Quali sono i nomi più strani e divertenti del poker?

Il poker è pieno di nomi divertenti: dai soprannomi dei giocatori a mani definite con epiteti particolari, non mancano davvero i nomignoli tutti da ridere nel gioco che amiamo. 

Quasi ogni mano iniziale nel poker ha un soprannome di qualche tipo, dalla migliore mano di assi (pocket rockets, American Airlines, Bullets, ecc.) alla peggiore sette-due (WHIP for Worst Hand In Poker), e così via. 

Alcuni dei soprannomi onorano i successi del passato come "The Brunson", il 10-2 con cui Doyle Brunson vinse due titoli consecutivi nel Main Event delle World Series di Poker. 

Altri invece sono basati sulla storia, come il famigerato Dead Man's Hand: un asso e un otto. Rappresenta la doppia coppia di assi e otto "Wild" che Bill Hickok aveva quando venne assassinato dal codardo Jack McCall a Deadwood, il Saloon No. 7 del South Dakota.

I nomi più divertenti delle mani di poker

Questo è un articolo sui nomi divertenti del poker, quindi è logico concentrarci sulle definizioni di quelle mani che si basano sull'umorismo. 

Montana Banana – Questo nome definisce un nove-due di un seme. Alcuni dicono che sia nato con la Proposition 92, che legalizzò il poker in Montana. Non si tratta però di una versione accurata della storia, in quanto fu il "Card Games Act 23-5-311" a farlo. In realtà, esso discende dal detto secondo cui "hai maggiori possibilità di trovare un banano nel Montana" rispetto a quelle di vincere un piatto con quella mano. 

Dolly Parton – Questo è il nome della mano iniziale 9x5x e il motivo è dovuto alla famosa canzone "9 to 5". Che fa…

Workin' 9 to 5, what a way to make a livin' 
Barely gettin' by, it's all takin' and no givin' 
They just use your mind, and they never give you credit 
It's enough to drive you crazy if you let it!

Il termine viene usato anche per descrivere una scala da cinque a nove.

Darth Vader – Il classico personaggio di Star Wars è uno dei cattivi più iconici della storia del cinema e quella popolarità si è riversata nel mondo del poker: una mano specifica è stata nominata proprio in onore dell'antieroe: 4♠4♣. I due quattro neri sono i "quattro scuri", che suonano molto come "la forza oscura". È un soprannome davvero intelligente: possa la forza essere con te ogni volta che scegli di giocare questa mano. 

Sammy Hagar – Questo artista è ben noto per la sua canzone "I Can't Drive 55", quindi non sorprende il collegamento alla corrispondente mano di poker - la coppia di cinque! Una parte del testo ricorda come alcuni giocatori potrebbero giocare la mano: "Un piede sul freno e uno sull'acceleratore".

Un altro soprannome per la coppia di cinque è Speed Limit, il "limite di velocità", poiché 55 miglia all'ora è il limite standard sulla maggior parte delle autostrade degli Stati Uniti.

Mullets – La coppia di sette viene spesso definita "hockey stick" o "Sunset Strip", ma è anche conosciuta come "Mullets". Questo perché ricorda un’acconciatura (capelli corti sopra e lunghi di lato). Con la popolarità di Tiger King su Netflix, con Joe Exotic che sfoggia un bizzarro ‘mullet’, non sorprenderti di sentire questo soprannome la prossima volta che ti siederai al tavolo da poker.

Altri nomi per il Big Slick

Asso-re è una mano dominante nel poker e, sebbene il suo soprannome più famoso sia "Big Slick", esso non è l'unico. In effetti, ce ne sono alcuni piuttosto divertenti, molti dei quali si rifanno alle lettere "A" e "K".

Ecco alcuni altri soprannomi per asso-re::

  • King Arthur – Si basa sul leggendario re britannico immortalato nella cultura pop. Le iniziali corrispondono, quindi perché no?
  • Anna Kournikova – Anche in questo caso, la famosa tennista russa ha le iniziali giuste, quindi era solo questione di tempo prima che i giocatori facessero il collegamento.
  • Korean Airlines – La coppia d’assi viene talvolta chiamata American Airlines per le iniziali "AA" corrispondenti, quindi è bastata una piccola modifica per descrivere asso-re.
  • Walking Back to Houston – Questo soprannome è una rara eccezione alla mano in quanto non ha nulla a che fare con le lettere. Invece, proviene da una vecchia espressione del Poker Hall of Famer TJ Cloutier. Una volta ha descritto la mano come quella che manda all’aria le speranze di tanta gente a Las Vegas, persone rimaste al verde e costrette a tornare in Texas.

Soprannomi divertenti dei giocatori di poker

I giocatori di poker si guadagnano soprannomi in tutti modi. Il più delle volte, essi sono collegati ad alcuni aspetti della loro vita. Ad esempio, se sono medici potrebbero essere chiamati "Doc" o se sono del Texas forse diventeranno "Tex". 

In un recente tweet, Doyle Brunson, soprannominato "Texas Dolly", ha rivelato alcuni soprannomi dei giocatori della vecchia scuola.

“Penso che Doo Dah Baby fosse il sergente Ferris. Sarge era la persona più impavida con cui abbia mai giocato a poker", ha detto Brunson. “One Shot Hogan era il soprannome di Johnny Moss. Terminator era [Jack] Strauss. Un giocatore sconosciuto era Jack OF Diamonds. David Gray è Dave the Rave.”

Il mondo del poker è pieno di giocatori con soprannomi ben noti come il compianto Paul "Eskimo" Clark, Antonio "The Magician" Esfandiari e Phil "The Unabomber" Laak, solo per citarne alcuni.

Ecco altri tre soprannomi di poker simili a quelli sopracitati:

Dave the Clock – ll compianto David Ulliott è un Poker Hall of Famer. Il suo soprannome "Devilfish" ha inculcato paura nei suoi avversari per anni. Ma prima di ottenere quel soprannome, era conosciuto come "Dave the Clock" perché vendeva oggetti d'antiquariato nella sua città natale a Hull, in Inghilterra. Non proprio la stessa cosa: un buon cambiamento!

Dandy – È difficile pensare a un soprannome di poker più tranquillo di "Dandy", ma era così che chiamavano Crandell Addington per la sua stravaganza e per i suoi abiti sempre formali. Dandy era ben vestito al tavolo da poker, ed è diventato così forte da essere inserito nella Poker Hall of Fame nel 2005, insieme a Jack Binion.

Whatta Player – Il compianto Kenny Smith era un vero personaggio. Non solo si vestiva bene ogni volta che giocava, ma indossava anche un cilindro al tavolo. Dopo aver vinto una mano, usava entrambe le mani per sollevare il cappello dalla testa ed esclamare chiassosamente: "Che giocatore!" Se Kenny Smith era nella stanza, lo sapevi da quel tormentone, che era anche il suo soprannome.

Nomi divertenti per il poker online

L'ascesa del poker online ha permesso ai giocatori di scegliere i propri nomi utente, e ce ne sono alcuni divertenti. Alcuni sono piuttosto volgari e non adatti alla stampa, mentre altri sono esilaranti per la loro semplicità.

Ad esempio, il due volte vincitore di braccialetto delle World Series of Poker Dan Heimiller è conosciuto online come "Lenny". Non sembra esserci alcuna rima né motivo, solo Lenny. Semplice ma divertente. Come "ZeeJustin" per il grande Justin Bonomo, o l'indimenticabile  "Kid Poker" canadese Daniel Negreanu.

Allo stesso modo, anche se Max Villemure potrebbe non essere un nome familiare tra i fan del poker (nonostante abbia vinto più di $ 1.2 milioni giocando dal vivo), il suo nome online "BeepBeepImaJeep" suscita sempre una risatina.

Qui i tre dei giocatori di poker online con il soprannome più divertente:

Phil “OMGClayAiken” Galfond – Una vera leggenda del gioco, Galfond è salito alla ribalta usando il nome di un ex concorrente di American Idol spesso ridicolizzato. Quando la vittoria di Chris Moneymaker alle WSOP ha scatenato il "Poker Boom" nel 2003, Aiken era ancora più famoso durante il periodo di massimo splendore dello show televisivo. Chiaramente, Galfond si stava prendendo in giro suggerendo che i suoi avversari avrebbero potuto pensare: "Oh mio Dio, è Clay Aiken”.

Richard “nutsinho” Lyndaker – Sfortunatamente, questo famoso giocatore online è morto inaspettatamente nel 2019 alla giovane età di 33 anni. Ha vinto milioni giocando online ed era famoso per il suo soprannome. In effetti, per anni, la maggior parte delle persone non conosceva nemmeno il suo vero nome.

Jonathan “xMONSTERxDONGx” Karamalikis – Abbiamo detto che alcuni pseudonimi rientrano nella categoria volgare, e questo è piuttosto autoesplicativo. Ma i successi dell'australiano - oltre $6,5 milioni online e $4,7 milioni dal vivo - hanno inciso il suo nome da schermo nella storia del poker. Opportunamente, Karamalikis ha colto l’opportunità diventando il CEO di Big Stack Underwear.

Da mani a giocatori, non mancano i soprannomi nel mondo del poker. Qual è il tuo preferito tra quelli che hai sentito? Faccelo sapere sui social media usando @888poker.

November 10, 2021
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Le migliori mani iniziali nell'Omaha

Nell’Omaha, le mani iniziali sono classificate in ordine di forza, con la doppia coppia AAKK double-suited considerata la migliore nei giochi Pot Limit Omaha (PLO). Determinare la forza delle mani di partenza nell’Omaha vi permetterà di prendere decisioni migliori al momento di scegliere quali giocare.

Sommario

Le migliori mani iniziali nell'Omaha sono:

1-10 11-20 21-30
A-A-K-K K-Q-J-T Q-Q-A-K
A-A-J-T K-K-T-T Q-Q-A-J
A-A-Q-Q K-K-A-Q Q-Q-A-T
A-A-J-J K-K-A-J Q-Q-K-J
A-A-T-T K-K-A-T Q-Q-K-T
A-A-9-9 K-K-Q-J Q-Q-J-T
A-A-x-x K-K-Q-T Q-Q-J-9
J-T-9-8 K-K-J-T Q-Q-9-9
K-K-Q-Q Q-Q-J-J J-J-T-T
K-K-J-J Q-Q-T-T J-J-T-9
  • Tutte le mani elencate sono double-suited

Guarda l’ambasciatrice di 888poker Kara Scott spiegare i fondamentali del PLO:

 
 

Principi per la selezione della mano: 4 carte fanno squadra

Il principio in assoluto più importante per la selezione della mano nel PLO è che tutte le quattro carte lavorano insieme per fare una mano.

Ma non è vero che nell’Omaha possiamo usare solo due delle nostre quattro carte coperte? Ma allora perché diciamo che tutte e quattro le carte devono lavorare insieme?

Diamo un’occhiata alla seguente mano:

  • As Ad Js Td

Si tratta di una delle migliori mani iniziali nell’Omaha, a parte AsAdKsKd che viene considerata generalmente la migliore in assoluto.

Nota innanzitutto che la mano ha esattamente due carte di ogni stesso seme. Per questo motivo, nell’Omaha essa viene definita mano double-suited. Che una mano sia double-suited è sempre un aspetto molto positivo.

Paragoniamo il nostro AsAdJsTd alla combinazione simile AsAdJsTs.

A un occhio non allenato AsAdJsTs potrebbe inizialmente sembrare la mano migliore, perché le picche sono tre invece di due. Riesci a capire perché questa combinazione di carte è peggiore rispetto a AsAdJsTd?

L’idea è che, avendo in mano AsAdJsTs, stiamo in realtà “bloccando” i nostri stessi outs. È importante ricordare che possiamo usare solo due delle nostre carte per fare una mano. Un classico errore da principiante in Omaha consiste nel vedere un flop di 6s7s2d con in mano AsAdJsTs e pensare di avere colore (in inglese flush) perché ci sono cinque picche.

Non è così. Abbiamo solo un progetto di colore perché possiamo usare solo due delle carte in mano.

Quella terza picche in mano significa che nel mazzo ne sono rimaste meno da usare, e questo ovviamente diminuisce le nostre possibilità di completare il progetto di colore.

Danglers e Blockers

Partendo da questo primo principio (quattro carte che lavorano insieme) dovremmo già essere in grado di pensare ad altre mani non favorevoli in preflop.

Un termine correntemente usato tra i giocatori di PLO è dangler: esso di solito indica una carta bassa in nessun caso utile alle quattro carte in mano.

Immaginiamo di avere ricevuto le seguenti carte:

  • As Ks Jd 6c

Sei in grado di riconoscere il pericolo in questo caso?

AsKsJd si combinano ragionevolmente bene. Le due picche possono permetterci un colore, e A, K, J vanno bene per costruire una scala e scala massima al flop. Ma 6c è proprio inutile, non ci serve letteralmente a nulla.

Con mani con scarsa coordinazione, ad esempio mani con un dangler, dovremmo generalmente fare muck nel preflop. Potremmo fare un’eccezione se siamo in late position e sentiamo di avere una buona possibilità di rubare i bui.

Anche se 6c trasforma una mano potenzialmente forte in una mediocre, vi sono situazioni peggiori. Sulla base di quanto detto in precedenza, riesci a pensare a come cambiare uno dei semi della mano precedente e renderla così ancora più debole?

Esatto! As Ks Jd 6s

Come detto in precedenza, a prima vista potrebbe sembrare un miglioramento, ma in realtà non è così. È quasi la stessa mano, tranne per il fatto che abbiamo ridotto le possibilità di fare colore postflop, rendendola una mano leggermente più debole nel preflop. 6s “blocca” i nostri outs per il progetto di colore. Questo è ciò che si definisce un blocker sfavorevole.

Facciamo un altro esempio di come i blocker possano indebolire la forza della nostra mano in preflop: Qs Qc Qh Kc

Si tratta di solito di una mano preflop molto buona; non vi sono blocker, possiamo fare scale, colori e top-set. Davvero niente male!

Cambiamo però una carta: Qs Qc Qh Kc

Wow! Tris di donne. Ottimo, vero? No. Questa mano è una schifezza. Una delle buone cose dell’avere QQxx è che nel mazzo ci sono ancora due donne da usare. Con la mano sopra descritta abbiamo solo una carta nel mazzo che può migliorare la nostra mano a trips. E abbiamo anche perso la "double-suitedness" della mano.

Se estendiamo oltre questo principio, possiamo arrivare a quella che è ritenuta la mano di partenza più debole nell’Omaha: 2s2h2c2d

Un poker. Ironico, eh?

Perché, in realtà, non si tratta esattamente di un poker. Esso è solo una coppia di due, in una mano in cui tutti i nostri outs sono bloccati e senza alcuna possibilità di fare trips. In molti casi, allo showdown avremo semplicemente una coppia di due.

A volte, potremmo fare doppia coppia o full, ma resterà comunque una mano di partenza molto debole e con poche probabilità di vittoria allo showdown.

Differenze con l'Hold’em

Dato che molti giocatori che si siedono ai tavoli di Omaha hanno iniziato giocando la variante No-Limit Hold’em, vale la pena sottolineare alcune importanti differenze tra le due specialità.

AAxx, e KKxx non sono sempre i nuts. Se veniamo dall’Hold’em, siamo probabilmente abituati a puntare tutto con KK e AA preflop a prescindere dalla situazione. In Omaha, questo potrebbe essere un grave errore (supponendo che stiamo giocando la versione pot-limit o no-limit).

Innanzitutto dobbiamo ricordare che nell’Omaha AAxx e KKxx sono molto più comuni, dal momento che riceviamo 4 carte invece di 2. Ciò significa che puntare tutto con KKxx è quasi sempre un po’ rischioso e che AAxx non è sempre il nuts.

Qualcosa come AsAc9d4h è effettivamente una mano abbastanza mediocre nell’Omaha. Nota come ci sia davvero poca coordinazione tra le quattro carte.

Una combinazione come il summenzionato AsAdJsTd rappresenta invece una scelta molto migliore per mettere lo stack in preflop.

Attenzione con le coppie! Di solito nell’Hold’em un 22 rappresenta una mano abbastanza giocabile, e siamo ragionevolmente felici se centriamo il nostro set. In molti casi, siamo anche pronti a rischiare 100bb di stack effettivo. Nell’Omaha, questo sarebbe un errore tremendo! Idealmente, vogliamo rischiare solo con top-set, e ciò significa che 88xx+ sono condizioni migliori per fare set-mining rispetto a esempi come 22xx che non potrà mai portare a top set.

Questo principio può essere applicato anche alla realizzazione di colori dominati. Dato che tutti i giocatori hanno 4 carte, è molto più comune avere delle mani forti. Qualcosa come un 2nd nut flush è una mano forte nell’Hold’em, ma nell’Omaha ci troviamo spesso su un terreno infido e dovremo evitare di puntare tutto nel postflop. Questo tipo di logica dovrebbe essere seguita nella nostra selezione di mani preflop.

Ts2dTd3s potrebbe sembrare una buona mano holding in quanto double-suited, ma in realtà può provocarci un sacco di problemi in postflop dato che otterremo probabilmente un colore dominato.

Rundown

C’è un altro importante tipo di mano da menzionare nell’Omaha: il Rundown.

Fondamentalmente i rundown solo l’equivalente dei suited connectors nell’Hold’em. Di solito non hanno tante chance quanto le buone mani, ma possiedono comunque un buon potenziale e un elemento d’inganno.

Come tutte le altre mani dell’Omaha, i rundown funzionano meglio quando sono double-suited: Ts9d8s7d

I rundown possono ottenere wrap al flop. I wrap sono il termine dell’Omaha per progetti di scala con molti outs. Dato che abbiamo 4 carte, sono possibili fino a 20 outs con un wrap in flop.

I rundown non devono essere direttamente consecutivi e si differenziano in forza a seconda di dove sia il “gap”.

Ad esempio, Ts8d7s6d è un rundown, ma c’è un buco tra le due carte più alte. Possiamo indicare questa mano come “Ten-high rundown, top gap”.

I rundown con un gap basso sono generalmente ritenuti più forti dei rundown con un gap alto: Ts9d8s6d

Tale “Ten-high rundown with bottom gap” è ritenuto leggermente più forte della mano precedente.

Principi non scritti

I principi descritti in questo articolo dovrebbero guidare i nostri ragionamenti in fase di preflop. Non è realistico avere un grafico delle mani, dato che nel PLO esistono 16.432 mani di partenza, dando per scontato che i semi non contano, non avendo essi valore relativo. Includendo i semi, le combinazioni di mani in preflop diventano 270.725.

Per questo, piuttosto che memorizzare tutte le mani in preflop, vorremo compiere caso per caso decisioni basate su principi. E dovremmo ricordare anche la più importante legge nella selezione in preflop nell’Omaha: tutte e quattro le carte dovrebbero lavorare insieme.

Guarda il nostro elenco dei migliori libri di strategia sull'Omaha

Mani iniziali nell’Omaha – FAQ

Domanda 1: Qual è la migliore mano iniziale nell’Omaha?

La migliore mano iniziale nell’Omaha è AAKK double-suited all’asso. Altre mani forti includono AAJT double-suited, AAQQ double-suited e AAJJ double-suited. In altre parole, mani double-suited con carte alte e coppie alte sono le migliori mani possibili.

