facendo farete desistere l’avversario dal proprio range di mani. Quando arriva il momento propizio, non esitate a sfruttare “prepotentemente” il vostro stack e a mettere gli avversari alle strette.
  • Tenete sempre a mente la tipologia e la fase del torneo: considerate sempre come (e se) potete sfruttare un big stack in vostro favore, in base alla tipologia del torneo e alla fase di gioco. Se ad esempio partecipate a un evento “winner takes all”, essere i chip leader potrebbe incrementare le vostre chance di successo. Tuttavia, gli avversari saranno generalmente incentivati a prendersi più rischi per provare ad ampliare il proprio stack. Ne consegue che la scelta di uno stile di gioco più “loose” nelle vesti di chip leader potrebbe non essere la soluzione ideale per queste situazioni.
  • Tenete sempre a mente le tendenze degli avversari per poi adattarvi di conseguenza: se da una parte può valere la pena di seguire le strategie fin qui indicate nell’articolo, ricordate sempre di adattarvi allo stile di gioco degli avversari. Se essi ad esempio hanno un atteggiamento piuttosto “loose”, senza badare troppo ai risultati, almeno in apparenza, allora farete probabilmente meglio ad accantonare un approccio altrettanto loose nella posizione di chip leader.
chips on poker table

 

In conclusione

Il nostro auspicio è che i consigli e le strategie da chip leader fin qui riportate vi siano d’aiuto per il prossimo torneo di poker.

In sintesi, non abbiate paura di essere più aggressivi nel ruolo di chip leader, ogniqualvolta si presenti la giusta situazione per avere la meglio sugli short stack.

Sfruttate le vostre fiches per mettere gli avversari alle strette, assumendo nei casi opportuni un atteggiamento aggressivo e spingendo infine i vostri rivali a foldare.

Soprattutto nelle fasi più avanzate, i furti di small blind possono fruttare grandi quantità di denaro (in termini di ICM)!

Buona fortuna ai tavoli da gioco!

December 18, 2021
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Strategia per i tornei MTT – Guida in 10 passi

 

Strategia per i tornei MTT - Guida in 10 passi:

1. Fasi iniziali

Nelle fasi iniziali di un torneo, identifica i giocatori deboli al tuo tavolo e prova a giocare qualche piatto con loro. In quanto a selezione iniziale di mani, è meglio evitare di rilanciare con mani facilmente dominabili come A-J, K-Q e K-J che possono cacciarti in un sacco di guai. Coppie basse e suited connector, invece, sono mani d’oro all’inizio, perché è molto più facile sapere come si è messi nella mano. Se fai tris con una coppia bassa, sai che il 95% delle volte avrai la mano migliore, e puoi quindi costruire al meglio il piatto.

2. Tieniti abbottonato

Prima delle ante non c’è bisogno di esagerare giocando troppe mani. Probabilmente è meglio passare mani come K-Q e A-J fuori posizione. Puoi ancora giocare mani come 6s-7s come bluff, stando però molto attento quando giochi mani speculative. Dipenderà soprattutto dalla grandezza del tuo stack: con più fiches puoi forzare un po’ di più.

3. No set, no bet

La grandezza degli stack è uno degli aspetti più importanti dei tornei MTT. Ad esempio, un sacco di persone sottovaluta le pocket pair con uno stack medio. La maggior parte dei tornei di poker online non hanno stack molto grandi. Se tu e chi ha compiuto il primo rilancio non avete grandi stack, probabilmente non riuscirai a giocare con profitto una coppia di Sette servita contro un raise in early position. Quello che le persone non capiscono con le coppie basse è che, per ottenere le implied odds devono fare tris, avere comunque la mano migliore (ad es. non giocare contro colore, scala o un tris più alto) e sperare che il loro avversario abbia una mano con cui voglia giocare. Ecco perché le coppie basse sono molto meglio all’inizio dei tornei quando nei piatti sono coinvolti più giocatori; quando fai tris probabilmente qualcun altro avrà una buona mano, ma più probabilmente, la seconda migliore mano.

4. Controrilancia

È risaputo che i giocatori di tornei multitavolo attaccano sia la ‘bolla del tavolo finale’ sia la bolla ‘in the money’. Il gioco in fase bolla è molto meno remunerativo di una volta a causa della natura super aggressiva dell’attuale modo di giocare a poker online. Esistono però delle strategie che consentono di avvantaggiarti della bolla (soprattutto nei tornei minori). Un ottimo modo poco trattato per attaccare la bolla consiste nel controrilanciare i giocatori che stanno rilanciando anche loro con un ampio range di mani, o di flat-callare in posizione e giocarsela in post-flop (cosa che funziona in modo speciale se deep-stacked).

