Sappiamo tutti che il poker ha un suo gergo particolare. Ma vi siete mai resi conto di quanto sia senza un filo conduttore ben preciso? Onestamente, frasi come “mi hanno battuto” o “ho sparato due volte” fanno molto vecchio West.

La maggior parte delle espressioni gergali del poker sono ormai parte integrante della natura dei giocatori che vivono da parecchio nel mondo del poker. Espressioni come “tilt”, “cooler” o “backdoor” escono dalla bocca di tutti ogni giorno. Ormai è normale.

Ma mi sono reso conto di quanto possa suonare strano il nostro linguaggio al di fuori del suo contesto quando ho provato a spiegare il poker a qualcuno che non ci gioca.

Con così tanti termini gergali da affrontare, c’è da aspettarsi che la gente commetta errori di continuo. Dopo tutto, il gioco è sempre in evoluzione, quindi come possiamo aspettarci di essere davvero aggiornati sul suo linguaggio?

In un tentativo di riuscirci, diamo un’occhiata ad alcuni dei termini del poker che vengono usati un po’ troppo liberamente. E vedete se ce n’è qualcuno che usate erroneamente o che avete un po’ annacquato rispetto al suo significato originale!

Angle Shooting

Mani backdoor 

Pump Fake

Mani front-door

Tavolo a due tonalità

Range

Dirty Stack

Fold Equity

Angle Shooting

Cominciamo con un termine che certamente avrete sentito prima, ma per cui la vostra classificazione può essere non perfetta. In termini letterali, l’angle shooting è l’atto di fare qualcosa in maniera furba o intenzionalmente disonesta. Chi fa angle shooting sta, quindi, cercando di ottenere un vantaggio sull’avversario in maniera disonesta.

Ci sono molte forme diverse di angle shooting, ma quelli più comuni sono i seguenti esempi:

  • annunciare intenzionalmente in maniera incorretta la propria mano quando si mostrano le carte;
  • fare pump-faking (se il termine ti è nuovo, continua nella lettura);
  • posizionare le proprie fiches in maniera da confondere l’avversario (come usare un “dirty stack” o nascondere le fiches più alte dietro quelle con il valore minore).

Porre in essere comportamenti considerati angle shooting non è ritenuto esattamente barare, perché la maggior parte di essi è comunque all’interno del limbo delle regole. Ma sono azioni che quasi all’unanimità vengono considerate come cattivo galateo di gioco a causa, naturalmente, della loro natura disonesta.

La tendenza di un giocatore ad essere protagonista di angle shooting dice molto in relazione alla sua credibilità come persona. Quindi, chi fa intenzionalmente angle shooting sarà, in sostanza, condannato alla stregua di un baro.

E sembra che le room in cui si gioca siano d’accordo con tale interpretazione. Non è un caso, infatti, che alcuni casino abbiano, di recente, implementato regole più restrittive, che puntano a minimizzare l’impatto dell’angle shooting.

  • Adesso ogni movimento in avanti intenzionale viene considerato una puntata oppure un fold (per evitare il pump-faking);
  • il timer per la giocata nei tornei può, chiaramente, rendere minimo l’impatto di uno stallo subdolo o di un modo di giocare molto lento.

Nel Main Evento delle WSOP del 2016, anche il modo di giocare parlando in continuazione di Will Kassouf in una mano di alto profilo contro Stacy Matuson è stato considerato angle shooting. Kassouf ha ricevuto una penalità ed è rimasto fuori un giro.

In ogni caso è giusto evidenziare che mentre noi siamo in grado di capire la differenza tra l’angle shooting e il mancato rispetto di una regola, la maggior parte dei giocatori di poker ha difficoltà, remore, ad accusare qualcuno pubblicamente di angle shooting.

Mani backdoor 

Dicendo backdoor ci si riferisce al potenziale che un giocatore ha di migliorare la sua mano con le carte del turn e del river. L’esempio più comune è quello del colore backdoor. Un colore backdoor di fiori ha bisogno di due carte di fiori, sia al turn che al river, per migliorare la mano.

I backdoor aggiungono equity alla vostra mano. Per esempio un colore servito è buono per circa il 4% della vostra equity. Un colore backdoor succede una volta ogni 25 (sempre, naturalmente, che arriviate a vedere sia il turn che il river).

Potreste pensare di aver già capito il concetto, visto quanto spesso avrete probabilmente sentito questo termine quando siete al tavolo da gioco. Ma è il significato vero dei backdoor che è più incompreso del concetto stesso del termine.

