La guida completa all’importo delle puntate nel poker

Questa guida si propone di armarti di tutta la conoscenza necessaria per scegliere gli importi delle puntate ideali per:

  • Equilibrare adeguatamente il numero di bluff nel tuo range di value bet
  • Manipolare il continuing range dei tuoi avversari
  • Derogare dalla strategia GTO per massimizzare il tuo EV in determinate situazioni, usando un approccio exploitativo
  • Giocare in maniera ottimale per vari runout

Importo delle puntate: spiegazione generale

Come si misura l’importo di una puntata (se è troppo piccola o troppo grande)?

Nel poker, qualsiasi puntata è relativa all’ammontare dei soldi contenuto nel piatto (solitamente espressa come frazione o percentuale: ½-piatto o 50% del piatto). Molti principianti commettono l’errore di decidere l’ammontare delle puntate in rapporto alla forza della propria mano e a quanti soldi hanno nel proprio stack (spesso non tenendo assolutamente conto di quanti soldi siano già nel piatto).

Ma così si penalizzano da soli, rendendosi generalmente facilmente leggibili (ad es., se puntano basso con mani deboli e alto con mani più forti).

Lineare vs polarizzato

Molti giocatori adottano uno stile di puntate polarizzato, puntano/rilanciano cioè sia con mani più forti sia con bluff. Al flop/turn, di solito questi “bluff” sono semi-bluff: una mano debole che sperano di migliorare (ad es., carta alta nella speranza di arrivare a colore o scala).

Al river, quando tutte le equity delle mani si sono concretizzate, i giocatori effettuano value bet con le loro mani migliori o bluff con le peggiori. Se scelgono invece uno stile di puntate lineare, allora l’ammontare delle loro puntate sarà inferiore rispetto a quello dell’approccio polarizzato così da accogliere un range maggiore di value combo nel proprio range.

Pot-Limit vs No-Limit

Pot limit vs no-limit

Generalmente, tutte le grandezze delle puntate si giudicano e decidono in relazione all’ammontare del piatto in quel momento. Più avanti in questo articolo tratteremo il significato delle varie grandezze. Tuttavia, nei giochi pot-limit, l’ammontare massimo delle puntate o dei rialzi praticabile equivale al piatto.

Nei giochi no-limit, un giocatore può puntare o rilanciare di quanto vuole in qualsiasi momento, quindi può anche scegliere di andare all-in e puntare tutto il proprio stack.

Considerazioni sull’importo delle puntate in pre-flop

In generale, quando si entra nel piatto per primi, si dovrebbe rilanciare pre-flop una cifra compresa tra il ½ piatto e il piatto. Poker solver quali PokerSnowie sostengono gli open-raise da 2,25bb da ogni posizione (supponendo una struttura di blind standard), ad eccezione dello Small Blind. Da questa posizione bisognerebbe fare una pot-sized open-raise di 3bb in quanto da fuori posizione rispetto al Big Blind bisogna scoraggiare un avversario dal vedere un flop conveniente in posizione, dato che avrà già 1bb nel mezzo.

Quindi, anche se una cifra tra i 2,25x e i 2,5x può considerarsi la GTO standard, non vuol dire che si debbano usare sempre queste grandezze, dovendo considerare molti altri aspetti:

  • Se hai una mano premium e al tavolo c’è qualcuno che vedrà un’apertura da 10bb, allora rilancia a 10bb! Oltretutto, dato che dal vivo molti giocatori vedranno probabilmente i flop per un ammontare più basso, tu non vorrai trovarti per forza in un 5-way flop con le tue mani forti; altro motivo per cui i giocatori aumentano l’ammontare complessivo delle loro open-raise nelle partite dal vivo per tutto il range.
  • Se ci sono dei limper, quando decidi di aumentare dovresti di solito aggiungere 1bb/limper all’importo del rilancio standard.
  • Si può aggiungere al rilancio un altro big blind quando un giocatore rilancia su dei limp o 3betta da fuori posizione.
  • Per decidere di quanto aumentare un rilancio si deve considerare anche la grandezza degli stack. Nei tornei, l’ammontare degli stack (in termini di numero di big blind) diminuisce con l’avanzare del torneo. Non dovrai quindi rischiare più del necessario lievitando gli importi dei tuoi open-raise/3bet/4bet.
  • In teoria, se scegli di modificare l’importo predefinito delle tue aperture verso l’alto in una determinata situazione, allora il tuo range di apertura dovrebbe ridursi e restringersi. Al contrario, più l’importo che usi è piccolo, più sono le mani che puoi includere nel range di apertura.
  • In senso opposto rispetto all’ultimo punto, secondo un'altra scuola di pensiero si deve aprire più basso dalle early position (UTG e HJ nell’6-max online) e leggermente più alto dalle late position, dato che se apri da early position con una mano forte, ti troverai comunque in svantaggio posizionale contro chi chiama in posizione.
  • Confronta quest’ultimo punto con una situazione in cui apri più alto da late position (come CO e BTN), dove avrai probabilmente posizione sui tuoi avversari in post-flop se entrambi gli avversari nei blind continuano fornendoti un piatto più sostanzioso da vincere. Oltretutto, per natura, in BTN e CO i tassi di vincita sono i più alti. Quindi, teoricamente, alzare leggermente l’importo delle tue puntate in queste posizioni dovrebbe alla fine portare più soldi al tuo bilancio.
  • In determinate situazioni, nelle partite si useranno ante, straddle, o strutture multi-blind, influenzando così l’importo del piatto prima si distribuiscano le carte e influendo di conseguenza sulle grandezze dei rilanci per le aperture. È poi essenziale pensare alla grandezza degli stack medi quando si considerano i dead money extra che potrebbero essere nel centro del tavolo, come anche quali range di apertura usare.

3bet / 4bet / 5bet+

Nel poker moderno, 3bet e 4bet sono diventati molto più frequenti in pre-flop. È quindi essenziale capire come effettuare questi controrilanci in maniera ottimale (ridimensionaento, frequenza e range da usare, ecc.), e come interpretarli al meglio per riuscire a contrastarli in maniera ottimale.

3bet

  • Lineare vs polarizzato: l’ammontare delle puntate che compi può determinare quanto sarà polarizzato o lineare il tuo range di 3bet+. In generale, e se la tua 3bet è alta, il tuo range dovrebbe essere più polarizzato. Ciò significa che dovrebbe comprendere le tue mani più forti con cui controrilanciare for value insieme ad alcuni bluff, ad esempio mani che potrebbero essere troppo deboli per vedere un rilancio iniziale. Più è piccolo il tuo controrilancio, soprattutto in posizione, più lineare (valore più ampio/ meno polarizzato) può essere il tuo range.
  • Importi generali: poker solver quali PokerSnowie consigliano in generale di fare 3bet pot-sized, tanto in posizione quanto fuori posizione.
  • Importi exploitativi: contro molti avversari, potresti scegliere di rendere questi importi automaticamente maggiori o minori a seconda di quanto ampio chiameranno alcuni giocatori, di quanto bene giocheranno in post-flop e di chi sarà in posizione in post-flop.
  • Grandi importi: se vuoi usare un ammontare di controrilancio più alto del normale, allora il tuo range dovrebbe essere ancora polarizzato, anzi, addirittura più ristretto e più premium/top-heavy. Ad esempio, magari dovrebbe spostare la parte value del tuo 3bet range da 99+, AQs+, AK a QQ+, AK, escludendo al tempo stesso molta – ma non tutta – della parte di bluff del tuo range per compensare.
  • Importi degli stack: maggiori gli import degli stack, più alto puoi 3bettare contro un’apertura, riducendo così l’SPR post-flop senza permettere a Villain di ottenere le corrette implied odds per continuare con il maggior numero di combo contro la tua 3bet. Lo stesso vale per gli importi degli stack per i tornei, lasciando gli importi delle 3bet tipicamente più bassi di quelli delle partite a soldi.
  • IP/OOP: quando 3betti in posizione, di solito puoi ridurre leggermente le tue 3bet rispetto a quanto faresti fuori posizione, semplicemente per il vantaggio di posizione che avrai dal giocare post-flop, supponendo che il tuo avversario veda solo e non 4betti.
  • Squeeze: mettiamo che tu effettui una 3bet contro più giocatori: giocatore 1 fa open-raise, giocatore 2 vede, l’azione passa a te, che controrilanci. A causa dei soldi extra già nel piatto dalla call del giocatore 2, l’importo della tua 3bet dovrebbe essere maggiore che non se giocassi solo contro un giocatore.

Difendere contro le 3bet

  • Posizione post-flop: se difendi contro una 3bet, puoi continuare con un range di mani più ampio quando sei in posizione rispetto a quando sei fuori posizione.
  • Importi di 3bet impiegati: se Villain usa importi di 3bet minori, puoi vedere/continuare con un numero maggiore di mani, dato che otterresti pot odds e implied odds migliori. Per lo stesso motivo, maggiore è l’importo usato, più ristretto deve essere il tuo continuing range.
  • Implied odds: molte mani speculative, come le coppie più basse e i suited connector, richiedono buone implied odds per continuare. Dato che la probabilità di fare tris al flop è di 8 a 1, molti giocatori consigliano di avere probabilità di circa 10 a 1 per vedere un flop con coppie basse. Per i suited connector, consigliano invece probabilità di circa 20 a 1. Pertanto, se fai open-raise e Villain fa una grande 3bet fuori posizione (ad es., tra i 3bb e i 14bb con stack di 100bb), allora probabilmente non potrai includere nessuna coppia bassa o suited connector nel tuo continuing range, perché non otterresti buone implied odds.

Grandezza stack?

4bet

  • Posizione: se hai fatto open-raise e il tuo avversario 3betta in posizione, allora dovresti 4bettare il più delle volte da fuori posizione per alcuni motivi fondamentali:
  1. sarà difficile ottenere valore da fuori posizione se con le tue mani più forti fai solo flat call;
  2. eviti di dovere giocare un flop fuori posizione e senza avere l’iniziativa;
  3. potresti vincere un ricco piatto pre-flop, possibilità che non avresti vedendo e basta.
  • Grandezze: ci sono due scuole di pensiero. Di solito, un ammontare di 2,25x – 2,5x per le 4bet è accettabile quando si è fuori posizione (ad es., apertura di 2,5bb, 3bet in posizione di 8bb, 4bet di 20bb). Si noti che gli importi per le 4bet possono essere minori quando un giocatore è in posizione rispetto ai propri avversari. Ad esempio, AK potrebbe diventare una 3bet/call invece di andare all-in con 3bet/5bet quando l’importo della 4bet è più grande del solito, come quando è pari al piatto.
  • Frequenza/range di mani: contro avversari che hanno un’elevata frequenza 3bet, dovresti cercare anche tu di 4bettare un range più ampio di mani, dato che molte volte puoi raccogliere il piatto pre-flop se il tuo avversario passa e basta. Puoi farlo contro una 3bet, piccola o grande, purché il tuo avversario abbia un’alta percentuale di 3bet e anche un’alta percentuale di fold davanti a 4bet.
  • 4bet shove vs 4bet bassa vs flatting 3bet: di solito, se un importo tipico per una 4bet ti porta a stanziare il 33% del tuo stack o più, allora se stai per 4bettere, dovresti scegliere di andare all-in invece di puntare basso.

Difendere contro i 4bet

  • Per gli stessi motivi dell’ultimo punto della sezione “Difendere contro le 3bet”, in partite a soldi con stack un po’ più alti (ad es., da 125bb a 160bb circa di stack effettivi), può essere difficile sapere quale linea di azione tenere di fronte a determinate 4bet. Bisognerà fare molte considerazioni, tra cui notare l’ammontare di 4bet impiegato, sia relativo all’importo rimanente di stack effettivo sia relativo all’importo della 3bet. Dovrai tenere anche conto della posizione post-flop, dei probabili range di mano e di qualsiasi tendenza exploitativa.

5bets+

  • A volte, in partite con stack altissime, i giocatori riusciranno a fare delle 5bet o delle 6bet senza andare all-in. In casi simili, ogni volta che viene effettuato un altro controrilancio, bisogna assolutamente rendersi conto che il range di valore si assottiglia sempre più. È per questo che di tanto in tanto i giocatori vedranno una 4bet con il 100% del loro continuing range. Lo fanno per mantenere forte e illimitato il proprio continuing range senza dividerlo ulteriormente con un calling range più debole che non includerebbe le mani con cui tipicamente farebbero 5bet.

Importo delle puntate e composizione del board: flop scoordinato vs flop coordinato

Nella scelta degli importi delle puntate da usare bisogna considerare vari fattori. In questa sezione, vedremo varie grandezze, i loro vantaggi/svantaggi e quando usarle.