5. Gioca d'anticipo

È ampiamente risaputo che per decidere se essere loose o tight a un determinato tavolo devi provare a giocare nel modo opposto rispetto al tavolo stesso: ad esempio tight a un tavolo loose e loose a un tavolo tight. Considera tuttavia altri fattori importanti, quali il rispetto dei rilanci dalle early position. Se vedi che i tuoi rilanci dalle early position vengono rispettati dal tavolo, puoi rilanciare sapendo che il più delle volte o otterrai le blind non chiamate, o dovrai soltanto affrontare qualcuno che ti flat-calla con la possibilità di batterlo al flop. In situazioni simili è possibile allentare un po’ in early position. Tale strategia ripaga solo se giochi bene in post-flop, dato che ovviamente dovrai giocare molti flop se vieni flat-callato spesso. È poi consigliata solo se non ci sono giocatori corti al tavolo, in quanto potrai vedere i loro all-in praticamente con ogni coppia di carte.

6. Velocità sul progetto

Il gioco postflop è comunque importante nei tornei MTT, anche se di solito non quanto nelle partite a soldi con giocatori con stack molto grandi. Prova a valutare i flop e a definire un range per i tuoi avversari. Puoi poi iniziare a pensare a quanto probabilmente potrebbero hittare al flop, ecc. Chiaramente, ciò ti aiuta a decidere se attuare una continuation bet o no. Prova inoltre a notare se un avversario gioca i suoi progetti velocemente o lentamente. Potrai così capire quando il progetto si chiude se ha soltanto visto la tua puntata al flop, perché sai già che giocherà i suoi progetti velocemente o viceversa. Se sai che li gioca lentamente, puoi farlo uscire puntando ancora quando esce una carta bassa o inutile.

7. Ama il tuo vicino

Le persone più importanti al tuo tavolo sono i tuoi vicini immediati. Questo perché ad ogni giro avrai probabilmente battaglie di bui e tra late position. Se riesci a leggere bene questi avversari, inizierai veramente a raccogliere fiches. Ad esempio, se al giocatore alla tua sinistra piace aprire molto in late position, ma non va anche lui all-in a meno che non abbia una mano premium, allora puoi controrilanciarlo in posizione senza carte buone e aggiudicarti un bel piatto per una buona percentuale delle volte. Oppure, se i giocatori alla tua sinistra hanno stack di approssimativamente 20 big blind (gli stack ideali per fare re-steal), e sono anche aggressivi, allora puoi risparmiarti un sacco di fiches non aprendo con un ampio range di mani in posizione.

8. Aumenta la pressione

Una caratteristica marcata di molti giocatori online è la loro abilità a entrare nella testa degli avversari e costringerli a commettere errori. Per farlo, si deve mettere il proprio avversario sotto pressione costante, ad esempio sottraendogli molti piatti minori senza buone carte o rilanciando le loro puntate senza punti in mano ai flop con un board dry, come un flop A-8-2 rainbow. Il vero trucco sta nel capire quando ne hanno avuto abbastanza, quindi scegliere una mano e riuscire a tenerla... È una cosa che non si può insegnare!

9. Cambia marcia

Se a un tavolo finale c’è un giocatore con uno stack molto più piccolo degli altri, allora puoi fare pressione suoi tuoi avversari. Infatti cercheranno tutti di vincere più soldi aspettando che lo stack minore faccia bancarotta, piuttosto che rilanciarti senza carte buone. Una volta eliminato lo stack più basso, i giocatori saranno più disposti a scommettere; a questo punto dovresti cambiare marcia e ‘rallentare’, dato che la tua immagine sarà loose. I migliori giocatori MTT riescono a cambiare marcia in continuazione senza nessuna difficoltà.

10. Gioca per vincere

Cerca di non guardare i premi di un torneo in quanto potrebbero offuscare la tua capacità di giudizio e influenzare le tue decisioni. Gioca sempre per vincere e segui il tuo istinto. Potrai sembrare sciocco, ma se non commetti errori grossolani allora non stai tentando abbastanza mosse vincenti e gli altri giocatori ti considereranno banale e prevedibile. Saperti capace di qualsiasi cosa, ti renderà un giocatore molto più difficile agli occhi dei tuoi avversari, molti dei quali non sono bravi ad adattarsi a un buon gioco aggressivo e verranno messi sotto mentre aspettano i loro Assi, o andranno a sbattere contro la mano monster di un avversario.

December 18, 2021
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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I migliori consigli per realizzare grafici di Bankroll Management

Uno dei pilastri per diventare un bravo giocatore di poker è il bankroll management (BRM): esso prevede che si mettano da parte i soldi destinati al poker.

Data l’elevata varianza del gioco, è imperativo conoscere e seguire un adeguato BRM.

Il procedimento favorisce la formazione di un solido bankroll mentre cerchi di migliorare il tuo gioco e di aumentare gli stakes.

