Bryn Kenney nasce il 1º novembre 1986 a Long Beach, nello stato di New York. Fin dalla tenerissima età viene esposto al mondo delle carte, seppur in modo certamente diverso dall’ambiente dei casinò e del gioco d’azzardo: ad appena un anno e mezzo di vita i genitori amano mostrargli le figurine di baseball, che Kenney memorizza in breve tempo. A distanza di tanti anni Bryn accrediterà il merito della sua straordinaria memoria proprio al passatempo propostogli dai genitori. All’età di 12 anni inizia a cimentarsi nel gioco di carte Magic: l’Adunanza (che, abbiamo già avuto modo di vedere, ha rappresentato un viatico per diversi altri futuri campioni di poker): galeotto fu un picnic in famiglia e un cugino che gestiva un negozio di carte. Kenney si appassiona subito a quello che definirà “un ottimo gioco di strategia”, raggiungendo ottimi risultati e scalando in breve tempo le classifiche: nel giro di due anni diventa il numero 1 del mondo nella categoria Under-15. Con l’inizio del periodo liceale mutano gli interessi di Bryn, che preferisce accantonare Magic e uscire con i coetanei nel fine settimana. Il 2004 è un anno importante nella sua vita: conclude il percorso scolastico e segue con grande entusiasmo la cavalcata di David Williams alle World Series of Poker, culminata con il secondo posto e un contestuale premio di 3,5 milioni di dollari in occasione del Main Event. Ancor prima di avere successo nel poker, Williams si era affermato come grande giocatore di Magic: inevitabile dunque l’ondata di ottimismo di Kenney e di altri appassionati del gioco, che si convincono di poter ripercorrere le orme di Williams, conquistando fama e soldi. 

È a questo punto che Bryn prende una delle decisioni più importanti e azzeccate della sua vita, rivolgendo il proprio centro di interessi ai tavoli di feltro. C’è un altro significativo e triste evento a indirizzarlo ulteriormente verso questa scelta: a seguito del completamento degli studi liceali, uno dei suoi obiettivi primari è quello di acquisire la licenza da agente immobiliare, spinto anche dalla possibilità di impiego nello studio gestito dalla nonna. Una settimana prima di sostenere l’esame conclusivo, tuttavia, Bryn è costretto ad affrontare la perdita dell’anziana parente. A questo punto vengono meno le pregresse motivazioni lavorative: Kenney non ha una vera passione per il settore immobiliare e allo stesso tempo sente di non voler essere alle dipendenze di una qualsiasi azienda. Rinuncia definitivamente all’esame, decidendo invece di trasferirsi a casa del nonno, ormai rimasto vedovo e bisognoso di compagnia. È proprio in questo periodo che Bryn inizia a giocare assiduamente a poker, iniziando dalle sale da gioco online. Il futuro campione rimane da subito folgorato dal suo nuovo grande amore, dimostrando una grande facilità di adattamento e sfruttando le capacità acquisite con gli incontri di Magic. Egli stesso commenterà la facile transizione tra i due giochi, affermando di essersi semplicemente dovuto abituare a usare un mazzo di carte differente. 

Nei primi tempi il poker rappresenta una vera e propria ossessione per Bryn, che passa le giornate davanti al computer per sfidare altri giocatori in rete. Tuttavia arrivano le prime difficoltà, soprattutto al di fuori delle sale da gioco virtuali: la ragazza di Kenney, sentendosi trascurata e seccata dalla nuova passione del ragazzo, gli impone uno spinoso aut aut: Bryn deve scegliere tra lei e il poker. 

Kenney, pur non avendo una preferenza assoluta e incondizionata per il poker, non accetta di sentirsi dire cosa poter fare o meno, optando così per la fine della relazione. Anziché farsi trascinare dal vortice negativo degli eventi, risale la china e acquisisce grande sicurezza in sé stesso, convincendosi di poter affrontare con successo i momenti e periodi più difficili. Inizia a guadagnare sempre di più col poker, provando a trascinare gli amici nella sua ormai consolidata passione. È a questo punto che Bryn deve constatare i primi accenni di invidia attorno a lui, rendendosi conto di come alcuni preferiscano vederlo fallire, piuttosto che imparare qualcosa dai suoi successi.

