Come trovare il miglior set di fiches da poker per la vostra prossima partita casalinga!

Si tratta di una delle componenti più importanti del gioco del poker, eppure fino a qualche decennio fa non erano così facilmente reperibili nel mercato, diversamente da oggi. 
 
La possibilità di trovare agevolmente delle fiches di qualità è arrivata contestualmente al boom del poker negli anni 2000. Trovare un buon set per battagliare con gli amici nella vostra poker room è facile quanto fare una ricerca in internet.

Ci sono dei fantastici set con fiches per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Al momento di acquistare delle autentiche fiches per le vostre partite casalinghe è essenziale tenere alcune cose a mente:

  • Budget – Decidete quanto volete spendere. I prezzi possono variare significativamente a seconda delle fiches in questione.
  • Colore – I colori possono spaziare dai tradizionali bianco, rosso, blu e nero e arrivare a colori più oscuri quale carta da zucchero, giallo e arancione.
  • Design – Che le vostre passioni ruotino attorno alle Harley Davidson, al football americano o a qualcos’altro, potete scommettere sul fatto che ci siano delle fiches a tema per voi.
  • Qualità – Potete determinare il vostro budget in base al tipo di fiches che volete scegliere. Ci sono quattro tipi di fiches: plastica, composito/clay, ceramica e metallo. Le fiches di plastica sono le più economiche e nel presente articolo verranno in buona parte tralasciate. Le più popolari sono quelle composite/clay e di ceramica. Le fiches di metallo sono le più rare e difficili da trovare.
  • Dimensioni – Di quante fiches avete bisogno? Questo è un altro aspetto da considerare prima di ordinare il prodotto. Le chips generalmente vengono vendute in set che comprendono dalle 200 alle 1000 fiches. Pensate alle caratteristiche della vostra partita casalinga prima di effettuare l’acquisto.

Detto questo, diamo un’occhiata ad alcuni set di fiches da poker di buona qualità per passare una serata in compagnia degli amici.

Set di fiches economici (massimo 100$)

Ammettiamo che il vostro bankroll di fiches da poker non raggiunga livelli da high stakes. Come detto prima, le fiches di plastica in stile vintage risultano economiche. Esse però non sono una buona scelta per partite di poker regolari e di un certo livello.

Ecco alcune opzioni da considerare:

JPC 500 Piece Crown Casino

Costo:: $99
Numero di fiches: 500

JPC 500 Piece Crown Casino

Questo eccezionale set in stile casinò presenta dei fantastici elementi di design audace e colori unici. Si tratta di fiches d’alta qualità da 13,5 grammi che riscuotono grande successo tra gli acquirenti.

Molte fiches tradizionali e a basso costo sono tendenzialmente simili tra di loro, senza presentare particolari differenze in termini di design. Non è questo il caso del set JPC Crown.

Le fiches sono suddivise in sette diverse taglie e ognuna di esse presenta una certa regalità.

  • Esse sono dotate di una splendida corona e di un brillante anello interno.

Magari con queste fiches verrete proclamati re del tavolo la prossima volta che sfiderete i vostri amici.

Da Vinci Professional Poker Set

Costo: $89,95
Numero di fiches: 500

Da Vinci Professional Poker Set

Questo set offre un buon prezzo considerando il numero di fiches. Da Vinci è uno storico produttore di articoli da poker che offre un buon rapporto qualità/prezzo.

  • Le fiches da 11,5 grammi presentano un design a “foglia d’ulivo” con il simbolo Da Vinci proprio in mezzo.

Per un prezzo conveniente vi vengono offerte cinque taglie in una valigetta di plastica resistente e robusta che, diversamente da quanto avviene con alcune varianti in alluminio, è immune ai graffi e alle ammaccature.

Per un appassionato di partite casalinghe che deve rispettare un certo budget, questo set Da Vinci rappresenta un’opportunità imbattibile. Con un po’ di fortuna, recupererete i soldi spesi già alla prima partita, sfruttando proprio le fiches appena acquistate.

Set di fiches di fascia media (da 100$ a 199$)

Ecco alcune fiches da poker di qualità superiore se disponete di un budget un po’ più alto. Queste rappresentano delle ottime scelte per la vostra prossima partita casalinga notturna.

Slowplay Nash Clay Poker Chips

Costo: $119,99
Numero di fiches: 300

Slowplay Nash Clay Poker Chips

Quest’azienda è formata da appassionati di poker che, prima di tutto, sono ingegneri aeronautici e designer grafici. Il tutto si traduce in prodotti dal design raffinato.

Queste fiches Nash da 14 grammi ne rappresentano un esempio perfetto. È un set più piccolo rispetto ad altri e presenta le seguenti caratteristiche:

  • Quattro taglie
  • Una valigetta raffinata in aperto contrasto con i design tradizionali in alluminio
  • Carte da gioco in plastica di qualità
  • Un accattivante bottone da dealer

Queste fiches rappresenteranno un bel biglietto da visita per la vostra poker room.

888poker Clay Chip Set

Costo: nessuno, gettoni d’oro di 888poker
Numero di fiches: 300

888poker Clay Chip Set

I giocatori che hanno accumulato abbastanza gettoni d’oro di 888poker possono sfruttarli per riscuotere questo set di qualità nello shop di 888.

  • Il prodotto presenta colori tradizionali con raffinati elementi di design di 888.

Il set offre anche un bottone da dealer e due mazzi di carte di alta qualità. Con questo set professionale i giocatori potranno sfoggiare il loro brand di poker online preferito.

Set di fiches di fascia alta (sopra i 200$)

Il vostro budget e i vostri gusti esigono qualcosa di un po’ più stravagante? Ecco alcune opzioni che possono perfettamente fare da contorno a qualsiasi elegante poker room.

Queste fiches di qualità alzeranno il livello della vostra prossima partita casalinga.

Slowplay Aces Ceramic Poker Chip Set

Costo: $299
Numero di fiches: 500

Slowplay Aces Ceramic Poker Chip Set

Queste fiches di ceramica altamente stilizzata non solo hanno un aspetto raffinato, ma offrono anche una sensazione di grande comfort al tatto. Questo set della Slowplay comprende fiches da 10 grammi suddivise in quattro taglie e caratterizzate da un livello artistico e un design unici.

L’unicità del design è riscontrabile anche nei due set di carte da gioco di plastica. Slowplay ha anche ampliato la tradizionale valigetta porta fiches.

  • Questo raffinato design nero presenta un involucro esterno altamente resistente composto in policarbonato tedesco.

È inoltre presente una maniglia e un interno in pelle, oltre a un elegante bottone da dealer in rosso metallico e bianco.

Riprendendo la descrizione fornita dall’azienda produttrice: “Le linee affusolate e la semplice composizione geometrica combinano perfettamente lo splendore dei ruggenti anni Venti e la semplicità contemporanea per innalzare l’esperienza del poker a un livello superiore”.

Esiste anche una versione da 300 fiches in vendita per 219,99$.

MRC Monte Carlo Poker Club Chip Set

Costo: $229,99
Numero di fiches: 1.000

MRC Monte Carlo Poker Club Chip Set

Sentitevi come se foste a un high roller a Monaco con queste fiches Monte Carlo che vi faranno vivere il sogno del poker. Siete alla ricerca di un grande numero di autentiche fiches di qualità? Allora questa valigetta acrilica personalizzata rappresenterà per voi un autentico affare.

  • Le fiches da 14 grammi hanno un design unico, variopinto e sono suddivise in sette taglie.

Il set Monte Carlo ha un certo valore. Include anche dieci porta fiches acrilici, due mazzi di carte e un bottone da dealer.

Le fiches sono più pesanti rispetto alla norma, il che si riscontra soprattutto lanciandole nel pot o scorrendole tra le mani. Magari non vivrete lo stile di vita europeo del poker ad alti stakes, ma queste fiches se non altro vi faranno sentire dei pezzi grossi.

Set di fiches portatili

Questi piccoli set trovano perfettamente spazio in uno zaino o in una valigia per una vacanza o per un piccolo viaggio.

Ecco un paio di set economici perfetti se avete voglia di una rapida partita a poker.

Pokercrafts Poker Chip Set

Costo: $71,90
Numero di fiches: 320

Pokercrafts Poker Chip Set

Questa raffinata valigetta in pelle agevola la possibilità di portarsi ovunque un set da poker. Le fiches sono suddivise in sette taglie e presentano un design in stile “Ace High Poker Club”.

Il set include:

  • Due mazzi di carte di plastica
  • Il bottone da dealer
  • Rivestimento in feltro da applicare al tavolo da poker

Questo set è l’ideale per un viaggio e una partita in macchina strada facendo.

Gamie Texas Hold’em Poker

Costo: $29,95
Numero di fiches: 200

Gamie Texas Hold’em Poker

Probabilmente non sarà il prodotto più indicato per ospitare grandi tornei, ma questo set da viaggio si adatta perfettamente alle partite occasionali.

Il set Gamie offre tutto l’indispensabile:

  • Cinque taglie di fiches
  • Due mazzi di carte, bottone da dealer
  • Un rivestimento in feltro per conferire un po’ di realismo

Il contenitore in stagno fa perfettamente da contorno a questo set portatile.

Oggetti extra per fiches

Ecco un elenco di alcuni accessori extra che potranno impreziosire significativamente le vostre serate di poker.

Porta fiches Da Vinci

Costo: $12,95

Da Vinci Chip Racks

Se da una parte la maggior parte dei porta fiches eleganti viene venduta assieme a una valigetta, molti giocatori tendenzialmente si limitano a cimentarsi perlopiù in partite domestiche. I porta fiches, come in un casinò, agevolano la conservazione e la distribuzione delle chips.

Questi porta fiches acrilici si adattano perfettamente al loro scopo. Ogni pacco contiene dieci porta fiches e rappresenta un vero affare.

Contenitore di fiches deluxe della Versa Games

Costo: $69,95

Versa Games Deluxe Poker Chip Carrier

Questo contenitore è forse un must per chi è solito portarsi le fiches in giro. Il prodotto in alluminio resistente ha una capacità di 1.000 fiches (suddivise in 10 porta fiches).

La spessa protezione interna agli angoli e le apposite serrature evitano la dispersione delle fiches. Questo contenitore rappresenta una sorta di Cadillac per quanto concerne il trasporto di grandi quantità di chips.

Ultimate Dealer Button

Prezzo: $24,95

Ultimate Dealer Button

I giocatori da tornei ameranno questo prodotto. Non solo è un bottone da dealer, ma aiuta anche a gestire tutto il torneo.

Il passare del tempo a ogni livello viene scandito dalla rotazione del bottone attorno al tavolo. I giocatori potranno facilmente visualizzare i livelli blind e ante sull’ampio display LCD. Il dispositivo comprende inoltre un allarme che suona quando i bui salgono.

Personalizzate il vostro torneo con 19 round programmabili anticipatamente. C’è anche una specifica funzione “K” per eventi di maggior portata con i valori delle fiches classificabili nell’ordine delle migliaia.

Che la vostra partita casalinga sia composta da cinque o sei giocatori oppure organizziate un torneo a due/tre tavoli, c’è un set di fiches per ogni necessità diversa.

Domande frequenti

Quali sono alcuni aspetti da tenere a mente quando acquistiamo un set di fiches da poker?

Valutate le vostre necessità individuali. Le fiches più pesanti vi daranno maggiormente la sensazione di essere in un casinò quando scorrerete le chips o le metterete nel piatto.

A una maggiore qualità delle fiches corrispondono un miglior feeling e una maggior facilità nell’impilaggio. I colori e il design sono invece una questione di preferenza personale. Ci sono però fiches di buona fattura per tutte le tasche.

Di che materiale sono fatte principalmente le fiches?

La maggior parte dei giocatori compra fiches clay/composite e di ceramica. Esistono anche altre opzioni come la plastica e il metallo. Le chips di plastica sono economiche, ma non particolarmente funzionali. Quelle di metallo sono invece più difficili da reperire.

Le fiches in ceramica sono raffinate e consentono maggiori opportunità di personalizzazione. Sia quelle in clay/composito che in ceramica possono offrire una fantastica esperienza di gioco. Per avere una panoramica più completa delle fiches da poker, cliccate qui.

Esistono degli accessori che impreziosirebbero la mia poker room?

I porta fiches possono rappresentare un ottimo plus, così come i seguenti oggetti:

  • Valigette di qualità
  • Protettori di carte
  • Bottoni da dealer
  • Cut card e altro ancora.

Questi possono integrare le vostre partite casalinghe e rendere il vostro incontro notturno con gli amici simile a una partita di poker sulla Strip di Las Vegas.

