Sommario

Cosa significa essere i chip leader?

Essere il chip leader durante un torneo di poker è una sensazione fantastica. Si tratta inoltre di una situazione potenzialmente importante dal punto di vista economico: più vi avvicinate alla vetta della leaderboard, maggiori saranno le chance di vincere altre mani e di arrivare in fondo (quando siete nelle prime fasi dell’evento). Potete anche aggiudicarvi il torneo battendo tutti gli avversari al tavolo finale (se siete i chip leader nelle fasi finali dell’incontro)!

Tuttavia, essere chip leader non è tutto rose e fiori. Anzitutto ci vuole tanto impegno, senza contare che basta un passo falso per avere un crollo e ritrovarsi improvvisamente a metà classifica (o peggio).

È perciò importante seguire determinate strategie quando ci si ritrova in testa, così da aumentare le probabilità di arrivare in fondo e, allo stesso tempo, non mettere a repentaglio lo stack guadagnato con tanta fatica.

Quest’articolo ha lo scopo di dare una delucidazione su tali strategie da seguire ogni volta che vi ritrovate nel ruolo di chip leader di un torneo.

Come giocare in qualità di chip leader?

Il solo fatto di aver accumulato una grande quantità di fiches non implica che possiate iniziare a giocare in maniera troppo spericolata (ad esempio partecipando a ogni mano e assumendo un atteggiamento costantemente aggressivo per provare a far foldare i vostri avversari). Così facendo finireste inesorabilmente per andare in rovina e perdere il vantaggio acquisito, a meno che non adottiate le strategie di “aggressione selettiva” spiegate più avanti nell’apposita scaletta.

Questo punto trova maggior riscontro nelle prime fasi del torneo, quando ci sono blind inferiori e stack più profondi.

  • In primis, i partecipanti con stack profondi nelle prime mani tendono spesso a giocare un range molto più ampio nel pre-flop, aumentando la propria pressione fino a diventare aggressivi. I big stack non saranno efficaci come quando si prospettano i payout e/o i giocatori si ritrovano con bassi stack e non vogliono correre troppi rischi di essere eliminati dal torneo.
  • In secundis, nelle prime fasi non è possibile aggiudicarsi dei pot sostanziosi semplicemente rubando i blind nel pre-flop (dal momento che gli stack to pot ratio sono molto alti e in genere non ci sono ancora gli ante). Se siete i chip leader, dovete quindi puntare a giocare “tight” nelle fasi preliminari. Vi conviene aumentare l’aggressività soltanto quando entrano in gioco gli ante (per cui è possibile rubare più blind) e/o quando gli avversari si ritrovano costretti a delle giocate un po’ più lineari, avendo ormai uno stack ridotto (di massimo 30bb). L’immagine “tight” che avete offerto di voi stessi nelle mani precedenti vi tornerà utile anche quando si aprirà la possibilità redditizia di rubare i bui prima del flop (ovvero con l’aggiunta degli ante e l’aumento progressivo del valore delle fiches in gioco).

chip leader 2

 

Quando essere aggressivi in qualità di chip leader?

Se siete i chip leader, ci sono molte situazioni in cui conviene giocare in modo più aggressivo, come ad esempio:

