L’uomo contro la macchina, la tecnologia moderna che affronta la mente, lo spirito umano.

Questo scenario non è un altro sequel di Terminator, ma una serie di sfide di poker in cui gli umani hanno giocato e bluffato contro computer complessi nel corso degli ultimi anni.

Alta tecnologia e alte poste in gioco

Polaris inizia il trend del poker contro il computer

È il turno di Claudico

Libratus supera la mente umana

Pluribus e il Poker

Il MIT e le sue ricerche sull’intelligenza artificiale e il poker

Le intelligenze artificiali e i computer hanno un vantaggio; ma conta davvero?

I programmatori moderni di computer hanno provato a sfidare giocatori di livello mondiale in giochi come scacchi, dama e molti altri.

Le compagnie tecnologiche, gli sviluppatori di software e i ricercatori universitari vedono questo tipo di sfide come opportunità di crescita e, naturalmente, di visibilità., come abbiamo condiviso nel contenuto poker e tecnologia!

Così, possono avere anche un feedback importante sullo stato dell'arte della loro attività, virando magari sullo sviluppare diversi tipi di programma e stati di avanzamenti tecnologici.

Alta tecnologia e alte poste in gioco

Il tentativo di sconfiggere umani in giochi complessi non nasce certamente oggi, ma ha una lunga ed interessante storia. Uno dei primi sforzi importanti arriva dall’IBM negli anni ottanta. In quel periodo il colosso informatico statunitense, infatti, stava lavorando per sviluppare un computer che potesse riuscire a sconfiggere alcuni dei migliori giocatori al mondo.

Questi sforzi sono culminati nel 1996, quando Deep Blue ha sfidato il campione di scacchi russo Garry Kasparov.

In quel caso ha avuto la meglio il Grande Maestro, campione del mondo in carica per oltre quindici anni, che ha vinto quattro partite e ne ha perse solo due. Gli ingegneri informatici hanno, quindi, lavorato di nuovo sulla macchina, cercando di finalizzare un upgrade, dopo l'esperienza delle prime sei partite.

Kasparov ha sfidato di nuovo il computer un anno dopo, ma in quel caso ad avere la meglio è stato Deep Blue, con il seguente score finale:

  • vincendo tre partite;
  • perdendone due;
  • pareggiandone una.

Questa seconda serie di partite è stata un vero e proprio punto di svolta nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

E, così, successivamente i programmatori di computer e gli sviluppatori di software hanno deciso di passare al confronto con il poker. Come gli scacchi, il poker offre un gioco articolato in molteplici opzioni e decisioni. Ogni computer avversario deve “imparare” e adattarsi.

Un giocatore di poker in un evento 888 in Costa Brava

A differenza degli scacchi o del backgammon, in cui le mosse di entrambi i giocatori sono chiaramente visibili sul tavolo, nel poker il computer deve interpretare le mosse del suo avversario senza mai essere certo delle carte che ha in mano”, ha spiegato in un interessante articolo sul tema il New York Times.

Il poker offre un gioco con possibilità infinite e anche, chiaramente, uno che può essere “vinto” attraverso la tecnologia. Il mondo dei giochi di poker è rimasto l’ultimo di quelli in cui un gruppo di giocatori ha cominciato a chiedersi se vincerebbe l’uomo o la macchina.

Polaris inizia il trend del poker contro il computer

Uno dei primi sforzi significativi di sfidare gli umani a poker è arrivato nel 2007, all’Università dell'Alberta, ad Edmonton in Canada. I ricercatori hanno usato diversi bot, programmi automatizzati, per il poker e hanno programmato diverse strategie fisse.
 
Il computer, quindi, poteva scegliere tra le strategie quando partecipava in una partita di poker.

Per oltre due giorni, nel luglio 2007, il supercomputer Polaris ha sfidato i giocatori professionisti di poker Phil Laak ed Ali Eslami all’Hyatt Regency Hotel di Vancouver, British Columbia. 

La sfida ha visto quattro match duplicati, con 500 mani a match. In un gioco identico, le stesse carte venivano date sia al giocatore umano e a Polaris, ma con le sedute rovesciate.

Questo setup dava la certezza che entrambi i giocatori potessero avere le stesse carte, ma, aspetto fondamentale per l'esperimento scientifico, anche la stessa opportunità di giocare entrambe i lati della stessa mano. Ed era anche un modo di ridurre la varianza che c’è nel poker a breve termine.

