Come diventare un vero professionista - Parte 1

Amate le partite di poker con gli amici e avete sempre covato la speranza segreta di poter diventare dei professionisti?

Alcune persone scoprono alla televisione, dove vengono trasmessi tornei importanti e con montepremi elevati, le emozioni che il poker sa regalare. Altre invece giocano per la prima volta a una festa, magari durante una serata a casa di amici. Indipendentemente da come capiti d’incontrare il poker, è più che probabile che ogni nuovo giocatore nutra o abbia nutrito il desiderio e l’ambizione di vincere grandi somme a questo gioco.

E a chi non piacerebbe passare da amatore a pro?

E se diventare milionario al poker è spesso un’impresa impossibile anche per alcuni dei pro in circolazione, è altrettanto noto che è di certo possibile mantenersi esclusivamente attraverso il gioco delle carte. Partecipare e vincere tornei di poker, dal vivo oppure online: la strada è dura, ma non impossibile.

Vediamo ora cosa serve veramente per diventare un pro e guadagnarsi da vivere al tavolo da gioco.

  • Come in qualsiasi altro gioco (e non solo), diventare dei professionisti del settore richiede grande impegno e doti fuori dal comune. 
  • Nel presente articolo scoprirete alcune delle principali qualità necessarie per emergere dalla  condizione di dilettantismo e provare a diventare dei veri e propri professionisti, con tutto ciò che questo comporta.
  • Una profonda conoscenza del gioco e un'ottima resilienza mentale sono aspetti imprescindibili (ma non necessariamente sufficienti) per avere successo nel poker.

Cosa serve davvero?

Prima di continuare assieme, cerchiamo di essere sinceri. La vita del pro non è tutta rose e fiori. Se è vero che alla tv vengono trasmesse partite entusiasmanti tra grandi campioni, è altrettanto vero che vivere di poker può anche essere estremamente difficile.

Per iniziare il nostro percorso cerchiamo di individuare tre macroaree in cui dividere la vita di una persona:

  1. Relazioni
  2. Salute
  3. Ricchezza

Diciamolo subito e in maniera chiara: il poker può creare dipendenza. Se dovessi riuscire a diventare un pro, molto probabilmente dovresti dedicare così tanto tempo al poker che altre aree della tua vita potrebbero risentirne. Dedicarsi troppo tempo a una sola cosa può incrinare lo stato di benessere di qualsiasi persona, e il poker non fa eccezione.

1. Relazioni

Il poker può influenzare in maniera piuttosto pesante la tua vita privata e sociale. Trascorrere molto tempo al tavolo di gioco potrebbe costringerti a rinunciare a serate con gli amici o altre attività al di fuori delle carte.

Spesso accade di costruire amicizie tra giocatori. Con loro potrai parlare di mani, di tornei ai quali partecipare, di stili di gioco. Si tratta di rapporti anche importanti, non solo per quanto riguarda il gioco stesso, perché si tratta di persone che condividono la tua grande passione: il poker.

Se è quindi vero che sarai in grado di fare nuove amicizie, non sottovalutare però mai l’impatto che un tale stile di vita potrebbe avere sulle tue relazioni già esistenti, ad esempio con la tua famiglia o il tuo partner.

Di solito le famiglie trascorrono i weekend assieme, ma i fine settimana sono anche i momenti nei quali gioca la maggior parte della gente e nei quali si tengono i principali tornei.

Oltre a questo poi un pro non può sempre alzarsi dal tavolo quando vuole. Per un pro non esistono orari fissi: se un cash game è particolarmente ricco o si sta andando bene in alcuni tornei, è giusto continuare e non ci si deve alzare. Anche questo rende difficile pianificare attività familiari e private.

Aggiungiamo poi che i pro viaggiano molto e trascorrono parecchie serate al casinò e il gioco è fatto. Non sempre è facile passare il tempo con le persone davvero importanti.

Per questo motivo è fondamentale definire delle finestre di tempo al di fuori del gioco da dedicare ad attività diverse: far visita a un amico, uscire col proprio partner, incontrare persone che non facciano parte del mondo del poker. Magari si può stabilire un giorno intero o un paio di serate alla settimana in cui non dedicarsi al gioco, bensì alla propria vita privata.

È facile finire ingoiati dal poker, ed è per questo che è fondamentale sapersi ritagliare del tempo da dedicare ad attività completamente diverse.

2. Salute

I pro di poker rischiano di condurre una vita piuttosto sedentaria. Seduti al tavolo, giocano per ore, mangiano e poi magari continuano fino al termine della giornata. È un po’ come essere in ufficio, dove è altrettanto necessario prendersi regolarmente delle pause. Alzarsi, camminare un po’, prendere una boccata d’aria fresca.

