888LIVE Bucarest Festival 2019: Main Event da 300k!

Su 888poker pacchetti viaggio a partire da 0.01€

Arriva il primo evento 888LIVE Festival del 2019: si parte in Romania, a Bucarest, dove dal 4 al 10 marzo l’elegante ambiente dell’Intercontinental Hotel ospiterà una settimana di poker di altissimo livello. Si inizierà il 4 marzo con l’Opening Event: buy-in 230€ e montepremi garantito di 50.000€. Lo stesso giorno partiranno i Satelliti da 115€ per chi vuole centrare la qualificazione al Main Event (buy-in 888€), che prenderà vita invece il 6 marzo con il Day 1A.

Il Main Event avrà un montepremi garantito di 300.000€ e come è usuale per i tornei di punta di 888LIVE Festival consentirà una buona giocabilità, grazie ad uno stack profondo (30.000 chips) e livelli da 40 minuti. Quattro le possibilità di ingresso: oltre ai Day 1 A-B-C del 6-7-8 marzo ci sarà anche un Day1 D “Turbo Edition”, previsto sempre per venerdì 8, con livelli di 20 minuti. Sabato l’appuntamento con il Day 2, domenica Final Day per i giocatori ancora in gara.

Per i giocatori di 888 Poker c’è la possibilità di andare a Bucarest interamente a spese di 888: tutti i lunedì la poker room metterà in palio 2 pacchetti viaggio del valore di 1.700€ nei tornei “888Live Bucharest Package - Tornei di qualificazione” (buy-in 55€)! Ogni pacchetto comprende 888€ per il buy-in del Main Event, 4 notti all’Intercontinental Hotel (sede del torneo) dal 6 al 10 marzo, 200€ per le spese di viaggio (accreditate sul conto di gioco come Bonus) e il LIVE kit 888poker.

Per chi non vuole tentare la via della qualificazione diretta ci sono altre due opportunità: per tutto il mese di febbraio i giocatori potranno iscriversi al torneo giornaliero “888Live Bucharest Package - Satellite 2 posti GTD” (buy-in 5.5€), che metterà in palio ogni giorno due posti per il torneo di qualificazione. Ma non finisce qui: 888poker offre infatti la possibilità di andare a Bucarest al costo iniziale di appena 1 centesimo! È questo infatti il buy-in dei tornei “888Live Bucharest Package - Sub Satellite”, che metteranno in palio ogni giorno 5 ingressi al Satellite da 5.5€: una fantastica occasione per i giocatori alle prime armi che vogliano provare a cimentarsi nel loro primo torneo LIVE.

February 12, 2019
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M-ratio – Cos’è?

Nel mondo dei tornei un giocatore può trovarsi costretto a fare delle mosse prima di quanto avrebbe davvero voluto. Può succedere infatti che al crescere della pressione, con il livello dei bui che insesorabilmente punta verso l’alto ci si trovi costretti a muoversi in un certo modo per evitare di rimanere troppo corti di stack, e questo anche se la situazione non è quella ottimale.

Certo, in caso si abbia il lusso di non doversi preoccupare delle chip, è auspicabile saper attendere la situazione ottimale per sfruttare al meglio le proprie chance, e lasciar correre la tentazione che può nascere di andare a fondo in una situazione marginale.

Ma sfortunatamente non è così che funzionano i tornei di poker. Non è possibile attuare un gioco isolato che non preveda una strategia globale. C’è un aspetto che deve essere sempre tenuto in considerazione, un aspetto estraneo al mondo del cash: durante il corso di un torneo il gioco deve essere costruito a lungo termine.

Il migliore approccio ad un tavolo di torneo è quello di tenere sempre in considerazine il nostro stack e il livello dei bui. Il punto è di mantenere l’ammontare delle nostre chip “sano” in relazione ai bui, e grazie a questo poter sviluppare le nostre strategie senza pressioni esterne. Se solo ci fosse una formula per calcolarlo...

In effetti c’è – è chiamata comunemente “M-ratio”, oppure in gergo solamente “M”.

Poker fattore M – Il calcolo

La logica che c’è dietro a “M” è quella di tenerci sempre aggiornati su quante mani ci rimangono in relazione alla misura del nostro stack e quella dei bui/ante.

M Ratio

Andiamo ora a calcolare la nostra M in una situazione semplice di un torneo.