  • Situazioni di bolla: si tratta di una fase molto favorevole per esercitare pressione su tutti gli avversari, sfruttando un range più ampio di furti e controfurti nel pre-flop, in particolare dalle late position. Chi ha uno stack modesto cercherà di incassare dei mincash e, di conseguenza, assumerà probabilmente un atteggiamento molto chiuso. Potete quindi allargare i vostri range di apertura se questo genere di avversari agisce dopo di voi. Analogamente, la maggior parte dei giocatori con stack medi punterà innanzitutto a preservare le proprie fiches, cercando al contempo di arraffare gli short stack. Contro questi avversari potete aumentare l’aggressività e fare delle 3-bet con bluff: in molti casi li indurrete a foldare, vista la situazione di gioco molto particolare che caratterizza la bolla.
  • Contro gli avversari “fit or fold”: se avete di fronte degli avversari che nel post-flop giocano in modo molto lineare (ossia tight passive), potete rilanciare con generosità da una late position nel pre-flop sfruttando un range di mani più ampio del solito, col semplice scopo di aggiudicarvi il pot e incrementare gradualmente il vostro stack con una c-bet. Fate attenzione però: tenete sempre sott’occhio le inclinazioni dei vostri avversari. Se alcuni di loro cominciano ad adattare il proprio gioco per battervi, potreste essere costretti ad modificare  i contrattacchi e stringere leggermente il vostro range.
  • Esercitare pressione sugli stack medi: i chip leader possono spesso sfruttare la propria posizione di vantaggio sui giocatori con stack medi, in particolare quando ci sono delle sostanziali differenze di montepremi tra le varie posizioni di classifica (cui si fa riferimento col termine di “pay jumps”). Questo tipo di avversari non vorrà rischiare inutilmente le proprie fiches o l’eliminazione dal torneo, fintantoché che ci saranno in gioco degli short stack.
  • ICM / pay jumps / gioco al tavolo finale: questo punto è analogo a quello precedente. Se siete i chip leader di un torneo e vi ritrovate in una situazione in cui gli avversari hanno intenzione di giocare “tight” per via delle varie considerazioni sui payout, aprite il vostro range e aumentate la frequenza di furti e controfurti. Ogni blind che aggiungete al vostro stack potrebbe tradursi in grandi quantità di denaro in termini di ICM. Non trascurate mai queste possibilità di steal.
  • Concludere un chop: qualora in un torneo vi ritrovaste a discutere su un possibile accordo (cosa che si può verificare in presenza di un numero ristretto di giocatori al tavolo finale), al momento di decidere sui payout prendete sempre in considerazione qualsiasi differenza di stack in vostro favore. Se ad esempio dovete suddividervi un 3-way e avete 30bb, mentre i vostri due avversari ne hanno 20, dovreste reclamare una quota di fiches che rifletta questa differenza di stack. Questo fattore trova maggior applicazione nei tornei dal vivo, in cui i calcolatori ICM non vengono automaticamente integrati.

Strategia e consigli di gioco per i chip leader:

  • Evitate inutilmente di mettere a rischio porzioni sostanziose del vostro stack: salvaguardare le vostre fiches dagli avversari con grandi stack (effettuando dei call più prudenti anziché dei value raise aggressivi) vi disporrà ad avere successo nel lungo periodo.

ESEMPIO: Immaginiamo una situazione in cui dobbiate affrontare una bet sul river e crediate di avere una mano vantaggiosa. Se fate raise, l’avversario presumibilmente vedrà con una mano peggiore il 60% delle volte, il che implica che vincerete nel 60% dei casi, perdendo il restante 40% delle mani: farete quindi bene a rilanciare.

  • Se fate un semplice call e perdete, vi ritroverete con 20bb; vincendo, ne avrete 60.
  • Se shovate per 15bb effettivi in più e perdete, vi rimarranno 5bb; vincendo, ne avrete 75.

In tal caso, sia un call sia un raise vi lasceranno felicemente con un bello stack: in uno dei due casi avrete qualche fiche in più, ma non ci sarà una grande differenza per quanto riguarda le posizioni in classifica e il prosieguo del gioco. Tuttavia, i benefici di un semplice call (che, nella peggiore delle ipotesi, vi lascerà con un malleabile stack di 20bb) prevarranno abbondantemente sui rischi di un rilancio (che vi potrebbe costringere a ripartire da uno stack di 5bb, lasciandovi scarso spazio di manovra).

Di conseguenza, dovreste optare per la scelta più sicura limitandovi a un semplice call contro lo stack profondo del vostro avversario. Diversamente da quanto avviene coi cash game, non c’è bisogno di puntare sulle giocate con un EV leggermente positivo, poiché la vostra priorità dev’essere quella di rimanere in gioco nel torneo.

