Sfogliamo il grande libro del poker classico

Il Five Card Draw poker o Cantredraw

Come si gioca al poker classico! Si fa presto, infatti, a dire “poker”. Esistono talmente tante varianti di questo gioco che è facile perdere il conto.

Dal Texas Holdem, ormai diventato quello più celebre grazie a un’esposizione mediatica senza precedenti, all’Omaha, passando per le diverse tipologie di Stud come il Caribbean o il Seven Card, esistono tipi di giochi di poker in grado di soddisfare davvero tutti i palati.

Chi vuole giocare con carte comuni, chi invece vuole avere una mano tutta sua, chi non ha problemi a mostrare al resto del tavolo parte della mano, chi vuole puntare obbligatoriamente solo al momento di essere nelle blind o chi accetta volentieri di pagare una ante, ogni tipologia di giocatore ha ben chiaro cosa apprezza di più e quindi quale variante affrontare.

Ma esiste un poker “di base”? Beh, a ben vedere la risposta è sì. C’è quello che viene definito poker classico, ma che come tutti gli altri giochi ha un suo nome ben preciso: Five Card Draw poker, anche detto Cantredraw.

Qual è il poker classico

Come suggerisce il nome, si tratta di una tipologia di poker draw, dunque di quelli in cui i giocatori possono pescare altre carte per provare a migliorare la loro mano iniziale. E la mano è composta da cinque carte, tutte rigorosamente coperte, senza presenza di carte comuni al centro del tavolo.

Si tratta di un tipo di poker molto semplice e non sorprende che sia anche quello che più spesso viene utilizzato per imparare i rudimenti del gioco, come il valore delle diverse mani e le azioni legali che si possono compiere durante una partita. Un gioco così lineare e così immediato che, tra le altre cose, fornisce la base del funzionamento dei video poker.

Nelle tante macchine per il video poker che affollano i casinò, dal vivo e online, si parte da cinque carte e c’è la possibilità di cambiarle per ottenere un punto migliore.

Le differenze principali sono due: la prima è che nel Five Card Draw l’obiettivo è avere una mano migliore dell’avversario (o fare in modo che nessuno venga a vedere la propria al momento di scoprire le carte), mentre nel video poker non si gioca contro nessuno e per vincere basta che la mano ottenuta sia una di quelle inserite nella tabella di vincita.

E poi nel video poker si effettua una sola puntata, quella iniziale, mentre nel Five Card Draw i round di puntata sono due, prima e dopo aver effettuato il cambio delle carte.

Come si gioca al poker classico

Ma come funziona, in termini pratici, una mano di Five Card Draw e quali sono le relative regole poker? Il numero migliore di giocatori per una partita a questa tipologia di poker è di sei, ma si può tranquillamente scendere a quattro (o addirittura a tre) o salire fino a otto. Tra le regole “casalinghe” su cui è necessario trovare un accordo prima di iniziare spicca certamente la presenza dei jolly.

Quante carte si usano al poker tradizionale

Se ammessi, i quattro jolly del mazzo francese da 52 carte (che in questo caso diventano 56) vengono utilizzati per sostituire una carta qualsiasi nella composizione di una mano. Possono anche essere stabilite delle limitazioni (come per esempio usare un jolly solo per chiudere una scala, o trasformarlo solo in una carta dello stesso colore.

Nel caso si giochi con i jolly, alla classica tabella di valore delle mani (scala reale, scala colore, poker, full, colore, scala, tris, doppia coppia, coppia, carta più alta) va aggiunta anche la mano in cui si hanno cinque carte dello stesso tipo (poker più jolly), che diventa quella che batte tutte le altre.

Il primo round di puntata

Per quanto riguarda il giro di puntata iniziale di come si gioca al poker classico ci sono diverse interpretazioni. Nelle partite casalinghe di poker di solito si procede a versare una ante comune a tutti i giocatori, mentre se questa tipologia di poker viene giocata al casinò saranno i giocatori in posizione di small e big blind a versare una puntata a inizio mano.

Se si gioca con le ante, a iniziare il primo round di puntata sarà il giocatore a sinistra del mazziere, mentre in caso di blind la parola sta al giocatore a sinistra della big blind.

Prima che venga fatta la prima puntata è possibile fare check, lasciando l’azione al giocatore successivo, ma quando la prima puntata è sul tavolo le azioni possibili sono quelle classiche: chiamare, fare raise o foldare.

Terminato il primo round di puntata, è il momento di cambiare le carte. Anche per quanto riguarda questa situazione, le regole cambiano parecchio a seconda della scelta dei giocatori. Nella maggior parte dei casi (come ben illustra il sistema di gioco dei video poker) il giocatore può cambiare fino a cinque carte, ma non mancano le varianti in cui se ne possono cambiare massimo tre (o quattro, se tra quelle scartate c’è un asso).

