Vi faccio una domanda.

Voglio che pensiate di giocare un torneo di poker online domenicale che coinvolge settemila giocatori. Il torneo paga il 16% dei partecipanti. Voi avete un ROI del 50% in questo settore.

Per dieci anni non saltate neanche una domenica.
Non andate mai a un matrimonio. Non andate mai allo stadio.
Niente di niente.
In questi dieci anni, quale in percentuale del tempo pensate che avrete guadagnato o perso soldi?

Molti sono confusi da questa domanda. “Ho un ROI del 50% e gioco tutte le domeniche per dieci anni? Quindi andrò in profitto quasi tutte le volte!”.

Ma questo è sbagliato. I simulatori di varianza dimostrano che questo giocatore, giocando per dieci anni con un ROI del 50%, perderà denaro nel 40% del tempo!
Il campione ha una deviazione standard di 100mila euro!
Perché succede questo? Permettetevi di spiegarvelo, con calma e chiarezza.

Cos’è la varianza nel poker?

La varianza poker stabilisce quanto un giocatore individuale vince o perde a causa della fortuna. Se lanciate una moneta cento volte, vi aspettate di vincere 50 volte. Se vincete 54 volte, avete avuto esperienza di una varianza positiva.

Se vincete 46 volte, avete vissuto un'esperienza di una varianza negativa.

Il classico lancio di una monetina

Spesso, ad esempio nel No-Limit Texas Holdem, perseguirai un vantaggio che potremmo definire minimo;  così, in questi casi, già un piccolo andamento negativo può causare una varianza negativa rilevante.

Per chi gioca per la prima volta può creare confusione scoprire che si gioca bene ma si perdono comunque soldi. E quindi ci si chiede:
“Sto giocando male o è solo il mazzo che favorisce gli altri giocatori?”.
Vi sta andando davvero male? O ve lo state solo immaginando?

C’è un modo per scoprire se vi sta andando davvero male. Il modo di farlo è tenere il conto delle big blind che vincete rispetto alle mani giocate.

Questo è particolarmente utile nei tornei di poker, in cui le puntate più alte e le ultime fasi possono cancellare i guadagni ottenuti giocando bene nei livelli precedenti.

Avete addirittura un software automatico che analizza le vostre mani dopo che le avete giocate e calcola questi numeri per voi.

Una interessante funzione di questo software è che calcola anche il vostro Expected Value (EV). Il vostro EV è la vostra percentuale di vincita di big blind per 100 se tutte quante le mani fossero esattamente alla pari.

In realtà, se lanciate una moneta puntando il vostro stack da 100 big blind, o finirà nei vostri conteggi come una vincita di 100 big blind o come una perdita di 100 big blind.

L’EV invece calcolerà il lancio della moneta come neutrale, 0 big blind. E questo crea una valutazione più precisa di come giocate a poker.

Potete calcolare le vostre big blind vinte per 100 mani con carta e penna o con l’aiuto di un software, ma è utilissimo sapere questi numeri, perchè vi faranno sapere se siete soggetti alla varianza.

Se il vostro BB/100 è di 3 big blind, non è male, ma è incredibilmente soggetto alla varianza. Invece se il vostro BB/100 è di 10 big blind, allora sarà molto più difficile per voi che le cose vadano male.

Scelta del gioco e varianza

Anche la vostra scelta del gioco è fondamentale.
Se giocate ai tornei di poker, come abbiamo visto prima la varianza può essere enorme. E perché? Perché nei tornei non tutte le big blind sono uguali. Potete anche guadagnare 10 BB/100 all’inizio, ma non conterà nulla se poi le cose vanno male nelle fasi più avanzate.

La scelta del gioco è fondamentale in termini di varianza

Magari mentre leggete state pensando “ma io voglio giocare i tornei, li amo! Non ci sono giocatori che si guadagnano da vivere giocando ai tornei?”

Sì, ci sono, ma i giocatori professionisti di poker vanno sempre a caccia di valore. Sono persone che capiscono che un numero maggiore di avversari indica più varianza, quindi tengono bassi i loro buy-in e il numero di avversari basso.

Giocano costantemente, perché sanno che più piccoli tornei giocano, più è probabile che saranno in grado di neutralizzare la varianza negativa.

Il problema dei tornei con tanti partecipanti è che sono divertenti da giocare, ma è difficile arrivare fino in fondo. Se giocate a tornei da 100 o 200 persone, potete aspettarvi di arrivare fino in fondo in questa tipologia di torneo, anche con una certa continuità.

Se i partecipanti sono migliaia, potrà succedere una volta l’anno di arrivare in fondo. E la varianza che affrontate in queste situazioni avrà un effetto maggiore sui vostri risultati.

Per combattere la varianza, è una buona idea diversificare il proprio portfolio pokeristico. Quando ho cominciato a giocare a livello professionistico sono stato così fortunato da vincere un torneo online abbastanza importante. Il premio non era enorme, ma per un teenager era comunque parecchio.

La gente continuava a dirmi che ero bravo a giocare a poker, ma due mesi dopo ho smesso del tutto di giocare i tornei. Sapevo che la gente si sbagliava, ero solo stato fortunato quando ho vinto quel torneo e la varianza negativa poteva colpirmi in qualsiasi momento.

Quindi mi sono dedicato a imparare a giocare i cash game. Ma ne è venuto fuori che quando ho cominciato ero il peggior giocatore di cash game del mondo. Poi, un anno dopo, ero in grado di fare bene nei cash game con puntate basse quasi ovunque su internet, come se fossi diventato quasi un allenatore poker!

Lavorando sodo sono stato in grado di passare a partite 200 NL e 400 NL, creandomi una discreta fonte di reddito, ulteriore al mio lavoro principale.

Un portfolio pokeristico diversificato

Da quel momento, la mia personale opinione stabilisce che i giocatori di poker dovrebbero dividere il loro tempo in questa maniera, se vogliono evitare davvero i rischi della varianza:

  • L’80% delle ore dovrebbe essere dedicato ai cash game.
  • Il 15% delle ore dovrebbe essere dedicato a tornei con pochi partecipanti e con puntate basse.
  • Il 5% delle ore dovrebbe essere dedicato ai più classici dei tentativi di... sbancare!

Potete giocare un ENORME torneo ogni domenica, ma cercate di limitarvi a quello. Ricordatevi che si parla di gioco, state pagando per un’esperienza e per un po’ di divertimento, se poi esce fuori qualche soldo meglio ancora.

Suddividere in modo intelligente le ore che dedichi al poker

Il motivo per cui trascorrere la maggior parte del vostro tempo giocando nei cash game è semplice: nei cash game tutte le big blind hanno lo stesso valore, sempre che non cambiate regolarmente i limiti durante la partita.

Se poi, a causa delle probabilità poker, per un po’ le cose vi vanno male in un cash game, non ha poi troppa importanza. Se siete un giocatore che vince, potete continuare a giocare fino a che la varianza non passa a vostro favore. E questo è molto difficile farlo nei tornei.

E poi nei cash game di solito si hanno stack più profondi e questo vi insegnerà a giocare meglio i flop, i turn e i river, altra cosa difficile da fare nei tornei con stack molto ridotti.

Infine, se giocate partite con un massimo di sei giocatori, sarete spesso costretti al combattimento ravvicinato e imparerete più velocemente come gestire i bulli del tavolo. La costante esposizione alle difficoltà aumenterà molto rapidamente il vostro QI pokeristico.

Spero che questi consigli siano stati utili a voi e al vostro gioco.

Buona fortuna a tutti.

*Il testo dell'articolo è stato redatto da Alexander Fitzgerald.