Anche una dieta sana e una discreta dose di esercizio fisico sono fondamentali per la salute di qualsiasi pro. Se è vero che vale per tutti, a maggior ragione un pro rischia di mangiare in maniera irregolare e di non fare movimento. Aggiungiamo poi le tante ore al giorno passate al tavolo e i tanti viaggi da un torneo all’altro, ed ecco come uno stile di vita del genere rischia di minare alla base lo stato di salute fisica e mentale dei pro.

Detto questo, è possibile e assolutamente necessario abbandonare questi stereotipi e nutrire in modo corretto la propria mente e il proprio corpo, al fine di sfruttare tutto il proprio potenziale al tavolo da gioco.

Un pro che voglia seguire uno stile di vita sano deve pianificare del tempo per lo sport, che siano passeggiate, corse o sedute in palestra, e mangiare in maniera corretta. Il cibo ha un impatto diretto sul nostro cervello e mangiare male influisce sulla qualità delle decisioni prese al tavolo.

3. Ricchezza

Se è vero che i pro di poker vivono delle loro vincite annuali, è altrettanto vero che la gestione giornaliera del bankroll può essere molto stressante. Immagina di avere un lavoro “normale” e di non sapere se verrai pagato a fine giornata, o alla fine della settimana, o del mese... Non è proprio il massimo vero?

E infatti non lo è. Ma la vita del pro è così, e se lo vuoi diventare dovrai imparare a gestire questa situazione, che avrà sempre alti e bassi. Anche se sei un grande giocatore, in grado sempre di fare la scelta giusta, non potrai sempre sconfiggere la varianza: e perdere è sempre molto più veloce di vincere.

Non vi sono più certezze di crescita costante nel momento in cui fortuna e varianza vengono inserite nell’equazione. Di certo puoi limitare l’effetto della varianza seguendo tecniche di gioco specifiche, che magari hai applicato a lungo e che ti hanno portato un certo successo, ma anche l’unica mano fuori dalle statistiche può farti perdere parecchio, a volte anche tutto. Tali bassi ti possono lasciare distrutto o depresso, conscio di aver gettato al vento i tuoi soldi e di aver investito tempo e fatica per nulla.

Se sei un giocatore vincente, sul lungo periodo dovresti essere in grado di far crescere il tuo bankroll. Ma attenzione, perché mentalmente può essere molto dura perdere quei soldi con i quali avresti potuto nutrire la tua famiglia e pagare il mutuo della casa.

L’aspetto mentale

Anche il miglior giocatore al mondo attraversa dei periodi di magra, ma è il modo in cui li affronta che lo rende un vero pro o un semplice aspirante tale.

L’aspetto più importante della mentalità di un pro di poker è la resilienza mentale.

Che è anche ciò che chiunque ambisca a diventare un pro di poker deve sviluppare. Attenzione, perché non sempre a questo aspetto viene data la giusta importanza nei manuali di poker!

Gli insegnanti di poker parlano spesso di strategie vincenti, di gestione del bankroll e di uno stile di vita adeguato. Certo, sono tutte cose molto importanti, anzi fondamentali se si vuole fare la vita del pro, e che approfondiremo ulteriormente nel corso di questa guida.

Detto questo, la vera differenza tra un pro e un giocatore amatoriale, e quindi tra avere successo a un certo livello oppure no, è capire se si hanno le capacità necessarie per essere un pro. Se in questo momento non dovesse essere così, allora la tua priorità numero uno sarà quella di impegnarti per svilupparle.

Dal punto di vista strategico potrai essere già pronto, ma cosa accade nel momento in cui le emozioni prendono il sopravvento? Come ti comporti quando attraversi una fase di scarso successo? Come reagisci nel momento in cui inizi a dilapidare il tuo bankroll, costruito così faticosamente?

Riesci a rimanere calmo e freddo in tali situazioni? O finisci per andare in tilt e rischi somme importanti per recuperare precedenti perdite? E qual è la qualità delle decisioni che prendi quando ti trovi sotto pressione?

Al netto del gioco, è l’attitudine mentale di un giocatore che definisce il suo successo nel lungo periodo. Segue una lista non esaustiva dei tipici aspetti caratteriali dei pro:

  • Pazienza
  • Disciplina
  • Controllo emotivo
  • Concentrazione
  • Consapevolezza

Qui invece una lista delle caratteristiche che potrebbero essere deleterie a chi decidesse di intraprendere una carriera nel poker:

  • Lasciarsi orientare troppo dai risultati
  • Instabilità emotiva
  • Irritabilità
  • Scarsa attenzione
  • Essere un “Giocatore problematico” che ad esempio gioca per provare emozioni forti

Se pensi che almeno una di queste caratteristiche sia propria del tuo carattere, lavora nei prossimi mesi per cercare di eliminarla, lavorando a rafforzare quelle positive elencate più in alto.

Giocando con regolarità, imparando strategie e seguendo consigli adeguati non potrai che migliorare, ma l’aspetto mentale rimane il fattore numero uno da coltivare nel lungo periodo.