Domanda 2: Cos’è un dangler in una mano iniziale di Omaha?

Il termine “dangler” in Omaha è impiegato per descrivere una carta in mano che non contribuisce significativamente alla forza complessiva della mano. Ad esempio, con la mano AKQ6, il 6 è indicato come “dangler” dato che è una carta bassa non collegata alle altre che si hanno in mano.

Domanda 3: cos’è la nuttiness in una mano iniziale in Omaha?

Il termine nuttiness si riferisce alla possibilità di una mano iniziale di Omaha di realizzare nuts in postflop. Tipicamente, mani con due carte alte e mani suited all’asso hanno punteggi alti in termini di nuttiness.

Domanda 4: quante carte private si possono usare nell’Omaha?

Diversamente dall’Hold’em, le regole dell’Omaha prevedono che un giocatore usi esattamente due delle proprie carte private nel fare una mano di cinque carte. I principianti che vengono dall’Hold’em potrebbero erroneamente pensare di avere scala o colore quando in effetti non è così, nel momento in cui volessero avvalersi di tre delle loro quattro carte private.

Domanda 5: cos’è la smoothness in una mano di partenza dell’Omaha?

“Smoothness” indica la possibilità di una mano di partenza di avere una grande quantità di progetti di scala e progetti di colore in flop, come ad esempio: T987 double-suited. Il termine opposto è “polarized”, termine che nell’Omaha descrive una mano di partenza che probabilmente andrà bene in flop in una area chiave, come ad esempio: KK72 rainbow (fa generalmente bene solo se ottiene proprio un set di re in flop).

*Data di prima pubblicazione 9 novembre 2021. 

November 28, 2023
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Le posizioni del poker 101: nomi e caratteristiche

Non tutte le posizioni al tavolo da poker sono uguali: alcune sono intrinsecamente più vantaggiose di altre. Ognuna ha un proprio nome che la distingue dalle altre.

In questa breve guida parleremo dei nomi delle posizioni a un tavolo da poker. Ognuna di esse ha caratteristiche proprie e dovrebbe implicare una diversa visione strategica.

La migliore giocata, quindi, non dipende esclusivamente dalle nostre carte, ma deve tenere conto della nostra posizione

  1. Big Blind – (BB) – Due posti a sinistra del button, paga il grande buio.
  2. Small Blind – (SB) – Immediatamente a sinistra del button, paga il piccolo buio
  3. Button – (BTN) – A destra dei blind, la posizione migliore al tavolo.
  4. Cutoff – (CO) – A destra del button, la seconda migliore posizione al tavolo
  5. Hijack – (HJ) – A destra del cutoff, detta "middle-position" (MP) in un tavolo 6-max
  6. Lojack – (LJ) – A destra dell’hijack, detta "under the gun" (UTG) in un tavolo 6-max
  7. Middle Position (MP) – A destra del lojack, esclusivamente in tavoli full ring
  8. Under the Gun (UTG) – Le prime tre posizioni, UTG, UTG+1 e UTG+2, solo in tavoli full ring

Per un consiglio su come giocare da ogni posizione, consulta l’articolo di strategia per ogni posizione.

Sommario

Il ruolo del bottone

Le posizioni al tavolo da poker non sono fisse. La collocazione di ognuna di loro è definita in relazione al bottone, un oggetto che a ogni mano si sposta di una posizione sul tavolo in senso orario.

Nelle partite dal vivo, il bottone sarà un vero disco di plastica, mentre online è rappresentato graficamente.

Nelle partite casalinghe, senza un dealer designato, la posizione con il bottone del dealer distribuisce le carte per quella mano.

Clicca qui e scopri di più sul button.

Le posizioni del poker

 

Le posizioni del poker

Il modo più semplice per imparare le posizioni del poker è vedere una rappresentazione visuale della disposizione di un tavolo. Nota: sono raffigurati due tavoli, un tavolo SH (short-handed, da 6 mani) e un tavolo FR (full-ring, da 9 mani). La definizione delle posizioni varia leggermente a seconda che il tavolo sia SH o FR.

Osserva la posizione del dealer in entrambi i tavoli, perché le posizioni sono definite in relazione al bottone. Quando il bottone si muove, tutte le altre posizioni si muovono di conseguenza.

Posti 1 e 2: i blind

Ci sono due posizioni sia nel tavolo SH sia in quello FR, indicate collettivamente come i "blind". Sono il BB (big blind) e l’SB (small blind).

Sono chiamate così perché devono piazzare le puntate iniziali obbligatorie prima che le carte vengano distribuite. 

Posizione 1: il big blind (BB)

Dove: due posizioni alla sinistra del button.

Blind: è richiesta la puntata obbligatoria preflop di 1bb.

Azione: gioca l’ultimo preflop.

Nome: prende il nome dal fatto che è obbligatoria una puntata "blind" (buio in italiano, significa puntare chip a carte coperte).

Caratteristiche: il BB effettua l’ultimo preflop, cioè "chiude" spesso le puntate preflop. Tuttavia, tipicamente il BB finisce per puntare per primo postflop (essendo OOP - out of position) a meno che non stia proprio giocando contro l’SB. Dato l’effettivo sconto su ogni call preflop (grazie all’1bb già investito), il BB incoraggia spesso ampi cold-calling range.

Impara qui come giocare nel big blind.

Posizione 2: lo small blind (SB)

Dove: a sinistra del bottone.

Blind: è richiesta la puntata obbligatoria preflop – di solito 0,5bb, ma può variare da casinò a casinò.

Azione: punta il penultimo preflop, dopo di lui punta solo il BB.

Nome: prende il nome dal fatto che è obbligatoria una puntata "blind" (buio in italiano, ovvero puntare chip a carte coperte).

Caratteristiche: l’SB è tipicamente una posizione problematica. Non solo non chiude le puntate preflop (minaccia costante di successivo re-raise da parte del BB), ma sarà sempre OOP (out of position) postflop.

In effetti, l’SB ottiene uno sconto effettivo su ogni call preflop (0,5bb già investito), ma i limiti sono tali che nell’SB non vengono incoraggiati ampi cold-calling range. Molti giocatori pensano che SB e BB siano posizioni simili al tavolo; in realtà, è vero il contrario.

L’unica analogia è che se tutti i giocatori prima foldano, l’SB si trova con un’eccellente opportunità di steal, forse l’unica grazia salvifica di questa posizione al tavolo.

Trova qui alcuni consigli strategici per lo small blind.

Posti 3 e 4: le late position

Posti 3 e 4: le Late Position

Nel poker, tanto il BTN (button) quanto il CO (cutoff) ricadono sotto la denominazione di LP (late position) (come anche l’SB e il BB, ma ci riferiamo a esse come "blind" piuttosto che come late position).

Queste posizioni sono tipicamente le due più vantaggiose a un tavolo da poker (BTN la migliore in assoluto).

Posizione 3: il button (BTN)

Dove: la posizione indicata dal bottone del dealer.

Blind: nessuno.

Puntata: il button punta il terzultimo preflop, SB e BB puntano dopo.

Nome: il nome "button" si riferisce al disco reale che viene passato sul tavolo a ogni mano per indicare il dealer.

Caratteristiche: il BTN è ritenuto la posizione migliore al tavolo da poker. Si trova in un punto privilegiato per vincere le puntate blind non contestate (azione detta stealing). Pur non puntando l’ultimo preflop, il BTN finisce sempre col puntare l’ultimo postflop (essendo IP, in position).

Essere IP postflop rappresenta un vantaggio enorme nel poker, e uno dei motivi per cui essere sul BTN è così redditizio. Il BTN ha inoltre la possibilità di affrontare open-raise da parte delle posizioni iniziali con cold-call e 3bet.

Migliora adesso la tua strategia di button.

Posizione 4: il cutoff (CO)

Dove: la posizione subito a destra del button.

Blind: nessuno.

Azione: punta il quartultimo preflop. BTN, SB, e BB puntano dopo.

Nome: l’origine del nome "cutoff" è per lo più ignota, anche se ci sono delle teorie. Secondo una di queste, tale giocatore taglierebbe il mazzo dopo la distribuzione delle carte (prima del flop). Secondo un’altra, si tratta del punto "limite" (cutoff) per i tentativi di steal contro i blind.

Caratteristiche: il CO è un punto vantaggioso al tavolo da poker, ma non forte quanto il BTN. Il problema cruciale del CO è che ogni tentativo di steal deve passare dal BTN prima di poter accedere ai blind. Se il BTN folda, il CO sarà in posizione postflop.

Tuttavia, poiché a volte il BTN potrebbe scegliere di fare una cold-call o una 3bet, rispetto al BTN il vantaggio complessivo del CO si riduce. Il CO ha inoltre la possibilità di attaccare le aperture delle posizioni iniziali ma deve ancora guardarsi dalla minaccia esercitata dal BTN.

Posti 5 e 6: le middle position

Posti 5 e 6: le Middle Position

Fin qui, entrambi i tavoli, SH e FR, usano le stesse convenzioni di denominazione. Le posizioni centrali hanno nomi diversi a seconda che il tavolo sia SH o FR.

Nelle partite SH, c’è solo una posizione centrale, indicata semplicemente come MP.

Nelle partite FR invece ci sono tre posizioni centrali indicate come HJ (hijack), LJ (lojack) e MP1 (prima posizione centrale). A volte, l’MP a un tavolo SH può essere indicato come hijack, temine però più comunemente usato dai giocatori a un tavolo FR (full ring). 

l lojack è considerato una delle "posizioni centrali" nelle partite full ring, ma una "posizione iniziale" nelle partite SH (dopo tutto, è la prima posizione possibile nelle partite SH).

Il termine "lojack" non è di uso comune tra i giocatori SH, dai quali è chiamato generalmente UTG (under-the-gun).

Posizione 5: hijack (HJ) (FR) / posizione centrale (MP) (SH)

Dove: seconda posizione a destra del bottone.

Blind: nessuno.

Azione: punta il quintultimo pretflop, CO, BTN, SB e BB puntano tutti dopo. A un tavolo SH, l’hijack punta il secondo preflop.

Nome: comunemente si ritiene che, non essendo considerato l’hijack una posizione standard di steal, i tentativi di steal possono essere presi molto più seriamente di quanto dovrebbero. Questa posizione potrebbe quindi "dirottare" (hijack) l’azione e rubare i bui.

Caratteristiche: anche se nell’hijack emergono situazioni favorevoli, cercheremo perlopiù di entrare nel piatto con un wide range. Dato che ci sono quattro giocatori che puntano preflop dopo di noi, la possibilità di vincere è relativamente alta.

È anche molto probabile che finiremo OOP postflop, sempre che CO e BTN puntino. Detto questo, se entrambi CO e BTN foldano, giocheremo in posizione contro i blind, che è pur sempre qualcosa.

Posizione 6: lojack (LJ) (FR) / under-the-gun (UTG) (SH)

Dove: terza posizione a destra del button, il primo a puntare nelle partite SH.

Blind: nessuno.

Azione: punta il sestultimo preflop nelle partite FR e il primo preflop nelle partite SH.

Nome: non esiste una fonte autorevole circa le origini di questo nome. Pare sia chiamato così solo perché vicino all’hijack, di cui è una versione meno potente.

Caratteristiche: l’LJ è simile all’hijack ma con ancora meno possibilità. Questa posizione non ha molto margine per "fare giocate". O abbiamo una buona mano, o non entriamo nel piatto. Molto probabilmente finiremo OOP postflop (a meno che i blind non puntino).

Posti 7-10: le early position

Posti 7-10: le Early Position

Le posizioni MP1, UTG+1 e UTG esistono solo sui tavoli full ring. Dato che i tavoli full ring possono anche avere dieci invece che nove giocatori, i posti delle prime posizioni diventano UTG, UTG+1 e UTG+2 (seguito da MP1).

Il temine "under-the-gun" (UTG) ha un preciso significato nel poker e definisce il giocatore che per primo punta preflop. Per questo motivo, il lojack ai tavoli short-handed viene anche indicato come UTG. In caso di tavolo da cinque giocatori, da un punto di vista tecnico l’hijack potrebbe essere chiamato UTG.

Questa configurazione potrebbe creare confusione, dal momento che la definizione "UTG" varia in base alle dimensioni del tavolo. Se vogliamo dei nomi fissi per le prime posizioni, possiamo impiegare i termini EP1 (early position), EP2 ed EP3 (per riferirci a UTG, UTG+1 e UTG+2) a un tavolo full ring.

Ma pur sembrando la cosa più semplice, si usano più comunemente i nomi UTG, UTG+1 e UTG+2.

Posizioni 7-10: MP1, UTG+2, UTG+1, UTG (FR)

Dove: l’UTG si trova a sinistra del button, UTG+1 è a sinistra dell’UTG, ecc.

Blind: nessuno.

Azione: sono le prime quattro posizioni a puntare a un tavolo full ring da dieci. UTG+2 non esiste nei tavoli da nove.

Nome: "under-the-gun" sarebbe un termine bellico. Chi era in battaglia nelle prime linee era il primo a trovarsi sotto il fuoco nemico. È pertanto usato per indicare chi punta per primo nel giro di puntate preflop.

Caratteristiche: perché abbiamo indicato queste posizioni insieme? Perché hanno caratteristiche simili. Nel postflop saremo probabilmente out of position, mentre in preflop avremo giocatori che puntano dopo di noi.

Di solito, da questi punti possiamo cavarcela solo con mani molto forti. Più siamo in posizione iniziale, più questo effetto si accentua. Ce la caveremo meglio giocando più mani da MP1 che da UTG, ma in definitiva giocheremo un range simile, ovvero solo mani forti.

Sommario: importanti nozioni di strategia

Nel poker le posizioni sono determinate dal numero di giocatori al tavolo. In generale, dovremmo cercare di giocare più mani ai tavoli short handed.

È consigliato inoltre cercare di giocare un diverso range di mani in diverse posizioni. Di solito, più la nostra posizione è arretrata, maggiori saranno le mani che possiamo giocare con profitto. Ecco perché i giocatori bravi giocano più mani dal button che da under-the-gun.

Dato che le strategie preflop possono esser complesse, molti giocatori preferiscono usare un grafico delle mani che spiega nel dettaglio quali mani giocare da quale posizione. Consulta la guida definitiva di 888poker per scoprire le migliori mani iniziali e vedere un esempio di grafico di mani preflop.

Pur essendo importante giocare da tutte le posizioni, farlo dal big blind e dal button è particolarmente importante poiché giochiamo la maggior parte delle nostre mani da queste posizioni.

Nel poker, saper padroneggiare il gioco dalle varie posizioni richiede tempo e impegno. Allora, perché non iniziare dando un’occhiata a questa guida che fornisce consigli specifici su come migliorare il nostro tasso di vincite dalle posizioni finali?

November 5, 2021
Timothy Allin
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Timothy "Ch0r0r0" Allin è un giocatore professionista, coach e autore. Ha iniziato a giocare nel 2006, partendo da zero e aumentando il suo bankroll online in maniera costante senza mai depositare alcun dollaro. Dopo aver partecipato (e vinto) ad alcune tra le manifestazioni più prestigiose, ora condivide le sue esperienze e opinioni sul magazine di 888poker.

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Cos’è lo slow roll nel poker?

Lo slow roll è uno dei più gravi peccati che si possano commettere in una partita di poker. Si tratta di una pratica a dir poco malvista da tutti i giocatori. Chiunque ne faccia uso perde tutto il rispetto e i sentimenti d’amicizia o d’affetto da parte dei colleghi.

Fondamentalmente rappresenta una violazione dei più importanti principi etici al tavolo da poker.

Indice

DEFINIZIONE DI SLOW ROLL NEL POKER

Ci sono diversi significati dell’espressione “slow roll”. Di seguito riportiamo tre possibili definizioni:

  • Quando un giocatore prende deliberatamente una lunga pausa prima di vedere una scommessa all-in, anche se ha una mano particolarmente forte o imbattibile.
  • Quando un giocatore fa volutamente una pausa prolungata prima di rivelare la propria mano vincente. Questo scenario si verifica solitamente allo showdown (in genere dopo che un avversario ha già mostrato le proprie carte personali).
  • Quando un giocatore dichiara: 
    • (1a) di aver perso contro un avversario; o
    • (1b) di avere una mano di scarso valore e poi al momento dello showdown
    • (2) rivela le proprie carte vincenti.

Guardate l’intervista di Kara Scott con Ana Marquez in merito allo slow roll nel poker:

 

PERCHÉ LO SLOW ROLL È COSÌ GRAVE

Lo slow roll è una pratica inaccettabile essendo in contrasto col galateo del poker. Se avete una mano vincente è opportuno scoprire rapidamente le vostre carte. Lo stesso vale nel caso in cui tocchi a voi mostrare le carte allo showdown. 

((MAI tenere le carte a testa in giù per un lasso di tempo prolungato, qualora sia arrivato il vostro turno e abbiate una mano vincente).

Un altro motivo per cui lo slow roll è una pratica malvista sta nel fatto che si dà all’avversario una falsa speranza di vincere la mano. Se già sapete che questi perderà, tergiversando con le vostre carte non farete altro che rigirare il coltello nella piaga, facendogli vivere un’esperienza atroce, da cui nessuno ci guadagnerà qualcosa.

Lo slow roll, inoltre, non vi farà certo trovare nuovi amici ai tavoli da gioco. Di fatto finirà probabilmente per danneggiare più voi che le vostre “vittime”. 

Vi attirerete subito l’antipatia di altri giocatori, che a quel punto potrebbero rifiutarsi di giocare con voi. Lo slow roll infatti rovina il clima di serenità e va contro le regole non scritte del poker. poker player

Lo slow roll è una pratica antisportiva nel poker

 
 

STRATEGIA PER LO SLOW ROLL

Per quanto riguarda l’aspetto strategico, semplicemente NON DOVETE FARE SLOW ROLL! Alcuni consigli da seguire per evitare di incappare in questa giocata sono:

  • Rivelare o fare immediatamente “muck” con le proprie carte quando arriva il proprio turno.
  • Vedere subito una scommessa all-in, in particolare se si ha la miglior mano possibile (o comunque una particolarmente forte).
  • Controllare bene la propria mano prima di andare allo showdown, così da evitare di dichiarare delle carte diverse da quelle che effettivamente si hanno.
  • Se si è ancora agli inizi e ancora non si ha confidenza con la gerarchia delle mani, è consigliabile comunque rivelare immediatamente le proprie carte allo showdown. Sarà poi il dealer a decretare il vincitore.

Detto questo, in occasioni molto rare capita che anche i giocatori esperti facciano uso dello slow roll in qualche situazione particolare che giustifichi tale mossa. Più avanti menzioneremo alcuni esempi specifici al riguardo. 

Ecco intanto un accenno sui casi in cui si può fare:

  • In genere, nelle rare situazioni in cui si verifica, lo slow roll viene effettuato tra amici. Normalmente ci sono degli antefatti per cui questa pratica viene vista come uno scherzo accettabile, ma solo tra due giocatori specifici.
  • Se mai vi ritrovate a fare uno slow roll (cosa che non dovreste fare, ma SE la fate), non fatelo MAI con piatti ricchi o sostanziosi. Non è mai divertente incassare una grande perdita in una mano di poker. 
  • Con i grandi pot evitate di aggiungere al danno la beffa. Se volete fare slow roll con un amico, è meglio ripiegare sui piatti piccoli o insignificanti. Di conseguenza lasciate perdere le situazioni all-in di un cash game ad alti stakes oppure le fasi finali di un torneo di poker.