Esistono due diverse filosofie per un corretto bankroll management, ma in realtà non c’è una soluzione uguale per tutti.

Alcuni giocatori preferiscono un approccio più aggressivo. È un metodo che prevede il mantenimento di una piccola quantità di buy-in necessari con cui, appena possibile, tentare uno shot a stakes immediatamente superiori.

Altri consigliano la massima cautela per minimizzare il rischio di andare in rovina.

In questo articolo, affronteremo i pro e i contro di un corretto bankroll management:

Capire i grafici di bankroll buy-in management

Dovrebbe esistere un ibrido di entrambe le teorie, così da metterle in pratica in momenti diversi secondo la crescita del bankroll.

In parte, ciò si collega a quanto detto una volta da Jonathan Little:

Le tue linee guida per il BRM dovrebbero dipendere dal tuo win rate per il gioco che stai giocando.

Osserva il grafico seguente.

NOTA: 3% di probabilità di andare in rovina usando le linee guida seguenti:

Linee guida

Grafico delle linee guida di bankroll management

Tipicamente, alle partite con stakes più basse partecipano molti più giocatori scarsi. Pertanto un reg solido otterrà generalmente un migliore bb/100 win rate a stakes minori (magari 20bb/100 a 2NL).

Questo win rate è maggiore rispetto a quelli degli stakes medi e maggiori (quali 3bb/100 a 200NL).

Applichiamo quanto detto al grafico precedente. Si capisce che a un giocatore vincente serviranno linee guida meno rigorose per il BRM in partite a stakes più bassi.

Con stakes maggiori avrà bisogno di più a causa dei suoi corrispondenti bb/100 win rates.

Riesaminare il bankroll management nei grafici

Ovviamente, per ottenere una definizione/risultato precisi di un win rate spesso possono volerci almeno dalle 25.000 alle 100.000 mani. È fondamentale, progredendo in questo campione, esaminare e riesaminare i tuoi numeri.

Puoi quindi mettere tale win rate in rapporto a quanti buy-in devi avere per mantenere gli stake a cui stai giocando serenamente.

Ad esempio, un pokerista dilettante, che giocava forte per tre sessioni dal vivo a $1/$2, si vantava:

“Grazie a <nome di un corso di formazione qualsiasi>, adesso ho un win rate di $100/ora a 200NL dopo tre sessioni!”.

Bene, la verità è che questo win rate può essere mantenuto per tre sessioni di poker. Ma sarà praticamente impossibile da mantenere per un campione compreso tra le 25.000 e le 100.000 mani, neanche il miglior giocatore al mondo riuscirebbe a ottenere win rate simili per abbastanza mani.

Ci saranno anche dei momenti in cui vorrai a tutti i costi avere un BRM sicuro o aggressivo.

Ecco un grafico che espone i requisiti monetari minimi necessari in dollari a un determinato stake:

Requisiti minimi

Tentare uno shot: passere a stakes maggiori

entare uno “shot” è parte essenziale del passare a stakes maggiori. Molti stakes sono a un livello almeno doppio rispetto a quelli del livello immediatamente inferiore. Secondo le linee guida BRM dovresti avere 100 buy-in per il tuo stake.

Devi quindi avere dai 200 ai 250 buy-in del tuo stake corrente per giocare con il successivo.

Questa situazione comporterebbe un percorso estremamente lungo a ogni stake. Dal punto di vista del tempo non è affatto pratico, soprattutto se sei già un giocatore vincente.

Di solito i giocatori tentano gli “shot” durante le scalate agli stakes, spesso non disponendo del numero raccomandato di buy-in.

Ciò può voler dire avere appena $9.000 dai guadagni di partite dal vivo da $1/$2 prima di provare uno shot a $2/$5 (18 buy-in).

In questo esempio, potrebbero volerci tre buy-in shot a 500NL prima di fare un passo indietro.

Nota che l’esempio precedente usa un minimo di 15 x buy-in per provare lo shot (questo win rate è una raccomandazione aggressiva standard).

In NESSUN caso i buy-in minimi con cui provare uno shot devono essere meno di 11; questo numero lascerebbe un buy-in come cuscinetto. Ma non si dovrebbe mai scendere sotto i 10 buy-in)

Tentare uno shot: un punto di vista psicologico

Alcuni giocatori tentano gli shot in base a fattori puramente psicologici.

Diciamo che ti aggiri attorno a un bankroll di $6.000. Di solito giochi dal vivo $1/$2 e vuoi tentare uno shot a $2/$5.

Fai una session a 200NL e realizzi una stack da $700 ($500 di profitto) in poche ore.

Psicologicamente, è un ottimo momento per provare uno shot a 500NL. Se perdi il tuo buy-in, alla fine resti comunque in pari.