Non lasciare che le emozioni dettino il tuo gioco

Andare in tilt è un fenomeno comune nel poker. Si tratta di un momento d’instabilità mentale dovuto a un sconfitta inaspettata o particolarmente dolorosa, che spinge il giocatore ad agire in maniera irrazionale e a prendere decisioni di scarsa qualità.

Se è vero che ad andare in tilt sono principalmente gli amatori, è altrettanto vero che a volte succede anche ai pro, che rischiano così di perdere il denaro di cui vivono. Una certa solidità e il giusto atteggiamento mentale sono quindi prerequisiti fondamentali di qualsiasi pro.

Chi aspira a diventare tale deve avere inoltre conoscenze di gioco adeguate e un bankroll adatto ad assorbire la varianza che inevitabilmente a volte li porterà a perdere.

Analizzeremo questi aspetti con maggiore attenzione in seguito, ma prima di tutto cerchiamo di capire perché a poker è possibile vincere nel lungo periodo.

Perché è possibile vincere a poker nel lungo periodo?

Di certo avrete già sentito la frase “il banco vince sempre”, che peraltro è vera anche per il poker, se si considerano i buy-in per partecipare ai vari tornei: ma come mai vi sono giocatori in grado di arricchirsi nel lungo periodo, mentre non succede altrettanto con altri giochi d’azzardo?

Perché il poker si gioca “giocatore contro giocatore”. Quasi tutti gli altri giochi d’azzardo sono invece “giocatore contro casinò (il banco)”.

In un gioco “giocatore contro casinò”, le possibilità di vincita del secondo sono sempre leggermente più alte di quelle del primo. Prendiamo ad esempio la roulette. La maggior parte delle persone pensa che, scommettendo sul rosso o sul nero, vi sia il 50% di possibilità di vittoria. In realtà non è così, e questo a causa dello “0” inserito nella casella verde. Le possibilità di vittoria del giocatore sono quindi del 48,6%, quelle del banco di circa il 52%, e nel lungo periodo questo è destinato a fare la differenza.

Nonostante i buy-in, in un gioco “giocatore contro giocatore” sono gli stessi protagonisti a decidere il loro destino sulla base delle loro scelte. Questo accade in ogni mano e contro ogni avversario, che a sua volta fa le sue scelte. Spesso inoltre è possibile capire lo stile di gioco del proprio avversario e sfruttarlo a proprio favore.

Di certo anche la fortuna gioca un ruolo, ma nel poker è possibile scegliere come giocare ogni mano sulla base di pensieri logici e solidi, e quindi aumentare le proprie aspettative di vittoria. Per questo il poker è uno dei pochi, se non l’unico, gioco d’azzardo nel quale è possibile vincere contro il banco nel lungo periodo.

Tipi di giocatori di poker

In questo capitolo andremo a delineare i tratti salienti di tre tipiche tipologie di giocatori di poker.

Giocatore amatoriale

Un giocatore amatoriale gioca a poker principalmente per svago o divertimento. Nel lungo periodo gli amatori possono essere vincenti o perdenti, ma di certo non si guadagnano da vivere così.

Il livello di un giocatore amatoriale può essere molto diverso. Molti di loro giocano piccole somme online o le più basse possibili per partecipare a tornei dal vivo. A volte però se ne trovano alcuni anche in tornei più ricchi, dove vengono definiti “fish”, pesce, o “whales”, balene, a cause del loro gioco facilmente leggibile dagli “sharks”, gli squali, ovvero i giocatori più esperti e capaci di approfittarne.

Alcuni esempi di giocatori amatoriali molto conosciuti:

  • Chris Moneymaker (vincitore del WSOP Main Event 2003)
  • Guy Laliberté (Cirque du Soleil Founder, High Stakes Cash Player)
  • Bill Perkins (Billionaire Businessman, High Stakes Player)

Giocatore semi-professionista

Un giocatore semi-professionista è una persona che ha un’altra fonte di guadagno primaria al di fuori del poker, ma che con le carte guadagna comunque un salario di rispetto. Indipendentemente dalle dimensioni delle loro vincite, non sono queste a garantire il loro tenore di vita. Questo tipo di giocatore trascorre dalle due alle sei ore al giorno giocando, la maggior parte delle quali concentrata nei weekend, quando non è impegnato nel suo lavoro “normale”. Non è facile trovare giocatori famosi in questa categoria, ma di solito essi fanno parte dei seguenti gruppi di persone:

  • Studenti universitari
  • Micro-Stakes Grinders
  • Low-Stakes Grinders (con orari limitati)

Giocatore professionista

Un giocatore professionista si guadagna da vivere con il poker, ovvero le sue vincite sono la sua unica, o almeno principale, fonte di reddito. I loro bankroll sono solitamente abbastanza ricchi da permettere loro di sostenere mesi difficili e senza vincite, perché la varianza colpisce anche i migliori pro. I pro giocano anche online, oppure solo al loro casinò di fiducia o nelle loro vicinanze, oppure in giro per il mondo dove partecipano ai tornei più prestigiosi. Indipendentemente da dove giochino, i migliori giocatori di poker al mondo sono in grado di vincere sul lungo periodo. Sono loro a decidere quando lavorare e spesso conducono una vita simile a quella che ci si immagina quando si pensa a un pro di poker.

