Nato a Bologna, ma cresciuto tra l’Australia e la Toscana (a Prato, città natale del padre), Christian Vieri, detto “Bobo”, è stato tra i grandi protagonisti del calcio italiano tra la seconda metà degli anni novanta e i primi anni del nuovo millennio. Conosciuto da gran parte del pubblico nostrano, anche da quello meno avvezzo e appassionato al gioco del pallone, il grande bomber ha forse un unico vero rammarico nella propria carriera: l’infortunio al ginocchio sinistro occorsogli nel marzo 2006, che gli ha poi impedito di prendere parte alla vittoriosa spedizione azzurra ai mondiali di quell’anno in Germania.

Vieri appende ufficialmente gli scarpini al chiodo nell’autunno del 2009; questo non toglie che il suo interesse per il poker (non solo quello in senso calcistico, di cui rappresentano un esempio le quattro reti personali messe a segno nel 2002 in una sfida contro il Brescia) avesse già cominciato a manifestarsi negli anni precedenti, come ammesso dallo stesso ex calciatore, il quale ha rivelato che già in occasione di qualche ritiro con la propria squadra aveva avuto modo di sperimentare il piacere di qualche piccolo torneo con i propri compagni dell’epoca. Nel marzo 2009, inoltre, “Bobo” aveva preso parte a un torneo di Texas Hold’em tra VIP organizzato per scopi benefici (riuscendo anche ad arrivare al tavolo finale).
Il ritiro dal calcio giocato, tuttavia, gli consente di avere ancora più tempo a disposizione per i propri hobby: proprio questa nuova situazione, unitamente al contestuale viaggio negli Stati Uniti dell’allora fidanzata Melissa Satta, decisa a inseguire una carriera da modella e attrice, spinge Christian già nel 2009 a decidere di volare a Las Vegas per affrontare la più grande sfida e avventura cui possa ambire qualsiasi giocatore di poker sportivo: le celebri World Series of Poker.

Las Vegas

Nel frattempo Vieri ottiene la “benedizione” di Luca Pagano, che vede in lui una mentalità vincente, in grado di portargli al tavolo da gioco lo stesso successo raggiunto nel mondo del pallone. Non si può non menzionare la prestazione di “Bobo” alla Snai Cup nell’ormai defunto casinò di Campione d’Italia nel marzo 2010. In un evento riservato a sole celebrità e destinato alla raccolta di fondi a scopi caritatevoli (come avviene non di rado con tornei di questo tipo), l’ex calciatore riesce a raggiungere il tavolo finale, dove si vede costretto a cedere soltanto al cospetto della dealer Branka Maric in un testa a testa: decisivo è stato un incredibile flop in una mano decisiva che ha garantito una scala vincente alla giocatrice croata. Nel corso del torneo era anche andata in scena una mano rocambolesca tra lo stesso Vieri e un altro ex calciatore, Stefano Bettarini: forte di due Jack in mano, quest’ultimo era andato all-in, trovando però il call di “Bobo”, il quale da parte sua aveva due carte pressoché ininfluenti. Il river successivo ha premiato proprio il giocatore bolognese, che ha potuto aggiudicarsi la mano chiudendo un progetto di colore a dir poco insperato.

La passione di Vieri si concentra in particolare sulle partite di cash game, in cui l’ex attaccante della nazionale italiana ha saputo convogliare il proprio carattere esuberante e la sua propensione offensiva in una serie di tattiche di gioco volte ad aggredire con costanza il pot: un atteggiamento che può certamente regalare spettacolo, ma che chiaramente presenta molti rischi. Probabilmente “Bobo” era un giocatore più riflessivo nelle prime fasi della sua carriera da giocatore di poker, come sembrano testimoniare le parole espresse allora da uno dei primi campioni italiani di Texas Hold’em, Dario Minieri, che più volte da tifoso romanista si è ritrovato a vivere l’ex bomber come un giocatore avversario, salvo poi ritrovarselo come compagno di squadra nel gioco di carte: “È un ragazzo simpatico, al tavolo scherza molto. Ha dimostrato di essere un buon giocatore. Sa quando deve aspettare e quando deve rischiare”.

Fiches da poker

Tuttavia il poker ha presentato più di qualche insidia all’ex calciatore, almeno dal punto di vista mediatico. Nel 2014, infatti, sono arrivate forti accuse da parte del giornale francese Purepeople, il quale ha riportato presunti problemi finanziari di “Bobo” causati da investimenti sbagliati nel campo della moda e da qualche mano di troppo persa ai tavoli da gioco, in particolare nel videopoker. Questa vicenda gli è costato in quei giorni il ben poco ambito “Tapiro d’Oro”, il celebre premio satirico assegnato dal programma televisivo Striscia la Notizia, ai cui microfoni Vieri si è difeso dichiarandosi all’oscuro delle informazioni riferite sul suo conto. 

Un’altra notizia che non ha messo in buona luce il giocatore bolognese è stata quella relativa all’episodio occorso nel 2015 al Casinò di Venezia, dove Vieri si è visto negare l’accesso essendosi presentato senza giacca, contrariamente a quanto richiesto invece dal dress code della sala da gioco lagunare. La reazione dell’ex attaccante, secondo quanto riferito dai media locali, non sarebbe stata particolarmente composta e misurata; Vieri tra l’altro ha finito col dichiarare che non sarebbe mai più andato a giocare da quelle parti. Si è trattato sicuramente di uno spiacevole episodio, che d’altra parte rappresenta un unicum nella carriera di “Bobo”, il quale in questo tipo di eventi pubblici, fin lì, si era sempre fatto apprezzare per la propria simpatia e correttezza.

Qualche settimana prima, peraltro, Vieri aveva trascorso le proprie vacanze estive a Formentera, una delle mete preferite dei VIP, dove, oltre a frequentare le discoteche locali, non aveva rinunciato neanche a qualche partita ai tavoli di feltro: questa volta senza avere alcun dissapore con i gestori del posto.

Probabilmente i risultati ottenuti dal bomber a partire dalla sua decisione di diventare un professionista del poker non sono quelli che si sarebbe aspettato e auspicato, tanto più se confrontati con i successi conquistati sui campi da calcio. Non sono pochi i personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che scoprono un’insospettata passione per il poker: tuttavia il raggiungimento di grandi risultati nei circuiti professionistici rappresenta senz’altro un compito molto più arduo e ostico da portare a termine.