Che cos’è un TAG?

TAG significa “Tight-Aggressive”, e indica quel tipo di giocatore che entra in gioco solo con mani forti in preflop. Un TAG di conseguenza ha la tendenza a giocare con maggiore aggressività; spesso rilanciando o 3bettando, e si contrappone a quelli che vengono definiti i preflop cold-caller: ovvero quei giocatori che mantengono un profilo di gioco basso nella fase iniziale del gioco (tight-passive).

Prima di entrare nel vivo dell’aspetto tecnico di questo tipo di gioco, occorre analizzare quali sono i fattori che possono farci identificare un avversario TAG al tavolo; questi infatti molto spesso passano del tutto inosservati, almeno in un primo momento, proprio perchè gran parte delle loro giocate finisce inesorabilmente in muck.

Quando un giocatore TAG decide di giocare una mano in preflop, lo fa generalmente perchè ha una combinazione valida; è piuttosto raro infatti che in fase di showdown questi mostrino una mano non completa come ad esempio un J6o, di solito avranno una qualche coppia, un Broadway o un premium suite-connector.

Passiamo ora ad un’analisi più tecnica dei TAG, sentiti pure libero di passare al capitolo successivo se pensi di saper gestire con sagacia giocatori di questo tipo.

Prima di iniziare è consiglibile familiarizzare con i termini che seguono, visto che sono quelli di solito utilizzati per descrivere alcuni casi tipici e sono in largo uso dai giocatori online.

VPIP – Voluntarily Put In Pot – Indica la percentuale di tutte le mani che il giocatore decide di giocare. L’esatto VPIP di un TAG dipende generalmente se si gioca un 6-max nelle varie varianti di poker, o altro tipo di tavolo.

La maggioranza dei 6-max TAG gioca tra il 16, e il 25% delle mani. Un giocatore che gioca il 25% VPIP è generalmente considerato un TAG “loose/perdente”, mentre uno che ne gioca il 16% è considerato un TAG “nitty/essenziale”.

La maggioranza dei giocatori TAG in un tavolo full-ring gioca invece tra il 10, e il 18% delle mani. Anche qui il 18% rappresenta il TAG “loose/perdente”, mentre 16% un TAG “nitty/essenziale”.

PFR – Preflop Raiser – questo dato indica la percentuale delle mani giocate in modo aggressivo durante il preflop. Di norma il valore PFR è sempre minore (o uguale) a quello del VPIP per il semplice motivo che non è possibile giocare in modo aggressivo una mano senza mettere soldi nel piatto.

Considerando come di norma un TAG preferisca avere il controllo delle scommesse, vi sarà solo raramente una differenza superiore al 5% tra TAG IVIP e PFR. Se la differena diventa più sostanziale è molto porbabile che ci sia a fronteggiarci non tanto un TAG, quanto un giocatore tight-passive.

In un tavolo 6-max un giocatore che gioca il 20% delle mani in PFR è spesso considerato un “loose” TAG, mentre uno che gioca il 12% PFR è spesso considerato un “nitty” tag. Per i tavoli full-ring un giocatore che gioca più del 15% PFR è nel lato dei perdenti, mentre un PFR con meno del 8% si trova in quello dei nitty.

La debolezza fondamentale di un TAG

Il TAG è un ottimo stile di gioco, raccomandato soprattutto per i principianti, e per tutti i nuovi che si avvicinano al poker. Si dice infatti che con un approccio aggressivo si possano ottenere buoni risultati all’inizio e nello stesso tempo imparare il gioco nel medio periodo. D’altra parte, la maggioranza se non tutte le strategie di poker hanno sempre qualche contro indicazione, e il TAG non rappresenta un’eccezione a questa regola.

La verità è che la maggioranza dei TAG non è soggetta a prendere rischi, in caso lo fossero cadrebbero con facilità nella categoria dei TAG perdenti e da questa tendenza deriva il concetto generale per il quale i TAG non entrano in gioco con carte marginali, ma al contrario, solo dove e quando si sentono sicuri di poter portare a casa il piatto aumentando l’aggressività e naturalmente spalleggiati da una buona combinazione di carte personali.

Da questo, il modo migliore per disarmare un TAG, è quello di aumentare la pressione quando non è probabile che abbia una buona mano. Tuttavia è bene foldare quando è chiaro che il TAG, aumentando i volumi di scommessa nelle diverse fasi di gioco, proprio per il fatto che essendo questi giocatori che non tendono al rischio nè al bluff, è probabile se non sicuro che abbiamo una mano importante tra le dita.

Vediamo ora come applicare queste note a diverse situazioni di gioco.