È possibile trovare un set di fiches che si adatti al design della mia poker room casalinga?

Sì, ci sono vari tipi di design e di resa grafica per i set disponibili in commercio. Chi è alla ricerca di qualcosa di più particolare dovrà probabilmente ampliare il proprio budget. Questi set si rivolgono a un pubblico più di nicchia.

Detto questo, avrete un’ampia scelta di immagini, colori e altre opzioni per le fiches da poker. Alcune sono addirittura personalizzabili per adattarsi all’atmosfera di qualsiasi sala da poker.

Le chips sono indispensabili per lo svolgimento del gioco nei casinò terrestri o negli incontri casalinghi disputati di persona; se invece preferite i vantaggi del poker online in tutte le sue salse, potrete sempre trovare su 888poker tutto ciò che cercate, con una moltitudine di varianti di gioco tra cui scegliere.

PUNTI CHIAVE

  • Esistono vari set di fiches per tutti i gusti e per tutte le tasche. Il range di prezzo può variare notevolmente a seconda del materiale, design, qualità e stile dei pezzi che andrete a comprare.
  • È possibile comprare i set più economici anche a prezzi inferiori ai 100$, mentre nel caso dei set più pregiati occorre sborsare normalmente oltre 200$. Nella scelta del prodotto da acquistare, è importante anche valutare l'utilizzo che se ne andrà a fare.
  • Oltre ai set di fiches, disponibili nei più disparati colori, esistono altri interessanti articoli per i giocatori di poker, quali i contenitori di chips o i dealer button elettronici, utili per gestire lo scorrere degli incontri casalinghi o di altro tipo. 
May 27, 2021
Sean Chaffin
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Sean Chaffin è un scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.

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4 motivi per abbandonare una partita di poker

Ci sono tanti motivi per giocare a poker. Può essere una fonte di guadagno, un diversivo per passare il tempo con gli amici, un modo per tenere il cervello attivo e allenato o più semplicemente un passatempo rilassante.

Alcune volte, però, la cosa migliore da fare è abbandonare una partita.

Nel presente articolo analizzeremo quattro possibili motivi per prendere questa decisione.

1. I vostri avversari sono troppo forti

Alcune attività risultano più efficaci in presenza di avversari più forti di noi. Il tennis, il golf, il bridge e il biliardo fanno probabilmente parte di questa categoria, in cui la competizione agguerrita rappresenta un vantaggio, dal momento che gli avversari costituiscono un esempio da emulare, aiutandoci a migliorare nel corso del tempo.

Il poker però non rientra in questo tipo di attività.

Dal momento che l’obiettivo nel poker è quello di vincere soldi, è meglio affrontare avversari più deboli. Per questo è cruciale scegliere bene a quale tavolo sedersi. Conviene trovare una partita in cui i nostri avversari siano mediamente inferiori a noi.

È proprio da questo che dipenderà il nostro guadagno.

Alle volte, tuttavia, a prescindere dalle vostre capacità di individuare a quale tavolo sedervi, vi accorgerete di essere circondati da giocatori più forti. Vi sembrerà di essere completamente attorniati dai migliori giocatori e vi ritroverete ad affrontare una lunga sessione in questo temibile scenario. Per quanto possiate provarci, potrebbe fallire ogni tentativo di trovare una partita più agevole.

six-handed game

In queste situazioni il vostro istinto vi potrebbe suggerire di provare a spiccare sugli altri, contrattaccare e mettere in mostra il vostro temperamento. Analogamente, potreste essere semplicemente troppo pigri per alzarvi e andarvene, convincendovi che non c’è motivo per allarmarvi.

Non cedete a questi impulsi. La cosa migliore da fare sarà quella di andarvene, malgrado il vostro spirito competitivo o la vostra passività. Dovete avere i mezzi per riconoscere quando gli avversari vi surclassano ed è anche importante essere abbastanza disciplinati da trovare un tavolo migliore o andarvene direttamente. Ci sarà sempre un’altra partita giusta per voi.

Trovatene una più agevole o aspettate che si crei una buona occasione per giocare. Questo non significa che dovrete starvene alla larga dalla poker room per tutto il giorno o in eterno. Magari andate un attimo a mangiare un boccone. Potreste anche sfruttare la scusa della concorrenza agguerrita per andarvi a fare una passeggiata per una mezz’oretta.

Ma alzatevi e abbandonate la partita, almeno per un po’.

2. Avete pochi soldi

I libri di poker sono pieni di grandi storie di scommettitori che, sull’orlo del lastrico, sono riusciti in un clamoroso recupero, ottenendo mani improbabili e tornando in carreggiata. L’espressione “Una fiche e una sedia” racchiude esattamente questo concetto. Fintantoché vi rimane una fiche, avete ancora una possibilità.

Analogamente, alcune strategie richiedono di giocare con uno stack relativamente esiguo. Se pensate di non essere più forti rispetto alla media dei vostri avversari in una partita no-limit, potrebbe essere decisamente opportuno limitare il vostro buy-in. L’abilità nel vincere di meno, con uno stack limitato, potrebbe risultare meno importante della capacità di essere più aggressivi con uno stack ridotto.

Tuttavia, quando vi ritrovate con uno stack limitato non per via di una decisione strategica, bensì a causa del vostro bankroll limitato o sensibilmente ridotto, probabilmente vi conviene darci un taglio per quel giorno e tornare quando avrete più soldi.

open bank vault

Evitate perciò di giocare con questa pesante restrizione. Aspettate di rimettere su un bankroll sufficiente per giocare senza dovervi preoccupare dell’impatto economico di una sconfitta.

3. Preferite fare qualcos’altro in quel momento

A meno che non facciate affidamento sul poker per guadagnarvi da vivere, le partite dovrebbero essere viste come un piacere. Se da una parte ci possono essere occasionalmente dei momenti spiacevoli (pensate alle tante decisioni difficili che vi faranno rivoltare lo stomaco), tutta l’esperienza nel complesso dovrebbe sempre essere su base prettamente volontaria.

Di conseguenza, se pensate che dovreste essere:

  • a casa con un figlio malato
  • al lavoro
  • o che fuori c’è un bel tempo e dovreste godervi la natura
  • o che ci sono una decina di altre cose che preferireste fare,

dovreste abbandonare la partita e dedicarvi all’attività che pensate di dover fare. In conclusione non dovreste mai giocare a poker quando avete invece qualcosa di più importante da fare. Il desiderio di essere da qualche altra parte o di fare qualcos’altro rappresenterà per voi un’inutile distrazione.

4. Vi state chiedendo se sia meglio rimanere o andarsene?

Alle volte, dopo aver vinto o perso una quantità di fiches significativa, può venire spontaneo pensare che sia più prudente abbandonare la partita anziché rimanere al tavolo. Questo ragionamento potrebbe collidere col vostro giudizio, più affidabile, da bravi giocatori. Molti hanno imparato che conviene continuare la partita se gli avversari sono morbidi, a prescindere da che la sessione di gioco stia andando bene o male.

L’idea di abbandonare la partita quando si è in vantaggio, una volta raggiunta una certa vincita che ci siamo prefissi, oppure la decisione di lasciare il tavolo al raggiungimento di un limite di soldi persi fissato in precedenza sono un retaggio della fallacia dello scommettitore, secondo cui è possibile acquisire un vantaggio sul banco stabilendo il momento in cui andarsene. Questo ragionamento non ha alcun fondamento. Nei giochi d’azzardo che presentano un margine per il banco, lo scommettitore è destinato a perdere, a prescindere dal momento in cui egli arriva e quello in cui se ne va. Le probabilità saranno sempre inesorabilmente contro di voi.

two poker players at the table

La vittoria nel poker dipende da una combinazione tra le vostre capacità e quelle degli avversari. Da un punto di vista strategico, è opportuno rimanere al tavolo in presenza di buoni avversari e levare le tende quando le circostanze (o il nostro gioco) sono sfavorevoli. Ciononostante, se iniziate a pensare che possa essere giunto il momento di andarvene, per qualsiasi ragione, vi conviene abbandonare la partita.

A prescindere che le condizioni di gioco siano divenute poco redditizie o meno, il pensiero martellante di lasciare il tavolo sarà per voi una distrazione che si ripercuoterà negativamente sulla vostra partita. A questo proposito possiamo prendere spunto dall’insegnamento dei nostri genitori su come attraversare attentamente la strada.

Se iniziate ad avere dubbi sul fatto che abbiate tempo di attraversare la strada prima che giunga la macchina, allora dovreste sempre lasciarla passare per prima.

Lo stesso vale per la decisione di abbandonare una partita di poker.

Se considerate l’idea di andarvene, è arrivato il momento giusto.

May 20, 2021
Ashley Adams
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Ashley Adams è un giocatore di poker di successo dal 1993, mentre dal 2000 si occupa del gioco anche in qualità di scrittore. È autore di oltre 1.000 articoli sul tema e ha scritto anche tre libri di strategia sul poker: Winning 7-Card Stud (Kensington 2003), Winning No Limit Hold'em (Lighthouse 2012) e, più recentemente, Winning Poker in 30 Minutes a Day (D&B Poker, 2020). È anche conduttore del programma radiofonico sul poker "House of Cards". 

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Quando andare all-in a poker?

Molti si chiedono quando andare all-in a poker, ma si tratta di una domanda a cui è molto difficile rispondere, poiché ci sono davvero tanti modi di piazzare le proprie fiches nel pot. Nelle prossime righe tratteremo alcuni fondamentali principi generali e daremo uno sguardo a un paio di scenari più specifici.

Prima di iniziare, chiariamo semplicemente alcune regole del poker che delimitano il dibattito sull’all-in.

Sommario

Regole del poker per l’all-in:

Regola #1 – Stake al tavolo – La regola degli stake al tavolo prevede che un giocatore non possa essere costretto a scommettere più di quanto si sia portato al tavolo. È possibile che in passato i giocatori più ricchi si siano più volte fatti beffe dei più poveri scommettendo quantità di denaro talmente sostanziose che nessun altro poteva effettuare un call, neanche a volerlo. Un rifiuto a vedere la puntata veniva equiparato a un fold, consentendo al giocatore abbiente di arricchirsi ancora di più.

Al giorno d’oggi, anche se il nostro avversario va all-in con 1.000$, mentre noi ne abbiamo solo 50 nel nostro stack, ci rimane la possibilità di fare call. Ovviamente potremo ottenere solo 50$ dal nostro avversario, ma questi non sarà più in grado di escluderci dal pot scommettendo una quantità che fisicamente non è possibile vedere per mancanza di fiches.

Regola #2 – Side Pot – I side pot si vengono a creare esclusivamente in scenari multi-way in cui un giocatore va all-in, mentre gli avversari si scontrano per conquistare fiches extra.

Immaginiamo un all-in three-way tra i seguenti giocatori.

Giocatore A - $25 stack
Giocatore B - $100 stack
Giocatore C - $200 stack


Come prima cosa si noti che il giocatore C può sempre e solo investire 100$ su questa mano. Nessuno ha abbastanza fiches per replicare la sua giocata. In un contesto online, questi potrebbe comunque andare all-in con tutti i suoi 200$, ma i 100$ aggiuntivi sono irrilevanti e non influiscono sulla mano.

Il giocatore A investe solo 25$, potendo così vincere solo 25$ dallo stack di ciascuno dei due avversari. Qualsiasi scommessa che superi il valore di questo piatto diverrà parte di un side pot.

Per capire come funziona il tutto, immaginiamo che il giocatore A abbia la miglior mano, il giocatore B la seconda migliore e il giocatore C la peggiore.

Giocatore A – AdAs
Giocatore B – KdKs
Giocatore C – QdQs

Tavolo: Js7d5s2h2c
3 poker hands on poker board


Se ignoriamo i 100$ extra del giocatore C, la quantità di fiches nel piatto sarà di 225$. Di questa somma, 75$ costituiscono il piatto principale (25$ da ogni giocatore). I rimanenti 150$ (75$ da B e altrettanti da C) faranno parte di un side pot che solo il giocatore B o C potrà aggiudicarsi.

Il giocatore A ha la miglior mano; vince i 75$ del pot principale.
Il giocatore B perde il pot principale contro il giocatore A, ma vince il side pot da 150$ contro il giocatore C.
Il giocatore C non prende niente (a parte i suoi 100$ extra che gli vengono restituiti).

L’all-in nel poker – Quando conviene committare

Ora che abbiamo affrontato le varie regole, passiamo alla strategia. Delineeremo alcune norme generali per andare all-in.