Domanda – Abbiamo 1.000€ nel nostro stack. Lo SB è di 10€, il BB di 20€, l’ante di 1€ e stiamo giocando un 10-handed. Qual’è il valore del nostro M?

Ora definiamo i fattori rilevanti della formula. “Ante” indica il totale degli ante che sono giocati in un giro (orbita) e viene calcolato così:

Ante * numero di giocatori al tavolo

Lo scopo è quello di isolare l’ammontare degli ante di un intera orbita di gioco (il numero di mani uguale al numero dei giocatori seduti al tavolo). Quindi in questo caso se il valore individuale di un ante è di 1€ e verrà pagato 10 volte, il valore da prendere in considerazione è quello di 10€ in ante per ogni orbita.

M = 1000€ / (10€ + 20€ + 10€) 
M = 1000€ / 40€ 
M = 25

Un M di 25 significa sostanzialmente che possiamo giocare altre 25 orbite, dando per scontato che la struttura delle mani rimanga la stessa. Cosa che di certo non succederà  visto che con il crescere dei livelli cambieranno le condizioni di gioco (SB, BB, ANTE)  è il valore di M potrà ridursi anche in modo considerevole.

Quindi avere 25 M in un torneo regolare, non è la stessa cosa che averlo in un torneo ultra-turbo. La struttura dei bui deve sempre essere presa in considerazione.

Usare il valore M per prendere decisioni

Una volta chiarito come calcolare il valore di M, occore fare in modo che questo ci sia utile durante il torneo, e che possa essere utilizzato per definire e supportare la nostra strategia  di gioco.

Nel suo libro Harrington on Hold'em, Dan Harrington descrive alcune linee generali su come valutare ed utilizzare M. Nel libro sono inoltre isolate diverse situazioni di gioco dove M potrebbe non essere effettivo, e descritti invece quelli che dovrebbero essere i risultati di un utilizzo ben fatto del valore M. Vediamo quali sono le situazioni possibili:

M è maggiore di 20 – La Zona Verde – Con un M maggiore di 20 possiamo concederci il lusso di applicare lo stile di gioco che preferiamo; sia questo un gioco chiuso oppure aggressivo. L’ampiezza dello stack ci concede tutto il tempo per aspettare che ci vengano servite carte rilevanti oppure di aumentare la pressione giocando con aggressività, bluffando o concedendoci anche qualche rischio. Perdere qualche mano non è un problema rilevante in una situazione come questa, il nostro stack è abbastanza grande da concederci molte possibilità di recuperare di fronte ai diversi scenari che possono presentarsi.

M è compreso tra 10-20 – La Zona Gialla – Qui si inizia a sentire la pressione del gioco. A questo punto occorre iniziare a cercare le situazioni migliori per giocare le nostre carte, visto che le mani che erano giocabili con maggiore leggerezza nella zona verde ora potrebbero rivelarsi molto più pericolose considerata la minore flessibilità di gioco dovuta ad uno stack più ridotto.

M è compreso tra 6-10 – La Zona Arancione – La pressione a questo punto è tangibile e occorre evitare ogni tipo di spreco di chip. Entrare in gioco senza una strategia o senza delle carte rilevanti è diventato rischioso. L’obiettivo principale dovrebbe essere quello di sfruttare al massimo la posizione di gioco; se siamo infatti noi ad aprire rilanciando possiamo sperare di avere maggiori probabilità di portare al fold i nostri avversari e guadagnare il piatto. A questo punto ogni chip conta.

M è compreso tra 1-6 – La Zona Rossa – Abbiamo raggiunto quello che viene definito in gergo tecnico lo stadio del push/fold di un torneo di poker. Abbiamo di fronte a noi solo due opzioni: andare all-in o foldare.

M è inferiore a 1 – La zona Morta – Trovarsi in questa situazione va evitato ad ogni costo. Nella zona morta ormai quasi tutto dipende dalla fortuna, e noi vogliamo improntare il nostro stile di gioco sull’abilità e non sulla mera sorte. Unica cosa da fare è aspettare il momento che siamo i primi a parlare e andare all-in, sperando in un colpo di fortuna. Non mancano nelle cronache giocatori che hanno vinto grandi tornei partendo dalla zona morta, quindi non tutte le speranze sono perdute, anche se nella gran parte dei casi trovarsi in questa situazione vuol dire aver perso il torneo.