Importi piccoli: dal 25% al 33% del piatto

No entry

  • Negare equity: se hai una mano debole che è ancora vulnerabile, una puntata bassa la proteggerà. Può negare equity alle altre mani che hanno ancora una buona equity contro di te. Ad esempio, mettiamo che il board sia A93 e tu abbia 22. Se punti poco, un buon numero di mani che sono semplicemente “mani con carta alta” (come QJ) vengono messe in una situazione complicata.
  • Quindi, di solito una puntata bassa basterà a proteggere la tua mano e a prendere il piatto, impendendo agli avversari di rendersi conto della propria fold equity di circa il 25%.
  • Rischiare il minimo: analogamente al punto precedente, puntando basso, spesso rischi il minimo per prendere il piatto. Molti avversari vedranno il tuo 22 con un board di A93 solo se hanno un pezzo di board o un’underpair che batte la tua. Se vedranno, è quindi probabile che ti batteranno.
  • In questo caso, spesso devi puntare con i tuoi 2 per negare equity da parte di altre mani con carte alte. Ma in quelle volte in cui il tuo avversario continua, se punti basso, risparmi soldi quando finirà comunque per vedere.
  • Mantenere ampio il range del tuo avversario: un altro vantaggio del puntare basso consta nel fatto che mantieni ampio il range del tuo avversario. In questo modo, permetti anche a te stesso di creare buone condizioni per bluff al turn e/o al river usando poi importi maggiori. In molti casi, il tuo avversario passerà davanti a una puntata più alta.
  • Puntare con più mani: puntare basso ti permette di puntare con un range di mani più ampio. Ecco perché spesso capita che si usino importi minori con molti flop dove i range della mano saranno maggiori. Ad esempio, se scegli di puntare basso con KK a un flop con A95 potrai essere visto da molte mani peggiori: un 9, un 5, una coppia più bassa o qualsiasi numero di progetti che scelgono di non rilanciare.
  • Puntando alto, costringi di solito i progetti a passare (o, ancora peggio, rischi che gli avversari che non otterrebbero odds adeguate per vedere, rilancino mettendo in difficoltà il tuo KK). Di solito, in questo modo finirai solo per essere visto di più da mani migliori come A-X.
  • Quindi, le puntate alte sono di solito più adatte per range polarizzati e/o board più coordinati, mentre le puntate basse dovrebbero essere usate per range più lineari e con flop scoordinati
  • Flop scoordinati: in questo caso, sarà vantaggioso usare un importo di puntate basso. Non devi proteggere immediatamente le tue value hand da turn/river brutti. Non ci sono progetti o modi significativi con cui Villain può battere la tua mano completa. Inoltre, metterai le mani complete deboli e marginali di Villain in una situazione difficile, tanto adesso quanto in street successive.
  • Riuscirai poi a puntare una varietà maggiore di mani. E questa giocata ti permetterà di guadagnare fold equity con un’ampia gamma di bluff. Molti Villain faranno check-fold con determinati flop scoordinati dopo avere missato, e una puntata bassa ti consente di rischiare il minimo.
  • Riuscire a vedere con pochi soldi al turn/river, se Villain vede e basta: immagina di cbettare il 35% circa del piatto con KQ a un flop di 862. Con molti AX, Villain potrebbe passare al flop davanti alla cbet (quindi faresti passare una mano migliore della tua: molto vantaggioso). Tuttavia, se Villain vede e poi fa check in flow, ti consente di fare a tua volta check e vedere una carta gratis al turn e al river.

Importi di puntate medio-grandi (dal 50% all’80% del piatto)

  • Ottenere più valore: con puntate di importo maggiore, ottieni più valore dalle mani più deboli di Villain ogni vota che decide di continuare.
  • Il tuo range sarà più polarizzato: ottimo per i tuoi semi-bluff, perché includendoli nelle tue mani con molto valore ti faranno ottenere più fold equity.
  • Preparare un piatto per le street successive: le grandezze delle puntate che scegli nelle prime street ti permettono di manipolare l’ammontare del piatto per le street successive. Questa strategia può essere vantaggiosa quando si mantiene basso un piatto, con puntate più basse, o quando stai idealmente cercando di portarvi dentro stack per il river, con puntate più alte.
  • Ottenere valore prima che esca una scare card: avere JJ con un board 974 di due semi è senza dubbio una situazione vulnerabile. Potrebbero uscire Assi, Re, o Donne qualsiasi che potrebbero impedirti di ottenere ulteriore vantaggio più avanti nella mano. Al turn o al river potrebbe uscire una varietà di carte che potrebbe trasformare la tua mano nella 2a migliore mano. Puntare alto ti consente di ottenere valore da altre mani e progetti prima di rischiare di venire superato.

Overbet (>100% del piatto)

  • Avere vantaggio di nuts: puntate più alte della grandezza del piatto e overbet dovrebbero essere usate in situazioni ultrapolarizzate in cui hai un vantaggio di nuts e/o impedisci al tuo avversario di avere i nuts. Ad esempio, se sul board c’è un 3flush, e tu hai l’Asso dello stesso seme, può essere vantaggioso puntare o rilanciare con overbet con combo AXo selezionate, a condizione che tu possa rappresentare in maniera credibile di avere giocato così un progetto di colore nuts (come se avessi AXs dello stesso seme del colore).

Consigli per le value bet e per l’importo delle puntate: flop e turn

  • Pensa a tutto il tuo range: nel decidere quanto puntare, è sempre importante pensare al modo in cui il tuo intero range interagisce con il board. Certo, a volte è giusto differenziare tra due importi di puntate in un momento particolare con due diversi range di mani. Ma quando fai così, è importante proteggere sempre bene tutte le parti del tuo range.
  • Ad esempio, puntando sempre il 100% delle volte con le tue mani forti, indebolisci notevolmente il tuo checking range. Inoltre, se punti solo con mani forti, allora le tue puntate minori includeranno probabilmente le tue mani di forza medio-bassa, rendendoti facilmente exploitable.
  • Se scegli una grandezza maggiore di puntate per una situazione, allora è utile inserire in un checking range il tipo di mani con cui punteresti importi medio-bassi, invece di scegliere di puntare basso con esse.
  • Ricorda il tuo stack-to-pot ratio (SPR) per ogni fase della mano: è sempre importante pensare a come l’importo che punti in una street influirà sullo stack to pot ratio per le street future. Ad esempio, se vuoi puntare a un turn per impostare un all-in al river, rifletti su quanto dovresti puntare per riuscirci.
  • Se il piatto è di 30bb e a ognuno rimangono 85bb al turn, una puntata di 15bb porterebbe il piatto a 50bb e il tuo stack effettivo al river a 60bb. Questa mossa porta a un importo un po’ strano per andare all-in al river, in quanto sarebbe maggiore dell’importo del piatto.
  • Supponiamo tuttavia che tu usi una grandezza di 23,5bb. Il piatto allora sarebbe di 77bb, e a ognuno resterebbero 61,5bb, risultando in un all-in di importo migliore a circa il 75% della grandezza del piatto.
  • Puoi anche manipolare gli importi degli stack a tuo favore (come si discuterà in un punto futuro). Magari vuoi ottenere più fold equity con un all-in al river, che è il motivo per cui punti 15bb in un piatto di 30bb in modo che un all-in al river di 70bb in un piatto di 60bb diventerebbe un’overbet, portando probabilmente più fold equity.
  • Equilibrati vs exploitative: importi di puntate exploitativi rispondono alle tendenze exploitable del tuo avversario in modo da farti massimizzare il tuo EV. Ad esempio, mentre rilanciare al river con un nut flush blocker potrebbe essere accettabile contro un avversario bravo e competente, lo si dovrebbe fare meno frequentemente contro un avversario più pollo e con meno esperienza.
  • Il pollo ha la tendenza generale a “giocare la sua mano”, a essere sticky (passare con meno probabilità) e a non pensare generalmente al range di mani che stai cercando di rappresentare. Al tempo stesso, se sai che un particolare pollo puoi usare un importo di puntate maggiore del solito per ottenere un profitto maggiore.
  • Importi equilibrati dovrebbero essere usati contro avversari più difficili e per dividere progetti e mani complete in varie parti di un betting/raising, check/calling/folding range.
  • Elabora un piano al flop per le mani con vari runout: al flop è fondamentale avere un piano per come giocherai una mano prima che vengano date le carte al turn/river. Punterai una volta come bluff e poi passerai? La tua mano promette bene per una triple barrel?
  • Per fare esercizio, dovresti giocare con flop casuali per mani diverse e vedere come le diverse carte al turn/river possono influenzare le equity della tua mano contro il range del tuo avversario e il modo in cui vuoi di conseguenza puntare. Lo puoi fare con i programmi di calcolatori equity/range come l’888poker Odds Calculator).
  • Usare diverse grandezze di puntate può aiutarti con la lettura delle mani: nello stesso modo in cui devi sapere come manipolare il range del tuo avversario, devi anche sapere sviluppare delle capacità di lettura delle mani. Il modo in cui il tuo avversario reagirà alle tue puntate (di vari importi) ti dirà molto della forza della sua mano. E conoscere le probabili mani e forza delle mani che un giocatore ha nel proprio range ti permette di manipolarlo meglio per ottenere il risultato desiderato ogni volta che adotti una strategia exploitable.

Importo delle puntate al river: bluff e value combo

Il river è una street complicata perché a quel punto tutte le equity si sono concretizzate. Pertanto, puntare al river è un po’ diverso rispetto al flop o al turn, dato che o stai puntando per valore o stai bluffando.

Al river, dovresti puntare con una mano se vieni visto il 50% o più delle volte da mani che tu batti (NOTA: nelle partite a soldi dovresti fare sempre così per massimizzare tutti i profitti di lungo termine. Nei tornei, però, per preservare la tua tournament equity e per considerazioni di ICM, è accettabile che questo numero sia più vicino al 60%).

Per restare unexploitable, una strategia equilibrata prevedrebbe di unire una quantità selezionata di bluff al numero di value hand con cui decidi di puntare (NOTA: spesso, soprattutto contro giocatori più deboli, usare una strategia exploitable ti farà raccogliere profitti maggiori che non se cercassi di restare equilibrato con gli importi delle puntate e i combo value to bluff).

Ecco un grafico che mostra il tasso di mani value to bluff che devi avere al river se vuoi creare una strategia equilibrata:

Importo puntata

Bettor

Value Bet %

Bettor

Bluffing %

25%     (1/4-pot)

83%

17%

33%     (1/3-pot)

80%

20%

50%     (1/2-pot)

75%

25%

66%     (2/3-pot)

72%

28%

75%     (3/4-pot)

70%

30%

100%   (Pot)

67%

33%

150%   (1.5x-pot)

62%

38%

200%   (2x-pot)

60%

40%

È interessante notare come più l’importo della puntata è alto, più bluff puoi includere nel range: cosa un po’ controintuitiva, in quanto potresti supporre che un range simile sia composto da mani forti e di valore molto alto. Analogamente, la puntata più piccola dovrebbe includere meno bluff, ma un range vario (lineare) di mani di valore.

A volte, quando studi lontano dal tavolo, nell’analizzare gli importi delle puntate al river per varie situazioni, dovrai includere più value hand in alcuni casi, e più bluff in altri rispetto a quanto faresti in partita. È fondamentale per migliorare il tuo stile di gioco e colmare le tue lacune.

Per quelle mani che potrebbero essere buone candidate per un bluff, bisognerebbe usare blocker che impediscono al tuo avversario di avere alcune delle migliori mani possibili del suo range. Puoi anche includere nel tuo range alcune delle mani con l’equity più bassa.

Consigli vari

Ammontare delle puntate nei tornei

Con l’avanzare del torneo, la costante diminuzione del numero di big blind in uno stack medio influirà su ogni aspetto delle decisioni sull’ammontare delle puntate. Gli importi degli open-raise diminuiranno, insieme alle tipiche e conseguenti grandezze di eventuali 3bet e 4bet.

Sarà inoltre molto comune vedere in post-flop puntate leggermente inferiori del solito, soprattutto nelle fasi avanzate e finali del torneo. Questa situazione si verifica soprattutto a causa di considerazioni di ICM e dell’accresciuto valore di ogni fiche negli stack man mano che il torneo procede.

Grandezza dello stack e importo delle puntate

Le varie grandezze degli stack influiranno senza dubbio su quanto alte possono e devono essere le puntate e i rilanci, soprattutto a causa dell’SPR creato nelle situazioni post-flop. In generale, maggiore lo stack, maggiori dovrebbero essere le tue 3bet+ pre-flop, al fine di manipolare l’SPR (gli importi degli open-raise pre-flop dovrebbero di solito mantenersi uguali in relazione ai blind/ante/straddle usati).

Stack più piccoli possono di conseguenza usare importi di 3bet minori. Per le puntate post-flop, si dovrebbe sempre prendere in considerazione l’SPR, indipendentemente da quanto grande era lo stack originale all’inizio.

Importi delle puntate e tell

Prevedibile?

A volte, i giocatori svelano involontariamente la forza delle proprie mani a seconda dell’importo delle puntate scelto. In determinate situazioni potrebbero puntare più di quanto non farebbero di solito per cercare di fare passare i propri avversari. Altre volte, potrebbero usare delle puntate minori di quanto dovrebbero per farli vedere.

Assicurati di stare sempre in guardia per cogliere tendenze exploitative che i Villain potrebbero avere riguardo alle grandezze delle puntate, in modo da interpretare correttamente questi tell. Impara a contrastarli al meglio e/o derogare dalla tua strategia standard per farlo.

Tris: importo delle puntate (ad esempio con board a colore)

Negli ultimi mesi, avendo giocato di più per allenarmi, una cosa che mi ha colpito è l’impiego di piccoli importi di puntate al turn o al river con mani davvero molto forti, addirittura in situazioni in cui probabilmente anche il Villain ha una mano di forza considerevole. Riflettendo sulla logica sottesa, mi sono reso conto che non si punta così poco solo con le nostre mani migliori, ma piuttosto anche con un range più ampio di value hand.

Un vantaggio ulteriore del puntare basso con un value range più ampio è che può davvero indurre gli avversari a correre un rischio e a rilanciare. Magari interpreteranno le tue puntate basse su un board coordinato come debolezza. Questa strategia può essere estremamente proficua se hai mani estremamente forti. Ogni tanto puoi ottenere più valore inducendo un bluff-raise che non considerando solo specifiche value hand.

Conclusione

L’ammontare delle puntate è un aspetto spesso sottovalutato del giocare a poker. Anche se molti giocatori ragionano molto sulla composizione dei range e dei board, tutte le molteplici variabili del gioco hanno un effetto composito che si basa sull’importo delle puntate impiegato.