Affrontare un all-in - Per quanto riguarda l’affrontare un all-in del nostro avversario, l’aspetto più importante in assoluto sono i pot-odds. Se non abbiamo confidenza con questi ultimi, possiamo cogliere quest’ottima opportunità per fare qualche ricerca sull’argomento. L’idea di base da tenere a mente è che non abbiamo bisogno di avere le statistiche dalla nostra parte per vedere l’all-in di un nostro avversario.

Ci sono già un po’ di fiches nel piatto, per cui da un punto di vista matematico è giusto vedere un all-in anche se siamo sfavoriti. Se ci sono tante chips nel pot, non è un problema essere nettamente sfavoriti. Se invece ci sono davvero poche fiches, è fondamentale essere soltanto leggermente sfavoriti nel fare call.

Per chi si cimenta nei tornei di poker, il tutto a volte può essere un pochino diverso. È possibile avere le pot-odds su un call, ma quest’ultimo alla fine potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata per via delle considerazioni relative all’ICM (Independent Chip Model). Talvolta è più importante preservare il nostro stack sulla base della struttura del torneo. Per chi si cimenta in questi eventi può essere conveniente cercare informazioni sull’ICM per capirne meglio l’impatto sulle decisioni relative al call.

Fare all-in – Per dirla in maniera molto spiccia, nel poker è meglio fare la prima mossa anziché vedere la puntata avversaria. Se siamo i primi a fare all-in, c’è sempre la possibilità che il nostro avversario foldi. Le nostre aspettative dipendono da una combinazione del nostro fold-equity e del nostro pot-equity in caso di call. Non è facile fare questo calcolo, ma a questo proposito possiamo migliorare la nostra efficienza imparando a effettuare calcoli EV (valore atteso) e sfruttando software con alberi di decisione, come ad esempio i Cardrunners-EV.

È particolarmente remunerativo trarre vantaggio dai giocatori che foldano troppo. Un avversario che vede troppi all-in nei primi giri di puntate risulta facilmente vulnerabile, ma sarà in parte protetto dal fatto che avrà sempre la possibilità di realizzare appieno la propria equity.

Per avere un esempio a tal riguardo si possono considerare i 5bet shove preflop con 100 bb di stack effettivi nei cash games. Se il nostro avversario non folda mai dinanzi alle 5bet, potremo normalmente ampliare leggermente il nostro range per andare all-in. In una late position, questo può implicare la possibilità di aggiungere mani deboli come 88 o AJs al nostro range di all-in contro una 4bet 25bb (dipende naturalmente dall’ampiezza del range del 4bet dell’avversario).

Tuttavia, una volta che il nostro avversario inizia palesemente a foldare oltre il 50% delle volte dinanzi alle nostre 5bet, arriviamo velocemente a una fase in cui è giusto effettuare una 5bet con all-in a prescindere dalle carte che ci ritroviamo in mano quando affrontiamo una 4bet. Per cui, in molti casi, possiamo fare un uso più ampio del nostro stack contro qualcuno che folda troppo, rispetto a chi invece effettua troppi call.

Dragon

Gli all-in nel poker – Importanti variabili da considerare

Ovviamente ci sono molti altri aspetti che vanno al di là della semplice considerazione di chi prende l’iniziativa e di chi fa call. Faremo adesso una lista di alcune delle altre importanti variabili nel decidere se mettere in gioco il nostro stack.

- Gli stack effettivi e gli SPR
- Il tipo di avversario
- L’azione precedente
- La forza relativa della mano

Gli stack effettivi e gli SPR – Il tipo di mano con cui scegliamo di andare all-in sarà fortemente influenzato dagli stack effettivi. Più questi ultimi saranno profondi, più la nostra mano dovrà essere forte affinché possiamo fare all-in.

Con stack effettivi di circa 20-30bb, di norma viene considerato sbagliato foldare con qualsiasi top pair. Se il nostro avversario vuole andare all-in, normalmente è consigliabile procedere con la propria mano. È possibile applicare regole simili anche ad altri tipi di mano. Con una profondità degli stack pari a circa 40-50bb, nella maggior parte dei casi sarà inappropriato foldare con qualsiasi overpair. Con una profondità dello stack inferiore a 100bb, solitamente si rivelerà un errore foldare con un set. La profondità dello stack può così aiutare a formulare delle linee guida generali su quando committare.

Gli SPR (“stack-to-pot ratios”) sono un po’ differenti dalla profondità degli stack. Essi rappresentano il rapporto tra le fiches nel pot e le fiches negli stack effettivi (se ad esempio abbiamo 400$ nel nostro stack e ce ne sono 100 nel piatto, avremo un SPR di 4).

Offrono un punto di riferimento per le decisioni su quando committare, prendendo in considerazione il valore del pot al momento del flop. Potremmo essere in grado di foldare con un TPTK (top-pair-top-kicker) in un piatto in cui ci sia stato un solo rilancio e in cui ci sia un SPR alto (intorno a 15). Tuttavia, potrebbe essere sbagliato foldare con un TPTK in un pot 4bet in cui l’SPR si aggiri sull’1,5, anche se potremmo avere gli stessi stack effettivi in entrambi gli scenari.

Il concetto appena descritto potrebbe essere riformulato così: più saranno le fiches che abbiamo investito prima del flop, meno corretta sarà la scelta di foldare dopo il flop.

Il tipo d’avversario – Non ci conviene prendere decisioni sul commitment esclusivamente sulla base degli SPR e sul tipo di mano che abbiamo. Nel poker è fondamentale la componente umana e tutte le nostre scelte sull’andare o meno all-in dovrebbero essere in stretta relazione con il tipo di avversario che ci ritroviamo ad affrontare.

different types of poker players


Se il nostro avversario è particolarmente chiuso e si limita a mettere mano ai propri stack solo se in possesso di carte estremamente solide, dovremo essere molto cauti nel vedere i suoi all-in. Talvolta avremo un certo tipo di mani che, sulla base delle nostre conoscenze sugli SPR, dovrebbero portarci ad andare all-in, ma bisogna anche sapere quando mettere da parte queste nozioni e come prendere la miglior decisione per avere la meglio sull’avversario.

Come menzionato in precedenza, le scelte aggressive in merito agli all-in risultano particolarmente azzeccate se il nostro avversario folda troppo spesso. Anche se questi vede troppo spesso i nostri all-in possiamo approfittare della situazione allargando il range di mani che usiamo come shove di valore. Nell’esempio delle 5bet che abbiamo considerato, non abbiamo potuto espandere significativamente il nostro range di 5bet contro un avversario che non folda.

Questa situazione si è verificata per via del fatto che: a) siamo partiti dal presupposto che il suo range di 4bet fosse ragionevole; b) l’avversario, prima del flop, ha una maggior equity rispetto a quanto avrebbe nei giri di puntate successivi. Allargare il nostro range di value-shoving risulta particolarmente proficuo negli ultimi giri di scommesse, quando il nostro avversario avrà una minor equity residua da realizzare.

Quanto appena detto vale soprattutto sul river, quando il nostro avversario potrebbe essere contento di vedere un ampio range di mani a equity zero contro un all-in (equity zero poiché la peggior mano non può mai migliorare dopo che viene scoperta la carta sul river).

L’azione precedente – Alcuni all-in sono più forti di altri. Ci conviene analizzare al meglio delle nostre possibilità se la mossa del nostro avversario è in linea con le carte che ha in possesso. Ha una mano forte come sembra? La nostra capacità di cogliere questo aspetto migliorerà a man mano che acquisiremo esperienza con i vari trend messi in mostra dai diversi tipi di giocatori.

Ad esempio, una domanda che comunemente si fanno molti giocatori è se sia il caso di foldare con un overpair nei pot 3bet con 100bb di stack effettivi. Questa domanda è così frequente anche perché non è possibile rispondere con un semplice “sì” o “no”. Dipende da una serie di variabili.

Tra le variabili da tenere a mente figurano le dimensioni del raise sul flop da parte del nostro avversario a seguito della nostra puntata sul flop. Da un’analisi dei vari tipi di giocatori emerge un trend per cui i piccoli rilanci sul flop risultano più forti degli all-in sul flop. Molti giocatori forse non se ne rendono conto senza avere una conoscenza del contesto. Dopotutto sembra logico dare per scontato che un rilancio maggiore sia mediamente più forte di un raise più basso.

Potrebbe quindi essere spesso più conveniente vedere il nostro overpair contro un all-in sul flop, a meno che consideriate di fare fold con un overpair prima del river, dopo che il nostro avversario ha adottato la strategia di effettuare un piccolo rilancio sul flop. Ovviamente lo stile GTO offre una risposta alquanto diversa a questo tipo di situazioni. Fondamentalmente, secondo la GTO, non dovremmo mai foldare con un overpair nei pot 3bet con 100bb di stack effettivi. Tuttavia questo è un fattore relativamente insignificante. Dovremmo anzitutto essere interessati a sfruttare al massimo le lacune dei nostri avversari sulla base sulla nostra conoscenza di quello che ogni diverso tipo di strategia rappresenta.

La forza relativa della mano – Può essere problematico seguire alcuni tipi di sistema per il commitment basati sulla forza assoluta della mano. Immaginate ad esempio che abbiamo una regola per l’all-in secondo cui non dobbiamo mai foldare con un set e 100bb di stack effettivi.

Date un’occhiata alla seguente mano:

Tavolo: JhTh9hQc
Mano: 9d9s


È vero che abbiamo un set e può essere vero che giochiamo con meno di 100bb di stack effettivi. Ma dovremmo essere in grado di vedere immediatamente che ci sono alcuni seri problemi con il nostro set alla luce delle carte presenti sul tavolo.

Sebbene la nostra mano sia forte in senso assoluto, risulta estremamente debole in senso relativo. Ci sono diversi scenari differenti in cui il nostro set può essere dominato, e dovremmo poter evitare la maggior parte degli scontri all-in a dispetto della nostra generale riluttanza a foldare con un set e 100bb di stack effettivi.

In altri casi, la nostra mano potrebbe avere una forza assoluta sensibilmente inferiore, ma una forza relativa significativamente superiore (ad esempio nel caso di un TPTK in presenza di una texture “dry”). È essenziale considerare attentamente la forza relativa della propria mano nel decidere se e quando fare all-in.

all in - live 888poker

 

Come abbiamo visto, non ci sono regole ferree e immediate sull’opportunità di committare il nostro stack in una determinata situazione. È necessario soppesare individualmente ogni situazione in base alle variabili rilevanti.

 

Ecco un breve riepilogo dei punti che abbiamo affrontato:

Motivi per andare più spesso all-in

Motivi per andare meno spesso all-in

L’SPR è basso

L’SPR è alto

Gli stack sono poco profondi

Gli stack sono profondi

Una buona forza relativa della mano

Una scarsa forza relativa della mano

Possiamo essere i primi a committare

Dobbiamo committare tramite un call

Il nostro avversario è aperto (o “loose”)

Il nostro avversario è chiuso (o “tight”)

Il nostro avversario vede o folda troppo

Il nostro avversario si difende bene dalle giocate aggressive

La strategia del nostro avversario appare debole

La strategia del nostro avversario appare forte

 

Strategia per l’all-in – Domande frequenti

Domanda 1: Cosa significa andare all-in a poker?

Andare “all-in” a poker significa piazzare nel pot tutte le nostre fiches residue. Questo scenario si può verificare in due modi: o facendo noi stessi una scommessa o vedendo una puntata del nostro avversario.

Domanda 2: Come funziona precisamente l’all-in nel poker?

I giocatori non possono mai investire una quantità di soldi superiore a quanto presente nei loro stack. Se il nostro avversario nel testa a testa ha meno fiches di noi e vediamo la sua puntata all-in, a quel punto verremo considerati come se stessimo andando all-in, sebbene tecnicamente ci rimangano ancora delle chips a disposizione.

Domanda 3: Perché andare all-in a poker?

Per due motivi principali. O abbiamo la miglior mano e puntiamo a incrementare le dimensioni del piatto oppure mettiamo in atto un importante bluff nella speranza che il nostro avversario foldi.

Domanda 4: Quando conviene andare all-in a poker?

Quando affrontiamo la giocata all-in di un avversario, l’unica cosa che conta sono le pot odds che abbiamo nel vedere la puntata. Se siamo noi i primi a effettuare questo tipo di giocata, sarà per due motivi: o perché abbiamo una mano forte o perché pensiamo che il nostro avversario tenda a foldare troppo spesso.

Domanda 5: Quando conviene andare all-in in un torneo?

Nei tornei vigono delle regole leggermente differenti rispetto a quelle valide per i cash game. A seconda di come viene strutturato il payout nel torneo potrebbe addirittura essere una buona scelta, in determinati scenari, foldare con AA prima del flop. In linea di massima, minore sarà il nostro stack, più bassa potrà essere la nostra mano per andare all-in.