Ecco qui alcuni professionisti famosi:

  • Phil Hellmuth
  • Phil Ivey
  • Dominik Nitsche
  • Erik Seidel

Per concludere

Abbiamo visto che a poker è possibile vincere sul lungo periodo. Gli aspetti principali da curare per diventare un pro sono la resilienza mentale e il controllo emotivo, al tavolo e non.

Ovviamente, una conoscenza del gioco adeguata è un altro prerequisito fondamentale per chi volesse intraprendere una carriera di successo nel poker.

Che siate professionisti o meno, avrete sempre la possibilità di cimentarvi nelle diverse varianti pokeristiche all'internò delle sale da gioco virtuali di 888.

PUNTI CHIAVE

  • La vita del poker pro non è tutta rose e fiori e occorre tenere bene a mente una serie di aspetti. Anzitutto, per quanto il gioco possa essere rilevante per i vostri guadagni, è cruciale non trascurare mai altre aree della vostra vita che non sono meno importanti dei soldi: le relazioni umane e la salute.
  • Altro aspetto indispensabile, valido per qualsiasi gioco da casinò, è quello di non mettere mai a repentaglio il denaro e i risparmi necessari per la vita di tutti i giorni, nonché per provvedere alle persone che stanno intorno a voi.
  • Uno dei fattori chiave per avere successo nel poker professionistico è la resilienza mentale, che viene messa a dura prova in un gioco probante come questo, nel quale inevitabilmente occorre fare i conti anche con sconfitte e delusioni. A tal proposito è fondamentale anche affrancarsi dalle emozioni nei momenti opportuni.
  • Esistono essenzialmente tre tipi di giocatori: i dilettanti, i semi-professionisti e i veri e propri poker pro. 

FAQ

In quali categorie è possibile classificare i vari tipi di giocatori di poker?

Il poker è un gioco aperto e accessibile tutto, con una pletora di appassionati che si cimentano in questo gioco nei più disparati contesti e circostanze. Fondamentalmente è possibile individuare tre tipi di giocatori: gli amatori (che si dedicano al poker per svago), i semi-professionisti (che hanno nel gioco una fonte di guadagno secondaria) e i professionisti (che hanno nel poker la loro fonte di reddito esclusiva o quantomeno principale).

È possibile migliorare sotto l'aspetto mentale per avere maggior successo?

La resilienza mentale, una delle qualità più importanti per giocare e vincere a poker, è l'obiettivo di molti giocatori, soprattutto di quelli alle prime armi. È una capacità che si può allenare e migliorare, ma in ogni caso si tratta di un lavoro che richiede tempo e pazienza. Una delle chiavi per progredire più rapidamente sotto questo aspetto è quella di rivolgersi a professionisti del mental coach.

Quali sono le principali qualità mentali richieste nel poker professionistico?

Diverse sono le capacità necessarie per sfondare e avere successo. Tra queste si annoverano la pazienza, la disciplina, la concentrazione, la consapevolezza di sé stessi e il controllo emotivo.

October 21, 2019
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Evitare di andare in tilt

"Andare in tilt": un'espressione che si usa comunemente nella lingua di tutti i giorni con un significato generalmente molto chiaro. Questo modo di dire, originariamente diffusosi nel mondo dell'elettronica, assume un'accezione particolare nel mondo del poker, in cui indica un certo tipo di scenario potenzialmente deleterio per le prestazioni dei giocatori. Scopriamo insieme di cosa si tratta e come starne alla larga. 

  • Come noto, il tilt nel poker indica una reazione emotiva negativa causata da una perdita pesante o comunque da una striscia scoraggiante di risultati sfavorevoli.
  • Non è facile mantenere la lucidità e continuare a giocare in modo opportuno e ragionato dinanzi a una serie di circostanze avverse. È però doveroso evitare di andare in preda al tilt se non si vuole peggiorare ulteriormente la propria situazione.
  • Nelle prossime righe scoprirete i vari aspetti relativi a questo fenomeno e quali tecniche adottare per avere il pieno controllo sul vostro atteggiamento mentale, limitando al massimo gli effetti nefasti del tilt. 

La maggior parte dei giocatori di poker si comportano al tavolo in maniera intelligente solo finché le cose vanno bene. Sono tanti i fattori che possono indurre giocatori anche capaci a perdere il controllo do sé. Ho visto tanti di loro andare in tilt e bruciare i loro stack, magari dopo una brutta mano, una giocata infelice o un commento poco gentile nei loro confronti.