Strategia di opposizione 1 – Mosse in preflop

I giocatori TAG spesso danno grande importanza a tecniche di 3bet in fase preflop. Questo in parte succede perchè non avendo ancora una visione completa del gioco aumentano il ritmo della partita sperando che altri giocatori ne seguano l’esempio, o che si ritirino.

Visto che i TAG non sono inclini a prendere rischi, saranno naturalmente riluttanti a chiamare un 3bet, o un bluff 4bet eccessivamente aggressivo. Per questo chi li vuole contrastare, o addirittura liberarsene deve aumentare la pressione in fase di preflop in caso abbia in mano un bluff almeno decente.

D’altra parte, se un TAG decide di andare in 3bet una volta che abbiamo aperto, dobbiamo gestire la cosa con maggiore cautela rispetto al solito. Le possibilità che l’avversario abbia una mano rilevante sono più alte del normale considerato il profilo del giocatore. Un TAG andrà in 3bet circa il 4-5% delle mani in preflop, mentre il LAG andrà in 3bet mediamente tra il 7, e il 10% delle volte.

6 handed, NLHE

6 handed, NLHE

UTG (100bb) TAG
MP (100bb)
CO (100bb)
BTN (100bb) Hero
SB (100bb)
BB (100bb)

Hero riceve As4s

UTG open-raises con 3bb. MP folda. CO folda. Hero?

In genere non dovremmo chiamare in una situazione come questa, soprattutto se il nostro avversario è un TAG; la nostra mano non sarà abbastanza forte. Siamo inoltre consapevoli che il loro range di apertura in posizione UTG è più forte che nella media. Di sicuro, potrebbe essere un’idea migliore aprire con un 3bet per attaccarli in ultima posizione.

D’altra parte, considerata la particolare natura di questi giocatori; ammesso pure che questi sembrino forti e sicuri, noi possiamo sempre sembrarlo di più se andiamo in 3bet con la massima decisione. Una situazione del genere può sfruttare la tendenza dei TAG di evitare rischi e mani marginali. Loro hanno delle buone carte che non vogliono sprecare in preflop, ma nello stesso tempo non saranno inclini a prendere un rischio eccessivo con extra chip quando per loro c’è la concreta possibilità (o il semplice sospetto) che la nostra mano possa essere un AA/KK.

Se un TAG si lancia in un 4bet in una situazione come questa il rischio per noi diventa davvero alto, e ne potrebbe venire fuori una mano al vetriolo. In casi del genere meglio considerare seriamente di ripiegare in un fold. Come regola generale i TAG non andranno in 4bet solo con AK, preferendo un più moderato call.

Dato il fatto che un TAG mediamente rilancia in apertura il 13% delle mani, e continua intorno al 3.5% delle volte quando contrasta un 3bet, si può desumere che possono foldare anche oltre il 70% delle volte in situazioni analoghe. Un approccio di gioco di questo tipo, se saputo gestire,  può farci guadagnare chip senza neanche arrivare al flop.

Naturalmente non stiamo sostenendo che non si debba fare un 3bet con bluff contro una delle late position che apre, anzi una mossa del genere potrebbe portare ad un buon profitto se effettuata contro un TAG. Il punto è che quando siamo in 3bet contro una late position, veniamo percepiti come deboli, come deboli sono le possibilità di chi apre cosa che può di certo lavorare in nostro favore.

Consideriamo ora una situazione dove siamo noi ad affrontare un 3bet.

6 handed, NLHE

6 handed, NLHE

UTG (100bb) Hero
MP (100bb)
CO (100bb)
BTN (100bb) TAG
SB (100bb)
BB (100bb)

Hero apre rilanciando 3bb. MP folda. CO folda. BTN 3bet fino a 10bb, SB folda, BB folda, Hero?

Abbiamo già affrontato l’argomento, sottolineando come questa sia una situazione perfetta per mostrare i muscoli in partita. Comunque, il fatto che si tratti di una posizione eccellente per un bluff, non vuol dire che il TAG colga la cosa ed esegua la strategia. Tenete presente che il profilo del TAG lo porta ad evitare il rischio e potrebbe essere intimorito di fronte ad un 3bet contro un ampia gamma di opzioni forti. Considerato quest’ultimo aspetto, in una situazione del genere, un TAG avrà una mano forte la gran parte delle volte, ed è per questo che è consigliato foldare, almeno come regola generale.