Modifiche per i tavoli Shorthanded

L’utilizzo del calcolo di M funziona con i tavoli di ogni entità. Il numero di giri che ci rimangono non cambia in modo significativo in base al numero dei giocatori al tavolo. La differenza sarà, considerato che verrà pagato un ammontare diverso di ante, che avremo un numero leggermente maggiore di orbite, dando per scontato che il tavolo tenderà a diminuire i suoi partecipanti. (Generalmente i tavoli diminuiscono il numero di giocatori solo quando ci si avvicina al tavolo finale. In un torneo, per la gran parte della sua durata, di questi verrà sfruttata la piena capacità).

Un M di 5 ad un tavolo 5-handed è lo stesso che averlo in uno da 10? Decisamente no. Nonostante il numero dei giri giocabili non verrà intaccato di molto, ci ritroveremo ad avere il doppio delle opportunità di giocare nel tavolo 10-handed.

Per aiutarci a gestire situazioni di questo tipo è stato introdotto un correttivo alla formula conosciuto con il nome di Effective M, che considera il fatto che occorre prendere decisioni più velocemente quando il tavolo diventa più corto. Al contrario la formula classica viene denominata Simple M.

La relazione tra le due è la seguente:

Effective M

In sostanza stiamo prendendo in considerazione un valore di Simple M basata su quanto è pieno il tavolo, presupponendo questo contenga 10 giocatori. Quindi se un giocatore ha un Simple M di 10 in un tavolo da 5 handed, avrà un effective M di 5.

Ok, cerchiamo ora di tirare le somme:

Domanda – Stack effettivi 1.000€. Bui da 20/40€ con ante da 2€. Siamo 5 handed. Come si calcolano simple M e effective M?

Okay, a questo punto dovresti essere in grado di calcolarlo da solo, in ogni caso quella che segue è la soluzione:

Simple M

1.000€ / (20€ + 40€ + (2€ * 5)) 
1.000€ / (20€ + 40€ + 10€) 
1.000€ / 70€

Simple M = 14.3

Effective M

14.3 * (5/10) 
14.3 * 0.5

Effective M = 7.15

Quindi, ricordati di calcolare la M-ratio la prossima volta che siedi ad un tavolo di poker, e di usarla per meglio calibrare la tua strategia di gioco; qualunque sia la fase del torneo in cui ti trovi.

January 27, 2019
Chad Holloway
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Chad Holloway ha vinto il braccialetto alle WSOP 2013. In precedenza aveva lavorato per PokerNews come managing editor e live reporter.

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Dalla Puglia con furore: storia di un pomeriggio glorioso su 888poker

Un montepremi di 150.000€ da dividere in 4 nell’arco di soli 13 minuti, con un buy-in di appena 15€: per ogni giocatore di poker del mondo sarebbe semplicemente un sogno, per i giocatori di 888poker è realtà. Nel pomeriggio di sabato 1 dicembre infatti 4 fortunati giocatori di 888poker hanno letteralmente centrato il Jackpot: iscrivendosi ad un Sit & Go Blast da appena 15€ hanno visto il montepremi salire fino a 150.000€ in una partita da 13 minuti, peraltro con la certezza di andare tutti e 4 a premio. I primi due giocatori eliminati, Skizzo79 di Alghero e Bruneta30 di Caltagirone, provincia di Catania, si sono portati a casa entrambi 15.000€, moltiplicando quindi 1.000 volte l’importo del buy-in. Ancora meglio è andata ai primi due classificati, entrambi pugliesi: Leonisinasce di Apricena in provincia di Foggia ha messo le mani su 30.000€, mentre il vincitore Francesc381 di Acquaviva delle Fonti (Bari) ha portato via dal tavolo la bellezza di 90.000€, un premio che moltiplica ben 6.000 volte l’importo pagato per l’iscrizione. Su 888poker i sogni diventano realtà: scopriamo di più su questi S&G Blast!

Con Blast 888poker porta il concetto di Jackpot all’interno dei Sit &Go: quattro giocatori si siedono ad un tavolo per giocare una partita a tempo limitato, appena il gioco inizia parte il conto alla rovescia e quando il tempo arriva a 0 tutti i giocatori vanno automaticamente all-in ad ogni mano, finché non c’è un vincitore. La particolarità è la presenza del Jackpot, che si rivela non appena inizia il gioco e che moltiplica fino a 10.000 volte il buy-in. Maggiore sarà il moltiplicatore del Jackpot, maggiore il tempo disponibile per giocare. Si tratta, dunque, di un torneo super turbo di Texas Hold’em per quattro giocatori, con la caratteristica di un Jackpot a sorpresa che rimane nascosto fino a quando non ha inizio la partita. Giocare ad un Blast è facilissimo, basta andare sulla lista dei Blast Sit & Go cliccando sul tasto BLAST nella lobby di 888poker.
 

