Scegliere il giusto set di fiches da poker per la vostra prossima partita casalinga!
Il valore e i colori delle fiches da poker
Le quattro tipologie di fiches da poker che dovete conoscere

La storia delle fiches da poker - Dall’Asia all’Europa fino agli USA

Gli esseri umani sembrano avere un desiderio innato per il rischio, quella necessità di scommettere qualche soldo per avere la possibilità di vincere parecchio.

Questo fatto non è certo un fenomeno nuovo e infatti gli storici fanno risalire il gioco d’azzardo a parecchi secoli fa.

E con il fatto che c’è in palio del denaro, i proprietari dei luoghi in cui si gioca d’azzardo hanno subito capito che utilizzare qualcosa che rappresentasse il denaro contante non solo avrebbe reso più semplice fare le puntate, ma anche che avrebbe fatto sì che alle persone che giocano sarebbe sembrato di non scommettere soldi veri.

Julius "Big Julie" Weintraub era un giocatore d’azzardo di lungo corso di Las Vegas, attivo dagli anni Sessanta fino agli anni Ottanta.

Era un personaggio colorito, che amava l’industria dei casinò e la Città del Peccato e potrebbe aver pronunciato, parlando del gioco d’azzardo e dell’importanza delle fiches nel poker, la frase più indovinata. “Il tizio che ha inventato il poker”, spiegava Big Julie, “era un uomo intelligente, ma il tizio che ha inventato le fiches da poker era un genio”.

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Storia delle fiches da poker

  • Il gioco d’azzardo degli uomini primitivi.
  • Dall’Asia all’Europa, fino agli Stati Uniti.
  • Collezionare le fiches

Il gioco d’azzardo degli uomini primitivi

Gli storici ritengono che l’utilizzo di qualche forma di sostituzione per gli oggetti di valore possa addirittura risalire agli uomini primitivi.

Mentre cercavano cibo e cacciavano, gli antichi esseri umani potrebbero anche aver avuto una certa tendenza a giocare un po’ d’azzardo.
 
“In molti antichi siti archeologici in Europa, nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente sono stati rinvenuti degli aliossi (una forma di gioco) e delle collezioni di piccole pietre colorate in maniera diversa, probabilmente usate per contare”, scrive David Schwartz nel suo libro “Lanciare le ossa: La storia del gioco d’azzardo”.

Secondo gli esperti di storia del poker “queste cose potrebbero essere state utilizzate nelle prime forme del gioco del craps, con tanto di dadi primitivi e di antiche fiches”.

Uomini primitivi che si distraggono con il gioco!

Sembra che questi “uomini delle caverne” abbiano utilizzato i predecessori delle moderne fiches per giocare d’azzardo.

Gli storici hanno spesso sottolineato che nel corso della storia sono molte di più le culture in cui si giocava d’azzardo, piuttosto che quelle in cui non si giocava.

Quando si parla dei giochi d’azzardo moderni che si fanno al giorno d’oggi, molti di questi derivano dall’Antica Grecia e da Roma, luoghi in cui già dal quinto secolo avanti Cristo si utilizzavano per scommettere monete d’oro e d’argento.

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Dall’Asia all’Europa, fino agli Stati Uniti

Con la diffusione del gioco delle carte cominciata in Asia nel settimo secolo dopo Cristo, il gioco d’azzardo ha cominciato ad avere una connotazione diversa, che è cresciuta attraverso tutta l’Europa a partire dall’inizio del secondo millennio.

Il gioco d’azzardo ha avuto grandissima diffusione durante il Rinascimento (dal Quattordicesimo al Diciassettesimo secolo), con i giocatori che utilizzavano praticamente qualsiasi cosa per rappresentare puntate di un particolare valore.

Il gioco francese della Quadrille era un precursore del poker e a metà del Settecento i set per giocarci contenevano anche elementi di vari colori e di varie forme, che permettevano ai giocatori di sistemare i conti e fare i pagamenti al termine di una partita.

La diffusione capillare in tutto il mondo!

Prima dell’esistenza delle fiches, i giocatori utilizzavano qualsiasi cosa, oltre come carte da poker, di valore per fare le proprie scommesse al tavolo da gioco. Alcune di queste cose riflettono l’espansione del gioco verso occidente durante le diverse corse all’oro del diciannovesimo secolo negli Stati Uniti.

Queste unità per scommettere includevano praticamente qualsiasi cosa fosse fatta d’oro, pezzi, lastre, pepite, polvere o monete d’oro.

Tra la metà e la fine dell’Ottocento, i pezzi d’oro sono stati sostituiti da cose più simili a quelle che conosciamo oggi, con fiches fatte di legno, di avorio, di osso, di carta e di argilla, con centinaia di design diversi.