Andiamo avanti con il ragionamento. Succede sempre più frequentemente che dei giocatori facciano chiamate o bluff rischiosi usando come giustificazione una minuscola possibilità di fare backdoor. Queste giocate ora vanno decisamente di moda, esattamente come lo era fare mini-raise dieci anni fa.

La frase “avevo un backdoor” sembra essere quella giusta per i giocatori che vogliono dare l’impressione di sapere quello che stanno facendo. O per quelli che provano a giustificare il fatto di aver chiamato in una situazione in cui probabilmente non avrebbero dovuto farlo.

Non unitevi a questi falsi speranzosi. Giustificazioni del genere segnalano un’assenza di disciplina e una certa pigrizia. Ma vedremo altri esempi di questo tipo nei prossimi paragrafi di questo contenuto originale.

Ricordatevi, i backdoor sono possibilità remote. Quindi è meglio considerarli una sorta di polizza assicurativa, piuttosto che un motivo per alzare la posta in palio.

Imparate a vivere con il concetto di backdoor nei piedi, piuttosto che in testa. Vi ritroverete a prendere decisioni molto migliori.

Nota: la possibilità di avere un backdoor è più rilevante quando avete (o volete prendere) l’iniziativa o se state puntando a bluffare. E i backdoor migliorano abbastanza spesso una mano al turn, il che permette di bluffare ancora più a lungo.

Pump Fake

l pump fake è un esempio di angle shooing in cui un giocatore muove in avanti un numero di fiches, con un movimento che sembra quello di una puntata. Poi però le tirano indietro, dicendo che non stava puntando. Potete fare lo stesso con le carte che avete in mano, come per far intendere che state foldando).

L’obiettivo è quello di valutare la reazione dell’avversario, per vedere come risponderebbe, ma senza giocare ufficialmente. È una mossa sporca e priva di qualsiasi tipo di etica, quindi evitatela!

Mani front-door

Il concetto è chiaramente simile a quello del backdoor, ma una mano front-door è fatta già al flop

È un termine che non si sente molto spesso, visto che si utilizza solamente quando ci sono possibilità multiple di colore. Ma aiuta se volete essere più "operatori", quando state annoiando le persone raccontando di quella volta che siete stati battuti con una mano eccezionale.

Tavolo a due tonalità

Anche se suona abbastanza tipo da nome di un supereroe, il termine “due tonalità” è molto meno eccitante da un punto di vista del poker. Ma è comunque un termine che è importante conoscere. È un concetto che segue il flop ed è abbastanza facile da capire: si riferisce ai semi delle carte presenti sul tavolo.

La maggior parte di noi conosce probabilmente un flop arcobaleno (tre semi diversi) o un flop monotono (che è un flop in cui tutte e tre le carte hanno lo stesso seme).

  • Un flop a due tonalità è semplicemente un flop con carte di due semi diversi.

E nonostante sia un termine relativamente semplice, l’idea di un tavolo a due tonalità è un concetto importante da capire.

In tanti tendono a giocare situazioni del genere in modo molto più aggressivo di quanto non faccia con un tavolo con flop monotono. E di conseguenza, le mani con un tavolo a due tonalità possono essere molto importanti. I giocatori spesso sono tentati di provare un semi-bluff o una puntata protettiva, che fanno, così, aumentare il valore del piatto.

Quando ci ritroviamo con il turn con un tavolo a due tonalità come, ad esempio, 5 di cuori, Jack di cuori, 9 di picche e 7 di picche, possiamo facilmente capire come le cose possono farsi interessanti, visto l’alto numero di possibilità di fare colore o scala o, perché no, scala a colore!

Range

Parliamo di un altro termine che spesso viene utilizzato in maniera sbagliata.

Esattamente come nel concetto di backdoor, la mancata comprensione dei range non è dovuta alla mancata conoscenza di cosa sia. Dipende più dal fatto che i giocatori utilizzano questo termine così come gli conviene, per supportare qualsiasi narrativa, anche la più assurda, vogliano far passare per buona in un preciso discorso.

Per essere precisi, mettiamo in chiaro che si definisce range il gruppo di mani di poker. È un concetto molto semplice. Ma la gente comincia a uscire dai binari quando si tratta di discutere del range di qualcuno in una mano…

Troppo spesso i giocatori si focalizzano sulla parte superiore (quella più forte) o su quella inferiore (quella più debole) del range di un avversario. E persino quando qualcuno si ricorda di pensare a entrambe, spesso comunque si dimentica completamente la parte centrale.