December 4, 2018
Hyacinth Swanson
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Hyacinth Swanson è una giocatrice di poker part-time dedita ai tornei live e online, che ama scrivere e curare contenuti sul mondo del poker. Gestisce attualmente la società di marketing PurpleGob.com.

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Più bluff, più vincite

Bluff poker

Nell’immaginario comune, quando si pensa al bluff, viene subito in mente il retrobottega di qualche bettola, dove in un ambiente fumoso due giocatori si affrontano con di fronte un piatto fatto di pacchi e pacchi di banconote. Un gangster dai capelli brizzolati seduto ad uno dei lati del tavolo guarda in cagnesco il suo avversario dietro le lenti dei suoi occhiali da sole firmati. Sul tavolo oltre ai pacchi di banconote, le chiavi della macchina, dello yacht e di una delle sue ville nel sud della Francia.

L’altro, guardando il tavolo stupefatto, e nonostante il punto che tiene tra le mani fa dietro front non potendosi permettere un rischio così grande, e folda. Solo a questo punto un sorriso sornione appare sulle labbra del gangster che ha appena raccolto i frutti di un bluff fatto a regola d’arte.

“Ci vediamo alla prossima ragazzo, non te la prendere”.

La cosa che emerge chiara di fronte a questo scena è che per lo più non tutti si rendono conto di quale sia davvero la cornice e lo svolgimento di un bluff, e di quale sia la logica che si nasconde dietro al più celebrato dei momenti di questo splendido gioco.
 

Mito 1 – Il Bluff comporta grandi rischi e richiede scommesse importanti

Per quanto rimanga indiscusso che i grandi bluff da all-in siano tra tutti quelli che raccolgono maggiore attenzione nel mondo del poker, la verità è che questi rappresentano solo una piccola percentuale dei bluff che si consumano ai tavoli da gioco. La maggior parte di questi infatti avviene in situazioni in cui pensiamo che i nostri avversari non siano interessati al piatto, e con una quantità tutto sommato limitata di chip.

Da qui la prima quastione: come facciamo a sapere se il nostro avversario sia interessato o no al piatto? Di norma possiamo cogliere le sue intenzioni in base alle sue azioni; in sostanza dobbiamo metterci alla ricerca di eventuali segni di debolezza. Immagina il seguente scenario: facciamo call da BB contro un open raise del BTN. Facciamo check al flop, e il nostro avversario decide di fare lo stesso come nell’immagine qui sotto:
 

bluff

 

Cosa pensi della mossa del nostro avversario con il suo check durante questa mano? Un atteggiamento del genere può suggerirci che sia piuttosto improbabile che abbia in mano un punto rilevante, altrimenti non avrebbe senso il fatto che rallenti così vistosamente il gioco. Molto probabilmente il nostro avversario è bloccato con in mano una combinazione rischiosa che molto probabilmente non può andare oltre una coppia di Jack, altrimenti dopo il flop si sarebbe mosso con maggiore decisione.

Una situazione del genere suggerisce che con grande probabilità un bluff al turn ha ottime possibilità di riuscire, ancora di più se si prosegue con una puntata anche al river. Quindi anche se alla fine non riusciamo a farlo foldare, soprattutto in caso abbia davvero una coppia di Jack, possiamo confidare su probabilità abbastanza solide, sppure basate sull’intuizione, che le carte in mano siano ben più deboli.
 

Mito 2 – Un bluff fallito non porta a nessun guadagno

Hai mai provato la frustrazione di vederti scoppiare un bluff da un avversario con una coppia minima con la quale avrebbe dovuto foldare? Beh non sei l’unico, e ogni volta che succede niente può toglierci da dosso la sensazione di aver commesso un errore bleffando.

L’aspetto più interessante dei bluff è che non devono funzionare il 100% delle volte per essere redditizzi. Esiste infatti una formula molto semplice che possiamo applicare per calcolare la frequenza con cui un bluff deve funzionare per portarci a guadagnare nel lungo periodo.

Rapporto percentuale tra il valore del piatto totale inclusa la nostra scommessa, e quest’ultima = Percentuale di tempo in cui un bluff deve funzionare.

