Ci sono tanti motivi per giocare a poker. Può essere una fonte di guadagno, un diversivo per passare il tempo con gli amici, un modo per tenere il cervello attivo e allenato o più semplicemente un passatempo rilassante.

Alcune volte, però, la cosa migliore da fare è abbandonare una partita.

Nel presente articolo analizzeremo quattro possibili motivi per prendere questa decisione.

1. I vostri avversari sono troppo forti

Alcune attività risultano più efficaci in presenza di avversari più forti di noi. Il tennis, il golf, il bridge e il biliardo fanno probabilmente parte di questa categoria, in cui la competizione agguerrita rappresenta un vantaggio, dal momento che gli avversari costituiscono un esempio da emulare, aiutandoci a migliorare nel corso del tempo.

Il poker però non rientra in questo tipo di attività.

Dal momento che l’obiettivo nel poker è quello di vincere soldi, è meglio affrontare avversari più deboli. Per questo è cruciale scegliere bene a quale tavolo sedersi. Conviene trovare una partita in cui i nostri avversari siano mediamente inferiori a noi.

È proprio da questo che dipenderà il nostro guadagno.

Alle volte, tuttavia, a prescindere dalle vostre capacità di individuare a quale tavolo sedervi, vi accorgerete di essere circondati da giocatori più forti. Vi sembrerà di essere completamente attorniati dai migliori giocatori e vi ritroverete ad affrontare una lunga sessione in questo temibile scenario. Per quanto possiate provarci, potrebbe fallire ogni tentativo di trovare una partita più agevole.

six-handed game

In queste situazioni il vostro istinto vi potrebbe suggerire di provare a spiccare sugli altri, contrattaccare e mettere in mostra il vostro temperamento. Analogamente, potreste essere semplicemente troppo pigri per alzarvi e andarvene, convincendovi che non c’è motivo per allarmarvi.

Non cedete a questi impulsi. La cosa migliore da fare sarà quella di andarvene, malgrado il vostro spirito competitivo o la vostra passività. Dovete avere i mezzi per riconoscere quando gli avversari vi surclassano ed è anche importante essere abbastanza disciplinati da trovare un tavolo migliore o andarvene direttamente. Ci sarà sempre un’altra partita giusta per voi.

Trovatene una più agevole o aspettate che si crei una buona occasione per giocare. Questo non significa che dovrete starvene alla larga dalla poker room per tutto il giorno o in eterno. Magari andate un attimo a mangiare un boccone. Potreste anche sfruttare la scusa della concorrenza agguerrita per andarvi a fare una passeggiata per una mezz’oretta.

Ma alzatevi e abbandonate la partita, almeno per un po’.

2. Avete pochi soldi

I libri di poker sono pieni di grandi storie di scommettitori che, sull’orlo del lastrico, sono riusciti in un clamoroso recupero, ottenendo mani improbabili e tornando in carreggiata. L’espressione “Una fiche e una sedia” racchiude esattamente questo concetto. Fintantoché vi rimane una fiche, avete ancora una possibilità.

Analogamente, alcune strategie richiedono di giocare con uno stack relativamente esiguo. Se pensate di non essere più forti rispetto alla media dei vostri avversari in una partita no-limit, potrebbe essere decisamente opportuno limitare il vostro buy-in. L’abilità nel vincere di meno, con uno stack limitato, potrebbe risultare meno importante della capacità di essere più aggressivi con uno stack ridotto.

Tuttavia, quando vi ritrovate con uno stack limitato non per via di una decisione strategica, bensì a causa del vostro bankroll limitato o sensibilmente ridotto, probabilmente vi conviene darci un taglio per quel giorno e tornare quando avrete più soldi.

open bank vault

Evitate perciò di giocare con questa pesante restrizione. Aspettate di rimettere su un bankroll sufficiente per giocare senza dovervi preoccupare dell’impatto economico di una sconfitta.

3. Preferite fare qualcos’altro in quel momento

A meno che non facciate affidamento sul poker per guadagnarvi da vivere, le partite dovrebbero essere viste come un piacere. Se da una parte ci possono essere occasionalmente dei momenti spiacevoli (pensate alle tante decisioni difficili che vi faranno rivoltare lo stomaco), tutta l’esperienza nel complesso dovrebbe sempre essere su base prettamente volontaria.

Di conseguenza, se pensate che dovreste essere:

  • a casa con un figlio malato
  • al lavoro
  • o che fuori c’è un bel tempo e dovreste godervi la natura
  • o che ci sono una decina di altre cose che preferireste fare,

dovreste abbandonare la partita e dedicarvi all’attività che pensate di dover fare. In conclusione non dovreste mai giocare a poker quando avete invece qualcosa di più importante da fare. Il desiderio di essere da qualche altra parte o di fare qualcos’altro rappresenterà per voi un’inutile distrazione.

4. Vi state chiedendo se sia meglio rimanere o andarsene?

Alle volte, dopo aver vinto o perso una quantità di fiches significativa, può venire spontaneo pensare che sia più prudente abbandonare la partita anziché rimanere al tavolo. Questo ragionamento potrebbe collidere col vostro giudizio, più affidabile, da bravi giocatori. Molti hanno imparato che conviene continuare la partita se gli avversari sono morbidi, a prescindere da che la sessione di gioco stia andando bene o male.

L’idea di abbandonare la partita quando si è in vantaggio, una volta raggiunta una certa vincita che ci siamo prefissi, oppure la decisione di lasciare il tavolo al raggiungimento di un limite di soldi persi fissato in precedenza sono un retaggio della fallacia dello scommettitore, secondo cui è possibile acquisire un vantaggio sul banco stabilendo il momento in cui andarsene. Questo ragionamento non ha alcun fondamento. Nei giochi d’azzardo che presentano un margine per il banco, lo scommettitore è destinato a perdere, a prescindere dal momento in cui egli arriva e quello in cui se ne va. Le probabilità saranno sempre inesorabilmente contro di voi.

two poker players at the table

La vittoria nel poker dipende da una combinazione tra le vostre capacità e quelle degli avversari. Da un punto di vista strategico, è opportuno rimanere al tavolo in presenza di buoni avversari e levare le tende quando le circostanze (o il nostro gioco) sono sfavorevoli. Ciononostante, se iniziate a pensare che possa essere giunto il momento di andarvene, per qualsiasi ragione, vi conviene abbandonare la partita.

A prescindere che le condizioni di gioco siano divenute poco redditizie o meno, il pensiero martellante di lasciare il tavolo sarà per voi una distrazione che si ripercuoterà negativamente sulla vostra partita. A questo proposito possiamo prendere spunto dall’insegnamento dei nostri genitori su come attraversare attentamente la strada.

Se iniziate ad avere dubbi sul fatto che abbiate tempo di attraversare la strada prima che giunga la macchina, allora dovreste sempre lasciarla passare per prima.

Lo stesso vale per la decisione di abbandonare una partita di poker.

Se considerate l’idea di andarvene, è arrivato il momento giusto.

Ashley Adams è un giocatore di poker di successo dal 1993, mentre dal 2000 si occupa del gioco anche in qualità di scrittore. È autore di oltre 1.000 articoli sul tema e ha scritto anche tre libri di strategia sul poker: Winning 7-Card Stud (Kensington 2003), Winning No Limit Hold'em (Lighthouse 2012) e, più recentemente, Winning Poker in 30 Minutes a Day (D&B Poker, 2020). È anche conduttore del programma radiofonico sul poker "House of Cards".