Laak, che conosciamo anche come fidanzato storico della poliedrica Jennifer Tilly, aveva già giocato contro una versione precedente di Polaris chiamata VexBot nel 2005. Aveva vinto contro VexBot, ma qualche tempo dopo aveva ammesso che la sua vittoria era arrivata con un po’ di fortuna.

Come è finita questa sfida per lui e per il suo collega pokerista...umano?

Gli umani hanno vinto due volte, hanno pareggiato una volta e perso una volta.

Un altro giocatore ai tornei di 888

Una versione più forte ha preso parte alla Second Man-Machine Poker Championship a Las Vegas nel 2008. E stavolta, Polaris si è dimostrato un cliente molto, molto più complicato da affrontare.

In sei sessioni, Polaris ha vinto tre volte, ha perso due e in un caso ha pareggiato contro i giocatori umani.

Ogni partita era basata su 500 mani di poker identiche contro due diversi giocatori. In totale c’erano 6.000 mani e Polaris è finito avanti di 195 big blinds in quel periodo.

Il successo del computer era un segnale di come sarebbero andate le cose. I ricercatori hanno lavorato per migliorare ulteriormente i loro sforzi sull’Intelligenza Artificiale, per renderla più stabile e cercare di preparare la macchina per gli avversari più forti.

È il turno di Claudico

Il professor Tuomas Sandholm della Carnegie Mellon University, assieme ad alcuni dei suoi migliori laureandi, hanno creato il programma Claudico AI. Il tentativo del Team Claudico era davvero ambizioso: far sì che il programma imparasse in maniera indipendente piuttosto che in maniera pre-programmata, con molte più opzioni strategiche e alternative.

Anche intorno al 2010, era più facile a dirsi che a farsi. Avevano bisogno di un supercomputer con 16 terabytes di RAM per riuscire a fare una cosa del genere..

Il poker sta diventando un riferimento per la ricerca sull’intelligenza artificiale, come una volta lo erano gli scacchi”, ha detto Sandholm del progetto.

È un gioco di una complessità enorme, che richiede che la macchina prenda le sue decisioni basandosi su informazioni incomplete e a volte fuorvianti, a causa dei bluff, del gioco lento e di altri modi per confondere l’avversario”.

Un giocatore... umano!

Nel giugno 2014 Claudico ha vinto un torneo di poker contro altri computer, ma lo attendeva un test ancora più importante di una sfida a Las Vegas contro dei giocatori umani nel 2015.

Il computer ha sfidato Dong Kim, Jason Les, Bjorn Li, e Doug Polk in una serie di match testa a testa dal 24 aprile all’8 maggio.

  • Claudico ha giocato due match da 750 per un totale di otto ore al giorno. In totale sono state giocate 20mila mani a giocatore.
  • L’obiettivo era quello di avere un numero di mani così ampio dall’escludere il fattore fortuna il più possibile.
  • 80mila mani è diventato il primato di maggior numero di mani tra umani e computer mai raggiunto

C’era anche un po’ di denaro in palio, con un premio da 100mila dollari donato dal Rivers Casino e dalla Microsoft. La sfida è stata trasmessa in live su Twitch. Gli highlights del match sono stati trasmessi su Poker Night in America sulla CBS.

Alla fine, i giocatori di poker hanno vinto il match con uno score complessivo di 732.713 fiches. Il valore in dollari non era considerato. In totale, il gruppo di giocatori umani si è dimostrato assolutamente dominante.

Dopo il match, Polk ha notato che i programmatori dell’intelligenza artificiale dovevano ancora lavorare parecchio, visto come il programma aveva giocato.

In momenti in cui un umano avrebbe puntato metà o tre quarti del piatto, Claudico a volte puntava appena 10 centesimi oppure addirittura più del 1.000% del piatto”, ha detto a PokerNews. “Puntare 19mila dollari per vincere un piatto da 700 non è esattamente qualcosa che una persona farebbe”.

Libratus supera la mente umana

I primi tentativi di creare dei computer che potessero battere giocatori di poker umani si sono dimostrati davvero di poco successo. Dei giocatori di poker abili riuscivano a trovare le falle nell’intelligenza artificiale dei loro avversari, esattamente come i migliori giocatori sono in grado di fare ai veri tavoli.

Un giocatore in un torneo londinese

L’intelligenza artificiale e i software non erano in grado di adattarsi o di cambiare con lo stesso ritmo dei giocatori umani.