SLOW ROLL VS HOLLYWOOD

Fate attenzione a non confondere lo “slow roll” con l’”hollywooding”. 

Lo slow roll può essere effettuato solo quando: 

  1. VOI state chiudendo l’azione durante un round di scommesse, 
  2. il vostro avversario va all-in e
  3. lo sfidate in un testa a testa (vale a dire che solo voi due siete rimasti in gioco).

L’”hollywood” può riguardare due scenari simili, ma comunque diversi:

Situazione #1: Il vostro avversario non è ancora andato all-in: A volte i giocatori si prendono un po’ di tempo prima di effettuare una 4-bet o 5-bet, andando all-in con il nut (come nel caso in cui abbiano AA nel pre-flop). Vogliono semplicemente evitare di tradire la propria mano, cosa perfettamente accettabile.

Esempio: alcuni talvolta si prendono un po’ di tempo prima di andare all-in con QQ o AK: vogliono solo far credere di aver bisogno di riflettere prima di puntare tutte le fiches.

Situazione #2: Multiway Pot

Ecco un altro tipo di scenario accettabile:

  • Avete il nut.
  • C’è un pot multi-way.
  • Il giocatore alla vostra immediata destra è andato all-in.
  • Vi prendete un po’ di tempo prima di fare call.
  • Dopo di voi è il turno di un altro avversario.

In questo caso, prendendovela con più calma prima di fare call, inducete anche il terzo avversario (tra quelli rimasti in gioco) a vedere la puntata. Nel ritardare il vostro call fingete di prendere una decisione piuttosto difficile.

La vostra speranza è che gli altri credano che abbiate una mano scarsa. Nella migliore delle ipotesi, uno degli avversari farà call con delle carte più deboli (o, meglio ancora, ci sarà un rilancio all-in da parte del terzo giocatore)!

Prendersi del tempo prima di agire in queste situazioni non equivale allo slowroll.

Infatti non state chiudendo l’azione né siete ancora arrivati allo showdown.

SLOW ROLL LIVE VS ONLINE

Lo slow roll è sempre inaccettabile nel poker live, trattandosi di una giocata intenzionale. In tali incontri vi dovete infatti concentrare soltanto su una mano alla volta. 

Nei siti online, invece, molti giocatori prendono parte a più incontri contemporaneamente, per cui la loro attenzione potrebbe essere distolta dalla necessità di prendere decisioni a qualche altro tavolo.

Sebbene si tratti comunque di un comportamento inaccettabile, bisogna tenere a mente che lo slow roll non è sempre una mossa intenzionale nelle partite online.

ESEMPI DI SLOW ROLL

1. Gli assi di Tonkaaaa mandano in fumo i sogni di Jamie Staples

Nelle prime fasi di un torneo online da 109$ si sono sfidati due celebri poker pro nel pre-flop. Alla fine ne è venuto fuori nient’altro che un classico cooler: 

Coppia di re contro coppia d’assi

Tonkaaaa ha fatto 3-bet dal button e Jamie ha reagito con un all-in tramite una cold 4-bet con KK dallo small blind. Tonkaaaa ha poi deciso di fare slow roll con la sua coppia d’assi contro il Team Pro.

Il torneo è stato trasmesso in contemporanea da entrambi i giocatori su Twitch! È possibile reperire i video con un confronto tra le rispettive reazioni durante la mano! 

Ironicamente non si è trattata dell’unica volta in cui Jamie Staples ha subito uno slow roll con una coppia d’assi durante un torneo online (nella seguente clip Staples subisce di nuovo tale giocata nel pre-flop, ma questa volta da parte di un altro membro del Team Pro: http://bit.ly/2puRgWi)

2. Il Main Event di Jack Ury

LOCATION: WSOP Main Event (2009)

All’età di 97 anni, Jack Ury ha stabilito il record come giocatore più anziano di sempre a prender parte a un evento WSOP. Nel 2009 Jack ha disputato una mano con Steven Friedlander, in cui entrambi i giocatori hanno floppato un full. Jack aveva in mano una coppia di 7, mentre Steven disponeva di 7-6 con un flop di 6-6-7!

Jack ha scommesso sul flop e Steven ha rilanciato con un all-in, aggiungendo: “Perché non scommettiamo subito tutti i nostri soldi?”, quasi come a voler provocare Jack. Quest’ultimo ha poi messo nel pot tutte le fiches rimanenti, dicendo: “Ciao, ciao”, come a voler intendere che il suo avversario era sicuramente in una situazione di vantaggio.

In realtà, l’UNICA mano in grado di battere quella di Jack sarebbe stata un’improbabile mano iniziale con coppia di 6, così da formare un poker. Dopo che Steven ha mostrato il suo full con 7-6, Jack ha fatto il finto tonto dicendo a sé stesso: “Che carte hai? Sei nei guai”.

Subito dopo, perfino quando il croupier gli ha chiesto di scoprire le proprie carte, Jack si è soffermato un momento per aggiungere un tocco di suspense. Poi ha anche aspettato qualche altro secondo prima di decidersi a rivelare la propria mano, suscitando il divertimento dei giocatori al tavolo.

Se da una parte lo slow roll è una pratica scorretta, il discorso cambia nel caso di un giocatore così anziano che affronta un avversario con meno della metà dei suoi anni, soprattutto considerando che i due avevano scherzato fra di loro durante la mano.

3. La rivincita di Sam Abernathy contro lo slow roll pre-flop di Mikel Habb

LOCATION: Aussie Millions Main Event (2016)

Con 15 partecipanti rimasti in gioco all’Aussie Millions Main Event del 2016 e i bui fissati a 12.000/24.000, il giocatore under the gun ha deciso di rilanciare a 50.000. Mikel Habb ha quindi effettuato una 3-bet con KK dal button arrivando a una puntata di 112.000 (con uno stack personale di 476.000). Tuttavia ha fatto un po’ di “angle shooting”, dicendo che in realtà voleva solo fare call e riprendendosi le fiches in eccesso.

Questa mossa ha dato l’impressione che avesse una mano debole, ma l’ha fatto in modo sporco e ingannevole. Dopo il rilancio, Sam Abernathy ha effettuato una 4-bet, andando all-in dallo small blind con una puntata di 514.000 e stringendo fra le mani una coppia di 6.

Il giocatore UTG ha deciso subito di foldare, ma poi è accaduto qualcosa di sconcertante. Habb ha sfoderato uno spregevole slow roll con una sceneggiata davvero cringe. 

Davvero pensava che il suo avversario avesse una coppia d’assi? No, ma anche in tal caso si sarebbe trattato di un cooler. Alla fine ci ha pensato il karma, visto che sul board sono uscite le carte Q-9-T-T. Il river ha poi decretato l’uscita di uno splendido 6, eliminando Habb e rendendo giustizia al poker. 

Quando si arriva a una fase così importante del torneo, lo slow roll, già di per sé immorale, non può mai essere una pratica accettabile.

CONSIDERAZIONI FINALI SULLO SLOW ROLL

In conclusione, lo slow roll finisce per danneggiare soprattutto chi lo mette in pratica. È una mossa immorale e di cattivo gusto nonché un lato oscuro del gioco per chiunque si azzardi a seguire questi comportamenti. 

Gli avversari non apprezzano una condotta così antisportiva e in genere disprezzano qualsiasi forma di slow roll. Talvolta assumono un atteggiamento freddo o addirittura ostile nei confronti di chi se ne rende protagonista, arrivando al punto di non volerci condividere il tavolo da gioco.

Quando si è alle prime armi col poker è fondamentale saper perdere con classe, ma lo stesso discorso vale quando si vince. 

  • Non date false speranze agli avversari facendo slow roll.
  • Non fateli sentire peggio di quanto già non si sentano per aver perso il pot.

Quando arriva il vostro turno allo showdown: 

  • Restate in silenzio
  • Scoprite subito la vostra mano
  • Incassate la vostra vincita con discrezione!
October 31, 2021
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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I grafici sui blind nel poker: tutto quello che c’è da sapere

Nella maggior parte delle specialità di poker, come il popolarissimo No-Limit Texas Hold’em, ci sono puntate blind obbligatorie che devono essere effettuate dai giocatori immediatamente alla sinistra del button prima della distribuzione delle carte.

Tali puntate prendono il nome di piccolo e grande buio.

Negli incontri online di poker (e in tutte quelle partite live che prevedono un limite o comunque degli stack poco profondi per le puntate), in genere gli stack sono rappresentati da un buy-in massimo di 100 big blind.

Per esempio, in un incontro online con micro stakes pari a $0,01/$0,02 (è questa la formula convenzionale per indicare lo small blind di 0,01$ e il big blind di 0,02$), il limite massimo per il buy-in ammonterà solitamente a 2$.

I giocatori in genere indicano questo tipo di stakes usando semplicemente l’espressione “2NL”. Il “2” indica il tipico buy-in da 100bb, mentre l’abbreviazione “NL” sta per “no-limit”, trattandosi di una partita di No-Limit Texas Hold’em.

Indice

Grafico sui blind nel poker: nome degli stakes

Di seguito trovate un grafico sugli stakes più comuni reperibili online e live, con l’aggiunta di alcune osservazioni:

N.B.: Come accennato in precedenza, il nome dello stake rappresenta l’ammontare in dollari pari a 100bb per lo stake in questione.

Names of Table Stakes

 
 

Capire le differenze fra gli stakes

Gli stakes più piccoli reperibili nelle partite online ammontano a $0,01/$0,02, con un buy-in massimo di 2$. In genere è possibile trovare questi stakes almeno sui siti internet più importanti.

Bisogna tuttavia considerare che non tutti i siti offrono stake così bassi; alcuni partono direttamente da 4NL, 5NL (con blind di $0,02/$0,05) o perfino di 10NL.

In genere, lo stake minimo per gli incontri live è di 200NL, con i bui pari a 1$ e 2$. In alcune strutture è però possibile trovare uno stake di 100NL.

Buy-in minimi e massimi per vari stakes

big blind chips

 

Ogni sala da gioco e sito internet avrà differenti buy-in minimi e massimi a parità di stake. Il massimo per gli incontri online sarà quasi sempre di 100bb, mentre negli eventi live può arrivare a 300bb o anche oltre, a man mano che aumentano gli stakes! 

I buy-in minimi per gli incontri online e dal vivo sono in genere gli stessi, con un big blind compreso tra 20 e 25; tuttavia, questo valore cresce di solito nelle partite live a man mano che alzate gli stakes per adattarvi ai buy-in massimi che troverete. Assicuratevi sempre di conoscere il livello minimo e massimo dei buy-in del tavolo a cui vi sedete.

Terminologia delle partite di poker live: andare a nord/andare a sud

Questi termini pokeristici si usano rigorosamente per gli incontri live, dal momento che, contrariamente a quanto avviene nelle partite online, non c’è alcun mezzo tecnologico che impedisca ai giocatori di superare il limite massimo o rimuovere le fiches dal tavolo (le sale da gioco possono comunque vietare tali pratiche, ma qualche giocatore potrebbe riuscire a violare le regole senza farsi notare).

“Andare a nord” (in inglese “going north”) è un termine utilizzato per far riferimento a un giocatore che con un buy-in iniziale o con un re-buy supera il limite massimo previsto dal tavolo. A volte tale limite viene superato solo di qualche big blind; altre volte, invece, i giocatori sforano con una quantità pari a un buy-in extra! In entrambi i casi, si tratta di una giocata illecita.

È responsabilità del dealer controllare l’entità dei re-buy e/o dei buy-in e assicurarsi che questi non superino mai il limite massimo consentito. Nel caso in cui il croupier non si accorga di una violazione del buy-in massimo, potrà essere un altro giocatore a farlo presente al mazziere stesso o al giocatore in questione.

A volte capita che il giocatore coinvolto non conosca le regole sul buy-in previste dalla poker room in cui si trova, dal momento che tali norme possono cambiare da struttura a struttura.

N.B.: Una volta ho visto un giocatore che ha fatto re-buy per un valore oltre il buy-in massimo di 100bb. Nella mano seguente si è ritrovato a giocare con un pot sostanzioso e ha poi vinto una mano all-in contro un avversario che aveva più fiches di lui. Sebbene non si fosse reso conto dell’irregolarità del re-buy, è stato bello che il dealer abbia permesso che l’all-in ammontasse solo al limite massimo previsto di 100bb (lo stack iniziale valido per la mano in questione) una volta effettuati i dovuti calcoli.

Una pratica diametralmente opposta a quanto appena visto è quella dell’”andare a sud” (in inglese “going south”), che consiste nel rimuovere le fiches dal tavolo: non solo si tratta di un’azione vietata nella maggior parte delle poker room, ma è anche fortemente immorale.

Detto ciò, è tuttavia ammesso “andare a sud” in certi casi. Questo si verifica in particolare in alcuni cash game online “all-in or fold” con short stacks (vale a dire con un buy-in di 8bb), in cui ai giocatori è permesso rimuovere dal tavolo le fiches che eccedono il limite di 8bb. Anche in qualche incontro short deck NLHE è possibile assistere a una situazione del genere, con i partecipanti che possono rimuovere tutto ciò che ecceda i 300 ante per lo stake della partita in questione.

Confronto tra stakes e tasso di vincita: live vs online

Se da una parte il tasso di vincita in termini di bb/100 può essere inferiore online rispetto agli incontri live, questo aspetto può essere compensato dal fatto che in rete si gioca un maggior numero di mani all’ora. Inoltre è possibile unirsi a più tavoli contemporaneamente.

È anche importante riconoscere la differenza tra gli stakes iniziali live e online. Su internet è possibile partecipare a un incontro di 2NL con pochi centesimi. Dal vivo, invece, si parte solitamente da 200NL.

Perciò, se ad esempio volete sfidare e battere dei giocatori occasionali in una partita 200NL, verosimilmente avrete vita più facile negli incontri live che non in quelli online.

Per fare un confronto generale, se riuscite a vincere le partite in rete con un determinato stake, probabilmente sarete in grado di ottenere gli stessi risultati agli eventi live con dei blind dieci volte superiori a quelli online.

Se ad esempio vincete con costanza le partite virtuali a 50NL, molto probabilmente sarete in grado di fare lo stesso in un incontro live a 500NL.

online poker table stakes vs live poker table stakes

 
 

Ricordare sempre l’importanza della scelta dei tavoli

Considerando che conviene sempre scegliere le partite in base al proprio bankroll, non è sempre una buona idea giocare con gli stakes più alti (in base alle regole sulla gestione del bankroll).

Alle volte anche i veterani dei 500NL preferiscono passare momentaneamente a un incontro 200NL, se la partita 500NL a cui stanno partecipando risulta loro sfavorevole (magari perché ci sono quasi esclusivamente giocatori esperti).

Lo straddle: un buio “più grande”

Si assiste a uno straddle quando un giocatore in posizione UTG durante un cash game effettua un rilancio al buio pari al doppio del big blind (in alcune partite a $1/$2, tuttavia, può essere previsto uno straddle di 5$: dipende dalla sala da poker in questione).

Lo straddle è fondamentalmente un altro grande buio: il giocatore alla sinistra di chi lo effettua sarà il primo ad agire nel pre-flop, mentre chi fa lo straddle avrà comunque la possibilità di fare check/bet/raise/fold una volta che arriverà il suo turno, come se giocasse in posizione di buio.

Occorre notare che lo straddle in genere si rivela una giocata perdente nel lungo periodo, poiché siete costretti a puntare più soldi nel pot quando siete fuori posizione (il che già di per sé limita qualsiasi margine che potreste avere).

Tuttavia, dal momento che tale situazione porta a un piatto più ricco prima che venga scoperto il flop (e di fatto dimezza gli stack effettivi), i giocatori saranno più propensi a un atteggiamento molto più sciolto e aggressivo. È proprio questo l’aspetto positivo dello straddle: spingere chi normalmente gioca tight a lasciarsi andare maggiormente e a rendere l’azione più dinamica.

Nella maggior parte degli eventi, lo straddle è una giocata del tutto volontaria: nessuno è tenuto a effettuarla. In altri casi invece, i giocatori concordano uno straddle obbligatorio (anche per un solo round). Alle volte è possibile assistere a tale tipo di straddle nei grandi eventi live trasmessi in tv, dove i blind possono essere di $25/$50 e con lo straddle si configura uno scenario ancora più interessante con $25/$50/$100!

Spesso sono possibili anche più straddle (a seconda della sala da poker), fino ad arrivare a comprendere il giocatore in posizione di button.

Va anche rilevato che alcune case da gioco permettono ai giocatori di fare straddle da QUALSIASI posizione (perfino dal button), anche se gli avversari che li precedono non hanno ancora effettuato tale tipo di giocata. In questo caso l’azione pre-flop comincia con il giocatore seduto a sinistra dello straddler (a prescindere dalla posizione), mentre l’azione post-flop prosegue come di consueto.

Morale della favola: tenete a mente l’eventualità degli straddle, che di fatto raddoppieranno gli stakes che avevate intenzione di giocare. Sarà perciò opportuno modificare parzialmente la vostra strategia di approccio alla mano.

Un accenno sugli “ante”

Un ante (presente più spesso nei tornei che non nei cash game) prevede che un giocatore (in genere il button o il big blind) o tutti i partecipanti debbano puntare un certo quantitativo di fiches nel piatto prima che cominci la mano, semplicemente per aggiungere un po’ di “dead money” al pot. Gli ante non sono considerati come parte del piccolo e grande buio; inoltre sono delle puntate a parte rispetto a qualsiasi successiva scommessa nel pre-flop.

Di solito gli ante sono presenti solo nei cash game con gli stakes più alti (ma comunque non sempre). Portano però a una maggior azione al tavolo, dal momento che già nel pre-flop si arriva a un pot più sostanzioso.

Va inoltre rilevato che gli ante finiscono per cambiare il consueto SPR (stack-to-pot ratio) effettivo nel post-flop per tutti i giocatori, il che richiede un piccolo adattamento di strategia rispetto a una classica partita senza ante con un buy-in di 100bb.

In conclusione 

Spero che questo articolo vi abbia fornito una buona quantità di informazioni sul funzionamento dei blind in corrispondenza di vari stakes. Che si tratti di un incontro online o dal vivo, c’è sempre un’ampia scelta di partite a disposizione.

È tuttavia essenziale sapere quali cambi strategici apportare nel caso in cui siano previsti degli ante o straddle, oppure in presenza di altri fattori quali il buy-in minimo e massimo, che sono strettamente legati ai blind nel poker.

Buona fortuna ai tavoli da gioco!

October 23, 2021
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Come fare il dealer nel Texas Hold’em – 5 step importanti

La persona responsabile della distribuzione delle carte personali e comunitarie durante una mano, nonché della gestione del pot e delle puntate durante i vari round di scommesse, prende il nome di dealer. A prescindere che questo compito passi da un giocatore a un altro durante una partita casalinga o venga affidato a una persona a parte (come nel caso dei croupier nelle sale da poker o nei casinò), il ruolo del dealer è fondamentale per il buon funzionamento del gioco.