Molti pensano che le emozioni non contino nulla o che non siano controllabili: solitamente queste persone non vincono grandi somme. Se vuoi avere successo a poker, devi imparare a controllare le tue emozioni e giocare con intelligenza nel maggior numero di casi possibile.

È normale che tu perda alcune mani

Devi capire che non è possibile vincere sempre. Questo non ti deve rendere infelice o portare a cambiare il tuo modo di giocare per “recuperare i soldi persi”, le carte sono così. Quando perdi del denaro, è necessario accettare che non sia più tuo. Quando lo vinci a un tuo avversario, allora non è più suo. Le fiches sono in continuo movimento: è normale che sia così e tu lo devi accettare.

Se partecipi a tornei di poker, considera che arriverai a premio una volta su dieci. Ci saranno buoni periodi in cui ci arriverai in tre su dieci, ma anche cattivi periodi nei quali non vincerai nulla magari in 20 tornei di fila. I giocatori meno esperti vivono questa situazione come la fine del mondo e iniziano a perdere il controllo di sé, o magari smettono di sana pianta.

Gli alti e bassi fanno parte dei giochi d’azzardo. È noto che la sensazione che si prova a perdere una certa somma è molto più forte di quella che si prova a vincere la stessa somma. Spesso le persone pensano solo a quello che perdono e non notano nemmeno quello che vincono.

Concentrarsi esclusivamente sugli aspetti negativi ti bloccherà nella negatività: questo inficerà la qualità del tuo gioco e più in generale quella della tua vita.

Perché si va in tilt

Spesso è la rabbia che manda un giocatore in tilt. Ma sono tante le ragioni che possono scatenare una reazione del genere, come sono tanti i caratteri delle persone:

  • Le cose vanno peggio di come ci si aspetta
  • Non si riesce a credere alla propria sfortuna
  • Non si vuole perdere o commettere errori
  • Non si sta vincendo quando si crede di meritare
  • Si vuole a tutti i costi la rivincita nei confronti di un avversario che ci ha appena battuti
  • Si vuole assolutamente recuperare il denaro perso

È fondamentale capire perché si è andati in tilt se si vuole recuperare il controllo di se stessi.

In passato, quando commettevo un errore, tendevo a sentirmi come un idiota e a pensare di non meritare di vincere. Dopo una giocata infelice, tendevo a irrigidirmi e a giocare in maniera diretta, proprio per evitare di commettere ulteriori errori.

Ma la scelta sbagliata era propria quella, perché giocare in maniera troppo diretta contro ottimi avversari non è per nulla una buona idea. Ogni errore mi portava a cambiare il mio modo di giocare e a commettere altri errori.

Alcune strategie per evitare di andare in tilt

Il mental coach Jared Tendler ha individuato tre mosse per evitare di andare in tilt. Per prima cosa bisogna capire il motivo per il quale si va in tilt. Riconoscendolo nelle sue fasi iniziali, sarà più facile controllare tale processo prima che esso ci travolga completamente.

Io so di avvicinarmi al tilt quando inizio a buttare le mie fiches sul piatto in maniera troppo aggressiva o quando si abbassa il mio livello d’attenzione.

Riconosci i primi segnali di questo processo e riporta in primo piano la logica. Io tendo a parlare con me stesso in maniera tranquilla e comprensiva: “Rilassati! Non lasciare che i tuoi errori ti facciano arrabbiare: nessuno è perfetto!”

Dopodiché, quando rientri a casa, analizza gli errori commessi in modo da evitarli in futuro. Rilassati e continua semplicemente a fare del tuo meglio!

Infine ricorda sempre che esistono strategie precise da utilizzare. Tanti giocatori, quando vanno in tilt, tendono a dimenticarsene e quindi a perdere parecchi soldi. Anche chi partecipa a tornei rischia di diventare aggressivo e a non dare più il giusto valore alle sue fiches.

In tali casi le persone partecipano a piatti troppo ricchi per le loro possibilità. Se riuscissero a pensare logicamente, eviterebbero tutto ciò e porterebbero maggiore pazienza, aspettando le occasioni più adatte alla loro situazione.

Detto questo, e a maggior ragione se non sei un professionista, capiterà che tu ti trovi in situazioni nelle quali farai comunque fatica a mantenere chiarezza mentale pur applicando le tre mosse elencate in precedenza.  

Se ti dovessi sentire in questo stato mentale, ti consiglio di smettere di giocare per quel giorno. Se stai partecipando a un torneo, e quindi non te ne puoi semplicemente andare, respira profondamente e prova a pensare in maniera logica. Con un po’ d’esercizio imparerai a riprendere piuttosto in fretta il controllo di te stesso.