Ma nel 2017 il dipartimento di computer science della Carnegie Mellon University ha provato a cambiare le cose. Volevano vedere se l’intelligenza artificiale avrebbe potuto veramente battere avversari umani.

Hanno quindi reclutato un gruppo di quattro famosi giocatori di poker per la sfida “Brains vs Artificial Intelligence: Upping the Ante” al Rivers Casino di Pittsburgh, Pennsylvania. 

L’intelligenza artificiale per il poker “Libratus” della Carnegie Mellon’s ha sfidato i professionisti (Jason Les, Dong Kim, Daniel McAulay, e Jimmy Chou) per la bellezza di 20 giorni.

Libratus ha letteralmente asfaltato i suoi avversari.

Dopo 120mila mani un0 contro uno di No-Limit Texas Hold’em, Libratus ha battuto i suoi avversari di ben 1,8 milioni di dollari. Gli scienziati coinvolti nel progetto hanno ottenuto consapevolezza di cose che vanno molto al di là del poker. Hanno osservato come l’intelligenza artificiale ragionava in situazioni con informazioni incomplete, che rispecchia, senza dubbio, il caso di una partita di poker.

Usando il poker, i ricercatori hanno aiutato nell’avanzare gli utilizzi dell’intelligenza artificiale. Il team ha sottolineato possibili ulteriori usi futuri dell’AI, come:

  • negoziazioni di affari;
  • strategia militare;
  • cybersecurity;
  • trattamenti medici e molto di più!

La maggior parte dei giocatori pensa ai bot per il poker come barare e come un aspetto negativo del poker. In questo caso Libratus ha dimostrato di poter rappresentare la vittoria dell’avanzamento della tecnologia, oltre che quella al tavolo da poker.

Il computer non può vincere a poker se non può bluffare”, ha detto all’ufficio stampa dell’università il direttore del dipartimento di Computer Science della Carnegie Mellon Frank Pfenning.

Sviluppare una intelligenza artificiale che sia in grado di vincere è un incredibile passo avanti scientificamente parlando e ha numerose applicazioni. Immaginate che il vostro computer un giorno possa essere capace di negoziare per voi il miglior prezzo per una macchina nuova. E questo sarebbe solo l’inizio”.

Pluribus e il Poker

Nel 2019, i ricercatori della Carnegie Mellon erano di nuovo al lavoro, con un big partner come Facebook. Speravano di ottenere successo in partite di poker che prevedevano più di un avversario.

L’obiettivo era che l’intelligenza artificiale battesse in una normale partita di poker alcuni dei migliori giocatori del mondo.

Un altro bellissimo scatto del famoso torneo del 2016!

Questa volta, il team di computer science dell’università avrebbe affrontato giocatori del calibro dei seguenti professionisti:

  • Jason Les;
  • Chris Ferguson, sei volte vincitore nelle World Series of Poker;
  • Darren Elias, quattro volte campione nel World Poker Tour.

Pluribus non poteva provare a prevedere il finale della partita. Giocare a poker contro diversi avversari significava dover essere capaci di ragionare in tempo reale.

Noam Brown, ricercatore di Facebook per l'intelligenza artificiale e uno dei creatori di Pluribus, ha dichiarato al Wall Street Journal:

Il poker multi-giocatore è considerato meno un gioco e più una forma d’arte, che richiede tantissime abilità, soprattutto quella di leggere le interazioni umane e utilizzare questa conoscenza per sfruttare errori e debolezze”.

A differenza dei suoi predecessori, Pluribus sviluppava le sue strategie. Usava addirittura i bluff, “vedendo” triliardi di mani mentre giocava contro gli altri cinque avversari.

I giocatori non erano in grado di pareggiare i dati raccolti e la capacità di analisi della macchina e del software. E persino i migliori giocatori di poker devono affrontare problemi, anche di stanchezza, dopo tante ore al tavolo da gioco.

Una buona intelligenza artificiale ha un vantaggio ingiusto e ridicolo nei confronti degli umani: non si stanca mai”, ha detto Michael Gagliano, avversario di Pluribus e professionista da tantissimo tempo. “Non si stanca, non deve tenere conto delle emozioni”.

Alla fine, lo Smithsonian ha annotato che Pluribus “ha vinto una media di circa 5 dollari per mano, o 1000 dollari all’ora, giocando contro cinque avversari umani”.

