Con tutti le news di bari o gli scandali nel mondo del poker che compaiono sui media, è arrivato davvero il momento giusto per dare un’occhiata a un’altra potenziale minaccia per l’industria del poker: i bot.

Partiamo dalla definizione. Un bot è un programma al computer che può giocare assieme a voi oppure contro di voi. I bot si trovano in parecchie applicazioni. Se avete mai affrontato un gioco “contro il computer” allora avete decisamente già giocato contro un bot.

La maggior parte dei bot serve per l’intrattenimento oppure per giocare quando non c’è disponibile un avversario umano. Questi bot di base sono comuni e, curiosità che vogliamo condividere con voi, non richiedono neanche troppa potenza da parte del processore.

Se state leggendo questo articolo sul vostro telefono, nel momento stesso in cui parliamo voi avete nelle vostre mani parecchi bot che operano simultaneamente.

Questi bot di base funzionano alla grande in giochi al computer come Monopoly oppure FIFA.

Ma non sono in grado di giocare in maniera competitiva a un gioco più complesso come è il poker online


1.    Quanto sono intelligenti i bot?
2.    Chi potrebbe utilizzare un bot?
3.    Perchè i bot per il poker sono banditi?
4.    Perchè giocare contro un bot?
5.    L'esordio del bot Libratus nel mondo del poker
6.    I vantaggi di Libratus nei confronti dei giocatori umani
7.    Il verdetto finale sul bot Libratus ed il poker
8.    Dovremmo essere preoccupati riguardo ai bot nel mondo del poker?

Quanto sono intelligenti i bot? 

Esistono bot di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, ma la regola è abbastanza semplice e direttamente proporzionale: più complesso è un bot, più potente deve essere il computer per poterlo far funzionare.

La complessità del bot dipende da due fattori di base:

1. Quanto è complicato il gioco a cui state giocando?

1. I computer sono creati per processare dati in maniera sistemica. Questo fattore permette loro di funzionare bene in giochi di informazione perfetta (come Forza 4, oppure gli scacchi piuttosto che il poker). Le cose si fanno pia complesse in giochi di informazione imperfetta (ovvero quei giochi in cui non puoi vedere tutto quanto quello che succede)

2. La differenza tra No Limit Hold’em e Limit Hold’em è un altro fattore fondamentale. Le rigide regole sulla dimensione delle puntate che ci sono nel Limit Hold’em rendono questo gioco molto più restrittivo rispetto alla sua controparte. Quindi un bot chiamato Cepheus è in grado di giocare quasi alla perfezione una strategia Nash Equilibrium nel Limit Hold’em. 

3. La flessibilità nelle puntate offerta dal No Limit Hold’em lo rende un gioco molto più complicato. Di conseguenza, per vincere ci vuole un bot molto più complesso.

2. Quando sono bravi i vostri avversari?

1. Anche se i computer non fanno errori stupidi, sono comunque ristretti da strategie che vengono pre-programmate. Approcci semplici possono bastare per battere giocatori di poker principianti, ma quelli più forti saranno in grado di capire come sfruttare queste tattiche.

2. I bot semplici sono governati da un serie di perimetri scritti molto rigidi. Non sono in grado di adeguarsi, ad esempio, a un avversario che utilizza strategie exploitative. Quindi, un avversario più forte è facilmente in grado di dominare contro un bot.

3. I bot possono battere avversari più forti attraverso strategie complesse, ma questi programmi sono complicati da scrivere e richiedono molta più potenza da parte del processore per essere eseguiti.

Il bot

 

Chi potrebbe utilizzare un bot? 

Considerando che i giocatori che vincono non hanno bisogno di barare, si potrebbe associare l’utilizzo dei bot ai giocatori che perdono. Ma la realtà è che chiunque potrebbe decidere di utilizzare un bot.

Quando la gente sogna di diventare un giocatore professionista di poker tende a dimenticare che la vita di chi lo fa di mestiere è un vero e proprio tritacarne.

Richiede disciplina, passione e solidità mentale. E alcune persone non riescono a reggere.