Considerazioni finali

Con l’aumentare della tua esperienza, vedrai che sono poche le cose in grado di mandarti in tilt. Di solito a me capitava se affrontavo un avversario troppo aggressivo: ora la riconosco come semplice strategia e mi adeguo. Spesso mi succedeva anche se perdevo un piatto ricco vicino al bubble: adesso analizzo semplicemente la situazione e cerco di giocare al meglio di ciò che sono capace, che spesso si risolve nell’essere un po’ più attento finché non sono certo di essere arrivato a premio.

Studiando il poker si raggiunge il punto in cui quasi nulla ci può più mandare in tilt, e nel caso qualcosa dovesse riuscirci, alcune tecniche di controllo ci permetterebbero comunque di recuperare in fretta la capacità di pensare in maniera logica.

Una volta affinate questa e altre capacità, potete mettervi alla prova con l'ampia varietà di poker room presenti sul nostro sito

PUNTI CHIAVE

  • Il poker, come tante altre cose nella vita, è inevitabilmente fatto di alti e bassi. È facile farsi prendere dallo slancio e volare sulle ali dell'entusiasmo quando le cose vanno per il verso giusto. Occorre però avere la giusta attitudine mentale per gestire anche le situazioni avverse, nelle quali è importante non farsi annebbiare la mente e mantenere la giusta lucidità.
  • Il primo passo sta nel prendere atto che la sconfitta e le perdite sono una parte ineliminabile di qualsiasi gioco, poker compreso. Sono però molti i giocatori (soprattutto tra i meno esperti) che in tali circostanze si fanno prendere dalla rabbia e dalla delusione, andando in tilt e facendosi prendere dalla smania di recuperare subito le fiches perse, con l'unico rischio di prendere decisioni avventate e peggiorare ulteriormente la propria situazione.
  • Esistono vari motivi che portano i giocatori ad andare in tilt. Qualora veniate colpiti da questo fenomeno, è essenziale ammetterlo a sé stessi, riconoscendone l'origine e intervenendo per tempo.
  • Inoltre bisogna analizzare i propri errori a mente fredda e utilizzare le giuste strategie al momento debito per non cadere nella trappola del tilt. Se ci si rende conto di non riuscire razionalmente a mantenere la giusta attitudine mentale durante una partita, è opportuno lasciare il tavolo ove possibile.

FAQ

Domanda 1: I "bad beat" rappresentano uno dei classici casi che possono portare le "vittime" ad andare in tilt. Ma cosa si intende esattamente con quest'anglicismo?

Il "bad beat", termine traducibile come 'brutto colpo', indica una mano particolarmente forte che perde nonostante le altissime probabilità di vittoria. Perdere questo tipo di mani può comprensibilmente portare a un grande senso di delusione e scoramento, con annesso un serio rischio di andare in tilt: seguite le preziose indicazioni contenute nel nostro articolo per non cadere in questa trappola. 

Domanda 2: Attraverso quali atteggiamenti si può manifestare il fenomeno del tilt nei giocatori?

Si tratta di una reazione emotiva con presupposti comuni a molti giocatori, ciascuno dei quali può però reagire in modo diverso, a seconda del proprio carattere o della situazione esatta in cui si trova. Alcuni esempi di atteggiamenti assunti dai giocatori in tilt consistono nell'effettuare delle mosse sconsideratamente aggressive o, al contrario, adottare uno stile esageratamente passivo, per via della paura o della rassegnazione a proseguire la propria striscia di risultati negativi. 

Domanda 3: Esiste un metodo per evitare di incappare nelle strisce di risultati negativi nel poker?

I risultati ottenuti al tavolo da gioco dipendono da una serie di fattori, tra cui rientra certamente la differenza di abilità tra sé e i vari avversari. Sebbene il livello di capacità ed esperienza svolga un ruolo importante nel raggiungimento di risultati lusinghieri, prima o poi ogni giocatore deve fare i conti con la cosiddetta varianza: si tratta di un concetto matematico in base al quale, per essere brevi, ci sono inevitabilmente dei periodi in cui le cose andranno male o, al contrario, in vostro favore. Questa consapevolezza può e deve rappresentare una solida base per evitare di essere risucchiati dal vortice del tilt.   

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October 3, 2019
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Definire i range del tuo avversario

Il successo nel gioco del poker è fortemente legato alla conoscenza del gioco stesso e alle sue varie sfaccettature.

Il campione di poker Jonathan Little sa bene quanto sia fondamentale riuscire a definire i range delle carte del tuo avversario.

  • Il poker, contrariamente ad altri giochi comunemente definiti "d'azzardo", sebbene sia influenzato in una certa misura da circostanze fortunate o meno, richiede grandi abilità che vanno allenate nel tempo.
  • Una delle abilità più importanti riguarda la capacità di definire i range del proprio avversario, ovvero stabilire con criteri razionali lo spettro di carte che questi verosimilmente ha tra le mani.
  • La possibilità di restringere notevolmente la varietà di mani che gli altri giocatori potenzialmente hanno a disposizione permette di prendere decisioni più accorte e proficue al tavolo dal poker.