I giocatori dovrebbero anche avere messo da parte dall’1,5 ai 3 buy-in per provare uno shot. Se perdono un po’ del loro stack, possono comunque giocare a 100bb senza essere short stack.

Quanto ti serve per diventare professionista?

Come far crescere il bankroll 

Puoi senz’altro guadagnarti da vivere sgobbando con giochi a stakes micro o bassi. Ma il tuo win rate corrispondente richiederebbe moltissimo tempo (questo ritmo dipende anche da dove vivi e dalle tue normali spese annuali).

Pertanto, ti raccomandiamo di porti l’obiettivo di raggiungere i 500NL nelle sale da gioco dal vivo.

A quel livello, dovresti riuscire a:

  • Saldare direttamente i tuoi conti
  • Vivere tranquillo
  • Dimostrare a te stesso di essere un giocatore vincente

Per gli online pro l’obiettivo potrebbe scendere a 100NL (riuscire a giocare più mani all’ora e multi-tavolo contribuirà a compensare un win rate più basso a bb/100).

Una volta che diventi professionista al 100%, è fondamentale avere in bankroll management (BRM) più prudente. Non hai un secondo lavoro che ti sostiene se le cose prendono una cattiva piega nel poker.

Devi quindi proteggere i tuoi assets. Adotta un BRM più sicuro rispetto a quanto faresti se potessi disporre di altri flussi di reddito garantiti.

Il bankroll raccomandato per diventare professionista in partite dal vivo è: 

  • $50.000 (100 buy-in a 500NL) 
  • PIÙ 6 mesi di spese di mantenimento

Nello scenario precedente, dovresti avere tra i $60k e i $65k prima di “diventare professionista”.

BRM: requisiti di bankroll per i tornei

Fino ad ora abbiamo parlato del BRM necessario per le partite a soldi.

Ma se fossi un giocatore di tornei?

I giocatori adottano spesso una regola di AVERAGE BUY-IN (ABI, buy-in medio) per calcolare a quali giochi dovrebbero partecipare. Diciamo ad esempio che il loro BRM richiede 100 buy-in.

Con un bankroll di $10.000, possono giocare solo tornei da $215, se giocano anche alcuni buy-in più bassi.

I tornei hanno poi particolari linee guida di BRM.

La varianza che sperimenterai dipenderà molto da fattori quali:

  1. Quanti giocatori partecipano a un torneo (quanti tavoli ci sono).
  2. Qual è il tuo ROI per tali tornei (per un campione accettabile).
  3. Quanto è alta la rake? Molti “tornei giornalieri” dal vivo con buy-in bassi non sono vantaggiosi sul lungo periodo. La rake è troppo alta in rapporto al montepremi. Quando inizi, sforzati di trovare tornei con una rake inferiore al 13%.
  4. La struttura del torneo: tornei turbo e hyper-turbo hanno una varianza maggiore. Con livelli di blind più rapidi, andrai all-in più spesso e prima.

Ecco un grafico di partenza sul BRM adatto a giocare tornei di varie dimensioni:

*Si presuppone un ROI del 30% ROI

BRM adatto

BRM adatto per giocare tornei con diversi numeri di partecipanti

Quando scendi del 20% sotto il bankroll necessario, è saggio iniziare a ridurre il tuo buy-in medio (ABI).

Prova con partite più piccole dove hai un win rate maggiore.

Conclusione: poker bankroll management

Avrai notato che per mantenere un bankroll solido e aumentare gli stakes devi considerare molti fattori.

Ecco i CINQUE principali.

  1. Ricorda sempre qual è il tuo win rate nelle partite giocate. Assicurati di essere flessibile con il tuo

BRM e di adeguarti di conseguenza.
 

  1. Non esitare mai ad abbassare gli stakes, se necessario.
     
  2. I downswing sono una parte normale del gioco, ma possono avere effetti psicologici significativi, facendoti giocare male.
     
  3. Al tavolo, non dovresti mai essere preoccupato di avere un bankroll adeguato. Se giochi più alto di quanto dovresti, non riesci a esprimere il tuo A-game.
     
  4. Se la quantità di dollari sul tavolo ti sembra troppo grande, allora stai giocando a un stake troppo alto.

Ricordati questi consigli nel comporre il tuo bankroll, e buona fortuna al tavolo!

December 18, 2021
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Cosa sono i blocker nel poker?

Blocker poker

Per spiegare il concetto di blocker poker partiamo da un corollario: anche se non potete vedere le carte di un avversario, le vostre hole cards vi danno qualche piccola informazione sulla sua mano.

Com’è possibile? Se avete un re di fiori, significa che ci sono meno probabilità che l’avversario abbia un K in mano. Si può quindi dire, quindi, in un certo senso che “bloccate le combinazioni Kx dell’avversario”.