Le case per giocare d’azzardo e i casinò hanno poi capito che le classiche fiches tonde funzionavano meglio e sono diventate lo standard ovunque quando il poker si è diffuso nei casinò degli Stati Uniti e quando anche i casinò in Europa hanno compiuto il loro passaggio alle fiches.

La storia del poker ci racconta che nel Vecchio West, i giocatori d’azzardo e pistoleri americani come Wild Bill Hickok, Doc Holliday, Bat Masterson e Wyatt Earp potevano recarsi al loro saloon locale, cambiare i loro dollari e fare puntate e raise poker con fiches per il poker simili a quelle che i giocatori utilizzano al giorno d’oggi.

Collezionare le fiches

Nel Ventesimo e nel Ventunesimo secolo, collezionare le fiches è diventato un hobby molto in voga per gli appassionati di gioco d’azzardo e di casinò.

Il Casino Chip and Gaming Token Collectors Club tiene una convention annuale ogni estate a Las Vegas, con venditori e acquirenti che arrivano da tutto il paese alla ricerca di quei dischi colorati per giocare d’azzardo e di altri oggetti da collezione.

E non solo gli acquirenti cercano vecchie versioni di fiches e fiches utilizzate in casinò che non esistono più, ma i venditori hanno anche fiches antiche, che venivano utilizzate decine di anni fa.

Siamo ancora lontani dai tempi dell'introduzione del Poker blast ed alcuni di questi tesori, qui menzionati, hanno persino simboli e nomi di giochi e di casinò illegali.

Alcune fiches rare possono valere fino a decine di migliaia di euro. Durante la convention del Casino Club Collectors del 2014, una fiche da 5 dollari del Golden Goose di Las Vegas è stata venduta per 75mila euro.

Le fiches per i giochi da tavolo erano rare in quel casinò. Questa fiche era per il blackjack, ma è un ottimo esempio per far capire quanto alcune fiches possano essere di alto valore per i collezionisti e quindi molto costose.

“Il Golden Goose si trovava al 20 di East Fremont Street ed è stato aperto dal 1975 al 1980, come un casinò con sole slot e una sola eccezione, un singolo tavolo da blackjack”, spiega il prestigioso sito CoinWeek.com. “Il tavolo è stato aperto solo per qualche mese tra la fine del 1976 e l’inizio del 1977. Quando l’hanno tolto, sono sparite tutte le fiches, il che rende quella fiche da 5 dollari l’una di cui si conosce ancora l’esistenza”.

Il venditore ha ottenuto un bel profitto, considerando che la stessa fiche era stata messa all’asta per appena tremila dollari nella metà degli anni Novanta. Assieme alle fiches individuali, anche alcuni antichi set di fiches dell’Ottocento e anche qualcuno del Novecento possono valere somme importanti.

La Potter & Potter Auctions organizza ogni primavera una vendita di elementi da collezione provenienti dai casinò e cimeli di giocatori d’azzardo.

I set di fiches per il poker sono una parte tipica della collezione ed ecco un’occhiata ad alcuni dei set che ci si aspettava che avrebbero portato qualche bella cifra nell’asta di marzo 2019.

Il set per giocare a German Royal Flush

Questo set della fine del Diciannovesimo secolo per giocare a German Royal Flush è valutato tra i 500 e i 700 euro. La collezione include 450 fiches di ottone lamellare di color lavanda, blu, bianco e giallo, inserite in una splendida scatola di legno scuro.

Si ritiene che questo Royal Poker Set fatto in America sia stato prodotto verso il 1900 e il suo valore è tra i 300 e i 500 euro.

L'eleganza del Royal Poker Set!

Vale davvero la pena descriverlo: il set presenta la scatola in legno e il lucchetto originali, 51 fiches in ottone da 10 dollari, 99 fiches in nickel da 5 dollari, 47 fiches in bronzo da 25 dollari e un mazzo completo art deco “Butterfly” della U.S. Playing Card degli anni Venti, firmato dall’artista Mollie Macmillan. 

Anche se non raggiunge la valutazione dei più famosi quadri da poker, questo set di fiches in madreperla della Mansion si aggira tra gli 800 e i 1.200 euro.

Le fiches per il poker e quelle dei casinò possono essere qualcosa che prendiamo per scontato, ma hanno una storia lunga e unica che ha portato a quello che vediamo al giorno d’oggi al tavolo da gioco.

* Le foto storiche sono cortesemente concesse dalla Potter and Potter Auctions
 

Sean Chaffin è uno scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.