Chi ha giocato a poker si sarà di certo trovato nella seguente situazione: un giocatore va all-in prima del flop e l’altro dice “Secondo me hai A-K, quindi faccio call con una coppia di basso valore.” Con ogni probabilità, quest’ultimo non sa bene cosa sia il concetto di range di mani.

Immaginiamo la seguente situazione: un giocatore attento e non particolarmente aggressivo, con uno stack di 200 USD in una partita da 1/2 USD, rilancia di sei da una delle prime posizioni al tavolo. È importante capire che tale rilancio viene fatto con un range di mani e non con una mano specifica. Certo, lui avrà in mano una mano specifica, ma questo non importa perché noi non la potremo mai sapere con certezza.   

Il fatto che abbia rilanciato permette immediatamente di eliminare alcune mani da quelle che il tuo avversario potrebbe avere. Se è vero che non è particolarmente aggressivo, allora con ogni probabilità avrebbe foldato una mano scadente. Probabilmente poi è uno che folderebbe anche le mani marginali, come A-7 e Q-9, perché si trova in una delle prime posizioni al tavolo.

La maggior parte dei giocatori attenti e non particolarmente aggressivi decideranno di puntare con un range simile a questo:

Capire come funzionano i range

Questo range implica il fatto che il tuo avversario punti con tutte le mani che intende giocare, ovvero che non limpi mai. È importante definire il range di mani del tuo avversario sulla base delle sue tendenze. Se lui ha già limpato alcune mani molto scarse in questo range, o magari è un maniaco che rilancia sempre e comunque, la nostra valutazione dovrà essere molto diversa.

Continuiamo con l’esempio precedente (nel quale il tuo avversario attento e non particolarmente aggressivo ha puntato da una delle prime posizioni al tavolo) →

Tu hai 9s-9c e decidi di chiamare dal button.

Tutti gli altri passano.

Al flop esce Kc-8d-5s.

Il tuo avversario fa una c-bet di 10 USD su un piatto di 15 USD.

Immaginiamo che tu sappia che il tuo avversario predilige fare una c-bet al flop con qualsiasi mano quando ha aggredito al preflop, impedendoti così di limitare il suo range. Ci sono avversari che con certe mani preferiscono puntare e con altre fare un check: queste informazioni ti permettono di limitare il loro range.  

Con un calcolatore di equity scoprirai che la tua coppia di nove ha una probabilità di vittoria del 46% contro quell’ipotetico range, anche se al flop è uscito un re.

(Nota: tutte le percentuali indicate in questo articolo sono ottenute grazie a un calcolatore di equità online gratuito.)

Anche se per ora sei “dietro”, chiamare è la giocata giusta alla luce dei tuoi pot odds. Devi chiamare 10 USD per vincere un piatto di 15, più la scommessa di 10 USD del tuo avversario, più i 10 USD che metterai tu: ciò significa che devi vincere solo 10/35 = 29% delle volte.

Visto che sai di avere la mano migliore nel 46% dei casi, e che devi vincere solo il 29% delle volte, è giusto chiamare. È importante capire che non stiamo chiamando perché “crediamo che il nostro avversario abbia A-Q”, come penserebbe la maggior parte dei giocatori amatoriali. Così come non stiamo foldando perché “pensiamo possa avere K-Q”.

Definire il range in base alle tendenze del proprio avversario

Al turn esce poi (Kc-8d-5s)-4c

Immaginiamo che tu sappia che il tuo avversario gioca in maniera molto diretta al turn e al river, che punti sempre quando crede di avere la mano migliore e che opti per il check con niente o con una mano marginale. Se a quel punto il tuo avversario punta, allora è meglio foldare: il suo comportamento induce a pensare che abbia almeno una coppia alta, forse anche di più.  

Una coppia forte rende più semplice per te foldare. Anche se avesse un draw o un colore, o anche una coppia di medio valore, è facile qui foldare. Hai circa il 4% di possibilità di vincere se il tuo avversario punta al turn, e quindi non ha senso chiamare. Il range del tuo avversario dovrebbe essere circa questo:

Se invece il tuo avversario opta per un check, puoi escludere tutte le coppie più alte e le mani ancora migliori dal suo range. In questo caso la tua probabilità di vittoria sale al 69%.

Nel caso in cui il tuo avversario faccia un check al turn, il suo range dovrebbe essere circa questo:

Se è vero che ci sono mani nel range del tuo avversario contro le quali perderesti, come Q-Q, J-J, e T-T, è altrettanto vero che vinceresti contro molte di più. Una volta stabilito con precisione il range del tuo avversario, e nel caso in cui ci siano numerose carte che al river potrebbero inficiare il valore della tua mano, come un A, una Q, un J o un dieci, allora è meglio puntare.

