I suoi interessi vanno però al di là dello sport che lo ha reso famoso, come dimostra la passione per il poker manifestata già nel corso della sua carriera agonistica.

Il poker e le celebrità o, se preferite, il poker e lo sport: un connubio che si viene a creare non di rado, come testimonia l’interesse da parte di personalità del calibro di Matt Damon (protagonista del film Il giocatore – Rounders), Cameron Diaz, Rafael Nadal e un’altra grande personalità del nuoto, nonché uno dei più grandi sportivi in assoluto di tutti i tempi, vale a dire Michael Phelps.

Ma torniamo ora al nostro Magnini: come certamente ricorderanno gli addetti ai lavori e gli appassionati del mondo del poker e dello sport, Filippo ha inaugurato il secondo appuntamento delle PokerClub Live Series al Casinò della Vallée (noto anche per aver ospitato una clamorosa giocata di Sean Connery alle proprie roulette) nel maggio 2013. Giunto alla seconda giornata di gioco con uno short stack, l’ex nuotatore è inizialmente riuscito a risalire la china, prima di vedersi costretto a soccombere in serata: in presenza di un board con asso-cinque-otto, Magnini, che in quel momento stringeva tra le mani un asso-tre, ha puntato le poche fiches rimastegli a disposizione, trovando l’opposizione e il call di un avversario, che di contro poteva contare su un asso-fante. Il turn e il river non sono stati benevoli nei confronti del pesarese, il quale ha così dovuto cedere il passo e concludere la competizione in 115esima posizione (su un totale di 265 partecipanti). Filippo, che in quei giorni stava comunque proseguendo la sua preparazione in vasca in vista dell’imminente campionato mondiale di Barcellona, a fine torneo ha sottolineato ancora una volta la sua passione per i tavoli da poker e per il Texas Hold’em, non mancando di esprimere comunque il proprio rammarico per non essere riuscito ad arrivare più in fondo nella competizione. Tuttavia, sono probabilmente pochi coloro che ricorderanno che il campione di nuoto era già riuscito nel 2010 a vincere il suo primo torneo di Hold’em a Saint-Vincent, dove tra l’altro aveva avuto la meglio sui colleghi Palloni e Terrin. Al termine dell’esperienza del maggio-giugno 2013, Magnini non si è potuto esimere da un’analisi sulle differenze tra i suoi due grandi amori: “Il poker mi piace molto. Ci vogliono strategia, concentrazione e anche un po’ di fortuna, ovvio. Nello sport ho avuto scariche di adrenalina pazzesche che difficilmente riproverò in vita mia ma anche nel poker al primo torneo che ho vinto […] la mano mi tremava quando facevo qualche rilancio importante".

Partita di poker

Qualche anno fa Federica Pellegrini, altra grande campionessa del nuoto, ha dichiarato che Magnini, con cui all’epoca aveva una relazione amorosa, le abbia addirittura insegnato a giocare a poker; ciononostante, l’unico poker calato dalla ‘Divina’ rimane quello conquistato in vasca a Londra nel 2016, dove si è laureata campionessa d’Europa nei 200 m stile libero per la quarta volta consecutiva, confermandosi regina della specialità e lasciando invece da parte le nozioni acquisite al tavolo in feltro.

Proprio sul finire del 2016, una volta lasciatosi alle spalle l’impegno olimpico a Rio de Janeiro, Magnini è tornato a cimentarsi in un prestigioso torneo ai tavoli da gioco, prendendo parte al PPTour di Campione d’Italia (casinò che, purtroppo, ha dovuto chiudere i battenti nel 2018 per dichiarato fallimento, lasciando così spazio in Italia soltanto alle case da gioco di Saint-Vincent, Sanremo e Venezia), dopo aver acquisito un minimo di esperienza nei casinò di Las Vegas, città vicino alla quale aveva avuto modo di allenarsi in vasca nel corso degli anni precedenti. In quel periodo, inoltre, ha potuto contare sui preziosissimi consigli di Max Pescatori, vincitore di ben quattro braccialetti alle World Series of Poker. Magnini, che ha ravvisato nel fattore solitudine un punto di raccordo tra nuoto e poker, ha anche fornito un’interessante analisi su questi due mondi da un punto di vista fisico e dell’allenamento: “Le preparazioni atletiche non sono paragonabili, questo è vero. Ma serve anche nel poker una buona preparazione fisica per stare al tavolo tante ore. […] Non si nasce giocatore di poker, devi allenarti molto anche in questa disciplina”.

Il primo giorno di torneo, che ha visto ai nastri di partenza 230 giocatori, si è concluso con l’ex nuotatore pesarese in grado di conservare 43.000 fiches, approdando così alla seconda giornata dell’evento. L’indomani, purtroppo, la sua corsa si è arrestata dopo un’ora di contesa, con una mano che vedeva un flop di 2-3-4 e Magnini che, andando all-in con un 5-5 tra le carte personali, non ha potuto nulla contro il 4-4 dell’avversaria di turno. Questo ha decretato la fine della sua avventura al casinò di Campione d’Italia, cui ha fatto seguito un pieno ritorno all’attività agonistica nel nuoto, conclusasi, come accennato in apertura d’articolo, quasi un anno dopo, al termine dei Campionati Assoluti in vasca corta di Riccione. In tale occasione Magnini, capitano della nazionale, si è aggiudicato il terzo posto nella serie dei 200 stile libero, suggellando così la sua carriera professionistica con un’ultima medaglia al collo (la 54esima del suo palmarès!).

Partita di poker

Filippo non ha mai fatto segreto della sua grande passione per il poker, riuscendo a coltivarla nel corso di questi anni, pur nei limiti impostigli dalla sua attività agonistica nel nuoto. Da dopo il suo ritiro non si sono ancora registrate da parte sua particolari attività nel mondo dei tavoli da gioco, ma è lecito pensare che nei prossimi anni possa decidere di dedicare maggior tempo e attenzione alle sale da poker. E, perché no, magari regalarci anche una sfida sul feltro con l’amico ed ex collega Phelps, il quale, oltre ad aver fatto parlare tanto di sé per l’incredibile conquista di 28 medaglie olimpiche e per la propria dieta ipercalorica, potrebbe anche decidere di indirizzare il proprio appetito verso le fiches da poker.