Assicurati di aggiungere ai preferiti questa guida e di ritornarvi quando devi ripassare in quali occasioni devi preferire determinati importi di puntate ad altri.

Buona fortuna al tavolo!

March 17, 2022
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Le regole del muck

Un giocatore “mucka” la propria mano coperta al centro del tavolo, di solito verso il dealer, per indicare che non è più coinvolto in una mano.

L’azione di muck può essere compiuta (1) durante qualsiasi giro di puntate quando è il proprio turno di agire, o (2) in qualsiasi momento durante lo showdown se non si vogliono mostrare le carte.

NOTA: anche se di significato leggermente diverso, nel poker “fold” e “muck” vengono usati indifferentemente.

“Muck” è il modo in cui viene chiamato il mucchio di carte scartate di una mano di poker, che comprende:

  • Qualsiasi carta accidentalmente esposta durante la mano
  • Le carte bruciate (carte scartate da in cima al mazzo prima di flop, turn e river, per ridurre al minimo l’eventualità che i giocatori raccolgano informazioni dal retro delle carte eventualmente segnati)
  • Qualsiasi mano passata o scartata dai giocatori coinvolti nella mano

Per cui, quando un giocatore passa e aggiunge le proprie carte a questo mucchio, si dice che “mucka” la propria mano.

Sommario

L’arte di muckare le tue carte

Ogni giocatore sviluppa un proprio stile in fatto di muck durante una mano. Ma il risultato sarà sempre lo stesso. Scarterà le proprie carte a faccia in giù verso il dealer e il centro del tavolo.

Ecco alcuni modi diffusi di muckare:

  • Push: questa mossa ricorda qualcuno che spinge via un piatto di cibo indesiderato. Per eseguirla, con l’interno della mano, i polpastrelli o molte dita assieme, il giocatore spinge le carte coperte verso il centro del tavolo, senza mai sollevarle.

  • Slide: quando un giocatore distanzia le proprie carte a faccia in giù (di solito con indice e medio della stessa mano) e, sempre con le dita al centro delle carte, le fa scivolare lentamente verso il centro.

  • Toss: prendere le carte coperte dal lato più lontano rispetto a sé con l’indice e il medio e quindi lanciarle verso il centro del tavolo facendole roteare leggermente in volo.
  •  
  • Flick: in questo caso, un giocatore prende le carte (impilate una sull’altra) per il lato corto, da un lato con il pollice e con le altre dita dall’altro. Con le carte sotto al palmo della mano, usa una combinazione di torsione invertita/interna del polso e una spinta in avanti del pollice per lanciarle in avanti, facendole roteare leggermente in aria fino a che non atterrano sul tavolo

  • Helicopter: questa azione è una versione estrema del toss o del flick. I giocatori esibiscono la propria finezza nello scartare aggiungendo un’elevazione del braccio e/o un colpo di polso verticale per lanciare in alto le carte scartate in aria prima del loro trionfale atterraggio. In sostanza, le carte restano parallele al tavolo e ruotano in aria fino a che non atterrano. È da notare che, anche se questa è senz’altro la tecnica più elegante per muckare, i giocatori non dovrebbero lanciare le carte troppo in alto. Se queste volano al di sopra dello sguardo di un altro giocatore una o entrambe le carte scartate potrebbero essere viste, con la pessima conseguenza di rischiare di influenzare la restante azione della mano per gli altri giocatori.

Anche se ci sono senz’altro più modi di scartare, questi sono i cinque più comuni.

Principianti e muck: capire gli indizi

Muck da principiante?

A volte puoi capire quanto un giocatore sconosciuto è inesperto osservando semplicemente come scarta le proprie carte. Ho visto di persona molti giocatori sedersi al tavolo da poker di un casinò con cappuccio della felpa in testa e occhiali da sole, fare buy-in per un full-stack e non ordinare drink dal bar per sembrare giocatori capaci in base all’aspetto e all’apparenza.

Gli stessi, poi danno un tell palesemente ovvio di quanto siano inesperti e probabilmente polli, soltanto in base a come muckano le proprie carte, addirittura in preflop (normalmente, i giocatori dilettanti o principianti eseguono il “push”, in quanto non ancora a proprio agio con il modo di tenere le carte coperte in generale e quindi anche nel mucking)!

Quindi, una volta capito che si tratta probabilmente di giocatori inesperti, studio il più rapidamente possibile il loro stile di gioco per sfruttarli al massimo e aumentare i miei profitti facendo volare le loro fiches verso di me!

Analogamente, lo stesso concetto di cercare tell di esperienza nei movimenti di muck vale anche in senso opposto. Se un giocatore fa un elegante helicopter (o addirittura trick o shuffle elaborati con le fiches), potrebbe indicare che si tratta di un giocatore esperto. Se è bravo a fare muck, sarà probabilmente esperto anche nel resto.

Mostrare o muckare?

Mettiamo che in un testa a testa un giocatore di poker debba reagire a una puntata o un rilancio. Se vuole passare, può scegliere se fare muck con le carte coperte o mostrare la sua mano, volendo mostrare a tutti che grande fold sta facendo. Quest’ultima mossa è corretta dato che non influenza l’azione futura di nessun altro giocatore nella mano. Una volta che passa, la mano finisce.

La stessa scelta si applica anche allo showdown, dove i giocatori possono scegliere se muckare o mostrare le proprie carte, fin da subito o quando è il loro turno di svelare la mano.

L’eterna domanda è: i giocatori devono mostrare le carte se non è necessario, o devono semplicemente muckare? Se un giocatore mostra una mano vincente allo showdown, un altro giocatore deve svelare la propria seconda migliore mano?

La mia raccomandazione è: no! I giocatori dovrebbero automaticamente (il 99,99% delle volte) muckare le proprie mani invece di mostrarle, se si presenta l’occasione. Il poker è un gioco in cui bisogna compiere le migliori decisioni possibili con informazioni incomplete. 

Se mostri sempre le tue carte senza che sia necessario, gli altri giocatori possono ottenere informazioni sul tuo stile di gioco, come quali mani sono nei tuoi range e il modo in cui le giochi. Di conseguenza, gli avversari svegli possono usare queste nuove informazioni per sfruttarle in mani o occasioni successive!

Detto ciò…

Quando dovresti mostrare le tue carte

Le uniche occasioni nel poker da vivo in cui consiglierei di MOSTRARE una mano quando puoi scegliere di muckare è: (1) se nella sala in cui stai giocando vige un bonus o una promozione High Hand, e mostrando la tua mano vincerai o avrai la possibilità di vincere questo bonus; (2) se c’è un Bad Beat Jackpot in vigore nella tua sala, bisogna mostrare entrambe le mani, VINCENTE e PERDENTE per attivare il jackpot e assegnarlo ai giocatori.

Oppure le mostro quando sto giocando una partita rilassata, tra amici e mostrare le carte non comporta conseguenze troppo gravi, ad esempio se TUTTI lo fanno. Le uniche altre volte in cui potrei prendere in considerazione di MOSTRARE le carte invece di MUCKARE sono:

  • Se voglio dare una determinata impressione da usare poi a mio vantaggio, come fare pensare agli avversari che sono più tight o più matto di quanto non sono. Potrebbe servirmi per influenzare l’azione di un altro giocatore (ottenere da lui il risultato desiderato: una call o una fold) in una mano successiva.
  • Per mandare in tilt un giocatore. Ad esempio se ho un bluff e so che mostrandolo farò arrabbiare tantissimo l’altro giocatore influenzandolo emotivamente e inducendolo da quel momento a giocare incautamente: Allora, ovviamente, vorrò mostrare la mia mano!
  • Mostrare o no?

 
 

Opzioni online: mostra, muck, auto-muck

In determinate situazioni, nelle impostazioni di molte sale online c’è anche l’opzione “auto-muck”, ad esempio se si passa quando si è ultimi ad agire in un turno di puntate, o se si arriva allo showdown ma si ha una mano perdente.

Il mio consiglio è di spuntare l’impostazione “auto-muck” su “ON” per i motivi sopra elencati, come non fornire informazioni non dovute ai tuoi avversari, e anche perché così si accelera il gioco.

Se è su “OFF”, spesso potrai scegliere tra “Show Your Cards” o “Muck Your Cards” dopo che hai passato, e siccome nel 99,99% dei casi (come già detto) muckerai comunque la tua mano, non ha senso perdere tempo con decisioni inutili. Nel poker, il tempo è denaro, quindi velocizza il gioco e spunta “Auto-muck”.

Inoltre, su molti siti, se (dopo lo showdown) un giocatore vuole proprio vedere che carte hai muckato, può di solito guardare la Hand History (HH) elaborata subito dopo la mano. 

Mentre i giocatori esperti andranno sulla HH subito dopo la fine di una mano per ottenere informazioni sui propri avversari, non è così ovvio che i polli conoscano o approfittino di questo aspetto del gioco online. Proteggi quindi i tuoi scarti coperti da questi polli inesperti: fa’ auto-muck e basta, e non mostrare le tue carte se non devi.

Muck a parte, quando devi passare?

Come accennato all’inizio, “muck” e “fold” sono spesso usati intercambiabilmente nel poker. Ma si spera che nel distinguerli questo articolo abbia ormai mostrato che muck indica più il modo in cui si passa o si tengono le carte a faccia in giù quando si passa.

Quindi, avendo finora parlato dei molti aspetti del muck, non abbiamo riservato molta attenzione al fold nel poker (e a quando esattamente si dovrebbe fare), o alle considerazioni strategiche e ai processi mentali da fare quando si deve decidere se passare o meno.

Per assisterti su questo argomento, ecco un articolo già apparo sul nostro 888poker Magazine

La guida definitiva al fold nel poker: una guida completa su quando passare nel poker, che comprende dettagli particolareggiati sulle pot odds, e una serie di 6 considerazioni specifiche da compiere prima di passare, relative a mani particolari.

Conclusione

Anche se gettare le carte nel mucchio è un concetto relativamente semplice, speriamo che questo articolo breve ma approfondito abbia dato un po’ più di luce sull’argomento.

La cosa principale da ricordare è di mostrare il meno possibile (o mai) le carte quando si passa; e, se si gioca online, assicurarsi che l’impostazione “auto-muck” sia su ON per sveltire il gioco e aumentare il numero di mani giocate in un’ora.

March 17, 2022
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Grafici push/fold

Negli ultimi anni, lo sviluppo della tecnologia per lo studio lontano dal tavolo, come vari poker solver e applicazioni, ha migliorato la conoscenza e l’implementazione di strategie di poker e del gioco.

In particolare, ai fini del presente articolo, tratteremo i grafici riguardanti i range push/fold e i calling range adeguati alle varie grandezze di stack.

Tra questi, uno strumento che ha contribuito a migliorare il gioco nei tornei è quello definito “Equilibrio push/fold di Nash”.

Il grafico seguente mostra con quale mano puoi fare open-shove (ad es., quando stai per diventare short-stack in un torneo) a seconda della grandezza del tuo stack, affinché per te sia indifferente che il tuo avversario veda o passi.

In definitiva, sulla lunga distanza, shovare in base alle raccomandazioni dei grafici porterà a situazioni +EV, tramite la fold equity che ottieni se il tuo avversario passa o l’equity che otterrai rispetto a un calling range adatto alla situazione.

Sommario

Capire i grafici di equilibrio push/fold

Nota che i grafici riportati di seguito riguardano esplicitamente situazioni heads-up. Quindi, in partite con più di due giocatori, le seguenti tabelle shove (all-in) sono applicabili a range open-shove per SB, e il grafico per le call è pertinente solo a situazioni BB rispetto a uno shove SB.

Ecco il grafico dell’equilibrio push/fold di Nash:

Equilibrio push/fold

Nota che il grafico push precedente può essere usato anche quando sei short-stack e stai cercando di pushare dal Button. In questo caso, per tenere conto del giocatore in più contro il quale andrai all-in (il giocatore in Small Blind), devi solo dividere tutti i numeri nel grafico per 2.

Se hai 95s al Button e tutti prima di te hanno passato, puoi andare con profitto all-in, se hai uno stack di 7,2bb o minore.

Analogamente, se dividi tutti i numeri originali del grafico per 4, scoprirai un valido range di push da CO. Ma sarà impossibile calcolare con precisione alcune delle cifre per il CO e/o per le posizioni più a destra dei blind dato che il valore più alto nel grafico è “20+” big blind, che nella tabella è usato per molte mani.

Come migliorare il tuo gioco push/fold per altre posizioni

Per aiutarti con i range push/shove ottimali per le restanti posizioni (EP/MP/CO) e grandezze di stack al tavolo, il professionista del poker Max Silver ha sviluppato appositamente un’app incredibile chiamata SnapShove (su App Store per iOS e Google Play per Android)!

È disponibile una versione gratuita più “basic”, ma per un prezzo nominale una tantum puoi scaricare la versione completa che permette flessibilità e personalizzazione complete per ogni posizione in cui potresti trovarti al tavolo:

  • Numero di giocatori
  • Ante/big blind
  • Numero di big blind in tuo possesso (stack effettivo)
  • Tua posizione

Inserisci semplicemente le informazioni sopraelencate, premi “Calculate”, e guarda l’app calcolare il corretto shoving range per la situazione data.

Ecco una schermata dell’app:

Schermata di Snapshove

Se poi vuoi sapere quanto dovrebbe essere ampio (o ristretto) il range con cui vedere davanti a uno shove, l’app fa anche questo.

Vedi il tasto “call” in alto? Con la stessa personalizzazione (e la semplice aggiunta di un campo in cui inserire la posizione dell’avversario che va all-in), puoi calcolare i giusti range all’interno dei quali dovresti vedere nella situazione data. 

Studio lontano dal tavolo: i range push/fold

App come SnapShove possono aiutarti con un rapido ripasso push/fold, durante le partite.