In più, il volume di gioco è l’unico modo per combattere il concetto di varianza nel poker. Quindi è facile vedere come sia una tentazione quella di utilizzare un bot, che non si stanca mai, per portare a casa ore di gioco.

Le tipologie di giocatori che potrebbe utilizzare un bot includono:

1. I giocatori che tendono ad andare in tilt

I computer non hanno risposte date dalle emozioni. Quindi anche un giocatore che vince potrebbe utilizzare un bot se pensa che l’andare in tilt gli stia rovinando il gioco.

Potrebbe pensare che i momenti in cui va in tilt per il poker lo stanno privando delle vincite che pensa (in maniera sbagliata) di meritarsi

2. Giocatori che vincono ma non hanno la pazienza di migliorare 

Aumentare il proprio livello e la dimensione della posta in palio richiede parecchio impegno e lavoro duro. E queste necessità aumentano con l’aumentare della posta in palio.

Molte persone non hanno la forza o la pazienza necessarie per cercare un vero e proprio vantaggio mentale nel poker, fondamentale per competere a certi livelli.

3. Giocatori che vogliono ottenere un bonus

Molti siti offrono programmi di ricompense legati al volume di gioco e in certi casi questi bonus possono essere molto lucrativi. Le rake races, i migliori bonus di benvenuto o quelli legati ai depositi sono spesso così importanti da poter trasformare un giocatore che va pari in uno che vince abbastanza.

Ma questi bonus spesso sono difficili da ottenere, quindi usare un bot è un modo semplice per raggiungere il numero di mani giocate richiesto.

4. I giocatori egoisti

Usare un bot per il poker è un altro modo non etico di rubare denaro. Rubare implica un compasso morale abbastanza basso, quindi quelli che utilizzano questi bot sono senza ombra di dubbio persone egoiste.

I siti di poker lavorano duro per evitare che vengano usati bot, ma ci sono stati alcuni scandali legati ai bot.

Un post molto interessante postato sui server di Two Plus Two qualche tempo fa ha fatto scoprire una truffa in cui un bot eseguito su più computer prendeva di mira le partite sit and go con puntate alte.

Perchè i bot per il poker sono banditi

I soldi che si ottengono quando si è al top del mondo del poker sono chiaramente un ottimo incentivo per provare ad arrivarci. Ma è impossibile farcela senza avere molta fame e senza il desiderio di diventare i migliori.

Un robot!

Il poker significa mettere alla prova le vostre abilità e la vostra forza mentale contro quelle di qualcun altro. Questo fatto affascina parecchio quelli che sono molto competitivi.

Ma il poker è anche una battaglia con se stessi, oltre che contro qualcun altro, quando si decide di giocare sulle caratteristiche dell'avversario. Per vincere bisogna essere in grado di gestire le proprie emozioni, il proprio senso della disciplina e altre tendenze degli esseri umani che sono molto forti.

Questo conflitto con se stessi è uno degli aspetti più belli e più difficili del poker.

Dei bot computerizzati senza emozioni rovinano questa magia.

E per queste ragioni, i bot non hanno un posto nel mondo del poker…di solito.

Ci sono stati diversi esperimenti nei quali dei bot hanno messo alla prova la competenza delle intelligenza artificiali per il poker. Ma c’è un’enorme differenza tra questo uso regolato dei bot e quelli che invece sono pesantemente fuorilegge nel mondo del poker online.

I giocatori hanno partecipato a questi studi controllati su loro richiesta ed erano stati avvisati che stavano giocando contro un bot.

Perchè giocare contro un bot

Queste sfide di solito offrono ai giocatori un bell’incentivo finanziario per partecipare. Ma gli esperimenti hanno anche lo stesso fascino che ha reso film come Terminator e Matrix degli enormi successi:

La guerra teorica tra l’intelligenza umana e quella artificiale.

Queste partite di poker simulate offrono un’arena in cui le due intelligenze possono sfidarsi.

Fino a qualche tempo fa, molti pensavano che il poker fosse troppo complesso per poter essere imparato alla perfezione da un bot.