In questa situazione è equilibrato puntare 18 USD sul piatto di 35. Una puntata di tali dimensioni darà al tuo avversario i pot odds sbagliati per chiamare senza nessuna coppia, mentre lo coinvolgerà ad entrare con una mano marginale, tipo una coppia di basso valore, che tu potrai battere. E nel caso ti dovesse battere lui, almeno non avrai perso troppi soldi. Puntare troppo pesante qui sarebbe un errore: fai in modo di permettere al tuo avversario di commettere un errore, ma fallo in maniera realistica.

Il poker però non è sempre così semplice. In questa specifica situazione, molti dei giocatori più forti sceglierebbero di fare un check al turn con tutto il loro range. È bene notare che, se il loro range al check del turn è lo stesso di quello della c-bet al flop, che è poi quello della puntata preflop, la tua mano sarà migliore di quella del tuo avversario solamente nel 50% dei casi.

In caso di check, non sarà facile per te. E anche una scommessa al turn con tutto il suo range ti metterà nella situazione di dover prendere una decisione difficile.

Mettere il proprio avversario in una situazione difficile

È importante mettere il proprio avversario in una situazione difficile allargando il più possibile il proprio range. Questo si ottiene giocando ampie porzioni del proprio range nello stesso modo. Un errore classico dei giocatori principianti è puntare tre big blinds prima del flop con tutte le mani giocabili meno che con J-J e T-T, per le quali invece vengono riservati cinque big blinds. Un avversario attento capirà subito che una puntata di cinque big blinds significa che abbiamo in mano J-J o T-T, e questo gli renderà la vita molto più facile.

Un altro tipico errore dei principianti è andare per una c-bet al flop con qualsiasi mano, a parte quelle davvero molto buone. Anche qui, un avversario attento capirà che una c-bet significa non avere la mano migliore possibile, un’informazione assolutamente utilissima al suo gioco. Tale errore è facilmente correggibile facendo check con la mano migliore e con quella peggiore possibile. Questa strategia manterrà ampio sia il range con il quale si punta sia quello con il quale si fa check. Nel poker raramente si compiono azioni che sono esclusivamente molto forti o esclusivamente molto deboli.   

Detto questo, se affronti un avversario non particolarmente attento a questi dettagli e che gioca in maniera aperta, l’accortezza di proteggere i tuoi range mantenendoli tutti abbastanza forti è spesso non necessaria. Se l’unica cosa che interessa al tuo avversario sono le sue carte, allora gioca in maniera diretta e aggressiva e battilo.

Ma crescendo il valore degli stack e anche degli avversari che affronti, i concetti di definizione del range dell’avversario e di difesa dei propri diventano fondamentali.

Leggi il mio prossimo articolo, nel quale discuteremo come evitare di andare in tilt e smetterla di farsi influenzare dai e di pensare troppo ai risultati.

I principi contenuti nelle nostre guide vi saranno certamente utili per le prossime partite di poker! Non perdete la possibilità di cimentarvi nelle diverse varianti offerte dalle sale da gioco di 888.

PUNTI CHIAVE

  • Una delle differenze fondamentali tra i giocatori alle prime armi e quelli con maggiore esperienza è la capacità di definire i range dell'avversario, nonché operare una scelta razionale al momento di decidere come reagire a una sua giocata, senza limitarsi a una vaga supposizione di quali siano le carte che ha tra le mani.
  • La definizione dei range dei propri avversari si basa anche (e forse soprattutto) sui loro atteggiamenti in una determinata situazione di gioco. Si avranno ad esempio degli scenari diversi a seconda che l'avversario ami giocare in maniera aggressiva o meno.
  • Una volta definiti i range dell'avversario, sarà possibile, eventualmente con l'ausilio di un calcolatore di equity, stabilire le percentuali matematiche di vincere una determinata mano, potendo quindi operare una scelta più razionale, incrementando le proprie chance di vincita.

FAQ

Che cosa s'intende con range nel poker?

Il range, termine mutuato dall'inglese ma adoperato nella lingua italiana anche in altri settori, indica nel poker la varietà di carte che i propri avversari hanno potenzialmente a disposizione in un dato momento.

Perché è importante definire i range dei propri avversari?

È presto detto: la capacità di restringere lo spettro delle possibili carte in mano ai propri avversari migliora sensibilmente le chance di prendere la decisione giusta al momento giusto. Tutto questo non può che ripercuotersi positivamente sul proprio tasso di vincita nel poker.

Quali sono gli accorgimenti da prendere in considerazione per definire con una certa precisione i range degli altri giocatori al tavolo?

Uno dei metodi più affidabili nel circoscrivere lo spettro di carte in mano agli avversari consiste nell'osservare le loro mosse e i loro atteggiamenti in determinate occasioni. Facendo un esempio molto semplice, è chiaro che un giocatore molto cauto (e restio al bluff) che rilanci pesantemente avrà quasi certamente delle ottime carte (soprattutto se si tratta di un giocatore in erba): a questo punto potrete agire di conseguenza, prendendo la decisione più ragionevole.

October 3, 2019
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