Dopo le ultime tre edizioni autunnali delle World Series of Poker, la capitale mondiale del gioco torna ad accogliere i migliori giocatori del globo in piena estate. La rassegna che si sta disputando in questi giorni porta con sé un’importante, storica novità: al termine di 17 anni di onorato servizio al Rio All-Suite Hotel & Casino, i campionati mondiali di poker hanno trovato una nuova casa nel Bally’s (destinato a diventare il nuovo Horseshoe) e Paris Las Vegas Hotel & Casino, trasferendosi per la prima volta nell’iconica Strip, uno dei punti focali della città. Impossibile non vedere in questa scelta anche un romantico ritorno al passato, se consideriamo che le WSOP hanno visto la luce nel prestigioso Binion’s Horseshoe (in una struttura diversa dal Bally’s), che all’inizio del nuovo millennio ha registrato un cambio di proprietà, sancendo anche un trasloco della rassegna mondiale nel già citato Rio All-Suite.

Il direttore esecutivo dell’evento, l’esperto Ty Stewart (giunto alla sua 17ª edizione in questo ruolo), ha sottolineato la portata storica del cambio di location (soltanto la terza dalla nascita della manifestazione), auspicando un’edizione destinata a rimanere negli annali, anche per la qualità e il livello di gioco esibito dai grandi interpreti in scena a Las Vegas. La scelta della sede di quest’anno assume tanta più rilevanza se si considera che, grazie a una superficie complessiva di oltre 18.000 mq e 600 tavoli da gioco, essa sta garantendo la più ampia capienza nella storia dell’evento. I due casinò in questione sono collegati tra di loro e prevedono anche un parcheggio in comune a disposizione dei giocatori, che quest’anno si stanno cimentando in tornei di grande varietà, con un buy-in compreso tra i 400$ e i 250.000$. La main cage dell’evento è situata all’interno del Paris Las Vegas, dove i partecipanti possono ultimare la propria iscrizione ed effettuare i pagamenti previsti.

Prima di addentrarci nel resoconto minuzioso di quanto verificatosi nelle prime settimane di battaglia, vale la pena di snocciolare alcuni numeri utili a conferire il giusto lustro alla principale manifestazione del poker, quest’anno trasmessa in streaming quotidiano dalla nota piattaforma di PokerGO. A partire dal 1970, sua data di fondazione, le World Series of Poker hanno garantito ai propri partecipanti un montepremi complessivo di 3,29 miliardi di dollari (di cui 237 milioni nella scorsa edizione), oltre ai celebri braccialetti d’oro, uno dei riconoscimenti più ambiti nel panorama globale del gioco. Con una storia di oltre 50 anni (di cui potete trovare un ulteriore approfondimento nel nostro articolo al riguardo), le WSOP rappresentano inoltre il torneo pokeristico più longevo di sempre. L’evento dello scorso anno ha registrato la partecipazione di 127.075 giocatori da oltre 40 paesi diversi, e solo tra qualche settimana scopriremo se la maggiore capienza di quest’anno avrà portato i suoi frutti.

WSOP 2022: cos’è successo nel primo mese?

L’evento inaugurale del 31 maggio, il $500 Casino Employees No Limit Hold’em (che, come suggerisce il nome, era aperto agli impiegati delle case da gioco), ha registrato la partecipazione di 832 giocatori. Ad aggiudicarsi il primo braccialetto del 2022 è stata la croupier Kate Kopp, che ha sfruttato appieno la possibilità di re-entry dopo essere stata la prima partecipante a subire un’eliminazione nella prima giornata del torneo. Kopp, che in occasione dello stesso evento si era dovuta accontentare del terzo posto nel 2018, è riuscita così a portare a casa il primo titolo della carriera, oltre alla somma di 65.168$. Nelle dichiarazioni post-vittoria si è lasciata andare a una riflessione sul proprio mestiere da dealer, che offrendole la possibilità di seguire gli incontri da una prospettiva diversa le permette di accrescere ulteriormente le proprie capacità di gioco nell’osservare i professionisti in azione.