Andiamo ad analizzare più da vicino questa figura, approfondendo argomenti come il percorso necessario per diventare un croupier professionista, la distribuzione delle carte (in particolare nel Texas Hold’em) e altri consigli generali utili a rendere il gioco più fluido (come per i tavoli da gioco gestiti automaticamente online).

Fare il dealer con 5 semplici step

  1. Mischiare le carte
  2. Distribuire le carte
  3. Gestire il pot
  4. Bruciare e girare
  5. Assegnare il pot

Se da una parte la frequentazione di una “scuola da croupier” fornisce tutte le conoscenze necessarie per fare da dealer nel poker e in altri giochi da tavolo, in questo articolo procederemo passo dopo passo per scoprire come ricoprire tale ruolo. Grazie a questa semplice guida sarete subito in grado di svolgere con disinvoltura il compito di croupier in qualsiasi incontro casalingo che desideriate.

I punti seguenti sono da ritenersi validi anche per molte altre varianti di poker, ma ci concentreremo su come fare i dealer nelle partite di Texas Hold’em:

Step 1: mischiare le carte

È estremamente importante mischiare le carte prima di ogni mano per randomizzarne l’ordine e impedire che i giocatori ne conoscano la disposizione. Nei casinò capita spesso di vedere un’alternanza tra i mazzi di carte dopo ogni mano: mentre uno di essi viene adoperato durante il round in corso, l’altro viene inserito in un mescolatore di carte automatico posto all’interno del tavolo. Bisogna assicurarsi che i giocatori non vedano la bottom card mentre mischiate: in caso contrario, saranno in grado di individuare a grandi linee la posizione di una o più carte nel mazzo. In genere, prima che le carte vengano distribuite occorre mischiarle in quattro passaggi per poi tagliare il mazzo.

Shuffle the Cards

 

Step 2: distribuire le carte

Il croupier nel Texas Hold’em distribuisce due carte personali a tutti i giocatori seduti al tavolo, a partire da quello seduto alla sinistra del dealer button. Per quanto riguarda il modo in cui consegnare le carte, si tratta spesso di una scelta personale (oppure vi orientate in base allo standard previsto nel casinò in cui lavorate). Uno degli stili diffusi negli Stati Uniti prevede la distribuzione delle carte estraendole a faccia in giù e dando loro un colpetto per passarle ai giocatori; in Europa si preferisce far scivolare le carte dal mazzo e “spingerle” verso i partecipanti, spesso con una rotazione.

 

Deal the cards

 

Step 3: gestire il pot

È responsabilità del croupier gestire l’azione durante i round di scommesse, nonché assicurarsi che i giocatori rispettino tutte le regole inerenti alle puntate e alle loro proporzioni (se ad esempio un giocatore dichiara di scommettere 35$, il mazziere deve garantire che questi metta effettivamente sul piatto un quantitativo di fiches pari a tale valore e che anche tutti gli altri partecipanti che vedono la puntata facciano lo stesso). Nel pre-flop l’azione viene inaugurata dal giocatore alla sinistra del big blind. Dopo il flop, i round di scommesse iniziano col primo giocatore (tra quelli rimasti in gioco) seduto alla sinistra del dealer button.

 

Poker chips -Managing the Pot

 

Step 4: bruciare e girare

Al termine di ogni giro di scommesse, i dealer devono “bruciare” la prima carta del mazzo (ovvero posizionarla a faccia in giù nel muck) prima di distribuire le community card previste dalla strada in corso. Questa dinamica ha lo scopo di impedire ai giocatori di identificare le carte limitandosi a scovare qualche segno di riconoscimento sul retro delle carte, nella remota ipotesi in cui venga adoperato un mazzo contrassegnato (o composto da alcune carte che presentino delle imperfezioni).

 

Burn and Turn

 

Step 5: assegnare il pot

Se si arriva allo showdown, il dealer ha il compito di determinare la mano più alta. A questo punto deve assegnare e passare le fiches al giocatore vincente. Nel caso di un pareggio si procede alla divisione del pot in parti uguali fra le mani vincenti. Se il pot è costituito da un numero di fiches dispari, la chip in più viene assegnata al primo giocatore alla sinistra del button nel Texas Hold’em.

 

Awarding the Pot

 

Questo schema a cinque step costituisce le basi per fare i croupier di poker. Se da una parte possono capitare alle volte delle situazioni particolari (come errori nella distribuzione delle carte o altre controversie), dall’altra sarà certamente un vantaggio quello di immergersi sempre di più nel poker per acquisire maggior esperienza e saper affrontare le varie eventuali difficoltà.

 

Differenze nel caso dei testa a testa

Gli incontri heads-up, dal punto di vista del funzionamento dei giri di scommesse, presentano alcune differenze rispetto alle tipiche partite full-ring.

  • Pre-flop: In un incontro full-ring, lo small blind è costituito dal giocatore seduto a sinistra del dealer button. Tuttavia, in una sfida testa a testa, il giocatore col button rappresenta anche lo small blind e sarà quindi il primo giocatore ad agire nel pre-flop in seguito alla distribuzione delle carte.
  • Post-flop: Il giocatore in posizione di grande buio (ossia quello seduto a sinistra del dealer button) sarà il primo ad agire a ogni giro di scommesse dopo il flop; il round non parte dal piccolo buio, come invece avviene nelle partite full-ring.
Poker cards

 

Osservazioni sul ruolo del dealer negli incontri casalinghi

In genere nelle partite casalinghe non c’è una persona esclusivamente adibita al ruolo di croupier ma, al contrario, i giocatori si scambiano tale incarico a ogni mano.

  • Chi è il dealer: questo ruolo viene normalmente ricoperto dal giocatore col “button” nella mano in questione (ragion per cui il “button” viene talvolta detto “dealer button”). Dal momento che tale ruolo passa da un giocatore all’altro in senso orario dopo ogni mano, al termine di un giro completo tutti i partecipanti avranno ricoperto l’incarico di croupier.
  • Mescolamento e taglio: per impedire qualsiasi imbroglio, in genere vengono coinvolti vari giocatori per la distribuzione. Normalmente il giocatore alla destra del croupier raccoglie tutte le carte della mano precedente e forma un mazzo. In seguito, chi è investito del ruolo di dealer mischia le carte almeno quattro volte. Il mazzo viene poi passato al partecipante seduto direttamente alla sua sinistra, che procede col taglio. Le carte vengono infine restituite al croupier, che ha il compito di distribuirle.
  • “Le regole della casa”: così come ci sono delle norme di gioco che differiscono da casinò a casinò, è una buona idea stabilire alcune “regole della casa” generali prima dell’inizio di un incontro casalingo nel tentativo di impedire eventuali controversie (ad esempio: le dichiarazioni verbali sono vincolanti? C’è una “linea” che le fiches devono oltrepassare per rendere valida la puntata o è sufficiente che vengano mosse in avanti? Se un giocatore scopre le proprie carte commette un’infrazione?). Dal momento che non c’è alcun floor manager (come in una sala da poker) che possa chiarire definitivamente le regole e prendere una decisione definitiva, è importante stabilire almeno qualche norma di base prima di iniziare a giocare, con lo scopo di favorire un andamento fluido dell’incontro.

Consigli generali per fare il dealer a Texas Hold’em

  • Come gestire le fiches: è necessario fare un paio di appunti riguardo alla gestione delle fiches quando ci si ritrova nel ruolo di croupier.
    • Se un giocatore allunga una puntata senza dichiararne la quantità e qualcun altro chiede informazioni in merito, sarà compito del mazziere contare le fiches e annunciare correttamente l’entità della scommessa effettuata.
    • Il croupier ha anche la responsabilità di raccogliere tutte le puntate e integrarle nel piatto al termine di ogni betting round.
    • Se viene creato un side pot dopo che un altro giocatore è andato all-in, è compito del dealer suddividere correttamente le fiches tra i vari piatti.
    • Un mazziere non è autorizzato a rispondere a un giocatore che chieda a quanto ammonti il piatto. Egli può tuttavia “spargere” le fiches per consentire a tutti i partecipanti di vederne più chiaramente il quantitativo.
    • Al termine di una mano, il croupier spinge le fiches verso il vincitore.
  • Fare gli annunci: non è obbligatorio annunciare qualsiasi fold o call che viene effettuato, ma in genere il dealer dovrebbe annunciare l’entità di ogni puntata o rilancio. Egli inoltre annuncia in genere quanti giocatori vedono il flop al termine del giro di puntate pre-flop.
  • Controllare il tavolo: è compito del dealer mantenere il controllo sui giocatori al tavolo e assicurarsi che ogni mossa venga effettuata in maniera rapida e corretta.

Ecco alcuni esempi per avere un’idea più chiara di quanto appena detto:

  • Se qualcuno si comporta in modo inappropriato o non aderisce alle regole di buona condotta del gioco (ad esempio spargendo le fiches ovunque al momento di fare un call o un raise), il croupier dovrebbe ammonirlo e/o chiamare il responsabile della sala per risolvere il problema.
  • Se un giocatore folda prima ancora che arrivi il suo turno, il mazziere dovrebbe subito intervenire per fermare momentaneamente il gioco, così da assicurarsi che (1) altri giocatori non seguano lo stesso comportamento e (2) che l’azione possa procedere correttamente da un giocatore all’altro.
  • Nel caso in cui un giocatore si distragga e non si renda conto che è arrivato il proprio turno, il dealer ha il compito di richiamare gentilmente la sua attenzione.
  • Mantenere un atteggiamento professionale: alle volte può essere difficile fare il dealer, poiché i giocatori sono lì per divertirsi, mentre il croupier ha il compito di tenerli sotto controllo e rimanere calmo e composto. I mazzieri devono perciò abituarsi subito a subire critiche dai giocatori che se la prenderanno con loro per le proprie sconfitte. È importante non prenderla sul personale e continuare a lavorare mantenendo la calma. Nel caso di una situazione particolarmente spinosa, i croupier possono discuterne con un supervisore durante o dopo la sessione di gioco in corso.
  • Nel dubbio, chiamare il floor manager: se durante una mano si verifica una controversia, potete sempre chiamare il responsabile di sala, che risolverà il problema e prenderà la giusta decisione per la prosecuzione del gioco. Se ad esempio il giocatore 1 annuncia un raise fuori turno e subito dopo il giocatore 2 (a cui effettivamente spetta la giocata) rilancia, allora il giocatore 1 sarà verbalmente vincolato a fare un re-raise quando arriverà il suo turno? In questo tipo di situazioni può essere richiesto l’intervento del floor, il quale prenderà una decisione finale sulla continuazione dell’incontro.
  • Allenarsi e allenarsi ancora: in tutte le cose della vita si diventa più bravi in ciò che si fa ripetutamente. Perciò, a forza di allenarvi, diventerete dei dealer sempre più bravi ed efficienti a man mano che vi cimenterete in tale ruolo! Presto vi ritroverete a fare sempre più cose in automatico, senza doverci pensare; inoltre imparerete a gestire qualsiasi problema possa sorgere al tavolo da gioco.
  • Imparare a fare il dealer anche in altri giochi: dovreste provare ad arricchire il vostro bagaglio imparando a fare i croupier in una serie di giochi da casinò, oltre al Texas Hold’em. Tra questi non troviamo solo altre varianti di poker come l’Omaha, lo Stud e il Draw, ma anche altri giochi come il Blackjack, il Baccarat, il poker a quattro carte e altro ancora!
  • La mancia al tavolo: le mance sono parte integrante dei cash game nel poker dal vivo. Spesso i giocatori lasciano al dealer una mancia compresa tra 1$ e 5$ per mano, anche se essa normalmente si aggira su un valore di 1-2$. I croupier non si devono comunque aspettare una mancia a ogni mano ed è bene che, al momento di riceverne una, ringrazino con cortesia e sincerità, dispensando sorrisi a ogni occasione. A seconda del casinò o della sala da poker, alcuni mazzieri tengono per sé tutte le mance ottenute al tavolo da gioco (il che può essere un grande incentivo affinché svolgano al meglio il loro lavoro). Altri casinò, invece, raccolgono tutte le mance per poi distribuirle equamente fra i vari dealer

Poker dealer

Come diventare un croupier di poker

Non è richiesta alcuna certificazione per fare i dealer in un incontro casalingo, dal momento che tale responsabilità viene passata tra i vari giocatori da una mano all’altra. Se tuttavia volete lavorare in un casinò o in una sala da poker autorizzata, allora dovete seguire un determinato iter.

La prima domanda che vi dovete fare, però, è se quella del dealer sia la strada giusta per voi.

Ecco alcuni punti che conviene prendere in considerazione:

  • Dal momento che rappresentano l’azienda per cui lavorano, ai croupier viene richiesto di avere buone capacità di comunicazione e un rapporto cordiale con i clienti. Devono inoltre tollerare pazientemente tutte le critiche dei giocatori che li incolperanno per le proprie perdite e sconfitte.
  • È importante che abbiano buone capacità di risoluzione dei conflitti e sappiano riconoscere il momento giusto per “chiamare il floor” e risolvere eventuali dispute tra i giocatori.
  • È opportuno che mostrino anche un po’ di personalità per tenere alto l’interesse e l’impegno dei giocatori (molti sono lì proprio per divertirsi).
  • Per i dealer è utile avere delle buone basi di matematica, poiché sono spesso chiamati a controllare i round di scommesse e a calcolare l’ammontare del pot nel corso di una mano.
  • Non è necessario saper mischiare e distribuire le carte con grande velocità, ma si tratta di un valore aggiunto. Inoltre è un aspetto sul quale si ha la possibilità di lavorare durante il corso di formazione richiesto per ottenere la licenza da dealer.
  • È possibile che dobbiate imparare a fare i croupier anche in altri giochi da tavolo, che potrebbero richiedere di rimanere in piedi per lunghi periodi di tempo.
  • Ovviamente non potrete partecipare alle partite. Se però avete un genuino interesse per il gioco, la possibilità di seguire tutta l’azione da una posizione privilegiata può rendervi il lavoro più divertente.

A dirla tutta, molti dealer non scelgono questo mestiere per i soldi, o quantomeno non per lo stipendio di base. In base all’Ufficio di statistiche del lavoro negli USA, un croupier in media guadagna la miseria di 14.700$ all’anno, dovendosi accontentare del salario minimo e avendo scarse possibilità di ricevere un aumento o una promozione, anche dopo anni di esperienza.

Tuttavia, sono le mance elargite dai giocatori a rendere più accettabile i guadagni dei croupier (bisogna però accertarsi che nel paese in questione sia prevista la possibilità di dare le mance, poiché in alcune località si tratta di una pratica proibita). In effetti, grazie a questi extra, il reddito di un mazziere può arrivare quasi al doppio (tra i 30.000 e i 60.000$, secondo alcuni report). La quantità che riceverete in mance dipenderà dalla vostra efficienza e dalla generosità dei giocatori.

Se quindi pensate che fare il croupier di poker sia la strada giusta per voi, tenete a mente che nella maggior parte delle giurisdizioni occorre svolgere una formazione e ottenere una licenza prima di poter iniziare. Spesso conviene mandare il proprio curriculum e/o una candidatura alle sale da gioco vicino casa prima di iniziare tutto il processo appena descritto, a meno che non abbiate già svolto questo lavoro in passato.

In genere i mazzieri, prima di poter iniziare a lavorare, devono prender parte a un corso di formazione non troppo costoso per imparare tutti i segreti del mestiere nel Texas Hold’em e in altri giochi da tavolo. Alcuni casinò offrono addirittura delle formazioni interne per i nuovi impiegati. Questi corsi di solito costano sui 1.000$ (a meno che non siano finanziati dal casinò) e hanno una durata compresa tra una e otto settimane, a seconda del corso e dei giochi nei quali i partecipanti vogliono imparare a fare i dealer.

Al termine della formazione, per ottenere la licenza, bisogna candidarsi presso una commissione competente nella giurisdizione di appartenenza. Tale ente governativo, così come i criteri e le difficoltà relativi al rilascio di questa licenza, possono variare a seconda della regione e/o stato di residenza. Tuttavia occorre sempre dimostrare di avere la fedina penale pulita e, talvolta, superare anche un test antidroga. Il mancato superamento di una di queste due prove vi può precludere la possibilità di ottenere la licenza da croupier.

Come fare il dealer di poker - FAQ


Domanda 1: In che direzione vanno distribuite le carte?

Il dealer distribuisce a ognuno le carte in senso orario, a cominciare dal giocatore seduto direttamente alla sua sinistra.

Domanda 2: Chi fa da croupier in una partita di poker?

Mentre nei casinò c’è un mazziere designato, nelle partite casalinghe di solito il ruolo viene svolto a rotazione fra i vari giocatori. Il croupier di turno viene indicato dal dealer button, una sorta di dischetto che mano dopo mano viene spostato in senso orario.

Domanda 3: Cosa significa l’espressione inglese “catch a hanger”?

“Catch a hanger” significa che il dealer erroneamente lascia sporgere la bottom card dal mazzo mentre distribuisce le carte dal basso. Le carte andrebbero sempre distribuite a partire dalla parte superiore del mazzo, per cui la distribuzione dal basso è considerata una forma d’imbroglio.

Domanda 4: Quali sono le responsabilità di un croupier di poker?

I dealer sono responsabili per il mescolamento e la distribuzione delle carte a ogni mano, ma non è l’unico compito che hanno. Essi seguono anche l’azione, le dimensioni del pot, si assicurano che tutti i giocatori osservino le regole e che il piatto venga assegnato correttamente alla mano vincente.

Domanda 5: Quanto può guadagnare un mazziere di poker?

Lo stipendio medio annuale di un dealer di poker si aggira tra i 15.000 e i 20.000$, sebbene alcuni casinò offrano un compenso significativamente migliore. Questo comunque non significa che un croupier in media porti a casa solo 15.000$ all’anno, visto che con le mance può arrivare a guadagnare anche 30.000$ oltre allo stipendio di base.

Quello del dealer è un ruolo imprescindibile in un incontro di poker. Sia che vi ritroviate a ricoprire quest’incarico alternandovi con altri giocatori in una partita casalinga o che esercitiate questo mestiere in un casinò, ci auguriamo che questa guida vi abbia dato un’idea piuttosto precisa dei compiti che vi saranno affidati,

Divertitevi a implementare queste nuove informazioni ai tavoli di feltro!

October 20, 2021
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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La guida da principianti per la GTO nel poker

 

 

Il termine “GTO” (“Game Theory Optimal”) è stato spesso utilizzato nel mondo del poker negli ultimi anni. Lo scopo di questo articolo è quello di darne una definizione, chiarirne l’utilizzo durante un incontro e spiegare quali strategie usare in relazione alla GTO: queste informazioni sono valide sia per i principianti sia per i giocatori più avanzati!

Cos’è la GTO?

Nel poker esistono due principali tipologie di strategie vincenti tra cui scegliere in una determinata situazione:

  1. Exploitativa: questa strategia consiste nel giocare in modo tale da massimizzare il proprio valore atteso (EV) in un certo contesto sfruttando a dovere le giocate e i punti deboli degli avversari. Certo, di solito giocare in questo modo vi espone a essere a vostra volta exploitati, ma in genere gli avversari deboli su cui punterete non sapranno reagire appropriatamente, il che vi permetterà di ottenere grandi vincite nel lungo periodo.
  1. GTO (Game-Theory Optimal): Questo stile di gioco consiste essenzialmente nel provare voi stessi a giocare un poker perfetto, che di conseguenza consentirà semplicemente agli avversari di commettere degli errori contro di voi (ed è proprio qui che si conquisterà gran parte delle vincite). Tale strategia in genere implica l’utilizzo di bluff o semi-bluff assieme alle proprie value bets, può aiutare a definire le giuste dimensioni della puntata e altro ancora.

