Qualche anno fa ho parlato con un multi-milionario. “Una volta giocavo a poker”, mi ha detto, “fino a che non ho raggiunto un certo punto a livello finanziario e non era più divertente per me”. Pensate, era diventato così ricco da non sentire più il brivido.

E anche se questo può sembrare un obiettivo di vita per alcune persone, io vorrei invece specificare che il miliardario di cui sopra si sta perdendo qualcosa. Giocare molto al di sotto del livello del proprio conto in banca è una delle migliori esperienze possibili, specialmente se si vuole migliorare..

Per quelli che cercano di migliorare il proprio gioco, tecnicamente e psicologicamente, puntate basse o, addirittura, micro dovrebbero essere, come la più classica versione di greco, compiti a casa obbligatori per tutti.

L'esempio di mio papà

Dalle micro al tavolo finale delle WSOP

Una macro-dose di leggerezza

La lettura dell’avversario

Quel periodo in cui mio padre giocava con le micro

La prima ragione per cui dovreste giocare con cifre più basse è che non è così divertente. Potrebbe, e dovrebbe, quasi rappresentare un peso. Dal momento che non avete il brivido di piatti importanti su cui concentravi, giocare con le micro dovrebbe essere parecchio più difficile.

E questa è una cosa buona, è come fare serie di flessioni... mentali!

A un livello più profondo, significa che state giocando a poker per le “ragioni giuste”, ovvero praticare esercizio per prendere le decisioni migliori.

Flessioni sì, ma mentali...

Ecco una storia che può servirvi da esempio.

Quando ho cominciato a giocare nei tornei, ho invitato mio padre a venire con me. Di solito mio padre gioca partite cash. La sua partita tipica? Blind a 5 o 10 euro, con mani che arrivano a superare, quindi, regolarmente i mille euro.

Ma si è reso conto che non era abituato al gioco quando ha cominciato a prendere parte ai tornei assieme a me. Non riusciva a “capire” ed interpretare i tornei.

Gli aggiustamenti necessari alla strategia gli erano estranei e lui sapeva era ben consapevole che non stava avendo successo, anzi...

Quindi, io gli ho creato un account per giocare a poker online ancora sotto le micro: i tornei a iscrizione gratuita!

Il torneo che io gli ho specificamente consigliato di giocare aveva circa 700 o 800 partecipanti e durava più o meno sette ore. Solo i primi dieci vincevano qualcosa. Il decimo riceveva 0,55 euro. E il primo posto? Ben... 2 euro e 55 centesimi!

Proprio così.

Ricordatevi che la tipica partita di mio padre aveva, invece, piatti che valevano migliaia di banconote.

Ma lui adesso stava affrontando i tornei gratuiti.

  • e li giocava;
  • e li giocava;
  • e li giocava.

Dopo un po’ ho cominciato a ricevere messaggi in cui mia madre mi chiedeva: “Cosa ci fa tuo padre al computer tutta la notte?”.

E non ci è voluto molto per cominciare a ricevere messaggi di mio padre, che mi diceva: “Sono nei primi venti”.

“Sono al tavolo finale”.

Il tavolo di un torneo

Dalle micro al tavolo finale delle WSOP

Il tavolo finale

Dopo circa tre settimane, aveva più di quattro euro nel suo account, un risultato incredibile, non ridete, per chiunque a quel livello di puntate.

Mi ha confidato due cose:

1.    Giocare per ore per finire un torneo rende tutti più impegnati. Quando giochi da sei ore, lo fai più seriamente di quando hai iniziato da 40 minuti e questo vale anche per le partite più grandi al casinò. Nessuno a quel punto vuole uscire dopo essere arrivato così avanti. A volte investire del tempo conta più che investire risorse finanziarie (specialmente dopo un certo punto).


2.    Ha imparato a giocare con una strategia specifica per i tornei.

Mio padre ha imparato come essere forte nei tornei aumentando la sua aggressività. In una partita dal vivo, avrebbe senso foldare con una mano come Asso-Donna prima del flop. Nei tornei gratuiti? Asso-Donna è il massimo! E lui poteva giocare la sua mano con molta più libertà.

Il risultato? Nel 2021 abbiamo giocato assieme l’evento di coppia delle World Series of Poker e siamo arrivati terzi. Esattamente, terzo posto alle WSOP

Grazie a una serie di tornei a iscrizione gratuita, è riuscito a entrare nel ritmo dei tornei multitavolo e a giocare senza paura.

La verità?! Se non avesse giocato per qualche spicciolo, non sarebbe stato in grado di vincere decine di migliaia di euro.

E non era una questione che gli mancavano i soldi; semplicemente era troppo umile.

Una macro-dose di leggerezza

Giocatori di torneo

Il grande beneficio di giocare con puntate basse è il senso di leggerezza. Si possono fare mosse senza dover pensare alle ristrettezze finanziarie. Immaginate di fare check-raise un colore backdoor con un gutshot. Magari non lo fareste per 250 euro, ma sicuramente lo fareste per 25 centesimi.

I giocatori che vincono di più a poker lo fanno con una certa frequenza di aggressione. Non si possono massimizzare i propri edge a meno che non si sia disposti a fare mosse rischiose di tanto in tanto.