Per esempio, ci sono 10160 diverse situazioni in un gioco di poker uno contro uno. Come ha spiegato Tuomas Sandholm, uno dei fondatori del rivoluzionario bot per il poker Libratus: 

“Ci sono più scenari potenziali in uno contro uno nel poker che atomi nell’universo”.

Una partita ad un famoso videogioco

Combinando questa complessità con le limitazioni computazionali, molti ritenevano che creare un bot per il poker con capacità di livello mondiale fosse troppo complicato.

Anche con il costante aumento della potenza dei computer, in tanti hanno preferito romanticamente mantenere l’idea che l’inabilità nell’adattarsi dei bot fosse il loro punto debole. I giocatori umani prima o poi avrebbero individuato una falla che avrebbero poi potuto sfruttare al massimo.

E avevano ottime ragioni per pensarla così. I giocatori scelti per partecipare agli esperimenti vengono dai migliori del mondo. Erano molto saggi e a conoscenza delle strategie più innovative esistenti.

Anche con l’avanzamento rapido della tecnologia per le intelligenze artificiali, i bot hanno comunque bisogno di qualcuno che li programmi.

E come può un giocatore inferiore creare un bot abbastanza bravo da competere con quelle che sono le menti più acute dell’ambiente?

Beh, fino al 2017, nessuno poteva. Un bot per il poker chiamato Claudico aveva avuto qualche prova brillante contro giocatori esperti come Laak ed Antonio Esfandiari, ma questi giocatori non sono diventati famosi per la loro capacità nel gioco uno contro uno.

I giocatori di elite che sono specialisti nell’uno contro uno nel No Limit si sono sempre dimostrati troppo forti per i bot.

L'esordio del bot Libratus nel mondo del poker

Nel 2017 quattro dei migliori giocatori al mondo hanno sfidato il più recente bot per il poker. Il suo nome era Libratus e ha cambiato tutte le regole del gioco.

Progetti intelligenti hanno di solito nomi intelligenti e Libratus non fa eccezione. La parola deriva dalla parola latina “libra”.

Libratus si traduce come “bilanciato”; un nome adatto data la progressione dell’industria verso il poker GTO. È la stessa radice del nome del segno della bilancia, Libra, ecco il motivo per cui è rappresentato da due bilance.

I giocatori che hanno affrontato Libratus sono stati Jason Les, Dong Kim, Daniel McAulay e Jimmy Chou. Considerando che due dei giocatori coinvolti nel 2015 avevano battuto Claudico, il predecessore di Libratus, la fiducia era alta ma è stata mal riposta.

Giocatori ed intelligenza artificiale

Sin dall’inizio, Libratus si è dimostrato formidabile e il suo segreto era nella programmazione.

Con 600 nodi da 28 nuclei e 2,7 petabyte di dati (sì, anche noi siamo dovuti andare a vedere su Google quanti sono...), la potenza cerebrale di Libratus era impressionante.

Ma non era un bot che aveva studiato come giocare bene a poker. Non aveva imparato strategie che vanno al di là delle regole di base del gioco.

No, Libratus andava oltre; aveva, infatti, la capacità di risolvere giochi di informazione imperfetta. Usava la sua immensa potenza di processione per svolgere continue simulazioni di poker per insegnare a se stesso.

Uno dei grandi problemi della maggior parte dei bot per il poker è che quando un giocatore trova un buco nella strategia del bot, può sfruttarlo senza sosta. Il bot non è in grado di riprogrammarsi da solo in tempo reale. In un'intervista, Jason Les ha dichiarato che i giocatori hanno provato a battere il bot proprio in questa modalità durante la sfida.

Ma grazie alla sua intelligente programmazione, Libratus era in grado di valutare le strategie che gli umani stavano usando durante la partita. E anche se gli umani sono a loro volta in grado di farlo, l’abilità di Libratus di studiare e giocare contemporaneamente era a un livello a cui gli umani non erano in grado di competere.