Qual è lo stile di gioco migliore nel poker: GTO o exploitativo?

Prima di addentrarsi nelle nozioni strategiche della GTO, è importante capire quale tra i due stili di gioco sarà più proficuo, anche a seconda del proprio livello di esperienza. La risposta più semplice sarà probabilmente una combinazione tra i due, anche se in genere dovrà prevalere l’approccio exploitativo.

Per farla semplice, la maggior parte delle persone non segue lo stile GTO e si espone a essere exploitata sotto l’aspetto del gioco e della strategia, il che favorisce maggiori vincite nei loro confronti tramite un approccio exploitativo. In effetti, è soltanto in alcune delle principali partite ad alti stakes che vengono messe pienamente in pratica le nozioni della GTO, ma anche in questi casi vengono talvolta sfruttate le giocate exploitative.

Tuttavia, detto questo, conoscere, capire ed essere in grado di applicare le basi della GTO contribuisce indubbiamente a creare una base incredibilmente solida per il proprio gioco! Inoltre è importante avere delle conoscenze di base sulla GTO, così da sapere come cambiare adeguatamente la propria strategia al momento opportuno al fine di massimizzare i profitti.

Strategia con la GTO

Come enunciato chiaramente nel libro “Poker’s 1%” di Ed Miller, la nozione più importante che solo i giocatori più elitari sono in grado di afferrare e capire riguarda il tema delle frequenze, che hanno attinenza con c-bet, bluff, fold, call, rilanci ecc..

I poker solver per la GTO (software scaricabili su internet, su cui ci concentreremo in un paragrafo a parte di questo articolo) offrono le migliori soluzioni per capire come giocare al meglio in una determinata situazione: spesso consigliano di usare delle strategie miste in base a certe frequenze.

In una determinata situazione sul river, ad esempio, un solver vi potrebbe suggerire di vedere con una mano specifica nel 70% delle volte al massimo, e di foldare il restante 30% dei casi. In una data posizione vi potrebbe anche suggerire di fare call, fold e raise rispettivamente nel 50%, 35% e 15% delle volte (con un certo range di mani).

Le frequenze sono una componente fondamentale e spesso non valorizzata nel poker, ma tale nozione passa attraverso i seguenti 5 concetti sulla GTO:

1. Range di mani iniziali pre-flop

Per controbilanciare la posizione svantaggiosa, i giocatori devono stringere tanto più il range quanto più si trovano fuori posizione.

Ciò detto, non è sufficiente limitarsi ad aprire con ottime mani di partenza. Considerando i range e i principi della GTO, in genere vi converrà avere un buon range equilibrato di mani iniziali da ogni posizione con un certo numero di mani, che vi permetteranno di avere una mano fortissima a prescindere dalle carte che escono al flop (carte basse, medie, alte, non consecutive ecc.).  

Qui sotto è riportata una tabella sulla GTO pre-flop per i principianti nel caso delle mani iniziali in un incontro online con massimo sei partecipanti. Qui è possibile vedere con quali range di mani bisognerebbe fare open-raise dopo che è arrivato il loro turno. La tabella è codificata in base ai colori che rappresentano diverse posizioni al tavolo (si faccia riferimento alla legenda).

poker GTO preflop beginner poker chart

utg


 

 

N.B.: Nel caso della strategia GTO è consigliabile usare una strategia mista per aprire in posizione di small blind, combinando open-limp con altri open-raise per varie mani nel range: si tratta di un aspetto che non può essere illustrato col sistema di colori usato per questa tabella.
In molti casi, la decisione giusta in merito alla mano da giocare è una semplice questione matematica, di cui discuteremo più avanti.

Altre tabelle sulla GTO pre-flop possono includere il numero di mani da giocare dopo un raise, in quali casi fare una 3-bet, con quali mani continuare dopo un raise e dinanzi a una 3-bet ecc.. I solver vi possono assistere nella scelta delle mani con cui proseguire nel pre-flop e anche nel tipo di giocata da effettuare (call/raise/re-raise ecc.).

2. Pot Odds

In quanto giocatori di poker, dovreste sempre cercare di prendere delle decisioni +EV proficue. Capire e applicare i principi delle pot odds (e dell’equity) può certamente dare una mano in tal senso.

Esempi di GTO: pot odds post-flop

Ammettiamo che abbiate una mano JhTh su un board di 9h8h2s4c (progetto di scala colore bilaterale). Ci sono 50$ nel piatto e vi ritrovate con 40$ residui nello stack. Un altro giocatore ha più fiches di voi e va all-in. Seguire la GTO in questo caso implicherebbe semplicemente dei calcoli per determinare se un call debba essere +EV o -EV, dal momento che il call e il fold sono le uniche opzioni a disposizione (non ci sarebbe ulteriore azione nella mano).

Ipotizziamo che qualsiasi cuore, donna o 7 rimanente vi conferiscano la vittoria in una mano. Ciò significa che, tra le 46 carte rimaste in gioco, ce ne sono 15 (out) che fanno al caso vostro: avrete perciò il 32,6% delle possibilità.

Ma come si mettono le cose se un vostro avversario ha già un set in mano? In tal caso, se uscisse un 4h o 2h, potreste formare un colore, ma allo stesso tempo l’avversario potrebbe ottenere un full. Riducendo il numero di out da 15 a 14,5 per tenere conto di tutto questo, si arriva a un’equity del 31,5%.

Bisogna ora calcolare le pot odds che si ottengono:

(quantità scommessa / (la vostra puntata + pot)) = pot odds

= $50 / ($40 + $90)             

= $40 / $130

=  30,7%

Questo significa che bisogna avere un’equity superiore al 30,7% per fare un call proficuo. Dal momento che avete un’equity del 31,5% (anche considerando la possibilità che l’avversario abbia un set), si evince che si tratta di un call redditizio. È vero, la maggior parte delle volte perderete, ma nel lungo periodo otterrete un piccolo guadagno da questo genere di situazione, legittimando la scelta di vedere.

N.B.: È inoltre necessario notare che l’idea delle pot odds non è applicabile solo ai progetti. Se un avversario punta il 50% del piatto, sul call avrete delle odds pari a 3 a 1, il che implica che dovreste vincere il 25% delle volte per rendere il call proficuo. Se perciò prendete la vostra mano attuale (e usate un calcolatore di equity come Equilab su PC o PokerCruncher su Mac) e questa risulta avere un’equity superiore al 25% contro il range percepito del vostro avversario, allora è opportuno fare call.

Esempi di GTO: pot odds pre-flop

Ammettiamo che rilanciate fino a 3bb nel pre-flop e otteniate una 3-bet dal button a 9bb. Arriva quindi il vostro turno e dovete decidere come agire. In situazioni come queste, è possibile in realtà sfruttare le pot odds per prendere più facilmente una decisione.

In questo caso le dimensioni del pot sono:

= (la vostra apertura + dimensioni della 3-bet + piccolo buio + grande buio)

= (3bb + 9bb + 0,5bb + 1bb)

= 13,5

Questo significa che occorre vedere con 6bb per provare a vincere un pot di 13,5bb, il che implica la necessità di avere un’equity di circa (6bb / (6bb + 13,5bb)) = 30,7% contro il range di chi effettua la 3-bet per poter andare avanti.

Tuttavia, ci sono almeno tre fattori extra che bisogna considerare:

  • Svantaggio posizionale: se siete fuori posizione rispetto all’avversario, sarà molto più difficile capire la vostra equity, poiché l’avversario sarà effettivamente in grado di sfruttare meglio la propria posizione per mettervi alle strette. Di conseguenza, dovreste solitamente aggiungere circa 7 punti percentuali all’equity che vi serve per continuare a giocare proficuamente contro il range di mani dell’avversario.
  • Implied Odds / Reverse Implied Odds: Si tratta della capacità di vincere o perdere un’importante quantità di denaro extra nel post-flop (rispetto a quanto investito prima del flop) come conseguenza dei soldi rimasti nel vostro stack.
  • Range di mani dell’avversario: mentre le statistiche sulle 3-bet possono essere raccolte con un campione sufficientemente ampio (ad esempio l’8% di 3-bet dal button), i numeri non specificano con quali mani, racchiuse in quest’8%, il vostro avversario potrebbe decidere di fare 3-bet. Entrambe le tabelle qui sotto rappresentano l’8% delle possibili mani, sia tramite un approccio polarizzato che depolarizzato.

Range di mani depolarizzato (7,4% delle mani):

depolarised hand range

 

Range di mani polarizzato (7,54% delle mani):

 

polarised hand range

 

Com’è possibile notare, i contenuti che compongono ogni range di mani differiscono nettamente fra di loro. Inoltre, potreste non sapere se l’avversario fa 3-bet con determinate mani in certe occasioni, mentre magari fa call o fold con quelle stesse mani in altre situazioni.

Tuttavia, il fatto di sapere come procedere correttamente contro uno specifico range di mani è talvolta legato all’utilizzo di una strategia exploitativa. Se rimanete fedeli alla GTO, il prossimo punto vi aiuterà ad andare avanti con maggior facilità.

3. Minimum Defence Frequency (MDF):

Questo concetto fa riferimento alla percentuale di mani nel vostro range con cui è opportuno continuare (con un call o un raise) al fine di non essere exploitati dai vostri avversari. Occorre sottolineare che tale nozione trova normalmente spazio negli studi teorici, ma può essere difficile da mettere in pratica.

Ciononostante, il fatto di studiare tali concetti teorici sulla GTO vi sarà utile al momento di prendere una decisione durante una mano, in particolare contro i giocatori che mostrano una particolare aggressività.

La formula per determinare l’MDF è:

DIMENSIONE DEL PIATTO / (DIMENSIONE DEL PIATTO + DIMENSIONE DELLA PUNTATA) = MDF

Per rendere le cose più semplici, ecco qui una tabella GTO sull’entità delle puntate che in genere potreste affrontare durante una mano di poker; trovate inoltre la minimum defence frequency che bisogna applicare.

 

Dimensione della puntata relativa alla dimensione del piatto (%)

Minimum Defence Frequency (%)

100%

50%

75%

57%

66%

60%

50%

67%

33%

75%

 

Per determinare le mani con cui continuare, prendete il numero di combo nel vostro range di mani iniziali e usate poi l’MDF per calcolare con quante combo è opportuno andare avanti. In genere dovreste scegliere le mani con la miglior giocabilità ed equity al cospetto del range di scommesse del vostro avversario.

Ammettiamo ad esempio che facciate open-raise con i call HJ e BB. Sul flop esce Qh9h6c. Il vostro avversario prende l’insolita decisione di inaugurare il round con una scommessa pari a metà del piatto. In base all’MDF, a questo punto dovreste continuare col 67% del vostro range.

Facendo riferimento alla tabella sulle mani iniziali di cui sopra, risulta che aprirete un totale di 254 combo dall’HJ. Uscirà quindi un grafico come questo:

starting hand chart

 

In base all’MDF dovrete difendere il 67% di tali mani, ovvero 170 combo, per impedire agli altri di exploitarvi. Le mani con cui dovreste andare avanti sono quelle caratterizzate dalla miglior giocabilità ed equity, tra cui:

  • Progetti di colore
  • Progetti di scala bilaterale
  • Progetti di scala a incastro
  • Overcard
  • Qualsiasi coppia o una mano più alta

Ciò significa che il range per continuare sul flop potrebbe assumere queste caratteristiche:

flop continuing range

 

Vale la pena di notare quanto segue:

  • Avete eliminato i pocket pair di 4 e 5, dal momento che essi difficilmente possono migliorare sul turn o sul river.
  • Continuerete inoltre con le combo di cuori AX (con un progetto di colore) che non presentano una coppia o una mano migliore con cui andare avanti.
  • Infine, includerete quattro combo di AJo, tutte e tre quelle con un asso di cuori, nonché AcJh, che può bloccare una combo di backdoor nut flush.

Per semplicità, ammettiamo che vediate con queste mani e che sul turn esca un blank (come un 2 di spade). Il vostro avversario effettua una puntata pari al pot. Per non esporci all’exploit altrui, secondo l’MDF, bisogna difendere il 50% del proprio range per continuare sul flop, il che significa che dovete lasciarvi 85 combo su 170. Tale strategia dovrebbe essere costituita dai vostri migliori progetti di colore, di scala e dalle vostre mani migliori, che danno vita a un grafico come questo:

best hands chart

 

Si noti che in questo caso dovrete continuare con tutte le vostre combo di:

  • Progetti di colore nut
  • Coppia + progetti di colore
  • Scala ad incastro + progetti di colore
  • Second pair, Top kicker+
  • Una combo di JJ che non blocca il progetto di colore o di backdoor flush.

È possibile ripetere lo stesso esercizio sul river, ma questa volta sareste in grado di foldare tutti i progetti mancati dinanzi a una puntata e di tenere tutte le vostre mani più forti. Ricordatevi di considerare gli effetti dei blocker e i card removal nei casi in cui fate call con alcune mani più deboli (per evitare gli overcall e per decidere con quali specifiche combo è opportuno proseguire in base all’MDF).

4. Come trovare un equilibrio: le dimensioni della puntata con la GTO

Per non farvi exploitare dagli avversari (e per mantenere un certo equilibrio e risultare imprevedibili), bisogna bilanciare il numero di bluff sulle vostre value bet quando puntate. Il numero di bluff che includete nel vostro range di scommesse dipende dalle dimensioni della vostra puntata (in rapporto al piatto). Questo concetto è applicabile soltanto alle situazioni di river, poiché i progetti (“bluff”) sul flop e sul turn hanno ancora una certa equity, mentre in occasione del river, i progetti mancati non hanno alcuna equity (nel qual caso si tratta di bluff totali).

N.B.: Per quanto riguarda il flop, in genere, vi conviene bluffare su un tasso di value bet pari a circa 2:1, poiché sul flop non ci saranno tante made hands come sul river e anche perché i vostri bluff solitamente avranno comunque una certa equity. Nel caso del turn è consigliabile un tasso di bluff di circa 1:1. Sul river potete usare la seguente tabella per determinare la frequenza di bluff relativa alla GTO (a seconda delle dimensioni della vostra puntata):

Dimensioni della scommessa

Value Bet %

Bluff %

25%     (1/4-pot)

83%

17%

33%     (1/3-pot)

80%

20%

50%     (1/2-pot)

75%

25%

66%     (2/3-pot)

72%

28%

75%     (3/4-pot)

70%

30%

100%   (Pot)

67%

33%

150%   (1,5x-pot)

62%

38%

200%   (2x-pot)

60%

40%

Questo grafico funziona in rapporto alle pot odds che conferite al vostro avversario. Se scommettete un importo pari al 50% del piatto, l’avversario avrà delle pot odds di 3:1 e vincerà quindi il 25% delle volte, nel caso in cui voglia fare call. Di conseguenza, la teoria della GTO afferma che voi dovreste avere il 25% di combinazioni di bluff comprese in tale range di scommesse, per cui vi sarà indifferente se il vostro avversario vede o folda.

I migliori bluff da includere in un range di scommesse sul river sono quelli che non bloccano le mani che il vostro avversario idealmente dovrebbe avere (o meno). Ad esempio, nel caso di progetti di colore sfumati, puntare con dei progetti mancati di colore ace-high rappresenterebbe un errore nella maggior parte dei casi perché blocchereste un progetto di colore sfumato che il vostro avversario dovrebbe auspicabilmente avere quando bluffate sul river (il che implica una minor probabilità che egli ne sia in possesso, qualora voi abbiate due delle carte necessarie per il progetto di colore). Anche sul river, inoltre, l’ace-high ha in genere un certo showdown value.

Se sul river escono tre carte dello stesso seme e desiderate rilanciare, potrebbe essere una buona idea quella di fare bluff raise con delle combo AX mentre si ha in mano l’asso col seme relativo al bluff sul board. Se bloccate il nut flush, significa che il vostro avversario non potrà avere una combo per il nut nel suo range.

5. Frequenze delle c-bet e dimensioni delle puntate

Le nozioni e le strategie per i principianti della GTO non consistono solo in bluff e value bet. È infatti possibile trarne spunto per capire la frequenza con cui dovreste fare c-bet in certe situazioni e anche per determinare le dimensioni delle puntate da effettuare! Da questo punto di vista, i poker solver sono sempre stati molto utili per i top player: nel prossimo paragrafo andremo ad affrontare proprio quest’aspetto.

Software per la GTO

Negli ultimi anni sono stati rilasciati vari poker solver relativi alla GTO per aiutare giocatori di tutti i livelli a giocare correttamente a poker da un punto di vista più equilibrato/incentrato sulla GTO in diverse situazioni.

PokerSnowie e PioSolver sono i programmi più comuni sul mercato dei software preposti all’apprendimento della GTO e allo studio del poker dietro le quinte.

Se da una parte non potrete contare i range di mani dei vari giocatori e determinare le mani con cui scommettere o fare check in tempo reale, dall’altra porterà i suoi frutti dedicare del tempo a questi programmi per studiare nel dettaglio le strategie di gioco della GTO. Tutto questo vi aiuterà inoltre ad affinare la vostra capacità analitica in ottica GTO.

L’utilizzo dei solver vi porterà al miglioramento di diverse strategie tra cui i range di equilibrio, la scelta delle giuste dimensioni di una puntata, la padronanza della frequenza delle c-bet e altro ancora.

Tornei di poker con la GTO

In genere i tornei, almeno nelle fasi più avanzate, hanno stack più ridotti rispetto a quanto avviene nei cash game. Di conseguenza, allo scopo di seguire le linee guida relative alla GTO, sono state ideate le tabelle di Nash, che hanno trovato largo impiego nel corso degli anni per determinare le mani con cui shovare (e anche con cui fare call, a seconda del numero di big blind che avete quando vi ritrovate a corto di stack).

Si noti che le tabelle riportate qui sotto sono push/fold e riguardano i testa a testa. Se quindi siete a un tavolo con più giocatori, il grafico “push” può essere utilizzato solo se giocate come small blind; di conseguenza, la tabella per fare call trova applicazione solo se siete in posizione di grande buio e al contempo ci sia qualcuno che vada all-in dal piccolo buio (con un range molto più ampio rispetto a un giocatore che faccia open shove in un’altra posizione).

Per quanto riguarda la tabella “push”, se dividete tutti i numeri per due, potete scoprire con quali mani è opportuno fare all-in dal button. Allo stesso modo, dividendo per quattro tutti i numeri originari del grafico, troverete un solido range per andare all-in dalla posizione CO. Occorre tuttavia notare che sarà impossibile calcolare con precisione alcuni numeri relativi al CO o ad altre posizioni più a destra dei blind, dal momento che il numero più alto fornito dal grafico è “20+” big blind, che a sua volta è presente per un range piuttosto ampio di mani nella tabella “push”.

Idealmente è possibile applicare entrambi i grafici GTO per gli incontri testa a testa, ma a volte l’utilizzo di strategie exploitative per gli heads-up con stack corti potrebbe portare a un maggior numero di decisioni +EV contro certi avversari. Limitandovi a seguire i grafici di cui sotto, tuttavia, arriverete ad avere un gioco immune agli exploit e più orientato verso la GTO.