May 17, 2021
Timothy Allin
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Timothy "Ch0r0r0" Allin è un giocatore professionista, coach e autore. Ha iniziato a giocare nel 2006, partendo da zero e aumentando il suo bankroll online in maniera costante senza mai depositare alcun dollaro. Dopo aver partecipato (e vinto) ad alcune tra le manifestazioni più prestigiose, ora condivide le sue esperienze e opinioni sul magazine di 888poker.

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5 consigli essenziali per scegliere bene il tavolo a cui sedersi

C’è una famosa storia riguardo al grande giocatore e membro della Hall of Fame del poker Eric Drache. Un tempo era classificato come ottavo miglior giocatore del mondo. Tuttavia si ritrovava spesso al verde, dal momento che voleva sempre sfidare gli altri sette giocatori migliori di lui.

Potrebbe trattarsi di una semplice leggenda, ma anche in tal caso è un forte monito sull’importanza di scegliere adeguatamente il tavolo a cui sedersi.

Al contrario di tutti gli altri giochi da casinò, nel poker si sfidano altri avversari, non il banco. Il guadagno di un giocatore vincente è il risultato della differenza fra le sue capacità e il livello medio di abilità dei suoi avversari.

Alla luce di questo, la capacità di trovare avversari comodi è importante almeno quanto le abilità tecniche richieste per essere dei buoni giocatori.

Sommario

Quanto è importante la scelta del tavolo?

La maggior parte dei giocatori dà poca se non addirittura nessuna importanza al tipo di tavolo a cui sedersi. Arrivano nella poker room, si rivolgono all’addetto in sala e si fanno assegnare un posto qualsiasi per cimentarsi nel gioco desiderato. Alla fine vi rimangono per tutta la durata della sessione. Che occasione sprecata!

Ad essere sinceri, alcuni giocatori non hanno praticamente alcuna opportunità di scegliersi gli avversari. Per chi di voi prende parte a una partita in casa o in una poker room aperta al pubblico con un solo tavolo che offra il tipo di gioco cui volete dedicarvi, ci saranno ben poche possibilità di scelta (a meno che non siate aperti all’idea di andare altrove). Nella maggior parte dei casi, però, sarà possibile scegliere.

poker player walking down a street with a one-way sign

Arriviamo in una sala da poker con molti tavoli a disposizione. Alle volte abbiamo più opzioni tra cui scegliere. Anche se magari verremo indirizzati al primo tavolo libero, ci riserveremo il diritto di cambiare partita nel corso della serata.

La capacità di scegliere adeguatamente il tavolo a cui giocare va vista come una chance per guadagnare soldi.

Ci sono cinque principi da cui bisognerebbe farsi guidare nella scelta del miglior tavolo per vincere.

Eccoli qui elencati con una breve spiegazione su come metterli in pratica.

1. Ci devono essere soldi sul tavolo

Willie Sutton fu un celebre rapinatore di banche nel XX secolo. Considerata la sua dubbia professione, era piuttosto eloquente, ma la stampa lo adorava per via della sua schiettezza e prontezza di spirito. Quando una volta gli chiesero perché rapinasse le banche, rispose senza indugio: “Perché è lì che ci sono i soldi”.

Lo stesso vale nel poker: dobbiamo andare dove c’è il denaro. Se siamo seduti in compagnia di sei babbei a corto di stack, ognuno dei quali punta fiches da 1$, non faremo soldi neanche se siamo i migliori giocatori del mondo, poiché il piatto è fondamentalmente vuoto. Per questo motivo dobbiamo evitare le partite caratterizzate da piccoli stack.

2. I soldi passano dai peggiori ai migliori giocatori

Ovviamente questo scenario non si verifica a ogni mano. Nel breve periodo la fortuna svolge un ruolo importante nelle partite di poker. Ciò detto, tuttavia, in un lasso di tempo più lungo i giocatori deboli perderanno i propri soldi a vantaggio degli avversari migliori.

Di conseguenza dovete cercare di trovare dei giocatori mediocri. Il vostro primo compito sarà quello di individuarli.

3. Andate alla ricerca di avversari flemmatici

poker player contorted like a pretzel sitting at the table vs an opponent sitting rigidly upright

Molti giocatori ritengono che non sia possibile vincere soldi in una partita in cui ci siano solo persone placide o comunque inesperte. Se i vostri avversari fanno call su ogni mano, a quel punto diventa tutta una questione di chi si ritrova le carte migliori. Non esiste ragionamento peggiore di questo! È vero proprio il contrario.

Gli avversari flemmatici saranno i vostri migliori alleati e rappresenteranno la vostra migliore possibilità di fare soldi. Perciò è importante individuarli, il che risulterà semplice. Osservate una partita anche solo per qualche mano e vedrete come si comportano i vari giocatori a ogni giro di scommesse.

Come regola generale, andando a ritroso, vi conviene sedervi a tavoli che abbiano almeno tre giocatori sul turn e sul river, e quattro o più che vedano il flop e il turn. Se osservate un incontro con giocatori che normalmente si ritirano prima del flop, o in cui al massimo ci sia un testa a testa dal flop in avanti, vi conviene mettervi in attesa di una partita più favorevole.

Se siete però costretti a sedervi a quel tavolo, fate pure, ma tenendovi pronti a spostarvi a un’altra partita.

4. Meglio avere avversari passivi che aggressivi

Un grande giocatore è in grado di avere la meglio su avversari di ogni tipo. Saprà esattamente come sfruttare a proprio favore qualsiasi stile di gioco si trovi ad affrontare. Ma solo in pochi raggiungono questo livello. Il resto dei giocatori potrà comunque andare alla ricerca di un tavolo in cui i propri avversari siano meno aggressivi e attivi rispetto a loro.

Non conviene infatti essere continuamente costretti a prendere delle decisioni difficili per via dell’aggressività degli avversari. Come nel caso dei giocatori flemmatici, osservare brevemente un incontro ci darà generalmente un’idea di quanto aggressivi o passivi siano i partecipanti al tavolo.

I giocatori tendono a fare call prima del flop? Le 3-bets vengono giocate solo raramente? I giocatori hanno l’abitudine di fare check al flop e al turn? In tal caso, sarà molto probabilmente meglio giocare con questo tipo di avversari piuttosto che sedersi a un tavolo in cui tutti generalmente rilanciano o foldano.

5. Alcol e gioco d’azzardo = avversari perdenti

poker player tossing chips in the air and talking wildly

Coloro che bevono durante le partite risultano essere alle volte bravi giocatori di poker. Lo stesso si può dire per chi ama scommettere su altri giochi, come il keno, le corse di cavalli, gli sport o i giochi da tavolo. Ma se bevono, scommettono o giocano d’azzardo, in genere non si tratta di quel tipo di giocatori seri che possano darci tanto filo da torcere.

È piuttosto facile individuare gli scommettitori e i bevitori. Questi ultimi avranno degli alcolici davanti a sé; per quanto riguarda gli scommettitori, invece, li vedrete giocare attivamente d’azzardo anche durante le partite di poker. Andate alla ricerca di questi giocatori e siate propensi a sedervi ai loro stessi tavoli.

D’altra parte, se vedete un tavolo in cui tutti hanno con sé una bottiglia d’acqua o un caffè e nessuno è concentrato a guardare le dirette delle gare di corsa, ad armeggiare con i biglietti di keno o a trascorrere le ore lanciando i dadi, allora evitate di sedervi lì.

Nota finale sulla scelta del tavolo cui sedersi

La qualità di una partita tende a cambiare nel corso della stessa. A un certo punto le partite favorevoli possono peggiorare se i giocatori scarsi perdono i propri soldi e vengono rimpiazzati da bravi giocatori che si sono resi conto di quanto la partita fosse remunerativa, volendo così sedersi allo stesso tavolo.

Analogamente, le brutte partite possono diventare più favorevoli se i buoni giocatori se ne vanno per andare in cerca di lidi migliori, venendo sostituiti da scarsi colleghi che non prestano attenzione alla qualità della partita a cui si apprestano a partecipare.

Siate consapevoli anche di questo aspetto, a meno che non vogliate abbandonare una partita che a lungo è stata sfavorevole, ma che ora in realtà si sta ribaltando in senso positivo.

May 13, 2021
Ashley Adams
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Ashley Adams è un giocatore di poker di successo dal 1993, mentre dal 2000 si occupa del gioco anche in qualità di scrittore. È autore di oltre 1.000 articoli sul tema e ha scritto anche tre libri di strategia sul poker: Winning 7-Card Stud (Kensington 2003), Winning No Limit Hold'em (Lighthouse 2012) e, più recentemente, Winning Poker in 30 Minutes a Day (D&B Poker, 2020). È anche conduttore del programma radiofonico sul poker "House of Cards". 

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7 trucchi per semplificare il calcolo delle probabilità nel poker

Ogni tanto avete delle difficoltà con il calcolo delle probabilità nel poker?

In questa guida partiremo dal presupposto che i lettori siano già in grado di effettuare calcoli di base per le probabilità, ma che siano alla ricerca di nuovi metodi per accelerare e semplificare il procedimento.

Più veloci saremo nel calcolare le nostre probabilità, maggiore sarà il tempo che potremo dedicare alla questione più importante: prendere la giusta decisione. A volte i giocatori sono così sopraffatti dalle difficoltà matematiche che dimenticano di analizzare la situazione in cui si trovano da un punto di vista strategico.

Il termine “probabilità” (o la variante inglese “odds”) può essere usato nel poker in relazione a due aspetti leggermente differenti.

  1. Il costo che dobbiamo affrontare in occasione di un call o bluff.
  2. Le nostre chance di vincere oppure di ottenere la miglior mano.

In questo articolo faremo riferimento a entrambe le accezioni e ad altri tipi di calcoli delle probabilità, come ad esempio le implied odds.

Daremo per scontato che abbiate delle conoscenze di base su come funziona questo tipo di calcoli. Se in qualche momento sentite di avere bisogno di un ripasso, date un’occhiata a questo articolo relativo alle probabilità di ottenere una coppia a poker.

7 trucchi per calcolare facilmente le probabilità:

Trucco 1 – Percentuali vs rapporti

Tradizionalmente, le pot odds sono espresse sotto forma di rapporto. Tuttavia, il nostro scopo ultimo è quello di paragonare le pot odds con la pot equity, che viene espressa sotto forma di percentuale. Dobbiamo perciò dedicare del tempo extra per convertire il rapporto delle nostre pot odds in formato percentuale, così da poter fare un confronto con la nostra pot equity.

Questo è il motivo per cui la maggior parte dei giocatori professionisti preferisce calcolare le proprie pot odds direttamente sotto forma di percentuale. A questo punto non è necessaria alcuna conversione per mettere a confronto le nostre pot odds con l’equity. Se la percentuale delle nostre pot odds è più bassa di quella della nostra pot equity, abbiamo la possibilità diretta di fare un call fruttuoso sulla base delle pot odds.

La seguente formulazione può aiutarci a ricordare questo principio con maggiore facilità ->

Percentuale del pot totale che stiamo investendo (compreso il nostro call) = Le nostre pot odds in termini percentuali.

Quindi, se il nostro avversario scommette 50$ in un piatto da 100$, il nostro call da 50$ implica un investimento di 50$/200$ o, in altri termini, del 25% del pot. Proprio questo valore, il 25%, rappresenta le nostre pot odds: molto semplice.

cauldron with $100 printed on the side and two spoons on each side ladling $50 each into the cauldron

 

Trucco 2 – Memorizzazione

Il modo più semplice per migliorare la velocità di calcolo è quello di evitare tutti i calcoli superflui. La maggior parte dei professionisti concorderebbe sul fatto che non ha senso calcolare ripetutamente un valore se questo può essere facilmente memorizzato.

Ad esempio, la presente tabella ci mostra le possibili pot odds (sotto forma di percentuale) a fronte di diverse puntate dalle proporzioni differenti in relazione al piatto.

Dimensione della puntata (%) Pot Odds (%)
20 14,29
25 16,67
33 19,88
40 22,22
50 25,00
60 27,27
66 28,45
70 29,17
75 30,00
80 30,77
100 33,33
150 37,50
200 40,00

Se ad esempio il nostro avversario scommette 50$ in un piatto di 100$, un giocatore professionista, senza effettuare alcun calcolo, sarà normalmente in grado di dirci che abbiamo un 25% di pot odds. Essi memorizzano semplicemente il fatto che una scommessa del nostro avversario pari alla metà del piatto ci offre un 25% di pot odds.