Con grande umiltà, Kenney continua a lavorare sodo per affinare il proprio talento cristallino: all’età di 20 anni si sente finalmente pronto per fare il grande salto e mettersi alla prova con il poker live. L’esordio assoluto avviene al Commerce Casino di Los Angeles. Bryn si presenta con uno stake di 20.000$, riuscendo a ricavarne un milione di dollari nel giro di un mese. Tuttavia, non passa molto tempo prima che una pessima gestione monetaria lo porti a scialacquare il ricco bottino conquistato, riducendosi a chiedere dei prestiti per continuare a giocare. La sua prima vincita ufficiale in un torneo dal vivo arriva nel maggio 2007, grazie a un secondo posto raggiunto all’East Coast Poker Championships, per un totale di circa 35.000$. Il 2010 decreta i primi risultati di rilievo alle World Series of Poker, in occasione delle quali conquista una somma di oltre 400.000$ (si segnala inoltre il 28esimo posto nel Main Event: ancora oggi il suo miglior risultato di sempre nella competizione principe delle WSOP). Il 2011 si apre con una benaugurante vincita di 643.000$, grazie alla terza piazza raggiunta nel Caribbean Adventure Super High Roller delle Bahamas. Nel mese di dicembre vince il suo primo torneo dal vivo, sbaragliando la concorrenza nella tappa praghese dell’European Poker Tour, incassando un premio da 71.298$. È un periodo particolarmente fortunato per la famiglia Kenney, considerato il bottino di quasi 150.000$ conquistato qualche mese prima alle World Series of Poker da Tyler, il fratello minore di Bryn. Al termine del 2013, il Kenney più famoso vanta un montepremi complessivo di quasi 3,5 milioni di dollari in tornei live.

Fiche

Alle World Series of Poker del 2014, con una serie di piazzamenti “in the money”, Bryn si aggiudica una somma complessiva di quasi 350.000$, riuscendo a conquistare anche il primo (e fin qui unico) braccialetto della sua carriera, in virtù del successo nell’evento $1.500 10-Game Mix Six Handed, avendo la meglio su ben 444 avversari. Nel giro di appena un mese, tra dicembre 2014 e gennaio 2015, Kenney porta a casa oltre un milione e mezzo di dollari (da segnalare in particolare la vincita di 873.880$ con il terzo posto al $100.000 No Limit Hold’em Eight Max all’EPT Season XI – PCA). Alle WSOP 2015 sfiora la conquista del secondo braccialetto, fermandosi al secondo posto del $5.000 No Limit Hold’em, che gli frutta comunque una somma di quasi 300.000$. A novembre prende parte al Super High Roller dell’Asia Pacific Tour, piazzandosi in terza posizione e aggiudicandosi un premio di 472.550$. Il 2016 si apre nel migliore dei modi, grazie al successo nel Super High Roller del PCA (sconfiggendo in un testa a testa l’allora campione del mondo Joe McKeehen), accompagnata da una mostruosa somma di oltre 1,6 milioni di dollari. La stagione prosegue nel segno di altre grandi vincite dal punto di vista economico, come testimoniano le vittorie nei $25.000 No Limit Hold’em dell’Aria High Roller (per un totale di oltre 650.000$), gli 800.000$ conquistati nel Super High Roller Bowl e il premio di oltre 1,4 milioni di dollari riscosso grazie al secondo posto nel Main Event delle Triton Super High Roller Series. In quei mesi Bryn prende inoltre parte alla Global Poker League, al fianco di suo fratello, senza però riuscire a raggiungere i play-off. Al termine del 2016 il montepremi complessivo in tornei live ammonta a quasi 12 milioni di dollari.

Il gennaio del 2017 segue la stessa falsariga dell’anno precedente, con Kenney che conquista nel giro di tre giorni due tornei del PCA, oltre a raggiungere ben altri quattro piazzamenti a denaro nel corso dell’evento, aggiudicandosi una somma complessiva di quasi 1,8 milioni di dollari. Alla fine di aprile vince il Super High Roller a Monte Carlo, che gli frutta un premio di oltre 1,9 milioni di dollari. A seguito di due tavoli finali al PSC di Barcellona, il 23 agosto 2017 Kenney si issa per la prima volta in testa al ranking mondiale del Global Poker Index, mantenendo la posizione nelle successive 14 settimane. A metà settembre si impone nel $50.000 No Limit Hold’em del Poker Masters, incassando un premio di 960.000$. A fine 2017 Bryn risulta il giocatore dal rendimento più proficuo nei tornei, grazie a una vincita complessiva di oltre 8,5 milioni di dollari in stagione. 