All’interno dello spettro dei possibili grafici push/fold, il poker pro Max Silver ha creato un software di grande utilità in ottica GTO, dal nome SnapShove.

Tramite la versione completa, i giocatori possono avere accesso a esempi di GTO inerenti ai range per shovare in vari tipi di situazioni (è possibile personalizzare completamente il numero di bb a disposizione, la posizione in cui vi trovate, le dimensioni dell’ante in relazione al big blind (ove possibile) e molto altro ancora).

Per concludere

Vista la continua evoluzione del mondo del poker, i giocatori puntano sempre a sviluppare le proprie abilità per migliorare e acquisire un vantaggio sugli avversari. Spesso l’utilizzo di una strategia exploitativa garantisce maggiori margini di profitto rispetto a un approccio esclusivamente basato sulla GTO; ciononostante, la conoscenza e la comprensione dei concetti base e più avanzati della GTO possono certamente darvi un vantaggio per una serie di importanti motivi:

  • Crea una solida base per il vostro stile di gioco.
  • Vi facilita il compito di capire come derogare dalla vostra strategia (exploitativa) nei confronti di certi avversari quando avete una base consolidata.
  • Vi permette di evitare le guerre psicologiche con i vostri avversari, dal momento che vi ritroverete a prendere decisioni solide basate su una strategia GTO affidabile e non exploitabile.
  • Non è necessario fare congetture sullo stile di gioco dei vostri avversari.
  • Non siete tenuti a orientare le vostre scelte in base ai risultati.

Questo articolo rappresenta solo la punta dell’iceberg per quanto riguarda i concetti e la teoria della GTO. Continuate a studiare le strategie indicate e considerate seriamente la possibilità di investire nei software di cui sopra: questi infatti vi possono aiutare a fare grandi progressi nel vostro gioco.

October 17, 2021
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Le regole del 5 Card Draw – La guida perfetta

Il Five Card (5 Card) Draw, come suggerisce il nome, è una variante di draw poker. In altre parole, i giocatori ricevono delle carte con la possibilità di scartarne alcune, le quali a loro volta vengono sostituite da altre carte del mazzo.

In genere esse vengono pescate prima di ogni giro di scommesse (con l’eccezione del primo), ma nel 5 Card Draw è previsto un solo turno di pescaggio.

In questa guida passeremo in rassegna il nome e il valore delle mani, oltre alla strategia di base relativi al 5 Card Draw.

Cominciamo!

Indice

Le basi del 5 Card Draw: il valore delle mani

Il 5 Card Draw adotta il classico sistema di classificazione delle mani impiegato in altre specialità come il Texas Hold’em.

Ecco un breve riepilogo:

NOME DELLA MANO

DEFINIZIONE / ESEMPIO

Scala reale massima

A-K-Q-J-T (tutti dello stesso seme)

Scala reale media

8-7-6-5-4 (tutti dello stesso seme)

Poker

A-4-4-4-4

Full

A-A-A-J-J (un tris e una coppia di valori diversi)

Colore

A-J-8-4-2 (tutti dello stesso seme)

Scala

8-7-6-5-4 (di semi diversi)

Tris (Set/Trips)

A-K-5-5-5

Doppia coppia

A-A-J-J-2

Coppia

A-A-7-4-2

Carta alta

A-Q-9-6-3 (carte non consecutive, unpaired, di semi diversi)


Qui trovate un’ampia spiegazione su come giocare questo tipo di mani.

Esistono due modi di aggiudicarsi il piatto.

  1. Formando la mano migliore e arrivando allo showdown.
  2. Quando tutti i nostri avversari foldano in seguito alla nostra scommessa.

Le basi del 5 Card Draw: come formare le varie mani

Il poker tradizionale è la specialità più facile per quanto riguarda la formazione delle mani.

I giocatori in ogni momento si ritrovano esattamente con cinque carte in mano. Non bisogna preoccuparsi di combinare le proprie carte personali con quelle comunitarie come accade ad esempio nell’Omaha e nell’Hold’em.

La propria mano sarà sempre composta esattamente dalle cinque carte che si hanno davanti agli occhi.

Regole del Five Card Draw

Bui

Prima che vengano distribuite le carte, occorre piazzare i bui. Il piccolo e il grande buio vengono piazzati rispettivamente dal primo e dal secondo giocatore a sinistra del button. Da questo punto di vista il poker tradizionale è identico all’Hold’em e all’Omaha.

Pre-draw

Con le varianti di draw poker non si usano termini come “pre-flop” e “flop”: quest’ultima parola, infatti, implica che ci siano delle community card, che in realtà non sono presenti nelle specialità di draw poker.

In questa variante tradizionale ci sono solo due giri di scommesse, che possono essere distinti con i termini “pre-draw” e “post-draw”.

Ogni giocatore riceve cinque carte coperte. Il round di puntate pre-draw viene inaugurato dal giocatore a sinistra del big blind e procede in senso orario.

Il draw (o pescaggio)

Una volta concluse le scommesse pre-draw, i giocatori possono decidere quali e quante carte scartare (anche tutte e cinque, volendo).

Se un giocatore preferisce tenersi le carte in mano, può avvalersi della possibilità di fare “stand pat”, ovvero di non pescare niente.

A partire dal piccolo buio e proseguendo in senso orario, i giocatori devono annunciare quante carte intendono scartare, per poi pescarne un numero uguale dal mazzo. Nel (raro) caso in cui si esaurisca il mazzo, è possibile rimischiare e riutilizzare le carte scartate.

Post-draw

A questo punto c’è un giro di scommesse finali basato sulla forza della mano di ogni giocatore e sulle carte appena pescate.

Stavolta l’azione comincia dal piccolo buio (o da chiunque sia rimasto in gioco a sinistra del button). Per cui, anche se è inappropriato usare le parole “pre-flop” e “post-flop”, la sequenza delle scommesse prima e dopo il draw è identica rispettivamente a quella prima e dopo il flop nel Texas Hold’em.

Showdown

Al termine delle scommesse post-draw, i giocatori raggiungono lo showdown. Proprio così: ci sono solo due giri di puntate nel Five Card Draw. I giocatori svelano quindi la forza della propria mano: la migliore si aggiudica il piatto.

Possibili giocate

In questa specialità è possibile effettuare lo stesso tipo di giocate previste nella maggior parte delle varianti di poker.

Ecco un breve riepilogo:

GIOCATA

UTILIZZO

Check

L’azione prosegue alla propria sinistra senza che si effettui una scommessa. Opzione possibile solo in assenza di puntate nel round in corso.

Puntata

Si effettua la prima scommessa nel round in corso. Gli avversari devono replicare con una puntata almeno di pari valore o foldare. 

Fold

È già stata effettuata una scommessa nel round in corso e decidiamo di non rispondere. Foldare significa arrendersi e rinunciare alla possibilità di vincere il piatto.

Call

È già stata effettuata una scommessa nel round in corso. Fare “call” significa eguagliare esattamente tale puntata e rimanere nella mano.

Raise

È già stata effettuata una scommessa nel round in corso e decidiamo di alzare la puntata. La scommessa originaria (e quella di ogni altro giocatore rimasto attivo) deve almeno eguagliare il rilancio o si deve foldare.

Re-raise

Un avversario ha già rilanciato e noi decidiamo di rilanciare ulteriormente. Ogni raise successivo al primo prende il nome di “re-raise”.

 
 

Il bluff sullo stand pat

In genere, quando un avversario opta per lo stand pat, si può dedurre che abbia una mano forte: altrimenti perché non dovrebbe pescare qualche carta?

Bisogna tuttavia procedere con cautela, dal momento che dietro questa mossa potrebbe celarsi un bluff. Immaginate di ricevere una pessima mano al punto da considerare l’ipotesi di scartare quattro o addirittura tutte e cinque le carte.

Invece di pescare con disperazione, avete l’opzione dello stand pat, simulando di aver ricevuto una mano forte al primo colpo.

Considerazioni aggiuntive

Il pescaggio è una parte integrante del Five Card Draw. Bisognerebbe concentrarsi non solo sulle carte da scartare, ma anche osservare i propri avversari e vedere quante carte pescano dal mazzo.

Questo aspetto indica la forza potenziale della loro mano. Per esempio, chi pesca una carta solitamente ha un progetto di scala, di colore oppure una doppia coppia.

Il Five Card Draw non è sempre presente nelle sale da gioco online, per cui ci possono essere delle variazioni nella struttura delle scommesse.

No limit – I giocatori possono scommettere qualsiasi somma in qualsiasi momento. Questa struttura è divenuta più popolare negli ultimi tempi.

Pot limit – Le puntate o i rilanci non possono superare le dimensioni del piatto.

Limite fisso – Le scommesse seguono degli incrementi fissi. Questo è il classico format per quanto riguarda le scommesse nel Five Card Draw.

È anche possibile trasformare il 5 Card Draw in un 5 Card Triple Draw aggiungendo due giri di scommesse con relativi pescaggi.

October 14, 2021
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Le migliori 13 varianti di poker per i principianti

Non esiste solo il Texas Hold’em: al giorno d’oggi esistono molte altre varianti di poker tra cui poter scegliere.

In questo articolo offriremo delle informazioni sulle regole e sulle strategie di base di tali specialità, nonché sul loro attuale livello di popolarità.

Accompagnateci in questo viaggio nel vasto mondo del poker!

Varianti nel poker:

Texas Hold’em

Tra le tipologie di poker, il Texas Hold’em, al giorno d’oggi, è la variante pokeristica più popolare. Se entrate in una sala da gioco o in un casinò virtuale che offre incontri di poker, quasi sicuramente ci sarà la possibilità di cimentarsi nel Texas Hold’em con un’ampia selezione di tavoli e stakes tra cui scegliere.

Il Texas Hold'em

Molti dei giocatori (dilettanti o professionisti) che hanno avuto i primi contatti col poker all’inizio degli anni 2000 avranno probabilmente grande confidenza col No Limit Texas Hold’em, che è stata la variante più diffusa e pubblicizzata dall’inizio del nuovo millennio, oltre ad avere delle regole piuttosto facili da imparare.

fire icon Popolarità: 10/10 – Nel 2003 Chris Moneymaker partì da un evento satellite da 86$ fino a qualificarsi e vincere il $10.000 Main Event delle WSOP, aggiudicandosi una vincita da 2,5 milioni di dollari. Tale clamoroso risultato accese in tutti gli appassionati il desiderio di ottenere la stessa fama, il denaro e la gloria di un campione fino a poco prima sconosciuto.

A tutto questo si aggiunse la nascita quasi simultanea del gioco online, che contribuì al più grande boom del poker contemporaneo. Molti nuovi fan furono in grado non solo di impararne facilmente le regole, ma anche di cimentarcisi comodamente tra le mura domestiche grazie a internet. Nel giro di qualche anno questo boom ha portato a un consolidamento del NLHE come la Cadillac del poker, cioè come la variante più diffusa e popolare in assoluto.

book icon Facilità di apprendimento: 8/10 - L’Hold’em è un gioco facile da imparare e in cui si migliora velocemente. La sua grande popolarità ha portato alla nascita di tante fonti informative (video, libri e articoli) con approfondimenti strategici da studiare dopo che si sono imparate le basi (che già di per sé sono piuttosto semplici).

Gameplay icon  Svolgimento: Tanto per cominciare, i due giocatori alla sinistra del button effettuano delle scommesse obbligatorie, dette “blind”. Dopo che tutti hanno ricevuto due carte personali, apre le danze il giocatore alla sinistra del grande buio; a questo punto il giro prosegue in senso orario (i giocatori possono fare call, raise o fold). Successivamente a questo primo giro di puntate, vengono distribuite altre tre carte sul tavolo (il cosiddetto “flop”).

Queste “carte comunitarie” sono contemporaneamente a disposizione di tutti i giocatori, i quali possono sfruttarle per ottenere la miglior mano possibile. Dopo un altro giro di scommesse viene distribuita un’ulteriore community card (il “turn”), a cui fa seguito un altro round di puntate e l’ultima carta comunitaria, il “river”.

Segue un ultimo giro di scommesse, dopodiché tutti quelli rimasti in gioco devono mostrare le proprie carte. Vince il giocatore con le migliori cinque carte (risultanti da qualsiasi possibile combinazione delle due carte personali e delle cinque comunitarie).

Pros icon  Pro: A causa della sua popolarità, questa variante è normalmente reperibile in qualsiasi sala da gioco che offra incontri di poker.

Cons icon  Contro: La popolarità dell’Hold’em è un’arma a doppio taglio. Dal momento che sono passati oltre 15 anni dal boom del poker, in questo lasso di tempo sono stati diffusi molti prodotti e articoli informativi, che hanno favorito notevolmente l’apprendimento del gioco. Tutto questo ha portato a un appianamento del livello di abilità tra giocatori professionisti e dilettanti.

Cliccate qui se volete scoprire di più sul Texas Hold’em.

Omaha Hi

Al secondo posto dei giochi di poker più popolari al mondo troviamo l’Omaha Hi. La parola “hi” fa riferimento alla mano più alta che viene premiata con l’intero pot al momento dello showdown. Di solito gli incontri di Omaha Hi sono pot-limit: in questo caso si parla comunemente di Pot-Limit Omaha (o PLO).

Per farla breve, questa variante è pressoché identica al Texas Hold’em, ma con una piccola differenza: a ogni giocatore vengono distribuite quattro carte personali anziché due. Ognuno di loro deve comunque formare la miglior mano con cinque carte, potendo usare tuttavia solo due delle quattro carte personali e tre delle cinque comunitarie al momento dello showdown.

Considerato che i giocatori ricevono un maggior numero di carte, diventa molto più facile formare una buona mano nell’Omaha Hi, dal momento che la quantità di possibili combinazioni con le hole cards risulta ben sei volte più grande!

fire icon Popolarità: 8/10 – Non tutti i casinò e le sale da gioco offrono tavoli e partite di PLO, come invece accade col Texas Hold’em; tuttavia sono sempre di più le strutture che lo includono come seconda variante di poker, sebbene con molti meno tavoli rispetto a quelli adibiti per l’Hold’em.

book icon Facilità di apprendimento: 8/10 – Se conoscete il Texas Hold’em, sarà semplicissimo imparare l’Omaha Hi, viste le numerose analogie tra i due. Da un punto di vista strategico, considerando che è molto più facile ottenere delle buone carte nel PLO, le mani finali risulteranno in genere molto più alte di quelle del Texas Hold’em.

Inoltre, i blocker (le carte che avete in mano voi e che di conseguenza non possono essere a disposizione degli avversari) assumeranno una rilevanza nettamente maggiore nel PLO, dal momento che si ricevono più carte personali.

Gameplay icon Svolgimento: La dinamica del gioco segue la falsariga del Texas Hold’em, con due chiare differenze: (1) ai giocatori vengono consegnate quattro carte personali anziché due; (2) il limite massimo delle puntate e dei rilanci corrisponde solitamente alle dimensioni del pot (se si gioca a Pot-Limit Omaha).

Pros icon  Pro: Sarà più facile ottenere una mano forte visto il maggior numero di carte personali che si ricevono.

Cons icon Contro: C’è una varianza piuttosto alta nell’Omaha Hi, dato che la differenza di equity tra le varie mani sarà molto meno marcata rispetto al Texas Hold’em. I giocatori possono combinare le proprie hole cards in diversi modi per provare ad ottenere la miglior mano possibile.

Ecco qui una guida approfondita per saperne di più sugli incontri di Omaha-Hi.

Omaha Hi-Lo

L’Omaha Hi-Lo (noto anche come Omaha 8-or-Better) è una variante simile all’Omaha Hi, sennonché il pot allo showdown viene diviso in due parti uguali per premiare la mano più alta e quella più bassa (costituite da cinque carte).

È quindi possibile sfruttare le varie combinazioni di hole cards per ottenere la mano più forte o quella più debole. Bisogna tuttavia notare che è necessario soddisfare alcune condizioni per avere diritto al premio per la mano più bassa.

E qui entra in gioco la questione dell’”8 or better”, visto che ciascuna delle cinque carte che compongono la mano bassa deve avere un valore massimo di 8. Va inoltre puntualizzato che la scala e il colore non invalidano una mano bassa. La mano più bassa possibile è rappresentata da qualsiasi combinazione di A-2-3-4-5, mentre la mano “debole” più alta possibile è 8-7-6-5-4.

Si noti che le mani basse vengono valutate in base alla loro carta più forte e procedendo a ritroso (in altre parole, la mano 6-5-4-3-2 viene classificata come più bassa rispetto a 8-4-3-2-A, aggiudicandosi così la metà del pot).

fire icon Popolarità: 4/10 –Questa variante non è neanche lontanamente diffusa come l’Omaha Hi, ma è comunque disponibile in alcune sale da gioco online, oltre ad essere presente nei grandi tornei ed eventi.

book icon Facilità di apprendimento: 4/10 – Dal momento che in questa specialità i giocatori devono pensare sia alle combinazioni più alte che basse, le regole sono un po’ più difficili rispetto all’Omaha Hi, dove bisogna solo pensare a formare la mano più forte. A complicare ulteriormente le cose ci sono i requisiti da rispettare con le mani basse e l’ordine in cui queste vengono classificate.

Gameplay icon Svolgimento: Il gioco procede esattamente come nel Texas Hold’em e nell’Omaha Hi, con cinque carte comunitarie e diversi giri di scommesse (durante la mano in questione): prima e dopo il flop, nonché dopo il turn e il river. Allo showdown, il piatto viene diviso equamente tra la mano più alta e quella più bassa. Se non ci sono mani basse valide, quella alta si aggiudica tutto il pot.

Pros icon Pro: Dal momento che il piatto viene diviso in favore della mano più alta e più bassa, ne consegue una maggior facilità nell’aggiudicarsi una vincita (almeno parziale).

Cons icon Contro: I bluff risultano meno incisivi poiché l’obiettivo degli avversari è quello di formare la mano più alta o più bassa (o entrambe). Pertanto, rispetto ad altre varianti, i giocatori avranno una maggior propensione a rimanere in gioco fino allo showdown. La selezione delle mani (per ottenere contemporaneamente sia la più alta sia la più bassa) assume quindi un’importanza maggiore rispetto all’esecuzione di un bluff impeccabile.

Cliccate qui per scoprire di più sull’Omaha Hi-Lo.

 

7-Card Stud

Prima dell’ascesa impetuosa del Texas Hold’em sulla scena del poker mondiale, lo Stud era saldamente la variante più popolare.

È una specialità ben diversa da quelle menzionate in precedenza (in cui i giocatori hanno hole e community cards per formare la mano migliore), dato che qui ogni giocatore riceve le proprie carte individuali. Alcune di queste rimangono coperte, mentre le altre vengono mostrate ai propri avversari.

fire icon Popolarità: 4/10 – Come detto, dopo essere stato a lungo sotto i riflettori, lo Stud non è più in cima alle varianti pokeristiche. Al giorno d’oggi la sua presenza si limita quasi solo a una ristretta cerchia di tornei che offrono solo incontri di Stud oppure includono una più ampia gamma di varianti.

book icon Facilità di apprendimento: 6/10 – Dal momento che la natura del gioco è incentrata semplicemente sulla formazione della miglior mano possibile con cinque carte, si tratta senz’altro di una delle specialità più facili da imparare.