Questo tipo di tecniche di memorizzazione può essere usato per calcolare:

  1. Le nostre chance di ottenere uno o più tipi di mani forti al turno successivo o comunque entro il river.
  2. La necessaria frequenza dei fold affinché un bluff di particolari dimensioni risulti proficuo.

Già solo con queste tecniche saremo in grado di semplificarci notevolmente i calcoli!

Trucco 3 – Buone capacità aritmetiche

Molte persone partono dal presupposto che sia necessario avere un talento per fare i calcoli matematici a mente. Non pensano al fatto che sia possibile allenare questo tipo di capacità tramite varie tecniche.

Immaginate ad esempio che il nostro avversario faccia una puntata di 47,38$ in un piatto da 100$. Quali saranno le nostre pot odds?

La somma totale nel piatto sarà di 47,38$ + 47,38$ + 100$ = ehmmmmmm…(intanto il tempo continua a scorrere lentamente).

Per la cronaca la risposta è 47,38$/194,76$ = 0,2433 o il 24,33% di pot odds.

Può anche dare una certa soddisfazione riuscire a fare calcoli complessi a mente, ma in questo caso sarà un’assoluta perdita di tempo. Essere bravi nel fare calcoli a mente non implica necessariamente il saper lavorare con numeri complessi. È molto più utile riuscire a riconoscere quali sono gli aspetti essenziali e come semplificare efficacemente i vari problemi matematici.

47,38$ corrispondono grossomodo a 50$. Una scommessa del nostro anniversario pari a metà del pot ci offre intorno al 25% di pot odds (sfruttando l’informazione memorizzata con l’ausilio del trucco numero 2).

È possibile eseguire questo ragionamento in meno di un secondo. È così importante il fatto che, strettamente parlando, siamo leggermente distanti dal valore preciso? Assolutamente no: neanche la stima della nostra pot equity risulterà perfettamente precisa. Conoscere le pot odds nel dettaglio con tanto di numeri decimali non costituirà assolutamente un valore aggiunto.

Trucco 4 – Visualizzazione

Immaginate che il nostro avversario scommetta 23$ in un pot di 72$. Magari noi abbiamo memorizzato le pot odds valide per vari tipi di somme, ma in questo caso non è immediatamente chiaro a quale percentuale del piatto corrisponda questa puntata.

Provate a immaginare visivamente questi numeri come se fossero delle strutture fisiche, ad esempio delle barre in un diagramma a colonne.

a player’s head with this graph floating above as if they are thinking hard about the numbers

Quali sono le dimensioni della barra associata al pot in rapporto a quella della scommessa? Auspicabilmente dovremmo essere in grado di percepire che la prima ha delle dimensioni pari a circa il triplo della seconda, il che significa che quest’ultima è pari a circa il 33% del pot. Grazie ai numeri che abbiamo memorizzato sappiamo di avere circa il 20% di pot odds.

Il valore preciso della puntata è del 36%, ma la nostra stima ci si avvicina parecchio, senza la necessità di effettuare veri calcoli matematici. L’efficacia di questo metodo dipenderà dalla vostra forma mentis.

L’aspetto da tenere a mente è che ci sono diversi modi di affrontare i problemi matematici senza metterci direttamente in gioco con i calcoli. I geni della matematica spesso percepiscono questa scienza più come un vasto territorio presente nella loro mente anziché come un insieme di numeri.

Se comunque ci rendiamo semplicemente conto che questo tipo di approccio non è quello giusto per noi, il trucco numero 3 ci può venire comodamente in aiuto. 23$ corrispondono approssimativamente a 25$ e 72$ sono grossomodo 75$. 25$/75$ rappresenta una scommessa pari al 33% del pot.

La chiave è quella di non lavorare mai con i numeri difficili, ma di arrotondare sempre a numeri più semplici.

Trucco 5 – Il sistema delle implied odds

I calcoli relativi alle implied odds sono i più complicati e impegnativi fra tutti i problemi che le odds propongono nel poker. Sfruttando una combinazione di quanto abbiamo imparato finora e mettendo a frutto un sistema semplificato per calcolare le implied odds, dovremmo essere in grado di eliminare molte difficoltà.

Giova ricordare che, a seconda del numero di outs, abbiamo bisogno che il pot cresca e assuma un valore pari a tot volte il nostro call. Possiamo stimare le dimensioni del piatto ideale moltiplicando il nostro call per i numeri della seguente tabella.

Numero di outs Moltiplicatore per le implied odds
1 50,0
2 25,0
3 17,0
4 13,0
5 10,0
6 8,0
7 7,0
8 6,0
9 6,0
10 5,0
11 5,0
12 4,0
13 4,0
14 4,0
15 3,0

Si noti che le mani con 4, 8 o 9 outs sono state evidenziate in grassetto. I tipi di progetto più comuni, vale a dire il progetto di scala a incastro, di scala bilaterale e di colore, hanno rispettivamente 4, 8 e 9 outs.

Vediamo un esempio di come in pratica funziona il sistema.

Ci sono 100$ nel piatto sul turn e il nostro avversario punta 100$. Abbiamo le implied odds per fare call con il nostro progetto di colore?

A questo punto sarà necessaria qualche operazione matematica: non c’è modo di aggirarle in toto. Ma sfruttando il nostro sistema, questi calcoli dovrebbero risultare il più indolori possibile.

Avendo 9 outs, moltiplichiamo il nostro call per 6 (secondo le indicazioni della tabella). Questo calcolo ci darà un’idea approssimativa delle dimensioni che deve assumere il piatto per giustificare un call basato sulle implied odds.

$50 * 6 = $300

Abbiamo bisogno che il pot ammonti mediamente a circa 300$. A seguito del nostro call ci sarebbero 200$ sul tavolo. Abbiamo perciò bisogno che i nostri avversari aggiungano 100$ al pot sul river affinché sia giustificato il nostro call sul turn.

Possiamo quindi dare un’occhiata agli stack residui dei nostri avversari e valutare se sia fattibile che al turno successivo (dopo aver ottenuto la carta che ci serviva) il pot si arricchisca mediamente di altri 100$.

Proviamo con un altro tipo di mano.

Ci sono 100$ nel piatto sul turn e il nostro avversario punta 50$. Abbiamo le implied odds per fare un call con il nostro progetto di scala a incastro?

Con 4 outs, utilizzando la tabella che abbiamo memorizzato in precedenza, scopriamo di dover moltiplicare il nostro call per 13: dobbiamo quindi fare 50$ * 13. Siccome siamo diventati bravi coi calcoli a mente, scomponiamo quest’operazione: moltiplichiamo 50$ * 10, che fa 500$, e aggiungiamo poi 50$ * 3, il cui risultato è 150$. A questo punto viene fuori una somma di 650$.

Dal momento che il piatto attuale ammonterebbe a 200$ dopo il nostro call sul turn, abbiamo bisogno di aggiungere 450$ nei turni successivi.

È sconsigliabile sprecare energie nell’eseguire i calcoli matematici con eccessiva meticolosità. Già i valori contenuti nella nostra tabella delle implied odds sono arrotondati al numero intero più vicino.

Trucco 6 – Allenamento sulle equity

La capacità di generare delle stime affidabili sulle nostre pot equity è un qualcosa che si può migliorare con l’allenamento. Piuttosto che provare a effettuare dei calcoli per stabilire la nostra pot equity, è meglio riuscire a riconoscere vari scenari e “sapere semplicemente” quanta equity avrà probabilmente la nostra mano o il nostro range.

Alcuni software per il calcolo dell’equity mettono a disposizione una modalità allenamento. I giocatori vengono messi dinanzi a vari scenari basati su una delle seguenti situazioni:

  1. Equity mano vs mano
  2. Equity mano vs range
  3. Equity range vs range

Dedicando del tempo apposito per allenare la capacità di stimare l’equity, alleviamo la pressione durante le situazioni di gioco reali. Anziché avere bisogno di effettuare calcoli troppo dettagliati nel bel mezzo della mano, abbiamo molte più probabilità di farci un’idea ragionevole sulla nostra pot equity seguendo un certo automatismo.

Trucco 7 – Assistenza software

Vi sorprenderebbe scoprire che molti giocatori professionisti online non si prendono la briga di calcolare le proprie pot odds? Essi generalmente si avvalgono di sofware esterni che svolgono i calcoli per loro.

Quest’opzione ovviamente è valida solo per i giocatori online; alcuni giocatori o poker room in rete potrebbero considerare immorale l’utilizzo di tali schemi.

È consigliabile imparare a effettuare da soli i calcoli sulle probabilità piuttosto che fare affidamento sui software, ma la presente guida sulle odds non sarebbe completa se non si menzionasse anche quest’ultima opzione.

Allenatevi, allenatevi, allenatevi!

Abbiamo considerato diverse strade per semplificare il calcolo delle poker odds e per migliorare le nostre capacità di fare calcoli a mente.

Non è detto che saremo in grado di constatare un miglioramento da un giorno all’altro, ma con un allenamento costante e una buona dose di pazienza potremo affinare le nostre abilità!

May 12, 2021
Timothy Allin
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Timothy "Ch0r0r0" Allin è un giocatore professionista, coach e autore. Ha iniziato a giocare nel 2006, partendo da zero e aumentando il suo bankroll online in maniera costante senza mai depositare alcun dollaro. Dopo aver partecipato (e vinto) ad alcune tra le manifestazioni più prestigiose, ora condivide le sue esperienze e opinioni sul magazine di 888poker.

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7 dei migliori documentari sul poker

Il poker è un gioco con molte storie, personaggi e aneddoti interessanti: l’ideale per tirare fuori grandi documentari. A partire dalle storie di successi o di fallimenti, fino ai racconti del Far West e alla crescita del settore, un documentario può narrare una storia di vita reale oppure offrire un approfondimento sul gioco.

Gli amanti delle carte con una passione per i docufilm hanno una bella lista di opzioni a disposizione.

Ecco alcuni dei migliori documentari sul poker:

1 – ALL IN: THE POKER MOVIE

Il film è incentrato sulla storia del gioco, arrivando al clamoroso boom del poker negli anni 2000, con tanto di comparsata di alcuni dei migliori giocatori.

Riassunto: il regista Doug Tirola offre un quadro realistico del poker moderno e di come esso abbia avuto origine da squallidi e fumosi retrobottega per passare poi ai grandi tornei e a casinò più affascinanti. Il film raffigura il poker moderno all’interno della cornice della storia globale del gioco, compresa la storica vittoria di Chris Moneymaker al Main Event delle World Series of Poker nel 2003. Gli spettatori possono approfondire molti aspetti (compreso il boom in parallelo del poker online) grazie alle interviste ad alcuni dei più grandi giocatori, come Phil Hellmth, Daniel Negreanu, Antonio Esfandiari e molti altri. Inoltre, alcuni insider dell’industria, come l’ideatore del World Poker Tour Steve Lipscomb, analizzano la rivoluzione del poker televisivo dovuta all’introduzione della possibilità per gli spettatori di vedere le carte coperte dei giocatori. Altrettanto rivoluzionario risulta anche lo stile narrativo di All In.

Ambientazione: Stati Uniti durante il boom del poker
Data di uscita: 2009
Citazione principale: Scott Nguyen afferma, vantandosi: “In questo momento il poker è più importante del Super Bowl”.

2 – ONE OF A KIND: THE RISE AND FALL OF STU UNGAR

Stu Ungar è uno dei soli due giocatori capaci di vincere per tre volte il il Main Event delle WSOP. La sua tragica scomparsa nel 1998 ha portato molti a chiedersi cosa ne sarebbe stato se fosse vissuto più a lungo.

Riassunto: Ungar è stato un brillante giocatore di poker, ma d’altra parte anche un’anima in pena. Ci sono stati molti alti nella sua carriera, come le due vittorie consecutive al Main Event delle WSOP tra il 1980 e il 1981, a cui ha fatto seguito un terzo titolo conquistato nel 1997. Ci sono stati tuttavia anche molti bassi, come la tossicodipendenza e i disordini familiari e finanziari. Ungar è morto poco dopo il suo ultimo trionfo al Main Event per via delle sue precarie condizioni dovute al prolungato uso di sostanze stupefacenti. Esperti del poker come Mike Sexton e Doyle Brunson offrono una propria analisi durante tutto il film. Il regista Al Szymanski fa un quadro dell’incredibile vita e della genialità del protagonista ai tavoli da poker, rappresentando al contempo alcuni dei suoi lati più oscuri.

Ambientazione: New York, Las Vegas
Data di uscita: 2006
Citazione principale: Sexton su Ungar: “Ai tavoli da poker non c’era nessuno di migliore, più veloce o più intelligente di lui”.