Il 2018 si apre con l’ormai consueto tavolo finale al PCA Super High Roller (per la quarta volta consecutiva), che lo vede conquistare il terzo posto e una contestuale vincita di quasi 700.000$. Alla fine di febbraio Kenney viene insignito del premio “American Player of the Year” in occasione degli American Poker Awards. Poche settimane dopo si classifica al quinto posto del Super High Roller Bowl, intascando un premio di quasi 1,5 milioni di dollari. A giugno, in occasione delle World Series of Poker, si aggiudica quasi 650.000$ in virtù della quinta posizione nel torneo $100.000 No Limit Hold’em. Bryn conclude il 2018 con un montepremi complessivo di oltre 25 milioni di dollari in tornei live in carriera. 

Strada verso il successo

Il 2019 rappresenta l’anno del boom e della definitiva consacrazione. A febbraio conquista il Main Event dell’Aussie Millions Poker Championships, aggiudicandosi quasi un milione di dollari (americani). Tra il 20 febbraio e il 9 marzo intasca oltre 4 milioni di dollari in premi, alla luce della vittoria del settimo evento dello US Poker Open, oltre a un quarto e un secondo posto in occasione delle Triton Poker Super High Roller Series. A maggio, nel giro di appena tre giorni, Kenney vince due tornei delle Triton Series in Montenegro, per un incasso totale di oltre 4 milioni di dollari. Un mese dopo, contestualmente alla disputa della 50ª edizione delle World Series of Poker, Bryn viene inserito nella lista dei 50 migliori giocatori della storia. Nei primi giorni di agosto arriva la partecipazione al Triton Million for Charity di Londra, che con un buy-in di un milione di sterline diventa il torneo di poker più costoso di sempre. Kenney raggiunge il tavolo finale e chiude la sua avventura al secondo posto, perdendo il testa a testa finale contro il cinese Aaron Zang. Tuttavia, in virtù di un accordo stipulato nei momenti precedenti all’heads-up decisivo, Bryn (che era partito in una posizione di netto vantaggio) si aggiudica il premio più alto nella storia dei tornei di poker, incassando una somma record di oltre 20,5 milioni di dollari (sic!) e catapultandosi in testa alla classifica dei giocatori più ricchi di sempre. Chiude il 2019 con un montepremi stagionale di oltre 30 milioni di dollari, frantumando il primato di 24,5 milioni di dollari stabilito l’anno precedente da Justin Bonomo.

A gennaio 2020 arriva un quarto posto agli Aussie Millions, che gli frutta un assegno da oltre 400.000$. Nelle ultime settimane del 2021 Bryn riesce a portare a casa un totale di oltre 700.000$, grazie ai risultati ottenuti nell’High Roller del Rock ‘n’ Roll Poker Open e nel Five Diamond World Poker Classic. A dispetto di tali vincite, nel mese di dicembre Kenney perde la prima posizione nella classifica dei montepremi conquistati nei tornei live, cedendo lo scettro a Justin Bonomo. Tuttavia, a febbraio 2022 conquista un terzo posto e un contestuale premio di 96.000$ nella PokerGo Cup, riportandosi nuovamente in testa alla speciale graduatoria.

Caso insolito tra i poker pro di alto livello, Bryn non si è mai avvalso dell’aiuto dei solver, rinunciando anche a seguire i principi stabiliti dalla teoria del gioco ottimale (GTO). Nel corso degli anni l’americano ha preferito costruire uno stile di gioco unico e inimitabile, alimentato da una continua e quasi ossessiva dedizione mentale al poker: Indubbiamente i risultati gli hanno dato ragione. 

Allo stato attuale delle cose, Kenney conserva il ruolo di giocatore più ricco nella storia dei tornei dal vivo, con un montepremi complessivo di 57.204.865$ (contro i 57.194.649$ di Bonomo). Si prospetta un lungo testa a testa serrato, con entrambi i giocatori intenzionati, fino alla fine, a difendere (o a strappare) l’ambito record dalle mani del rivale.