I blocker poker, che esercitano l’effetto di rimozione delle carte, vi possono aiutare a prendere decisioni più lucide nelle situazioni spinose. Vi proponiamo alcuni esempi.

  1. È prassi comune bluffare nel pre-flop con una 3-bet o 4-bet se si ha in mano un A, K o Q, visto che queste carte “bloccano” il range di valore premium con cui il proprio avversario potrebbe decidere di controrilanciare.
  2. Quando fate bluff catching sul river, volete bloccare il range di valore dell’avversario, ma non il suo range di bluff.
  3. Quando bluffate sul river, ancora, volete bloccare il range di call dell’avversario, ma non il suo range di fold.

Spiegazione di blocker nel poker

Analizziamo brevemente l’effetto dei blocker poker nel caso di una 4-bet con bluff prima del flop. Supponiamo che il vostro avversario reagisca a una 4-bet andando all-in con una 5-bet, avendo a disposizione le seguenti carte:

AA – 6 combo
KK – 6 combo
QQ – 6 combo
AK – 16 combo

In totale ci sono 34 combinazioni che prevedono un controrilancio contro la vostra 4-bet con bluff nel pre-flop.

Immaginate ora di effettuare quest’ultima giocata disponendo di una mano del tipo Ax. Ciò significa che il vostro avversario avrà meno combinazioni possibili di mani di valore contenenti un asso.

AA – 3 combo
KK – 6 combo
QQ – 6 combo
AK – 12 combo

L'effetto di rimozione delle carte nel poker

Ora l’avversario ha solo 27 combinazioni di value-shove, anziché 34 come all’inizio. La riduzione del 20% rispetto al suo range di valore originario è dovuta all’effetto bloccante del vostro asso.

Un’altra mano molto favorevole è rappresentata da QK, dal momento che essa blocca due tipi di carte che ricorrono frequentemente nel range di valore dell’avversario. Supponendo che abbiate in mano KQ, il range di value-shove dell’avversario si configura in questo modo.

AA – 6 combo
KK – 3 combo
QQ – 3 combo
AK – 12 combo

Il suo range di valore si riduce così a 24 combo: ciò implica una diminuzione del 30%, grazie a un uso sapiente degli effetti di rimozione delle carte.

I blocker nei giochi di poker

Tra i giochi di poker, nelle varianti a quattro carte come l’Omaha, i blocker poker possono avere degli effetti ancora più accentuati, dal momento che avrete a disposizione ben quattro carte che, evidentemente, saranno invece assenti nel range dell’avversario.

I blocker nel poker assumono generalmente una maggior rilevanza nelle varianti Stud, per via della grande quantità di informazioni ricavabili dalle carte scoperte sul tavolo.

Esempio di frase col termine “blocker” -> Anche se l’avversario ha un progetto di colore di cuori, il vostro asso di cuori rappresenta un blocker che riduce le sue chance di successo. 

Come implementare i blocker nella propria strategia di poker

L’utilizzo dei blocker nelle fasi avanzate di una mano di Texas Hold’em implica normalmente una decisione molto difficile, per cui si rende necessario un aiuto.

Un errore frequente tra i giocatori amatoriali di poker è quello di provare a sfruttare i blocker negli scenari in cui è piuttosto chiara la scelta da fare. La maggior parte degli incontri “morbidi” non richiede alcuna analisi delle rimozioni di carte al fine di generare un alto tasso di vincita.

Bluff catching sul river

Ipotizziamo la seguente texture del board in una partita di No Limit Holdem.

Board: 8TQ23

Immaginiamo che abbiate una made hand di forza media e proviate a capire se sia il caso di fare un bluff catching.

Anche se il vostro avversario ha un range di puntata che potremmo definire polarizzato, non tutti i bluff catcher sono uguali, poiché alcuni di essi beneficiano degli utili effetti di rimozione delle carte. Ricapitolando quanto detto prima:

  1. Volete bloccare il range di valore dell’avversario.
  2. Volete evitare di bloccare il suo range di bluff.

È importante ricordare che l’esatta composizione di questi due range sarà fortemente influenzata dalla strategia adottata dall’avversario nel corso di una mano: in altre parole, non ha alcuna rilevanza bloccare i progetti di scala, se lo sfidante cambia continuamente la propria tattica con le scale in una fase precedente della mano.

Molti giocatori dimenticano quest’aspetto, finendo per vanificare l’utilizzo dei blocker.

Ammettiamo che, con la texture del board di cui sopra, l’avversario preferisca bluffare con un progetto di colore mancato e che le sue principali mani di valore con J9 siano la scala o il set.

Così, in tal caso:

  1. Qualsiasi combinazione con Qx, Tx o 8x, assieme a una carta secondaria di 8 o 9, risulterà utile, poiché essa blocca sia le scale sia i set.
  2. È preferibile che non abbiate alcuna carta di cuore in mano, dato che esse riducono le potenziali combinazioni di bluff a disposizione del vostro avversario.