Non una brutta prestazione al tavolo da gioco…

Anche il MIT fa ricerca sull’intelligenza artificiale e il poker

Il cervello artificiale

La Carnegie Mellon e la University of Alberta non sono le uniche università che utilizzano il poker per i loro avanzamenti tecnologici. Il Massachusetts Institute of Technology (MIT) ospita un vero e proprio torneo per il poker.

Come notato precedentemente, i bot non sono permessi dai termini di servizio della maggior parte dei siti di poker online.

Ma questi bot servono all’avanzamento tecnologico e per la ricerca e prevedono programmazione, sviluppo del software, intelligenza artificiale e altre cose.

L'evento annuale presenta ai nastri di partenza squadre da uno a quattro studenti programmatori. Giocano l'uno contro l'altro per vedere quale delle loro creazioni ha le migliori abilità al tavolo da poker.

Visto che è un gioco fatto di informazioni incomplete e di incertezza, il poker è una perfetta applicazione dei concetti della teoria dei giochi e delle abilità di decision-making che sono essenziali per il tradiing”, spiega il sito del torneo.

Mentre chi fa trading prende decisioni rischiose, basandosi sulle informazioni limitate che si ottengono dai mercati, anche i giocatori di poker prendono decisioni basate su informazioni nascoste, tenendo in conto anche fattori come il valore atteso e la distribuzione delle probabilità”.

I bot che competono cercano anche di “applicare concetti di economia, matematica e computer science, che non vengono normalmente sviluppati assieme in ambienti accademici, per battere gli avversari ed emergere vittoriosi”.

E anche se non si parlerà delle World Series of Poker, la competizione può essere feroce e ha attratto parecchi sponsor nel corso degli anni. Ogni squadra ha un mese per programmare un bot per il poker totalmente autonomo.

Il torneo del 2022 presentava premi per oltre 40mila dollari e ha attratto, giocoforza, l’attenzione anche di aziende che si occupano di tecnologia e di trading quantitativo.

Le intelligenze artificiali e i computer hanno un vantaggio; ma conta davvero?

L'intelligenza artificiale

Sembra che la tecnologia possa avere la meglio in queste battaglie tra umani e high tech. I computer hanno parecchi vantaggi evidenti. Proviamo ad elencarli:

  • prima di tutto, l’intelligenza artificiale non ha svantaggi economici;
  • un avversario umano, invece, ha di fronte a sé conseguenze monetarie reali quando affronta una partita di poker;
  • una mano persa non ha conseguenze sulla macchina o sul software;
  • un giocatore di poker ha di fronte a sé implicazioni sulla sua vita reale quando perde al gioco nella vita reale;
  • i giocatori umani possono anche dover pensare a lungo termine, piuttosto che a una singola mano.

La mancanza di informazioni fisiche da parte della macchina è anche un vantaggio per la macchina stessa.

Molti giocatori che hanno partecipato in sfide con l’intelligenza artificiale hanno, infatti, notato che 

una macchina non dà mai qualche segnale che potrebbe stare bluffando. Segnali fisici che possono essere fondamentali a un vero tavolo da poker non sono disponibili in queste partite high-tech di Hold’em”.

Ovviamente anche le chiacchierate al tavolo sono fuori dalla questione.

  • I giocatori non possono cercare di ascoltare indizi verbali o parole udibile che possono rivelare il modo in cui gioca il computer.
  • I giocatori si ritrovano a dover affidarsi a meri tentativi in momenti più complicati, specialmente contro alcune delle migliori intelligenze artificiali che giocano a poker.

Ma guardando al quadro generale, è importante ricordare che il poker è un gioco per giocatori umani. Parte del divertimento di giocare è usare la propria intelligenza e il proprio ingegno, rischiando per sconfiggere altri giocatori.

Vincere è sempre un brivido, magari con una sola coppia in mano...

Anche quando giocate online, state comunque affrontando altri giocatori umani.

L’intelligenza artificiale potrà anche avere la meglio al momento, ma vincere o perdere non fa differenza per un programma al computer. Il fatto che l’intelligenza artificiale possa battere un giocatore non ha nessuna differenza nel vero mondo del poker.

Andare alla cassa con più soldi di quando si è cominciato a giocare, rimane una soddisfazione unica.

E battere altri esseri umani, è sempre più piacevole e divertente!
 

Sean Chaffin è uno scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.