Ma può essere complicato fare allenamento per la propria abilità nel corso del gioco quando la pressione monetaria è alta.

C’è bisogno di poter sperimentare con le mosse (e fare errori) in uno spazio sicuro.

E questo scenario si applica doppiamente se avete un atteggiamento che possiamo definire conservativo, di quelli di “dove fare le cose giuste”. Se siete naturalmente poco inclini al rischio, è fondamentale uscire dalla vostra confort zone per avere successo ed imparare ad essere più aggressivi!

E le micro rappresentano davvero l’ambiente perfetto per fare una cosa del genere. (Se invece siete naturalmente molto inclini al rischio, le puntate piccole vi sfideranno a tenere a bada i vostri istinti).

Ricordatevi sempre cosa dicevano i saggi: se non vi hanno mai beccato a bluffare, probabilmente non state bluffando abbastanza!

E lo stesso vale per le puntate di basso valore. Probabilmente vi tirate indietro molto spesso se non avete mai per sbaglio puntato forte con una mano peggiore di quella del vostro avversario.

Non state massimizzando le vostre possibilità di vincere. E come direbbe il fondatore di CrushLive Poker, Bart Hanson, di tanto in tanto dovete "fregarvi" da soli.

Più scendete con il livello delle puntate, più avrete fiducia nel puntare con una mano buona ma non ottima. E questa è un’abilità fondamentale, che però viene allenata di rado.

  • È facile puntare quando si ha la mano migliore.
  • È più complicato puntare quando si pensa di battere l’avversario, ma non si è sicuri al 100%.

La lettura dell’avversario

In questo periodo di tabelle pre flop e di calcolatori di probabilità, a volte è facile dimenticarsi che il poker è un gioco che prevede la lettura delle persone. “Mostrami i tuoi occhi e potresti anche mostrarmi le tue carte”, diceva la leggenda del poker Doyle Brunson.

Quindi, che si fa quando l’avversario indossa gli occhiali…o è seduto davanti a un computer?

Si legge comunque, con uno step ulteriore di attenzione.

In un esperimento che può sembrare folle, Annette Obrestad resterà nella storia per aver vinto un torneo online giocando alla cieca. Ha messo del nastro sul suo schermo in modo da non poter vedere le sue carte. E comunque ha ottenuto il primo posto.

Perché lo ha fatto? Ha detto che voleva dimostrare qualcosa riguardo il fare attenzione agli avversari e al giocare in posizione. Anche giocando contro avatar senza volto, ha comunque incorporato le letture e ci ha basato il suo gioco (facendolo tra l’altro in torneo con puntate basse).

Il segnale più importante online è il tempismo.

Le persone tendono a non avere equilibrio nel tempo che ci mettono a prendere una decisione. Online si possono individuare dei pattern, basati sul ritmo, che aiutano a capire se l’avversario ha una buona mano oppure no.

Può essere un territorio spaventoso e non familiare quando ci sta imparando a leggere l’avversario dal vivo, ma è un momento fondamentale. Potreste non avere il coraggio (o i soldi in banca) di non guardare le vostre carte in un casinò. Ma potreste essere in grado di copiare quello che ha fatto Annette e farlo online, quando state giocando per cifre basse.

Questa strategia via permetterà di accelerare la vostra crescita molto meglio di tanti moduli di allenamento.

E un altro beneficio è che più sono basse le puntate, più indizi la gente darà sulla forza della sua mano, sia online che dal vivo. Giocatori con poca esperienza non hanno equilibrio e tendono a giocare le loro mani “a faccia in su”.

Giocatori dubbiosi

Quando cerco di decifrare al meglio il linguaggio del corpo, mi siedo al tavolo del casinò che ha le puntate minori. E i segnali lì sono sempre i più esagerati.

  • Le persone sono più rilassate quando giocano quel tipo di partite;
  • sono meno consapevoli, o meno interessate, dell’impatto del loro linguaggio del corpo;
  • la mancanza di attenzione e di censura di sé rende più facile individuare i segnali.

Quando cominciate a vedere gli stessi segnali a ripetizione svilupperete la capacità di riconoscere i pattern. Questa percezione poi diventerà intuito. Comincerete ad avere delle “sensazioni” quando qualcuno chiede la carta per il turn.

E sarete in grado di sviluppare questa abilità molto più velocemente se giocate in ambienti in cui gli avversari sono meno composti. I segnali saranno molto più ovvi.

La gente ne darà molti di più, senza cercare di mantenere la classica faccia da giocatore di poker.

Imparate a creare categorie ad hoc di questi atteggiamenti, in particolare quando gli stessi diventano esagerati ed evidenti.

Saranno utili quando vi troverete di fronte a reazioni simili ma meno evidenti quando giocherete per cifre più alte.

E infine, può essere difficile ascoltare il proprio istinto, ma quando giocate con puntate basse, l’avversario si legge meglio.

Usate la specificità delle puntate basse per migliorare il vostro gioco a qualsiasi livello di buy-in.

A volte, meno... è più!

 *Il testo dell'articolo è di Amanda Botfeld.