Se qualcuno cambia l’intera mano (tutte e cinque le carte), gli vengono date prima quattro carte, poi il mazziere continua a servire il resto del tavolo e consegna la quinta e ultima dopo aver cambiato quelle di tutti gli altri.

Se nessuno ha preso altre carte nel frattempo, viene scartata la prima carta del mazzo (tutto questo ovviamente per prevenire la possibilità che qualcuno in grado di manipolare le carte abbia preparato nel mazzo una mano servita).

Cambiate tutte le carte, i giocatori che sono rimasti all’interno della mano possono cominciare il secondo round di puntata, partendo di nuovo da chi ha puntato per primo in quello precedente. Anche in questo caso è possibile fare check fino a che non arriva la prima puntata, dopodiché si può chiamare, fare raise o foldare.

Chi mostra per primo le carte

Quando due o più giocatori hanno messo nel piatto la stessa cifra, si mostrano le carte e il primo a farlo è l’ultimo giocatore ad aver effettuato un’azione offensiva (puntata o raise).

A quel punto, chi ha la mano migliore porta a casa l’intero piatto. Se invece un giocatore si aggiudica il piatto perché tutti gli altri decidono di foldare, ha anche la possibilità di non mostrare per nulla la mano vincente, lasciando un alone di mistero e portando gli avversari a chiedersi se il vincitore avesse davvero qualcosa in mano o se stava semplicemente bluffando.

Le caratteristiche del poker classico

Insomma, il Five Card Draw rispecchia perfettamente la definizione di poker “classico” che si porta dietro. Si tratta di un gioco semplice, intuitivo e divertente. E non per nulla è la tipologia con cui la maggior parte dei giocatori di poker inizia il suo viaggio nel fantastico mondo delle carte.

A meno di non essere in Italia, dove il poker all'italiana, con le sue regole particolari, continua ad avere il suo fascino!

January 28, 2025
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La tradizione del poker italiano

Le caratteristiche del poker italiano

Vediamo perché è importante conoscere come si gioca a poker italiano.

Anche se negli ultimi anni hanno preso piede parecchie varianti come il Texas Holdem, aiutato da una fama che ormai ha raggiunto tutto il mondo, in una partita di poker casalinga è assai più probabile che il poker giocato sia il classico draw poker a cinque carte.

E se poi la casa (o la sala) si trova dalle nostre parti, allora si gioca una variante, il cui nome tecnico è “5 card draw stripped deck”, ma che tutti conoscono come poker, poker all’italiana.

La filmografia del poker all'italiana

Si tratta del gioco reso famoso da alcuni film sul poker, tra tutti certamente spicca “Asso”, con il fenomenale Adriano Celentano nel ruolo del protagonista ed autore di un bluff d'altri tempi, ma soprattutto dalle interminabili partite a cui un po’ tutti, chi più chi meno, abbiamo assistito da piccoli durante le serate delle feste natalizie.

Magari l'ha fatto anche Gaspare Triolo, fortissimo giocatore bolognese che, come da foto d'apertura, ha vinto il nostro evento a Madrid!

E proprio per questa sua diffusione a livello “familiare”, è spesso la prima tipologia di poker a cui si impara a giocare, per poi prendere la mano anche con il poker classico o con le altre varianti. Sebbene sia ovviamente legato al 5 card draw, il poker all’italiana presenta una serie di differenze che lo rendono assai peculiare.

E che quindi bisogna conoscere per poterlo giocare al meglio, anche come strategia di poker.

Come si gioca a poker italiano

Si parte, chiaramente, dal numero delle carte a disposizione. Facendo parte dei poker con “stripped deck”, va da sé che se per giocare serve un classico mazzo di carte francesi da 52 (senza jolly), non tutte saranno utilizzate. Il poker all’italiana prevede un numero di giocatori che va dai 2 agli 8, ma nelle formule più comuni si gioca in 4 o in 5.

E a seconda di quanti sono seduti al tavolo, si sottrae dal numero 11 quello dei presenti, per stabilire quale carte lasciare nel mazzo. Dunque se si gioca in quattro, 11 meno 4 fa 7 e quindi si tolgono le carte dal 2 al 6, tenendo solo quelle dal 7 in su. Stesso ragionamento se si gioca in 5 o in qualsiasi altro numero.