Questo incredibile processo di potenza robotica ha rimosso una vulnerabilità fatale che aveva creato problemi ai bot precedenti. Ha permesso a Libratus di tappare quelle lacune comuni relative al poker che i giocatori umani avevano fino a quel momento sfruttato molto velocemente.

I vantaggi di Libratus nei confronti dei giocatori umani

Ma Libratus non si è limitato a difendersi. Dopo aver scoperto quelli che Sandholm ha descritto come “buchi” potenziali nella sua strategia, Libratus ha dato priorità al calcolo di “strategie migliori per quella parte del gioco”.

Quindi, Libratus può imparare a tappare i suoi buchi e a creare modi intelligenti per sfruttare i nuovi aggiustamenti dei giocatori umani. Il cacciatore, così, è diventato la preda!

Un giocatore al PC

Oltre alla sua potenza cerebrale superiore, Libratus aveva anche altri vantaggi nei confronti dei giocatori umani.

La sfida del 2017 consisteva in 120mila mani da giocarsi in 20 giorni. E anche se non è particolarmente strano per i giocatori professionisti fare lunghe sessioni di poker, è logico aspettarsi che in una sfida così lunga e complicata la fatica si faccia un po’ sentire.

Essendo un computer, Libratus non ha avuto alcun problema simile.

Per rendere le proprie strategie più a tenuta stagna, i giocatori umani di solito limitano l’utilizzo di puntate di dimensioni diverse. Più si varia la dimensione, più complicata diventa la strategia. 

Ma è anche più difficile implementarla e bilanciarla.

Visto il suo super cervello, Libratus era in grado di gestire questa complessità, potendo così essere più creativo di un umano per quello che riguarda la dimensione delle puntate. Libratus poteva fare giocare poco comuni, che erano quindi più difficili da leggere e da prevedere.

Verso la fine della sfida, i professionisti hanno ammesso che Libratus era semplicemente “troppo forte” e hanno subito perdite significative.

È stato un passo in avanti terrificante per le intelligenze artificiali per il poker.

Il verdetto finale sul bot Libratus ed il poker

Ma anche se la vittoria di Libratus ha fatto alzare qualche sopracciglio, sono pochi quelli che sono andati nel panico.

Oltre a richiedere computer di una potenza decisamente al di là delle possibilità del consumatore medio, Libratus non era stato amcora testato contro avversari multipli.

Molti si sono chiesti se il bot (e il suo hardware) potessero battere più avversari, visto che questo rendeva il gioco più intricato.

Lo scetticismo però è durato poco, perchè Polaris (il successore di Libratus) ha battuto più avversari con facilità.

Grazie al cielo, i creatori del bot si sono rifiutati di condividere i dettagli della programmazione di Polaris, assicurandosi che non finissero nelle mani sbagliate.

Dovremmo essere preoccupati riguardo ai bot? 

I siti di poker stanno facendo tutto ciò che è in loro potere per proteggere i giocatori dall’uso di bot online.

E nonostante a lungo termine siano una minaccia per il poker online, gli esseri umani sono difficili da replicare bene.

Le nostre pecche emozionali sono sia casuali che potenti.

Le truffe più famose nel mondo del poker come la “macchina dei sogni” di Fedor Kruse, per esempio, vengono smascherate rapidamente. Il bot di Fedor usava dimensioni di puntata troppo poco ortodosse e troppo complicate per essere umano.

I super bot fanno cose davvero poco normali. Quindi è complicato pensare che possano riuscire a non essere individuati a lungo quando c’è l’intera comunità del poker che sorveglia.

Buona fortuna al tavolo da gioco.

Dan O'Callaghan ha conosciuto il poker ai tempi dell'università a Newcastle ed è pro da diversi anni. Noto online con il nomignolo danshreddies, ha vinto sia in tornei live sia virtuali, raggiungendo il bubble al WSOP Main Event. Finora ha raccolto oltre $120K in tornei dal vivo e oltre $750K online giocando a MTTS e cash games. 

Dan si descrive come 'un tipo un po' strano' e un grande ottimista ed è un apprezzato autore di articoli per la poker community. Oltre a ciò è anche altissimo!