Il secondo evento delle WSOP 2022, il $100.000 High Roller Bounty No Limit Hold’em, ha visto la partecipazione di Dario Sammartino, uno dei giocatori di punta del poker italiano, capace di issarsi al secondo posto nel Main Event del 2019 (miglior risultato di sempre per un italiano nel torneo più prestigioso). Il napoletano si è piazzato al terzo posto, conquistando un premio di quasi mezzo milione di dollari, mentre la vittoria finale è andata a David Peters, che ha portato a casa un bottino da 1.166.810$. Da segnalare anche la presenza di Phil Ivey (amante degli high roller), classificatosi al settimo posto pochi giorni dopo la sua partecipazione alla tappa veneziana del PokerGO Tour.

Phil Ivey

Il 1º giugno è stata la volta del $2.500 Freezeout No Limit Hold’em e del $1.500 Dealers Choice 6-Handed, vinti rispettivamente da Scott Seiver e Brad Ruben, capaci di allungare la striscia di successo degli americani nelle fasi inaugurali della rassegna mondiale. Il 2 giugno, mentre gli italiani festeggiavano l’anniversario della Repubblica, Sammartino partecipava al $25.000 Heads Up No Limit Hold’em Championship, aggiudicandosi infine un altro buon terzo posto (da 193.537$), mentre Dan Smith conquistava il relativo braccialetto d’oro. La mattina del 2 giugno era stata invece aperta dal $500 The Housewarming No Limit Hold’em, con 5 milioni di dollari di montepremi garantito. La vittoria finale è andata ad Henrieto Acain, premiato anche con un assegno da 701.215$. Il 3 giugno ha decretato l’inizio del 1.500$ Omaha Hi-Lo 8 or Better, conquistato un paio di giorni dopo da Amnon Filippi, al sesto torneo vinto dal vivo nella propria carriera (nessuno dei quali prestigioso come questo ultimo suo successo). 

Si è arrivati così al primo fine settimana dell’evento. Sabato 4 giugno è cominciato l’ottavo torneo della rassegna, il $25.000 High Roller No Limit Hold’em 8-Handed, seguito poi dal $1.500 Seven Card Stud (proprio l’evento in cui Valter Farina ha conquistato il primo braccialetto WSOP della storia del poker italiano): il primo posto è andato rispettivamente a Chad Eveslage (1.415.610$) e al canadese Alex Livingston (103.282$), che ha così spezzato il monopolio americano impostosi nei giorni precedenti. Ci ha pensato Benjamin Diebold a rimettere gli USA al centro delle WSOP, aggiudicandosi il $10.000 Dealers Choice 6-Handed Championship (cominciato il 5 giugno) e riscuotendo un premio da quasi 300.000$. Il 5 giugno è stato anche il giorno dei primi tornei online (introdotti nell’edizione del 2015) con il $5.300 No Limit Hold’em High Roller Freezeout e il No Limit Hold’em BIG $500, vinti rispettivamente da Norbert Szecsi (288.850$) e Manig Löser (127.153$).

Giunti alla seconda settimana dell’evento, si sono disputati il $600 No Limit Hold’em Deepstack, il $50.000 High Roller No Limit Hold’em 8-Handed e il $1.500 Limit Hold’em. I braccialetti d’oro sono andati rispettivamente a Raj Vohra (335.286$), Jake Schindler (1.328.068$) e Michael Moncek (145.856$); Sammartino ha partecipato al secondo di questi eventi, fermandosi all’ottavo posto e aggiudicandosi un premio da 151.942$.