  • Non abbiate aspettative troppo alte: chi diventa chip leader all’inizio del torneo potrebbe cullarsi all’idea di arrivare al tavolo finale, ma bisogna far attenzione a non correre troppo con la mente e a non caricarsi di troppe aspettative. Lo stesso vale anche quando siete in the money con quattro tavoli rimasti e siete i chip leader: ci sono comunque buone probabilità che non siate voi ad aggiudicarvi il torneo. Procedete sempre un passo alla volta, prendendo di volta in volta la miglior decisione possibile, senza farvi prendere da preoccupazioni o aspettative eccessive. Questo ragionamento vi aiuterà ad avere successo ai tornei, soprattutto in caso di oscillazioni del vostro stack.
  • Implementate le strategie per eliminare il tilt: sebbene si tratti di un consiglio valido per qualsiasi situazione di gioco, a maggior ragione bisogna metterlo in pratica se siete in testa alla leaderboard, o anche dopo un ridimensionamento del vostro stack che vi faccia perdere il ruolo di chip leader. Se ad esempio perdete l’80% delle fiches contro un avversario con uno stack profondo e rimanete con 20bb, non agitatevi, soprattutto se il vostro stack si attesta su un livello medio rispetto agli altri! Il semplice fatto che prima disponevate di tante fiches non vuol dire che le cose andranno lisce in ogni fase del torneo. Considerate inoltre che con 20bb avrete ancora un certo margine di manovra per rimanere nel fulcro dell’azione. Fate sempre le vostre mosse in base allo stack attuale, senza rimuginare sulle fiches perse in precedenza. Ricordate che il tilt scaturisce quando non si soddisfano le proprie aspettative (ad esempio la vittoria di una mano). Nel poker non c’è quasi mai la certezza matematica di vittoria: di conseguenza, dovete imparare a gestire con efficacia e rapidità eventuali bad beat in vostro sfavore, così da non risentirne negativamente nelle mani successive.
  • Possibilità di incrementare la fold equity post-flop con un atteggiamento aggressivo: la posizione di chip leader non significa che dobbiate limitarvi a essere maggiormente “loose” con i furti pre-flop. Per una maggior efficacia, dovete spingere i vostri avversari in situazioni difficili nel post-flop, adottando un atteggiamento aggressivo (senza essere però troppo avventati). Se ad esempio il board è particolarmente favorevole per il vostro range, ma non per quello degli avversari, potrebbe crearsi una grande occasione di bluff, se pensate che così facendo farete desistere l’avversario dal proprio range di mani. Quando arriva il momento propizio, non esitate a sfruttare “prepotentemente” il vostro stack e a mettere gli avversari alle strette.
  • Tenete sempre a mente la tipologia e la fase del torneo: considerate sempre come (e se) potete sfruttare un big stack in vostro favore, in base alla tipologia del torneo e alla fase di gioco. Se ad esempio partecipate a un evento “winner takes all”, essere i chip leader potrebbe incrementare le vostre chance di successo. Tuttavia, gli avversari saranno generalmente incentivati a prendersi più rischi per provare ad ampliare il proprio stack. Ne consegue che la scelta di uno stile di gioco più “loose” nelle vesti di chip leader potrebbe non essere la soluzione ideale per queste situazioni.
  • Tenete sempre a mente le tendenze degli avversari per poi adattarvi di conseguenza: se da una parte può valere la pena di seguire le strategie fin qui indicate nell’articolo, ricordate sempre di adattarvi allo stile di gioco degli avversari. Se essi ad esempio hanno un atteggiamento piuttosto “loose”, senza badare troppo ai risultati, almeno in apparenza, allora farete probabilmente meglio ad accantonare un approccio altrettanto loose nella posizione di chip leader.
chips on poker table

 

In conclusione

Il nostro auspicio è che i consigli e le strategie da chip leader fin qui riportate vi siano d’aiuto per il prossimo torneo di poker.

In sintesi, non abbiate paura di essere più aggressivi nel ruolo di chip leader, ogniqualvolta si presenti la giusta situazione per avere la meglio sugli short stack.

Sfruttate le vostre fiches per mettere gli avversari alle strette, assumendo nei casi opportuni un atteggiamento aggressivo e spingendo infine i vostri rivali a foldare.

Soprattutto nelle fasi più avanzate, i furti di small blind possono fruttare grandi quantità di denaro (in termini di ICM)!

Buona fortuna ai tavoli da gioco!

Matthew Cluff è un giocatore di poker specializzato nelle partite 6-Max No Limit Hold’em. Inoltre si occupa regolarmente di contenuti di poker online per vari siti.