Spiegazione di bubble

Il bubble si ha quando l’eliminazione di pochi avversari permetterebbe di andare a premio. A nessuno piace uscire da un torneo a questo punto, visto che significherebbe tornare a casa senza aver vinto nulla. L’eliminazione in questo specifico momento prende il nome di “bubbling”.

Se il termine bubble viene solitamente utilizzato per definire il momento che precede immediatamente il raggiungimento delle posizioni che permettono di andare a premio, altre bolle minori possono crearsi nel momento in cui vi sono salti consistenti nella struttura del payout. Se chi termina un torneo nelle posizioni dalla 61 alla 80 riceve 50 Euro, mentre chi lo termina dal 41esimo al 60esimo posto ne riceve 100, ognuno dei giocatori rimasti in gara cercherà di evitare l’eliminazione al 61esimo posto, perché una sola posizione in più, ovvero l’eliminazione di un solo ulteriore avversario, gli permetterebbe di raddoppiare il suo premio. 

Esempio di bubble in una frase -> I giocatori con gli stack maggiori hanno vita più facile al bubble, perché nessuno li vuole affrontare prima che la bolla scoppi.

Come sfruttare al meglio il bubble

I giocatori con gli stack più ricchi sono spesso avvantaggiati al bubble, mentre quelli con gli stack minori sono praticamente costretti a salvaguardarli e a giocare in modo conservativo. Quella di cercare di sopravvivere è una reazione normale: tutti vogliono superare lo scoppio della bolla e andare a premio o aumentare il proprio payout. Anche l’ICM porta a pensare così: essere sotto pressione da ICM significa proprio che i giocatori con stack maggiori possono giocare più aggressivamente rispetto a quelli con stack inferiori perché in quel momento non devono temere di essere eliminati dal torneo.

A causa della pressione da ICM, molte volte questi ultimi devono rinunciare a giocare mani che tecnicamente hanno buone prospettive di sviluppo.