Prima di alzare le braccia al cielo e dire che non hai capito, prova a calcolare la frequesnza in cui il nostro bluff deve funzionare nella situazione descritta qui in basso:

Siamo al river con 50bb nel piatto, facciamo un bluff per 25bb. Quanto spesso il nostro bluff deve funzionare? Concediti qualche minuto di riflessione prima di applicare la formula descritta qui in alto.

Prima cosa, cosa si intende per piatto totale?
Facciamo i conti abbiamo 50bb già nel piatto, ai quali si aggiungono i 25bb della scommessa. Quindi il piatto totale è di 75bb.

A quanto ammonta l’investimento del bluff?
Il bluff è di 25bb, e questo è l’ammontare investito.

Quindi, quale percentuale del piatto è?
25/75 = 33%

Questo vuol dire che il nostro bluff deve funzionare solo il 33% delle volte. A dire il vero questo è un concetto tutt’altro che intuitivo. Puoi immaginare una situazione in cui il nostro avversario chiama il 65% delle volte che bleffiamo al river? Ad un primo approccio il nostro buon senso ci suggerisce di interrompere subito il bluff visto che questo rischia di fallire per la maggior parte delle volte. Ciò nonostante, visto che ci sono già soldi in gioco, il fatto che il nostro bluff funzioni il 35% delle volte significa che stiamo lentamente generando profitto e che dovremmo continuare in questa direzione.
 

Mito 3 – Il bluff è una scelta

Se hai avuto già modo di leggere l’articolo  sul valore delle scommesse, dovresti sapere che scommettere in determinate situazioni è obbligatorio, visto che le probabilità sono tutte dalla nostra e ritirarsi dal gioco potrebbe voler dire anche rinunciare ad un bel profitto. 

I bluff non sono diversi, ci sono alcune situazioni nel gioco in cui sarebbe assurdo non bleffare, tuttavia molti giocatori non considerano il bluff come una parte integrante delle strategie di gioco rilegandolo piuttosto a momenti di mera ispirazione.

Quindi che cosa rende il bluff una parte sostanziale del gioco, e non una semplice opzione da tirar fuori all’occorrenza? Immagina di avere di fronte un avversario che gioca solo in funzione delle sue carte senza mai bleffare, come lo giudicheresti? Come contrasteresti il suo gioco? Beh, nel modo più semplice, se lui decide di scommettere meglio ritirarsi a meno che non si abbia una mano forte. E se non scommete, per intuizione sapremo che in mano non ha nulla, e quindi con qualche piccolo bluff potremo fargli fuori il piatto.

Non è escluso che alcuni di voi pensino di aver avuto un discrete successo ai limiti più bassi senza effettuare nessuno bluff. E che proprio in questo momento si domandino come sia stato possibile. In genere questo succede quando ci siamo confrontati con giacatori di basso livello che non hanno basato il oro gioco sulla lettura dell’avversario. In ogni caso quel che conta sottolineare è che non bleffare mai vuol dire rinunciare ad una parte importante delle possibilità di gioco, e che lo stesso può trasformarsi in un boomerang se al tavolo siedono giocatori più preparati. Quindi effettuare dei bluff è fondamentale ad ogni limite per le seguenti ragioni:

  1. Ai micro-stake molto spesso bleffare non è determinante in partita, ma in caso lo si faccia questo può incrementare in modo significativo la nostra percentuale di vincita. 
  2. Ai limiti più alti, contro avversari di valore, il nostro modo di giocare potrebbe essere letto come un libro aperto se non confondiamo le acque con qualche bluff.

 

Qualche consiglio

  1. Ricorda che la gran parte dei bluff sono di piccola entità. 
  2. Calcola quanto spesso i bluff devono funzionare nelle diverse situazioni. (ad esempio se i nostri avversari foldano più del 67% delle volte di fronte ad un 3bet, possiamo portare a casa il piatto con qualunque coppia dei carte).
  3. Massima attenzione ad ogni segnale di debolezza da parte dei giocatori, una volta colto, questo si trasforma nel terreno ideale per un bluff. 
  4. Ricorda che anche se un bluff viene chiamato, nel lungo periodo potrebbe risultare comunque profittevole. 
  5. Non ti scoraggiare di fronte al fallimento di alcuni tuoi bluff. Il punto non è il bluff, ma probabilmente il modo in cui lo stai facendo.

 

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December 31, 2017
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