Ma studiare a fondo i range push-fold lontano dal tavolo è sicuramente utile per avviarti a diventare un campione di tornei.

Molti professionisti usano un sito web/programma standard chiamato ICMIZER per aiutarli con il loro gioco push/fold: www.icmpoker.com/icmizer.

NOTA: ti serve un veloce ripasso su cosa sia l’ICM e perché è sempre applicabile e necessario per avere successo nei tornei? Leggi qui il nostro articolo sull’argomento!

Tra poco affronteremo alcuni grafici push/fold. Ma prima è essenziale dare un’occhiata ai fattori che contribuiscono a determinare gli shoving range e le strategie.

Fattori e considerazioni che influenzano i range push/fold

Ecco un elenco di alcuni fattori che influenzano i range push/fold. Scoprirai inoltre che possono influenzare anche la tua strategia short stack complessiva

:

  1. Grandezza del tuo stack: meno big blind hai, più è ampio il margine per andare all-in. La grandezza del tuo stack detterà anche se devi usare più di una strategia push/fold (ad es., con 10bb o meno). O se devi invece entrare con un rilancio minimo, provando a giocare post-flop (ad es., con 20bb o più).
  2. Grandezza dello stack degli avversari: devi sempre considerare la grandezza effettiva dello stack dei tuoi avversari. Cerca di capire chi potrebbe avere uno stack inferiore al tuo. Questa informazione influenzerà i calling range previsti dei tuoi avversari, incidendo sulle tue mani con cui andare all-in. Ricorda che se hai 15bb ma tutti i tuoi avversari hanno 10bb, allora devi andare all-in per 10bb, non 15bb!
  3. Ammontare degli ante: con più fiches nel piatto in pre-flop (con gli ante), dovresti cercare di avere uno shoving range più ampio rispetto a quando non ce n’è nessuna. Maggiore l’ammontare degli ante (rispetto al big blind), più sono le mani che puoi includere nel tuo shoving range in pre-flop.
  4. Posizione al tavolo: più sei lontano dal big blind, più ristretto deve essere il tuo range. Dovrai “superare più giocatori”: maggiore il loro numero, maggiore la probabilità che almeno uno di loro abbia una mano buona abbastanza da giocare.
  5. Strutture del torneo: più sono veloci i livelli dei tornei, più rapidamente devi aumentare le tue fiches per accumulare uno stack maggiore. Pertanto, nei tornei con livelli dei bui minori, devi pushare più spesso in situazioni di +EV marginale. Al contrario, in tornei con strutture più lente, non devi pushare in queste situazioni marginali.
  6. Struttura dei bonus: è la situazione in cui entra in gioco l’ICM! Prima di un rilancio importante, e soprattutto se ti trovi a un tavolo finale, dovresti considerare (1) lo stack dei tuoi avversari e (2) la struttura dei bonus. Immagina che qualcuno abbia 20bb, tu abbia 10bb e ci siano tre mega short stack con appena 5bb. Dovrai correre meno rischi con il tuo stack di 10bb. Lascia prima che gli stack da 5bb raddoppino o falliscano, permettendoti di salire la scala dei bonus.
  1. Livello di abilità dell’avversario: più sono abili i tuoi avversari, più dovrai cercare di giocare un gioco push-or-fold. La strategia prevede di giocare meno in post-flop. Dovresti puntare ad andare all-in con qualsiasi mano con cui sia vantaggioso shovare alla tua effettiva grandezza di stack del momento (soprattutto per qualsiasi grandezza di stacks ).
  2. Tuo livello di abilità: maggiore la tua abilità post-flop, più dovresti usarla. Attieniti alle grandezze degli stack con cui puoi profittevolmente).

Capire i grafici ICMIZER push/fold

Nei grafici ICMIZER, vedrai dei numeri sotto a ogni mano. Questi numeri mostrano solo quanto remunerativo (o non remunerativo) sarà un all-in.

Raffigurano il numero medio di big blind che vincerai o perderai con quelle mani.

Per aiutarti a capire ancora meglio questi numeri, moltiplicali per 100 e otterrai un tasso di vincita di bb/100.

Ad esempio, andare all-in con una mano che ha il numero 0,35 ti porterà in media circa 35bb/100 mani.

Questo tasso rappresenta un margine abbastanza sicuro per shovare fiducioso!

ICMIZER: cosa significano i vari colori?

  • Detto semplicemente, devi shovare le mani in verde e passare le mani in rosso.
  • Più la casella è verde scuro, più la mano è remunerativa per shovare.
  • Il riquadro verde intenso rappresenta i tuoi all-in sicuri, che ti frutteranno in media +0,20bb per mano (20bb/100).
  • Gli all-in più esigui appariranno in un verde molto più tenue (tra +0,01 e +0,19bb per mano).
  • Tutte le mani non redditizie appariranno in rosso. Si tratta delle mani che comportano un tasso di vincita negativo sul lungo periodo andando all-in in pre-flop. Pertanto, sarebbe meglio passarle.

Grafici ICMIZER push/fold: 12bb + Ante

Useremo ICMIZER per mostrare meglio i range push/fold ideali nelle situazioni seguenti:

  • Stack da 12bb
  • 12,5% di ante incassati ogni mano da ogni giocatore
  • Tavolo da 9

Early position: UTG / UTG+1
7,39% con min EV Diff di 0,20
12,67% con tutte le mani +EV

Early position

Early position: UTG+2
9,8% con min EV Diff di 0,20
17,5% con tutte le mani +EV

Early position

Middle position: Lojack
13,12% con min EV Diff di 0,20
21,21% con tutte le mani +EV

Middle position

Middle position: Hijack
15,99% con min EV Diff di 0,20
26,49% con tutte le mani +EV

Middle position

Late position: Cutoff
23,68% con min EV Diff di 0,20
33% cin tutte le mani +EV

Late position

Late position: Button
30,92% con min EV Diff di 0,20
39,22% con tutte le mani +EV

Late position

Late position: Small Blind
55,35% con min EV Diff di 0,20
69,65% con tutte le mani +EV

Late position 
 

Usare altre rappresentazioni per i grafici Push/Fold

Shoving Ranges: Percentages

Alcuni grafici spiegano cosa fare in situazioni push/fold, ad esempio quando si usano materiali di studio diversi da ICMIZER. A volte mostreranno con quale percentuale di mani shovare.

In questo caso, puoi usare qualsiasi programma di poker equity per avere una rappresentazione visuale delle mani.

Con software come PokerCruncher per Mac o Equilab per Windows puoi trascinare la barra e osservare il grafico.

Grafico

Ad esempio, usando PokerCruncher, dovresti shovare circa il 20% delle mani in una situazione data.

Puoi trascinare la barra appena sotto al grafico all’interno del programma a circa il 20% per avere una rappresentazione visuale (mostrata nei riquadri scuri).

  • Ritieni che alcune mani andrebbero escluse da un determinato range?
  • Magari il 20% più alto è un po’ arbitrario nel decidere una graduatoria di mani migliori di altre?

Allora deseleziona alcune mani e usane altre per determinare il tuo range esatto (ad es., se usi 55 invece di A4s).

Gli shoving range: rappresentazione della mano

Alcuni programmi o siti potrebbero elencare gli shoving range con la rappresentazione delle mani:

  • 66+, A9s+, A5s, AQo+, KTs+, QTs+, JTs

Vuoi vedere come potrebbero apparire con una rappresentazione visuale?

Nei programmi software prima citati puoi anche far copia/incolla con queste rappresentazioni:

Rappresentazioni 
 

Adeguarsi alle tendenze degli avversari

È possibile modificare in minima parte i range di mani che puoi scegliere per shovare in determinate situazioni.

Puoi basare questa strategia espressamente sul fatto che il tuo avversario stia vedendo con un range ottimale o meno.

Se il tuo avversario vede troppo poco:

  • In questo caso il tuo chipEV cresce in maniera generalizzata per tutte le tue mani! Vincerai blind e ante con maggiore frequenza quando vai all-in e il tuo avversario passa.
  • Questa strategia può trasformare alcuni all-in leggermente perdenti in giocate all-in vincenti. Ovviamente dipende da quanto più spesso il tuo avversario passa rispetto all’ottimale.
  • Aumenterà anche l’EV di alcuni all-in vincenti marginali. Come detto prima, li trasformerai in all-in più sicuri invece che in shove marginali

Se il tuo avversario chiama troppo:

  • Il tuo chipEV crescerà marginalmente per la maggior parte delle mani con cui saresti comunque andato all-in, soprattutto quelle buone. Ma salirà alle stelle anche la tua varianza.
  • Molti giocatori affrontano questa situazione andando all-in solo con un range molto più ridotto rispetto a quello suggerito dalla grandezza del loro stack. Si tratta di un adeguamento scorretto. Perderanno su situazioni +EV con le mani di forza media con cui in questo caso scelgono di passare.

Il passo successivo: sperimentare con le hand equity

Puoi usare anche calcolatori di equity per capire perché mani particolari rendono meglio di altre in situazioni di all-in.

Ad esempio, consideriamo A5s rispetto a un suited connector maggiore, come T9s, e contrapponiamoli a un calling range di 22+, ATs+, KJs+, AJo+, come mostrato di seguito nel grafico:

Grafico

Tipicamente A2s batte T9s quando messi uno contro l’altro (con un vantaggio di equity del 55,5%).

Ma contro il range mostrato sopra, A2s soffre di più rispetto a una mano come T9s di quasi sei punti percentuali!

Hand range

Hand range

Ti consigliamo quindi di sperimentare con i calcolatori di equity e vedere come determinate mani si comportano contro calling range particolari.

Questo processo può aiutarti a capire con quali mani andare all-in e come costruire i tuoi range.

Altri impieghi e applicazioni dei grafici push/fold

Puoi usare questi strumenti per migliorare il tuo gioco non solo nei MTT. Pensa a come un SNG grinder può aumentare il proprio gioco usando questi grafici. Con la maggior parte dei suoi soldi che proviene sempre dalle prime 3 posizioni, le qualità di una solida strategia push/fold prevalgono nettamente e possono portare immensi profitti al suo bilancio.

Conclusione

In definitiva, l’impiego del grafico push/fold di Nash, insieme ad app quali SnapShove, migliorerà significativamente il tuo stile di gioco short-stack nei tornei, aiutandoti a compiere più deep run e a ottenere profitti costanti.

Ciò detto, mantieniti sempre modesto nei tuoi risultati e ricorda che la varianza è una componente naturale dei tornei, con una quantità di momenti all-in shove/call-off in cui devi trattenerti o migliorare.

L’impiego di queste app servirà per armarti della conoscenza necessaria a compiere decisioni short stack +EV di lungo periodo, ma la varianza manterrà comunque il proprio corso nel breve periodo.

Quindi, sulla via verso il miglioramento, ricorda che il volume ti aiuterà a superare qualsiasi varianza cui andrai incontro.

Più tornei giochi, più verrà fuori il tuo margine di abilità in tutte le situazioni push/fold che affronterai.

Buona fortuna al tavolo!

March 17, 2022
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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La guida definitiva allo showdown nel poker

Cos’è lo “showdown”?

Se, una volta conclusi tutti i giri di puntate di una mano di poker, due o più giocatori sono ancora in corsa, allora è il momento dello showdown!

Questo duello non vede sfidarsi cowboy del vecchio west, ma giocatori che svelano le proprie carte per determinare il vincitore del piatto e dei soldi in esso contenuti.

Guarda l’intervista di Kara Scott ad Ana Marquez sul valore dello showdown:

 

Ecco un rapido ripasso del valore delle varie mani che puoi avere allo showdown nel Texas Hold’em:

 

NOME MANO

DEFINIZIONE / ESEMPIO

Scala reale

A-K-Q-J-T (dello stesso seme)

Scala a colore

8-7-6-5-4 (dello stesso seme)

Poker

A-4-4-4-4

Full

A-A-A-J-J (un tris e una coppia)

Colore

A-J-8-4-2 (tutte delle stesso seme)

Scala

8-7-6-5-4 (di vari semi)

Tris

A-K-5-5-5

Doppia coppia

A-A-J-J-2

Coppia

A-A-7-4-2

Carta alta

A-Q-9-6-3 (semi diversi, non in scala, non in coppia)

 

In giochi come il No-Limit Hold’em, i giocatori formeranno la loro migliore mano di 5 carte (in base al grafico precedente) da qualsiasi combinazione delle loro due carte coperte e delle 5 carte comuni. In alcuni altri giochi, invece, come il Pot-Limit Omaha, devono usare 2 delle loro 4 carte coperte in combinazione con 3 qualsiasi delle 5 carte comuni per realizzare la migliore mano di 5 carte.

Regole dello showdown

La maggior parte dei giocatori preferisce non mostrare le proprie carte allo showdown se non deve, soprattutto nei casi in cui stava tentando un bluff. Quindi, nel corso degli anni, sono state create delle “regole” di showdown per sistematizzare l’ordine in cui le carte di ogni giocatore dovrebbero essere svelate. Oltre a chiarire il corretto svolgimento dello showdown, l’aggiunta di queste regole ha contribuito a sveltire il ritmo del gioco.