La mattina del 7 giugno ci si è svegliati con l’inizio del $1.500 6-Handed No Limit Hold’em, che ha visto l’affermazione del francese Léo Soma, al primo torneo live vinto in carriera, che gli è valso anche un premio da quasi mezzo milione di dollari. Da segnalare anche il 13º posto finale di Mustapha Kanit, che si è portato a casa un gettone da 27.858$. L’alto numero di entries (2.392) ha permesso a ben 359 giocatori di piazzare la bandierina, tra cui i nostri connazionali Luigi Dalterio, Tommaso Briotti, Augusto Cavazzini e Piero Alioto. È stata poi la volta del 15º evento, il $10.000 Omaha Hi-Lo 8 or Better Championship, conclusosi al quarto giorno con la vittoria di Daniel Zack, che ha intascato una somma di 440.757$.

L’8 giugno ha preso il via il $3.000 No Limit Hold’em, vinto dall’austriaco Stefan Lehner (558.616$); a premio anche Davide Suriano, Gianluca Speranza e Florian Bordet, piazzatisi rispettivamente al 9º, 32º e 94º posto. A seguire è stato il turno del $2.500 Mixed Triple Draw Lowball (Limit): il primo posto è andato a Dominick Sarle, capace di imporsi in un field dominato dagli statunitensi (che si sono assicurati le prime 25 posizioni in the money). Presente anche il grande campione Daniel Negreanu, che si è però dovuto accontentare della 33ª posizione. 

Il 9 giugno ha decretato l’inaugurazione di altri tre tornei: il $1.000 Freezeout No Limit Hold’em, il $25.000 High Roller Pot Limit Omaha 8-Handed e il $1.500 Limit 2-7 Lowball Triple Draw. I relativi braccialetti d’oro sono finiti nelle mani di Bryan Schultz (330.057$), Tong Li (1.467.739$) e Denis Nesterenko (108.250$): per tutti e tre si è trattato del primo successo WSOP in carriera, ma la vittoria di Tong Li assume contorni ancora più eclatanti se si considera che si è trattato della sua prima (e fin qui unica) bandierina piazzata in un torneo dal vivo.

La prima decade di giugno si è conclusa con l’inizio del $1.500 MONSTER STACK No Limit Hold’em e del $10.000 Seven Card Stud Championship, che hanno registrato i successi di Mike Jukich (966.577$) e Adam Friedman (248.254$). Al secondo evento ha preso parte anche Phil Ivey, classificatosi al terzo posto e premiato con un incasso da oltre 100mila dollari.

WSOP

Sabato 11 giugno è partito il $3.000 6-Handed Limit Hold’em, che due giorni dopo ha visto la vittoria di Jeremy Ausmus, ricompensato con un gettone da 142.147$. Il 12 giugno è stata una giornata scoppiettante, caratterizzata dall’inizio di ben quattro tornei, tra cui il terzo evento online della manifestazione, il $400 No Limit Hold’em Ultra Deepstack. La vittoria finale è andata a Brian Altman (110.662$), mentre al terzo posto si è classificato il nostro Gianluca Speranza, capace di aggiudicarsi una somma di 50.218$. Per quanto concerne gli eventi in presenza, hanno preso il via il $1.000 Flip & Go No Limit Hold’em (con il successo di Christopher Chatman, premiato con 187.770$), il $800 No Limit Hold’em Deepstack (vinto da Rajaee Wazwaz, 358.346$) e il $10.000 Limit Hold’em Championship, che ha registrato l’esclusiva presenza di giocatori americani nella zona a premi, capeggiata dal vincitore Jonathan Cohen (245.678$). 

La terza settimana delle World Series of Poker è cominciata con l’inaugurazione di altri tre eventi: il $1.500 Shootout No Limit Hold’em (vinto da Michael Simhai, che si è aggiudicato 240.480$, mentre Mustapha Kanit si è classificato al 96º posto, conquistando 5.835$), il $50.000 High Roller Pot Limit Omaha (che ha visto l’affermazione di Robert Cowen, premiato con 1.393.816$) e il $1.500 No Limit 2-7 Lowball Draw (col successo di Maxx Coleman, che ha intascato un gettone da 127.809$).