Da un punto di vista strategico, però, è difficile da padroneggiare poiché ogni giocatore ha le proprie carte individuali e sono alcune di esse sono esposte agli altri. Per avere successo in questo gioco è importante capire come leggere la forza potenziale della mano avversaria nonché riuscire a fare un confronto tra quest’ultima e la propria.

Gameplay icon Svolgimento: Tutti i giocatori all’inizio della mano devono piazzare una puntata ante. Dopodiché ognuno di loro riceve due carte coperte e un’altra a testa in su. Il giocatore con la carta scoperta più bassa sarà il primo ad agire e dovrà effettuare la scommessa “bring in”, che può essere pari alla small bet o una sua porzione. Il giro di puntate continua poi in senso orario.

Al termine del giro, ai giocatori rimasti viene consegnata un’altra carta scoperta. A questo punto è il giocatore con la carta scoperta più alta ad agire per primo: nel caso voglia puntare, dovrà effettuare una small bet.

Fanno seguito la quinta e la sesta strada (e i rispettivi giri di scommesse), ognuna delle quali prevede la distribuzione di un’ulteriore carta scoperta. Il giocatore con le carte scoperte dal valore più alto agirà per primo in entrambi i giri di scommesse: la small bet verrà qui sostituita dalla big bet.

Sulla settima strada i giocatori ricevono un’ultima carta coperta: a quel punto ognuno di essi è chiamato a formare la miglior mano possibile utilizzando cinque delle sette carte ricevute. Dopo il giro di scommesse finale si arriva allo showdown: vince il giocatore con la mano migliore.

Pros icon ProÈ divertente avere a disposizione le proprie carte individuali, ma essere comunque in grado di vedere quattro delle sette carte in mano ai propri avversari.

Cons iconContro: Lo Stud in genere prevede un limite per le scommesse: anche le vincite di conseguenza saranno limitate. Aggiudicarsi una big bet aggiuntiva diventa molto più importante che in altre varianti.

2-7 Triple Draw

Parliamo di un tipo di poker diverso. Questa emozionante specialità di poker prevede, infatti, che tutti i giocatori ricevano 5 carte personali (che non saranno in alcun modo visibili agli altri giocatori, essendo tutte coperte). Si tratta di una forma di gioco lowball, in cui i partecipanti hanno non una, ma ben tre possibilità di pescare nuove carte per provare a formare la miglior mano “bassa”.

Diversamente da altre forme di poker “low”, è importante notare che la scala e il colore incidono negativamente su una mano bassa. Da rilevare inoltre che gli assi hanno sempre un valore alto in questa variante. Ne consegue che la miglior mano possibile è rappresentata da 7-5-4-3-2. D’altra parte, una mano come A-2-3-4-5 non costituisce una scala, bensì un ace-high.

fire icon Popolarità: 4/10 –Non è raro vedere questa variante negli incontri con stakes vertiginosi, anche se la sua popolarità è calata negli ultimi anni. In genere si tratta di una variante presente nei giochi di poker misti.

book icon Facilità di apprendimento: 7/10 - Il 2-7 Triple Draw è relativamente facile da imparare e capire, con regole semplici da seguire. In sostanza è importante concentrarsi sulle scale e i colori, così da evitarli nelle proprie mani low. Tuttavia è molto facile capire come formare la mano più bassa possibile con cinque carte “unpaired”.

Gameplay icon Svolgimento: Il Triple Draw prevede un piccolo e un grande buio, ovvero delle scommesse che devono essere obbligatoriamente effettuate dai giocatori alla sinistra del dealer button prima della distribuzione delle carte.

A questo punto ogni giocatore riceve cinque carte e inizia il primo giro di scommesse: i partecipanti possono scegliere di scartare una o più carte (e di conseguenza pescarne fino a un massimo di cinque) o di tenersele tutte (nel qual caso si parla di “standing pat”). A ogni mano ci sono in totale tre possibilità di pescare nuove carte. A ogni pescaggio segue un nuovo giro di scommesse, che parte dal primo giocatore (tra quelli rimasti in gioco) seduto alla sinistra del button.

Pros icon ProSi hanno tre possibilità di pescaggio (anziché una sola) per formare la mano più bassa possibile. Inoltre è molto facile determinare la forza della propria mano, dal momento che si hanno solo cinque carte (invece di sette o più come in altre varianti).

Cons icon Contro: Non è possibile visualizzare nessuna delle carte avversarie. Pertanto non avrete alcun riferimento per provare a carpire la forza delle altre mani. Alcuni infine ritengono questa variante meno divertente di altre, visto che l’obiettivo è quello di formare la mano più bassa possibile (anziché la più alta).

Qui trovate tutte le regole inerenti al 2-7 Triple Draw.

5-Card Draw

In questa forma di draw poker, lo scopo è quello di ottenere la mano più alta con cinque carte.

Innanzitutto, ogni giocatore riceve separatamente la propria mano, che rimane nascosta agli occhi avversari. Questo fattore rende la dinamica più interessante, poiché si può provare a ottenere la mano più forte senza curarsi d’altro. Tuttavia non avrete idea di come ve la caverete al cospetto degli avversari.

fire icon Popolarità:  5/10 – Non è difficile trovare un film con qualche scena di 5-Card Draw. Gli spettatori in genere possono facilmente giudicare la forza di tutte le mani dal momento che le carte vengono inquadrate da vicino.

book icon Facilità di apprendimento: 9/10 – È una variante molto facile da imparare, essendoci un solo pescaggio e due giri di scommesse, mentre i giocatori ricevono cinque carte (e proprio con queste ultime devono provare a ottenere la miglior mano possibile). A parte il fatto di dover imparare la gerarchia delle varie mani, il 5-Card Draw è piuttosto semplice da giocare.

Gameplay icon Svolgimento: Proprio come nell’Hold’em, sono necessari un piccolo e un grande buio prima che vengano distribuite le carte. Solo a questo punto ricevono tutti cinque carte.

Le scommesse iniziano dal giocatore seduto alla sinistra del big blind. Durante questo round di scommesse pre-draw, i partecipanti possono fare fold, call o raise. I giocatori rimasti hanno poi la possibilità di pescare dalle 0 alle 5 carte. C’è poi un ulteriore giro di puntate prima che si arrivi allo showdown, che vede la vittoria del giocatore con la mano migliore.

Pros icon Pro: Essendoci un solo round di pescaggio, non solo è facile seguire e capire le regole, ma il passaggio da una mano all’altra avviene anche in modo scorrevole. Tendenzialmente in questa variante è possibile giocare molte più mani all’ora rispetto ad altre specialità. Inoltre, il fatto di avere una sola chance di migliorare la propria mano rende il tutto più interessante.

Cons icon Contro: Non è possibile sapere le carte degli avversari. Gli unici indizi sulla forza delle carte altrui saranno dati dalle dimensioni delle loro scommesse e dal numero di carte pescate.

5-Card Omaha

Per scegliere la variante giusta del poker, se vi piace la sensazione di formare facilmente delle mani forti nell’Omaha Hi, dovete assolutamente provare il brivido del 5-Card Omaha! Invece di ricevere solo quattro carte personali, i giocatori ne ottengono cinque all’inizio di ogni mano.

 

 

Essi tuttavia devono usare due delle proprie hole e tre delle community cards per provare a ottenere la miglior mano possibile. Considerando però la carta personale in più che si ha rispetto all’Omaha classico, qui ci sono addirittura più possibilità di formare una mano forte!

Questa variante di solito prevede un format pot-limit, ma talvolta è disponibile anche in versione no-limit.

fire icon Popolarità:  6/10 – Sebbene non sia popolare come il classico Omaha Hi, i maniaci del poker avranno comunque molte chance di cimentarsi in questa variante. Si tratta di un gioco disponibile perlopiù online, caratterizzato da un grande viavai di denaro in partite solitamente cash game.

book icon Facilità di apprendimento: 8/10 – Il grado di difficoltà è pari a quello dell’Omaha Hi tradizionale, dal momento che l’unica differenza è rappresentata dalla carta personale in più. Chiaramente occorre conoscere la gerarchia delle varie mani.

Tuttavia, per giocare come si deve, dovrete avere non solo grandi capacità di selezione delle mani e una solida strategia nel post-flop, ma anche una certa resilienza e forza mentale per gestire i grandi swing tipici di questa specialità.

Gameplay icon Svolgimento: È simile a quello dell’Hold’em e dell’Omaha Hi. Successivamente alle puntate small e big blind vengono distribuite cinque hole cards coperte a ogni partecipante. Dopo un iniziale giro di scommesse inaugurato dal giocatore seduto alla sinistra del grande buio, si succedono il flop, il turn e il river (il flop con tre carte, il turn e il river con una): ogni strada prevede un round di puntate a sé.

Chiunque sia rimasto in gioco dopo il giro di scommesse sul river va dritto allo showdown: a questo punto vengono scoperte tutte le carte e la miglior mano (composta precisamente da 2 hole e 3 community cards) si aggiudica il piatto.

Pros icon Pro: Se vi piacciono le grandi mani, questo è il gioco giusto per voi! La carta personale in più (rispetto all’Omaha tradizionale) renderà l’azione più dinamica!

Cons iconContro: Vista la natura più aggressiva dell’Omaha (e la maggior frequenza di mani forti), anche gli swing saranno molto più evidenti. Pertanto, non solo sarà necessario avere un bankroll più grande, ma anche una certa forza mentale per non farsi travolgere dalla varianza devastante tipica di questa specialità.

Badugi

Questa variante rientra nell’ambito dei giochi “draw” e “lowball”. Tuttavia, il Badugi si distingue da altre specialità per via del suo peculiare sistema di classificazione delle mani.

Di conseguenza non è così scontato trasferire al Badugi le conoscenze acquisite in altri giochi di poker.

fire icon Popolarità:  3/10 – Nato negli anni ’80, il Badugi rimane ancora oggi una specialità relativamente nuova, che non ha mai attecchito come altre varianti più popolari. Tuttavia è possibile giocarci in determinati home game e sale da poker online.

Per quanto riguarda i grandi tornei, invece, fa generalmente parte degli eventi “misti”, a fianco ad altre versioni di poker.

book icon Facilità di apprendimento: 3/10 – Dal momento che il sistema di classificazione delle mani è diverso da altre specialità lowball, non è immediato prendere confidenza col Badugi. Anzitutto vengono considerate solo quattro carte anziché cinque; inoltre i semi fanno la differenza (conviene avere quattro carte di quattro semi differenti, se possibile)!

Bisogna anche sottolineare che le scale non inficiano le mani basse e che gli assi valgono sempre come carte deboli! L’obiettivo è quello di formare il “Badugi” più basso possibile (che, per definizione, consiste in quattro carte “unpaired” di semi diversi).

Le mani vengono classificate a ritroso a partire dalla loro carta più alta (ad esempio 6h-5s-4c-2d batterebbe 7h-3s-2c-Ad). Se i giocatori hanno la stessa carta alta, per determinare la mano più bassa si fa riferimento alla seconda (e così via).

Qualora i partecipanti abbiano una coppia o più carte dello stesso seme, viene considerata solo una delle carte della coppia, mentre le eventuali carte dello stesso seme vengono ignorate. Questo a sua volta fa sì che una mano come A-A-A-2 venga contata come se avesse solo due carte (A-2), mentre una mano come As-2s-3s-4s si presenta come se ne avesse una sola (As).

Qualsiasi mano a tre carte perderebbe dinanzi a un Badugi, ma sarebbe comunque in grado di battere qualsiasi altra composta da una o due carte effettive (così come alcune da tre). La miglior mano possibile in questa variante è costituita da A-2-3-4 di semi differenti, mentre la mano peggiore è K-K-K-K.

Gameplay icon Svolgimento: La mano inizia quando i due giocatori alla sinistra del button effettuano lo small e il big blind. A questo punto ricevono tutti quattro carte e il giocatore alla sinistra del grande buio inaugura il primo giro di scommesse con un call, raise o fold. I giocatori rimasti procedono poi con tre successivi giri di “pescaggio”, ognuno dei quali accompagnato da un round di puntate.

Tutti hanno la possibilità di scartare dalle 0 alle 4 carte al momento del “draw”, nel tentativo di migliorare la propria mano lowball. Se dopo il giro di scommesse finali c’è ancora qualcuno in gioco, si arriva allo showdown, che vede la vittoria della mano più bassa.

Pros icon ProLo svolgimento delle mani è identico a quello del 2-7 Triple Draw (lowball): conoscendo questa variante potrete quindi acquisire subito confidenza con la dinamica del Badugi.

Cons icon Contro: Dal momento che il Badugi ha un sistema di classificazione delle mani unico nel suo genere, sicuramente serve un po’ di tempo per abituarcisi. Inoltre, trattandosi di una forma di draw poker, non è possibile acquisire informazioni sulla forza delle mani avversarie. È perciò probabile che rimaniate all’oscuro delle vostre chance di vittoria fino al momento dello showdown.

HORSE

Anziché essere una specialità a sé, l’HORSE è un acronimo che comprende cinque diverse varianti di poker: Hold’em, Omaha Hi/Lo, Razz (Stud Lo), Stud (Stud Hi) ed Eight-or-Better (Stud Hi/Lo).

L’HORSE è solitamente reperibile negli incontri live ad alti stakes, oltre che in un’elitaria serie di tornei, come le World Series of Poker (WSOP).

fire iconPopolarità:  5/10 – I mixed game come l’HORSE si tengono solitamente in contesti live ad alti stakes, con l’intento di appianare le differenze tra i giocatori: il principio è quello di non consentire agli specialisti di una singola varietà di dominare al tavolo come farebbero normalmente.

I giochi misti, come l’HORSE, sono inoltre una sorta di prova del nove per valutare le reali capacità dei giocatori fondendo in un unico gioco varie specialità pokeristiche (ognuna delle quali richiede abilità diverse).

book icon Facilità di apprendimento: 2/10 –L’HORSE riunisce in sé cinque varianti differenti (di cui tre specialità primarie, ovvero l’Hold’em, l’Omaha e lo Stud). Sarà pertanto un po’ più complicato padroneggiare tutte le varianti qui comprese (diversamente da quando avviene con le specialità singole).

Gameplay icon Svolgimento: Per ogni variante dell’HORSE vengono applicate le regole di gioco normalmente previste. Occorre però notare che ci sono dei limiti fissi, cosicché la struttura e gli stakes rimangono costanti per tutte le specialità. La successione delle varianti segue le lettere del gioco (si parte quindi con l’Hold’em, poi si passa all’Omaha, al Razz ecc.) e il cambio di specialità viene scandito dal completamento di un giro al tavolo.

Pros icon ProPrendere parte a un mixed game come l’HORSE elimina la monotonia e la routine tipica delle varianti che prevedono sempre la stessa modalità di gioco. Questa specialità offre perciò un’esperienza più piacevole, che consente di sperimentare diverse forme di poker in un’unica seduta.

Cons icon Contro: L’HORSE può creare problemi agli specialisti di un’unica variante, dal momento che il suo mix appiana le differenze tra i diversi giocatori. Inoltre, per stare a galla, è necessario imparare e sviluppare le proprie abilità nei vari giochi previsti.

Razz

Andiamo ancora più a fondo per la varietà di poker. Il Razz è una forma di Stud Poker in cui i giocatori puntano a formare la mano più bassa possibile. Il sistema di punteggio del Razz prevede che le scale e i colori non inficino una mano debole. Inoltre, in relazione alle combinazioni poker, gli assi hanno sempre un valore basso, il che implica che la miglior mano (bassa) possibile sia A-2-3-4-5.

fire icon Popolarità: 3/10 – È possibile trovare delle apposite partite di Razz, ma tale variante viene normalmente inclusa nei mixed game, come ad esempio l’HORSE.

book icon Facilità di apprendimento: 7/10 –È semplicissimo identificare la mano più bassa possibile composta da cinque delle sette carte che si hanno a disposizione (i giocatori devono solo cercare di ottenere le carte più basse unpaired). Pertanto il Razz risulta piuttosto facile da imparare.

Gameplay icon Svolgimento: Le regole del Razz sono molto simili a quelle dello Stud Poker classico: all’inizio ogni giocatore è chiamato a effettuare una puntata ante. A questo punto tutti ricevono due carte coperte e una scoperta. Diversamente dallo Stud, il giocatore con la carta scoperta più alta agisce per primo nel Razz, tramite una piccola scommessa “bring-in” o una small bet. Dopodiché il giro di puntate prosegue in senso orario.

I giocatori rimasti ricevono così un’altra carta a faccia in su: chi si ritrova con la combinazione più bassa (e dunque più forte) di carte scoperte sarà il primo ad agire, potendo effettuare un check o una small bet.

Al termine di questo giro di scommesse si susseguono la quinta e la sesta strada, ognuna delle quali prevede la distribuzione di un’ulteriore carta scoperta a testa. Il giocatore con le carte scoperte migliori/più basse sarà il primo a dover effettuare una mossa in entrambe le mani.

Inoltre, le puntate prevedono un incremento maggiore nel corso delle ultime strade. Sulla settima e ultima strada, ogni giocatore riceve un’ultima carta coperta, potendone poi selezionare cinque tra le sette a disposizione.  Dopo un ultimo giro di scommesse si arriva allo showdown, che vede la vittoria del giocatore con la mano più bassa.

Pros icon Pro: Trattandosi di un gioco con una struttura limitata, le puntate e i rilanci hanno un andamento più lineare: questo semplifica la decisione da prendere, rendendo irrilevante la dimensione delle scommesse. Inoltre, diversamente da altri giochi lowball (come nel draw), c’è il vantaggio di vedere alcune delle carte avversarie, così da poter fare un confronto tra la propria mano e quella degli altri.

Cons icon Contro: Se preferite le varianti che premiano la mano più alta possibile, allora il carattere “lowball” del Razz rappresenterà sicuramente un aspetto negativo. Inoltre in questa specialità occorre spesso arrivare alle fasi più avanzate per determinare la propria mano bassa finale (in un gioco “high hand” servono solo due carte per formare una coppia, che poi a sua volta può essere migliorata.

In una variante “lowball” si ha invece la sensazione di dover vedere almeno cinque carte basse e/o idealmente unpaired prima di sapere come procedere). Di conseguenza potreste essere tentati di arrivare un po’ troppo spesso alla settima strada, il che probabilmente si ripercuoterebbe sui vostri guadagni.

Poker cinese

Il poker cinese si differenzia molto da altre specialità, dal momento che non prevede le classiche regole del gioco. Detto ciò, si tratta comunque di una variante adatta ai principianti: l’unico vero prerequisito è quello di avere una buona conoscenza della gerarchia di base delle mani di poker.

fire iconPopolarità: 3/10 – Quella cinese non è certo la specialità più popolare del poker, ma è comunque reperibile in certe occasioni. Il suo picco di notorietà si è probabilmente registrato a metà degli anni ’90, con la presenza di eventi WSOP nel 1995 e 1996. Tuttavia, non ci sono più stati tornei del genere da quel momento in poi.

book icon Facilità di apprendimento: 4/10 –Il poker cinese è un gioco piuttosto facile da imparare, anche se può diventare più complicato al momento di capire i diversi sistemi di punteggio e di decidere se e quali “royalties” (punti bonus) usare.