Due carte coperte per tutti

  • Chi mostra per primo: dipende se c’è stata una qualsiasi puntata nell’ultimo giro.
    • Se non ci sono state puntate (e tutti hanno semplicemente fatto check), i giocatori mostrano le proprie carte nello stesso ordine in cui hanno giocato l’ultimo giro di puntate. Il giocatore a sinistra del button mostra per primo le sue carte, e gli altri giocatori le mostrano in senso orario.
    • Se c’è stata una puntata o un rilancio, allora l’ultimo 'aggressore' (la persona che ha puntato o rilanciato per ultima) deve mostrare per primo le carte indipendentemente dalla posizione del button). I restanti giocatori svelano quindi le proprie mani in senso orario
  • Devono essere mostrate entrambe le carte: molto semplicemente, per vincere allo showdown, bisogna mostrare entrambe le carte (ad es. se nel board c’è un progetto di scala, non puoi mostrare solo la carta che lo chiude. Devi mostrare entrambe le carte coperte per poterti assicurare il piatto)
  • Carta canta: anche se la mano di un giocatore viene dichiarata erroneamente allo showdown, sono le carte che vengono svelate a dettare la forza della mano. Ciò detto, presentare erroneamente la propria mano allo showdown prima di svelare le proprie carte è decisamente angle shooting nonché cosa estremamente scorretta (a volte, i giocatori poco corretti provano in questo modo a fare gettare nel muck le mani degli altri giocatori prima che la mano dichiarata erroneamente venga mostrata).
  • Scartare o mostrare: dopo che un altro giocatore ha già mostrato la propria mano allo showdown, se non batti la sua mano, hai due possibilità. Innanzitutto, puoi scartare le tue carte (facendo scivolare o gettando le tue carte nel muck a faccia in giù senza svelarle al resto del tavolo). Altrimenti, puoi mostrare comunque le tue carte, magari nel tentativo di ottenere ‘punti simpatia’ dal resto del tavolo, soprattutto in caso di brutta sconfitta. Se hai poca esperienza, ti raccomandiamo di svelare sempre le tue carte e lasciare che il dealer determini la mano migliore, nel caso avessi letto male o confuso la tua mano.
  • Side pot: nel caso che un giocatore vada all-in e due altri giocatori siano ancora in mano, si creerà un “side pot” per ogni puntata ulteriore (il side pot può essere vinto solo dai giocatori ancora in mano che non sono andati all-in). Allo showdown, si assegnerà prima il side pot, il che significa che i giocatori nella mano (che non sono andati all-in) devono procedere di conseguenza nel mostrare le carte. Quindi, il giocatore andato all-in può mostrare le proprie e ricevere il piatto principale se la sua mano è migliore delle mani degli altri giocatori (in particolare del giocatore che ha vinto il side pot).

3 Cose da NON fare durante lo showdown

  1. Non aspettare che gli altri giocatori mostrino le carte per primi se tocca a te farlo. Se è il tuo turno di mostrare la mano, sii pronto e rapido. Non perdere tempo nella speranza che altri giocatori svelino le proprie mani prima di te
  2. Non fare slow roll. Lo slow roll è assolutamente da evitare nel poker. Per definizione, si verifica quando hai una mano davvero forte, o almeno una mano più forte di quella dei tuoi avversari che hanno già mostrato le loro carte e perdi intenzionalmente tempo (e anche tanto!) prima di voltare le tue carte, come se volessi dare agli altri avversari la falsa speranza che tu stia per buttare carte nel muck e che loro stiano per vincere il piatto.
  3. Lo showdownNon chiedere ai giocatori che hanno scartato che mano avevano. Se un qualsiasi giocatore che ha perso il piatto sceglie di gettare le carte nel muck invece di mostrarle, rispetta la sua decisione e lascia perdere. Non chiedergli cosa aveva, soprattutto se si tratta di un piatto importante. Accontentati delle tue nuove fiches e vai avanti.

Lo showdown online

Come per il poker dal vivo, quando è il loro turno, i giocatori di solito possono scegliere se scartare o mostrare le proprie mani perdenti (controlla le apposite opzioni nelle impostazioni). Tuttavia, nella maggior parte dei siti, le mani perdenti dei giocatori sono inserite nella hand history, indipendentemente dal fatto che le abbiano mostrate. Se usi l’hand re-player della poker app, potrai vedere le carte scartate dai tuoi avversari dopo che la mano è finita (solo degli avversari che sono arrivati allo showdown); se usi un HUD, questo ha di solito un’impostazione che immediatamente dopo la fine di una mano mostra le carte messe nel muck.

Conclusione

Le regole per lo showdown descritte sopra sono state stabilite per accelerare e articolare lo svolgimento dello showdown. Se hai dei dubbi su quando esattamente dovresti mostrare la tua mano allo showdown, fallo sempre subito e non cercare di fare in modo che gli altri giocatori la mostrino prima di te.

Ricorda inoltre che devi sempre svelare 2 carte per vincere il piatto allo showdown (e non fare slow roll se hai la mano vincente).

Adesso è il momento di mostrare con orgoglio le tue mani vincenti e iniziare a intascare dei bei piatti!

Buona fortuna al tavolo!

March 17, 2022
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Cos’è la wheel nel poker?

Spiegazione

Il poker è ricco termini colloquiali che descrivono le diverse mani. La scala dall’Asso al Cinque viene indicata di solito come wheel.

Esempio di wheel usato in una frase -> La Wheel rappresenta i nuts nel gioco lowball Razz, ma è una mano molto debole nel gioco lowball 2-7 Triple Draw.

Come usare le wheel nella tua strategia di gioco 

La Scala dall’Asso al Cinque è una mano forte nella maggior parte delle varanti del poker, ma affatto invincibile. La sua forza sarà spesso decisa dalla probabilità che uno dei nostri avversari abbia una mano ancora più forte. Ad esempio, la wheel sarà meno forte nell’Hold’em in caso di board accoppiato. Nello Stud, la wheel sarà più forte se i board dei nostri avversari non sono coordinati.

In alcune varianti quali lo Stud hi/lo e l’Omaha hi/lo, la wheel è la migliore mano bassa.

Conoscere i soprannomi come “wheel” non è necessario, ma potremmo sentirci esclusi da una discussione sul poker se non li conosciamo.

Quanto è forte la wheel nell’Hold’em?

La wheel (scala al Cinque) nell’Hold’em può passare dall’essere lo stone cold nut all’essere una scala facilmente battibile. Se il board è accoppiato e/o si possono fare scale più forti o colori, il valore della scala scende. 

Quanto è forte la wheel nell’Omaha?

Anche se nell’Omaha la wheel può essere potenzialmente cold nut, generalmente può essere outdrawn, essere cioè superata se vengono chiusi progetti migliori. Come nell’Hold’em, se il board è accoppiato e/o sono disponibili scale maggiori o colori, il valore della wheel cala significativamente. Di norma, la wheel è molto più debole nell’Omaha che nell’Hold’em. 

Qual è l’importanza della wheel nei giochi split pot?

La wheel è particolarmente importante in molti giochi split pot in quanto migliore mano bassa possibile oltre a essere una mano alta con grande potenza di fuoco. Quindi, è spesso abbastanza forte da vincere il piatto intero (ovvero, fare ‘scooping’). 

Cos'è la ‘Steel Wheel’?

Steel wheel è la Scala Colore al Cinque. Si antepone il termine steel per indicare che tutte le carte sono dello stesso colore; abbiamo così una Scala Colore al Cinque e non solo una Scala al Cinque. 

La wheel è una mano forte nel 2-7 Triple Draw?

No, il nut in 2-7 Triple è 7,5,4,3 e 2. La wheel è una mano molto debole nel Triple Draw in quanto scale e colori la battono. La forza delle mani nel 2-7 Triple Draw è esattamente l’opposto di quella delle mani nell’Hold’dem. Dato che la wheel è relativamente forte nell’Hold’em, è una mano molto debole nel 2-7 Triple Draw.

March 17, 2022
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Le citazioni del poker: parole e saggezza

La combinazione unica tra azzardo, abilità, puntate e bluff, uniti a un po’ di vecchio west, rendono il poker un gioco davvero affascinate. Folklore, storia e leggende hanno dato vita a una profonda tradizione letteraria assente in altri giochi. Questa include numerose citazioni e modi di dire, con perle di saggezza assolute da parte di alcuni dei personaggi e giocatori d’azzardo più pittoreschi.

Dai modi di dire accattivanti e divertenti ai pensieri profondi sulla vita, il poker è prodigo di battute argute da parte di giocatori che hanno avuto un sacco di tempo per riflettere seduti al tavolo.

Ecco una serie di commenti e osservazioni interessanti da parte di alcune leggende del gioco, e di altri giocatori celebri.

Brutti colpi e decisioni pessime

“Ero stanco, un po’ alticcio, col jet lag e intontito – quattro condizioni su quattro nelle quali non si dovrebbe assolutamente giocare a poker a Las Vegas”.
– Anthony Holden

A volte è meglio andare subito nella camera dell’hotel; sembra che lo scrittore appassionato di poker l’abbia capito sulla propria pelle.

“Perdere è come fumare. Diventa un’abitudine”.
– Puggy Pearson

Fai tesoro delle parole di questa leggenda della vecchia scuola: evita entrambe le abitudini.

“Quando subisco una brutta sconfitta, la considero come una spesa di gestione. Se sei titolare di un’impresa, devi pagare le bollette, e io considero una brutta sconfitta come una delle mie bollette”.
– Jennifer Harman

Una bella intuizione da parte di una leggenda sulle mani che ti lasciano frustrato.

“Se perdo, non me ne frega niente dei soldi: quello che odio è l’imbarazzo dell’essere battuto”.
– Jack Straus

Il texano nella Poker Hall of Fame ha vinto moltissimo nella sua vita.

"Prova a vedere e sarà la tua fine, baby”.
– Scotty Nguyen

Kevin McBride, invece, è andato a vedere e Nguyen ha vinto il WSOP Main Event del 1998. Non era un bluff!".

Carte, mani e abilità al tavolo

“Il poker è come il sesso. Ognuno pensa di essere il migliore, ma la maggior parte non ha idea di cosa sta facendo”.
– Dutch Boyd

Un po’ di concentrazione e di esperienza dovrebbero aiutare a superare tali lacune.

“Il bello del poker è che tutti pensano di saper giocare”.
– Chris Moneymaker

Anche l’artefice del boom del poker si rende conto che addirittura i dilettanti possono arrivare in cima.

“La maggior parte dei soldi che vinci al poker non viene dalla genialità del tuo gioco, ma dall’inettitudine dei tuoi avversari".

– Lou Krieger

Il giocatore e scrittore adorava il poker e lo considerava uno scontro di intelletti.

“Se esiste un ‘fattore-X’ che accomuna tutti i grandi giocatori di poker, è la loro volontà di giocare in modo aggressivo”.
– Phil Gordon

La timidezza non paga al tavolo da poker.

“Il poker serio è azzardo, tanto quanto l'arrampicata sulla roccia è rischio”.
– Al Alvarez

Il famoso autore del libro Biggest Game in Town è stato il primo a dare lustro alle WSOP.

“L’uomo che non bluffa mai, non vince mai”.
– Oswald Jacoby

Il pioniere della vecchia scuola ha dominato poker e bridge.

“L’Hold’em è per lo stud ciò che gli scacchi sono per la dama”.
– Johnny Moss

I giocatori sono sempre in cerca dei Re e delle Donne – e di un bello scacco matto.

“Gioca ogni mano e basta, non puoi perderle tutte”.
– Sammy Farha

Il secondo classificato dopo Moneymaker nel Main Event del 2003 vive secondo il proprio credo.

Barare

“Quando il tuo avversario se ne sta seduto con tutti gli Assi in mano, c’è solo una cosa da fare: rovesciare i tavoli”.
– Dean Martin

A quanto pare che l’attore e cantante non vedeva di buon occhio i bari.

“La maggior parte dei giocatori di carte sono dei fessi che non riconoscono una giocata disonesta neanche quando è fatta sciattamente”.
– John Scarne

Per l’autore ed esperto manipolatore di carte sarà stato difficile divertirsi.

“Ovviamente, il baro è uno stupido. Imbroglia non solo gli altri, ma anche se stesso. Si priva dell’amor proprio e del piacere del gioco”.
– Nick Dandalos

Citazione dal libro Gambling Secrets of Nick The Greek; dopo essere stato imbrogliato da un giocatore che considerava un amico.

“Fidati di tutti, ma taglia sempre il mazzo”.
– Benny Binion

Il fondatore delle World Series of Poker non stimava i bari.

“Il poker è una combinazione di fortuna e abilità. Le persone pensano sia difficile padroneggiare la parte sull’abilità, ma sbagliano. Il segreto del poker è padroneggiare la fortuna”.
Jesse May

Non si sa se l’autore sia riuscito a padroneggiare la variabile fortuna, ma ha scritto qualche buon libro sul poker che cale la pena consultare.

Il gioco del Poker

“Il poker a limite fisso è una scienza, ma il no-limit è un’arte. Con il limite fisso, spari a un bersaglio. Nel no-limit, il bersaglio prende vita e reagisce sparandoti contro”.
– Crandell Addington

Il giocatore della Poker Hall of Fame è estremamente succinto su ciò che rende grande “Il Gioco”.

“La dipendenza da poker è peggiore della dipendenza da fumo”.
– Tom McEvoy

Speriamo che il campione del WSOP Main Event del 1983 non abbia praticato entrambi.

“Il poker è come la guerra. Le persone fingono che sia un gioco”.
– Doyle Brunson

Sano realismo da parte di Texas Dolly.

“Un giocatore di poker deve avere fortuna – nello stesso modo in cui Warren Buffet ha fortuna giocando in borsa anno dopo anno”.
– Phil Gordon

Come l’Oracolo di Omaha, i top player del poker sono abili e scaltri, e cercano di incassare.

“Le due cose in cui bisogna riuscire nel poker sono, primo, scartare le tue carte, e secondo, non giocare i tuoi soldi”.
– David “Devilfish” Ulliott

L’inglese sembra essere stato tra i primi sostenitori dello staking.