Il punto cruciale è che il range di un giocatore consiste in tutte quante le possibili mani che si possono avere in una determinata situazione. E anche se queste mani possono essere divise in una sezione più ristretta, è comunque essenziale considerarle tutte prima di prendere una decisione di gioco. Puntare troppo su una determinata mano di una avversario può portare a delle giocate davvero negative.

Bisogna anche inserire i range assegnati in un contesto, visto che il range di un giocatore è quasi interamente dipendente dalla situazione, anche se la personalità, il modo di pensare e lo stile di gioco hanno chiaramente il loro impatto.

  • troppo spesso si sente dire ‘beh, ti ho visto giocare 79s prima, quindi quella mano è nel tuo range;
  • o si vede un giocatore che comincia a mettere in range mani come 74, J8 o A6 quando sta giocando contro una avversario partendo da under-the-gun.  

Pensare in questa maniera è uno sbaglio. Questi giocatori stanno totalmente ignorando il contesto della questione. 

Anche le differenze più minuscole di fiches, posizioni o forma mentale possono cambiare completamente la situazione.

Quando costruiamo i range dobbiamo considerare tutti gli elementi in gioco.
Ricordatevi, il termine “range” dovrebbe essere utilizzato nella stessa identica maniera con cui voi costruire i vostri range: ovvero... con estrema cura!!!

Dirty Stack

Potreste non avere una grossa conoscenza di questo termine, specialmente se giocate online. Un dirty stack è una torre di fiches non organizzata e confusionaria, che rende molto complicato per l'avversario contarle. 

Questa situazione può essere spesso casuale o il risultato di chi gioca un po’ troppo con le fiches. Ma ci sono giocatori che tengono intenzionalmente un dirty stack per porre in essere uno di quei comportamenti tipici di angle shooting.
In casi del genere, un giocatore potrebbe intenzionalmente mischiare fiches di colori simili per non far capire quali sono le sue disponibilità.

O potrebbe anche inserire “in maniera casuale” una fiches importante assieme a quelle piccole mentre sta puntando, per ingannare sul valore della sua chiamata.

È normale avere un piccolo dirty stack di fiches con cui si giocherella. Ma la maggior parte dei casinò incoraggerà i giocatori a mantenere il resto delle vostre fiches in maniera corretta, in particolare se prende piede l'ipotesi che tale comportamento è pensato per rallentare il gioco o per trarre in inganno qualcuno degli avversari.

Fold Equity

Questo termine viene utilizzato molto spesso al tavolo da poker. Quindi, si tratta di un altro di quelli concetti che le persone si sentono a loro agio ad utilizzare, anche senza costrutto.

In realtà, la fold equity è un concetto che è molto più semplice da capire di quanto non sia semplice da essere calcolato. 

Senza rendere le cose troppo complicate, la vostra fold equity si basa sul seguente calcolo:
La percentuale di equity che avete nel piatto, basata sulla dimensione del piatto, rispetto a quanto spesso vi aspettate che il vostro avversario decida di foldare. 

  • poniamo che vi aspettiate che il vostro bluff vi faccia vincere circa nel 20% delle volte;
  •  in questo caso avreste 10 euro di fold equity in un piatto da 50 euro o 30 euro di fold equity rispetto a un piatto da 150 euro.

Abbastanza comprensibile, no?

L’idea della fold equity è molto semplice, in teoria. Ma i problemi cominciano a esserci quando le persone cominciano a calcolarla con una certa velocità. La nostra fold equity ce la abbiamo solamente rispetto al range di fold del nostro avversario. 

Quindi, prima di decidere se abbiamo abbastanza fold equity per puntare, dobbiamo considerare qual è il range complessivo dell’avversario.

Troppo spesso alcuni giocatori provano a giustificare un bluff esagerato dicendo ‘beh, avevo la fold equity’. Ma tipicamente è molto chiaro dalla scarsa qualità del bluff stesso che il giocatore ci ha messo forse un nanosecondo a pensare al range dell’avversario e alla fold equity.

Sentire dire ‘fold equity’ al tavolo da gioco è un altro esempio in cui dei giocatori applicano un termine in maniera grossolana solamente per giustificare la giocata che volevano fare. E nonostante padroneggino il sistema della fold equity, non è mai tutto bianco o tutto nero.

La fold equity è un qualcosa che si può quantificare. Quindi, per inserirla all’interno delle proprie decisioni ci vogliono tempo ed abilità specifica.

Spero che questo affrontare e alcuni dei vocaboli del poker che vengono utilizzati in maniera sbagliata al tavolo da gioco sia stato utile ed interessante!