Il 14 giugno hanno preso il via il $1.000 Pot Limit Omaha 8-Handed e il $10.000 Limit 2-7 Lowball Triple Draw Championship: gli ambiti braccialetti sono andati rispettivamente a Daniel Weinman (255.359$) e Brian Hastings (292.146$). Per Weinman si è trattato del primo successo in carriera alle World Series of Poker, mentre Hastings ha arricchito il proprio palmarès personale, portandosi a quota sei (a cui si aggiunge un anello del circuito WSOP, in virtù della vittoria al $1.125 Pot Limit Omaha del Seminole Coconut Creek del 2019). La prima metà del mese si è conclusa con l’avvio del $1.500 H.O.R.S.E.: questo genere di eventi rappresenta sempre una sfida per i giocatori, chiamati a confrontarsi con ben cinque varietà di poker (nella fattispecie si tratta di Texas Hold’em, Omaha Hi-Lo, Razz, Seven Card Stud e Seven Card Stud Hi-Lo). Il più eclettico è stato Steven Albini, capace di aggiudicarsi la somma di 196.089$. A seguire è stato il turno del $3.000 6-Handed No Limit Hold’em, culminato nel successo finale di Nino Ullmann, che si è portato a casa un premio di 594.079$. 

Il 16 giugno ha segnato il ritorno al tavolo di Sammartino, piazzatosi al 40º posto nel $2.500 Mixed Big Event, conquistato infine dal cinese Lok Chan (144.338$). Nello stesso giorno hanno preso il via il $1.500 Freezeout No Limit Hold’em (vittoria di Justin Pechie, ricompensato con un gettone da 364.899$) e il $1.500 Seven Card Stud Hi-Lo 8 or Better (con il successo di Ali Eslami, che si è aggiudicato una somma di 135.260$). A quest’ultimo evento ha preso parte anche Max Pescatori (vincitore di quattro braccialetti WSOP in carriera, miglior risultato di sempre per un italiano), che ha piazzato la propria bandierina grazie al 61º posto finale, per un totale di 2.421$; meglio ha fatto Angelo Mancini, che con la sua 24ª piazza ha incassato una cifra di 3.839$. 

Il 17 giugno è stata la volta del $1.500 Millionaire Maker No Limit Hold’em, che ha registrato la bellezza di 7.961 partecipanti. Ben 1.196 giocatori si sono piazzati in the money, ma il primo posto è andato al bulgaro Yuliyan Kolev, che si è aggiudicato una somma di 1.125.189$. È stata poi la volta del 38º evento della rassegna, il $10.000 No Limit 2-7 Lowball Draw Championship, conquistato da Pedro Bromfman (294.616$). Al 9º posto si è invece piazzato Phil Hellmuth, il giocatore più titolato nella storia delle WSOP con i suoi 16 braccialetti, l’ultimo dei quali conquistato lo scorso anno.

Sabato 18 giugno ci si è addentrati nel $3.000 6-Handed Pot Limit Omaha e nel $10.000 Seven Card Stud Hi-Lo 8 or Better Championship. Il gradino più alto del podio è andato rispettivamente a Fabian Brandes (371.358$) e a Daniel Zack (324.174$): quest’ultimo ha così conquistato il secondo braccialetto WSOP della sua stagione nonché il terzo della carriera (col battesimo avvenuto nel 2019).

Il 19 giugno è stato il giorno del solito appuntamento domenicale con un torneo online, il $1.000 PLO 6-Max, che ha visto la vittoria di Matt Szymaszek (141.705$). All’evento si sono aggiunti il $1.000 Super Turbo Bounty No Limit Hold’em (freezeout) e il $100.000 High Roller No Limit Hold’em, con i primi posti di Ramsey Stovall (191.223$) e Aleksejs Ponakovs (1.897.363$), mentre Ivey si è dovuto accontentare del secondo posto nell’evento High Roller, incassando comunque una somma superiore al milione di dollari.

Archiviato il terzo fine settimana delle WSOP, si è passati al $500 Freezeout No Limit Hold’em e al $10.000 H.O.R.S.E. Championship, con i rispettivi successi di David Perry (241.729$, per distacco la sua vittoria più remunerativa nei tornei live) ed Andrew Yeh (487.129$), al primo braccialetto della carriera.