Quanto appena detto può apparire molto semplice, ma in realtà è spesso il contrario. Immaginiamo ad esempio che il vostro avversario bluffi anche con AJ, KJ e con una selezione di altre combinazioni di Jx. Vale ancora la pena di tenere TJ?

È vero, bloccate la scala, ma così facendo bloccate anche una buona parte del range di bluff dell’avversario, il che vi sfavorirà.

Il rapporto tra blocker e bluff nel poker

Nel complesso siete incentivati a fare bluff catching con un Jack o vi conviene evitare di farlo con le mani Jx? Dipenderà dal numero preciso di combinazioni di scala e dei bluff con Jx compresi nel range avversario.

Può accadere spesso di pensare che sia un bene avere un Jack in mano, salvo poi cambiare idea più avanti. Per questo motivo, l’utilizzo dei blocker prevede molti più risvolti rispetto a quanto si crede normalmente. Spesso risulta impossibile calcolare i blocker a mente, ragion per cui occorre ripiegare sui poker solver. 

Un altro dettaglio importante da tenere in considerazione è che il vostro avversario, nell’esempio appena menzionato, potrebbe semplicemente rinunciare a fare molti bluff sul river.

Potrete anche avere i migliori blocker possibili per un bluff catching, ma la scelta più ragionevole sarà comunque rappresentata da un banale fold. In genere, i blocker ricoprono un ruolo importante solo se l’avversario adotta una strategia piuttosto equilibrata (GTO) in buona parte delle situazioni.

Bluffare sul river

I principi validi per bluffare sul river sono molto simili a quelli per il bluff catching. Il vostro obiettivo è:

  1. Bloccare il range di call dell’avversario.
  2. Non bloccare il suo range di fold.

Ad esempio, viene considerato svantaggioso bluffare sul river con certi runout quando si ha in mano un progetto di colore mancato. Come mai? Perché così bloccate le combinazioni di progetti di colore bustati con cui il vostro avversario potrebbe foldare dopo aver visto nelle prima fasi della mano.

Uno dei più classici esempi di utilizzo dei blocker al momento del bluff si ritrova nel Pot-Limit-Omaha.

In genere, quando si affrontano giocatori morbidi, è sbagliato impegnare il proprio stack con un colore che non rappresenti il nut, poiché l’avversario avrà quasi sempre un colore più alto. Nel PLO ci si può assicurare che il proprio rivale non abbia il colore-nut se si ha tra le mani un asso suited con qualsiasi colore presente sul board. Prendiamo in considerazione questo esempio nell’Omaha:

Board: T52J3
Mano: A34A

Notate che in questo caso il vostro avversario, anche nell'online poker, non potrà mai avere il colore più alto, dato che voi avete l’A♥. Se sapete che l’altro vedrà una puntata sul river solo se ha il colore-nut, allora avrete una fantastica opportunità di bluffare, poiché il vostro avversario sicuramente non farà call.

Si noti anche che queste quattro carte iniziali nell’Omaha rappresentano un esempio di mano che blocca i propri outs.

In genere non conviene avere più di due carte dello stesso seme, dal momento che nell’Omaha è possibile usare solo due delle proprie hole cards per costruire una mano. Avendo in mano tre carte di fiori, vi riducete in realtà le chance di formare un colore nel post-flop.

February 19, 2025
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Chi vince tra poker e blackjack?

Qual è il gioco migliore tra poker e blackjack per vincere soldi e potersi poi pavoneggiare in tutti i casinò del mondo? Qual è il più difficile da imparare, da padroneggiare e in cui è estremamente complicato diventare molto bravi, ma che porta con sé anche possibilità di vincite milionarie senza partire con milioni da puntare?

 

 

Sono convinto che tutti sappiate già la risposta e che speriate che io la dia alla fine di questo articolo, così da porre fine a questo argomento. Andiamo! Ovviamente è il poker. Perché dovrei aspettare a dirvelo? Il poker è un gioco in cui si possono vincere tanti soldi; in cui anche un giocatore decente riesce a vincere un po’ di soldi con una certa costanza.

Non fraintendetemi: blackjack è un gioco fantastico e i contatori, quei giocatori che traggono vantaggio dal ricordarsi le carte, possono ottenere dei margini fino all’uno percento (più o meno). Ma la possibilità di essere incoronati re mondiali del blackjack o, almeno di vincere un torneo, non farà sì che i giocatori più bravi vincano qualcosa lontanamente paragonabile ai milioni che i grandi giocatori di poker possono intascare.

Per diventare un bravo giocatore ci vuole un sacco di tempo. Non ci piove: davvero tanto!