La riduzione nel numero delle carte ha anche un effetto sul valore delle mani nel poker. Rispetto alla classica tabella delle altre tipologie di poker (Scala Reale, scala colore, poker, full, colore, scala, tris, doppia coppia, coppia e carta alta), il colore guadagna una posizione e finisce davanti al full.

Il motivo è tanto semplice quanto matematico: con la riduzione del numero di carte in gioco è più semplice fare full che fare colore, dunque il colore diventa la mano tra le due che vale di più.

Come si gioca il poker all'italiana

Ci sono anche differenze importanti nello svolgimento del gioco, che piuttosto che una semplice variante del 5 card draw rendono il poker all’italiana davvero una tipologia di poker a sé stante.

La mano inizia con il pagamento da parte di tutti i giocatori del cosiddetto “invito”, ovvero una ante, puntata comune a tutto il tavolo. A quel punto il mazziere può distribuire cinque carte, una alla volta in senso orario, ai giocatori. Il giocatore alla sinistra del mazziere dà poi il via alla prima fase di puntata. Nel poker all’italiana però non a tutti è concessa la possibilità di aprire.

Si apre con una coppia di Jack

Esiste infatti una mano minima per qualificarsi per aprire, ovvero una coppia di Jack (o in alternativa quattro carte per un progetto bilaterale di scala). Prima dell’apertura, chi non ha una mano qualificante ma vuole rimanere all’interno della partita per provare a migliorarla cambiando le carte può dichiarare “cip”, ovvero fare check, rimanere in gioco senza puntare, mentre chi non vuole continuare può semplicemente dire “passo”.

Il giro di puntate vero e proprio comincia dunque quando un giocatore qualificato apre. C’è da notare che la mano minima per l’apertura (la coppia di Jack o il progetto bilaterale) non deve essere mostrata al tavolo, ma a fine mano è comunque soggetta a verifica.

Se il giocatore ha aperto non potendo, dovrà spartire il piatto tra gli altri giocatori di poker in caso di vincita o restituire l’invito a tutti in caso di perdita. Una volta aperto, gli altri giocatori possono procedere chiamando, facendo raise o foldando.

E se nessuno riesce ad aprire? Il poker all’italiana prevede di pagare tutti un nuovo invito per un’altra mano, con un requisito di puntata ancora più alto: minimo una coppia di Regine. E così via, a salire fino all’Asso, in caso di mancate aperture, per poi ripartire eventualmente dai Jack.

Aprire al buio

Esiste anche la possibilità di aprire al buio, ovvero prima ancora di vedere le proprie carte, versando una cifra prestabilita (appunto, il buio).

Per rimanere in gioco gli altri giocatori dovranno almeno coprire il buio, con la possibilità per chi ha aperto di rilanciare anche se dopo di lui tutti quanti hanno semplicemente chiamato. Il giro di puntata finisce quando un giocatore ha puntato e tutti gli altri hanno foldato, oppure quando due o più giocatori hanno versato nel piatto la stessa cifra.

La fase dell'accomodo

Terminata la prima fase di puntata, si passa all’accomodo, ovvero al momento in cui si cambiano le carte. Ogni giocatore può decidere di rimanere servito, ovvero con le carte ricevute in precedenza, o di cambiare da una a cinque carte, anche se in alcune partite viene imposto un limite di carte cambiate.

In determinati casi il mazziere può dare fino a un massimo di tre carte consecutive a un giocatore, che dovrà dunque aspettare che tutti gli altri abbiano terminato l’accomodo se vuole cambiarne più di tre.

Altra “regola casalinga” molto comune, non si dà nell’accomodo l’ultima carta del mazzo, per evitare che qualcuno l’abbia vista. Nel caso le carte non bastino per l’accomodo di tutti i giocatori, il mazziere dovrà mescolare gli scarti e servire da questo nuovo mazzo.

Vincere il piatto nel poker all'italiana

La seconda fase di puntata riparte dal giocatore che ha aperto, che può fare “cip” e passare la parola al giocatore successivo oppure puntate. Il giro prosegue con le classiche regole per raise e chiamate, fino a che non si arriva a una situazione in cui resta in gioco un solo giocatore, che porta dunque a casa il piatto, oppure al momento di mostrare le carte.

Vince il punto più alto, con le situazioni di parità che vengono risolte dal valore delle carte utilizzate per fare il punto oppure, in caso di ulteriore parità, da quello delle carte rimanenti.

Insomma, il poker all’italiana è un gioco che è basato sul 5 card draw, ma che è reso unico da una serie di altre regole e consuetudini, diventando così il tipico poker giocato nel nostro paese, nonché quasi sempre, per la relativa facilità di come si gioca a poker italiano, il primo a essere imparato!

January 29, 2025
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