“Sono convinto che il poker sia un gioco di persone giocato con carte, non un gioco di carte giocato da persone”.
– Juan Carlos Mortensen

Il campione del WSOP Main Event del 2001 ha grandi capacita di lettura delle persone.

“Il baseball è come una partita di poker. Nessuno vuole mollare quando perde, e nessuno vuole che tu molli quando stai vincendo”.
– Jackie Robinson

Sembra che la leggenda del baseball fosse un giocatore di poker e la maggior parte dei giocatori sarebbe d’accordo con lui.

Citazioni divertenti

“Che il flop sia con te”.
– Doyle Brunson

La leggenda del poker aggiunge un tocco di Star Wars al proprio gioco.

“Ieri sono stato sveglio tutta la notte a giocare a poker con i tarocchi. Ho fatto full e sono morte quattro persone”.
– Steven Wright

L’impassibile comico improvvisa sul palco. Se soltanto i giocatori potessero leggere il futuro...

“Per diventare campione di poker devi avere una vescica resistente”.
– Jack McClelland

A quanto pare, per McClelland il tempo lontano dal tavolo equivaleva a vincite mancate.

“Tutto ciò che so del poker può essere messo in un ditale, e resterebbe ancora dello spazio libero, ma sto imparando”.
– Wilford Brimley

Potrebbe valere la pena sedersi di fianco all’attore a un tavolo da poker.

“L’alternativa migliore a giocare e vincere è giocare e perdere”.
– Nick Dandalos

“Il Greco” era sempre in cerca di azione.

“Il poker è un po’ come uno sport, ma non bisogna fare flessioni”.
– Penn Gillette

L’abilità con le carte del famoso mago potrebbero portare molti a evitarlo a un tavolo.

Ispirazione e motivazione

“La vita, come il poker, comporta un elemento di rischio. non bisogna evitarla. Bisogna affrontarla”.
– Edward Norton

Ovviamente, la star de “Il giocatore - Rounders” è lui stesso un giocatore.

“Tutto quello che ti serve è una fiche e una sedia”.
– Anonimo

Uno dei detti più famosi del poker che si ritiene nato quando Jack Straus vinse il WSOP Main Event del 1982 dopo essere rimasto con una singola fiche.

“Non facevo altro che mangiare, dormire e respirare tornei di poker, e i risultati lo hanno dimostrato”.
– Daniel Negreanu

Kid Poker ha dominato il World Poker Tour nel 2004, vincendo due eventi e arrivando al tavolo finale in altri due. E il successo non gli è mancato.

“La vita non è sempre una questione di carte buone, ma, a volte, di giocare bene una mano debole”.
– Jack London

Un sagace paragone dello scrittore tra la vita al tavolo e la vita nella natura.

“Un giorno, pollo, il giorno dopo campione. Che differenza fa un giorno nei tornei di poker!”
– Mike Sexton

Il commentatore di lunga data del WPT dà un po’ di speranza a tutti i giocatori.

“Il poker svela all’osservatore attento qualcos’altro di importante. Gli insegnerà qualcosa della propria natura. Molti giocatori scarsi non migliorano perché non sopportano di guardarsi dentro”.
– David Mamet

Alcune considerazioni del drammaturgo e giocatore di poker che potrebbero valere per molti giocatori.

Parole forti

“Se non c’entrasse anche un po’ di fortuna, vincerei sempre”.
– Phil Hellmuth

Il 15 volte vincitore del braccialetto fa fede al proprio soprannome di Poker Brat (Il ragazzaccio del poker).

“Mostratemi un bravo perdente, e io vi mostrerò un perdente”.
– Stu Ungar

Il tre volte campione del WSOP Main Event non usa mezzi termini.

“Se dopo la prima mezz’ora al tavolo non capisci chi è il pollo, vuol dire che il pollo sei tu”.
— Mike McDermott (interpretato da Matt Damon) nel film Il giocatore - Rounders

Un vecchio modo di dire del mondo degli affari, reso famoso per il poker nel film. Suona molto veritiero.

“Vincerò di sicuro perché sono spietato. Mi siedo al tavolo e il mio lavoro consiste nel distruggere le persone”.
– James Woods

Il leggendario attore è molto capace con carte e fiches.

“Queste fiches sono la tua arma, il tuo arsenale. Se hai paura di usarle, allora non giocare”.
– Doyle Brunson

This poker legend is certainly never afraid of using his weapons – usually winning plenty of battles.

“Non cerco mai un pollo, cerco un campione e lo trasformo in pollo”.
– Amarillo Slim Preston

Una delle prime star del poker era un uomo dai molti detti e non aveva paura di sembrare uno spaccone.

“Posso schivare i proiettili, baby”.
– Phil Hellmuth

Il Poker Brat non si vergogna di vantarsi.

“Cerca di non sopravvalutarti”.
– Erik Seidel

Sembra l’approccio opposto rispetto a Hellmuth. E con vincite nell’ordine dei milioni, questo approccio umile sembra essere servito.

March 17, 2022
Sean Chaffin
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Sean Chaffin è un scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.

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Sei segreti per arrivare prima al top nel Texas Hold'em!

Il poker è un gioco estremamente complesso. Per aiutarti ad avere successo, abbiamo creato una lista di segreti del Texas Hold'em da tenere presente quando studi o quando giochi, soprattutto se sei un principiante.

Queste linee guida ti aiuteranno nelle varie sfaccettature del gioco, con consigli sui termini basilari del poker, come i nomi delle posizioni, e sui fondamenti di strategia.

Ecco, senza ulteriori indugi, i 6 trucchi essenziali per migliorare il tuo gioco:

#1:Trucchi per le mani da poker

Prima di tutto, non puoi giocare bene a poker se non conosci le mani. Come descritto in questo articolo con utili grafici, esistono dieci diversi valori di mani nel Texas Hold'em.

Il valore delle mani

scarica il nostro PDF di promemoria per il valore delle mani nel poker stampabile 

Eccole di seguito, dalla migliore alla peggiore:

  1. Scala Reale
  2. Scala a Colore
  3. Poker
  4. Full
  5. Colore
  6. Scala
  7. Tris
  8. Doppia Coppia
  9. Coppia
  10. 10.Carta Alta

Nota: nella maggior parte dei giochi devi realizzare la MIGLIORE mano di 5 carte, tranne in alcune varianti di poker dove devi fare la mano più bassa. In queste varianti, scale e colori non pesano a tuo sfavore.

Nota anche che, in giochi particolari come Short Deck, in cui vengono rimosse le carte dal 2 al 5, la gerarchia delle mani è leggermente diversa.

Per completare un colore con un mazzo di 36 carte ci sono solo 9 outs. Quindi, in questo caso i colori valgono di più dei full!

#2: Gergo pokeristico

Quando hai iniziato a giocare a poker, ti sarà sembrato di sentire parlare una lingua straniera!

  • Flop
  • Check-Raise
  • Double Barrel
  • Pot Odds
  • Equity

Per questo, spesso può essere difficile capire da dove iniziare.

Ecco una guida con tutte le frasi e i significati comuni del poker che dovresti conoscere quando ti getti a capofitto nel grande gioco:

#3: Nome delle posizioni al tavolo

Le mani non nascono tutte uguali. A seconda di dove sei seduto, il tuo tasso di vincita e le mani che dovresti giocare varieranno drammaticamente.

Tutti i nomi di posizione sono relativi a dove si trova il BOTTONE DEL DEALER in una mano (nota che il button si sposta di una posizione a sinistra al termine di ogni mano).

Ecco i nomi delle posizioni al tavolo per un tipico tavolo short-handed/6-max:

  • Small Blind (SB)
  • Big Blind (BB)
  • Under-The-Gun (UTG) / Lojack (LJ)
  • Hijack (HJ)
  • Cutoff (CO)
  • Button (BTN)

Le posizioni variano leggermente se giochi a un tavolo full-ring con 9 o 10 giocatori. Ci saranno più giocatori in “early position” (immediatamente a sinistra del big blind). Ma tipicamente, queste posizioni non hanno nomi stravaganti.

Le posizioni al tavolo

Nome delle posizioni al tavolo da poker
 
La prima posizione dopo i blind sarà indicata sempre come Under-The-Gun. Ma, oltre a questo, le due posizioni seguenti possono essere indicate nel modo seguente (di nuovo, a seconda del numero totale di posizioni/giocatori):

  • UTG+1 (Under-the-Gun più 1)
  • EP1, EP2, etc. (“Early position” –
  • sinonimo per UTG e per le posizioni seguenti)
  • MP1, MP2 etc. (“Middle position” – dopo early position, di solito terminano con il Lojack

#4: Mani iniziali

All’inizio, molti giocatori non guadagnano perché giocano troppe mani iniziali. Nel 6max, avranno probabilmente un VPIP (acronimo di voluntarily-put-money-in-pot) di circa il 40%.

Giocano QUALSIASI Asso da QUALSIASI posizione. Ebbene sì: se hanno A2o in posizione di UTG, lo giocano! Ciò detto, anche imparare dai propri errori fa parte del gioco!

Sapere quali mani giocare è un requisito necessario. Essere nel button (o il più possibile alla sua destra) ti darà un vantaggio posizionale in post-flop.

Vedrai infatti come giocano prima di te tutti i tuoi avversari.

Quindi dal button puoi permetterti di giocare più mani.

Più sei out of position (Under-The-Gun), meno mani devi giocare. Questa strategia compenserà la maggiore probabilità di trovarti out-of-position in post-flop.

Abbiamo creato un grafico unico che ti aiuterà a capire quali mani dovresti giocare da quale posizione in una tipica partita 6-max:

Grafico mani iniziali

Utg


Grafico di mani iniziali nel 6-Max

Questo grafico mostra quali mani giocare per ogni posizione (se nessun giocatore è entrato nel piatto prima di te). Dovresti “aprire” con un rilancio di 2,5bb!

UTG ha il range più ridotto perché è il più lontano dal button.

Dall’HJ, aprirai con lo stesso range di UTG aggiungendo le mani in rosa; e così via per ogni altra posizione.

Ricorda che questo grafico è solo la punta dell’iceberg. Puoi studiare altri grafici per posizione, tra cui quelli che mostrano:

  • Raise-First In (RFI) per vari importi (ad es., 2bb, 2,25bb, 3bb, ecc.).
  • Vs. RFI: quali mani chiamare, passare e 3bettre dopo che un altro giocatore ha già rilanciato.

#5: Il modo semplice di giocare post-flop

Ottimo! Allora si possono usare i grafici per sapere che mani giocare dalle varie posizioni.

E poi? Cosa fai dopo il flop?

In generale, dopo il flop dovresti suddividere le tue mani in quattro categorie.

  1. Strong monster
  2. Mani medie
  3. Progetti
  4. Trash

I particolari di ogni scenario dipenderanno dalla situazione.

Ma, in generale, in questi scenari dovresti comportarti come segue:

  • 1 e 3: punta/rilancia le tue mani forti/monster (di solito top pair/top kicker (TPTK) o più alte) e progetti.
  • 2 e 4: adotta un gioco più passivo con le categorie di mani 2 e 4. Check/vedi le tue mani di forza media. Check/folda le tue mani trash che non centrano il flop.

Questa strategia rappresenta un modo MOLTO semplificato di avvicinarsi al gioco post-flop. Bisognerebbe infatti fare vari ragionamenti. Ma se sei un principiante, questa guida ti aiuterà a cogliere l’essenza di come procedere in post-flop.

#6: Il trucco definitivo: grafico bonus

Ci sono due maniere con cui puoi avvicinarti al poker:

  • Game-Theory Optimal (GTO): adotti uno stile di poker unexploitable e guadagni solo dagli errori dei tuoi avversari.
  • Exploitable: devii dalla GTO e punti a massimizzare ulteriormente i tuoi guadagni. Nelle tue decisioni, devi prendere di mira le tendenze exploitable dei tuoi avversari.

In generale, dovresti studiare la GTO lontano dal tavolo.

Cerca di implementare queste strategie contro giocatori bravi. Gioca in modo exploitable per massimizzare le tue vincite contro avversari più deboli.

Le strategie da usare

GTO contro strategia exploitive

Ecco l’articolo DEFINITIVO sui 20 grafici che devi conoscere.

Per aiutarti a padroneggiare il tuo gioco e iniziare a vincere alla grande al tavolo!

C’è tutto: dai calcoli di tipo matematico al sistema di bankroll management, al value-to-bluff.

https://www.888poker.it/blog/20-grafici-sul-poker-da-conoscere-assolutamente

Conclusione

Il poker è un gioco complicato perché non esistono due mani uguali.

Piccole sfumature da una mano alla successiva possono fare una grandissima differenza.

  • Come giocare e approcciare la mano in corso
  • Carte coperte
  • Carte comuni
  • Posizioni
  • Tendenze dei giocatori, e posizione di alcuni avversari rispetto alla tua
  • Grandezza dello stack
  • E siamo solo all’inizio...!

Assicurati quindi di sviluppare una base solida per il TUO modo di giocare. Studia e usa i grafici e i trucchi di questo articolo per migliorare il tuo gioco.

Potrai così raggiungere vette straordinarie!

Buona fortuna!

March 17, 2022
Matthew Cluff
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Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.