Poker vincente

Diamo una rapida occhiata a cosa serve per essere un bravo giocatore di poker, cioè un vincente. Ricorda che teoricamente tutti i giocatori di poker ricevono lo stesso range di carte di apertura, ma che è il modo in cui decidono di giocare tali carte che varia drasticamente da giocatore a giocatore. E le conseguenze indicheranno quali sono quelli bravi e quali gli scarsi.Dato che sono molti i tipi di poker diffusi, tratterò solo quegli elementi condivisi e il modo in cui devono essere messi in pratica per giocare correttamente.

Come giocare?

  • Alcuni giocatori resteranno in gioco con qualsiasi mano di apertura (il peggio del peggio), e altri saranno giudiziosi e giocheranno solo con carte che danno loro le migliori possibilità di prendere il piatto. Ecco il primo vero passo per diventare un giocatore competitivo: le carte di apertura che giocherai.
  • Spesso, la migliore mano di apertura che gioca per il piatto sarà la mano migliore alla fine della partita. È quindi fondamentale distinguere carte buone da carte cattive.
  • Quando scegli se rilanciare o passare, devi sapere se le tue carte valgono i soldi che sono nel piatto. Questi calcoli sono detti pot odds. Vale la pena stare (e vincere) nel lungo periodo? Con il passare del tempo ai tavoli da poker, in base a quanti soldi ci sono in un piatto particolare le tue mani vincenti supereranno quelle perdenti? Se la risposta è sì, stai, se è no, passa.
  • Non avere mai paura di passare. La discrezione è la migliore forma di gioco in una partita di poker. In effetti, passerai il più delle volte. Non stai giocando a poker per trovare emozioni forti; lo fai per vincere soldi.
  • Non considerare il bluff un modo per vincere soldi, soprattutto nelle partite low-limit. Di solito, chi gioca poco non abbocca ai bluff perché gioca per il brivido e immagina che avendo speso “x” soldi su un giro, tanto vale stare e vedere cosa succede.
  • Infine, durante una mano ragiona sempre in termini di rilanci invece di vedere soltanto. I giocatori aggressivi, cioè intelligenti, tendono a vincere sul lungo periodo. Se non hai una mano con cui vale la pena rilanciare, probabilmente allora farai bene a passare.

Quegli “altri” giocatori di poker

Un elemento fondamentale del poker ha a che fare con il modo in cui giocano gli altri. Diversamente da altri giochi da casinò, nel poker si sfidano altre persone, non si gioca contro la casa. Finita la partita, il casinò prenderà la sua “tassa” (detta rake) dal vincitore. Nelle partite low-limit, la “tassa” sarà un po’ alta; nelle partite high-limit, la “tassa” sarà relativamente più bassa.

Testa a testa

Conclusione? La maggior parte dei giocatori non vince regolarmente, ma se studi e giochi abbastanza, o impari addirittura un po’ di teoria, puoi diventare un giocatore vincente. Ricorda che a ogni tavolo ci sarà un buon giocatore, o due o tre, e un cattivo giocatore, o due o tre Se riesci a entrare nella categoria “buon giocatore” allora è molto probabile che sul lungo periodo vincerai.

Commento finale: non giocare partite in cui i limiti sono troppo alti per le tue tasche. È un modo sicuro per puntare alla distruzione. Partecipa a partite che puoi permetterti e contro giocatori che puoi battere

Pensieri sul Blackjack

Il Blackjack è un gioco molto meno drammatico rispetto al poker. Giochi contro il margine della casa e non contro altre persone. Il conteggio delle carte è di gran lunga la tecnica privilegiata per vincere.

Il normale giocatore di blackjack affronta di solito un margine di vantaggio della casa compreso tra il mezzo e il due percento. Se il giocatore adotta una strategia base, che è una strategia derivata dal computer, per ogni mano del giocatore contro ogni carta scoperta del dealer (ci sono 13 carte scoperte possibili: 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, Jack, Donna, Re, Asso) affronterà un margine di circa un mezzo percento della casa. Se il giocatore adotta una strategia eccentrica, che si basa magari su consigli fornitigli dagli spiriti dei defunti, il margine aumenta, anche di quattro volte. Non è molto difficile imparare la strategia base del blackjack, ed è facile trovare una guida professionale sulla strategia.

Ma allora, cosa deve fare un contatore di carte per uscire vincitore?

  • Scegliere i tipi di giochi in cui può vincere.

  • E anche la strategia base adatta per ogni tipo di blackjack.

  • Avere una tecnica di conteggio delle carte adatta, quale Hi-Lo, Speed Count o simili

  • Fare le puntate giuste quando la mano favorisce il banco (una puntata bassa) o quando favorisce il giocatore (una puntata alta).