3 – SPORTS SPECTACULAR: WORLD SERIES OF POKER

Non sarà uno dei documentari più noti tra i giocatori di poker, ma l’emittente americana CBS Sports ci offre un grande sguardo d’insieme al Main Event delle World Series of Poker del 1973. È stato uno dei primi documentari a fare un quadro reale del mondo del poker ad alti stakes e dei personaggi più interessanti ai tavoli da gioco.

Riassunto: questo film, sebbene prodotto per la televisione, offre un fantastico sguardo da vicino agli albori delle WSOP. Gli appassionati di poker proveranno un po’ di nostalgia per le fasi primordiali delle series nel centro di Las Vegas, narrate dal leggendario giocatore Jimmy “The Greek” Snyder. Il film ci porta in un’epoca passata con giocatori come Amarillo Slim, Doyle Brunson, Puggy Pearson, Johnny Moss, Bob Hooks e Jack Straus e offre una visione del poker vecchia scuola in salsa vintage. Attualmente PokerGO possiede i diritti del film come parte delle sue WSOP Classic series.

Ambientazione: Casinò Binion’s Horseshoe, Las Vegas
Data di uscita: 1973
Citazione principale: Benny Binion, proprietario dell’Horseshoe, nonché fondatore delle WSOP, aveva perlomeno il piccolo presentimento che il suo nuovo evento sarebbe divenuto sempre più importante: “Quest’anno abbiamo avuto tredici [giocatori al Main Event]… Mi aspetto di averne più di venti l’anno prossimo. C’è persino la possibilità che arrivino a cinquanta. Potrebbero anche essere di più. In futuro sarà certamente così”.

wsop 1973

4 – ULTIMATEBEAT: TOO MUCH TO LOSE

Nel 2007, la scena del poker è stata scossa da uno dei più grandi imbrogli nella storia del gioco. Ultimatebeat racconta la storia completa.

Riassunto: prima della vicenda del Black Friday, Ultimate Bet era uno dei principali operatori di poker online, ma uno scandalo di frode nel 2007 ha provocato il fallimento dell’azienda. All’epoca sembrava che gli account di alcuni giocatori riuscissero a conquistare una grande quantità di soldi effettuando sempre la mossa giusta. C’era anche un account opportunamente chiamato “Potripper” (traducibile come ‘lo squartatore di pot’) e alla fine è emerso che questo e altri “superaccount” permettevano ad alcuni giocatori di vedere le carte dei loro avversari. L’associazione a delinquere è stata poi attribuita a Russ Hamilton, campione del Main Event delle WSOP 1994 nonché consulente di Ultimate Bet. In alcune registrazioni effettuate di nascosto lo si sente confessare il piano criminale. I produttori del film stimano che la frode abbia generato una somma di oltre 20 milioni di dollari. Il regista Scott Bell ha svolto un grande lavoro nell’esporre tutta questa squallida vicenda.

Ambientazione: Las Vegas e altre location
Data di uscita: 2013
Botteghino: n/d
Citazione principale: Russ Hamilton, campione del Main Event delle World Series of Poker 1994, dichiara di non voler restituire i soldi ai giocatori truffati: “Ho preso questi soldi e non proverò ad aggiustare le cose, per cui dobbiamo toglierli di mezzo”.

5 – KID POKER

Daniel Negreanu è tra i giocatori più famosi. Con i suoi sei braccialetti WSOP, due titoli WPT e oltre 42 milioni di dollari in montepremi conquistati in totale, ha avuto una carriera molto intensa. Il film fa un quadro del suo percorso di vita a partire dall’infanzia vissuta nei sobborghi di Toronto fino alla consacrazione da superstar del poker avvenuta a Las Vegas.

Riassunto: tanti appassionati di poker saranno anche in grado di riconoscere Negreanu ai tavoli da gioco, ma forse senza sapere molto su di lui. Il documentario è completo di tutto: dalle origini con le partite frenetiche assieme ai suoi amici in Canada fino alle prime incursioni sulla scena dei tornei a Las Vegas. Spoiler: questi tornei lo hanno portato più volte al fallimento. Agli spettatori viene anche mostrata la storia di come la famiglia di Negreanu sia emigrata in Canada; viene inoltre offerto il racconto del protagonista relativo alla sua ascesa all’olimpo del poker. I produttori hanno fatto un ottimo lavoro nel fornire un quadro reale di questo giocatore così importante per la storia del gioco.

Ambientazione: Toronto, Las Vegas
Data di uscita: 2016
Botteghino: n/d (film Netflix)
Citazione principale: Negreanu: “Ho sempre avuto la sensazione che avrei avuto successo a prescindere da cosa avrei fatto”.

6 – POKER QUEENS

Ideato con lo scopo di spingere sempre più donne a cimentarsi nel mondo del poker, questo interessante film offre un quadro delle giocatrici che danno battaglia nei casinò.

Riassunto: si tratta di uno dei documentari più nuovi e recenti, che si incentra sul ruolo delle donne nel poker, alcune delle quali non sempre conquistano i titoli principali delle notizie. Gli spettatori potranno riconoscere molte grandi giocatrici come Jennifer Tilly, Kristen Bicknell, Jennifer Harman, Loni Harwood, Maria Ho, Barbara Enright, Live Boeree, Kathy Liebert e altre ancora. Poker Queens narra anche la storia in generale delle donne nel poker. La scrittrice e regista Sandra Mohr, inoltre, offre un resoconto dei propri tentativi di giocare in vari casinò con un travestimento da uomo. Il film offre tanti spunti di riflessione facendo un confronto fra il trattamento che viene riservato ad alcune donne al tavolo da gioco e l’esperienza di Sandra Mohr in veste di uomo.

Ambientazione: Las Vegas
Data di uscita: 2020
Botteghino: n/d
Citazione principale: Kristen Bicknell: “Ai ragazzi non piace perdere contro le ragazze”.

7 – GRINDERS

Molti giocatori si chiedono cosa si provi a lasciare il proprio lavoro e fare affidamento sulle proprie abilità per guadagnarsi da vivere col poker. Questo film offre proprio il quadro di un simile scenario.

Riassunto: cosa può fare un regista disoccupato che deve mantenere la moglie e il figlio neonato? Mike Gallagher, ritrovatosi in questa situazione, decide di dirigersi ai tavoli da gioco e di filmare le alterne fortune del poker come forma di sostentamento. Immersi negli ambienti sotterranei della città di Toronto, gli spettatori possono vivere da vicino la pressione dovuta alla vita da grinder; vengono inoltre presentati alcuni personaggi interessanti (compreso Gallagher). È un tipo di film unico nel suo genere, con Gallagher che prova a vivere il sogno di guadagnarsi da vivere cimentandosi nel gioco che ama. Sarà in grado di vincere abbastanza per pagare le bollette e sbarcare il lunario?

Ambientazione: Toronto
Data di uscita: 2011
Citazione principale: Gallagher afferma con frustrazione: “Mi serve un appartamento, una nuova macchina, un orologio, una nuova vita”.

ULTERIORI APPROFONDIMENTI: Siete alla ricerca di altri film sul poker? Cliccate qui e date un’occhiata ad alcune delle nostre altre proposte.

May 8, 2021
Sean Chaffin
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Sean Chaffin è un scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.

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7 super consigli per avere e conservare una poker face!

Assomigliate a un cerbiatto impaurito col volto grondante di sudore ogni qual volta provate a bluffare?

Siete in grado di mascherare la forza della vostra mano quando avete il nut?

Avere una “poker face” è una delle chiavi per diventare un giocatore di successo. Per questo motivo 888poker offre alcuni consigli e trucchetti su come riuscire a sviluppare questa capacità.

Ecco una lista con alcuni di questi suggerimenti. Vi insegneremo anche a mantenere una faccia da poker mentre giocate.

Migliore sarà la vostra poker face, migliori saranno le possibilità di avere successo nel gioco!

7 consigli per creare e migliorare la vostra faccia da poker

1. Capire la propria poker face e controllare le espressioni

Poker Face

Una faccia da poker è costituita da un’espressione pressoché impassibile, che dissimula sia le proprie intenzioni sia la forza della propria mano.

È importante avere una poker face dimodoché gli avversari non possano capire se stiate bluffando o se abbiate il nut.

  • Ipotizziamo che voi sorridiate e tremiate tutte le volte che avete una buona mano.
  • Di contro, assomigliate a un cerbiatto impaurito col volto grondante di sudore ogni volta che provate a bluffare.

Inutile dire che gli altri giocatori al tavolo non avranno particolari problemi a leggere le vostre intenzioni.

Senza una faccia da poker tenderete a rivelare un sacco di informazioni. In un gioco in cui queste ultime solitamente scarseggiano, si tratta di un aspetto piuttosto importante.

La velocità con cui reagirete a quello che vedono i vostri occhi potrebbe davvero fare la differenza tra vincere o perdere un grande pot.

2. Identificate le vostre tendenze e prendete la decisione giusta

Identify Your Tendencies to Help with Decision-Making

Qualsiasi cosa facciate al tavolo da poker, che lo sappiate o meno, fornisce delle informazioni. L’obiettivo è quello di individuare le tendenze (leggasi “segnali”) dei vostri avversari e usare queste informazioni al momento di decidere cosa fare.

Analogamente, i vostri avversari proveranno a fare lo stesso con voi. È perciò estremamente importante essere consapevoli dei propri segnali.

  • Per esempio avete notato che il vostro battito cardiaco aumenta leggermente quando bluffate?
  • Come reagite a questo punto?
  • Siete capaci di rimanere impassibili come delle statue o vi vengono i tremori?
  • Magari la mano vi trema un pochino mentre piazzate le fiches.

Se i vostri avversari sono attenti, potrebbero notare questo genere di dettagli.

  • Per quanto riguarda i vostri occhi?
  • Come si comportano nelle varie situazioni?

Molti giocatori lanciano involontariamente un’occhiata alle proprie fiches ogni qual volta esce una buona carta, forse per valutare inconsciamente quanto possono scommettere.

Di contro, molti rimangono a fissare il tavolo quando esce una carta svantaggiosa. Forse rimangono attoniti e si chiedono perché la dea bendata li abbia piantati in asso.

Il primo step per sviluppare una poker face è quello di esaminare le proprie tendenze.

Non fatevi tradire da queste ultime.

3. Il linguaggio del corpo rivela la verità

Identifying Body Language Exposes the Truth

Ne abbiamo appena parlato con l’esempio delle mani tremanti e dei segnali oculari. Questi aspetti, però, danno solo una vaga idea della complessità del linguaggio del corpo.

Ci sono addirittura dei libri che trattano l’argomento (vi consigliamo di dare un’occhiata al libro Non mi freghi! scritto da Joe Navarro, ex-agente dell’FBI, operativo nei reparti speciali del controspionaggio e della valutazione comportamentale e attualmente considerato come uno dei massimi esperti mondiali della comunicazione non verbale).

Prendetevi del tempo per imparare a conoscere i segnali del poker, in particolare per quel che riguarda il linguaggio del corpo.

C’è un duplice vantaggio:

  1. Sapete a cosa fare attenzione quando giocate con degli avversari
  2. Vi accorgerete dei segnali non verbali che rischiate di lanciare.

Come detto in precedenza, la prima cosa da fare è quella di prendere coscienza di ciò che serve per nascondersi dietro la propria poker face.

4. Mettete in pratica la dissociazione per focalizzare l’attenzione e calmare le emozioni

La dissociazione viene definita come una disconnessione nel modo in cui la vostra mente gestisce le informazioni. È possibile sentirsi sconnessi dai propri pensieri, sensazioni, ricordi e da tutti gli elementi circostanti.

Può influire sul proprio senso d’identità e sulla percezione del tempo.

Nella “vita reale”, di solito, rappresenta un fenomeno negativo, ma si tratta di uno strumento prezioso nel mondo del poker.

Practice Dissociation to Focus Mind and Calm Emotions

Questo è dovuto al fatto che il poker rappresenti un’altalena di emozioni. Il gioco è spesso caratterizzato da grandi oscillazioni. La transizione dall’euforia per una vittoria all’angosciante delusione per una sconfitta viene gestita diversamente da persona a persona.

A dire la verità, tanti giocatori non reagiscono bene. Molti consentono alle proprie emozioni di interferire negativamente con le proprie prestazioni (a tal proposito si parla di “tilt”).

Se siete in grado di dissociarvi, potete eliminare la componente emotiva dal vostro gioco.

  • Questo implica una rabbia maggiormente controllata in caso di sconfitta, ma anche una minor euforia in caso di vittoria.
  • Si può raggiungere più facilmente una certa stabilità emotiva, il che di solito si ripercuote positivamente sulle proprie prestazioni.