Las Vegas

In concomitanza col solstizio d’estate, il 21 giugno ha segnato l’inizio del $1.500 Pot Limit Omaha (8-Handed) e del $5.000 6-Handed No Limit Hold’em, caratterizzati da una diarchia franco-americana: nel primo evento si è registrata infatti la vittoria dello statunitense Phillip Hui (311.782$) sul francese Daniel Tordjman (192.674$), mentre nel secondo caso è stato il transalpino Jonathan Pastore (771.765$) a imporsi sull’americano Stephen Song (476.990$); il nostro Sammartino ha invece concluso la propria corsa in 71ª posizione, racimolando 10.874$. 

Il 22 giugno è stata la volta del $1.000 Seniors No Limit Hold’em Championship, aperto ai giocatori over 50. Il braccialetto d’oro è finito “sul polso” di Eric Smidinger (694.909$), mentre Biagio Morciano è finito ai piedi del podio col suo 4º posto da 244.664$. Nello stesso giorno ha preso il via il $1.500 Eight Game Mix 6-Handed, che ha decretato la vittoria del cipriota Menikos Panagiotou, premiato con un incasso da 180.783$; ha concluso al 79º posto Max Pescatori, che si è assicurato una somma di 2.629$. 

Il 23 giugno si è andati avanti con il $2.000 No Limit Hold’em, la cui classifica finale si è contraddistinta per una certa eterogeneità nelle nazionalità dei giocatori: ben sette diverse nelle prime sette posizioni, con il bulgaro Simeon Spasov in grado di centrare il bersaglio più grosso, con tanto di premio da 527.944$. A seguire è stato il turno dell’evento più “costoso” dell’edizione di quest’anno: il $250.000 Super High Roller No Limit Hold’em, caratterizzato da un montepremi monster di quasi 14 milioni di dollari. Ad aggiudicarsi il primo posto è stato Alex Foxen, già vincitore in passato di un anello WSOP; si è trattato tuttavia del suo primo braccialetto, che gli ha consegnato anche un premio da 4.563.700$: la sua vincita più sostanziosa in un singolo torneo dal vivo. Settimo posto finale invece per Phil Ivey, sempre alla ricerca dell’11º braccialetto della sua carriera per portarsi in solitaria al secondo posto della classifica all-time, staccando Johnny Chan e Doyle Brunson

Il 24 giugno sono stati inaugurati il $400 Colossus No Limit Hold’em e il $2.500 Nine Game Mix 6-Handed. Nel primo evento è stato il britannico Paul Hizer a conquistare il primo posto e un contestuale premio da 414.490$, imponendosi in un field da ben 13.565 giocatori; nel secondo evento di giornata la vittoria è andata allo specialista degli eventi online KT Park, che ha festeggiato nel migliore dei modi la sua prima bandierina di sempre in un torneo dal vivo, valsagli un gettone da 219.799$. Da segnalare anche la presenza di Negreanu, Hellmuth e Pescatori, fermatisi rispettivamente al 13º, 24º e 43º posto. Il 25 giugno è partito invece il $5.000 Mixed No Limit Hold’em; Pot Limit Omaha (8-Handed), vinto da João Simão Peres (686.242$).

L’ultima domenica di giugno prevedeva il quinto torneo online dell’anno, vinto infine da William Corvino (149.319$). Hanno inoltre preso il via altri tre eventi dal vivo: il $500 Salute to Warriors - No Limit Hold’em (conquistato da James Todd, che ha incassato 161.256$), il $1.000 Tag Team No Limit Hold’em (vinto dalla coppia Patrick Leonard-Espen Jorstad, 74.042$) e il $50.000 Poker Players Championship 6-Handed (con il successo finale di Daniel Cates, 1.449.103$). 