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Le World Series of Poker: storia ed evoluzione dell’evento più prestigioso al mondo

La stagione del poker professionistico è scandita da un costante avvicendarsi di tornei di vario livello, molti dei quali sono in grado di catturare l’interesse dell’élite del gioco. Se si vuole tuttavia restringere il campo a una sola, grande competizione, il pensiero corre spontaneo all’evento per antonomasia di questo genere: le World Series of Poker (WSOP). L’attesa spasmodica che accompagna gli appassionati verso quest’annuale ricorrenza non trova eguali all’interno del mondo delle carte e dei casinò. La manifestazione pokeristica più seguito in assoluto non poteva che trovare il proprio habitat naturale a Las Vegas, la capitale mondiale dell’intrattenimento. Occorre però ricordare come da qualche anno a questa parte vengano organizzate delle vere e proprie espansioni in altre zone del mondo: nel 2007, infatti, hanno preso il via le World Series of Poker Europe, inizialmente ospitate a Londra, per poi cambiare sede nel corso delle varie edizioni. L’evento del 2022 tornerà a fare tappa per la quinta volta consecutiva al King’s Casino di Rozvadov, in Repubblica Ceca, dal 12 ottobre al 3 novembre. Nel 2013 hanno invece visto la luce le World Series of Poker Asia Pacific, disputate a Melbourne nelle prime e fin qui uniche due edizioni, mentre nel 2015 hanno fatto il proprio debutto le WSOP International Circuit Series (a distanza di 10 anni dal lancio del Circuito delle World Series of Poker): si tratta di una serie di tornei organizzati in vari casinò in giro per il mondo, con diverse tappe e tornei preliminari che culminano nel torneo dei campioni, ultimo appuntamento del Circuito nell’anno solare. 

L’evento che però più di ogni altro stuzzica i sogni e le aspirazioni dei poker pro rimane la rassegna di tornei organizzati a Las Vegas nell’arco di un mese e mezzo: è qui che gran parte delle leggende del gioco ha raggiunto l’apice e la consacrazione della propria carriera, aggiudicandosi almeno uno dei proverbiali braccialetti targati WSOP. La principale attrazione è certamente rappresentata dal torneo $10.000 No-Limit Hold’em, altrimenti noto come “Main Event”, il cui detentore viene ufficiosamente insignito del titolo di campione del mondo di poker. Sebbene il Texas Hold’em occupi indubbiamente un ruolo di spicco all’interno delle World Series of Poker, non mancano tornei legati ad altre varianti del gioco, quali l’Omaha Hi-Lo, il Seven Card Stud e l’H.O.R.S.E. (un particolare mixed game adatto ai giocatori più versatili, i quali si devono cimentare in incontri di Hold’em, Omaha, Razz, Seven Card Stud e 7 Card Stud Hi-Lo).

L’edizione del 2022, che si terrà dal 31 maggio al 20 luglio, presenterà un’importante novità rispetto al recente passato: dopo 17 anni di ospitalità ininterrotta al Rio All-Suite Hotel & Casino, infatti, le WSOP emigreranno per la prima volta alla Strip, dove saranno il Bally’s (destinato a diventare il nuovo Horseshoe) e il Paris Las Vegas Hotel & Casino ad avere l’onore e l’onere di accogliere il gotha del poker mondiale. Per certi versi sarà un ritorno alle origini per la manifestazione, la cui culla è stata per lungo tempo rappresentata dal vecchio e storico Binion’s Horseshoe, inaugurato nel 1951 e operante sotto questo nome fino al 2005.

Al di là della questione legata alle sedi, le World Series of Poker hanno dovuto affrontare vari importanti cambiamenti nel corso degli anni, e non sono certo mancati momenti di grande impatto che ne hanno forgiato la celebre storia. Ripercorriamo insieme le tappe di crescita ed evoluzione dell’evento più importante del panorama pokeristico.

Non tutti sanno che la genesi delle WSOP va individuata ben prima della nascita ufficiale della manifestazione, datata al 1970. Già nel 1949, infatti, si muovono i primi passi nella giusta direzione su impulso del grande giocatore d’azzardo Nicholas Dandolos, noto anche col soprannome di “Nick the Greek”. Questi chiede a Benny Binion (futuro proprietario del summenzionato Binion’s Horseshoe) di poter organizzare una maratona ad alti stake con il leggendario Johnny Moss, una delle massime figure di riferimento sulla scena del poker statunitense. Con grande intuito e spirito pioneristico, Binion acconsente alla richiesta, a condizione che la visione della sfida sia aperta al pubblico. Ne viene fuori uno dei testa a testa più avvincenti e suggestivi della storia del gioco, con i due che decidono di spaziare tra varie forme di poker e lottano senza esclusione di colpi per l’incredibile durata di cinque mesi, concedendosi ben poche pause oltre a quelle fisiologiche per recuperare il sonno tra una sessione e l’altra. Il grande duello vede la vittoria finale di Moss, che si aggiudica una somma compresa tra i 2 e i 4 milioni di dollari. Dopo aver perso l’ultimo, fatidico pot, Dandos si alza dalla sedia e rende onore al vincitore con un lieve inchino, proferendo le celebri parole: “Signor Moss, la devo lasciar andare”. Il povero Nick, distrutto dalla stanchezza ancor prima che dalla sanguinosa sconfitta, si dirige subito a letto prima di sprofondare in un lungo sonno amaro.

L’interminabile sfida tra i due protagonisti va ben al di là del semplice valore agonistico incarnato: Binion non può fare a meno di notare il grande afflusso di appassionati che decide di assistere dal vivo allo storico evento nel corso di quei mesi. All’epoca la popolarità del poker non è certamente paragonabile a quella dei giorni nostri e la significativa partecipazione del pubblico rappresenta qualcosa di inedito per quei tempi ormai lontani. Benny prende subito nota di quanto osservato, pur senza prendere altre iniziative concrete nel breve periodo.

Bisogna arrivare al 1970 affinché l’imprenditore statunitense compia il grande passo, destinato a rivoluzionare la storia dei tornei di poker. L’abbrivio per questa epocale decisione è probabilmente rappresentato dalla “Texas Gamblers Reunion”, un evento organizzato l’anno prima a Reno (altra località del Nevada) da Tom Moore e Vic Vickrey, che invitarono alcuni dei più grandi esponenti del gioco, tra cui si segnalano Doyle Brunson, il già citato Moss e Crandell Addington: quest’ultimo, oltre ad aggiudicarsi la manifestazione, sarà anche uno dei padri fondatori delle World Series of Poker. Per rendere un’immagine più precisa del contesto in cui nascono le WSOP, basti ricordare che in quegli anni, per quanto sia ora difficile da credere, non si arrivava nemmeno a 50 tavoli da poker in tutta la città di Las Vegas. Binion, ormai convinto degli step da seguire, organizza un nuovo incontro ad alti livelli nel proprio Horseshoe: è la prima edizione ufficiale del prestigiosissimo evento, ideato per assegnare l’ambito titolo di campione del mondo. Nel 1970 sono presenti solo una trentina di giocatori, tutti riuniti in un’angusta poker room improvvisata. Come spesso accade in questi casi, nessuno in quei giorni si rende conto di star vivendo e scrivendo un’importante pagina di storia. Si registra un interesse piuttosto scarso da parte del pubblico e della stampa: al di fuori di Las Vegas sono in pochi a seguire l’esito della manifestazione, a dispetto della dimensione “mondiale” rivendicata dagli organizzatori. Vengono disputati cinque tornei con altrettante diverse varianti di poker: 5 Card Stud, Deuce to Seven Lowball, Razz, Seven Card Stud e l’immancabile Texas Hold’em. Contrariamente a quanto avverrà in futuro, il vincitore della prima edizione non viene nominato in base al mero risultato delle partite, bensì secondo un criterio democratico, fondato sul voto dei giocatori partecipanti. Pur senza aggiudicarsi alcuno dei singoli tornei, è Johnny Moss ad avere la meglio, esattamente come nell’evento antesignano di 21 anni prima. A differenza di allora, tuttavia, il grande campione di poker deve questa volta accontentarsi di una semplice coppa d’argento, rimanendo a bocca asciutta dal punto di vista prettamente economico (soltanto l’anno dopo verranno introdotti i montepremi). 

Fiche

Binion coglie la necessità di apportare qualche cambiamento per accrescere la popolarità delle WSOP. Nel 1971 viene così organizzato un evento freezeout, che prevede l’eliminazione sistematica dei vari giocatori finché l’ultimo rimasto non conquista tutte le fiches residue. Si sfidano sette diversi partecipanti, ognuno dei quali è chiamato a versare 5.000$ per l’iscrizione. Il premio netto di 30.000$ finisce nelle mani di Moss, che conferma il titolo dell’anno precedente, raccogliendo questa volta i frutti della propria imbattibilità. La vera svolta dal punto di vista mediatico arriva però nel 1972, con la sorprendente vittoria di Thomas “Amarillo Slim” Preston, che a seguito del successo conquistato al tavolo verde decide di pubblicizzare al massimo il risultato conseguito, organizzando un tour promozionale e ampliando sensibilmente la base di fan negli Stati Uniti. Amarillo diventa il più grande ambasciatore vivente di poker, facendo la propria comparsa in vari film e dando alle stampe un libro di grande successo.

Nel 1973 le WSOP compiono un altro importante passo grazie al crescente seguito tra gli appassionati: per la prima volta l’evento viene trasmesso in televisione, tramite le riprese di CBS Sports. Da segnalare inoltre l’aggiunta di quattro eventi preliminari costituiti dal Seven Card Stud, il Razz, il Deuce-to-seven Draw e un No-Limit Hold’em dal buy-in più basso. La vittoria va a Puggy Pearson, mentre l’anno successivo Johnny Moss si aggiudica il terzo titolo personale. Resta inoltre memorabile la doppietta della leggenda del poker Doyle Brunson tra il 1976 e il 1977: i suoi successi vengono resi immortali dalle circostanze pressoché irripetibili. In entrambe le occasioni, infatti, Doyle ha la meglio nel testa a testa finale grazie alla realizzazione di un full a partire da una mano composta da 10-2 (che da quel momento in poi assumerà il soprannome di “Doyle Brunson hand”). 

Il 1978 è caratterizzato da un’ulteriore svolta nella storia delle World Series of Poker: contrariamente a quanto previsto nelle edizioni precedenti, il montepremi del Main Event viene ora suddiviso tra più giocatori (all’epoca si tratta dei primi cinque classificati). Si registra anche la prima storica partecipazione di una giocatrice: si tratta di Barbara Freer, che l’anno successivo porterà a casa un braccialetto WSOP (nel $400 Ladies - Limit 7 Card Stud). Il Main Event del 1979 viene ricordato inoltre per la clamorosa vittoria di Hal Fowler, il primo dilettante capace di incoronarsi campione del mondo, scioccando l’élite mondiale del poker. L’impresa di Fowler ispirerà molti altri amatori, persuasi a dirigersi in “pellegrinaggio” a Las Vegas per tentare di emulare le gesta del proprio idolo.

Se si pensa agli anni ’80 è impossibile non menzionare Stu Ungar, campione dell’evento principale nel 1980 e 1981 (prima di ottenere un terzo titolo nel 1997). Grazie alla sua personalità e aura accattivante, il fuoriclasse di New York contribuisce a una maggior popolarizzazione del poker: all’epoca si registrano milioni di telespettatori per le WSOP. Nel 1982 viene ampliato il ventaglio di tornei disputati, che arrivano ad essere 13 (di cui 11 preliminari) per un montepremi totale di 2,6 milioni di dollari.

Stu Ungar

Nella stessa decade si verifica anche il passaggio di consegne tra Benny Binion e il figlio Jack, che assume gran parte degli incarichi quotidiani legati alla gestione del casinò. Il direttore del torneo Eric Drache, ideatore della Poker Hall of Fame in collaborazione con lo stesso Jack, escogita una delle idee più riuscite nella storia delle World Series of Poker: a lui si deve infatti la nascita dei tornei satellite, decisiva per l’allargamento della base di partecipanti qualificati per il prestigioso evento. Per rendere le proporzioni della portata rivoluzionaria di tale progetto, basti ricordare che dal 1982 al 1987 il numero dei giocatori passa da 52 a 2.141! Alla fine degli anni ’80 l’Horseshoe Casino non è più in grado di ospitare la totalità degli aspiranti campioni, ragion per cui diventa necessario fare ricorso al supporto di strutture adiacenti come il Golden Nugget e il Four Queens. La famiglia Binion sceglie infine di rilevare il vicino Mint Casino, potendo così aprire una sala espressamente adibita agli incontri di poker. 

Il giorno di Natale del 1989 è segnato dal lutto della scomparsa di Benny Binion. Il triste evento, tuttavia, non ferma la crescita delle World Series of Poker. Nel 1990 si registra il primo titolo iridato di un giocatore straniero: a vincere è l’iraniano Mansour Matloubi, che conferma l’allargamento su scala mondiale dell’attrattiva esercitata dall’evento. Il 1995 rappresenta l’anno del primo storico successo per un italiano, con la vittoria di Valter Farina nel $1.500 Limit Seven Card Stud. Alcuni dei premi assegnati sul finire del millennio assumono per la prima volta proporzioni a sei zeri. Proprio quando l’evento sembra poter continuare a cavalcare l’onda del successo (con l’Horseshoe che torna ad avere problemi di capienza per i poker pro), iniziano ad addensarsi le prime vere nubi sul destino degli organizzatori. A causa di dispute interne alla famiglia Binion, che avranno come conseguenza l’estromissione di Jack dalle questioni relative alle WSOP, molti giocatori di grande rilievo boicottano la manifestazione tra il 1999 e il 2002. L’attenzione del pubblico comincia a rivolgersi sempre di più verso il circuito parallelo del World Poker Tour. A salvare le sorti delle World Series of Poker interviene la straordinaria cavalcata di Chris Moneymaker, che nel 2003, alla sua prima partecipazione a un torneo dal vivo, conquista il Main Event contro ogni pronostico. Questo risultato segna un importante spartiacque nella storia del poker: i giocatori professionisti diventano delle vere e proprie celebrità e in giro per il mondo si crea un movimento di nuovi appassionati, spinti dal sogno di bissare la favola di Moneymaker. Da quel momento, infatti, saranno in molti a iscriversi alle WSOP, pur senza avere particolari esperienze alle spalle. 