Non è facile raggiungere la dissociazione. Sicuramente è più facile a dirsi che a farsi. Ma se vi esercitate e acquisite la consapevolezza necessaria per soffocare qualsiasi emozione, sarete sulla buona strada.

La dissociazione è fondamentale per affinare la propria faccia da poker.

Pensate ad alcune possibili reazioni quando vincete (sorrisi, vertigini ecc.) o quando perdete (rabbia, postura sbagliata, espressione accigliata ecc.).

Quando si è dissociati, non si dovrebbe verificare alcuna di queste reazioni.

In tal caso gli avversari avranno molte più difficoltà a leggere i vostri pensieri.

5. Per sviluppare una faccia da poker è fondamentale essere costanti

Consistency is Key for Developing a Poker Face

Non c’è un solo tipo di poker face: esistono numerosi modi di presentarsi al tavolo. Alcuni poker pro, come gli ex campioni WSOP Phil Hellmuth e Chris Ferguson, indossano solitamente cappelli e occhiali da sole.

Poi si siedono stoicamente, spesso con le mani racchiuse davanti al volto e provano a non tradire i propri pensieri. Sembrano delle statue.

Altri ancora, come ad esempio Daniel Negreanu, fanno a meno degli accessori e si presentano a volto totalmente scoperto.

Essi tuttavia hanno imparato a controllare le proprie emozioni, per cui è un’impresa improba provare a leggergli nella mente. Hanno imparato a padroneggiare l’arte della poker face.

La chiave sta nel trovare la strada giusta per voi.

  • Alcuni giocatori si sentono a disagio quando vengono fissati con lo sguardo.
  • Se quindi il contatto visivo non è il vostro punto forte, potreste ricorrere agli occhiali da sole.
  • Altri invece si sentono più a proprio agio nel lanciare occhiatacce agli avversari, perciò non hanno bisogno degli occhiali.

Una volta trovata la vostra strada, lavorateci e affinatela. Potreste anche far riferimento al libro di Chris Ferguson.

L’autore era solito sedersi di fronte allo specchio per perfezionare la propria poker face sviluppando dei movimenti routinari (esaminava i suoi movimenti nel prendere e piazzare le chips, analizzava la posizione delle mani nei tempi morti ecc.).

Infine, il miglior modo per migliorare la propria faccia da poker consiste forse nel fare affidamento sugli amici.

Chiedete loro un feedback sulle vostre azioni e il vostro modo di presentarvi.

Raccogliete queste informazioni e usatele a vostro favore.

6. Parlate con gli avversari per ottenere la giusta reazione

Using Speech Play to Get the Right Response

Il poker è un gioco sociale, per cui non sorprende che le conversazioni siano uno degli elementi integranti delle partite al tavolo. Daniel Negreanu è un maestro nel chiacchierare con gli avversari. Spesso chiama le mani degli altri giocatori, inducendoli a fare esattamente quello che vuole lui.

Durante il Main Event delle WSOP nel 2016, Will Kassouf si è scelleratamente avvalso di questa tecnica, nota come “speech play”, per irritare i propri avversari. In più di un’occasione, il suo comportamento li ha mandati in confusione durante la partita.

La maggior parte dei giocatori non porta avanti una conversazione nel corso di una mano, ma alcuni invece lo fanno: forse solo per essere socievoli o, più probabilmente, per provare a carpire delle informazioni e manipolare gli avversari.

Se partecipate alla conversazione, vi esponete al rischio di essere raggirati. Ovviamente, se avete fiducia nel vostro “speech play”, potreste essere in grado di ribaltare la situazione imponendo la vostra superiorità da grandi chiacchieroni.

In genere è buona regola non parlare. È più probabile che riveliate informazioni preziose su di voi anziché carpirne dagli altri.

Lo speech play è un’arte.

A meno che non siate particolarmente ferrati, la vostra faccia da poker sarà più efficace se terrete la bocca chiusa.

7. Fate colpo sugli altri – L’abbigliamento è importante

Dress to Impress

Fin qui ci siamo concentrati sul viso, ma per concludere analizziamo un’altra componente: il corpo. Dovete mettervi qualcosa indosso. Che ve ne rendiate conto o meno, l’abbigliamento fornisce agli avversari informazioni importanti su sé stessi.

Essi si faranno un’idea su di voi in base a cosa indossate. Se ne siete consapevoli, potete sfruttare questo aspetto a vostro favore.

  • Ammettiamo per esempio che vi presentiate in tuta, con uno zaino e delle cuffiette. Non ci vuole un genio per capire che siete probabilmente dei giocatori esperti. Si tratta infatti del tipico “completo” dei giovani poker pro pronti per una lunga partita.
  • Immaginiamo che vi vestiate invece in modo conservativo, in camicia e pantaloni eleganti. Gli altri giocatori potrebbero etichettarvi come dei bellimbusti dallo stile di gioco diretto e selettivo.
  • Al contrario, ipotizziamo che vi presentiate vestiti in maniera sciatta, magari in pantaloncini, maglietta e capelli arruffati. Gli avversari penseranno probabilmente che siate delle persone pacate, forse anche nel modo di giocare.

Alla luce di quanto detto, vi conviene considerare l’idea di seguire un determinato stile d’abbigliamento per confondere gli avversari. Se siete bravi giocatori, evitate di indossare degli abiti che tradiscano subito il vostro livello di abilità.

Vestitevi invece come dei turisti, così da dare l’impressione di essere dei facili bersagli.

Il gioco del poker è basato sulla scarsità di informazioni. Più ne avrete a disposizione voi e meno ne avranno gli avversari, migliori saranno le vostre chance.

Prendete atto che qualsiasi cosa diciate, facciate e indossiate può rivelare informazioni cruciali agli altri.

Fate di tutto per tenere nascoste queste informazioni e non fatevi decriptare la vostra poker face!

April 27, 2021
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Perché accontentarsi delle partite a due quando esiste il poker a quattro carte?

Se siete mai stati in un casinò per giocare a poker, che fosse un torneo o un cash game contro altri avversari, potreste esservi fatti un giro fra i vari tavoli. È proprio qui che è possibile assistere ad alcuni tra i giochi da casinò più popolari, come il blackjack, la roulette e i dadi, solo per fare qualche esempio.

In questa stessa area potrete trovare anche altri giochi di carte, molti dei quali incentrati sul poker. Un tipico esempio è quello del poker a quattro carte, inventato da Roger Snow e gestito da Shuffle Master. Diversamente da molte altre varianti, quella a quattro carte non prevede degli avversari. Al contrario, ogni partecipante se la deve vedere col banco.

L’obiettivo è semplice: ottenere una mano a quattro carte superiore a quella del dealer. Non appena vengono piazzate le scommesse, ogni giocatore riceve cinque carte coperte. Allo stesso modo, il croupier ne riceve cinque a testa in giù, ma ne ottiene anche una sesta che viene scoperta.

Le carte seguono la stessa gerarchia valida in altri giochi di poker.

La classifica delle mani in ordine crescente è:

  • Carta alta
  • Coppia
  • Doppia coppia
  • Scala
  • Colore
  • Tris
  • Scala di colore
  • Poker

Un tavolo da poker a quattro carte può avere questo aspetto:

4 Card Poker

Scommessa ante e aces up

Esistono due tipi diversi di scommesse nel poker a quattro carte: l’ante e l’”aces up”. Dovete optare per almeno una delle due puntate. Potete anche effettuare entrambi i tipi di scommessa. Aces up è una side bet con la quale si scommette che la propria mano includerà una coppia d’assi o una mano migliore.

Se avete una coppia d’assi, incassate una vincita pari all’importo scommesso. Se avete una mano migliore, vi aggiudicate un premio più alto.

Ecco uno sguardo ad alcuni payout standard per l’aces up nel poker a quattro carte:

Mano Payout
Poker 50 a 1
Scala di colore 40 a 1
Tris 8 a 1
Colore 5 a 1
Scala 4 a 1
Doppia coppia 3 a 1
Coppia d’assi 1 a 1

Se non disponete di una coppia d’assi o di una mano migliore, perdete la vostra puntata aces up. Questo tipo di scommessa è indipendente dall’ante, il che significa che le carte del dealer sono del tutto ininfluenti: si tratta semplicemente di scommettere sulla forza della propria mano individuale.

Dopo aver piazzato la scommessa ante, i giocatori guardano le proprie carte. Dovrebbero poi esaminare l’unica carta scoperta dal dealer. A questo punto devono decidere se andare avanti o rinunciare.

In quest’ultimo caso, spingono le carte verso il croupier e sacrificano la propria scommessa ante. Se invece vogliono giocare, devono piazzare una puntata in corrispondenza della scritta “Play” sul tavolo.

Questo format si differenzia da quello del poker a tre carte, nel quale la scommessa di gioco dev’essere uguale a quella ante. Nella variante a quattro carte, invece, i giocatori possono scommettere un importo pari fino al triplo della puntata ante.

Se la vostra mano finisce per battere quella del dealer, vi aggiudicherete un payout di 1 a 1. In caso di parità vince il giocatore.

La puntata ante è soggetta anche a un bonus premium hand:

Mano Payout
Poker 25 a 1
Scala di colore 20 a 1
Tris 2 a 1

Anche nella rarissima eventualità in cui il dealer dovesse battere una delle premium hand appena indicate, incassereste comunque il payout!

Se effettuate sia la scommessa ante sia quella aces up e decidete di non piazzare la scommessa “play”, la vostra puntata ante decadrà, ma quella aces up rimarrà valida.

Una volta effettuate tutte le scommesse si chiudono i giochi. Il croupier a quel punto rivela tutte le carte e seleziona la miglior combinazione possibile con quattro delle sei carte a propria disposizione.

Nessuna mano qualificante prevista

Molti giochi di carte nei casinò prevedono una mano qualificante affinché il dealer possa giocare. Nel poker a tre carte, ad esempio, il croupier deve avere una donna come carta alta o una mano superiore per qualificarsi. In caso contrario, le scommesse ante dei giocatori vengono pagate 1:1, mentre le puntate “play” vengono restituite.

La buona notizia è che nel poker a quattro carte non dovrete preoccuparvi di tutto questo. Non c’è alcun requisito perché il croupier si qualifichi.

Tutte le mani sono valide, il che implica che sarete sempre in gioco quando vorrete.

Jackpot progressivo

Alcuni casinò offrono una scommessa progressiva multi-link nei propri giochi di carte. Tale offerta si estende ai tavoli da poker a quattro carte. Solitamente si effettua sotto forma di una side bet facoltativa da 1$ il cui obiettivo è quello di ottenere un tris o una mano migliore per incassare la vincita.

Se siete abbastanza fortunati da disporre di una scala reale, vi aggiudicate il jackpot, che nella maggior parte dei casi è rappresentato da una somma a cinque o sei cifre.

Diamo uno sguardo ai payout standard per le scommesse progressive:

Mano Pagamento
Scala reale 100% del jackpot
Scala di colore 10% del jackpot
Poker $300
Full $50
Colore $40
Scala $30
Tris $9

Se vi aggiudicate una puntata progressiva, è probabile che abbiate diritto a un bonus “invidia” (chiedete presso il vostro casinò se è previsto tale bonus). In questo scenario venite pagati nel caso in cui un altro giocatore al tavolo ottenga una scala di colore o una scala reale.

Nel primo caso incasserete solitamente una somma di 300$, mentre nel caso di una scala reale vi aggiudicherete una somma di 1.000$ o, talvolta, addirittura di più!

Strategia nel poker a quattro carte

La forza e il valore di una mano non necessitano di ulteriori spiegazioni nel poker a quattro carte. Per quanto riguarda la scommessa “aces up”, dovete semplicemente capovolgere le carte e vedere cosa avete: niente di più semplice.

Nel fare una puntata ante, l’unica strategia si incentra su due decisioni:

  • se rinunciare all’ante o effettuare una scommessa “play” aggiuntiva e, in quest’ultimo caso
  • se effettuare una puntata pari a 1X, 2X o 3X la somma dell’ante.

Una semplice strategia per principianti è composta dai seguenti punti:

  • Giocare una somma pari a 3X la scommessa ante se si dispone di una coppia di dieci o una mano migliore
  • Giocare una somma pari alla scommessa ante se si ha una coppia di nove o una mano più bassa
  • Rinunciare alla propria scommessa ante se non si ha almeno una coppia in mano

Se avete un po’ più di esperienza, potreste leggermente affinare la vostra strategia. Ammettiamo per esempio che abbiate una coppia di figure come jack, donne o re. Potreste decidere di effettuare una puntata 3X se la carta scoperta dal dealer è più bassa della vostra coppia. Se invece è più alta, come nel caso di un asso, potreste considerare l’idea di abbassare la puntata a 1X o 2X.