WSOP

Il 27 giugno è cominciato il $600 Deepstack Championship No Limit Hold’em, che ha registrato la vittoria di Tamas Lendvai (299.464$). A seguire è stato il turno del $1.500 Pot Limit Omaha Hi-Lo 8 or Better (8-Handed), conquistato da Lawrence Brandt, premiato con una vincita da 289.610$. Il 28 giugno ha preso il via il $1.000 Super Seniors No Limit Hold’em, pensato per i giocatori over 60 e culminato nel successo di Massoud Eskandari (330.609$). Si è proseguito col 60º torneo live della manifestazione, il $10.000 Short Deck No Limit Hold’em, conclusosi con la vittoria di Shota Nakanishi (277.212$), mentre Negreanu si è posizionato in 15ª piazza (16.449$). È stata infine la volta di un altro torneo online, il $500 No Limit Hold’em Turbo Deepstack, vinto dal bulgaro Martin Stoyanov (132.783$).

Il 29 giugno è cominciato il $1.000 Ladies No Limit Hold’em Championship (con buy-in generale di 10.000$, scontato però a 1.000$ per le donne), che si è concluso con la vittoria di Jessica Teusl (166.975$). È stato poi il turno del $1.500 Super Turbo Bounty No Limit Hold’em (freezeout) e del $10.000 Pot Limit Omaha Hi-Lo 8 or Better Championship (8-handed), con i rispettivi trionfi di Dash Dudley (301.396$, con Sammartino che si è invece classificato 166º) e di Eli Elezra (611.362$).

Il 30 giugno ha sancito la partenza del $600 Pot Limit Omaha Deepstack (8-Handed) e del $3.000 Freezeout No Limit Hold’em: ad imporsi sono stati Konstantin Petrushev (199.466$) e David Jackson (598.173$), con Hellmuth che ha sfiorato l’ennesimo braccialetto della carriera, classificandosi come runner-up del secondo evento di giornata. 

Cosa ci riservano le prossime settimane

Si è così chiuso il mese di giugno, ma ci sono ancora grandi emozioni da vivere. Domenica 3 luglio ha preso il via il tanto atteso Main Event, costituito dal consueto No Limit Hold’em con un buy-in di 10.000$. Il torneo andrà avanti per 14 giorni, accompagnando i giocatori e i fan verso la fine delle World Series of Poker. La rassegna mondiale verrà suggellata dal primo Tournament of Champions della sua storia, in programma dal 18 al 20 luglio e aperto agli 88 vincitori di braccialetti e anelli d’oro della stagione 2022 del circuito WSOP. Al momento gli italiani qualificati sono Andrea Buonocore, Danilo Donnini, Dario Sammartino, Fausto Tantillo e Luca Beretta. L’auspicio è che la lista si allunghi nei prossimi giorni!  

La tradizionale tappa di Las Vegas, tuttavia, non è l’unico appuntamento che ci riservano le World Series of Poker nel 2022: dal 12 ottobre al 3 novembre, infatti, le luci dei riflettori saranno puntate sul King’s Casino di Rozvadov, in Repubblica Ceca, che per la quinta volta consecutiva ospiterà l’edizione europea dell’evento più prestigioso al mondo. Nel corso della manifestazione verranno assegnati 15 braccialetti d’oro, ma i tornei di maggior interesse saranno il Main Event e l’High Roller, caratterizzati da un rispettivo buy-in di 10.000€ e 50.000€. Una particolare attenzione sarà rivolta al contingente italiano, capace di aggiudicarsi tre titoli nell’edizione del 2021 grazie ai successi di Antonello Ferraiuolo (€350 No Limit Hold’em Opener), Simone Andrian (€1.650 No Limit Hold’em) e Alessandro Pichierri (€3.000 No Limit Hold’em Closer). Tali risultati hanno impreziosito significativamente la storia del poker italiano, ma ci auguriamo che costituiscano una fase di passaggio e transizione verso vette ancora più alte: i nostri connazionali ci hanno infatti abituato a soddisfazioni sempre maggiori, portando avanti il percorso tracciato da Valter Farina nel lontano 1995. Ad maiora semper!