Nel 2004 la Harrah’s Entertainment acquisisce l’Horseshoe e i relativi diritti delle World Series of Poker. L’evento, come accennato in precedenza, si trasferisce così al Rio All-Suite Hotel & Casino. La nuova struttura garantisce spazi più ampi per l’organizzazione della manifestazione, che ne trae benefici in termini di partecipazione e di montepremi. Cresce di pari passo la varietà di tornei, che nel 2006 arriva a contare ben 45 diversi eventi per altrettanti braccialetti. Il Main Event di quell’edizione vede la vittoria di Jamie Gold (cognome piuttosto evocativo), che sbaragliando la concorrenza di 8.772 avversari porta a casa la straordinaria somma di 12 milioni di dollari: la più alta nella storia del torneo. 

Gli anni 2000 vedono anche una grande ascesa dei giocatori italiani: vale la pena di menzionare i quattro braccialetti conquistati da Max Pescatori, così come i successi di Dario Alioto, Rocco Palumbo e Davide Suriano (rispettivamente nel Pot Limit Omaha, nel $1.000 No Limit Hold’em e nel $10.000 Heads Up No Limit Hold’em), oltre all’eccezionale secondo posto raggiunto da Dario Sammartino nel Main Event del 2019 (il miglior risultato di sempre per un italiano nel torneo principale).

Sebbene si sia in buona parte esaurito l’effetto travolgente dovuto alla febbre del poker a inizio ventunesimo secolo, è fuor di dubbio che le WSOP godano ancora di grande popolarità. Solo il tempo ce ne rivelerà le sorti nell’immediato futuro: non possiamo che guardare con grande curiosità alla prima edizione organizzata nel cuore della Strip. Chi sarà il nuovo campione del mondo?  

March 16, 2022
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Bentornato Campione: il più grande casinò europeo torna sulla scena del gioco

Ce n’eravamo già occupati en passant, in una rassegna delle strutture da gioco che offrono la possibilità di giocare a poker dal vivo in Italia. All’epoca avevamo dovuto constatare come i casinò presenti nel Belpaese si fossero ridotti a tre (Venezia, Sanremo e Saint-Vincent) dopo la fine del sogno di Campione d’Italia, dovuta a un dissesto finanziario che aveva portato al momentaneo patatrac nell’estate del 2018. Lo scorso 26 gennaio ha segnato la fine della lunga e trepidante attesa: gli appassionati di poker tornano così ad avere una possibilità in più per cimentarsi nel proprio gioco preferito dal vivo

La chiusura degli ultimi anni, tuttavia, rappresenta soltanto una delle varie difficoltà che il casinò di Campione è stato costretto ad affrontare nel corso della propria storia: ripercorriamo insieme le tappe cronologiche di quello che, per dimensioni, rappresenta la più grande sala da gioco nel continente europeo.

Storia

Il primo Casinò Municipale di Campione d’Italia, situato nell’omonima exclave in territorio svizzero, sulla costa orientale del lago di Lugano, nasce in uno dei periodi più bui e tormentati nella storia contemporanea: è il 1917, siamo nel pieno della Prima Guerra Mondiale, e la celebre sala da gioco viene fondata allo scopo di mascherare un’attività di spionaggio contro il consolato austro-ungarico a Zurigo, sospettato di favorire l’ingresso clandestino di attentatori in Italia. La posizione e le condizioni ambientali appaiono piuttosto propizie per l’intelligence: l’extraterritorialità e l’atmosfera frivola di Campione rappresentano il clima ideale per gli incontri dell’alta borghesia e per l’acquisizione di informazioni particolarmente preziose. La struttura originaria viene progettata da Amerigo Marazzi, mentre le decorazioni interne sono opera del pittore Girolamo Romeo. Sono presenti due ingressi, uno dei quali volto ad accogliere gli avventori che giungono in barca dalle acque del lago. All’interno delle sale da gioco e del ristorante sembra di rivivere gli anni della “Belle Époque”, ormai spazzati via dal conflitto mondiale. Il 19 luglio 1919, dopo due anni di attività e a guerra ormai abbondantemente conclusa, si registra la prima chiusura del casinò, che riapre il 2 marzo 1933, decretando un’attesa decisamente più lunga di quella vissuta in epoca recente.

Anche nel corso della seconda guerra mondiale il casinò di Campione d’Italia viene utilizzato per le attività dei servizi segreti: con l’Italia divisa in due a seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943, l’exclave rappresenta un territorio ideale per offrire all’intelligence anglo-americana la possibilità di operare contro le forze occupanti tedesche e la connessa Repubblica di Salò, salvaguardando al contempo la tradizionale neutralità svizzera. Occorre ricordare che il municipio di Campione è fedele al governo di Badoglio e agli Alleati (nonostante la relativa vicinanza della Repubblica Sociale Italiana), potendo contestualmente trarre vantaggio dalla location perfettamente immersa nel territorio elvetico. 

La quasi nonagenaria storia del casinò di Campione d’Italia (che senza le due chiusure fin qui menzionate avrebbe già potuto festeggiare il centenario) prosegue nel corso degli anni all’insegna di eventi legati al mondo dello spettacolo, della cultura (si segnala l’organizzazione di premi di giornalismo o affini) e, ovviamente, ai classici giochi d’azzardo e di poker. Il 9 maggio 2007 il casinò cambia pelle, trasferendosi nella nuova sede ideata dall’architetto Mario Botta e costruita negli spazi adiacenti al vecchio edificio: la struttura, che con i suoi 55.000 metri quadri rappresenta la casa da gioco più estesa d’Europa, è composta da ben nove piani, rivestiti in pregiata Pietra Dorata. Il cuore del casinò è costituito da una fitta rete di tavoli e slot, mentre di notte il complesso cattura l’attenzione dei passanti sulle sponde del lago grazie al sistema d’illuminazione esterno dal caratteristico colore rosso. Nel maggio del 2017 viene festeggiato il decennale del nuovo edificio: per l’occasione viene organizzato un evento a suon di pop, rock e disco music, con la partecipazione di vari VIP e artisti, suggellata dal discorso dell’allora sindaco Marita Piccaluga. 

L’anno successivo, però, cala un nuovo periodo di buio nella storia del casinò: la struttura, da sempre uno dei simboli di Campione d’Italia, soprattutto dal punto di vista economico, è infatti costretta a chiudere i battenti a causa di una miope gestione finanziaria che porta al tracollo definitivo nell’estate del 2018: a nulla valgono i precedenti numeri da record che, a livello d’incassi, vedevano la casa da gioco al secondo posto in Europa, con un fatturato di oltre 90 milioni di euro l’anno. La gestione del casinò viene affidata ai curatori fallimentari, con gli ormai ex habitué che non perdono la speranza di poter tornare nella loro struttura preferita. Alcuni di loro rinunciano ad andare a giocare altrove, mentre molti si vedono costretti a dirigersi verso le vicine città di Mendrisio e Lugano per non perdere la possibilità di sedersi ai tavoli e alle slot dal vivo. Nel dicembre del 2020 arriva un’importante svolta, con la Corte di Cassazione che revoca la sentenza di fallimento pronunciata due anni prima dal Tribunale di Como. Si giunge così a un concordato, che culmina con la riapertura del casinò e l’assunzione di una parte dei vecchi dipendenti all’inizio del 2022, a 1279 giorni di distanza dall’ultimo stop. La fine di un travaglio, l’alba di un nuovo inizio.

Poker

Il casinò oggi

La struttura si articola in tre grandi volumi, con ampi spazi e ambienti curati fin nei minimi dettagli. La grande varietà di giochi disponibili nelle sale preposte ci riporta ai fasti del passato. Gli amanti dei casinò troveranno pane per i loro denti con la classica roulette francese (composta da 37 caselle numerate) e l’applicazione della regola “en prison”; è inoltre presente la variante della “fair roulette”, caratterizzata da una maggior velocità di gioco. I più “vintage” avranno piacere nello scoprire la presenza del trente-quarante, uno dei giochi di carte più antichi al mondo, databile alla fine del XIV secolo. Non manca neppure il baccarà, disponibile nella versione “chemin de fer” e “punto banco”. Al grande catalogo si aggiunge il sempreverde blackjack, che a Campione d’Italia prevede l’utilizzo di un sabot (senza shuffle) con 6 mazzi di carte. Chiunque lo desideri può cimentarsi nella variante “free bet”, che consente il raddoppio e lo split delle carte a costo zero. Al primo e al secondo piano del casinò si viene sopraffatti dall’immensa gamma di 650 slot machines, composta da video slot, video poker, multigame e roulette elettroniche di ultima generazione (accanto a quelle tradizionali), con vari jackpot progressivi a disposizione dei giocatori. Il piatto forte per i lettori del nostro blog è certamente rappresentato dai tavoli di poker: qui ci si può unire alle immancabili partite di Ultimate Texas Hold’em, con la possibilità di partecipare al jackpot progressivo; chi preferisce qualcosa di diverso potrà essere tentato dal Russian Poker: si tratta di una versione molto simile a quella Caribbean, con un numero massimo di quattro giocatori per tavolo. Appaiono interessanti le dichiarazioni dell’amministratore delegato Marco Ambrosini, che ha esternato l’aspirazione di poter offrire in futuro la più grande poker room in Europa. Il casinò non propone soltanto sale da gioco: è infatti prevista la possibilità di ospitare grandi eventi di musica, spettacolo, sport, congressi o convention aziendali. Al nono e ultimo piano della struttura si accede al grande salone delle feste, costituita da una music hall all’avanguardia, impreziosita da una splendida veduta sul lago; qui possono essere ospitate fino a 600 persone. Al settimo piano si può prendere una bella boccata d’aria fresca sulla splendida terrazza a effetti speciali. Per mantenere invece un maggior contatto con le sale da gioco, senza però rinunciare a un rapido spuntino rinfrancante, è possibile fare una visita allo snack bar, situato al secondo piano e aperto anche a cena. Il casinò è aperto tutta la settimana da mezzogiorno fino a notte fonda. Il dress code non è particolarmente restrittivo: è sufficiente presentarsi con un abbigliamento informale e decoroso per non avere problemi all’ingresso. 

Se mai ci potessero essere dei dubbi, gli ultimi anni hanno dimostrato in maniera lampante l’importanza del casinò di Campione d’Italia per l’economia locale. È difatti innegabile che buona parte dell’afflusso turistico sia guidato dal desiderio di poter tentare la fortuna dal vivo: non a caso il dissesto finanziario del 2018 ha colpito direttamente anche le casse comunali, portando all’esubero di oltre l’80% dei dipendenti pubblici. C’è più di una buona ragione per auspicare una nuova lunga vita a una sala da gioco di grande tradizione, capace di tenere testa alla concorrenza delle analoghe strutture nella limitrofa Svizzera italofona. 

March 11, 2022
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Cos’è l’hijack nel poker?

In questa guida imparerete:

Dov’è l’hijack nel poker?

L’hijack è la seconda posizione a destra del bottone. L’ordine dei posti è pertanto il seguente: button, cutoff e hijack. Quest’ultima viene talvolta indicata come “posizione centrale” in un incontro a sei giocatori. 

Come conviene giocare dall’hijack?

L’hijack non è considerata una buona posizione da cui provare a fare steal, diversamente dal button e dal cutoff. Ne consegue la necessità di entrare nel pot con un forte range di mani a disposizione. Detto questo, l’hijack può talvolta ottenere la possibilità di giocare un range più ampio, soprattutto se gli avversari in posizione di button e cutoff sono piuttosto tight e propensi a fold frequenti contro gli open-raise dell’hijack. 

Da cosa deriva il nome “hijack”?

L’hijack prende il nome dalla possibilità di “sabotare” (in inglese per l’appunto ‘hijack’) i potenziali tentativi di steal del button e del cutoff tramite un open-raise. Il button e il cutoff potrebbero essere quindi indotti a passare alcune delle mani con cui avevano intenzione di “rubare”. Tale scenario si verifica soprattutto se gli avversari nelle due suddette posizioni hanno uno stile piuttosto tight e incline a foldare, concedendo all’hijack la chance di giocare in posizione contro i bui

Si può fare steal in posizione di hijack?

Dall’hijack avrete talvolta la possibilità di fare open-raise con un range più ampio, soprattutto se il button e il cutoff amano foldare nel pre-flop. Tuttavia, conviene di norma entrare nel pot con un range ristretto. Se l’hijack gioca in maniera troppo loose, rischia di mettersi nei guai, dal momento che il button e il cutoff possono sfruttare la propria posizione di vantaggio per contrastarne le aperture troppo ampie. 

Come giocare contro le aperture dell’hijack?

In genere, dinanzi alle aperture dell’hijack conviene reagire con maggior cautela rispetto a quanto avviene con il button e il cutoff. L’open-raise medio dal button è costituito da più del 40% delle mani, mentre l’open-raise medio dall’hijack è composto solo dal 18% di tutte le possibili mani. 

Quanto dev’essere ampio l’open-raise dall’hijack?

I bravi giocatori di solito aprono col 18% delle mani dall’hijack. Potreste avere la chance di fare open-raise con un range più ampio se il button/cutoff adotta un approccio troppo tight o se le posizioni di buio sono occupate da giocatori più deboli di voi. 

Considerazioni finali

In gran parte dei casi sarà opportuno seguire una strategia tight dalla posizione di hijack. Alle volte avrete l’occasione di giocare con un range di mani leggermente più ampio, ma non bisogna assolutamente esagerare. Giocare troppe mani dall’hijack è la ricetta perfetta se volete perdere le vostre fiches. Maggiori informazioni su questa posizione sono disponibili nel nostro apposito articolo.

March 11, 2022
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