La chiave sta nell’esaminare attentamente le proprie cinque carte personali e quella scoperta dal dealer. Se ad esempio quest’ultimo mostra un re e voi vi ritrovate una coppia di re, è probabile che lui non abbia una mano pari alla vostra.

Forti di questa consapevolezza, potete piazzare una scommessa 3X con maggior tranquillità.

Dov’è la fregatura?

Come con tutti i giochi di carte nei casinò, il banco beneficia sempre di un certo margine. Nel poker a quattro carte, tale margine si presenta sotto due aspetti:

  • il fatto che il banco riceve sei carte a fronte delle cinque del giocatore
  • il fatto che esso beneficia dei casi in cui il giocatore rinuncia alla propria scommessa ante.

Tenendo a mente quanto detto, giocate responsabilmente e provate a divertirvi. La variante a quattro carte costituisce un’ottima alternativa per gli appassionati di poker!

April 25, 2021
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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888poker colpisce nel segno con il nuovo canale Twitch 888pokerTV!

888poker lancia 888pokerTV, il nuovissimo canale di live streaming sulla piattaforma Twitch, col quale sarà possibile rimanere costantemente aggiornati sul mondo di 888poker.

Abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti garantendo ai giocatori la possibilità di accedere al mondo del poker 24 ore su 24.

In piena armonia con il nostro slogan, “Made to play”, 888pokerTV offre un’ampia serie di programmi a 360° sul mondo del poker.

Potrete sperimentare da vicino i motivi che portano il brand di 888poker ad avere così tanto successo tra i giocatori.

Potrete inoltre percepire da vicino il nostro amore per il poker e per i giocatori con un’ampia varietà di contenuti pensati apposta per voi.

Cosa offre 888pokerTV

Unitevi alla nuova community di 888pokerTV e non resterete delusi da quello che offriamo.

Ecco una lista di tutto quello che proponiamo ai nostri fedeli giocatori:

  • Tutta l'azione del poker 24 ore su 24
  • Grandi eventi online
  • Contenuti originali
  • Commento live
  • Poker pro in studio
  • Replay degli eventi live
  • Freeroll e omaggi speciali
  • Interviste, strategie e altro ancora

888pokerTV WPTDS Live Streaming

Il canale 888pokerTV è andato in onda per la prima volta il 18 aprile. Il primo programma in assoluto è stata la trasmissione dell’evento inaugurale del WPTDeepStacks con il commento di David Tuchman e Nick Wealthall.

888pokerTV WPTDS Live Streaming

Le WPTDS London Online Series saranno trasmesse in diretta streaming nei seguenti giorni:

Data

Torneo

Martedì 20/04

WPTDeepStacks #5 - High Roller

Giovedì 22/4

WPTDeepStacks #9 – Marathon

Lunedì 26/4

WPTDeepStacks #15 - Main Event

Durante questi eventi interverranno anche poker pro, celebrità e ambasciatori di 888poker, i quali daranno un contributo con i loro commenti.

Assegneremo inoltre vari premi, tra cui biglietti omaggio per il Main Event del WPTDS o per altri tornei, oltre a diverse vincite in denaro, per un montepremi totale di 10.000$.

Ci sarà inoltre uno speciale freeroll sul sito di 888poker durante ogni trasmissione in streaming.

Entrate su Head over to our 888pokerTV channel. e sintonizzatevi su 888pokerTV. Aggiungetelo ai preferiti e seguite/iscrivetevi al nostro canale per non perdervi assolutamente nessun contenuto!

April 24, 2021
Hyacinth Swanson
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Hyacinth Swanson è una giocatrice di poker part-time dedita ai tornei live e online, che ama scrivere e curare contenuti sul mondo del poker. Gestisce attualmente la società di marketing PurpleGob.com.

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La storia di Cathy Hulbert, rivoluzionaria giocatrice di poker

In questo senso, nel corso degli ultimi decenni sono stati fatti dei passi in avanti nel mondo del lavoro e non solo (anche se la strada da fare è ancora lunga); lo stesso discorso si può applicare anche al poker, dove, difatti, non solo la presenza femminile si è andata affermando via via sempre di più, ma sono diverse le giocatrici che sono state in grado di imporsi con successo ai tavoli da gioco, smentendo peraltro uno dei cliché più diffusi nell’ambiente, secondo il quale le donne non sarebbero in grado di controllare e tenere a bada le proprie emozioni, finendo col perdere la lucidità nei momenti topici dell’incontro.

Cambiamenti radicali come questo sono sempre figli di un processo lungo e graduale, che non può avvenire dall’oggi al domani, per pura forza di inerzia. Altro presupposto imprescindibile per una rivoluzione di questo tipo è certamente la presenza di una o più figure di riferimento, che possano fungere da faro e ispirare i propri consimili nel perseguire la strada appena tracciata: fra i totem del poker e del gioco d’azzardo femminile è impossibile non menzionare Cathy Hulbert, detta “Cat”, distintasi in quanto una delle prime donne a specializzarsi nel conteggio delle carte.

Figlia di un camionista e di un’infermiera, Cathy nasce nel 1950 e cresce in un paesino dell’Upstate New York. La sua gioventù è tutt’altro che facile: a causa di una malattia irreversibile, il padre viene presto costretto a letto, mentre il rapporto con la madre subisce un’importante frattura che la porta a lasciare casa alla tenera età di 15 anni. Decide di affittare una stanza e di intraprendere un lavoro in una fabbrica di sapone, cui si dedica ogni giorno al termine delle lezioni a scuola. Tramite il grande impegno e il forte spirito indipendente sviluppato in maniera prematura, Hulbert riesce a mantenersi economicamente in quegli anni, arrivando anche a iscriversi all’università e finendo per essere l’unica di sei fratelli ad acquisire un titolo di studio accademico: risultato a dir poco notevole, tanto più se si considerano l’ambiente e le condizioni storico-sociali in cui è cresciuta la futura pioniera del gioco d’azzardo.

Già durante gli anni del college la giovane Cathy inizia a sviluppare un grande interesse per i giochi di carte. Una volta conclusi gli studi, questa sua passione trova un ulteriore slancio nel lavoro trovato presso il Senato dello Stato di New York, dove Hulbert, forte della sua ossessione per il gioco in generale, viene incaricata di condurre un lavoro di ricerca che analizzasse le ragioni a favore o contro la legalizzazione del gioco d’azzardo. Come facilmente immaginabile, la sua scelta ricade in favore della regolarizzazione delle scommesse, anche perché uno dei suoi sogni, per sua stessa ammissione, è quello di diventare una giocatrice professionista. È questo il motivo che in quel periodo la spinge a dirigersi a Las Vegas, dove peraltro ha la possibilità di provare l’esperienza più da vicino e di capire in prima persona se sia effettivamente opportuno introdurre le attività d’azzardo anche nello Stato di New York.

Carte blackjack

Cathy frequenta così una scuola di formazione per croupier di blackjack. Seppure non sia quella la sua strada, capisce subito che il casinò rappresenta il suo habitat ideale: una volta terminato il corso, decide dunque di lasciare il proprio lavoro, fare le valigie e trasferirsi a Las Vegas, sfidando peraltro durante il viaggio una tempesta di neve da record in Ohio: è il 1977. Dopo una fugace esperienza lavorativa nel Rainbow Club, una casa da gioco nei sobborghi della città, passa al casinò Union Plaza, in pieno centro. Nonostante la sua richiesta di svolgere il ruolo di dealer ai tavoli di blackjack, viene inizialmente assegnata alla Big Six Wheel (una sorta di ruota della fortuna). Fortemente contrariata, Cathy impara una tecnica per girare la ruota e far uscire costantemente il numero con il payout di 40-1, il più favorevole per lo scommettitore. Visti i risultati negativi per il casinò (che di norma usufruisce di un margine del 35% in tale genere di giochi), la giovane Hulbert viene finalmente accontentata e trasferita al blackjack. Qui si rende presto conto che alcuni giocatori sono spesso in grado di ottenere un blackjack subito dopo aver piazzato una puntata sostanziosa. Una volta intuita l’esistenza di un possibile schema seguito dagli scommettitori, un giorno, in preda alla curiosità, decide senza remore di chiedere lumi a un giocatore, cui Cathy fa riferimento col nome di Peter. Quest’ultimo, descritto come un genio della matematica, si rivela far parte di un team di contatori di carte provenienti in gran parte dalla Cecoslovacchia. Peter ritiene una buona idea insegnare a Cathy la tecnica del conteggio di carte, dal momento che nessuno avrebbe sospettato che una donna potesse avvalersi di un sistema così all’avanguardia. La giovane pioniera apprende così la tecnica ed entra a far parte della squadra, sebbene inizialmente venga rilegata al poco lusinghiero ruolo di “spotter”, ovvero la persona incaricata di sedere al tavolo, osservare l’andamento della partita e segnalare ai propri compagni il momento giusto per entrare in gioco. Questo non le impedisce di accumulare un bel gruzzoletto nel corso del tempo, il che però la porterà anche ad essere rapinata diverse volte in giro per il mondo. A questi episodi si aggiunge un’ulteriore condanna per Cathy: proprio essendo una delle pochissime, se non l’unica donna in grado di contare le carte a tali livelli, diventa sempre più facilmente riconoscibile e incontra via via sempre più resistenze agli ingressi dei casinò, ragion per cui si vede costretta ad abbandonare la propria carriera nel blackjack.

Dopo una breve parentesi con le slot machines (dalle quali pure viene bandita, al punto che si vede costretta ad assumere altri scommettitori che giochino al suo posto), in un periodo nel quale le viene diagnosticato un disordine bipolare della personalità, Cathy inizia a cimentarsi sempre di più nel poker, specializzandosi in particolare nel 7 Card Stud. Come facilmente immaginabile (e come ammesso dalla stessa interessata), la sua condizione psichica la ostacola sensibilmente nella pratica dei giochi di carte, tanto più in un contesto in cui la tenuta dei nervi svolge un ruolo imprescindibile. Non è un caso che Cathy decida di rivolgersi anche a uno psichiatra. Nei suoi primi tre anni di attività nel poker si registrano risultati prevalentemente negativi, ma l’incontro con David Heyden, considerato come il miglior giocatore di 7 Card Stud al mondo, si rivela essere una svolta: non solo infatti trova in lui l’amore della sua vita, ma anche un vero e proprio mentore che le insegna tutti i segreti del poker a sette carte. Ripartendo dalle basi, Hulbert sviluppa le proprie abilità, fino a venire inclusa nella lista dei migliori giocatori di 7 Card Stud al mondo stilata dalla rivista Card Player nel 1996.

Fiches da poker

In questo periodo Cathy segue uno stile di vita più calmo e regolare, avvalendosi anche di esercizi mentali per favorire la concentrazione. Nel corso degli anni si dedica a sua volta all’insegnamento del gioco, aiutando un totale di oltre 200 donne. Inoltre scrive il libro Outplaying the Boys, pubblicato nel 2005, che susciterà un moto di orgoglio anche nella madre, nel frattempo costretta al capezzale. La sua carriera si spegne senza particolari clamori nel 2010, con un’ultima sessione di gioco dall’esito amaro ai tavoli del Borgata di Atlantic City, dove perde circa 40.000$, vittima anche delle fluttuazioni e delle varianze sfavorevoli. A questo proposito non ha mancato di mettere in guardia dal pericolo di giocare in maniera smisurata e smoderata, avendo avuto modo di vedere nel corso della propria carriera tante vite rovinate nei casinò; lei stessa aveva rischiato di fare una brutta fine con l’avvento del poker online, che le garantiva la possibilità di giocare tutto il giorno da casa, mettendo seriamente a rischio il proprio denaro e la propria vita sociale. Cathy ha inoltre espresso il rammarico per non essersi ritirata al top della forma, con l’autostima intatta, come avrebbe invece desiderato.

Ad ogni modo, i risultati ottenuti da Hulbert hanno ispirato altre grandi giocatrici come Loni Hardwood, Kathy Liebert e Vanessa Selbst. Diverse generazioni di donne hanno dimostrato ampiamente come anche il genere femminile sia in grado di eccellere nel gioco e nelle strategie, riuscendo a ottenere grandi risultati nei vari palcoscenici mondiali. Purtroppo va rilevato come ancora oggi la situazione per le donne non sia ancora tutto rose e fiori da un punto di vista sociale e culturale nel mondo del poker, ma la strada intrapresa è sicuramente quella giusta e ci consente di guardare al futuro con rinnovato ottimismo. 

November 18, 2020
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