  • Conoscere magari qualche variazione nella strategia base fondata sul conteggio in un determinato momento del gioco.
  •  
  • Imparare a contare le carte, si riesci in molti mesi. Più o meno

  • Riuscire a tenere il conto anche nel mezzo del rumore apparentementeassordante di un casinò.

Poker Aces

Ci sono tre cose estremamente importanti da sapere oltre a quelle appena esposte:

  1. Primo, stai giocando contro la casa, e la casa non vede di buon occhio i giocatori che la battono. Per cui, un giocatore che conta le carte deve limitare il tempo trascorso a giocare nei vari casinò.

 

  1. Il giocatore non deve avere paura di puntare grandi cifre quando il conteggio lo suggerisce. La timidezza nel puntare può essere una strategia perdente.

 

  1. I margini di vittoria che la maggior parte dei bravi contatori di carte riesce a ottenere saranno tra il mezzo percento e circa l’1,5 percento, quindi a tutti loro capiteranno serie negative, tanto lunghe quanto brevi.

Per concludere, a proposito dell’eterna battaglia tra poker e blackjack: il poker è più complicato da imparare, ed è anche più difficile diventare bravi, mentre il blackjack è probabilmente più accessibile per gran parte dei giocatori.

Però, per i giocatori di poker il cielo è (forse) il limite, mentre i giocatori di blackjack ottengono vantaggi molto limitati.

Il poker è campione!

December 14, 2021
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Cosa sono le hole cards nel poker?

Spiegazione delle hole cards

Le hole cards sono delle carte personali visibili e utilizzabili solo dal giocatore che le riceve. Tali carte personali vengono normalmente combinate con quelle comunitarie (che sono a disposizione di tutti) per costruire una mano a cinque carte. 

Nel Seven-card Stud, le carte coperte (visualizzabili solo dal giocatore in questione) sono spesso indicate come hole cards. “La hole card di picche più alta si aggiudica metà del piatto!”.

Esempio di frase col termine “hole cards” -> Nel Pot Limit Omaha, i giocatori ricevono quattro hole cards anziché due come nel No Limit Hold’em.

Come implementare le carte personali nella propria strategia di poker

Negli incontri live bisogna sempre assicurarsi di tenere segrete le proprie hole cards. Quando le guardate, è bene evitare di esporle alla vista degli altri giocatori al tavolo

Alcuni preferiscono posizionare un “protettore di carte” sulle proprie hole cards per evitare che il dealer erroneamente scarti la loro mano prima che essi decidano legittimamente di foldare.

Perché si chiamano “hole cards”?

Il termine “hole cards” indica delle carte private accessibili solo a chi le riceve. Il croupier distribuisce le carte personali a faccia in giù: è poi compito dei giocatori tenerle occulte agli occhi degli avversari

Qual è la differenza nel poker tra le carte personali e quelle comunitarie?

Le hole cards vengono distribuite a faccia in giù e sono esclusivamente a disposizione di chi le riceve. Il loro valore rimane nascosto fino al momento dello showdown. Le community cards vengono distribuite a faccia in su al centro del tavolo e sono a disposizione di tutti i partecipanti.

Come funzionano le hole cards nell’Hold’em?

Ogni giocatore riceve due carte personali a faccia in giù all’inizio della mano. In seguito vengono distribuite cinque carte comunitarie scoperte al centro del tavolo. Le hole cards vengono usate in combinazione con le community cards per formare una mano a cinque carte. 

Nell’Hold’em è possibile costruire le mani in maniera molto flessibile, sfruttando una, due o anche nessuna delle proprie carte personali. 

Come funzionano le hole cards nell’Omaha?

A ogni giocatore vengono distribuite quattro carte personali coperte all’inizio della mano. In seguito vengono distribuite cinque carte comunitarie scoperte al centro del tavolo. Le hole cards vengono usate in combinazione con le community cards per formare una mano a cinque carte.

La costruzione delle mani nell’Omaha è soggetta a delle regole rigide. I giocatori devono usare esattamente due delle proprie quattro carte personali, senza alcuna eccezione. Poiché le mani sono costituite da un totale di cinque carte, se ne deduce la necessità di sfruttare tre delle cinque community cards disposte al centro del tavolo. 

Come funzionano le hole cards nello Stud?

Lo Stud si differenzia leggermente dall’Hold’em e dall’Omaha, dal momento che non prevede l’uso delle community cards (a parte una rara eccezione). Nel corso della mano ai giocatori vengono distribuite tre carte coperte e quattro scoperte. Ognuna di esse è da considerare come carta personale utilizzabile solo da chi la riceve, ma alcune vengono date a faccia in su di modo che tutti le possano vedere. Le tre carte coperte rimangono ignote agli avversari e rappresentano fondamentalmente le proprie “hole cards”. Al round di puntate finali ci si ritrova con sette carte a disposizione, cinque delle quali contribuiscono a formare la propria mano.

December 13, 2021
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