Strategia di opposizione 2 – Attenzione agli attacchi in postflop

Sarebbe assurdo pensare che tutti i TAG giochino nello stesso modo. La verità è che ci sarà sempre qualcuno più portato al bluff di altri. Un buon TAG dovrebbe bluffare con frequenza visto che gli avversari saranno portati a credere che ha sempre una buona mano, soprattutto se è stato colto (o ha volontariamente fatto cogliere) il suo modo di giocare.

In ogni caso è bene ricordare che i TAG non saranno predisposti a bluffare troppo spesso, e di norma andranno sempre in postflop con una mano di valore. Quindi, se abbiamo di fronte un TAG che inizia a puntare, specialmente se lo fa in più fasi di gioco, è bene tenersi pronti ad un fold.

6 handed, NLHE

6 handed, NLHE

UTG (100bb)
MP (100bb)
CO (100bb) TAG
BTN (100bb) Hero
SB (100bb)
BB (100bb)

Hero riceve JhTh

UTG folda, MP folda, CO apre con 3bb, Hero call con 3bb, SB folda, BB folda.

Flop (7.5bb)

Jc5s2h

CO scommette 5bb, Hero chiama 5bb

Turn (17.5bb)

3c

CO scommette 12bb, Hero chiama 12bb

River (41.5bb)

9d

CO scommette 30bb, Hero?

Fatti alla mano, abbiamo ancora in mano una coppia alta, quindi esiste una possibilità che la nostra combinazione sia quella migliore. Ma se ci soffermiamo a pensare a quali mani potrebbe avere il nostro avversario; mani rilevanti che lo hanno spinto ad andare fino in fondo nella partita, si può facilmente pensare che questi non possa avere una mano peggiore della nostra. Un J8 (la mano peggiore dopo la nostra) non sembra una combinazione abbastanza forte da aver spinto un TAG fino a questa fase di gioco.

Quindi sembrerebbe che l’unica situazione vincente per noi sia quella in cui il nostro avversario stia bluffando, ma quante probabilità ci sono che sia così? Le possibilità di un bluff dipendono totalmente dal tipo di avversario che ci fronteggia, e in questo caso abbiamo di fronte un TAG: il tipo di giocatore che per natura evita i rischi. Le probabilità che questi abbia corso per l’intera partita con un bluff in mano si riducono drammaticamente.

La nostra coppia in questo caso vale pochissimo, e rappresenta un fold quasi scontato quando nello scenario di fronte a noi c’è un TAG.

Strategia di opposizione 3 – Attacca ad ogni esitazione!

Assodato che un TAG generalmente gioca le sue mani in modo aggressivo, potrebbe essere un vero e proprio regalo se inizia a fare check. Nella gran parte dei casi un check da parte di un TAG indica debolezza.

Nota che in genere questo succede in situazioni in cui un TAG è stato l’aggressore nel preflop.

6 handed, NLHE

UTG (100bb)
MP (100bb)
CO (100bb) TAG
BTN (100bb) Hero
SB (100bb)
BB (100bb)

Hero riceve Jh9h

UTG folda, MP folda, CO apre con 3bb, Hero chiama 3bb, SB folda, BB folda.

Flop (7.5bb)

Tc7s2h

CO scommette 5bb, Hero chiama 5bb

Turn (17.5bb)

3c

CO check, Hero?

Lo sviluppo della prima parte della partita è in qualche modo standard. Abbiamo una mano che è chiaramente una mano abbastanza forte da giustificare una cold call, immediatamente con una coppia alta al flop, ed una carta dello stesso seme non avrebbe alcun senso foldare.

Successivamente, nonostante abbia attaccato fino alla fase precedente di gioco il TAG decide di fare check. Immediatamente una campanella deve suanare nella nostra mente, perchè un check, e perchè proprio adesso? La gran parte dei TAG avrebbero continuato a giocare con qualsiasi combinazione, quindi perchè passare da una strategia di cbet fino ad una resa?

Alcuni giocatori potrebbero rispondere per errore ribadendo il check, magari perchè non hanno una mano significativa e non vogliono ritrovarsi con il TAG a rilanciare al giro successivo. C’è da dire che uno scenario del genere è davvero raro e che il TAG sarà spinto a foldare di fronte ad un nostro raise, che rimane per questo la scelta più sensata.

Tirando le somme

Il modo in cui un TAG viene affrontato e sconfitto si basa sul puntare a tutti i piatti per i quali questi non hanno dimostrato un vero interesse. Quando durante il gioco un TAG inizia ad incrementare i volumi di scommessa, si può ritenere con certezza che questi sia anche ben servito. Meglio foldare; solo così possiamo schivare la minaccia di arrivare fino al fondo di una mano inutile, quel tipo di mano dove anche se abbiamo un punto, con una buona dose di certezza quello del TAG sarà più alto.