Fondamentalmente, come menzionato in precedenza, il più grande prerequisito è quello di comprendere il sistema gerarchico delle mani normalmente adottato nel poker. A parte ciò, più sarete esposti al sistema di punteggio, più bravi diventerete a contare i punti.

Gameplay icon Svolgimento: Il poker cinese prevede in genere un totale di quattro partecipanti, ma è possibile anche giocarci in due o in tre. Ognuno di essi riceve 13 carte, che andranno divise in tre mani diverse: (1) la miglior mano a cinque carte; (2) una di forza media a cinque carte; (3) la mano più debole composta da tre carte. I giocatori infine mostrano in ordine la loro mano alta, media e debole.

Il giocatore che vince una “mano” (con il punto più alto per ogni categoria) conquista un’”unità” di scommessa da ogni avversario sconfitto (pertanto il format non prevede che il vincitore si aggiudichi tutto, come nella maggior parte delle varianti, bensì la possibilità di vincere una somma ridotta per ogni mano.

Anche senza incassare tutto, potrete ad esempio vincere una “mano” su tre!). Oltre al classico punteggio di base, in genere ci sono bonus aggiuntivi nel caso in cui si vincano almeno due mani su tre! È importante notare che se tutte le vostre mani sono costituite da scale o colori, vi aggiudicherete direttamente tutta la posta in palio! Sarà tuttavia necessario dichiararlo agli altri giocatori prima di procedere con lo showdown.

Pros icon ProPoiché questo format aumenta le possibilità che escano delle mani altrimenti improbabili, la fortuna svolge un ruolo di primo piano nei risultati a breve termine. Si tratta di un aspetto positivo per i principianti, che hanno così buone chance di vincere.

Cons icon Contro: Anche se si diventa bravi nel gioco, può essere difficile avere o sviluppare un certo vantaggio sui propri avversari nel lungo periodo, vista l’importanza della fortuna in questa variante.

Short Deck

Come tipo di poker, lo Short Deck è una variante estremamente divertente dell’Hold’em, divenuta negli ultimi anni una presenza costante nei cash game e nei tornei ad alti stakes. La gerarchia delle mani è leggermente diversa da quella tradizionale (qui il colore batte il full) per un motivo molto chiaro: dal mazzo vengono rimosse tutte le carte dal 2 al 5! Di conseguenza rimangono solo 36 carte da gioco (da qui il nome di questa specialità).

Essendoci meno carte a disposizione, i giocatori hanno maggiori chance di ottenere qualche made hand, ma occorre tenere a mente che lo stesso discorso vale per gli avversari! Il numero di carte ridotto implica una maggior varianza e una più grande probabilità di ottenere delle mani più forti.

fire iconPopolarità: 7/10 – Grazie alla presenza nelle importanti poker series e alla copertura mediatica di cui hanno goduto gli incontri ad alti stakes organizzati in Cina negli ultimi anni, lo Short Deck si è diffuso notevolmente! Se da una parte non si tratta ancora di una variante disponibile in molte sale da gioco, dall’altra rappresenta indubbiamente una specialità accattivante di poker.

book icon Facilità di apprendimento: 6/10 – Lo Short Deck è relativamente facile da imparare, soprattutto se avete già un po’ d’esperienza con l’Hold’em (occorre però tenere a mente la differente gerarchia delle mani!). Per quanto riguarda l’apprendimento della strategia, trattandosi di una variante relativamente nuova nel mondo del poker, non si trovano molte informazioni scritte al riguardo.

Questo rende un po’ più difficile imparare a giocarci in modo proficuo. Detto questo, se vi prendete del tempo per sviluppare una vostra strategia vincente a man mano che questa specialità si continua a diffondere, potreste diventare una sorta di pionieri e avere la possibilità di ottenere grandi guadagni.

Gameplay icon Svolgimento: Diversamente dal classico Hold’em, lo Short Deck è in genere un gioco con ante. All’inizio tutti i giocatori piazzano per l’appunto una scommessa ante, che contribuirà a formare il piatto principale. Il giocatore sul button effettua un’ulteriore puntata ante, che verrà utilizzata per il primo round di scommesse pre-flop.

Si comincia col giocatore a sinistra del button. I vari partecipanti possono effettuare call, raise o fold contro l’ante del button. Successivamente a questo primo giro di scommesse, l’azione postflop prosegue esattamente come nell’Hold’em, con la distribuzione del flop (tre carte comunitarie), del turn e del river (ciascuno dei quali costituito da un’ulteriore community card), che prevedono un rispettivo betting round.

Tali giri di scommesse vengono inaugurati dal primo giocatore rimasto a sinistra del button. Se in seguito al betting round finale ci sono più partecipanti in gioco, si arriva allo showdown, che premia il giocatore con la mano più alta. Si noti che lo Short Deck prevede normalmente la modalità no-limit, il che significa che è possibile andare all-in qualsiasi momento.

Pros icon Pro: Questa specialità ha un andamento più elettrizzante, poiché ci sono maggiori probabilità di formare una buona mano o di ricevere delle carte di tutto rispetto (in assenza di tutte le carte fra il 2 e il 5).

Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal fatto che i giocatori in genere potranno prendere i soldi e andarsene dopo aver superato una certa soglia minima, il che riduce l’impatto (almeno da un punto di vista nominale) della varianza in cui può incappare un giocatore.

Cons icon Contro: Se da una parte si tratta comunque di una diversa forma di Hold’em e condivide molte regole dell’NLHE tradizionale, molte delle strategie usate nello Short Deck (come le odds e gli out, il valore delle coppie ecc.) saranno differenti da quelle usate normalmente nell’NLHE.

Inoltre, le differenze di equity saranno molto meno evidenti rispetto al classico Hold’em (per via del mazzo ridotto). Questo a sua volta contribuisce a generare una varianza e degli swing più ampi per i giocatori.

Pineapple

Proprio così: la parola “pineapple” non solo significa ‘ananas’ in inglese, ma è anche il nome di una variante di poker! Sebbene non sia popolare come altre specialità più diffuse, risulta comunque facile da giocare e da imparare, soprattutto se conoscete già il classico Texas Hold’em!

Non essendo mai stato incluso in un evento WSOP, il Pineapple ha raggiunto il suo apice in occasione di qualche piccolo evento EPT.

fire iconPopolarità:  3/10 – Nonostante sia una variante quasi identica all’Hold’em, con una piccola differenza sul numero di hole cards che si ricevono all’inizio, il Pineapple non è mai divenuto popolare come altre specialità di poker. In genere è più presente sotto forma di cash game nelle partite private casalinghe che non nei casinò. 

Tuttavia risulta essere una variante più dinamica rispetto all’Hold’em tradizionale. Inoltre, le mani iniziali del Pineapple hanno un valore tendenzialmente più alto di quanto si verifica nella Cadillac del poker, vista anche la presenza di una terza carta personale nel preflop.

*Prima pubblicazione 3 ottobre 2021. 

November 23, 2023
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Il poker e le sue origini: una storia che passa dal Far West

Alcuni ritengono che la sua genesi vada rintracciata in un antico gioco di carte persiano dal nome esotico di as nas, che potrebbe essere stato trasmesso ai coloni francesi a New Orleans tramite dei marinai provenienti dalla Persia; secondo un’ipotesi alternativa, la sua diffusione fu favorita da militari francesi che erano stati operativi in Persia prima di trasferirsi negli Stati Uniti.

Al di là dell’eterogeneità delle teorie concernenti le origini del poker (di cui anche l’etimologia è controversa: c’è chi sostiene che la parola derivi dall’inglese to poke, che significa ‘spingere’), è pacifico che la sua versione odierna sia nata proprio negli Stati Uniti all’inizio del XIX secolo. Il paese americano era ancora uno stato giovane, avendo ottenuto l’indipendenza dalla corona britannica soltanto qualche decennio addietro: in questa fase il territorio era ancora dilaniato dalle lotte tra i coloni e la popolazione indigena, relegata via via sempre più a ovest, in uno scenario noto a molti per via della narrativa sviluppatasi attorno a questi eventi storici. Proprio nel Far West iniziò ad affacciarsi timidamente il nuovo gioco rivoluzionario, che in un primo momento attecchì tra i battelli a vapore che risalivano la corrente del Mississippi, i quali di fatto fungevano da casinò galleggianti. Tra le prime testimonianze scritte sul fenomeno incipiente troviamo quella di Joe Cowell, attore inglese emigrato oltreoceano, che riporta come il poker fosse praticato a New Orleans già nel 1829. Tuttavia pare che la prima casa da gioco fosse stata inaugurata nel 1822 da un tale John Davis: all’interno della struttura era possibile mangiare, bere e prendere parte ad alcuni giochi, tra cui per l’appunto il poker. Le regole, come si può supporre, non erano le stesse di oggi: era infatti previsto un numero massimo di quattro partecipanti e l’utilizzo di un mazzo da 20 carte (a tal proposito vale la pena ricordare come le regole dell’as nas fossero simili a quelle del five card stud).

Proprio dalla città della Louisiana il poker si espanse in maniera sempre più capillare nel resto del paese, “viaggiando” per mezzo delle carovane di pionieri o lungo i fiumi dell’Ohio a bordo dei battelli (in seguito, con lo sviluppo delle tecnologie e delle vie di comunicazione, si rivelerà importante anche la diffusione ferroviaria). È così che tra le località che accolsero l’ascesa del nuovo gioco figurarono cittadine di frontiera come Tombstone, Dodgecity, Deadwood e Virginia City: i saloon locali offrivano una possibilità quotidiana di svago tra una partita e l’altra e il poker assurse presto a un ruolo di primo piano tra i giochi d’azzardo. In questo periodo si venne anche a creare la figura del gambler, ovvero quella del giocatore professionista. Non solo: similmente a quanto si vede oggi con gli “squali” (nome preso in prestito dal regno animale per designare i giocatori dalla grande esperienza e dalle ottime qualità in grado di ripulire i meno avvezzi al poker, indicati come “pesci piccoli”), già allora nacquero i cosiddetti “sharp” (parola che tra l’altro presenta una notevole assonanza con l’anglicismo “shark”). Questo genere di giocatori, tuttavia, non era insolito superare il limite della legalità pur di raggiungere il proprio scopo: molti di loro si riunivano vicino alla costa in una zona denominata “la palude”, il cui ambiente particolarmente ostile dissuadeva perfino le forze dell’ordine dal compito di far rispettare la legge. I temerari (o incoscienti) che in barba al pericolo si recavano comunque in tali posti, compiendo magari l’impresa di uscirne più ricchi di prima, difficilmente riuscivano a tenere il malloppo al riparo dalle grinfie dei malviventi che si aggiravano intorno alle sale da gioco. Vale anche la pena di notare che sebbene New Orleans fosse la vera capitale del gioco d’azzardo americano dell’epoca, la pratica del gambling era formalmente vietata in tutto il resto della Louisiana: la città dove era nato il poker moderno beneficiò di questa situazione per un ulteriore secolo, registrando un boom economico nell’industria del gioco. Tra l’altro arrivò un momento in cui venne emanata una legge che teoricamente proibiva la diffusione delle case da gioco anche a New Orleans, ma tale disposizione normativa non venne mai di fatto applicata da quelle parti (del resto “pecunia non olet”, affermavano i latini).

Si è già fatto cenno ai gruppi di malintenzionati che, in caso di sconfitta, si riprendevano con le buone o (più spesso) con le cattive il denaro perso agli incontri di poker. Al di là dei metodi fondati sulla violenza, vecchi come la storia del mondo, iniziarono a propagarsi degli stratagemmi più specifici, ma non per questo legittimi: molte aziende si dedicarono infatti alla produzione di dispositivi designati appositamente per abbindolare i poveri avversari ignari. 

Ad ogni modo, come si può facilmente immaginare, furono proprio i giocatori professionisti a contribuire al primo boom della storia del poker. Con uno spirito imprenditoriale, cavalcarono l’onda del momento, che vedeva un sempre maggiore interesse generale per il gioco d’azzardo. Sebbene questi scommettitori avessero un’alta considerazione di sé stessi, venivano spesso guardati con disprezzo dalla gente, che li considerava come buoni a nulla, vista anche la loro spiccata propensione a imbrogliare. È interessante sottolineare altre caratteristiche tipiche dei giocatori di poker nel Far West: essi dovevano far leva su una personalità affascinante per spingere qualche sprovveduto a giocare (e a farsi spennare) dai professionisti, i quali si distinguevano dalla massa anche per mezzo della scelta di un abbigliamento in stile dandy. Al loro successo contribuivano inoltre le abilità nel poker (ça va sans dire) e quelle con le armi da sparo. Vista la scarsa reputazione di cui “godevano” presso la popolazione, dagli anni ’30 del XIX secolo iniziarono ad essere innalzati a capri espiatori per ogni crimine commesso in città, il che gettò ulteriore discredito sulla pratica del gioco d’azzardo; si pensi solo che a Vicksburg (Mississippi), nel 1835, cinque sharper vennero linciati da un gruppo di loro concittadini. Per non correre gli stessi pericoli, molti scommettitori decisero da quel momento di esercitare le loro attività alla larga dai centri abitati, rifugiandosi nelle barche (che abbiamo già visto esercitare un ruolo preponderante nella diffusione del poker), le quali consentivano loro una più agevole via di fuga nel caso in cui le cose si fossero messe male per la loro incolumità.

Armi nel Far West

Durante la corsa all’oro del 1849 si diffusero varie case da gioco in tutta la zona nord della California. Queste strutture mettevano a disposizione dei tavoli da poker, accompagnati dalla presenza di musicisti e di donne di bella presenza che intrattenessero gli avventori del locale. Tuttavia l’attività principale di questi saloon era costituita dalle sale da ballo (che fecero la loro comparsa proprio in quest’epoca), per le quali era previsto un ingresso al prezzo di 1$. Durante questa fase di espansione in California, San Francisco divenne la nuova capitale americana del gioco d’azzardo, spodestando così il primato di New Orleans.

Anche le minoranze composte da uomini di colore, ispanici, cinesi e donne vennero via via coinvolti nella nuova moda del momento. A proposito delle donne, è possibile menzionare il nome di alcune delle giocatrici più famose dell’epoca, tra le quali si annoverano Madame Mustache, Calamity Jane e Poker Alice. 

La storia americana dell’Ottocento venne sconvolta, pochi anni dopo, dalla guerra di secessione americana (1861-1865), che vide contrapposti gli stati del Nord a quelli del Sud: questi ultimi erano favorevoli alla creazione di un nuovo ente politico autonomo che continuasse a riconoscere legalmente la schiavitù. Durante il conflitto, per quanto riguarda l’aspetto pokeristico, nacquero alcune tra le prime varianti del gioco, come il draw, lo stud e il community card poker. Al termine della guerra civile, conclusasi con la vittoria del fronte settentrionale, lo stato americano allargò i propri confini verso occidente, la cui nuova frontiera era caratterizzata dalla presenza di minatori, viaggiatori e speculatori, particolarmente proni a un atteggiamento rischioso nella vita di tutti i giorni, il che portò il gioco d’azzardo ad essere uno dei passatempi preferiti dei pionieri che popolavano quelle zone. Cowboy, lavoratori ferroviari, soldati, fuorilegge e sceriffi: categorie di persone apparentemente molto diverse tra loro, accomunate però dalla passione per il poker, praticabile in quasi ogni miniera e località selvaggia.

Come già accennato in precedenza, è possibile affermare senza tema di smentita che un fattore rilevante nelle partite di poker nel Far West era costituito dalle armi (sia bianche sia da sparo). Sono state tramandate diverse storie macabre di incontri terminati in modo drammatico; le ragioni potevano essere diverse, come la rabbia per un’importante mano persa o il tentativo di dissuadere l’avversario dall’imbrogliare. Questo è il motivo per cui molti giocatori videro la necessità di sviluppare di pari passo le proprie abilità al gioco e quelle con revolver e coltelli.

Durante la parte finale del XIX secolo il gioco d’azzardo continuò a diffondersi a macchia d’olio tra le varie miniere: a questa crescita contribuì in modo significativo l’arrivo di nuovi abitanti, attirati dal prospetto dell’estrazione di metalli preziosi quali oro e argento. Le entità amministrative iniziarono ad affrontare l’espansione del poker con modalità differenti: diversi stati e città predilessero un approccio pragmatico introducendo una tassa per le case da gioco e arricchendo così le casse pubbliche; da altre parti invece, soprattutto nella frontiera occidentale, ci fu un atteggiamento più restrittivo da parte delle autorità locali, che promulgarono delle leggi contro il gioco d’azzardo. A onor del vero, in una prima fase vennero presi di mira i giocatori professionisti piuttosto che il gioco in sé e per sé. Le prime norme volte a combattere il fenomeno risultarono piuttosto tenui e poco efficaci: le strutture iniziarono infatti a introdurre nuove varianti di gioco, riuscendo a eludere i divieti e cavandosela, nella peggiore delle ipotesi, con delle pene molto leggere.

Tuttavia, le sanzioni vennero via via inasprite e il Nevada (ironicamente, se si pensa oggi a Las Vegas) fu uno dei primi stati occidentali a proibire il gioco d’azzardo in toto nel 1909, ispirando altri stati federati a seguire la stessa strada negli anni a seguire. Ad ogni modo, la variante di poker più diffusa all’inizio del Novecento era il 7 card stud (che però a partire dalla seconda metà del secolo perse questo ruolo egemone in favore del Texas Hold’em e di altri giochi con carte comunitarie).

7 Card Stud

Chiudiamo con una curiosità risalente alla pratica del poker nel Far West (periodo che, lo ricordiamo, a seconda delle varie interpretazioni si chiuse in un lasso di tempo compreso tra il 1890 e il 1920): molti di voi avranno certamente familiarità con la cosiddetta “mano del morto”, composta da una doppia coppia “nera” con due assi e due 8 di picche e di fiori; molti di meno sono probabilmente quelli che conoscono le origini di questo nome poco rassicurante. L’espressione nacque dalla vicenda del grande pistolero James Butler Hickok, noto anche col soprannome di “Wild Bill”, ucciso il 2 agosto 1876 durante una partita di poker nel saloon Nuttal & Mann’s di Deadwood (nell’odierno Dakota del Sud). La leggenda vuole che al momento di essere ucciso a colpi di revolver, egli avesse il tipo di mano appena descritto (ci sono però delle dispute sul seme di uno degli assi e sull’identità della quinta carta, che era coperta). Si chiuse così in modo drammatico la carriera di uno dei più grandi giocatori del XX secolo, che nel 1979 è stato anche inserito nella Hall of Fame del poker: tra i membri che ad oggi ne fanno parte, soltanto Tom Abdo e Jack Straus condividono con “Wild Bill” la morte sopraggiunta al tavolo da gioco, seppur nel loro caso per ragioni di natura non violenta. 

Fortunatamente è cambiato molto a livello storico e sociale dalle prime fasi del gioco che tutti amiamo: l’unico grande rischio da cui si devono tutelare i poker pro contemporanei è di tipo prettamente economico, nei casi in cui il proprio stack a fine serata risulti particolarmente eroso rispetto alle speranze e aspettative con cui si erano seduti al tavolo di feltro.
 

September 4, 2021
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